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lunedì 25 agosto 2014

MTV VIDEO MUSIC AWARDS 2014: RED PORCHET, ESIBIZIONI E VINCITORI




L'estate sta finendo, se mai è iniziata, e comincia una nuova stagione: la stagione dei premi. Questa notte si terranno gli Emmy Awards 2014, i premi della televisione americana. Ieri intanto sono stati consegnati gli Mtv Video Music Awards 2014, i Moon Man consegnati dal network a stelle e strisce al meglio (ma siamo sicuri?) della musica degli ultimi mesi.
Un'edizione che si è contraddistinta per la sobrietà...


Ehm. Come non detto.
Prima di vedere chi si è portato a casa i premi, diamo un'occhiata alle varie dive e fanciulle che sono passate sul red carpet.

Red Porchet

Beyoncé
Troppo sobria e poco porca. Non ci siamo!
(voto 6-/10)


Katy Perry
Per niente sobria e molto porca. Ci siamo!
(voto 7/10)

Miley Cyrus
Male Miley.
(voto 5/10)

Iggy Azalea
Giudizio tecnico: gran topa.
(voto 8/10)

Charli XCX
Abito tigrato inguardabile, ma lei lo porta comunque alla grande.
(voto 7/10)

Ashley Rickards
Quanto si è sottilettizzata la protagonista del telefilm di Mtv Diario di una nerd superstar?
Datele da mangiare. Presto, che muore!
(voto 5/10)

Demi Lovato
Hanno riaperto i bordelli?
Evvai!
(voto 6,5/10)

Chloe Moretz
Chloe Moretz ha 17 anni. Ma agghindata così sembra più vecchia della Tatangelo.
(voto 5,5/10)

Kim Kardashian West
Kanye West, controlla in casa: mi sa che ti sono spariti un paio di tappeti.
Penso quelli del bagno.
(voto 0/10)


E ora passiamo a un giudizio flash sulle perfomance musicali.

Esibizioni

Ariana Grande, Nicki Minaj & Jessie J
In apertura di serata un terzetto di donzelle molto diverse tra loro, accomunate dal nuovo singolo "Gang Bang" “Bang Bang” interpretato insieme: Ariana Grande, Nicki Minaj e Jessie J.
Ariana Grande è un teen porno vivente.
Nicki Minaj è un twerking vivente, ma la storica performance di Miley Cyrus dell'anno scorso non è stata eguagliata.
Quanto a Jessie J agli inizi, e con inizi intendo un paio di anni fa, mi piaceva. Ora però si è ammosciata. Nel complesso comunque il trio è abbastanza bene assortito da meritarsi una promozione.
(voto 6+/10)

Taylor Swift
Taylor Swift ha ormai completato la sua trasformazione da cantante country timorata di Dio a cheerleader puttanpop. Non so se ciò sia un bene, credo di sì, e in ogni caso il pezzo è irresistibile.
(voto 6,5/10)

Sam Smith
Ottima esibizione con il suo pezzo gospel “Stay With Me”. Se solo fossimo a messa e non ai VMA.
(voto 5,5/10)

Usher
Un'esibizione a metà strada tra Michael Jackson e Justin Timberlake. Peccato che Usher, con tutto il rispetto, non sia manco lontanamente ai livelli di nessuno dei due.
(voto 5,5/10)

5 Seconds of Summer
Li avevamo conosciuti per il loro frizzante pop-punk bimbominkioso, peccato che ai VMA si siano presentati con una ballatona da sbadiglio che farà bagnare le teenager, ma per me è un no.
(voto 5-/10)

Iggy Azalea feat. Rita Ora
Iggy Azalea e Rihanna Rita Ora
Avrei preferito di gran lunga vedere Iggy Azalea al fianco di Charli XCX (che si è esibita nel pre-show nella migliore performance musicale dell'intera serata) con la loro irresistibile “Fancy”, e invece ha presentato il suo nuovo singolo con la Rihanna di serie B Rita Ora. Valida, ma poteva fare di meglio.
(voto 6/10)

Maroon 5
I Maroon 5 sono una band perfetta per l'estate. Peccato che questa sia stata un'estate anomala e quindi anche loro ormai sembrano fuori posto. E Adam Levine comincia a essere troppo vecchio per il teen-pop.
(voto 6-/10)

Beyoncé
Il super medley di pezzi dal suo ultimo album è stata senza dubbio la migliore, e forse sarebbe anche da dire l'unica degna di nota, esibizione della serata. Un tour de force danzereccio, sexy, toccante e onirico. Brava B.
(voto 7+/10)

Infine, ecco chi si è portato a casa i premi di questi Mtv VMA 2014.

Awards

Best Female: Katy Perry
Yeah!

Best Male: Ed Sheeran
Mah, insomma. Trovo il cantautore rosso di capelli piuttosto noiosetto.

Best Pop: Ariana Grande
Il premio di Teen Pop le sarebbe calzato a pennello, quello di Best Pop magari è esagerato.

Best Hip-Hop: Drake
Yo.

Best Rock: Lorde
A me Lorde piace anche, però cosa ha a che fare con il rock??

Artist to Watch: Fifth Harmony
Gruppo di sgallettate ancora sconosciute dalle nostre parti, sono state premiate come artiste da tenere d'occhio. Bah. Al momento sembrano più le eredi delle Pussycat Dolls che non di TLC e Destiny's Child. E questo non è un bene.

Michael Jackson Video Vanguard Award: Beyoncé
La regina della serata. Anche se un premio alla carriera a una 31enne forse è un po' prematuro...

Best video of the year: Miley Cyrus “Wrecking Ball”
Sono stati dei VMA abbastanza sobri, Nicki Minaj a parte, e all'insegna del sociale, con il rapper Common che ha chiesto qualche momento di silenzio per quanto successo a Ferguson. La senzatette Miley Cyrus ha allora deciso di far ritirare il premio per il miglior video dell'anno al suo “Wrecking Ball” a un senzatetto.
Mossa di grande sensibilità o solo una paraculata ruffiana?
Qualunque sia la risposta, io Miley la preferivo quando faceva twerking, l'anno scorso.
Ah, bei tempi, allora!

Niente twerking e niente lingua di fuori.
Non ci sono proprio più le Miley di una volta.

lunedì 9 dicembre 2013

MAN OF THE YEAR 2013 – N. 9 KANYE WEST



Kanye West
(USA 1977)
Genere: tra genio e follia
Il suo 2013: ha pubblicato il suo nuovo fenomenale e innovativo disco "Yeezus", tra gli album dell'anno per Pensieri Cannibali e per gran parte della critica americana e mondiale (ed era piaciuto pure a Lou Reed), e inoltre ha chiesto la figa mano alla compagna Kim Kardashian, da cui ha avuto una figlia che ha chiamato... North West. Ebbene sì.
Se ti piace lui, ti potrebbero piacere anche: Jay-Z, Pusha T, Kid Cudi, Kendrick Lamar, Tyler the Creator, Drake, Daft Punk
È in classifica: perché, nonostante la sua vita privata e alcune sue dichiarazioni siano spesso discutibili, a livello musicale è uno dei più grandi geni della nostra epoca, sempre avanti e mai fermo a fare due volte lo stesso disco.
Il suo discorso di ringraziamento: "Oooh, finalmente qualcuno che premia me e non quella mocciosetta di Taylor Swift!"

Dicono di lui su
cinguettator
North West @northwest2013
@kanyewest Papà, ma che razza di nome m’hai dato? Lo sai che m’hai rovinato la vita per sempre, vero? #VoglioMorire






sabato 7 dicembre 2013

MAN OF THE YEAR 2013 N. 13 – SETH ROGEN



Seth Rogen
(Canada 1982)
Genere: cazzaro
Il suo 2013: ha esordito alla regia insieme a Evan Goldberg con l'originale Facciamola finita, di cui è stato anche uno dei protagonisti, e ha fatto la piacevole (nonostante la presenza di Barbra Streisand) commedia on the road Parto con mamma, in più è stato guest-star nelle serie The Mindy Project e Arrested Development, ha girato lo spassoso video parodia di "Bound2" di Kanye West nei panni di Kim Kardashian e ha avuto un ruolo drammatico o quasi nel bellissimo Take This Waltz.
Se ti piace lui, ti potrebbero piacere anche: Jonah Hill, Danny Masterson, Jack Black
È in classifica: perché è il talento a tutto tondo della commedia americana di oggi.
Il suo discorso di ringraziamento: "Per festeggiare posso farmi una canna?"

Dicono di lui su
cinguettator
James Franco @jamesfranko78
Faccio coming out: I ♥ #SethRogen


Ecco il video parodia di "Bound2" con Kanye West e Kim Kardashian realizzato da James Franco e Seth Rogen.


martedì 18 giugno 2013

DIO KANYE E SUO FIGLIO YEEZUS


Kanye West “Yeezus”
Dio Kanye è diventato papà. La madre del bebé non è la Madonna, è Kim Kardashian. Non proprio la stessa cosa. È da lei che il rapper sabato scorso ha avuto una piccola baby girl, ma non è l’unico figlio che ha visto nascere in questi giorni. Il suo altro bebè è il suo nuovo album, che ha chiamato “Yeezus” e che è stato partorito dallo stesso Kanye West. Questo sì che è un miracolo!
Come mai un titolo poco impegnativo del genere? A spiegarlo è stato lo stesso Kanye in un’intervista: “Simply put, West was my slave name. Yeezus is my god name.”

Dopo aver realizzato il disco più importante del nuovo decennio insieme al nuovissimo “Random Access Memories” dei Daft Punk, ovvero il capolavoro “My Beautiful Dark Twisted Fantasy”, un album in grado di portare la musica hip-hop a un nuovo livello, questa volta West è andato ancora oltre. Il suo nuovo lavoro “Yeezus” è un puro delirio, è sperimentale come nessun disco rock ha più osato essere da parecchi, parecchi, ma parecchi anni a questa parte, e ne è uscita una roba che non è nemmeno definibile come hip-hop. Ci sono molte parti rappate, è vero, ma non è per nulla il classico disco hip-hop. È un oggetto misterioso che sembra provenire da un futuro lontano e che al suo interno contiene di tutto e di più: le produzioni dei Daft Punk così come la supervisione di Rick Rubin (storico produttore non solo rock, ma anche del rap 80s di Beastie Boys, Public Enemy, LL Cool J e Run-DMC), sintetizzatori alla Suicide e R&B, una folle attitudine punk, o meglio post-punk, e allucinate atmosfere rap-horror alla Death Grips o alla Tyler, the Creator. E persino industrial alla Nine Inch Nails.
Di tutto e di più, al punto da sembrare persino troppo per un disco solo. Nonostante questo, non disperate. Non perdete la Fede in Dio Kanye. Ascolto dopo ascolto, Yeezus walks with us e ci rivela in pieno i suoi piani divini.

E ora, vai di autopsia del disco track-by-track

L’apertura con “On Sight” è all’insegna dell’elettronica più spinta, con un beat fornito dai divini Daft Punk. Rispetto al loro ultimo “Random Access Memories”, questo sound devastante sembra rispolverato dall’era del loro precedente lavoro “Human After All”. In ogni caso, una roba potentissima. Il delirio può avere inizio.

Black Skinhead” campiona il ritmo di “Beautiful People” di Marilyn Manson, trasfigurandolo in un tribal-rap selvaggio e malato. C’è ancora lo zampino dei Daft Punk, c’è persino qualche eco di “Disturbia” di Rihanna però riletta in una chiave molto più disturbata, in quello che è il brano di maggiore impatto di un album che, come vedremo, si rivelerà arduo da decifrare. Se non altro al primo ascolto, perché già a partire dal secondo comincia a diventare famigliare. Non dico easy, dico famigliare.
"Black Skinhead" è un pezzo enorme, appena uscito e già diventato colonna sonora (perfetta) di un trailer. Mica di un film a caso, bensì di The Wolf of Wall Street, il nuovo di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio. Per una pellicola yuppie del genere, chi meglio del rapper yuppie Kanye?



I Am a God”: fin dal titolo, Kanye West dimostra tutta la sua enorme modestia. D’altra parte, il rapper è già pronto per partire con il suo “Resto umile World Show” personale. Musicalmente siamo dalle parti della follia più completa, tra sintetizzatori, urla terrificanti, un ritmo che cresce sempre più e un’atmosfera che farebbe cacare sotto persino Dario Argento. Che sia la soundtrack della sua vita da incubo con Kim Kardashian? Ma poi di che cosa parlerà un genio come Kanye West con una decerebrata (con tutto il rispetto per i decerebrati) come la Bagashian? Probabilmente non parlano. Trombano come conigli e basta.
Alla fine dell’incubo, firmato ancora Daft Punk, la salvezza finale per l’American Psycho Kanye Bateman arriva sotto forma della voce salvifica di Bon Iver.
Non c’è un cazzo da fare: he is a god. O, meglio ancora, he is God.





New Slaves” è l’inno minimal dell’album. Padre Kanye West fa il suo sermone anti-razzismo sopra una distesa di bassi, con l’aiuto di Frank Ocean. “Fuck you and your Hampton house, I'll fuck your Hampton spouse. Came on her Hampton blouse and in her Hampton mouth”. Kanye Unchained contro tutto e contro tutti. Fuck yeah.



Hold My Liquor” è aperta dalla voce di Justin Vernon al secolo Bon Iver, ormai immancabile e onnipresente al fianco del rapper. Che Kanye tradisca la Kardashian con lui? Non solo Bon Iver, comunque, perché arriva anche il featuring del lanciatissimo rapper Chief Keef, in un pezzo rap alcolico non troppo distante dai sentieri del precedente “My Beautiful Dark Twisted Fantasy”, solo ancora più dark.

I’m In It” si sviluppa come un nuovo incubo, tra urla, trombette da stadio, lampi melodici, accenni dancehall reggae forniti dal featuring di Travis Scott. In fondo in fondo, si tratta di una romanticissima dichiarazione d’amore nei confronti della compagna Kim Kardashian, o qualcosa che nel mondo di Kanye più si avvicina a una tenera serenata: “Your pussy's too good, I need to crash. Your titties, let 'em out, free at last.”

Blood on the Leaves” va di campione di “Strange Fruit” di Nina Simone che canta il classico di Billie Holiday ed è uno dei pezzi più accessibili, relativamente accessibili, della raccolta. Per quanto possa esserlo un jazz autotunizzato da Kanye e con una base di Hudson Mohawke dei TNGHT. Un frullato di suoni post-moderno che sarebbe suonato perfetto nella colonna sonora de Il grande Gatsby di Baz Luhrmann. Fanno sempre in tempo a girarne un sequel ambientato ai giorni nostri e intitolato Il grande Kanye, con Kim Kardashian che potrebbe rendere il personaggio di Daisy Buchanan ancora più insopportabile di quanto possa averlo concepito Fitzgerald.

Guilt Trip” è un altro viaggio totale dentro la mente malata di Kanye, con la partecipazione straordinaria di Kid Cudi. Nonostante il titolo no, non ha niente a che fare, almeno non credo, con il film “Parto con mamma - The Guilt Trip” con Seth Rogen e Barbra Streisand. Apparentemente un brano minore del disco, in realtà conduce delicatamente (più o meno delicatamente) dritti per dritti verso il grande finale.

Send It Up”, ancora una volta prodotta dai due genietti francesi Daft Punk, ti entra dritta in testa. II rap del futuro passa per di qua, per sta roba che non è manco più hip-hop. E che cos’è?
Kanye West con questo album si propone come il Messia di una musica nuova. Il rap così come lo conoscevamo è solo un lontano ricordo, le concessioni pop sono state del tutto accantonate, l’elettronica qui proposta non ha niente a che vedere con la dance tradizionale, e insomma questo disco sta alla musica commerciale come American Psycho sta a una commedia romantica.

“Yeezus” è un disco punk, è un disco electro, è un disco dark, è un disco minimal ed è un disco hardcore. È un lavoro notevole, estremo, a tratti, molti tratti geniale, che sposta i confini dell’hip-hop, ma in generale della musica di oggi, più in là. Oltre. Solo il tempo potrà dirci quale sarà la sua importanza, per ora comunque non si può certo accusare Dio Kanye di non aver avuto coraggio o di essersi adagiato sulla sua popolarità. Dentro “Yeezus” non troverete manco un accenno di un singolo commerciale o di un brano radiofonico, un po’ come nel recente e altrettanto folle “Shaking the Habitual” dei The Knife. L’unica mezza concessione melodica arriva solo con la conclusiva “Bound 2”, scritta con John Legend, che al suo interno contiene la voce di Charlie Wilson della The Gap Band e un paio di campioni irresistibili da “Bound” della poco conosciuta band anni ‘70 Ponderosa Twins Plus e dalla splendida “Sweet Nothin’s” di Brenda Lee. Gran finale, per un disco che non è un disco è una bomba.

“Yeezus” potrebbe essere il “Kid A” della musica hip-hop?
“Yeezus” potrebbe essere il “Kid A” della musica hip-hop.
Qui lo dico e qui lo nego.
Ah ah, honey.
(voto 9/10)



lunedì 29 agosto 2011

M(ILF)Tv Awards 2011

Gli Mtv Video Music Awards 2011 sono stati una delusione? Alla fine se la cosa che ha fatto più notizia è stata l’annuncio di maternità di Beyoncé, in dolce attesa del primo pargolo con Jay-Z, si capisce già che la musica non ha svolto tutto ‘sto ruolo di primo piano.
D’altra parte il tanto atteso tributo ad Amy Winehouse, che avrebbe dovuto coinvolgere Adele e altri artisti, ha visto come unico protagonista il solo Bruno Mars. Che far fare un tributo ad Amy a Bruno Mars, per quanto ce l'abbia anche messa tutta, è un po’ come chiamare i Negramaro per un tributo ai Radiohead o i Negrita per i Rolling Stones…

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Jo Calderone aka Lady Gaga aka Jo Calderone
Poi c’era anche il vociferato tributo pure a Britney Spears, con qualcuno che alla vigilia si era chiesto “Ma perché dedicare un tributo a Britney Spears?” e che avrebbe dovuto vedere impegnato il gotha del nuovo pop commerciale americano e invece si è risolto in un velocissimo montaggio di suoi pezzi ballati da ballarine minorenni. ‘Na baracconata stile Arcore, insomma.

Comunque c’è anche stato del buono. Tra le perle da segnalare, Lady Gaga che è andata in scena per tutta la serata con il suo alter-ego maschile Jo Calderone, un picciotto italo americano con cui ha anche eseguito il nuovo singolo You and I.

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Justin Bieber in versione pseudo nerd
Momento brividi: Adele che ha cantato Someone like you.
Dopo averla sentita, Justin Bieber si è reso conto di NON essere un cantante. Ma neanche lontanamente. Né mai lo potrà diventare. Peccato che poi abbiano osato consegnare al Bieberon il premio per il Best Male video, quando al massimo avrebbero potuto dargli il Best Child video. Nel suo discorso, Bieber ha ringraziato Gesù, ma Gesù in quel momento, con tutti i problemi che ci sono nel mondo, era impegnato in ben altro: stava guardando le tette di Kim Kardashian che ha consegnato l’award.
Gesù, smettila di "guardare" Kim,
che ti vengono le occhiaie!

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Dove starà buttando lo sguardo Kanye, verso West?
Sorpresa della serata: Jonah Hill, il comico cicciobombo di Suxbad, ora è magro!
Altra sorpresa: il geniale rapper Tyler, the Creator, ha vinto come miglior nuovo artista dell’anno!!!
Tra le altre performance, niente male anche Jessie J, che era la performer in da house per tutta la serata, e Jay-Z con Kanye West (e ci mancherebbe ancora).

Premiati nel corso della sera anche Adele, Britney Spears, Foo Fighters, Nicki Minaj, Lady Gaga e Katy Perry, che si è aggiudata 3 premi (uno in collaborazione con Kanye West) tra cui quello di miglior video dell’anno per Firework. Per me adesso non è che fosse proprio il video migliore dell’anno, però lungi da me dire qualcosa di male contro Katy.
Ma la grande protagonista della serata alla fine è stata lei, la futura mamma MILF Beyoncè…

(Potete vedervi lo show online sul sito di Mtv Italia, oppure domani sera in replica sempre su Mtv, dove se no?)

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