Visualizzazione post con etichetta kurt russell. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta kurt russell. Mostra tutti i post

venerdì 5 febbraio 2016

The Hateful Eight, la recensione odiosa





The Hateful Eight
(USA 2015)
Regia: Quentin Tarantino
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Cast: Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins, Tim Roth, Demián Bichir, Michael Madsen, Bruce Dern, Channing Tatum, Zoë Bell
Genere: tarantinato
Se ti piace guarda anche: Big Bad Wolves, Le iene, Django Unchained, Una vita al massimo


Quentin Tarantino
Cannibal, si può sapere perché diavolo ci hai radunati qua in questo posto sperduto in mezzo alla neve?
Qual è la tua intenzione?
Fare un'orgia?
Oppure vorrai mica farci fuori tutti?

lunedì 13 aprile 2015

FAST AND FURIOUS TETTE





Fast & Furious 7
(USA, Giappone 2015)
Titolo originale: Furious 7
Regia: James Wan
Sceneggiatura: Chris Morgan
Cast: Vin Diesel, Paul Walker, Jason Statham, Dwayne Johnson, Michelle Rodriguez, Jordana Brewster, Tyrese Gibson, Ludacris, Nathalie Emmanuel, Kurt Russell, Lucas Black, Elsa Pataky, Djimon Hounsou, Ronda Rousey, Noel Gugliemi, Iggy Azalea, Jocelin Donahue
Genere: fast & fool
Se ti piace guarda anche: tutti gli altri Fast & Furious

Più che un semplice film, Fast & Furious 7 è un bignamino dell'intera serie.
Fast & Furious 7 è quasi uguale a Fast & Furious 6 che era molto simile a Fast & Furious 5 che era proprio come Fast & Furious 4. In più omaggia brevemente il disprezzato e sottovalutato Fast & Furious: Tokyo Drift. Una cosa che non tutti magari ricordano è che Fast & Furious 4, 5 e 6 sono in realtà prequel del terzo episodio. Il capitolo giapponese era quindi ambientato nel futuro, benché ci fossero auto e musica del 2006 e quindi la cosa non ha molto senso, ma è meglio non farsi troppe domande sulla verosimilità, quando si parla di Fast & Furious.
Inoltre, il settimo episodio dà un maggiore spazio ai siparietti comici di Ludacris e di uno scatenato Tyrese Gibson, che erano tra i protagonisti della seconda pellicola, e soprattutto va a recuperare almeno in piccola parte le atmosfere del primo leggendario capitolo. Se non altro all'inizio, quando finalmente fanno ritorno le sfide in auto, che poi erano l'elemento centrale della prima pellicola, poi purtroppo messo via via sempre più in un angolino. Con la scena di Michelle Rodriguez che sfida in auto la rapper Iggy Azalea si torna finalmente a correre. Broom broom.

martedì 3 luglio 2012

La Cosa nostra

Oggi parliamo de La Cosa e pure de La Cosa.
Cosa?
Non è chiaro di Cosa parliamo?
Di una Cosa e poi pure di un’altra Cosa. Capito adesso?

La cosa
(USA 1982)
Titolo originale: The Thing
Regia: John Carpenter
Cast: Kurt Russell, Keith David, Wilford Brimley, T.K. Carter, David Clennon, Richard Dysart
Genere: claustro-teso
Se ti piace guarda anche: Alien, Sfera, Cube - Il cubo, Scanners, La cosa (2011), La cosa da un altro mondo

La cosa
(USA, Canada 2011)
Titolo originale (originale si fa per dire): The Thing
Regia: Matthijs van Heijningen Jr.
Cast: Mary Elizabeth Winstead, Joel Edgerton, Eric Christian Olsen, Ulrich Thomsen, Paul Braunstein, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Kim Bubbs
Genere: prequel del remake del remake di un adattamento letterario
Se ti piace guarda anche: Alien, Sfera, Cube – Il cubo, Scanners, La cosa (1982), La cosa da un altro mondo

La Cosa è una cosa vecchia.
Tutto parte dal racconto La cosa da un altro mondo (Who Goes There?) di John W. Campbell che risale al lontano 1948 e che ha ispirato la pellicola omonima la cui regia è attribuita a tale Christian Nyby, ma che pare in realtà sia stato girato dal non accreditato Howard Hawks. Un classico mistero hollywoodiano.
Andando a frugare in un’epoca relativamente più recente, la vicenda è diventata poi una pellicola molto 80s girata da John Carpenter. La Cosa anno di grazia 1982 è un film che offre diversi spunti di interesse, ma che oggi appare invecchiato non troppo bene. Cosa che potrebbe far ritenere necessario il prequel/remake uscito in Italia in questi giorni ma, visti i risultati, si poteva benissimo anche vivere senza.

"E pensate che sono appena andato a fare la pulizia dei denti..."
La storia è di quelle claustrofobiche che a me personalmente non fanno per nulla impazzire: un gruppo di persone, che perlopiù non si conoscono tra di loro, costrette a convivere in maniera forzata in un ambiente ristretto e in cui prima o poi emergerà una minaccia.
Raccontata così, è la trama di molti film, da Alien a Sfera, così come di Cube o Saw o le varianti sempre più splatter ed estreme degli ultimi anni di parecchi survival-horror. Sebbene credo che tutto parta da 2001: Odissea nello Spazio. Ed è pure l’idea, il plot alla base di reality-show come il Grande Fratello o L’isola dei famosi. Nel caso del Grande fratello, la minaccia è quella delle nomination, oppure dell’arrivo di qualche tamarro particolarmente scatenato come concorrente. Ma quella, più che una minaccia, è una garanzia del programma.

Ne La Cosa, un gruppo di scienziati per divertimento decide di trascorrere il suo inverno in Antartide, visto che a Cortina ormai si sono messi a fare troppi controlli fiscali. Cosa succederà mai in mezzo alla quiete delle nevi? Niente, uno pensa. E invece cominciano ad accadere episodi strani, come un aereo che precipita, dei cani che impazziscono all’improvviso, delle schifose Cose aliene che appaiono dal nulla... Insomma, se pensate di farvi un viaggio in Antartide all’insegna del relax totale, è meglio che ci pensiate prima due volte. La particolarità di questa Cosa aliena è che ATTENZIONE SPOILER riesce a imitare alla perfezione gli esseri viventi che attacca e uccide. In pratica ATTENZIONE BATTUTA RAZZISTA IN ARRIVO è come i cinesi che anziché inventarsi qualcosa di originale preferiscono copiare quanto producono gli altri. In pratica ATTENZIONE BATTUTA PSEUDO-MUSICALE IN ARRIVO è come il cantante Zucchero.

"Usava ancora la macchina da scrivere: doveva essere Mr. Ford..."
Il tema dell’imitazione è la Cosa più interessante della Cosa, peccato che non sia sviluppato del tutto nel film di Carpenter. Figuriamoci nel remake di oggi. Ed è un vero peccato. Dalla sua, John Carpenter è sempre un maestro nel costruire e montare la tensione, sebbene io a livello personale abbia preferito decisamente altri suoi film, su tutti Halloween: La notte delle streghe (una pellicola invecchiata molto meglio) e lo stupendo Il seme del male, ma vi consiglio di andare a recuperare anche una sua perla “minore”, il mini-film girato per la serie Masters of Horror intitolato Cigarette Burns (non male, però inferiore anche il suo altro episodio Pro-Life). Ad aiutarlo nel far venire qualche brivido allo spettatore vi è poi il notevole accompagnamento sonoro, parecchio 80s e inquietante, del grande Ennio Morricone.
Laddove la pellicola mi ha convinto parecchio di meno è invece nei dialoghi (perché, ci sono dei dialoghi?), privi di quell’ironia presente in altre visioni carpenteriane e appesantiti da un’eccessiva serietà. Sotto questo punto di vista, le cose vanno un po’ meglio nel remake che, almeno nella prima parte, gioca bene la parte dell’umorismo. Cosa altro non mi è piaciuto? Il cast. A parte il carpenteriano Kurt Russell, gli altri attori non lasciano il segno, insieme a personaggi davvero troppo abbozzati a livello umano, laddove una loro maggiore caratterizzazione avrebbe potuto fare la differenza tra gli umani originali e i cloni alieni. Una tematica che in mano al David Cronenberg degli anni ’80 avrebbe fatto veri sfracelli. Sebbene a livello di splatter va riconosciuto che siamo pure qui a livelli schifosamente parecchio elevati (e questo è un complimento). Per essere considerato una pietra miliare del genere horror, comunque, mi aspettavo parecchio di più dal buon carpentiere.


"Oh, ma com'è che in 'sti film de paura c'è sempre qualcuno
che non paga la bolletta della luce?"
Quanto al remake dei giorni nostri, partivo aspettandomi una porcheria totale e invece, pur nella sua totale inutilità, si salva ancora ancora.
La Cosa anno 2011 non è un sequel, bensì un prequel degli eventi raccontati nella pellicola precedente. In realtà, quello che ne è uscito è un omaggio molto esplicito che, pur con qualche variante, si ispira alla grande al film di John Carpenter.
Ironia della sorte, La Cosa il film fa la stessa cosa della Cosa creatura aliena: imita. E lo fa in maniera accettabile. Il tocco autoriale naturalmente qui è sparito del tutto e il regista olandese esordiente dal cognome semplice da pronunciare Matthijs van Heijningen Jr. si limita a copiare la materia prima, adattandola giusto un pochino ai dettami della tipica pellicola d’intrattenimento americano d’oggi, con un ritmo leggermente più sostenuto e poche altre varianti.

"Non guardatemi male. E' l'unico accendino che sono riuscita
a comprare in questo posto dimenticato da Dio..."
I punti di forza di questo prequel sono come detto un maggior uso dell’umorismo, sebbene solo nella prima parte, e poi una discreta costruzione nei personaggi, un minimo, giusto un minimo, più approfonditi rispetto al Carpenter che invece ha preferito concentrarsi unicamente sui meccanismi della tensione e della paura. Aspetti questi ultimi in cui invece il prequel ha parecchie lacune. Per un horror, o quello che nelle intenzioni dovrebbe esserlo, certo non l’ideale. Maggiore risalto viene qui dato alla protagonista che, tanto per fare qualcosa di diverso e non copiare tutto al 100% in maniera spudorata, è una donna: Mary Elizabeth Winstead. La giovane promettente attrice si porta a casa la pagnotta, ma di sicuro ha fatto di meglio, molto meglio, in Grindhouse – A prova di morte e Scott Pilgrim vs. the World.
Una piccola differenza, questa, mentre il resto, scene splatter incluse, sono copiate pari pari, giusto con effetti speciali più moderni. Mentre il finale, beh, quello non l’hanno copiato e infatti era molto meglio nell’originale.

Cosa altro dire delle Cose? A conclusione di questa maratona cinematografica, posso affermare con assoluta certezza che alla cosa preferisco la roba. Sbaglio io?
(La cosa 1982, voto 6,5/10)
(La cosa 2011, voto 5,5/10)

mercoledì 18 gennaio 2012

O Capitano, mio Capitano

Sono giorni che sei inondato da notizie sul naufragio della Costa Concordia dappertutto.
Non senti parlare d'altro.
Giornali, televisioni, non puoi alzare nemmeno la cornetta che c’è uno che ti grida:
"Salga a bordo, cazzo!"
"Non provi ad attaccare quel telefono, cazzo!"
"Faccia sto abbonamento a Fastweb, cazzo!"

E tutti a rimpiangere i tempi in cui c’erano quei bei Capitani d’una volta, quelli tutti d’un pezzo, quelli che affondavano insieme alla loro barca e venivano impietosamente filmati da James Cameron mentre lo facevano.


Quelli insomma che assomigliavano al Capitan Findus, non a una variante marittima del Ricucci o del Briatore di turno (per non dire del Berlusconi come al solito che poi vengo accusato di essere fazioso).



"Schettino è stato il primo ad abbandonare le nave?
Strano... a tavola era sempre l'ultimo ad alzarsi.
Non ne hai ancora abbastanza di tutto questo?
E allora pure Pensieri Cannibali viene sommerso da questa marea catastrofista, con un bel (inzomma...) filmone a tema.
Titanic?
No, troppo scontato.
Beccati ‘sta cagata del Poseidon!

Poseidon
(USA 2006)
Regia: Wolfgang Petersen
Cast: Kurt Russell, Josh Lucas, Emmy Rossum, Mike Vogel, Jacinda Barrett, Mia Maestro, Richard Dreyfuss, Freddy Rodriguez, Kevin Dillon, Jimmy Bennett, Stacy Ferguson
Genere: disastro marittimo
Se ti piace guarda anche: Titanic, La tempesta perfetta, il telegiornale

"I gotta feeling, that tonight's gonna be a good night... Ehm, forse no!"
Un film come il Poseidon rientrerebbe con facilità nella categoria dei film inutili e in effetti a un livello squisitamente cinematografico ci rientra, eccome. Se però allarghiamo il nostro orizzonte, svolge invece un importante ruolo sociale: quello di dissuadere le persone ad andare in crociera. Un compito analogo a quello svolto da Final Destination: se lo guardi (e mi riferisco al primo episodio) prima di prendere l’aereo, è facile che il volo tu decida di di posticiparlo oppure annullarlo del tutto.
Sono film come questi a salvare vite, vite umane, mica i Capitani di ‘sto cazzo delle navi da crociera di oggi.

Tratto dalla storia di Paul Gallico L’avventura del Poseidon che già aveva ispirato una pellicola nei 70s, questo film è il classico catastrofico fatto da una combinazione magica (?) di scene che vorrebbero essere (ma non lo sono) adrenaliniche e tesissime unite a una serie di personaggi stereotipati: c’è l’eroico ex sindaco di New York interpretato dal solito gigione Kurt Russell, la coppietta di promessi sposa formata da Mike Vogel (oggi trasferitosi negli anni ’60 grazie al film The Help e alla serie Pan Am) ed Emmy Rossum (oggi ottima e sempre nuda protagonista di Shameless US, appena partita con la seconda stagione).
Insieme a loro ci sono un’altra varietà assortita di volti telefilmici più o meno noti, dal piacione Josh Lucas (il protagonista del nuovo legal The Firm) alla vittima latino-americana predestinata Mia Maestro (Alias), dal cuoco dal cuore buono Freddy Rodriguez (Six Feet Under e Ugly Betty) al bimbetto cagacazzo Jimmy Bennett (l’agghiacciante figlio dell’agghiacciante famiglia di No Ordinary Family).
Più il solito cattivone senza cuore e ubriacone Kevin Dillon (Entourage), che però paga il suo egoismo con la morte. Al contrario della realtà…
Ah, c'è anche Fergie dei Black Eyed Peas che fa la cantante da crociera. Traete voi le dovute conclusioni sulla qualità sia musicale che cinematografica di questa pellicola...

"Grazie per avermi fatto vedere le tette un'ultima volta. Ora posso morire felice"
La storia d’amore lascerebbe immaginare un drammone alla Titanic, ma invece il film non è nemmeno quello, rimanendo saldamente ancorato (è un modo di dire) nei territori del survival catastrophic movie. Variante meno divertente del survival horror movie, che pure ha un pochetto rotto il ca**o. D’altra parte non si può chiedere molto altro da una pellicola diretta da Wolfgang Petersen, ormai entrato a far parte della (poco) santa trinità di registi catastrofici incapaci, insieme a Roland “Fuck you!” Emmerich e a Michael “I hate you, bastard!” Bay. Peccato, perché negli anni ’80 aveva diretto quella perla della mia (e non solo mia) infanzia che è La storia infinita. Qui invece la storia è finita: un film che visto in questi giorni può suscitare qualche moto di empatia considerato il bombardamento mediatico della tragedia del Giglio. Per il resto è comunque una visione tranquillamente evitabile. Evitabile, un po’ come faccio io con le crociere, per i seguenti motivi:
1) L’età media dei passeggeri è di 120 anni, e considerate che sono presenti anche parecchi bambini ad abbassarla…
2) Soffro di mal di mare. Sono stato due volte in nave e specifico che una era l’andata e l’altra il ritorno, a cui sono stato costretto se non volevo rimanere in Sardegna (eccolo l’ipocrita che vuole fare l’antibriatoriano e poi se ne va in vacanza in Sardegna!), altrimenti di un secondo viaggio ne avrei fatto anche volentieri a meno.
3) Non ci sono più i vecchi Capitan Findus con la barba bianca che sembrano Babbo Natale di una volta. E forse ci sono stati solo nei film e nelle pubblicità...
(voto 4,5/10)

(un grazie ad Annalisa per aver postato questa immagine su Facebook)
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com