Visualizzazione post con etichetta kill bill. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta kill bill. Mostra tutti i post

domenica 20 gennaio 2013

UNITED STATES OF TARA(NTINO)

Quentin Tarantino è il mio regista preferito. Tipo da sempre. Da quando ho un regista preferito, è lui. È sempre stato lui.
Il blog Pensieri Cannibali non ha mai dedicato un post a Quentin Tarantino. Ho persino fatto la mia laurea triennale sul cinema di Quentin Tarantino e sul suo rapporto con la cultura pop, ma non ho mai scritto un post vero e proprio su di lui. Un paradosso?
Sì e no. Il Tara infatti non ha più fatto film nuovi praticamente da quando questo blog esiste. Avevo dedicato qualche breve riga a Bastardi senza gloria, inserito tra le migliori pellicole dell’anno 2009, ma allora Pensieri Cannibali era ancora agli albori e non è che gli avessi dedicato una recensione vera e propria.
Un altro motivo è che è difficile parlare dei propri miti. Almeno per me. Anche perché il Quentin è uno dei pochi idoli che mi sono rimasti a non avermi mai tradito. Mai deluso. Cosa che posso dire di pochi altri, giusto i Radiohead o Damon Albarn, benché quest’ultimo ormai con tutti i suoi progetti paralleli stia diventando un po’ difficile e stancante da seguire. Alcuni loro lavori possono essermi piaciuti di più, altri di meno, ma non hanno mai subito crolli verticali e hanno sempre tirato fuori cose a loro modo originali e interessanti.
Avevo quindi paura ad approcciarmi a questo nuovo Django Unchained. Paura di restare ferito. Scottato. Deluso. Come dagli Smashing Pumpkins che non realizzano più un disco decente manco pregando in ginocchio Apollo, Sarasvathi, Euterpe e gli altri Dei e Muse della musica. Come Thurston Moore e Kim Gordon dei Sonic Youth che annunciano il divorzio e allora, mio Dio!, l’amore eterno proprio non esiste! Come Beverly Hills 90210 che diventa quella cagata di 90210.
I miti adolescenziali sono destinati a deluderti, prima o poi. È scritto nel loro destino. È un passo inevitabile nella crescita. Sia tua, che magari cambi gusti e scopri altre cose, sia loro che spesso perdono l’antica ispirazione e si mettono a fare delle porcherie.
Con Quentin Tarantino non è mai successo. Posso essere rimasto più entusiasta per alcune sue cose, meno per altre, però ogni volta riesce a stupirmi. Ogni volta lo venero ancor di più. Ci sarà riuscito pure con Django Unchained, film western, genere che notoriamente non ho mai sopportato?
Prima di scoprirlo, facciamo un passo indietro.
Non ho mai dedicato un intero post a Quentin Tarantino e quindi ora devo rimediare. Con un doppio post. Tarantino Vol. 1 e Tarantino Vol. 2.
Oggi ripercorriamo l’intera carriera (o quasi) del regista, sceneggiatore e occasionalmente attore (quest’ultimo è il ruolo che gli riesce meno bene, ricordiamolo sempre anche se ormai lo sanno tutti), e poi domani spazio alla recensione cannibale su Django scatenato.

Le iene (1992) di Quentin Tarantino
Film che ha cambiato la vita a molte persone. Luca e Paolo ad esempio senza questa pellicola oggi probabilmente sarebbero in mezzo a una strada con una pera infilata nelle vene. Le iene è un esordio tra i più folgoranti nella storia del cinema americano e del cinema tutto, eppure per me non è stato amore incondizionato. L’ho visto solo dopo Pulp Fiction, e rispetto a quello mi è sembrato ancora un po’ acerbo. A tratti davvero mitico, come nel memorabile dialogo su Like a Virgin di Madonna, ma mi è parso mancare di quel passaggio in grado di trasformarlo da un "semplice" cult al Capolavoro assoluto che sarà la successiva finzione pulp.
(voto 8,5/10)

"Se avessi saputo che Ilary Blasi trovava lavoro, non sulla statale,
solo grazie a me, non avrei mai girato Le Iene..."

Una vita al massimo (1993) di Tony Scott
Tarantino, ormai nuovo astro nascente del cinema americano dopo la sorpresa di Le iene, firma insieme all’allora fido compare Roger Avary (poi regista dell’ottimo Killing Zoe e del favoloso Le regole dell’attrazione) lo script di Una vita al massimo (True Romance) girato dal recentemente scomparso Tony Scott. Un film tra i migliori di Tony Scott, non proprio il massimo invece nella carriera di Tarantino. Una pellicola tipicamente 90s, con Christian Slater e Patricia Arquette loro sì al loro massimo, con una sparatoria finale assurdamente pulp, in puro stile tarantiniano. Un recupero se lo può meritare.
(voto 7/10)

"Ma quanto eravamo hipster, quando gli hipster manco esistevano?"

Pulp Fiction (1994) di Quentin Tarantino
Il film che mi ha sconvolto più di ogni altro mai visto nella mia vita. Quello che mi ha fatto passare da spettatore occasionale a malato di cinema. Quello che mi ha fatto capire che il cinema poteva essere arte allo stato puro e poteva raccontare delle storie in una maniera per me del tutto inedita. Quando l’ho visto, in VHS (!), avrò avuto 13 anni e va tenuto conto anche di questo. Dai a un 13enne un film come Pulp Fiction e gli cambierai la vita per sempre.
Ho detto cazzo che botta, che botta cazzo! Cazzo che botta!
(voto 10/10)

"Sapete già dove potete infilarvele le vostre sigarette elettroniche, vero?"

Assassini nati - Natural Born Killers (1995) di Oliver Stone
Quentin firma il soggetto per la pellicola, poi Oliver Stone lo rielabora e allora Quentin si incazza, disconosce il progetto e il suo nome non compare manco nei titoli di testa. Il suo zampino però nella follia pulp della pellicola ogni tanto, diciamo spesso, fa capolino, e Woody Harrelson e Juliette Lewis sono una coppia tra le più pazzesche e cool di sempre. Da tarantiniano doc forse non dovrei dirlo, ma adoro questo film. Sorry, Quentin.
(voto 9/10)

"Non mi interessa quanti soldi ti offriranno.
Tu non girerai mai quella stronzata di Iron Man, ci siamo intesi?"

Four Rooms (1995, segmento “The Man From Hollywood”) di Allison Anders, Alexandre Rockwell, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino
Il progetto più debole nell’intera carriera del Tara. 4 episodi non troppo collegati tra loro, per 4 registi diversi: tali Allison Anders e Alexandre Rockwell, più Robert Rodriguez con cui inizia una proficua e fica collaborazione, e Tarantino, il cui segmento naturalmente è il migliore e più divertente del lotto, sebbene sia solo poco più di una gag allungata.
(voto 6/10)

"Se mi liberi, ti rivelo il voto cannibale a Django Unchained."

Dal tramonto all’alba (1996) di Robert Rodriguez
Quentin Tarantino firma la sceneggiatura con tale Robert Kurtzman e prosegue la sua collaborazione con Robert Rodriguez, anche in veste di attore. Il film è un divertissement vampire horror per qualcuno cult, mentre per me è solo molto cool.
(voto 7+/10)

"Le battute sulla Cagnalis le posso fare solo io, ok?"

Jackie Brown (1997) di Quentin Tarantino
Bellissimo. Probabilmente il film più sottovalutato di Tarantino. Ah no, c’è pure Death Proof…
L’unico difetto di Jackie Brown è essere venuto dopo un Capolavoro assoluto e una delle visioni più sconvolgenti degli anni ’90 e non solo come Pulp Fiction. Per forza di cose, Jackie Brown non era riuscito ai tempi a stupire nello stesso modo, eppure è una pellicola di una classe enorme. Un film soul, funky, blaxploitation, con cui Quentin dimostra di non essere una meteora destinata a bruciare in fretta e finire nel dimenticatoio una volta chiusi i 90s. Una prima prova di maturità. Per quanto la maturità, quella vera, per fortuna, Quentin non sappia cosa sia.
(voto 9/10)

"Adesso mi tocca pure andare a lavorare per RyanAir, maledetta crisi!"

Kill Bill - Volume 1 (2003) e Kill Bill - Volume 2 (2004) di Quentin Tarantino
Vedere questi due film uno dopo l’altro, senza pause, in una maratona di invenzioni, trovate, genialate una infilata dietro l’altra, è un’esperienza più mistica che cinematografica. Per un tarantiniano come me è stato qualcosa di paragonabile alla visione della Madonna per un cristiano o di Ruby Rubacuori per un berlusconiano. E se non ti guardi il Volume 2, godi solo a metà.
Di Kill Bill ho scritto una specie di doppia parodia/omaggio: Kill Bill (dei Tokio Hotel) Vol. 1 e Kill Bill (dei Tokio Hotel) Vol. 2
(voto 10/10)

"Sto solo controllando il sangue finto, Uma, non ti sto guardando le tette..."

CSI - Grave Danger (2005, doppio episodio girato da Quentin Tarantino)
Non sono un appassionato di CSI, come invece pare sia il buon Quentin, ma il doppio episodio Grave Danger da lui girato non me lo sono certo perso. Tarantino ha riciclato ripreso l’idea della Sposa sepolta viva in Kill Bill, questa volta a spese dell’agente Nick Stokes e l’attore George Eads, solitamente inespressivo, è stato chiamato a una buona prova attoriale. Perché tra i meriti del Quentin, oltre ad avere uno stile registico fenomenale, c’è anche quello di spingere i suoi attori sempre al massimo. E qui è riuscito a tirare fuori un episodio adrenalinico in grado di tenere incollati allo schermo dall’inizio alla fine anche i meno patiti di CSI.
(voto 6,5/10)

"Che tensione! Ma quanto dobbiamo aspettare per la recensione di Django Unchained?"

Grindhouse - A prova di morte (2007) di Quentin Tarantino
Se Jackie Brown alla fine ha trovato il suo giusto apprezzamento, bene o male, questo Death Proof resta allora oggi il film più sottovalutato in assoluto di Tarantino. Persino Tarantino stesso di recente ha dichiarato di non esserne troppo contento. Per quanto mi riguarda invece è uno dei film più divertenti, crazy, sexy, cool mai girati. Anarchico, folle, imprevedibile come un’auto lanciata a folle velocità senza freni. In grado di fare il paio perfetto con l’altrettanto fichissimo Planet Terror di Robert Rodriguez, l’altra visione della doppia visione Grindhouse. Checché se ne dica, per me questo è un film a prova di bomba.
(voto 9/10)

"Ma vi sembra possibile che Tarantino nel suo jukebox
non abbia messo manco un pezzo dei One Direction?"

"No, non c'è Angry Birds. E neanche Ruzzle. E' solo un vecchio telefono, ok?"
Bastardi senza gloria (2009) di Quentin Tarantino
Bastardi senza gloria è il film diretto da Quentin Tarantino che ho amato un po’ di meno, un pochino di meno rispetto agli altri.
Bastardi senza gloria è un capolavoro.
Contraddizione?
No. È solo che per me tutti i cazzo di film di Tarantino sono dei fottutissimi capolavori. Forse è per questo che non ho mai scritto un post su di lui prima. Perché quando si tratta di lui, di Lui, la mia obiettività se ne va a puttane e questo blog rischia di trasformarsi da Pensieri Cannibali a Pensieri Tarantiniani.
La cosa che me lo ha fatto amare sentimentalmente meno rispetto a suoi altri film è forse l’uso troppo parsimonioso della colonna sonora. In tal senso c’è giusto la scena con il pezzo di David Bowie “Cat People” a rimanere consegnata nella memoria. E per me quello con la musica è un rapporto fondamentale, in qualunque film, ma in quelli tarantiniani ancor di più. E poi i dialoghi sono eccessivamente verbosi e un filo meno brillanti rispetto al suo solito.
Per il resto c’è un Tarantino che ha voglia di dimostrarsi più maturo, di trattare tematiche più importanti, pesanti, come il nazismo, senza perdere il suo senso dell’umorismo, qui però tenuto più a freno rispetto al solito, o il suo stile, con una struttura a capitoli e qualche invenzione narrativa ripresa dal precedente Kill Bill.
Epperò resta pure questo un cazzo di Capolavoro, c’è poco da fare. Il modo in cui rilegge e cambia la Storia a modo suo rientra tra le trovate più geniali viste in una pellicola di recente e la parte finale è tra le più goduriose di sempre.
La tarantinizzazione della Storia non è certo finita qui e proseguirà domani, con il post tutto dedicato a Django Unchained
Per ora au revoir, Shosanna!
(voto 8,5/10)

"Cloud Atlas un bel film? Ho appena bruciato le ultime copie AHAHAH..."
"UAHAHAHAHAAAAHAAAAAAAAH!"

domenica 20 marzo 2011

Jukebox DeLorean, Meiko Kaji

Ci sono un sacco di blog che hanno delle rubriche fisse, quindi i Pensieri Cannibali che diavolo stavano aspettando ad avere la loro?
Ecco quindi nascere un nuovo appuntamento (in teoria) fisso dedicato alle mie canzoni preferite di tutti i tempi. Non è una classifica né tanto meno pretende di essere una lista delle canzoni migliori della Storia. Soltanto una manciata delle mie songs favorite di sempre giusto per diffondere un po’ di bellezza in questo mondo triste. Ché poi non è nemmeno detto che le troviate così belle…
Il titolo della rubrica fa riferimento alla DeLorean, la mitica macchina del tempo con cui Marty McFly e Doc Brown viaggiavano nella saga di Ritorno al futuro. Il primo viaggio di Marty indietro nel passato avveniva tra l’altro per sfuggire a dei terroristi libici (Gheddafi c’entrava già qualcosa?). Quanto al jukebox, per i più ggiovani in ascolto ricordo che è una sorta di nonno di siti come MySpace, LastFM o SoundCloud. Ora inserisco dentro il primo gettone, con una canzone che omaggia il Giappone.

Meiko Kaji “Shura no hana (The flower of carnage)”
Anno: 1973
Genere: J-pop enka (演歌)
Provenienza: Giappone
Canzone sentita nei film: Kill Bill – Volume 1, Lady Snowblood (film anche interpretato da Meiko)
Nel mio jukebox perché: ha dentro lo spirito di un popolo, la voglia di rivincita e di vendetta. E poi mi ricorda la sigla di un anime ma con molta più malinconia dentro

Testo liberamente tradotto (dall’inglese)
Cammino con il peso della Via Lattea sulle spalle
e tutto ciò che mi ritrovo è un ombrello che si aggrappa all'oscurità
sono una donna che cammina su quell’orlo tra la vita e la morte
che ha svuotato le sue lacrime molte lune fa
tutte le lacrime di compassione e i sogni
le notti di neve e il domani non hanno alcun significato

venerdì 9 aprile 2010

Punk is dead

Oggi è il giorno in cui il punk è morto. Oggi è il giorno in cui Malcolm McLaren è morto. Aveva 64 anni e un cancro.
Geniale mente commerciale, rivoluzionario della moda insieme alla ex Vivienne Westwood all’interno della boutique londinese “Sex”, “creatore” e manager dei Sex Pistols e del punk.
Come artista ha inciso un paio di pezzi memorabili: “Buffalo gals”, esperimento hip-hop molto avanti per l’epoca, campionato anche da Eminem in “Without Me”. E soprattutto la stupenda “About Her”, rivisitazione di “She’s not there” degli Zombies, usata come colonna sonora di una delle scene più emozionanti di “Kill Bill Vol. 2”.
Tutti sognano di cambiare il mondo, almeno un po’. Lui l’ha fatto.

lunedì 26 maggio 2008

Kill Bill (dei Tokio Hotel) Vol. 2

Leggi il Vol. 1

Riassumo per i distratti quel che mi è successo: quei pezzi di merda dei Tokio Hotel mi hanno fottuto il matrimonio, la sposa e sono pure finito in coma per 4 lunghi anni. Per vendicarmi, ho ucciso in California Gustav il batterista e a Tokyo Tom il chitarrista. Adesso me ne resta ancora uno prima di arrivare a Bill. Io ucciderò Bill (dei Tokio Hotel).

capitolo 6
Flashback: c'era un tempo in cui io ero il quinto Tokio Hotel, il dj. Il mio nome d'arte era Cannibal Kiddo e facevo le basi elettroniche delle canzoni. Poi le cose sono andate in maniera imprevedibile, ho lasciato la band e mi sono rifugiato nel deserto americano. E' lì che ho conosciuto Uma, stava girando il porno Fill Bill Vol. 1. Ci siamo innamorati e ci stavamo per sposare. Fino a che si sono presentati loro, i Tokio Hotel, in 4 e senza nemmeno uno straccio di regalo di nozze. Che morti di fame. "Come hai fatto a trovarmi?" ho chiesto a Bill prima dell'inizio della cerimonia. "Io sono Dio," ha detto lui modesto. Avete presente Prime? In quel film Uma si mette con uno più giovane di lei. Nella realtà a Uma evidentemente piacciono ancora più giovani. Molto più giovani. E quando Bill ha cantato Monsoon lei non ha capito più niente. Si è innamorata come una scolaretta, e io sono finito in coma. Fine del flashback.

capitolo 7
Georg il bassista della band è finito a mettere su i dischi in uno strip club a El Paso, Texas. Considerando che la metà dei clienti del posto sono vecchi mezzi sordi e per di più sono lì per un'unica ragione (la figa!) il proprietario del locale ripete continuamente a Georg che lui lì dentro è utile quanto un buco di culo sul gomito. Ma lo tiene perchè è sempre stato il suo Tokio preferito, grazie a quell'aria da metallaro finito non si sa bene perchè in un gruppo di frocetti. Dopo un dj set curato nel dettaglio manco fosse David Guetta cui nessuno ha prestato attenzione, Georg torna mestamente nella sua roulotte-casa. E' lì che lo aspetto. Sguscio fuori in silenzio come una tartaruga ninja e sfondo la porticina della roulotte. Ma il suo buco di culo è lì pronto ad aspettarmi e mi stordisce con una scoreggia pestilenziale, la sua arma segreta. Dopo di che è per lui un gioco da ragazzo legarmi. "Hey, un momento, Georg? Che vuoi farmi?" gli chiedo preoccupatissimo. "Nonostante cercassi di depistare tutti con il tuo look macho sei sempre stato tu l'unico nella band ad avere tendenze omo..." "Ti seppellisco vivo, Kiddo," mi interrompe lui. "Ah, meno male" sospiro io. Il mio culetto vergine è in salvo, per ora.

capitolo 8
Vengo portato nel cimitero degli artisti morti e buttato in una cassa sotto terra. Poi svengo e quando mi sveglio sento da una cassa vicina "Tuturuturututtu e svegliarsi la mattina, ah, tuturuturututtu dentro una bara, solo con te. E non è niente di speciale, però mi fa sentire vivo." Io desidero di essere già morto, ma mi sa che sarà una cosa lunga e dolorosa, con quei due a fianco che non la smettono di cantare. Devo trovare un modo per uscire di qui, e alla svelta.
Altro flashback: io e Bill in campeggio con i boy-scout. Lui sta suonando il flauto e mi racconta una storia: "La ex di Chuck Norris una volta gli chiese quanta legna avrebbe potuto fare una marmotta se le marmotte avessero potuto fare legna. Lui urlò: "Come osi fare rime in presenza di Chuck Norris?" e le tagliò la gola. Tenendo la gola della ragazza ancora sanguinante tra le mani, muggì: "Nessuno prende per il culo Chuck!". Due anni e cinque mesi dopo, capì l'ironia dell'affermazione e rise così forte che chiunque nel raggio di 160km diventò sordo." Finita la storiella, Bill mi fa "Se vuoi davvero diventare un Tokio Hotel, devi prima superare l'addestramento con Chuck Norris. Ma stai attento a non prenderlo per il culo, mi raccomando."
Presentatomi al gargantuesco cospetto di Norris, egli mi chiede "Che lingua parli?" "Parlo inglese," gli faccio io, sicuro di me. "Non ci siamo, io odio i fottuti inglesi. Io parlo solo l'americano." "Ma, signore.." mi scuso io. "Non importa," mi stoppa. "Bill mi ha detto che sei un guerriero. Qual è la tua specialità?" "Sono un maestro nella raffinata arte della spada," mi esalto. "Raffinata arte della spada, eh? Bene, allora fammi vedere il tuo calcio rotante, figliolo." Rassegnato alla stupidità cronica di quest'uomo mi sono affidato ai suoi insegnamenti. E, incredibile, hanno funzionato...
Con un calcio rotante da fermo ora sfondo la cassa e la mia mano emerge dalla terra. Nella bara a fianco alla mia lo stesso fa un Lucio Battisti in versione zombie. "Uccidere Laura. Devo uccidere Laura Pausini." Evidentemente non deve aver molto apprezzato la sua versione de Il mio canto libero. Chissà perchè? mi chiedo. Mentre mi allontano con Lucio, dal sottosuolo continuo a sentire quei due idioti cantare: "Sono due giorni che camminiamo tre metri sotto terra... Tuturuturutù!"

capitolo 9
Torno alla roulotte di Georg. Ma Georg è già morto, l'ha fatto fuori il cantante dei Finley. Ennesimo flashback: prima che finissi in coma, Tokio Hotel, Finley e Zero Assoluto avevano fatto un accordo per controllare le menti delle teenagers. Ma tutti erano poi stati presi da smanie di potere: "Siamo noi i + fichi!" "Ao, semo noi!" "Tokio uber alles!" Cominciò dunque una lotta fratricida tra di loro, cui sono sopravvissuti a oggi solo il cantante dei Tokio e quello dei Finley. Ed eccolo qui, davanti a me, che mi dice di unire le forze contro il crucco, rifugiatosi in una villa in Messico. "Però Bill lo uccido io," mi avverte. "Eh, no. Caro Pedro (ma che razza di nomi avete voi di ste band?) Bill lo uccido io." Iniziamo una lotta all'ultimo sangue. I miei calci rotanti lo mettono a terra, poi gli dò il colpo di grazia iniettandogli del veleno di serpente in vena. "Beccati la tua dose di adrenalina!"

ultimo capitolo
Ed eccomi finalmente sfrecciare verso il Messico con la Panda rubata a Pedro. Verso la dimora di Bill e Uma. Mi addentro nella villa con una calibro 44 e sono pronto a sparare a Bill, quand'ecco che mi compare davanti una bambina. E' bionda come la madre, ma mi ricorda anche qualcun'altro. Sarà figlia mia? Sarà figlia di Bill? Di chi cazzo sarà figlia? Mentre me lo chiedo, arriva Brangelina, l'entità in cui frattanto che ero in coma si sono fusi Brad e Angelina. "Una bambina? La vogliamo noi," fa l'entità. Poi arriva Madonna "No. La bambina la adotto io. E in fretta perchè ho solo 4 minuti per salvare il mondo e la piccola." Quindi arriva anche Michael Jackson a passo di moonwalk: "Lo adotto io, Auuh!" "Michael," lo calmo, "è una bambina, non un bambino. Almeno tu, fammi il favore, levati dai coglioni." Ma quando sbuca fuori la bambina se ne vanno via tutti "Oddio, ma è mostruosa!" esclamano fuggendo. Io la guardo bene e cerco di realizzare cosa abbia di così mostruoso. Non ha la coda di Goku, nè i capelli da riccio di Bill. Non i rasta di Tom, nè la barba di Chuck Norris. Eppure c'è qualcosa che non va. Ma cosa? La guardo attentamente e poi lo vedo. Eccolo lì. Mostruosamente pronunciato e a punta. Il mento.
Sbuca Uma. "Sì, Kiddo. E' Quentin il padre." Sbuca anche Bill. "E lui che ci fa qui, allora?" chiedo guardandolo in cagnesco. "Lui fa da clown per la piccola," replica Uma, "non vedi che capelli che ha?" "Perchè allora quel giorno sei scappata con lui, Uma?" le chiedo col cuore in mano. "Sapevo che Bill doveva interpretare la ragazzina manga per un film che Quentin stava girando," mi spiega, "e così sono andata con lui. Perchè volevo raggiungere Quentin. E' lui l'unico che abbia mai amato."
"Allora uccidimi, Kiddo, sono pronto," fa Bill a braccia aperte, "scatena la tua vendetta su di me." Scuoto la testa. Sorrido. "Non è più necessario, ragazza manga. Vieni, andiamocene via di qua." Siamo andati via e abbiamo formato una nuova band. Beh, non è che facciamo proprio sfracelli in classifica, ormai lì ci sono i Sonohra (per la serie al peggio non c'è mai fine), i nuovi crucchi Cinema Bizarre e Mirko con la hit Stai tranzollo, ma c'è un locale di stripstease a El Paso che la sera ci permette di suonare. E le giornate le passiamo al caldo del deserto, aspettando che arrivi il monsone a portare un pò di pioggia.
"Ao, ambecilli!" ci fanno gli Zero Assoluto che passano di lì resuscitati in versione zombie, mentre io e il crucco stiamo sotto l'ombrellone stremati dal caldo. "Lo semo pure noi che il monsone non passa per il Tuturuturutexas." E allora io e Bill decidiamo di spostarci di nuovo, di metterci a correre verso il monsone e verso nuove avventure. Together we'll be running somewhere new, through the monsoon, just me and you.

venerdì 9 maggio 2008

Kill Bill (dei Tokio Hotel) Vol. 1

La vendetta è un piatto che va servito freddo
capitolo 1
Il giorno del mio matrimonio. Nella piccola cappella texana con pochi ospiti invitati lei sta per dirmi sì. E' bellissima. Ed è mia. Entra dall'atrio luminoso della piccola cappella e mi sorride, splendida. All'organo un giovane musicista dai curiosi capelli intona, girato di spalle, una particolare marcia nuziale. Hey, un momento... è un pezzo che conosco... si chiama "Monsoon". Il giovane musicista dai curiosi capelli a punta si mette persino a cantare: Running through the monsoon, beyond the world, to the end of time mentre i suoi amichetti sbucano fuori da Dio solo sa dove e lo accompagnano armati di chitarra, basso e batteria. La mia bellissima promessa sposa smette di sorridermi, si mette le mani sulla faccia e comincia a strillare come una quindicenne ossessa: "Ommioddddioooo! I Tokio Hotel!!!" Io so di averla persa. So che le cose non sarebbero più andate come avevamo pianificato. So che lei fuggirà con Bill attraverso il monsone: Together we'll be running somewhere new, through the monsoon, just me and you. Io per lo shock svengo, sbatto la testa contro il piatto della batteria, finisco a terra con la faccia nelle corde ruvide del basso e con il microfono ficcato nella schiena. Tom, il fratello di Bill, credendosi Kurt Cobain mi distrugge la chitarra addosso. Finisco in coma, stecchito. Fermo a un passo dalla morte.
capitolo 2
4 anni di coma in cui il mio corpo viene usato come oggetto sessuale da vecchie tardone dopo, un moscerino entrato grazie all'imperizia di un'infermiera, che in pieno agosto si è dimenticata di mettere il vulcano a spirale per le zanzare, mi punge e io riemergo dal coma. Le immagini dei miei ultimi momenti di veglia riemergono come in un flash. Quei crucchi mi hanno fottuto il matrimonio. Brutti bastardi! Bill mi ha fottuto (in tutti i sensi) la sposa. Io adesso devo vendicarmi. Devo uccidere i Tokio Hotel. Devo uccidere Bill (dei Tokio Hotel).
capitolo 3
Il più facile da andare a scovare è Gustav (ma che nome è?), il batterista. Abbandonato dagli altri membri del gruppo, caduto in miseria, si è sposato con una ricca ereditiera e adesso vive nella provincia americana, occupandosi delle faccende di casa: poveretto, è diventato una casalinga disperata. Con una dritta rivelatami sul myspace dei Rammstein rintraccio il suo indirizzo. Suono al campanello con su scritto "Hilton" e lui mi apre con un mocho vileda in mano. Ci guardiamo negli occhi con odio e cominciamo a ingaggiare un cruento duello. Lui è avvantaggiato dal mocho che mi strofina sulla faccia, io lo ringrazio per avermi lavato, ne avevo proprio bisogno dopo il coma, poi glielo tolgo di mano e glielo ficco in pancia. Un piccolo bimbo biondo col cappellino in testa mi fissa. Io gli dico che un giorno, quando sarà grande, potrà venirmi a cercare e, se lo vorrà, cacciarmi un mocho vileda nello stomaco. Lui guarda il padre morto a terra, mi sorride tutto felice e dice "Meglio cambiare, no?"
capitolo 4
Volo a Tokyo (con la y, cazzo!), in visita all'ex manager del gruppo, licenziato appena prima del grande successo internazionale: Goku, l'uomo che ha creato la pettinatura di Bill. Mi dà delle preziose dritte su come caricare onde energetiche, su come cotonarmi i capelli, e mi prepara una chitarrina speciale per poter sconfiggere Tom a Guitar Hero sulla Xbox.
capitolo 5
Sarà per il nome della band, ma Tom è ancora famoso in Giappone. Oggi è ospite a TRL Tokyo (con la cazzo di y!). Vestito con completo giallo alla Bruce Lee e con le Onitsuka Tiger abbinate ai piedi mi dirigo a TRL. Tutti mi guardano come fossi un alieno perchè le Onitsuka sono (mioddio!) ormai terribilmente fuori moda. Tom fa il suo ingresso tra la folla di ragazzine urlanti con camminata ad effetto accompagnato dalle sue fan, le 88 folli (si fanno chiamare folli perchè come si fa ad essere fan di uno con 'sti rasta finti che gli escono dal cappellino?) Lancio loro una onda energetica (grazie Goku!) e ne stendo un pò. Qualcun'altra mi si para davanti, ma io le distraggo esclamando "Ommioddio, ma quelli non sono i Finley?" loro si aggiustano la frangia emo e chiedono arrossendo "Dove? Dooove?"
Tom sa che sono venuto lì per lui. Così tira fuori una penna dai capelli ed è pronto per firmarmi un autografo. Io lo guardo e imbarazzato gli dico: "I... I just want a Nespresso." Poi gli strappo il cappello dalla testa e gli scopro il capo calvo. Le fan rimaste in vita lo guardano e decidono di fare seppuku. Danno addio al mondo sussurrando "Mioddio. Tom in realtà è pelato! Non ho più voglia di vivere." Io scuoto la testa, mi chiedo come facessero a non averlo per lo meno sospettato già da tempo. Tom (alla buon ora..) mi riconosce e si rende conto che non sono venuto fin lì per un suo prezioso (?!) autografo. Sono venuto per sfidarlo a Guitar Hero. Mi invita a seguirlo nel suo incantevole giardino giapponese pieno di neve e lì viene fuori una Xbox. Io tiro fuori la chitarrina preparatami da Goku e sono pronto per la battaglia finale. Il primo è un pezzo di Bob Marley e Tom, aiutato dal cappellino rasta che si è rimesso prontamente addosso, ha la meglio. Poi arriva Ready Set Go dei Tokio e proprio mentre penso che le cose si stanno mettendo veramente male per me, mi rendo conto che Tom non conosce affatto quel pezzo, lui sa suonare solo Monsoon e così io pareggio i conti. L'ultimo è un pezzo dei connazionali Rammstein, ma Tom è impacciato, non riesce proprio a muoversi, mentre io mi contorco come un indemoniato sul ritmo heavy-metal. Ho vinto. Rocknroll! La testa con i finti rasta gli salta dal collo e finisce sulla neve. Prima di esalare l'ultimo respiro mi rivela "La tua promessa sposa ha una figlia di quattro anni." Poi arriva il monsone e gli porta via la testa.

Ogni riferimento a cosa o persone realmente esistenti è assolutamente casuale.
Leggi subito il Vol. 2

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com