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lunedì 18 maggio 2015

IT FOLLOWS, C'È UNA ROBA CHE MI SEGUE





It Follows
(USA 2014)
Regia: David Robert Mitchell
Sceneggiatura: David Robert Mitchell
Cast: Maika Monroe, Keir Gilchrist, Jake Weary, Daniel Zovatto, Lili Sepe, Olivia Luccardi
Genere: fuori dal tempo
Se ti piace guarda anche: Halloween, Il giardino delle vergini suicide, The Guest, Nightmare, Donnie Darko

È spaventoso!
Oh mio Dio, mi sta per raggiungere.
È qui.
Non lo vedete?
Come fate a non vederlo?
Cosa siete, ciechi?
Miopi?
Siete semplicemente daltonici?
In tal caso dovreste riuscire a vederlo lo stesso.
Mette davvero i brividi.
Aiuto, mi sta per raggiungere!
Mi sta per toccare.
Sta arrivando da me ed è la cosa più terrificante che vedo da parecchio tempo.
Forse da Samara di The Ring.
Ed è la cosa spaventosa più coinvolgente e divertente che vedo forse da Scream, benché questa volta i livelli di umorismo siano più bassi.
O forse era da The House of the Devil che non sentivo dei brividi del genere. Brividi di paura, certo, ma anche brividi di eccitazione.

mercoledì 9 febbraio 2011

It's kind of a funny story: tipo una sorta di cult

It's kind of a funny story
(USA 2010)
Regia: Anna Boden, Ryan Fleck
Cast: Keir Gilchrist, Zach Galifianakis, Emma Roberts, Lauren Graham, Zoë Kravitz, Aasif Mandvi, Jim Gaffigan, Viola Davis, Thomas Mann, Jeremy Davies
Genere: matti da slegare
Se ti piace guarda anche: Qualcuno volò sul nido del cuculo, Si può fare, Youth in Revolt, Charlie Bartlett, Wonder Boys
Uscita italiana: ?

Trama semiseria
Un ragazzino di 16 anni arriva in ospedale annunciando di essere sul punto del suicidio. L’infermiera gli ribatte: “Cavolo, eppure mi sembra che il Festival di Sanremo non sia nemmeno ancora iniziato…” e il ragazzo risponde: “Già, però prova tu ad avere come mamma una mamma per amica e poi mi dirai”. Fatto sta che lo internano nel reparto psichiatrico dell’ospedale per adulti (il reparto minori è momentaneamente chiuso: hanno rinchiuso troppe fan stalker di Justin Bieber) e lì dentro farà amicizia con un sacco di persone interessanti e conoscerà pure una gran bella tipa. Insomma gente, basta con i villaggi vacanze: quest’estate si va tutti in manicomio!

Recensione cannibale
Questi sono i miei film. Una pellicola indie girata con non troppi soldi, ma nemmeno con troppo pochi soldi, una storia più o meno adolescenziale con un protagonista più o meno fuori di testa e più o meno con manie suicide. Una colonna sonora supercool con XX, Drums, “Where is my mind?” dei Pixies suonata al piano e musiche originali dei Broken Social Scene. Una regia che ogni tanto devia dalla routine per aggiungere animazioni e trovate alla (500) giorni insieme. Un film moderno per concezione e realizzazione. E soprattutto con un pizzico di follia inside che non guasta mai.

Il protagonista di questa funny story, anzi questa sorta di funny story, è il ragazzino gay della serie tv United States of Tara, quella in cui sua madre Toni Collette è una pazza totale con un sacco di personalità multiple. Questa volta è invece lui ad avere disordini mentali, ma poi nemmeno niente di così grave: è solo un adolescente sotto stress per le prove di ammissione nei college più esclusivi degli statiunitidamerica che sta vivendo un periodo di depressione. Tutto qua. Non ha subito particolari abusi sessuali quand’era piccolo, la sua famiglia è pressappoco normale, è leggermente sfigato, va bene, ma nemmeno sopra la norma. Allora cosa c’è che non va in lui? C’è solo una sorta di mal de vivre tipicamente contemporaneo e che non ha una precisa spiegazione. C’è solo che il mondo certe volte sembra un posto così strano e malato da viverci che anche noi ci sentiamo così. Strani e malati.

Paradossalmente, la cosa migliore per capire questo mondo fuori di testa è andare a vivere insieme a dei malati di mente: in questa funny story il nostro giovane protagonista finisce così praticamente internato nel braccio folle di un ospedale ed è qui che fa amicizia con lo squinternato Zach Galifianakis, sì proprio il simpatico cicciobombo cannoniere non dei Take That bensì di Una notte da leoni, Parto col folle e della serie tv Bored to Death. Sì, ecco il nuovo Jack Black solo con il cognome greco e un successo al botteghino decisamente superiore, visto che Black a parte School of Rock non ne ha più azzeccata una e il suo nuovo I viaggi di Gulliver ho davvero una gran paura a vederlo ma presto o tardi mi sacrificherò per voi e lo guarderò.

Tornando sui sentieri normali del post, cioè tornando alla follia del film, il ragazzino pazzo (ma non pazzo pazzo come Donnie Darko o come Natalie Portman ne Il cigno nero, solo un tizio moderatamente fuori) fa conoscenza anche con una sua affascinante coetanea suicide girl interpretata da Emma Roberts. Il cognome forse vi farà scattare un campanello d’allarme, visto che Emma è la nipotina non di Mr. Neutro Roberts, ma di Miss Julia Roberts. Ok, penserete che è la solita raccomandata e forse all'inizio è stata anche così e l’ha agevolata nella gavetta, però la ragazzetta dimostra di avere una personalità tutta sua e da qui in avanti può benissimo camminare con le sue gambe senza aiuti famigliari alla Checco Zalone. E a proposito di parenti dei famosi, nel film c’è anche la figlia di Lenny, Zoë Kravitz, niente male pure lei.

Forse non tutto in questa pellicola funziona al meglio, altrimenti staremmo a parlare di mio cult personale totale: c’è qualche trovata un po’ facile in fase di sceneggiatura, qualche personaggio di contorno schizzato è piuttosto stereotipato e il momento musicale sulle note di “Under Pressure” vorrebbe essere una figata ma perde il confronto con una scena qualsiasi di Glee.
Nel complesso però è un mio chiamiamolo mezzo-cult. Insomma, una sorta di funny story e insomma anche tipo una sorta di mio cult. Kind of.
(voto 7,5)

Canzoni cult: Maxence Cyrin "Where is my mind?", The XX "Intro"

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