L’amore all’improvviso -
Larry Crowne
(USA 2011)
Titolo originale: Larry Crowne
Regia: Tom Hanks
Cast: Tom Hanks, Julia Roberts, Gugu Mbatha Raw, Bryan Cranston, Cedric
the Entertainer, Holmes Osborne, Wilmer Valderrama, Taraji P. Henson, Pam
Grier, Rita Wilson, Rami Malek, Nia Vardalos
Genere: buonismo alla tomhanks
Se ti piace guarda anche: qualunque altro film con tomhanks,
Indovina, indovinello:
riuscite a immaginare qualcosa di più noioso di un film interpretato da Tom
Hanks?
Andiamo, non è difficile…
Niente? Eppure è semplice:
un film scritto, prodotto, diretto e interpretato da Tom Hanks!
Io odio Tom Hanks. Odio
magari è una parola esagerata, meglio usarla per qualcun altro. Diciamo allora
che lo detesto cordialmente. Perché?
Il motivo è quello del
fan. La iena - tarantiniana - (meglio specificarlo, ché io con Enrico Brignano
non voglio aver niente a che fare) che è in me non può farne a meno. Forrest
Gump ha battuto Pulp Fiction agli Oscar del 1995.
Un filmetto carino quanto
ruffiano che batte il sommo capolavoro tarantiniano?
Ancora non l’ho digerita.
Per quanto il povero Tom
Hanks non avesse colpe (o forse sì, visto che magari ha fatto qualche magheggio
con i membri dell’Academy) da lì non ho potuto fare a meno di provare una sorta
di repulsione per tutto quello che lo riguarda. E certo che anche lui ci mette
tutto il suo impegno per rendermi la vita facile. Soprattutto in questo caso.
Tom Hanks aveva esordito
alla regia con Music Graffiti (That thing you do!), filmetto pure questo
carino, come molte delle cose che Hanks fa. Però non è un carino carino, è un
carino tipo “cariiiiiino” detto da una voce odiosa.
Adesso ci riprova e questa
volta per fare le cose in grande dirige, produce, interpreta come protagonista
assoluto, e co-sceneggia insieme a Nia Vardalos (sì, quella de Il mio grosso
grasso matrimonio greco, il film che ci fa capire perché la Grecia è un paese
in crisi e non merita l’aiuto di nessuno - scherzo! -).
Il risultato?
Qui non si può parlare
nemmeno di cariiiiino.
Qui si può parlare solo di
ridiiiiiiiiiiiicolo.
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Julia Roberts (con tanto di caschetto tricolore) e Tom Hanks in giro
a festeggiare le dimissioni di Berlusconi. A Gasparri non è andata giù. |
Di cosa parla il film? La
storia è in pratica la crisi vista dal punto di vista di Tom Hanks, il divo
hollywoodiano multimilionario. La crisi intesa sia come economica che
personale.
Dal primo punto di vista,
è proprio la crisi economica a mettere in moto la vicenda del film. Il
protagonista Larry Crowne (Tom Hanks, nel caso aveste dubbi) è un uomo che
viene licenziato perché non ha una laurea.
Ok, fermi tutti. In Italia
vieni licenziato (o non vieni proprio assunto) perché HAI una laurea. Possibile
che negli Usa avvenga il contrario?
Possibile, possibile.
E così Larry decide di
iscriversi all’università e se vi aspettate un film divertente quanto
l’episodio in cui Homer Simpson fa la stessa cosa allora siete pazzi. PAZZI
siete.
Di divertente in questa
commedia non c’è nulla. Le battute sono – passatemi il francesismo - merd! Ogni
tanto fanno persino ridere involontariamente da quanto poco divertenti sono. E
i ritmi non sono certo quelli scoppiettanti pim pum pam che ci si aspetterebbe
da una commedia brillante, bensì sono mortalmente noiosi e zzzzzz soporiferi.
Forrest, anziché la scatola di cioccolatini, questa volta tua mamma ti avrà mica dato quella del Valium?
Comunque Larry Crowne diventa
una sorta di idolo sia all’università che nel suo quartiere senza un motivo
logico: non è simpatico, non è intelligente, non è divertente, non è bello, non
è niente. Sempre senza alcuna ragione apparente, entra a far parte di una gang
di motociclisti e quando cambia casa viene salutato da tutti come se se ne
andasse il Profeta. Fino alla parte finale, in cui Tom Hanks fa il suo discorso
di commiato dall’università ed è la serie di banalità e assurdità più banali e
assurde mai sentite (non solo in un film), e invece uno dei suoi compagnucci di
scuola commenta dicendo: “Il miglior discorso mai fatto”.
Ma perché? Peeeeerché?
Naturalmente tutte le
donne sono pazze di lui, sia la splendida studentessa interpretata da Gugu
Mbatha-Raw (unica nota lieta del film) che l’insegnante interpretata da Julia
Roberts.
Ma perché? Peeeeerché? -
Parte seconda.
A proposito di Julia
Roberts: lei è la dimostrazione vivente di come le mie opinioni non siano certo
immutabili, possano cambiare anzi radicalmente e sono pure parecchio contento
quando ciò accade. Un tempo la detestavo all’incirca quanto Hanks. Ok: quasi
quanto Hanks. La consideravo un’attricina buona giusto per commediole
romantiche e smielate. Quando ha vinto l’Oscar per Erin Brockovich ho pensato:
“Ma come essere possibile questo?”. Poi però ho visto il film, ho fatto il tifo
per Erin e mi sono reso conto che l’interpretazione di Juliona Roberts è
davvero notevole e l’Oscar se l’è meritato tutto. Da allora in poi la Roberts mi
piace, più in Closer che in robe come Mangia prega e ama o questo, però mi
piace, mentre Tom Hanks non mi ha mai fatto cambiare opinione su di sé e, anzi,
dopo questo film la mia opinione su di lui è pure peggiorata ulteriormente.
Larry Crowne (Larry Clown
sarebbe stato più appropriato) è un film che a parte l’onnipresente Hanks vanta
un ottimo cast, in cui oltre alle due donzelle sopra citate appaiono anche il protagonista
della serie Breaking Bad, ovvero uno sprecatissimo Bryan Cranston (che comunque
con professionalità riesce a salvare la faccia), Holmes Osborne (il padre cinematografico di
Donnie Darko) e Pam Grier (Jackie Brown proprio di Tarantino, cazzo!). Ma
questo non gioca a favore di Tom Hanks. Anzi, avere un cast così e sprecarlo
con una delle commedie più assurde, noiose e imbarazzanti viste negli ultimi
anni dovrebbe essere considerato un crimine in tutti gli stati o per lo meno in
quello in cui vive lui.
Avete bisogno di un altro
motivo per odiare - pardon, detestare cordialmente – pure voi Tom Hanks? È pure
il padre (non cinematografico) di Colin Hanks, l’attore (raccomandatissimo) che sta facendo di tutto
per risultare il cattivo meno credibile nella storia della serie tv Dexter.
Pregusto già il momento in cui la vendetta di Dex si abbatterà su di lui. E
magari tarantinianamente pure sul padre…
(voto 3/10)