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giovedì 8 dicembre 2011

Bryan Cranston: Man of the year 2011 n. 12

Bryan Cranston
Genere: attore multitasking
Provenienza: San Fernando Valley, California, USA
Età: 55
Il passato: Malcolm
Il suo 2011: Breaking Bad, Drive, Contagion, The Lincoln Lawyer, Detachment, L’amore all’improvviso
Il futuro: Breaking Bad (stagione finale), remake Atto di forza, Argo, Rock of Ages, John Carter, Leave, Red Tails
Perché è in classifica: perché è tipo l’attore più versatile in circolazione, o giù di lì
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A proposito di Connie Britton e Jon Hamm, già dicevo di come certi attori abbiano bisogno dei loro tempi per emergere. Da giovani non rendono. È il caso ancor di più di Bryan Cranston, attore che ha cominciato a lavoricchiare dopo i 40 anni, prima con piccole parti in Salvate il soldato Ryan ma anche nella signora in giallo e poi soprattutto dopo i 50, quando ha fatto il padre di Malcolm nell’omonima serie tv. Ma è solo con la parte del professore di chimica che si mette a “cucinare” metanfetamine dopo aver scoperto di avere un cancro che la sua carriera prende una svolta. Bryan Cranston è un incredibile Walt White, il protagonista della enorme serie tv Breaking Bad (se non l’avete ancora vista, vergognatevi e correte a rimediare), uno dei personaggi più incredibilmente e mostruosamente sfaccettati del piccolo (e non solo) schermo degli ultimi anni. Un personaggio in cui si potrebbe rimanere ingabbiati, ma non sembra essere il caso del Bryan. Se infatti la prossima stagione, la quinta, sarà anche l’ultima per il telefilm che così non rischia di sputtanarsi alla miliardesima stagione, per Cranston le porte di Hollywood sono già tutte spalancate. Se già quest’anno si è visto dappertutto, dall’ottimo Drive al pessimo L’amore all’improvviso, per i prossimi mesi ha in cantiere un sacco di film, tra il remake di Atto di forza, il nuovo di Ben Affleck Argo, il blockbusterone tamarro John Carter, Detachment il nuovo film di Tony Kaye (quello di American History X) e il musical Rock of Ages con Tom Cruise. L’unico problema a questo punto è che diventi un prezzemolino. Tipo peggio di Belen Rodriguez!



lunedì 14 novembre 2011

Il cinema è come una scatola di cioccolatini: non sai mai che film di merda ti capita

L’amore all’improvviso - Larry Crowne
(USA 2011)
Titolo originale: Larry Crowne
Regia: Tom Hanks
Cast: Tom Hanks, Julia Roberts, Gugu Mbatha Raw, Bryan Cranston, Cedric the Entertainer, Holmes Osborne, Wilmer Valderrama, Taraji P. Henson, Pam Grier, Rita Wilson, Rami Malek, Nia Vardalos
Genere: buonismo alla tomhanks
Se ti piace guarda anche: qualunque altro film con tomhanks, 

Indovina, indovinello: riuscite a immaginare qualcosa di più noioso di un film interpretato da Tom Hanks?
Andiamo, non è difficile…
Niente? Eppure è semplice: un film scritto, prodotto, diretto e interpretato da Tom Hanks!

Io odio Tom Hanks. Odio magari è una parola esagerata, meglio usarla per qualcun altro. Diciamo allora che lo detesto cordialmente. Perché?
Il motivo è quello del fan. La iena - tarantiniana - (meglio specificarlo, ché io con Enrico Brignano non voglio aver niente a che fare) che è in me non può farne a meno. Forrest Gump ha battuto Pulp Fiction agli Oscar del 1995.
Un filmetto carino quanto ruffiano che batte il sommo capolavoro tarantiniano?
Ancora non l’ho digerita.
Per quanto il povero Tom Hanks non avesse colpe (o forse sì, visto che magari ha fatto qualche magheggio con i membri dell’Academy) da lì non ho potuto fare a meno di provare una sorta di repulsione per tutto quello che lo riguarda. E certo che anche lui ci mette tutto il suo impegno per rendermi la vita facile. Soprattutto in questo caso.

Tom Hanks aveva esordito alla regia con Music Graffiti (That thing you do!), filmetto pure questo carino, come molte delle cose che Hanks fa. Però non è un carino carino, è un carino tipo “cariiiiiino” detto da una voce odiosa.
Adesso ci riprova e questa volta per fare le cose in grande dirige, produce, interpreta come protagonista assoluto, e co-sceneggia insieme a Nia Vardalos (sì, quella de Il mio grosso grasso matrimonio greco, il film che ci fa capire perché la Grecia è un paese in crisi e non merita l’aiuto di nessuno - scherzo! -).
Il risultato?
Qui non si può parlare nemmeno di cariiiiino.
Qui si può parlare solo di ridiiiiiiiiiiiicolo.

Julia Roberts (con tanto di caschetto tricolore) e Tom Hanks in giro
a festeggiare le dimissioni di Berlusconi. A Gasparri non è andata giù.
Di cosa parla il film? La storia è in pratica la crisi vista dal punto di vista di Tom Hanks, il divo hollywoodiano multimilionario. La crisi intesa sia come economica che personale.
Dal primo punto di vista, è proprio la crisi economica a mettere in moto la vicenda del film. Il protagonista Larry Crowne (Tom Hanks, nel caso aveste dubbi) è un uomo che viene licenziato perché non ha una laurea.
Ok, fermi tutti. In Italia vieni licenziato (o non vieni proprio assunto) perché HAI una laurea. Possibile che negli Usa avvenga il contrario?
Possibile, possibile.
E così Larry decide di iscriversi all’università e se vi aspettate un film divertente quanto l’episodio in cui Homer Simpson fa la stessa cosa allora siete pazzi. PAZZI siete.


Di divertente in questa commedia non c’è nulla. Le battute sono – passatemi il francesismo - merd! Ogni tanto fanno persino ridere involontariamente da quanto poco divertenti sono. E i ritmi non sono certo quelli scoppiettanti pim pum pam che ci si aspetterebbe da una commedia brillante, bensì sono mortalmente noiosi e zzzzzz soporiferi. Forrest, anziché la scatola di cioccolatini, questa volta tua mamma ti avrà mica dato quella del Valium?


Comunque Larry Crowne diventa una sorta di idolo sia all’università che nel suo quartiere senza un motivo logico: non è simpatico, non è intelligente, non è divertente, non è bello, non è niente. Sempre senza alcuna ragione apparente, entra a far parte di una gang di motociclisti e quando cambia casa viene salutato da tutti come se se ne andasse il Profeta. Fino alla parte finale, in cui Tom Hanks fa il suo discorso di commiato dall’università ed è la serie di banalità e assurdità più banali e assurde mai sentite (non solo in un film), e invece uno dei suoi compagnucci di scuola commenta dicendo: “Il miglior discorso mai fatto”.
Ma perché? Peeeeerché?
Naturalmente tutte le donne sono pazze di lui, sia la splendida studentessa interpretata da Gugu Mbatha-Raw (unica nota lieta del film) che l’insegnante interpretata da Julia Roberts.
Ma perché? Peeeeerché? - Parte seconda.

A proposito di Julia Roberts: lei è la dimostrazione vivente di come le mie opinioni non siano certo immutabili, possano cambiare anzi radicalmente e sono pure parecchio contento quando ciò accade. Un tempo la detestavo all’incirca quanto Hanks. Ok: quasi quanto Hanks. La consideravo un’attricina buona giusto per commediole romantiche e smielate. Quando ha vinto l’Oscar per Erin Brockovich ho pensato: “Ma come essere possibile questo?”. Poi però ho visto il film, ho fatto il tifo per Erin e mi sono reso conto che l’interpretazione di Juliona Roberts è davvero notevole e l’Oscar se l’è meritato tutto. Da allora in poi la Roberts mi piace, più in Closer che in robe come Mangia prega e ama o questo, però mi piace, mentre Tom Hanks non mi ha mai fatto cambiare opinione su di sé e, anzi, dopo questo film la mia opinione su di lui è pure peggiorata ulteriormente.

Larry Crowne (Larry Clown sarebbe stato più appropriato) è un film che a parte l’onnipresente Hanks vanta un ottimo cast, in cui oltre alle due donzelle sopra citate appaiono anche il protagonista della serie Breaking Bad, ovvero uno sprecatissimo Bryan Cranston (che comunque con professionalità riesce a salvare la faccia), Holmes Osborne (il padre cinematografico di Donnie Darko) e Pam Grier (Jackie Brown proprio di Tarantino, cazzo!). Ma questo non gioca a favore di Tom Hanks. Anzi, avere un cast così e sprecarlo con una delle commedie più assurde, noiose e imbarazzanti viste negli ultimi anni dovrebbe essere considerato un crimine in tutti gli stati o per lo meno in quello in cui vive lui.
Avete bisogno di un altro motivo per odiare - pardon, detestare cordialmente – pure voi Tom Hanks? È pure il padre (non cinematografico) di Colin Hanks, l’attore (raccomandatissimo) che sta facendo di tutto per risultare il cattivo meno credibile nella storia della serie tv Dexter. Pregusto già il momento in cui la vendetta di Dex si abbatterà su di lui. E magari tarantinianamente pure sul padre…
(voto 3/10)

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