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domenica 20 febbraio 2011

Sanremo 2011: This is the end, my only Belen, the end

Avrà anche dedicato la vittoria alla moglie, però intanto...
È andata così: alla fine muoiono tutti. Sul gobbo compare una scritta minacciosa, inserita dagli autori per puro scherzo: “Gianni, deve farli fuori. Uno per uno.” Morandi all’inizio esita ma poi, incapace di non seguire le istruzioni del Dio gobbo, prende un coltello e li squarta vivi uno dopo l'altro. A Belen Rodriguez taglia via le tette e il silicone inonda l’Ariston, Luca e Paolo provano a scappare ma sono troppo stonati per via di tutte le canne fumate e poi Morandi è un maratoneta e quindi non hanno scampo, ad Elisabetta Canalis Gianni apre il crano e, sorpresa sorpresa… dentro è vuoto.
No, è andata a finire così. “L’alieno” di Battiato e Madonia è in realtà una preghiera per far arrivare gli alieni e funziona! Gli extraterrestri irrompono così all’Ariston minacciosi, cercando di capire se gli essere umani possono costituire un pericolo per la loro razza. Per scoprirlo rapiscono Elisabetta Canalis, Gianni Morandi e Al Bano e fanno su di loro degli esperimenti. 5 minuti dopo se ne vanno via tranquilli: sulla Terra non hanno rilevato forme di vita intelligente. Evviva, il pianeta è salvo!
E invece no, la fine è stata questa: Anna Tatangelo e Belen Rodriguez hanno telefonato ai loro rispettivi compagni e li hanno mollati gridando “Bastardi!”, quindi in diretta tv hanno iniziato la più bella scenona di sesso saffico che si sia mai visto sulla prima rete Rai. E non solo lì.
Insomma, si sarebbero potuti inventare un sacco di diversi finali a sorpresa, tanto per depistare gli spettatori e invece quei sapientoni della Rai hanno deciso di svelare tutto già ore prima che la finale avesse inizio: Roberto Vecchioni è in testa al televoto.

Non devo dire che Vecchioni vincerà il Festival.
Non devo dire che Vecchioni vincerà il Festival.
"Hey gente: Vecchioni vincerà il Festival!"
Mentre qualcuno stava pensando di prendersela ancora una volta con il povero Julian Assange, l’unico che faceva per davvero il lavoro del giornalista ed è stato fermato mentre Emilio Faith è ancora a piede libero, ci si è accorti che la causa non è Wikileaks. Nessun complotto internazionale. La colpa è solo di un dirigente sveglione di Raitrade, uno che avrà uno stipendio da 10.000 euro al mese (pagati da noi contribuenti) e il cui unico compito nella vita consiste nel NON svelare i risultati del televoto. Questo allora cosa fa? Durante la conferenza stampa alla vigilia dell’ultima puntata di Sanremo svela… i risultati del televoto. Non contento di aver annunciato che al termine della puntata di venerdì Vecchioni aveva ricevuto il maggior numero di voti, lo sveglione di Raitrade ha continuato imperterrito a svelare cose che non doveva dire, come ad esempio che Van de Sfroos era il più votato in Lombardia e Al Bano vinceva in Puglia. A questo punto Gianni Morandi giustamente ha preso e se n’è andato lanciando “vaffa…” e “vadaviail…” e “porcodi…” a destra e manca, perché un conto è lavorare con la Canalis che poverina ha dei limiti di suo ma perlomeno è gnocca e si tromba Clooney, un altro è avere a che fare con un ritardato mentale messo lì da chissà quale politico. Ma licenziarlo subito, questo essere inutile dalla faccia troppo intelligente per essere vera?
Anzi, come direbbe la regina rossa: tagliategli la testa!


Il bacio interspecie
Ma a che ora è iniziata ‘sta puntata? Di nuovo alle 8 di mattina?
La partenza è subito con uno shock. Non un momento gay come qualche giornale l'ha erroneamente definito, bensì una scena di amore interspecie come nel film Splice: Luca Bizzarri ha infatti baciato Gianni “King Kong” anzi “Cheeta” Morandi.
Dopo essersi preso dal romantico sguardo con tanto di “occhi di ragazza” di un ormai innamorato Morandi, Luca canta con il partner storico Paolo (vistosamente ingelosito dal bacio precedente) “Grazie perché” dedicata a Belen Rodriguez and Elisabetta Canalis (l’ho introdotta con l’and perché ormai capisce più l’inglese dell’italiano, lei che vive negli iunaited steits of ammerica, mica come noi sfigati).


Gianni Morandi dopo il bacio di Luca Bizzarri
Davide Van de Sfroos “Yanez”
Me lo sono perso, ma faccio finta di averlo visto.
Tanto la sua canzone è la più simpa della competition ah yeah.
(voto 6/7)

Roberto Vecchioni “Chiamami ancora amore”
Ed eccolo, colui che al televoto parte (poco segretamente) in pole position. Niente di male che lui sia primo, però fa riflettere sull’età media degli italiani. Cioè io mi immagino tutti questi vecchietti anzi vecchioni a mandare i loro SMS togliendo i cellulari dalle mani dei nipotini che invece vorrebbero votare Emma o Justin Bieber (Justin Bieber non è in corsa a Sanremo, ma secondo me le 12enni votano comunque per lui, un po’ come a Napoli alle elezioni c’è sempre qualcuno che vota Diego Armando Maradona). Il suo è il testo migliore, ma a livello musicale è un filo (giusto per essere buoni) una noia mortale.
(voto 6,5)

Anna Tatangelo “Bastardo”
La Tatangelo nel corso di questo Festival ha subito una metamorfosi natalieportmaniana da cigno bianco a cigno nero, passando definitivamente al lato oscuro. La sua è una delle canzoni più cattive e bastarde sentite negli ultimi tempi e forse nella storia della musica tutta e penso che anche Tarantino applaudirebbe questa sua “Bang Bang (My Baby Shot Me Down)”: brava inglorious basterd!
Quasi quasi me la metto anche come suoneria del cellulare: che figata sarebbe essere chiamati con un “Bastardooo”?
Dite che non sarebbe una figata? Vabbè, allora ritiro tutto.
(voto 7,5)

Morandi ha l’arterio (e forse anch’io che continuo a dire che Morandi ha l’arterio perché Morandi ha proprio l’arterio non l’avete notato che ha l’arterio cioè ve ne rendete conto che ripete sempre le stesse cose sembra il presidente del Consiglio) e chiede di nuovo alla Canalis: “Elisabetta ma domani che il Festival finisce cosa fai?” E cosa vuoi che faccia domani, Gianni? Si prende dei caaaaaa… ntanti per braccio e si fa scoooooooooooooo… rtare per un tranquillo giretto di Sanremo, no?

Luca Barbarossa con Raquel Del Rosario “Fino in fondo”
Questi due qua sono una vera offesa ai duetti, alle coppie, ai testi, alla musica, alla pubblica decenza.
Giù giu giù più giù di così c’è davvero poco. Ce n’è solo uno, come vedremo tra pochissimo…
(voto 1)

Al Bano “Amanda Libera”
aaaAAAAAAAAAAAAAAAAAmanda è libera.
È l’ultima puntata e quindi Al Bano fattelo dire con la tua tonalità:
ma vaaaaAAAAAAAAAAAAAAAAAAAffanculo va
(voto 0, qualcuno aveva dubbi in proposito?)


Certo che una figlia come Belen può mettere
un padre di fronte a dei dubbi amletici...
Belen Rodriguez completa la sua trasformazione in Jennifer Lopez cantando un brano argentino sconosciuto (l’avrà scritto lei?) e soprattutto realizzando la marketta che sognava fin dalla prima puntata: portare sul palco il padre musicista. Se da noi in Italia sono i genitori a raccomandare i figli, evidentemente in Argentina va al contrario. In ogni caso basta con ‘sti nepotismi internazionali!

Gianni Morandi non sapendo che pesci pigliare questa sera (la vociferata ospitata di Sylvester Stallone è infatti saltata perché la Rai non ha expeso abbastanza soldi per finanziargli Expendables 2), va a pescare tra il pubblico il fidanzato VIP di Raquel Del Rosario, la puta che a Sanremo fa su e giù con Barbarossa, ovvero il pilota della Ferrari Alonso, che dichiara: “Sono qui a questo Festival bellissimo, meraviglioso!”
Non ho capito: ma li fanno i test antidoping in Formula 1, sì o no?

La Crus “Io confesso”
La musica leggera italiana, quella vera, è così che dovrebbe essere: elegante, raffinata, dalle atmosfere cinematografiche e morriconiane, con un cantante che ricorda un nostro grande campione olimpionico. L’ultimo requisito forse non è proprio indispensabile.
(voto 7)


Giusy Ferreri “Il mare immenso”
Inizia come un pezzo dei Linkin Park, ma è solo un’illusione: l’unica cosa immensa, almeno a casa mia, è il fastidio nei confronti della sua voce. Quanto al mare invece, speriamo che la sommerga.
(voto 5,5)

Nathalie Giannitrapani “Vivo Sospesa”
Puntata dopo puntata diventa sempre più rossa e dalle mie parti si dice: “Rusa ad cavei, gulusa de usei”. Lo so che non c’entra niente, ma se Van De Sfroos canta in dialetto laghèe, io non posso scrivere una stronzata in piemontese?
La canzone della Roux nostrana comunque è discreta, ma niente di più. Facciamo per una volta i seri: l’X-Factor sta qua non ce l’ha nemmeno nel buco del culo.
(voto 6,5)

Come si dice nei film americani: "E prendetevi una camera!"
Emma Marrone con i Modà “Arriverà”
Giuliano dei Negramaro in questo momento giace in un letto d’ospedale, si deve operare alle corde vocali (speriamo vada tutto bene, se no perderemmo una delle voci più fastidiose della musica italiana, e poi Giusy Ferreri con chi si scontrerebbe?), però penso seriamente che debba citarli per plagio, questi Modà che vanno di moda quest’anno. La canzone comunque alla fine non dico che mi piace, questo no, però mi dà meno fastidio di quanto pensassi dopo il primo ascolto.
E questa Emma di rosso vestito mi ricorda qualcuno: Michelle Williams?
(voto 6/7)


Luca Madonia con Franco Battiato “L’Alieno”
Un pezzo quasi estivo: mi immagino Battiato che si spalma la crema solare… mmm che brutta immagine, ma perché mi vengono in mente queste cose e non la Canalis che strappa gli slippini del costume da bagno a Belen a morsi come nella storica pubblicità del Coppertone?
(voto 6,5)

Luca e Paolo discutono i valori della Sinistra. Poco divertenti (Bersani cantante è una battutaccia su cui persino io ho ormai marciato troppo) e continuo a sostenere che prendere per il culo Berlusconi sia molto più efficace. Si fotta la par condicio.

A cercar bene anche la Canalis qualche talento ce l'ha
(ha fatto venire un durello persino al ballerino gay)
Non sono nemmeno le 22:30 e si sono già esibiti tutti i cantanti in gara. E adesso che diavolo fanno? Gianni Morandi guarda in faccia la Canalis e fanno il sempre popolare gioco del silenzio?
Ma no, fanno un’altra bella marketta per il cd di Sanremo, in cui Morandi ci tiene a ricordare di aver inserito pure un (orribile) pezzo da lui cantato. E poi la Canalis dopo aver dimostrato una padronanza mostruosa (ditemi se ho usato la parola sbagliata) delle lingue, si ricorda del suo glorious passato da Velina e si presenta in una versione ballerina da far invidia a Thom Yorke nel video di “Lotus Flower”.
La coreografia mi sembra un po’ copiata da quella di “Umbrella” di Rihanna, ma non facciamo troppo i polemici come al solito che prendersela con la Canalis dovrebbe essere considerato politically scorrect almeno quanto parlare male di un bimbo sordociecomuto e con la sindrome di Down.
Io perciò dico che Elisabetta è stata bravissima e ha ballato benissimo. Considerando che è una paralitica, ha già fatto fin troppo, meglio del tipo sulla sedia a rotelle di Glee (anche se quando apre bocca ricorda più che altro Brittany di Glee).

Ah, dite che non è paralitica?
Siete sicuri?
Ehm, allora forse c’è da rimpiangere Britney Spears quando si è esibita agli Mtv Awards 2007...


Ma farle a casa vostra queste rimpatriate, no?
Gianni Morandi dice a Raphael Gualazzi, vincitore nella sezione Giovani (nonostante dimostri almeno 55 anni), che è un tipo di poche parole. Vero, ma detto da lui che fa fatica a terminare una frase con il gobbo e dei testi scritti da Moccia, è un’affermazione che lascia il tempo che trova. Poi Gualazzi comincia a parlare e lui lo stoppa subito: ma allora vaffa pure te orangotango d’un Morandi.
Comunque questo Gualazzi mi puzza un po’ di Giovanni Allevi, ovvero un finto talento caso umano mascherato da fenomeno. Sono due buoni pianisti e basta, ma i talenti veri sono ben altra cosa.

Hanno provato a portare al Festival nomi di richiamo internazionale come Lady Gaga, Madonna, Justin Bieber. Ma niente da fare. Allora hanno provato a portare Fiorello e Sylvester Stallone, ma all’ultimo sono saltati pure loro. E così hanno fatto una telefonata e hanno preso proprio l’ultima, l’ultimissima ruota del carro: Massimo Ranieri, che tanto per la serata aveva come unico altro impegno una pizzata con gli amici. Gli amici poveretti ci sono rimasti molto male che abbia preferito Sanremo a loro, quindi non lo chiameranno più per uscire. Comunque cosa abbiamo fatto di male per meritarci Ranieri che canta in genovese? San Gennaro vieni giù giù giù nel mare su su su nel sole giù giù giù ma va’a’cagare.

Hey tu porco, levale le mani di dosso
Arriva Avril Lavigne e se credete che possa dire qualcosa di male anche su di lei vi sbagliate di grosso. Forse. La Canalis come al solito sbaglia l’annuncio dicendo “What the hell parade” (ma dove l’avrà letto?!?), mentre la canzone si chiama solo “What the hell”. Cosa diavolo combini super Eli?
È vero, Avril stasera ha dimenticato la voce a casa, ha uno stile da suicide girl con i capelli da esperimento mal riuscito di colorazione della Barbie che la fa sembrare una bimbominkia 12enne, però fuck off è fantastica comunque. Gianni Morandi arriva per la sua solita grandiosa intervista con domande profonde del tipo “Ti piacciono gli uomini italiani?” e lei risponde una cosa tipo “Sì, ma non i vecchi bavosi come te e il vostro presidente del Consiglio”. Quindi tieni giù le tue mani rugose dalla mia Avril, brutto rincoglionito!
(voto 6/7)

La sua prima apparizione non è stata abbastanza e allora Massimo Ranieri a grande richiesta dei suoi parenti torna sul palco, per un’intervista con Morandi (ormai diventato un vero esperto di interviste). Purtroppo per noi non c’è la Canalis che è madrelingua inglese ma evidentemente con il napoletano non se la cava altrettanto bene.
C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones e adesso è qui con Ranieri: ne ha fatta di strada, no?
I duetti tra questi due non ce la faccio proprio a reggerli, ma la cosa più deprimente è che si credono davvero bravi e davvero fichi.
Vado un attimo a suicidarmi e poi sono di nuovo da voi.

Quando i paramedici mi rianimano sono circondato da pillole e dal mio vomito. La cosa però non mi disturba più di tanto. Ciò che mi fa davvero schifo è vedere che Morandi e Ranieri sono ancora lì a cantare. Ci sono stati diversi, anzi, un sacco di momenti brutti e un sacco di momenti estenuanti nel corso di questo Festival, ma ora stanno davvero esagerando. Basta! Volete che mi suicidi un’altra volta?

Sicuri sicuri di essere contro la pena di morte?
Dopo un’ora di Morandi/Ranieri, finalmente vengono annunciati i 3 finalisti.
Finalmente si fa per dire, visto che il primo nome è… Al Bano. Ebbene sì. Al Peggio non c’è mai fine. Al Bano nemmeno.
Quindi ci sono i favoriti: Emma Marrone con i Modà e Roberto Vecchioni, in uno scontro tra musica ggiovane (come la definisce Morandi) e meno giovane, diciamo della terza età.
Ma attenzione perché c’è ancora la golden share, che è un jolly assegnato non si bene da chi, forse da Mauro Masi in persona, che potrebbe far rientrare in gara un’altra canzone. Tutto questo per incasinare un meccanismo che già di suo se no non era abbastanza complicated.

Nella spasmodica (sto sbadigliando copiosamente) attesa dell’annuncio del vincitore mi metto a riflettere. Anzi a ponderare: “Ma non era davvero possibile presentare una selezione musicale leggermente migliore?”
Se fossi stato io il direttore artistico di Sanremo avrei cercato di accaparrarmi in gara questi artisti, che tra l’altro in quanto a popolarità e vendite (alcuni anche all’estero) non hanno certo nulla da invidiare all’esercito delle 14 scimmie portato dal re monkey Morandi:

I Bloody Beetroots a Sanremo?
Sì, va bene Cannibal, è più probabile che Belen te la smolli...
Artisti
Afterhours
Baustelle
Caparezza
Cristina Donà
Crookers + Bloody Beetroots
Fabri Fibra col Club Dogo
Il teatro degli orrori
Jovanotti
Le luci della centrale elettrica
Linea 77
Malika Ayane
Subsonica
Tre allegri ragazzi morti
Verdena
+ Morgan (giusto per far su un po’ di casino mediatico e se va bene ci scappa pure un’overdose in diretta)

E come nuove proposte
Amor Fou
Aucan
Beatrice Antolini
Colapesce
Dente
Iosonouncane
Ministri
Simona Gretchen

Ok, sto sognando. Tornando alla realtà del vero Sanremo, questa è la mia classifica finale delle canzoni sentite (una chart, diciamolo, molto più prestigiosa di quella ufficiale), comprensiva di un po’ di tutto, tra Artisti, Giovani e Comici:

Sanremo fa seri danni al cervello delle persone:
una settimana e sono diventato un fan della Tatangelo.
Non c'è nemmeno bisogno che me lo diciate: mi ritiro da blogger
1. Anna Tatangelo “Bastardo”
2. Roberto Benigni “Inno di Mameli”
3. La Crus “Io confesso”
4. Davide Van de Sfroos “Yanez”
5. Luca e Paolo “Ti sputtanerò”
6. Emma Marrone con i Modà “Arriverà”
7. Nathalie Giannitrapani “Vivo Sospesa”
8. Roberto Vecchioni “Chiamami ancora amore”
9. Luca Madonia con Franco Battiato “L’Alieno”
10. Serena Abrami “Lontano da tutto”
11. Micaela “Fuoco e cenere”
12. Raphael Gualazzi “Follia d’amore”
13. Tricarico “3 Colori”
14. Anansi “Il sole dentro”
15. Roberto Amadé “Come pioggia”
16. Giusy Ferreri “Il mare immenso”
17. Patty Pravo “Il vento e le rose”
18. BTwins “Mi rubi l’amore”
19. Gabriella Ferrone “Un pezzo d’estate”
20. Max Pezzali “Il mio secondo tempo”
21. Marco Menichini “Tra tegole e cielo”
22. Luca Barbarossa con Raquel Del Rosario “Fino in fondo”
23. Anna Oxa “La mia anima d’uomo”
24. Al Bano “Amanda è libera”

Scegliere l’ottima performance di Benigni o i La Crus (che hanno portato all’Ariston la canzone più “bella” nel senso tradizionale del termine sentita in questo Festival musicalmente miserrimo) sarebbe stato troppo prevedibile e allora la mia preferita assoluta è stata la rivelazione del Festival. Mai sopportato Anna Tatangelo prima d’ora, ma il testo di questa “Bastardo” è l’unico che avrei voluto scrivere io (e invece l’ha scritto Lady Tata con quel Bastardo di Gigi D’Alessio!?!?!?!) e musicalmente ha la sua forza. Rock on, bella MILF!


Ci mancava solo questa...
Visto che non sapevano più chi invitare per allungare la brodaglia finale, arriva persino Milly Carlucci (ma peeeeeeeeeeeeeeeeerché?), la penultima ruota del carro (l’ultima ultima era Ranieri). Ci sono dei cojones di Ballando con le stelle che si scatenano manco fossero in una balera e tra loro anche Paolo Belli, l’amico di Morandi della nazionale cantanti, l’unica squadra di calcio che fa rimpiangere l’Italia di Lippi agli ultimi Mondiali.

Ritornano i tre finalisti. Roberto Vecchioni è un brav’uomo, la sua canzone ha un testo ispirato (ma definirlo bellissimo mi sembra esagerato) però è vecchio-ne. Non tanto di età (però un po' anche di quella), ma più che altro musicalmente. Più ggiovani invece sono Emma e i Modà con una canzone molto Negramaro ma per fortuna anche poco Amici di Maria de Filippi. Io preferisco loro, ma la cosa importante fondamentalmente è che non vinca Al B-ano, un insulto non solo alla musica e alla canzone italiana, ma anche al genere umano. Quanto odio quest’uomo! Credo ci sia solo un’altra persona al mondo che odio di più. E chi ha orecchie per intendere intenda.

Senza il gobbo Sanremo sì che sarebbe stato uno spasso
Per perdere ulteriormente tempo arrivano anche Giulio Scarpati (uno pseudo attore di pseudo fiction tipo "Uno pseudo medico in una pseudo famiglia") e direttamente da Hollywood Nino Frassica, il nostro attore oggi più amato dai grandi registi internazionali, da Sofia Coppola fino a Florian Henckel von Donnersmarck. Al divo Nino però non concedono nemmeno l'onore di un’intervista in inglese con la Canalis… ma stiamo scherzandooo?
Quindi momento al piano per Marco Sabiu, direttore dell’orchestra di Sanremo (evito di fare battute sui suoi denti visto che sarebbe come parlare male delle doti oratorie della Canalis, cosa che non ho mai fatto) e poi un’omaggio a Cochi e Renato da parte di Luca e Paolo che dopo “Ti sputtanerò” sono andati in progressiva fase calante.
Prima del gran (più o meno) finale però Luca Bizzarri ha finalmente lo sfogo di rabbia che aspettavo dall’inizio della kermesse: “E basta con sto bipartisan: possibile che in questo paese uno non possa dire quello che vuole? Io dico ciò che penso e che cazzo.”
Grande!

Terzo posto:
Al Bano
Amanda è libera. E finalmente lo siamo anche noi.

Secondo posto:
Modà con Emma Marrone. Maria de Filippi non ha sganciato abbastanza soldi quest’anno?

Va bene essere contenti, però è pur sempre Sanremo,
mica la Champions League
Canzone vincitrice di Sanremo:
Roberto Vecchioni “Chiamami ancora amore”
Ma che sorpresa! Peccato solo che quel furbone di dirigente Rai lo avesse già svelato parecchie ore fa. E per l’occasione ha anche rivelato i finali de Il sesto senso, de I soliti ignoti e pure di Inception.
Il testo della canzone di Vecchioni è un filo ruffiano e sembra pensato per prendersi i voti della classe lavoratrice (“Per l’operaio che non ha più il suo lavoro”) come dei giovani (“Per tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro, un libro vero, così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendo il pensiero”), però considerando il personaggio credo non sia una cosa studiata quanto piuttosto un testo uscito dal cuore. E poi lo sapranno i dirigenti Rai che il pezzo è un filo antigovernativo? Chi sarà mai “il bastardo che sta sempre al sole”?

Mentre viene celebrato Vecchioni, la Canalis in sottofondo canticchia “Amanda è libera”, seriamente convinta che Al Bano abbia vinto questa edizione del Festival. ELI TI VOGLIO BENE!
E comunque, checché se ne dica, l’Italia non è un paese per vecchi. È un paese per Vecchioni.


Siamo arrivati alla fine. Come sempre, quando si arriva al termine di un Festival di Sanremo non è c’è un senso di malinconia per la conclusione di una splendida avventura eccetera eccetera. La sensazione è piuttosto quella di aver perso una settimana di vita a seguire un evento di una pochezza disarmante sia a livello musicale che a livello televisivo che a livello culturale che un po’ a qualunque livello umanamente conosciuto.
Meno male che c’è stato Roberto Benigni, soprattutto con la sua versione minimal emo (nel senso di emozionante) dell’Inno di Mameli. Anche se, per me, la vera vincitrice immorale del Festival come ho già detto è un'altra: Elisabetta Canalis. Ogni volta che ha aperto bocca è come se avesse provato un dolore fisico nel farlo. E noi con lei.
In conclusione conclusione, ringrazio chi ha voluto seguire questa triste rassegna nazional-popolare qui su questo blog ben poco nazional-popolare. Spero resteremo uniti (come ha detto più di un miliardo di volte arteriosclerosiMorandi). Spero che continuerete a seguirmi anche quando parlerò di film o artisti più o meno sconosciuti, altrimenti ci vediamo tra un anno per un altro massacro di Sanremo. E soprattutto spero vi siate divertiti a leggermi più di quanto io mi sia divertito a guardare il Festival. Eddai scherzo, ché mi sono divertito pure io. Perché, pensateci: che Italia sarebbe, senza Sanremo? Sarebbe un po’ come un’Italia senza Silvio Berlusconi, sarebbe…

Sarebbe davvero un Belpaese in cui vivere.


Se proprio non ne avete avuto abbastanza e volete continuare a farvi del male, potete recuperare anche
LA PRIMA SERATA: Si può dare di più?
LA SECONDA SERATA: L’alba dei Morandi viventi

sabato 19 febbraio 2011

Sanremo 2011: Il favoloso mondo di Elisatetta Cavallis

La cavalla precedentemente
conosciuta (o relativamente conosciuta) come:
Elisabetta Canalis
Quest’oggi voglio raccontarvi una magnifica favola, proprio come farebbe quella lagna di Antonella Clerici ma senza un vestito da sirena oversize addosso. Elisabetta è un piccolo mini Pony nata tra le magiche terre della Sardegna, un luogo per darvi due coordinate a metà strada tra l’isola che non c’è e l’isola di Lost. Con queste indicazioni dovreste raggiungerla senza problemi. Elisabetta passa un’infanzia spensierata in compagnia di diversi amichetti. Non so i genitori che professione facessero, ma Eli comunque non era mai lasciata sola, un po’ era in compagnia di Farouk Kassam, un po’ di Augusto De Megni e recentemente è stata avvistata anche con una certa Yara, ma non c’è nulla di confermato.
Quest’ultima battuta era troppo politically scorrect e inappropriata? Se non vi piace potete sempre cambiare blog e leggervi ad esempio Sciuscia. Azz, no: mi sa che lui è ancora più bastardo di me.
I genitori della Cavallis, che comunque sono sicuro siano delle bravissime persone con un lavoro rispettabile (d’altra parte anche in Sardegna c’è crisi e bisogna sfruttare il territorio come meglio si può), decidono però di mettere fine a questa idilliaca fanciullezza della figlia e la danno via a un Cavaliere che passava da quelle parti, zona Villa Certosa all’incirca. Tra il Cavaliere ed Elisabetta ci sono alcuni contatti telefonici certificati, ma purtroppo la Cavallis quando parla non si capisce una sega di quello che dice e quindi i pm hanno stabilito che tali intercettazioni sono inutilizzabili.
Poi il Cavaliere si stufa di lei perché Eli ormai cresce, diventa maggiorenne e quindi a lui le cose troppo legali gli puzzano un po’ e decide di liberarsene. Eli comunque ormai è diventata una bella puledra, nel senso che ha il viso e gli occhi da cavalla, quando parla nitrisce (sono stato bravo, ho detto nitrisce e non raglia) e ogni tanto scalcia. Ah, poi le piace anche essere cavalcata, ma questo non chiedetemi come faccio a saperlo. Insomma, una così bella cavalla non fa fatica a trovare un nuovo proprietario e infatti dalle lontane terre degli Stati Uniti d’America arriva un bel principe azzurro. Vabbè, durante il lungo viaggio forse si è un po’ perso e ormai non è che sia proprio un principe giovanissimo, però si mantiene ancora bene, come la Bellucci (Morandi, le hai dato della vecchia… non si fa con le signore. Mannaggia, ti devo insegnare tutto?)
Il bel George The American (dal titolo del suo ultimo “magnifico” film) lancia così Eli dritta nell’Olimpo hollywoodiano, dove la conoscono tutti. Oh, Robert De Niro non l’ha mai vista prima ma dev’essere l’unico… Qui Eli fa un’audizione per Avatar, ma James Cameron le preferisce Anna Oxa: “Ragazzi, stiamo spendendo già troppi soldi per sta cagata di film: almeno con la Oxa risparmiamo sul trucco e pure sugli effetti speciali”. Per Seabiscuit le va meglio e viene scelta come protagonista equin… ehm, femminile. La sua carriera procede comunque alla grande, tra Struscia la notizia, Stelle a quattro zampe (lei è una delle stelle a quattro zampe) e Puttano in saldo (non è colpa mia, si chiama proprio così). Fino all’approdo più importante: il palco dell’Ariston. Elisabetta è magnifica, fa un ingresso trionfale, la gente si alza in piedi ad applaudirla. O forse la standing ovation era per Roberto Benigni che è arrivato a teatro cavalcandola?
Ma la nostra Eli nazionale a Sanremo ha anche avuto modo di dimostrare tutto il suo sensazionale valore di poliglotta. Ho detto poliglotta mica mignotta, sarò stato troppo buono? Comunque facciamo un passo indietro e torniamo all’inizio di quella stupenda serata, la quarta di un'edizione del Festival sempre più memorabile.

Con un giorno d’anticipo rispetto al previsto, ieri è stato il Radiohead day e quindi per forza di cose questa baracconata di Sanremo non poteva che passare in secondo piano. Però durante la sigla qualcosa mi ha distolto dal chiedermi dove collocare “The King of Limbs” all’interno della discografia di Thom Yorke e soci. Tra i loro lavori migliori o no? Solo il tempo ce lo dirà.

Eli, balli talmente bene che hai fatto piangere Belen
Ma c’avete fatto caso durante la sigla? Mentre fuori dall’Ariston un branco di vecchi rincoglioniti e ubriaconi ballava allegramente sulle note (questa davvero stupende) dello Schiaccianoci, così come dentro il teatro stavano facendo anche due giovani rincoglionite e ubriacone (però più gnocche del solito), sulla parte bassa dello schermo passano i titoli degli autori del programma: tra loro c’è anche Federico Moccia. Per chi non lo sapesse, Moccia prima di diventare un premio Nobal per la letteratura e un regista da Oscar era infatti un autore televisivo. E ora è tornato per Sanremo! Questo spiega tante, taaante cose. Prima di prendervela con l’incompetenza della Canalis, che pure è il simbolo stesso dell’incompetenza, tenete presente che con testi scritti da Moccia anche Natalie Portman farebbe fatica a sembrare convincente. No vabbè, Natalie Portman riuscirebbe a rendere interessante anche uno spot di Alfonso Luigi Marra. E a proposito non di Marra ma di Natalie: ANDATE A VEDERE IL CIGNO NERO – BLACK SWAN! (se le fa Belen, non vedo perché non possa fare delle markette anch’io). Intanto a bassissima richiesta popolare riparte la gara; questa sera per la gioia di grandi e piccini gli “artisti” si fanno accompagnare da alcune guest-star internazionali (ma internazionali de che? Quello che arriva più da lontano è de Roma!)

Luca Barbarossa e Rachel Del Rosario “Fino in fondo” con Neri Marcoré
Neri Marcorè era bravo. Dopo essersi sputtanato alla grande con quello schifo di The Tourist, ormai non ha però più niente da perdere e si è presentato così anche sul palco dell’Ariston insieme a Luca Barbarossa. Senza vergogna, i due sono protagonisti di un imbarazzante siparietto pseudo-recitato che fa rimpiangere il testo della canzone su su su giù giù giù e viene anche tagliato dai conduttori che gli parlano sopra.
(voto 2)
Visto che ieri ho citato Mirko di Mai dire gol, il testo di questa coppia scoppiata mi ha riportato alla mente Olmo/De Luigi: e ci sei tu, sempre più su


Ma la Cannabis si droga? E perché Belen invece è così sobria? Che palle, è troppo professionale. Dopo tutto siamo a Sanremo, ovvero la celebrazione stessa della non professionalità (a parte l’Orchestra, loro sono molto bravi). Volevo fare anche una battuta su Morandi e la Beghelli ma Luca e Paolo me l’hanno bruciata, maledetti.

La Crus “Io confesso” con Nina Zilli
Già erano i migliori, si sono presi pure l’ospite migliore (vabbé, Carmen esclusa) e allora per gli altri non vale. Ma vaffanculo, chissenefrega degli altri, tanto sono tutti degli stronzi.
(voto 7+)


Anna Tatangelo “Bastardo” con Loredana Errore
La canzone di Anna Tatangelo sono esterrefatto (o forse solo fatto?) dal dire che è una FIGATA!
Peccato solo che stasera si sia presentata a cantare con Shrek (Loredana Errore, una donna che già il cognome dice tutto sulla sua vita), perché ormai rischia di essere la mia preferita assoluta. La vita è proprio strana: una settimana di Sanremo e mi ti divento un fan della Lady Tata che non ho mai sopportato prima. Tutto rego comunque, è l’effetto di follia momentaneo che questa sagra del trash fa e sono quasi certo che la settimana prossima tornerò già a odiarla cordialmente.
(voto 7-)


Max Pezzali “Il mio secondo tempo” con Lillo & Greg
Un'immagine pubblicata in esclusiva dal Giornale tratta dai festini di Arcore
Ci voleva poco, ma la versione di Lillo & Greg dà merda all’originale. Dopo Luca e Paolo e Roberto Benigni una conferma ufficiale: i comici cantano molto meglio dei cantanti di Sanremo.
(voto 5)

Tricarico “3 colori” con il Coro di Voci Bianche Si La So…L
Usare i bambini per ottenere consenso popolare è sempre una mossa azzeccata. Lo sa bene anche il nostro presidente del Consiglio che le bambine le usa in un diverso modo, ma quella è un’altra storia. La canzone di Tricarico in questa versione acquista finalmente un senso che nella sua interpretazione solista non possedeva. Lo sapevo che alla fine il brano aveva una sua dimensione: è una canzone per bambini!
(voto 6,5)

Elisabetta Canalis a proposito dei bambini del Coro: “Erano tesissimi”. E perché te che sono 4 sere che non riesci ad aprire bocca senza inciamparti 12 volte no? Ma com’è poi che Ellen Hidding nelle telepromozioni riesce a parlare un italiano molto migliore del tuo?

E a proposito di super dive italiane che se la tirano poco e credono di essere famosissime all’estero, ecco a voi Monica Bellucci, che però è tanta roba. Gianni Morandi accavalla le gambe perché è già venuto nelle mutande.
Dopo quella con Andy Garcia (Andy chiiii?), mi ero scordato di quanto belle anzi bellucci fossero le interviste di Gianni Morandi. Le domande le avrà ancora scritte quel talento poliedrico di Moccia?
Cosa mai starà guardando il vecchio porko?
Non contento di essere venuto una volta, Gianni senza bisogno di ulteriore Viagra a un certo punto si alza e si incolla a una gamba della Bellucci come un cane in amore. E questa è la prima cosa sensata fatta da quest’uomo nel corso di tutto il Festival!
L’ho già detto che la Bellucci è sposata con Vincent Cassel, il protagonista maschile de IL CIGNO NERO – BLACK SWAN? No? Beh, comunque: ANDATE A VEDERLO! (lo so, ormai sono diventato più markettaro della Belen).
Sempre parlando di grande cinema, arriva Robert De Niro. Vabbè, per lui il grande cinema ormai è un ricordo lontano, però recentemente ha pur sempre fatto Machete.
Morandi inizia l’intervista nel modo più sconsigliato per iniziare un’intervista: “Bob, so che a te non piacciono le interviste.” Questa è stata sicuramente un’idea mocciana. Poi gli chiede per quale motivo ha fatto ‘sto schifo di film di Manuale d’amore 3. Secondo te, per quale motivo se non lo stesso per cui tu hai fatto il Festival o Nicole M. se l’è fatto mettere in culo dal presidente del Consiglio?

Nemmeno un grande attore come lui a Sanremo può mascherare
il suo vero pensiero: "Cosa cazzo ci faccio io qui?"
Che tristezza però: hai davanti uno dei più grandi attori di sempre e potresti parlare della sua grandiosa carriera, quella almeno che aveva fino a qualche anno fa quando ancora non faceva ste cagate di Vi presento i nostri o Manuale d’amore 3. E invece no, tutto si risolve in una marketta per suddetto film e in una serie di domande idiote. Che poi perché andare a vedere Manuale d’amore 3 quando si può andare a vedere un capolavoro come IL CIGNO NERO – BLACK SWAN?
Arrivano Luca e Paolo: fategliela fare a loro l’intervista, per favore! E invece no.
Gianni Morandi a proposito della Bellucci: “È stata l’intervista più bella della mia vita.” Già, peccato che per noi spettatori sia invece stata la più brutta e imbarazzante intervista delle nostre vite, a parte quella di Alfonso Signorini a Ruby Rubacuori in Kalispera.


Tra cavalle (la Canalis), tope (Belen) e scimmie (Morandi e Sarcina) questo
sembra più uno zoo che un Festival (ma nessun animale è stato maltrattato
durante le riprese, a parte qualche frustata alla Canalis ogni tanto)
Giusy Ferreri “Il mare immenso” con Francesco Sarcina
Francesco Sarcina è il cantante dei Le Vibrazioni. Per chi non l’avesse presente, è l’unico uomo al mondo che sembra più scimmia di Gianni Morandi. Lui e la Ferreri Rocher comunque li avrei visti bene la sera precedente a cantare un vecchio pezzo della musica italiana: Siamo la coppia più brutta del mondo.
(voto 5,5)

Luca Madonia e Franco Battiato “L’Alieno” con Carmen Consoli
Mizzega la Carmen con Madonia e Battiato che trio siculo! E c’ha pure la chitarrina rosa. Questa è un’esibizione che non si può rifiutare.
(voto 7)

The L Word? Ci piace!
Ma tutti come stacchetto c’hanno un pezzo di storia del rock e Nathalie ha scelto “Over my shoulder” dei Mike + the Mechanics che era una canzone usata in Baywatch nei momenti tristi di Mitch Buchannon? Vedo che siamo messi bene quanto a cultura musicale, mia cara Nathalie.
Nathalie “Vivo sospesa” con L’Aura
Altroché Barbarossa e la puta spagnola. Loro sì che sono una bella coppia. E sì, intendo proprio coppia in quel senso.
(voto 6/7)

Torna uno svogliatissimo Robert De Niro per il secondo tempo (come canterebbe in maniera insopportabile Pezzali) dell’intervista, ma stavolta Morandi cala a sorpresa il suo asso nella manica: Elisabetta Canalis. Mentre lui la presenta: “Questa è Elisabetta, una nostra bellezza nazionale” lei si aspetta che De Niro dica: “Oh certo, la conosco già, è molto famosa anche negli USA.” Peccato questo succeda solo nei sogni incantati della Cannalis.
Nei miei sogni invece c’è De Niro che alle domande della premiata accoppiata Canalis/Morandi risponde: You talkin’ to me? You talkin’ to me?


La Eli nazionale comunque prende in mano la situazione e diventa sia intervistatrice, che interprete. Peccato solo manchi qualcuno che interpreti lei. In ogni caso è un vero spasso da osservare e dopo questa dimostrazione di versatilità, voglio vedere chi ancora avrà il coraggio di asserire che la Canalis non sa fare niente. Voglio proprio vedere. (Oddio, non oso immaginare quante gliene diranno oggi tra tv, giornali, radio e blog! Povera Eli, fossero tutti bravi come me…)
Vabbè dai, facciamo finta di non aver visto niente. Facciamo finta che Bob De Niro non sia mai stato a Sanremo. Facciamo finta che Gianni Morandi non abbia mai chiesto alla Canalis (e dico, alla Canalis): Come si traduce “Taxi Driver” in inglese?


Roberto Vecchioni “Chiamami ancora amore” con la Premiata Forneria Marconi
Età media superiore a quella di un congresso del PD e proprio come il PD e la Canalis anche loro fanno una certa tenerezza.
(voto 6)

Ed ecco riesumati dai 90s i Take That al completo! Anche qua l’età media si è fatta abbastanza alta, eh ragazzi? Mentre cantano non danno l’impressione di un gruppo molto unito, è come se ognuno facesse un pezzo per conto suo e Robbie Williams si vede chiaramente che di questa reunion si è già strarotto le balle. Quando arriva Belen comunque si ricompattano immediatamente tutti a guardarle il culo. Questo sì che è spirito di gruppo.
(voto 6/7)
E riecco a grande richiesta le favolose interviste della Canalis. A questo punto pretendo un suo talk-show fisso in onda ogni sera tipo il David Letterman Show. Non posso più farne a meno.

(mi sa che ho caricato il filmato sbagliato)

Davide Van De Sfroos “Yanez” con Irene Fornaciari
Uh, la figlia di Zucchero mi aveva già amareggiato l’anno scorso quando si era presentata in gara, quindi quest’anno avrei anche fatto volentieri a meno di rivederla. Il pezzo di Van Basten comunque ormai è cult.
(voto 6,5)

Luca e Paolo provano a replicare il successo di “Ti sputtanerò” con un pezzo dedicato ai candidati del PD (solo recentemente ho scoperto che significa Partito Democratico e non una nota bestemmia in voga tra i giovani): “Uno tra mille ci sarà”. Divertente, ma non troppo. Se si fa sempre satira su Berlusconi è perché le battute su di lui escono più divertenti, mentre quelli dell’Opposizione fanno vite troppo noiose per essere presi in giro. Difatti il finale della canzone è dedicato ancora a lui e non poteva essere che così.


Al Bano “Amanda è libera” con Michele Placido
Mi spiace Placido, il tuo ultimo Vallanzasca non è niente male ma in fatto di musica, dopo che hai scelto i Negramaro per comporre la colonna sonora del film e duetti con Al Bano, dimostri davvero di avere pessimi gusti. E comunque sta Amanda (chiunque essa sia) sarà anche libera, ma Al Bano dovrebbero rinchiuderlo in un’istituto. Di quelli con le pareti insonorizzate, per favore.
(voto 0, Al Bano ormai ha l’abbonamento e non deve più nemmeno obliterare il biglietto)

Emma e i Modà “Arriverà” con Francesco Renga
Come dice Kevin Bacon nel cult/scult Sex Crimes: "Due sono una coppia, tre sono una folla." In quel caso erano Matt Dillon, Neve Campbell e Denise Richards, qui più modestamente sono Emma, Renga e il tipo ingellato modaiolo. Serata dopo serata mi urtano sempre meno, e ciò credo che non sia un bel segno per le mie orecchie e per i miei gusti musicali, ma tant’è.
(voto 6+)

Visto che non hanno passato il turno, non vedremo mai l’esibizione di Morgan con Patty Pravo (l’avranno fatto apposta?) e nemmeno gli ottimi Marta sui Tubi con la pessima Anna Oxa (ma menomale, perché a vederli con quella Winx mi sarebbero solo scaduti).

Ah, ma stasera oltre alle super interviste della Canalis c’è anche la finale tra i gggiovani. Il potere del grande giornalismo quasi quasi ce lo faceva dimenticare.

Micaela “Fuoco e cenere”
La Alicia Keys dei poveri, ma pur sempre una Alicia Keys dei poveri. Voglio dire, si è capito cosa intendo, no? Non si è capito niente? Cosa stavo dicendo? Boh, sarò stato colpito dalla sindrome di Morandi, più grave dell’Asperger.
(voto 6+)

Raphael Gualazzi “Follia d’amore”
Il Michael Bublé ‘de noantri aò. Musicalmente è piacevole, anche se a livello vocale non è certo il massimo della vita. Ma d’altronde cosa lo è a Sanremo? Ah già, le interviste della Canalis!
(voto 6,5)

Roberto Amadè “Come pioggia”
E lui chi vorrebbe essere? Jeff Buckley? Comunque il vercellese mi è sembrato meno terribile rispetto alla prima sera. Sembra anche essersi fatto una doccia apposta per l’occasione.
(voto 6)

Serena Abrami “Lontano da tutto”
Solita ingiustizia: ha vinto solo perché è bello
Lei non ricorda nessuno, o forse sì: Valeria Rossi, quella di dammi tre parole sole cuore amore. In ogni caso la sua è una canzoncina pop orecchiabile. In fondo è questo che si chiede a Sanremo, oltre a un po’ di gnocca, qualche battuta su Berlusconi e dei conduttori che non sanno neanche lontanamente parlare, no?
(voto 6,5)

Bene bravi bis (anzi no, grazie, niente bis), ma anche se i Giovani si sono rivelati mediamente un po’ meglio degli Artistoni Ariston della categoria principale, è mancata la Nina Zilli della situazione.
Alla fine comunque ha vinto…
Raphael Gualazzi
Bravino eh, però certo che il futuro della musica italiana non passa per di qua.
Tra gli "artisti" invece eliminati Max Pezzali (giusto) e Tricarico (peccato, ma certo non mi strappo i capelli, cosa che forse lui con sta testa dovrebbe invece fare).


Il futuro di Sanremo invece passa per di qua. A domani, se sarò ancora vivo, con il commento sulla gran finale. Chi vincerà? I Modà? Vecchioni? Barbarossa? Nathalie? Al Bano e dico: Al Bano??? Poco importa, perché tanto la vera vincitrice immorale di questa edizione del Festival a furor di popolo è solo lei: la Eli nazionale.

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