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venerdì 21 marzo 2014

THIRTY SECONDS TO VERONICA MARS




Veronica Mars – Il film
(USA 2014)
Titolo originale: Veronica Mars
Regia: Rob Thomas
Sceneggiatura: Rob Thomas, Diane Ruggiero
Cast: Kristen Bell, Jason Dohring, Chris Lowell, Enrico Colantoni, Percy Daggs III, Tina Majorino, Francis Capra, Ryan Hansen, Ken Marino, Krysten Ritter, Martin Starr, Gaby Hoffman, Jerry O’Connell, Sam Huntington, Max Greenfield, Jamie Lee Curtis, Dax Shepard, James Franco
Genere: marziale
Se ti piace guarda anche: Veronica Mars (la serie)

A long time ago, we used to be friends. Tanto tempo fa, io e Veronica Mars eravamo amici, ma poi ci si è persi di vista, come spesso capita. Sono arrivate altre persone, altre frequentazioni, altre serie tv. Io e Veronica Mars eravamo molto legati nel 2006, ai tempi in cui Italia 1 trasmetteva le sue prime due stagioni. Era un'amicizia complicata. 8 anni fa, le serie bisognava seguirle ancora in tv, e con tutte le pubblicità in mezzo. Si doveva arrivare all’orario giusto davanti al televisore, altrimenti si rischiava di perdere qualche scena fondamentale e, se proprio non si poteva essere lì “in diretta”, bisognava usare il videoregistratore. Pazzesco. Era una vera fatica seguire le serie tv, una volta. Una volta? Fino a pochi anni fa. Eppure, in qualche misterioso modo si riusciva a frequentarsi comunque, io e Veronica Mars.

"Che tristezza Internet nel 2006. Pensieri Cannibali non esisteva ancora..."
La prima stagione è stata folgorante. Era il telefilm giusto al momento giusto: adolescenziale, ma non troppo. In grado di tirarmi fuori dalle paludi delle serie teen alla Dawson’s Creek, un passo alla volta. Per quanto ambientata in un liceo e pur avendo per protagonista una ragazzina, era una serie con i controcoglioni, con dentro una componente thriller e una robusta dose di umorismo. In più, Veronica non era certo la classica bionda svampita che desidera diventare cheerleader, bensì una giovane true detective che investigava sulla morte della sua migliore amica, la ragazza più popolare della high school. Da qui si sviluppava un intreccio a metà strada tra il crime e il teen drama, una vicenda che guardava come ovvio modello di riferimento a Twin Peaks e allo stesso tempo apriva le porte a un nuovo modo di intendere le serie adolescenziali. Qualcuno ha detto Pretty Little Liars? La seconda stagione riusciva a crescere ancora di più, concentrandosi su nuovi casi crime, ma soprattutto sviluppando maggiormente il personaggio di Veronica e la sua tormentata storia d’amore con Logan, il bullo bello della serie.
La mia amicizia con Veronica procedeva quindi alla grande, quand’ecco che l’idillio si ruppe. La terza stagione fu infatti una schifezza. Difficile spiegare cosa andò storto, fatto sta che le cose non funzionavano più. Il nuovo caso e i nuovi personaggi facevano pena e la serie al terzo anno sembrava già mostrare il fiato corto. Quando arrivò la notizia della cancellazione, non me la presi allora nemmeno più di tanto. Era una di quelle cose che, per quanto spiacevoli, sapevi prima o poi sarebbero arrivate. Io e Veronica Mars prendemmo così due strade differenti e per anni non ci vedemmo e non ci parlammo più. Certi rapporti non sono destinati a durare per sempre.

Quando credevo di aver chiuso il capitolo Veronica Mars una volta per tutte, ecco che lo scorso anno è giunto un annuncio a sorpresa. L’autore della serie Rob Thomas ha pronta la sceneggiatura per un film inteso come proseguimento naturale delle tre stagioni televisive, solo che nessuna compagnia cinematografica sembra intenzionata a produrla e così Thomas si affida alla rete. Chiede ai fan di contribuire al finanziamento della pellicola attraverso Kickstarter, un sito di “crowd funding” per progetti creativi di varia natura. A Rob Thomas e compagni servono 2 milioni di dollari per dare il via alle riprese. I fan di Veronica Mars non sono numerosissimi, dopo tutto la serie è stata cancellata dopo appena 3 stagioni proprio per gli ascolti non esaltanti, ma le sono affezionatissimi. Se qualcuno, come me, l’aveva dimenticata in favore di nuove compagnie, i suoi amici storici si sono invece fatti sentire e hanno raccolto in poche ore ben 5,7 milioni di dollari, molti di più della cifra minima per la realizzazione. E così, il film di Veronica Mars viene girato. Grazie alla rete, grazie ai fan, grazie agli amici. Questa è una rivoluzione che spalanca i portoni a un nuovo modo di produrre le pellicole. Adesso non è che le major cinematografiche spariranno nel nulla, però il caso di Veronica lascia aperta la possibilità per la realizzazione di progetti simili, con altre serie tv, e non solo. Si possono immaginare ad esempio i fan di un libro che uniscono le loro forze economiche per dare vita a un adattamento per il grande schermo. Per contrastare lo strapotere delle major di Hollywood, così come le decisioni dei grandi network televisivi che stabiliscono quali serie devono continuare e quali devono morire, la gente, il popolo ha una nuova risorsa. Non ci sono limiti a questo nuovo comunismo.
Rimanendo soltanto nell’ambito delle serie tv, quali vorreste far rivivere, anche solo per la durata di un film? Non parlo di quei telefilm che hanno avuto una loro fine perfetta, come Breaking Bad, o imperfetta ma comunque una conclusione ben precisa e già stabilita da tempo come Lost. Mi riferisco a quelle serie “sfigate”, nel senso di maltrattate dagli ascolti e dai canali televisivi americani, che sono finite prematuramente. Io vorrei rivedere Dark Angel con Jessica Alba, serie terminata in maniera troppo frettolosa che meriterebbe di essere ripresa per bene.

Tornando alla mia amica, alla mia ex amica Veronica Mars, pur guardando con grande favore a questa operazione di finanziamento così alternativa al sistema tradizionale, avevo qualche dubbio sul risultato finale. Le cose del passato, spesso e volentieri è meglio che rimangano nel passato. Veronica Mars, per quanto una serie di manco una decina d’anni fa, era figlia dello scorso decennio e pensavo ormai avesse fatto il suo tempo. Oppure mi sbagliavo?

"Un unico riferimento alle mie tette in tutto il post?
Non è più il Cannibale che conoscevo una volta..."
Veronica Mars – Il film è una piacevole sorpresa. Non che sia qualcosa di rivoluzionario, come è invece stata la raccolta fondi per girarlo. Il suo bello è proprio quello di riuscire a essere fedele al "vecchio" spirito della serie. Trattandosi del prosieguo di un serial parecchio recente, non c’è quel forte alone di malinconia che aleggia spesso in operazioni analoghe. Questa pellicola è come se continuasse in maniera spontanea il discorso che aveva interrotto qualche anno or sono, quando il network The CW aveva deciso di chiusere i battenti delle sue trasmissioni. Dimenticando la pessima terza stagione, l’autore Rob Thomas ha ripescato intatta la Veronica dei primi tempi. Nonostante sia io che lei detestiamo le reunion, in questo caso ritrovarci non è stato affatto spiacevole. È stato come rivedere una vecchia amica che appare un pochino cambiata, ora ha le tette più grosse, eppure è sempre la stessa adorabile canaglia di un tempo. Se proprio vogliamo trovarle un difetto, a questo giro appare meno incazzata. Ha mantenuto intatta la sua ironia e il suo atteggiamento strafottente, soprattutto nei confronti delle autorità e delle tipe popolari del liceo, ma allo stesso tempo sembra aver trovato un maggiore equilibrio personale. È più matura, come ovvio che sia, solo che è anche meno arrabbiata e questa è una cosa di lei che mi manca. Per il resto, Veronica Mars non ha perso un briciolo del suo fascino e della sua forza e questo film è come se fosse un doppio episodio della serie in cui tutti gli elementi funzionano alla perfezione. C’è la parte thriller che, per quanto non troppo imprevedibile, è ben orchestrata, regge per tutta la durata della super puntata e riesce a richiamare lo stile delle vecchie indagini della giovane detective Mars; c’è poi anche una buona dose di umorismo che fa mantenere il sorriso sulle labbra dall’inizio alla fine, e non mancano naturalmente pure un pizzico di sentimenti.

"Tina, sei finita a Grey's Anatomy? Beh, poteva andarti peggio.
Potevi girare True Blood..."
"Ehm, veramente ho fatto pure quello."
Da ex appassionato della serie non ne sono certo, ma credo che la pellicola possa funzionare bene anche per una visione da “babbani”. Nella intro viene riassunto in maniera breve ed efficace un po’ tutto quello che c’è da sapere su Veronica e quindi anche chi non la frequentava ai tempi del liceo può conoscerla per la prima volta ora che è una quasi laureata in legge, e godersi questa nuova storia in maniera indipendente dal telefilm.
Come è ovvio, va detto che a godere in pieno della visione saranno soprattutto gli amici di vecchia data della Mars. Nel corso del film, viene concessa un’apparizione a praticamente tutti gli storici personaggi di una volta: Wallace (Percy Daggs III), Weevil (Francis Capra), Mac (Tina Majorino, poi passata per qualche tempo dalle parti di True Blood e dell’ospedale di Grey’s Anatomy), il padre di Veronica Keith Mars (Enrico Colantoni), Piz (Chris Lowell), Gia (quella topolona di Krysten Ritter), Leo (Max Greenfield ormai noto come Schmidt di New Girl) e Dick (Ryan Hansen), che entra in scena con un rutto e resta il più spassoso di tutti. Si può dire che a molti personaggi non venga offerto un enorme spazio, ma questo è pur sempre un film e non una stagione completa, era difficile concedere di più a tutti. Quello che ha maggior spazio è naturalmente Logan (Jason Dohring), il grande amore di Veronica (Kristen Bell). Tra loro si riaccenderà la fiamma?
Tra le varie chicche, menziono inoltre un musicista ambulante che strimpella la sigla della serie “We Used to Be Friends” dei Dandy Warhols, una divertente micro apparizione di Dax Shepard, nella vita reale marito dell’attrice Kristen Bell, e un cameo autoironico dell’onnipresente James Franco.

Contro ogni previsione, è stato allora un vero piacere rivederla. In situazioni di questo tipo, è facile provare alla fine un certo senso di delusione. Con Veronica Mars – Il film non è successo. Io odio le rimpatriate, ma questa è stata organizzata davvero bene. Per gli amici di Veronica di una volta, è un party riuscito alla perfezione che difficilmente lascerà qualcuno con l’amaro in bocca e, allo stesso tempo, per tutti gli altri è un buon modo per fare amicizia con lei per la prima volta.
Adesso che la reunion è finita, la promessa è la solita che si fa in queste occasioni: “Non perdiamoci più di vista, mi raccomando!”
Ci vediamo ancora Veronica. Certo, come no?
(voto 7/10)

venerdì 23 novembre 2012

Safety Not Guaranteed: una macchina del tempo non garantita da Cecchi Paone

Safety Not Guaranteed
(USA 2012)
Regia: Colin Trevorrow
Sceneggiatura: Derek Connolly
Cast: Aubrey Plaza, Mark Duplass, Jake Johnson, Karan Soni, Jenica Bergere, Mary Lynn Rajskub, Kristen Bell
Genere: viaggi nel tempo
Se ti piace guarda anche: Sound of My Voice, Frequently Asked Questions About Time Travel, Primer, Donnie Darko, Ritorno al futuro

Se poteste viaggiare nel tempo, in che epoca andreste?
Vorreste vedere il futuro?
Preferireste andare indietro fino ai tempi in cui c’erano i dinosauri? Dopo aver visto la pessima serie tv Terra Nova ne siete ancora convinti? Davvero davvero davvero convinti???
Io vorrei che il 21 dicembre il mondo non finisse e poi il 22 dicembre vorrei tornare indietro nel tempo all’epoca d’oro dei Maya, in modo da poter gridar loro: “Vi siete sbagliati, stronzacchioni!”. Spernacchiata veloce e poi, prima che Mel Gibson in versione Apocalypto mi sacrifichi al loro Dio, tornerei al presente come se niente fosse. Ecco quello io che vorrei fare, se avessi a disposizione una macchina del tempo.
Sul web una macchina del tempo comunque c’è e permette di andare veramente indietro nel tempo, e permette ad esempio di guardare com’era Pensieri Cannibali nel 2010

"Ma da che epoca sei arrivato con quella bandana?
Ormai non la porta più nemmeno il (presunto) blogger Mr. Ford..."
I viaggi nel tempo vanno parecchio forte al cinema. Oltre agli ormai super classici Ritorno al futuro, L’esercito delle 12 scimmie, Donnie Darko e aggiungiamoci pure Los Cronocrimenes, negli ultimi tempi stiamo assistendo a una vera e propria rifioritura di questo genere, personalmente uno dei miei generi preferiti, sebbene non possa essere considerato un vero e proprio genere, ma più che altro un sottogenere cinematrografico. Nel passato recente c’è stato Sound of My Voice, nel futuro prossimo vi parlerò di Looper con Joseph Gordon-Levitt e Bruce Willis (lo so per certo, visto che sono stato nel futuro e ho già letto il post sul film), ora è il momento di Safety Not Guaranteed.

ATTENZIONE SPOILER
Tutto parte da un annuncio messo da un tizio su un giornale. L’annuncio dice:

«Cercasi: persona per viaggiare indietro nel tempo con me. Non è uno scherzo. C.P. 322, Oakview, 93022 (CA). Sarà pagata dopo il nostro ritorno. Deve portare armi di sua proprietà. La sicurezza non è garantita. L'ho fatto una sola volta in passato.»

Un giornale di Seattle decide di mandare il suo miglior (ehm, forse) reporter a indagare su questa misteriosa vicenda e con sé lui si porta la stagista nerd e l’indiano nerd.
Nota sugli attori: i tre sono interpretati rispettivamente da Jake Johnson (da non confondere con il lagnoso cantante hawaiiano Jack Johnson), un attore che i seguaci della spassosa comedy New Girl conosceranno bene, quindi Aubrey Plaza, una sorta di versione in carne e ossa di Daria il cartone (il suo personaggio in questo film guarda caso si chiama Darius) nonché una delle tipe più indie del panorama indie americano attuale, grazie alle sue partecipazioni in Scott Pilgrim, Damsels in Distress e nella serie Parks and Recreation, e infine Karan Soni, che come potrete intuire dal nome è quello indiano.

"Perché mi guardate strano? Non intendevate questo
quando mi avete detto di controllare la mail?"
Quanto al tizio (ovviamente stralunatissimo e parecchio singolare) che ha scritto l’annuncio, è interpretato da Mark Duplass, che per fare la parte del tizio stralunatissimo e parecchio singolare c’ha la faccia giusta, per carità, però come attore non è che mi convinca molto.
In più, ci sono un paio di apparizioni che i più telefili adoreranno: Kristen Bell, ex Veronica Mars e ora in House of Lies, e Mary Lynn Rajskub, l’indimenticata piccola aiutante di Babbo Natale Jack Bauer in 24.

Andiamo avanti. Andiamo nel futuro. Quella che parte come una indagine su un (presunto) viaggio nel tempo, diventa una vera e propria esperienza on the road e, come in ogni buona (ma anche cattiva) pellicola on the road, i protagonisti matureranno e acquisteranno una nuova consapevolezza in loro stessi. Il tutto in appena una manciata di giorni.

"Daria Morgenchiii?"
Come presto scopriremo, Safety Not Guaranteed non è tanto, diciamo anche che non è proprio, una pellicola sci-fi. Lo spunto fantascientifico rimane a margine e il viaggio si tiene più che altro sui sentieri della commedia indie americana. Della più piacevole commedia indie americana. La sceneggiatura è ben orchestrata, è brillante, soprattutto nella prima parte ci spara fuori una serie di belle battute, mentre nella seconda si dirige su sentieri più sentimentali. Sentimentalmente indie, specifichiamo. Stile (500) giorni insieme o giù di lì. Perché, alla fine, il cinema indie è pur sempre molto sentimentale. Può mascherarlo con una passata di cinismo fin che vuole, ma il suo cuoricino pulsante prima o poi si fa sentire.
Più che un film sui viaggi nel tempo, una storia d’amore. Più che una pellicola fantascientifica, una commedia. Più che una storia per nerd, una storia su dei nerd, sull’essere diversi, ma senza per forza doversi umiliare cantando canzoncine pop ed entrare in un Glee club.

"L'ascolto del nuovo disco di Eros Ramazzotti mi fa venire
una gran voglia di sparare. Chissà perché..."
Presentato al Sundance Festival (dove, se no?), Safety Not Guaranteed è una piccola chicca di cinema indipendente di quelle che fanno sempre bene al cuore. Per quanto mi riguarda, gli manca giusto il guizzo, il colpo di classe registico, la scena davvero memorabile, in grado di trasformarlo in un cult assoluto, ma forse è solo colpa mia che ho visto troppi altri film di questo genere-sottogenere cinematografico.
Adesso allora sapete che faccio? Prendo la macchina del tempo e invece di usarla per andare a spernacchiare i Maya, torno indietro, a prima che vedessi Ritorno al futuro per la prima volta, e faccio vedere Safety Not Guaranteed al me stesso bambino di 6 anni. Il tutto senza farmi vedere dal me stesso bambino, altrimenti potrei creare un corto circuito nel continuum spazio temporale, distruggendo l’intero universo, grande Giove!
(voto 7+/10)

(grazie alla Cinefilante per la preziosa segnalazione del film!)

AGGIORNAMENTO, SCRITTO IL 23 NOVEMBRE 1988 (dall'Università di Pisa dove per primi in Italia hanno cominciato a usare la rete Internet):
Il me stesso bambino di 6 anni ha visto il film e gli dà come voto 10/10.


venerdì 16 marzo 2012

House of Lies: Con questa faccia da... bugiardo

House of Lies
(serie tv, stagione 1, episodi 1-6)
Rete americana: Showtime
Rete italiana: non ancora arrivata
Creata da: Matthew Carnahan
Cast: Don Cheadle, Kristen Bell, Josh Lawson, Ben Schwartz, Dawn Olivieri, Glynn Turman, Donis Leonard Jr., Greg Germann, Megalyn Echikunwoke, Griffin Dunne
Genere: yuppies 2.0
Se ti piace guarda anche: Dirt, Californication, Nip/Tuck, Margin Call

House of Lies non vi piacerà.
È una serie stronza piena di personaggi stronzi che sono stronzi pieni di soldi che lavorano per degli altri stronzi pieni di soldi per farli diventare ancora più stronzi e ancora più pieni di soldi.
House of Lies non vi piacerà, almeno se cercate modelli di vita positivi. Eroi esistenziali. Qui dentro non ne troverete. Ciò che troverete sarà invece un branco di yuppie 2.0 che fanno un lavoro non semplice da spiegare a parole. Nemmeno loro saprebbero spiegarvelo in maniera chiara. In pratica sono un gruppo di consulenza per le aziende. Quando una compagnia sta per finire in bancarotta, oppure ha un qualche problema, o ancora vorrebbe ampliare il proprio giro di affari ma non sa come fare, allora chiama loro. I consulenti esterni. Delle sanguisughe che cercheranno non tanto di risolvere i problemi aziendali, quanto crearne di nuovi in modo da trarre il maggiore profitto personale possibile. Non proprio eroi esistenziali. Soprattutto in epoca di recessione.

Il protagonista di House of Lies non vi piacerà.
Avete presente Dirt? La serie tv con protagonista Courteney Cox, la mora di Friends e di Scream? La serie in cui lei era Lucy Spiller, direttora del giornale scandalistico più senza scrupoli e più senza peli sulla lingua del mondo telefilmico? Quella super bitch di Lucy Pinder?
Comprende?
No comprende?
In ogni caso, il creatore di House of Lies è lo stesso di Dirt: Matthew Carnahan. House of Lies è il suo nuovo show ed è in perfetto stile Showtime, il network americano che trasmette anche Californication, Dexter, Homeland, Shameless e Weeds. Cosa che significa: sesso, tanto sesso, tante scene di sesso e di nudo, turpiloquio abbondante e situazioni esplicite da vietato ai minori e da mettere in subbuglio l’America puritana. E pure l’Italia puritana.

"Ahahah, sei più divertente di Cannibal!
Cioè comunque molto poco divertente..."
Matthew Carnahan non vi piacerà.
È una mente malata e perversa, incapace di creare personaggi buoni. Cosa che non significa che non sia capace di creare personaggi interessanti. Tutt’altro.
Come il protagonista di questa serie.
Il protagonista di questa serie non vi piacerà.
Marty Kaan, interpretato da un Don Cheadle più gigione e faccia da schiaffi che mai, è un uomo sicuro di sé al 100%, è ricco, è affascinante, ha successo con le donne e nel suo lavoro, qualunque lavoro sia, è un fenomeno. Sì, il classico tipo che sembra avere una risposta a tutto e a cui tutto sembra andare bene.
Naturalmente, le cose sono più complesse di così. La sua ex moglie è infatti una supa dupa bitch, roba che al confronto Lucy Spiller era Madre Teresa di Calcutta. Suo figlio è un tween dalla sessualità confusa che si veste e si comporta come una ragazza. Suo padre, che vive insieme a lui, è un vecchio erotomane. Il suo nuovo boss al lavoro fa di tutto per mettergli il bastone tra le ruote. In più, sembra avere delle questioni irrisolte per via della madre morta. Suicida.
Nonostante quest’ultima parte potrebbe farvelo apparire più simpatico e umano, la cosa non funziona un granché. Marty Kaan continuerà a non piacervi. Anche perché fa quella cosa.
Quale cosa?
Fa quella cosa di parlare ogni tanto alla telecamera, rivolto direttamente a noi spettatori che lo stiamo a guardà. Marty Kaan, con il suo atteggiamento da sapientino, ogni tanto infatti stoppa la messa in scena per spiegarci meglio alcune cose, come i dettagli specifici sul suo lavoro o altre menate del genere. È questa la particolarità della serie. Il giocare faccia a faccia con lo spettatore.
Considerando però come il titolo sia House of Lies, non è che ci sarà qualcosa che Marty il so tutto io, Marty la poker face ci nasconde? Qualche bugia?

"Ciao, bella bambina... Ah, sei un bambino? Ehm, mi sa che mi parte l'aereo!"
Un po’ più di simpatia la potreste provare per gli altri personaggi. Però pure loro andandoli a osservare meglio non è che siano dei gran simpaticoni. Pure loro hanno più ombre che luci. Ritroviamo l’ex Veronica Mars Kristen Bell e all’inizio sembra l’unica in grado di contrapporsi a Marty. Sembra l’unica dotata di una morale. Sembra voler gestire le cose in maniera differente, ma presto scopriremo che pure lei non è così differente da Marty e pure lei a forza di stare con un team di uomini si comporterà da perfetto uomo. Da perfetto uomo yuppie stronzo, intendo.
Gli altri due membri del team sono un’accoppiata di cazzari: uno più piacione che vorrebbe raccogliere l’eredità di Marty, l’altro invece più nerd e goffo. È forse lui l’unico personaggio, insieme al figlioletto di Marty, per cui poter simpatizzare apertamente senza apparire per stronzi. Perché House of Lies, tra l’altro già confermato per una seconda stagione, è in realtà una house of assholes.
E quindi, come già vi ho detto: House of Lies non vi piacerà.
Bugia.
(voto 7+/10)

venerdì 22 aprile 2011

AAAAAAAAAAAAH X 4

Scream 4
(USA 2011)
Regia: Wes Craven
Sceneggiatura: Kevin Williamson
Cast: Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette, Lucy Hale, Shenae Grimes, Anna Paquin, Kristen Bell, Brittany Robertson, Aimee Teegarden, Hayden Panettiere, Emma Roberts, Marielle Jaffe, Alison Brie, Marley Shelton, Erik Knudsen, Rory Culkin, Nico Tortorella, Adam Brody, Anthony Anderson, Mary McDonnell, Heather Graham
Genere: teen-horror
Se ti piace guarda anche: gli altri Scream, So cosa hai fatto, Scary Movie

“Qual è il tuo film dell’orrore preferito, Cannibal?”
“Hey, un momento, come fai a sapere il mio nome? Comunque anche se sei un pazzo squilibrato che mi sta per fare fuori te lo dico, visto che non ho dubbi in proposito: Scream!”

La saga di Scream è come un amico fidato e se ti pugnala, lo fa solo per ridere. A distanza di 11 anni dal terzo episodio, fanno dunque il loro gradito ritorno Ghostface, Sidney e compagnia inquieta direttamente dagli anni ’90, senza dimenticare che: nuova decade, nuove regole. E quindi: anche le vergini potranno morire!

Anche le vergini potranno morire? Tranquille, tanto voi non lo siete certo
Il primo Scream ha rappresentato una rivoluzione assoluta per il genere horror, con un effetto analogo a quello del Grande Fratello sulla televisione moderna. Attenzione: non li sto certo paragonando a livello qualitativo, ma solo in quanto a impatto avuto. Scream ha infatti presentato un tipo di cinema dell’orrore (ma non solo) nuovo, che con dosi impressionanti di ironia si fa beffe del genere, svelando i trucchi del gioco. Tutto è finzione e niente va mai preso troppo sul serio. “Why so serious?” domanderebbe il Joker. Praticamente il mio manifesto ideale non solo di cinema, ma proprio di vita.
Imitatissimo da in pratica ogni teen-horror arrivato successivamente, Scream è anche l’esempio supremo del metacinematografico e dell’antirealismo; anche il nuovo episodio prosegue sulla stessa scia, portando la sfida a un livello ancora superiore, riuscendo così non solo a non deludere le notevoli aspettative, ma a portare nuova linfa vitale alla saga e al genere pauroso.

Scream 4 è metacinema allo stato puro e non è nemmeno semplice cogliere tutti i suoi mille e uno riferimenti, perlomeno se non si è ben allenati e non si ha una conoscenza enciclopedica non solo della Saga, ma anche del cinema horror e dei telefilm in generale.
Per prima cosa non manca quindi l’autoironia sulla serie stessa, riprendendo gli omicidi del primo capitolo ma con qualche sostanziale differenza, riproponendo il film fittizio dentro il film Stab (Squartati), con un primo episodio diretto da Robert Rodriguez (!) e persino scherzando sulla relazione anche all’infuori dal set tra Courteney Cox e David Arquette.
Ci sono un sacco di citazioni e riferimenti poi ad altri horror recenti, da L’alba dei morti dementi a Final Destination, dal voyeurismo di Paranormal Activity all’infinita serie di Saw - L’enigmista, bollata come semplice pornografia senza minima cura nella psicologia dei personaggi. I personaggi di Scream invece non contenti di vivere a Woodsboro, che è una specie di Avetrana + Cogne + Novi + Erba + Columbine, passano anche tutto il loro tempo a vedere solo pellicole horror e a parlare al telefono con tizi dalla voce inquietante che ti chiedono “Qual è il tuo film dell’orrore preferito?”.
Insomma, se i carabinieri facessero delle intercettazioni a Woodsboro non si beccherebbero mica discorsi sulle escort, al limite qualche psicopatico che urla, anzi screama: “Ti faccio fuori, puttana!”.

Se in Scream 1 era tutto nuovo un po’ come nella prima edizione del Grande Fratello, qui ci troviamo in un’edizione che cerca di reinventare il brand attraverso una serie di nuove e vecchie trovate, mentre per quanto riguarda il cast siamo più dalle parti dell’Isola dei famosi; compaiono infatti un sacco di personaggi più o meno celebri soprattutto dal mondo telefilmico, che vanno a costituire un testo all’interno del testo, con le accoppiate di vittime predestinate formate da fighette di diverse generazioni tv: Kristen Bell (Veronica Mars) con Anna Paquin (True Blood); Lucy Hale (Pretty Little Liars) con Shenae Grimes (90210); Brittany Robertson (Life Unexpected) con Aimee Teegarden (Friday Night Lights). Ma nel film sono presenti anche altri numerosissimi volti di serie tv, da Hayden Panettiere (Heroes) ad Alison Brie (Mad Men) e Adam Brody (il mitico Seth Cohen di O.C.).

Pur nel suo giochino autoreferenziale al massimo, Scream 4 riesce però in maniera paradossale a dare una rappresentazione feroce, spietata ma dannatamente vera del mondo di oggi, tra iPhone, Facebook, multimedialità, voglia di essere ripresi sempre comunque dovunque, seguendo la filosofia del diventare famosi a tutti i costi, costi quel che costi.
La cosa però forse non è nemmeno così paradossale, perché quel vecchio Krueger di un Wes Craven ha capito che per dare una rappresentazione fedele dell’assurda reality di oggi la maniera migliore è proprio quella di fare un prodotto che si dichiara in maniera esplicita come fiction. Semplificando, quindi: i reality sono finti? E allora rappresentiamo la realtà con un prodotto che si mostra senza vergogna in tutta la sua finzione.

La sceneggiatura del film è firmata di nuovo da Kevin Williamson, che aveva saltato il terzo capitolo (non a caso il meno riuscito) e che come la serie si è preso un decennio sabbatico anche in tv, per tornare dopo Dawson’s Creek a sfornare un altro grande successo di oggi: The Vampire Diaries.
Non mancano poi all’appello nemmeno i protagonisti storici: Neve Campbell, Courteney Cox e David Arquette, con qualche rughetta in più intorno agli occhi ma pure con ancora la voglia di combattere contro le giovani leve e contro la lama affilata di Ghostface.
A questo giro spunta poi un nuovo psicopatico doc di livello davvero notevole che ovviamente non vi svelo. E se nella prima parte il film si diverte e ride di se stesso e del genere, nel gran finale regala pure una dose notevole di tensione in grado di pugnalare alle spalle qualsiasi cazzo di episodio della saga di Saw o degli altri horror venuti nell’ultimo decennio.

“Qual è il tuo film dell’orrore preferito di quest’anno, Cannibal?”
“Facile: Scream 4! E comunque smettila di rompere le palle a me e vai a stalkerare qualche fichetta.”
(voto 7,5)

(per chi non l'avesse capito, e vi capisco se non l'avete capitolo: il titolo del post è la traduzione italiana del titolo del film)

martedì 8 marzo 2011

Chick flick: Festa della Donna edition

Dopo aver parlato ieri di Tron Legacy, e i film di fantascienza si sa sono un argomento scacciafiga quasi quanto il calcio e i radiatori delle auto, oggi che è la Festa della Donna (a proposito, auguri e una mimosa virtuale a tutte!) dedico uno spazio ad un tema più girl friendly: i chick flick. Cosa diavolo sono i chick flick, si chiederanno tutti i maschietti e i nerd in ascolto che invece ogni cosa sapevano su Tron et similia? I chick flick sono letteralmente quelle “pellicole per pollastrelle”, perlopiù commedie o drammoni romantici, indirizzate prevalentemente a un pubblico femminile. Cosa che non significa per forza che tutte le ragazze/donne debbano per forza adorare questi cacchio di film, né tantomeno che i masculi non possano vederseli (magari apprezzandoli pure tra il silenzio e la vergogna). Anche perché negli ultimi tempi sta pure nascendo un sottogenere virato al maschile, con film come Tra le nuvole, Io & Marley e Amore & altri rimedi.

Regina incontrastata del genere è sempre stata la Juliona Roberts, ritornata negli ultimi tempi a rivendicare il suo trono con un’apoteosi del genere: Mangia Prega Ama, in grado di unire in un sol colpo argomenti come cucina, amore e, massì, pure religione e spiritualità. Roba da far scappare a gambe levate il pubblico maschile e, non a torto, anche una parte di quello femminile. Comunque il film, pur non essendo stato affato un flop, non è stato nemmeno il successo incredibile previsto e allora Julia ora si deve guardare le spalle da un esercito di nuove chicks molto agguerrite. Quella che da anni è la sua rivale numero 1, ovvero Sandra Bullock, è tornata pure lei più forte che mai grazie al successo del modestissimo Ricatto d’amore, e pure Jennifer Aniston (...e alla fine arriva Polly, Il cacciatore di ex, Due cuori e una provetta, Ti odio ti lascio ti...). Ma ci sono altre più giovani emergenti pretendenti al titolo, come la Anne Hathaway di Pretty Princess, Il diavolo veste Prada, il già citato Amore & altri rimedi, e le due sgallettate di cui mi occupo qui più nello specifico: Katherine Heigl e Kristen Bell.

Tre all’improvviso
(USA 2010)
Titolo originale: Life as we know it
Regia: Greg Berlanti
Cast: Katherine Heigl, Josh Duhamel, Josh Lucas, Christina Hendricks, Melissa McCarthy, Reggie Lee, Faizon Love, Jean Smart, Will Sasso, Majandra Delfino
Genere: commedramma
Se ti piace guarda anche: Quando meno te lo aspetti, Tre scapoli e un bebè, Summerland (serie tv)

Trama semiseria
Mi aspettavo una spassosa e divertente commedia e invece quando leggo il nome del regista mi preoccupo subito: Greg Berlanti, autore televisivo televisivo tra le altre cose di Everwood, il mega-drammone per eccellenza. E infatti… dopo una partenza leggera leggera, una coppia di neosposini ci lascia le penne e nel testamento indicano come tutori legali della figlioletta i loro due migliori amici: la precisina e rompiballe Katherine Heigl e il playboy Peter Pan Josh Duhamel. I due all’inizio non si sopportano, anzi si odiano, poi ovviamente finiscono per… eddai che lo sapete già come va a finire.

Recensione cannibale
Katherine Heigl ha cominciato come aliena in Roswell, quindi è sparita dalla circolazione per un po’ ed era rientrata nell’ambiente tv in Grey’s Anatomy nei panni di Izzie Stevens. Nel corso della prima stagione non ha lasciato un grosso segno e nonostante il successo della serie medical la sua carriera non sembrava prendere il volo. Tutto è però cambiato con la seconda stagione, quando la sua drammatica storia con il moribondo Denny Duquette è diventata una delle cose più strazianti e commoventi nella storia recente del piccolo schermo; difficile non lasciare già una lacrimetta sulle note emozionanti di “Chasing Cars” degli Snow Patrol durante il tragico season finale.


Da lì in poi, da quello scenone "life changing", la carriera della Heigl nel bene o nel male è stata segnata e oggi è ormai diventata la nuova numero 1 nei filmoni (o spesso filmini) sentimentali americani, grazie a titoli come Molto incinta, 27 volte in bianco, La dura verità, il più action Killers e questo quasi drammatico Tre all’improvviso.

L’espediente narrativo è classico, alla Tre scapoli e un bebè: metti insieme un tipo e una tipa eterni single che mai si sarebbero aspettati di diventare genitori, o almeno non in quel punto della loro vita, dai loro un poppante e vedi che cosa succede. Tutte le situazioni che uno si può immaginare ci sono, dal primo cambio di pannolini all’inevitabile coinvolgimento romantico dei due protagonisti, più una scena di marijuana che è ormai diventato elemento imprescinbile nei film del genere (sarà tutta colpa di Judd Apatow?).
La vicenda di partenza è però decisamente tragica, visto che si parte con la morte dei genitori della bambina: i suoi tutori diventano quindi la Heigl, tra smorfie e faccette ormai padrona assoluta del genere sentimentale, e lo scapestrato Josh Duhamel. A salvare però la barca dalle correnti del melò strappalacrime sono però una serie di battute azzeccate e una discreta alchimia tra i protagonisti; con il solito motto vincente che gli opposti si attraggono portano a casa il risultato, anche se il film è leggermente lungo e qualche sforbiciata avrebbe giovato alla godibilità del tutto. Discreto anche il resto del molto telefilmico cast, in cui spicca la (purtroppo) breve apparizione di Christina Hendricks, la tettona rossa di Mad Men. Buono il reparto colonna sonora con Pearl Jam ed Amy Winehouse, in più a sorpresa scatta pure un momento Radiohead, con “Creep” cantata da Josh Duhamel come ninnananna alternativa.
(voto 6)

Battute cult
“Ero al supermercato e mi sono accorto che le donne guardano gli uomini con i bebé come gli uomini guardano le donne che hanno belle tette.”
“Sai cos’è il matrimonio? Immagina una prigione. E non cambiare niente.”


Ancora tu!
(USA 2010)
Titolo originale: You Again
Regia: Andy Fickman
Cast: Kristen Bell, Odette Yustman, Jamie Lee Curtis, Sigourney Weaver, Victor Garber, Betty White, Kristin Chenoweth, Christine Lakin
Genere: il passato ritorna
Se ti piace guarda anche: Nemiche amiche, Il matrimonio del mio migliore amico, 17 Again, Bride Wars, Mai stata baciata

Trama semiseria
Kristen Bell al liceo è una sfigata. Perché? Fondamentalmente nei film americani basta che prendi una splendida attrice, le metti degli occhialoni, l’apparecchio ai denti, non le lavi i capelli per un paio di giorni e il gioco è fatto. Poi ovviamente Kristen cresce, diventa una gran figa di successo. I problemi ritornano però insieme ai demoni del passato, con la tipa che le ha reso la high school un inferno che sta per sposare… il suo adorato fratello. Basta così? Eh no, gli americani sono diventati mica i re in questo genere di pellicole per niente e allora ci aggiungono pure che le madri delle due ragazze erano pure loro rivali ai tempi del liceo. E la nonna?

Recensione cannibale
Se la nuova Dea dei chick flick è Katherine Heigl, negli ultimi tempi si sta facendo largo con le sue esili spalle anche Kristen Bell, pure lei arrivata dalla tv visto che era la mitica Veronica Mars, una teen detective che lasciava presagire per lei un futuro da action girl e invece il destino la sta rendendo principessina delle commedie romantiche. Al suo attivo ha già: Non mi scaricare, L’isola delle coppie, La fontana delle coppie e ora questo. E quando Hollywood ti incasella in un genere, difficilmente ne esci. Una buona cura potrebbe essere una sana dose di cinema d’autore, la vera rehab per un attore finito nel tunnel dei blockbusteroni commerciali.

Per il momento la bella Bell comunque in questo filone ci sguazza ancora in Ancora tu. Il filmetto parte bene, con una scena revival anni Novanta (e quando comincia il revival del decennio in cui sei cresciuto ti rendi davvero conto di star invecchiando), in cui Kristen è la più sfiga del liceo e Odette Yustman (la nuova Megan Fox) è la più figa del liceo che la sfotte pesantemente. Anni dopo le cose cambiano, Kristen ha un lavoro di successo e si è trasformata in una splendida giovane donna. Come ha fatto? Le è bastato togliere occhiali e apparecchio. Altre cose comunque non cambiano e Odette Yustman è sempre la più figa non del liceo ma del quartiere, della città, dello stato, del mondo e sta per sposare l’amato fratello di Kristen, per la serie: puoi dimenticarti del passato, ma il passato non dimentica te. E allora per la povera Bell iniziano tutta una serie di disavventure che la faranno tornare di nuovo una sfigata.

La trama principale è anche piuttosto carina, peccato che i soliti esagerati degli sceneggiatori anziché inserire idee originali o lasciare semplicemente la storia così com’era abbiano voluto strafare e aggiungere una serie di ingredienti non necessari, come numero di ballo che vorrebbero (senza successo) far ridere, solite gag con animali e vecchini (una sprecata Betty White) più un altro conflitto al femminile, con le madri amichenemiche delle due ragazze-rivali, ovvero Jamie Lee Curtis e Sigourney Weaver. Troppo per un film solo e infatti dopo un discreto spunto iniziale si perde nella noia. Comunque la lotta al titolo di Chick flick queen rimane aperta: Julia Roberts e Sandra Bullock devono cominciare a temere le nuove leve oppure fare come la classe politica italiana e dormire sonni tranquilli, sicuri che tanto un ricambio generazionale non avverrà mai?
(voto 5)

lunedì 25 ottobre 2010

Faccia da Munch

Scatta l’Halloween week su Pensieri Cannibali, con recensioni di film horror e racconti dedicati alla festa più spaventosa dell’anno. Quale modo migliore per iniziare allora se non il trailer di Scream 4, il nuovo capitolo della saga horror più spettacolare degli anni ’90?

Ghostface è tornato. La maschera che sembra uscita da un quadro di Munch è pronta per dare nuove pugnalate e stavolta, insieme ai membri storici del cast (Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette), ci saranno un sacco di nuove potenziali vittime proveniente in gran parte da serie tv: Hayden Panettiere (Heroes), Anna Paquin (True Blood), Kristen Bell (Veronica Mars), Adam Brody (O.C.), Lucy Hale (Pretty Little Liars), Brittany Robertson (Life Unexpected), Shenae Grimes (90210), Aimee Teegarden (Friday Night Lights) e la ottima nipotina di Julia Roberts, Emma Roberts.
Per gli amanti delle serie adolescenziali una buona occasione per vederli, per chi li odia un’ottima occasione di vendetta…

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