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venerdì 27 dicembre 2013

I MIGLIORI FILM 2013 DI PENSIERI CANNIBALI, DALLA 30 ALLA 21


La classifica dei film preferiti nel corso del 2013 qui su Pensieri Cannibali non conosce pause. Giorni di festa o meno, si va avanti a oltranza e si sale più su. Dopo le posizioni dalla 40 alla 31 visionate ieri, oggi è la volta delle pellicole dalla 30 alla 21.
Pronti?
Via!

30. Before Midnight
Ce la farà questa volta Ethan Hawke a scaricare la Delpy?
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
A una ventina d'anni di distanza da Prima dell'alba, Ethan Hawke continua a stare insieme a Julie Delpy. Date un Oscar a quest'uomo... per la recitazione?
No, per la sopportazione.

Pregi
- Non è solo un sequel, ma un terzo capitolo di quella che ormai è diventata una saga indie. Ed è al livello dei due precedenti: incredibile!
- È sempre un piacevole rivedere cosa combinano Jesse (Ethan Hawke) e Céline (Julie Delpy), anche se lei non ricordavo fosse tanto odiosa...
- L'ambientazione greca.
- Dialoghi ancora una volta brillantissimi e un finale eccellente.

Difetti
- Si tratta pur sempre di un terzo capitolo, quindi alcune idee cominciano a essere un po' riciclate.
- Belli, bellissimi i dialoghi, ma certo che questi due non stanno zitti manco un secondo...

Scena cult
Il finale


29. Killer in viaggio
Ammazza che vacanze!
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
Tina e Chris vogliono andare in vacanza. Visto che Columbine e Auschwitz a loro sembrano dei posti troppo allegri, decidono di fare un tour per la campagna inglese. Ammazzando chi gli capita a tiro.

Pregi
- Film cattivissimo e con uno humour nero diabolicamente divertente.
- I due protagonisti sono una delle coppie più strambe mai viste sullo schermo.
- La colonna sonora molto anni '80, usata in maniera ironica e magistrale in alcune sequenze chiave.

Difetti
L'idea della coppia criminale non è poi nuovissima, si vedano Bonnie e Clyde, Natural Born Killers o il recente God Bless America.

Canzone cult
Frankie Goes to Hollywood "The Power of Love"

28. Mood Indigo - La schiuma dei giorni
In the mood for indigo
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
Romain Duris e Audrey Tautou inventano un nuovo ballo: lo sbircia sbircia. Il video dei due che danzano finisce su YouTube, fa milioni di visualizzazioni e loro diventano più famosi di PSY e degli Ylvis, quelli di "The Fox". Ovvero, tempo due giorni e nessuno si ricorderà più chi sono.

Pregi
- Prima parte molto frizzante.
- Alcune scene di pura meraviglia, come il primo appuntamento "volante" dei due protagonisti.
- Michel Gondry mette a disposizione tutto il suo talento e le sue invenzioni visive. Non avendo ancora letto il romanzo di Boris Vian da cui è tratto il film non so quanto ci sia di suo e quanto dello scrittore francese, però ce comunque abbastanza di che godere.

Difetti
- Nella seconda parte, quella più drammatica, non tutto funziona alla perfezione.
- Michel Gondry ha fatto di meglio. Però oh, è pur sempre un film di Michel Gondry.
- Audrey Tautou: ancora non riesco a capire se più mi piace o più non mi piace. E forse non lo capirò mai.

Ballo cult
Lo sbircia sbircia, sulle note di "Chloé" di Duke Ellington.

27. Solo Dio perdona
Solo Dio ha più fans di Ryan Gosling
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Trama semiseria
Ryan Gosling alle prese con una terribile storia di vendetta: qualcuno gli ha fregato lo stilosissimo giubbotto con lo scorpione di Drive e così lui non trova pace finché non lo trova. Una volta beccato il responsabile del furto, il solito orientale fissato con il karaoke, gli dice: "Sei un bruttone e con te non ci gioco più," e se ne va via gridando: "Voglio la mamma!".

Pregi
- Nicolas Winding Refn gira alla grandissima, la fotografia è fantastica e visivamente la pellicola è uno splendore.
- Ryan Gosling alle prese con uno dei suoi tipici personaggi silenziosi pur senza strafare regge molto bene.
Kristin Scott Thomas nei panni della madre di Ryan Gosling è idolesca. Ed è pure una bella MILFona.

Difetti
- Pellicola emotivamente freddina.
- Il tema della vendetta non è proprio nuovissimo...
- Nicolas Winding Refn dirige sempre alla grande, ma il film nel complesso non è all'altezza del suo precedente Drive.

Canzone cult
Proud "Tur Kue Kwam Fun (You're My Dream)"


26. Come un tuono
Come fregare le fans di Ryan Gosling
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
Ryan Gosling gira un film in auto e fa la figura del figo. Poi ne fa un altro in motocicletta ed è ancora più figo. Quindi decide di darsi al triciclo ed è figo pure lì sopra. Ma come fa?

Pregi
- Ryan Gosling in moto.
- Più che un film solo, sono 3 film in uno.
- La prima parte ricorda Drive. E la cosa non dispiace.
- Bella la parte conclusiva con i due attori rivelazione Emory Cohen e Dane DeHaan (quest'ultimo già visto anche in Chronicle).

Difetti
- Eva Mendes imparare a recitare proprio no, eh?
- La seconda parte del film è decisamente inferiore alla prima e alla terza.

Attore cult
Ryan Gosling

25. Wolf Children
Giovani lupi mannari crescono, e senza manco mettersi a torso nudo
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Trama semiseria
Hana fa sesso non protetto con un lupo mannaro e 9 mesi dopo gli nasce una figlia lupacchiotta. Passa un po' di tempo, Hana va con un altro lupo mannaro e altri 9 mesi dopo gli nasce un figlio, anch'esso lupacchiotto. Al che realizza una cosa: "La devo smettere di andare con tutti 'sti lupi e accoppiarmi con un'aquila. Io so' della Lazio!"

Pregi
- Un film su dei lupi mannari che non sconfina nei territori del teen-fantasy. Miracolo dell'anno!
- Una pellicola d'animazione giapponese dallo stile delicato e incantato al livello dei migliori lavori di Hayao Miyazaki, nonostante in questo caso la regia sia di Mamoru Hosoda.
- Wolf Children alterna bene momenti comedy e drama, in alcuni momenti sa far scoppiare la risata, in altri emoziona non poco.

Difetti
- Qualche lungaggine di troppo qua e là.

Personaggio cult
Yuki

24. La fine del mondo
Cornetto alla birra
LEGGI LA MIA RECENSIONE

Trama semiseria
Degli ex compagni di liceo si ritrovano dopo anni per fare un tour alcolico dei pub della loro cittadina e bere quanta più birra possibile. A causa di uno sciopero dei Forconi, tutta la birra proveniente dalla Germania è però bloccata sul confine con l'Austria e in vendita resta solo la birra marca "birra". Per il gruppo di amici, questa è davvero "la fine del mondo".

Pregi
- Una delle commedie più spassose dell'anno, ma possiede anche un velo di nostalgia non da poco.
- Degnissima ed epica chiusura per la Trilogia del Cornetto firmata da Edgar Wright e con protagonisti Simon Pegg e Nick Forst.
- La vicenda fantascientifica, per quanto piuttosto elementare e parecchio ironica, funziona meglio della maggior parte delle pellicole sci-fi "serie" viste di recente.
- Ottima colonna sonora primi anni '90 con Blur, Suede, Happy Mondays e altre figate made in Britain.
- Birra. Tanta birra.

Difetti
- Il tema della rimpatriata tra ex compagni di scuola non è proprio il più innovativo o mai visto nella storia del cinema. Stesso discorso per quanto riguarda l'invasione aliena.
- Finale così così.

Personaggio cult
Gary The King (Simon Pegg)

23. To the Wonder
Terrence Malick si crede Dio e forse lo è veramente
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Trama semiseria
Ben Affleck si fa Olga Kurylenko e poi si fa Rachel McAdams, mentre fuori dal set si fa pure Jennifer Garner.
Insomma, Ben Affleck si fa un sacco di figa.

Pregi
- Lo stile registico di Terrence Malick. Tanti lo imitano, nessuno le eguaglia.
- Il cinema di Malick non va considerato come narrativa, ma come poesia. E To the Wonder è una poesia meravigliosa.
- 'Sta Olga Kurylenko non è solo una bella donzella, ma quando si impegna sa essere pure un'attrice valida.

Difetti
- Non raggiunge i livelli paradisiaci di The Tree of Life (fatevi il segno della croce ogni volta che nominate questo film, per favore) di cui rappresenta una specie di fratellino minore, ma comunque non è privo di un fascino tutto suo.
- Le scene girate con Jessica Chastain sono state tagliate nel montaggio finale. Whaaat?
- Terrence, non potevi tagliare le sequenze con Javier Bardem?
- Ben Affleck è meglio come regista che come attore. Su questo pochi dubbi.

Scena cult
Lo strip di Olga Kurylenko al supermercato.

22. Il passato
Il passato di verdura fa schifo, Il passato il film no
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Trama semiseria
L'iraniano Ahmad torna in Francia apposta per divorziare da Bérénice Bejo.
Ma è scemo?

Pregi
- Il regista Asghar Farhadi dopo Una separazione ha realizzato una nuova storia su una separazione, ancora più intricata a livello di sceneggiatura e più matura a livello registico.
- È un dramma teso come un thriller.
- Un cast da applausi dove, tra i bravi Ali Mosaffa e Tahar Rahim, viene fuori per intensità soprattutto Bérénice "The Artist" Bejo.

Difetti
I dialoghi sono di ottimo livello ma forse sono persino troppi, visto che i momenti migliori della pellicola sono paradossalmente proprio i pochi senza parole.

Attrice cult
Bérénice Bejo

21. Oh Boy, un caffè a Berlino

Trama semiseria
Tom Schilling è un ragazzo di Berlino che non ha mai bevuto un caffè, un vero caffè espresso italiano, in vita sua. Un giorno decide allora che non può più vivere senza averlo provato e gira per tutta la città cercandone uno. Allo Starbucks non se ne parla, nei ristoranti gli danno solo dei crauti, nei pub servono solo birra a fiumi, allo zoo i ragazzi vogliono venderli giusto della droga. Alla fine entra in un barettino gestito da un italiano che gliene fa uno, lo beve e si lamenta: "Ma che schifo, è amaro!". Il ragazzo si ritrova a questo punto senza più uno scopo nella vita.

Pregi
- È uno di quei piccoli gioiellini di cui innamorarsi, senza capirne nemmeno bene il motivo.
- Oh Boy è una pellicola con uno humour grottesco perfetta per una visione piacevolmente leggera, eppure in grado di lasciarti dentro anche qualcosa di profondo.
- Il bianco e nero farà molto radical-chic, ma ci sta alla grande.

Difetti
Si tratta dell'opera prima del regista tedesco Jan Ole Gerster e, insieme alla freschezza, ciò comporta pure la presenza di qualche ingenuità e di qualche passaggio a vuoto. Com'è giusto che sia, per un esordiente.

Attore cult
Tom Schilling


martedì 1 ottobre 2013

LA FINE DEL CORNETTO




La fine del mondo
(UK 2013)
Titolo originale: The World’s End
Regia: Edgar Wright
Sceneggiatura: Simon Pegg, Edgar Wright
Cast: Simon Pegg, Nick Frost, Paddy Considine, Martin Freeman, Eddie Marsan, Rosamund Pike, Bill Nighy, Pierce Brosnan, Jasper Levine, Rafe Spall, Steve Oram, Rafe Spall
Genere: brit-pop
Se ti piace guarda anche: L’invasione degli ultracorpi, The Faculty, L’alba dei morti dementi, Hot Fuzz, American Pie: Ancora insieme, Compagni di scuola, Un tuffo nel passato, Grabbers, Attack the Block

Eravamo cinque amici al bar, che volevano andare fino alla fine del mondo.
Erano quattro, gli amici della canzone di Gino Paoli?
Non si quanti fossero in realtà, quindi non fate troppo i pignoli. E poi ne La fine del mondo gli amici al bar sono cinque, okay?
Che cos’è La fine del mondo?
Per quei quattro gatti al bar che ancora non lo sapessero, questa volta non ha a che fare con i Maya e non si tratta nemmeno di un nuovo film catastrofico di Roland Emmerdich. Per fortuna. Il nuovo di Emmerdich è Sotto Assedio – White House Down e ho l’impressione che sia perdibilissimo. La fine del mondo è invece l’ultimo capitolo della Trilogia del Cornetto. Purtroppo. Purtroppo che sia l’ultimo. Il regista e sceneggiatore Edgar Wright, l’attore e sceneggiatore Simon Pegg e il solo attore Nick Frost tornano a collaborare insieme per la terza volta, dopo l’ormai mitico L’alba dei morti dementi, che ha riportato al cinema gli zombie quando non erano ancora tornati di moda, e il meno riuscito ma comunque divertente Hot Fuzz, con un film che in qualche modo è la prosecuzione del discorso intrapreso dai due precedenti e allo stesso tempo è una visione del tutto indipendente. Il primo gusto era il Cornetto alla fragola, il secondo era il Cornetto blu originale, e ora tocca a quello alla menta con cioccolato. Al di là della presenza del Cornetto come filo comune, anche lo stile registico, con tanto di montaggio veloce e frenetico di Edgar Wright, è lo stesso, così come ritroviamo lo stesso sense of humour tipicamente british e tipicamente cazzaro, così come lo stile narrativo è lo stesso. Si parte con atmosfere da tipica comedy, e poi si sconfina su altri e più imprevedibili territori.

La prima parte, particolarmente esaltante, della pellicola è la classica vicenda giocata su dei vecchi amici di  adolescenza che si ritrovano. Il grande freddo, Compagni di scuola, American Pie: Ancora insieme, Un tuffo nel passato (Hot Tube Time Machine), Un weekend da bamboccioni, etc.… sono numerosi i film che hanno giocato su questa tematica. Anche La fine del mondo lo fa e gioca particolarmente bene la sua partita. Gioca come un Gascoigne, in maniera folle, quanto geniale. E il Gascoigne della situazione è Gary King, soprannominato The King, Il re, e interpretato da uno scatenato Simon Pegg, un vero e proprio "quaranteenne" (ovvero un quarantenne che si comporta da teen). Gary Ross è rimasto lo stesso dei tempi del liceo. Si veste allo stesso modo, si comporta allo stesso modo e ascolta la stessa musica.
Musica che, come in ogni buona pellicola britannica che si rispetti, riveste un ruolo centrale. La fine del mondo non fa eccezione. Qui la soundtrack non è solo uno sfondo sonoro, ma un elemento fondamentale per creare l’effetto reunion. In maniera analoga a quanto veniva fatto in film come Il grande freddo e Compagni di scuola con gli anni ’60, qui viene rispolverata la musica ascoltata dai protagonista da adolescenti, quella dei primissimi anni ’90, ovvero il suono baggy della scena di Madchester con band come Stone Roses, Happy Mondays e Soup Dragons, più il brit-pop delle origini con gruppi come Blur e Suede. In pratica, una vera figata per gli amanti della musica inglese 90s, quasi al livello della serie tv My Mad Fat Diary.

Gary The King/Simon Pegg riesce in qualche modo a riunire la vecchia gang di amici, composta dall’immancabile Nick Frost, dal precisetti Martin Freeman, dal piacione Paddy Considine e dall’impacciato Eddie Marsan, attore quest’ultimo che ormai si vede davvero dappertutto, sia in UK che negli USA, in grosse produzioni come Il cacciatore di giganti e Biancaneve e il cacciatore, ma anche in serie tv come Southcliffe e Ray Donovan.
Scopo della reunion? Portare a termine l’impresa che i 5 moschettieri non erano riusciti a concludere, per un pelo, nel 1990, ovvero Il miglio d’oro, ovvero andare a bere una pinta di birra a testa in ognuno dei 12 pub della loro cittadina. Se da ragazzi non c’erano riusciti, ce la faranno ora?
E ce la farò io a bermi 12 pinte di birra di fila? Mentre state leggendo questo post, mi trovo infatti all'Oktoberfest per il secondo anno consecutivo, e cercherò di rendere onore a Gary King e agli altri protagonisti della pellicola.

"Che diavolo combina il barista invece di spillare le nostre birre?
Sta al computer a leggere Pensieri Cannibali?"
Per quanto di film sulle reunion come detto ne siano stati fatti tanti, questo funziona alla grande. È spassosissimo e anche leggermente malinconico, ma non troppo, e non sconfina mai nel facile sentimentalismo tipico delle produzioni made in USA.
La fine del mondo però non è certo finita qui. Questo è solo l’inizio. Oltre che un ottimo “reunion movie”, La fine del mondo è una commedia divertentissima, la più spassosa vista finora in quest’annata, e poi è pure una valida pellicola fantascientifica. La componente sci-fi è secondaria rispetto a quella umoristica, ma fino a un certo punto. La vicenda dell’invasione aliena nella cittadina dei protagonisti si sviluppa su sentieri anche in questo caso già battuti, tra il capostipite del genere L’invasione degli ultracorpi e l’ironia di The Faculty. Una storia non nuova, eppure raccontata con personalità e con la solita dose di cazzonaggine. Una cazzonaggine però non realizzata alla cazzo di cane, tutt’altro. La regia di Edgar Wright, autore pure del grandioso Scott Pilgrim vs. the World, è spettacolare, le scene di combattimento sono molto più entusiasmanti di quelle viste in qualunque action movie recente, e pure gli effetti speciali presenti non sono male. Da notare poi il livello di recitazione eccelso. Minuto dopo minuto, birra dopo birra, il livello alcolico sale sempre più, e ciò si nota sui volti dei protagonisti, che però riescono ad apparire naturalmente ubriachi senza scadere nella banale macchietta, o nella parodia dell’ubriaco. Probabilmente perché, durante le riprese, qualche pinta fresca di bionda se la saranno buttata giù pure loro.

"Adesso però sono curioso: che dice sul nostro film?"
E qui veniamo all’ultimo elemento del film. Non solo un “reunion movie”, non solo una divertente comedy, non solo una pellicola leggermente sci-fi, uno sci-fi alla Attack the Block, questo è anche e soprattutto un film alcolico. Un inno al bere, al divertirsi, al lasciarsi andare. Il miglior modo per godersi la visione della pellicola è allora tenersi qualche birretta al fresco e scolarsela durante la pellicola. Se arrivate a quota 12, La fine del mondo vi sembrerà il film più bello del mondo. Ma anche con qualcuna di meno, resta una splendida visione. Da sobri invece non posso garantirlo.

Attenzione: Pensieri Cannibali invita i suoi lettori a fare un uso responsabile delle birre e delle auto. Non bevete auto e non guidate birra, mi raccomando.

A voler fare i pignoli della situazione, la conclusione che ricorda l’inizio della serie tv Revolution non è che sia proprio il massimo della vita no no no, però è l’unica pecca di una pellicola fino a quel momento impeccabile. D’altra parte è questa la natura umana: essere imperfetti e fare una cazzata proprio sul finale. La chiusura del film è una stronzata, but that’s okay, è giusto così. È anche per questo che amiamo la Trilogia del Cornetto e i cazzoni che l’hanno creata. E poi è normale: la parte finale del Cornetto è quella meno buona.
Fine. Non del mondo, solo del post (okay, questa me la potevo risparmiare, ho fatto pure io la cazzata finale).
(voto 8-/10)



giovedì 26 settembre 2013

SCONTRO SUL (BLING) RING DEL CINEMA




"Io con il furto a casa di The Rock non c'entro niente.
E' Ford che ci teneva a entrare nella casa del suo mito..."
Questa settimana si ritorna a fare sul serio. Arriva nei nostri cinema Bling Ring della Sofia Coppola e si preannuncia come un appuntamento da non perdere, che il film piaccia o meno.
Per il resto c’è qualcosina d’altro che potrebbe non essere male e poi c’è il Male.
Non mi riferisco al mio blogger rivale Mr. Ford, che continua a infestare questa altrimenti magnifica rubrica sulle uscite cinematografiche con i suoi pareri non richiesti.
Mi riferisco a Moccia.
Il male.
Lo schifo.
La fine del mondo?
No, la fine del cinema.

"Ma porca pupazza, quanto ancora c'è da aspettare per la rece cannibale?"
Bling Ring di Sofia Coppola
Il consiglio di Cannibal: tutti sul (bling) ring della Coppola, non sul ring del wrestler Ford
A questo film dedicherò un post molto abbondante, quindi per il momento non dico niente.
Nell’attesa della recensione cannibale, andate a vedervi il film che poi ne riparliamo.
L’opinione di Ford?
Francamente me ne infischio.
Il consiglio di Ford: dovrò sfoderare le bottigliate più toste mai viste su un ring? O gli occhi faranno "bling bling"?
Il film della Coppola è una delle scommesse più incerte della stagione: conoscendo la storia della regista, potrebbe rivelarsi una sòla da competizione o una sorpresa clamorosa.
Un po’ come fu per Spring breakers.
The bling ring mi avrà sorpreso allo stesso modo? Restate sintonizzati e presto lo saprete!

"Il mondo sta per finire. Vuol dire che anche WhiteRussian finirà, evviva!"
La fine del mondo di Edgar Wright
Il consiglio di Cannibal: il mondo finirà solo dopo un sanguinoso scontro tra Ford e Cannibal
Terzo capitolo della cosiddetta trilogia del cornetto firmata da Edgar Wright e interpretata da Simon Pegg e Nick Frost, dopo L’alba dei morti dementi e Hot Fuzz. Per quanto mi ispiri simpatia, per quanto si rivelerà certamente divertente, in giro non mi sembra di aver sentito un grosso entusiasmo nei confronti di questo apocalittico terzo episodio, anche da parte dei fans hardcore del trio britannico. Allora è proprio il caso di dire, con una di quelle frasi fatte che tanto piacciono alle persone anziane e quindi anche a Ford: mi sa che questo film non sarà la fine del mondo. Comunque una visione ci sta tutta!
Il consiglio di Ford: la fine di Cannibal, ovvero la prossima Blog War.
La premiata ditta Wright/Pegg/Frost gode da tempo dello status di leggenda del Saloon grazie a quelle due meraviglie di Shaun of the dead e Hot fuzz, vere e proprie pietre miliari del genere che ad ogni visione riescono a farmi rotolare a terra dalle risate come la prima volta.
Inutile dire che il terzo ed ultimo capitolo della trilogia del cornetto è atteso da queste parti come pochi altri titoli in questo periodo, e la speranza è che mantenga gli standard - altissimi - dei primi due: se così fosse, potrei perfino dimenticare tutte le castronerie che escono dalla penna del Cannibale ogni settimana.

"Da quando esiste quel blog, non bevo più white russian.
Portatemi una Cochina Light, per favore."
Redemption – Identità nascoste di Steven Knight
Il consiglio di Cannibal: per Ford non ci può essere nessuna redemption
Questa potrebbe non essere la classica porcheria action cui Jason Statham, dopo i fasti degli spettacolari Crank, ci ha ormai abituati negli ultimi anni. A firmare la regia c’è infatti Steven Knight, che quest’anno ha girato anche Locke con Tom Hardy, uno dei film più apprezzati all’ultimo Festival di Venezia, dov’è stato presentato, se non sbaglio come di solito fa Ford, fuori concorso.
Questo Redemption promette di essere di un action più intimista dei soliti, vagamente in stile Refn e potrebbe essere una discreta sorpresa. Anche se il fatto che possa piacere pure a Ford rientra tra i suoi punti deboli.
Il consiglio di Ford: una redemption è impossibile, per un caso disperato come Peppa Kid.
Personalmente, ho trovato questo film una vera - e piacevole - sorpresa.
Il nostro Jason Statham - in assoluto l'unico, vero, action hero di questi anni - presta legnate, fisicità e carisma ad una tamarrata più riflessiva del solito, ottimamente realizzata e clamorosamente sopra le righe almeno in un paio di occasioni, che hanno reso l'attore inglese ancora più expendable agli occhi del sottoscritto.
Non sarà il film dell'anno, ma nel suo genere rappresenta senza dubbio una delle cose migliori viste di recente.
Recensione fordiana a brevissimo.

"Ma nooo! Dovevate colpire la casa di Ford, non la nuova dimora cannibale!"
Sotto assedio – White House Down di Roland Emmerich
Il consiglio di Cannibal: White Russian Down
Per un action thriller che potrebbe sorprendere in positivo come Redemption, eccone un altro che potrebbe rivelarsi o una porcata di medio livello, o una porcata epocale. Spero più la seconda, visto che di porcheruole solo medie ultimamente in giro ce ne sono già troppe, come il recente R.I.P.D.. Qui ci troviamo di fronte a un potenziale nuovo Attacco al potere – Olympus Has Fallen, con in più la regia di squalità di Roland Emmerich, esperto di schifezze fracassone numero 2, subito dietro all’idolo fordiano Michele Baia. Non è nemmeno malvagio il cast, capitanato dal più espressivo degli attori inespressivi ovvero Channing Tatum, ma la puzza di americanata sovrasta persino l’odore di Ford dopo che è stato sommerso dai pannolini sporchi del Fordino.
Il consiglio di Ford: Cannibal Kid down.
Lo spettro dell'agghiacciante Attacco al potere - Olympus has fallen aleggia pesantemente su questo lavoro del catastrofico - in tutti i sensi - Emmerich, che promette di essere una delle cose più americane - nel senso brutto del termine - della stagione.
L'unica speranza è che il tutto sia stato preso con una discreta dose di ironia, e che dunque si finisca per vedere l'ennesimo giocattolone a stelle e strisce parzialmente innocuo.
Staremo a vedere.
Nel frattempo, non considero tanto innocuo il fatto di temere questo titolo almeno quanto lo starà temendo Radical Kid.

"Piuttosto che vedere il nuovo film di Moccia, sono venuta a lezione di corsa!"
Universitari – Molto più che amici di Federico Moccia
Il consiglio di Cannibal: Io e Moccia – Molto più che nemici
Negli ultimi tempi Ford si sta rammollendo e addolcendo sempre di più, e così io sono alla costante ricerca di altri nemici da combattere. E sconfiggere. Con Vasco ormai messo peggio persino di Ford, con Michael Bay che si mette in testa di fare il Cinema d’Autore, con Berlusconi che ormai è più noioso di un film di Wong Kar-wai, è ora di rispolverare il mio antico odio antimocciano. Federico Moccia, er pejo der pejo. A suo modo comunque una garanzia: quando vorrò massacrare un film, mi piazzerò su Universitari – Molto più che amici, e così io e Moccia torneremo ad essere più nemici di me e Ford.
Il consiglio di Ford: Io e Cannibal - Amici per Moccia
Moccia, uno dei peggiori insulti al Cinema mai esistito, è uno dei pochi registi in grado di spingere il sottoscritto e Peppa Kid dallo stesso lato della barricata per combattere le oscenità che porta in sala.
Questo Universitari, ovviamente, non sarà da meno: io ed il mio antagonista usuale, dunque, potremmo per l'occasione organizzare una bella Blog War anti-Moccia.

Un gruppo di giovani che non troverà mai più un lavoro.
Vittime della crisi?
No, hanno in curriculum un film di Moccia.

"Ti ha mandato un messaggio Ford?"
"Ma figurati: Ford don't text!"
Sarebbe stato facile di Graziano Salvadori
Il consiglio di Cannibal: sarebbe stato facile prendersela con il cinema italiano, anzi lo è davvero
Basta guardare il trailer. Ma ‘sta roba può essere considerato un film?
Sembra un video amatoriale, di quelli brutti, caricato da un ragazzino che usa per la prima volta la macchina da presa e poi, tutto eccitato, pensando di aver realizzato un capolavoro, lo carica su YouTube. Amici e parenti possono guardarlo e fargli pure i complimenti, l’intero pubblico nazionale però se lo può anche risparmiare. Se a demolire Moccia o qualche opinione dell’altro mondo di Ford ci provo gusto, con una roba del genere sarebbe troppo facile e non mi darebbe nemmeno una particolare soddisfazione. Quindi, caro “regista” Salvadori, mi sa che per ora sei salvo.
Il consiglio di Ford: vedere questo film è un'impresa tutt'altro che facile.
Fortunatamente questa settimana le uscite estere danno un po’ di respiro a noi poveri italioti, perchè dopo Moccia arriva una cosa che arrivare a definire film riesce davvero difficile.
E scrivere un parere in merito quasi impossibile.
Passo oltre, e faccio finta di non essere mai venuto a conoscenza dell'uscita di questo "titolo".

"Lo sai che il titolo originale di questa pellicola è L'inconnu du lac?"
"Allora è un film sardo, altroché francese..."
Lo sconosciuto del lago di Alain Guiraudie
Il consiglio di Cannibal: Ford, lo sconosciuto di Lodi
Un thriller francese a tematica gay? Azz, sembra una cosa piuttosto originale.
Un film originale che esce nelle nostre sale?
C’è quasi da aver il sospetto che ci sia qualcosa sotto, come quando Ford tira fuori una opinione più o meno condivisibile. Le possibilità di avere una visione se non altro curiosa e diversa dalle solite in ogni caso ci sono, poi se il film sarà effettivamente “un capolavoro” come definito da Libération (non ho mica detto WhiteRussian) è tutta un’altra storia…
Il consiglio di Ford: Marco Goi, lo sconosciuto di Casale.
Come spesso accade quando si tratta di Cinema francese, ci troviamo di fronte ad un titolo potenzialmente interessante in grado di farci rimpiangere di essere nati da questa parte delle Alpi.
Non sarà in cima alla mia lista di visioni per questa settimana, ma senza dubbio il Saloon aprirà le sue porte al lavoro di Guiraudie appena possibile.
Aprirebbe le porte per una bevuta anche a Peppa Kid, ma quello se ne sta sempre rinchiuso in cameretta con il suo migliore amico, il Coniglione Donnie.

"Piuttosto che vedere il nuovo film di Moccia,
pure noi siamo venuti a scuola di corsa!"
Vado a scuola di Pascal Plisson
Il consiglio di Cannibal: oggi non vado a scuola, oggi chiodo!
Dal titolo, sembra un film horror.
Invece no, è un documentario francese che racconta le drammatiche storie di un gruppo di bambini di varie parti del mondo, tra cui il povero Fordino da Lodi, costretto a crescere con i miti di Hulk Hogan, Schwarzy e Europe manco fossimo ancora negli anni Ottanta. Preparate i fazzoletti, vi aspetta una visione davvero commovente.
Il consiglio di Ford: tornare a scuola? Volentieri, ma solo potendo sfogare un po’ di bullismo su Cannibal!
La classe, firmato da Cantet qualche anno fa, era stato una sorpresa magnifica, ed onestamente porto ancora i segni di quella visione: considerata la qualità cui i nostri cugini transalpini ci hanno riservato negli ultimi anni, potrei quasi pensare di aggiungere questo nome alla lista, quasi sicuro di non rimanere deluso.
Staremo a vedere.
Intanto mi consolo con il fatto che a deludermi sempre resteranno le opinioni del mio sgradito compare Kid.


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