Iniziano dalla fine, i Kings of Leon.
“The End” è il brano che apre il nuovo album “Come Around Sundown”.
Batteria, basso, voce di Caleb.
Esplosione emozionale nel ritornello “this could be the end”.
Questa potrebbe essere la fine. Invece è uno splendido inizio.
01- Kings Of Leon - The End by Markyboy
“Radioactive” è il primo singolo, materia da maneggiare con cura perché radioattiva. Un ritornello spirituale “it’s in the water, it’s where you came from” chiuso non a caso da un coro gospel. Suona come un battesimo rocknroll. Dopo tutto i fratelli Followill sono figli di un pastore, cristosantissimo!
“Pyro” è un lentone da ballare lentamente cheek-to-cheek.
“Mary” tira fuori le unghie, un pezzo potente con addirittura un assolone di chitarra d’altri tempi. Leggermente kitsch, ma anche liberatoria, come a dire “non ce ne frega un cazzo di essere totalmente fuori moda, facciamo quello che ci pare!”.
“The Face” parte con una chitarrina che fa molto colonna sonora di un film anni 50 e diventa una di quelle canzoni oltre la soglia dell’epico. Bono, ti piacerebbe saper ancora scrivere una canzone del genere, vero?
05- Kings Of Leon - The Face by Markyboy
Altro pezzo strappamutande subito in successione: “The Immortals”.
“Back Down South”, lo intuite già dal titolo, va a Sud tra caldy souny country.
“Beach Side” è ancora più rilassata, davvero un pezzo… morbido. I fell in love with this song. Già un mio cult personale.
08- Kings Of Leon - Beach Side by Markyboy
“No Money” ritorna sui lidi epici della prima parte del viaggio e lo fa in maniera romantica: “I got no money but I want your soul”.
“Pony Up” è pezzo da scazzo kingsofleoniano. Traduzione: è comunque un pezzo epico, ma si prende meno sul serio.
“Birthday” vola leggera come un compleanno alcoolico. E quale compleanno non è alcoolico?
“Mi Amigo” è un altro momento svacco/scazzo. I Re di Leon (da me stupidamente ribattezzati Re Leoni) dimostrano di non aver sentito particolari pressioni dopo il successo globale di pezzi come “Use Somebody” e “Sex On Fire” e si sono compleatamente rilassati in studio, facendo il disco che volevano.
“Pickup Truck” chiude in maniera naturalmente epica, con echi alla “With or without you” che spianano la voce maestosa da re della giungla di Caleb. Un pezzo perfetto per aprire gli occhi la mattina.
Com’è allora riassumendo ‘sto “Come Around Sundown”? È un album dalle due anime, una epica da accendini accesi e l’altra più chill-out e molto vecchia America, insomma qualcosa di più di una conferma della direzione presa con il precedente. Stavolta infati non è “Only by the night”, bensì un disco da assaporare nel piacere dell’alba mattutina. Magari guardando l’oceano.
(voto 7/8)
13- Kings Of Leon - Pickup Truck by Markyboy