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martedì 8 gennaio 2013

I MEGLIO FILM CANNIBALI 2012, LA TOP 10


Quando ormai è quasi arrivato il 2014, ecco finalmente la top 10 dei film cannibali dell’anno 2012.
Prima di vederla, potete fare (ma so già che non lo farete e correrete a leggere la numero 1) un recupero delle posizioni dalla 40 alla 31,
Anche lì troverete tanti film interessanti e da recuperare.
Qui sotto troverete invece i migliori. Almeno secondo me.
Via alla top 10.

"Mi spiace stravolgere le tue credenze, caro, ma Studio Aperto non sempre
ha ragione. Può darsi che quello là fuori sia solo un temporale estivo,
non l'Apocalisse."
10. Take Shelter
Regia Jeff Nichols
Genere Fine del mondo, ma non della follia
Leggi la mia RECENSIONE

Trama semiseria
Michael Shannon è pazzo. Per saperlo, basta dargli un’occhiata in faccia. Nonostante questo, Jessica Chastain ne è innamorata. Michael Shannon è anche pazzo non per Jessica Chastain ma per i Maya. C’ha tutti i loro poster in camera, non si perde un appuntamento con Mistero di Italia 1 e crede fermamente che il mondo sia destinato a finire. Al punto che prende la moglie Jessica e la porta nel rifugio che si è costruito, nonostante per tutti sia sempre più pazzo. Poi arriva il 21 dicembre 2012. Passa il 21 dicembre 2012 e lui esce. Il mondo esiste ancora e ogni cosa è rimasta uguale. Tutti lo deridono, ma Jessica lo consola e rimane insieme a lui. Deluso, Michael Shannon comincia a staccare i poster dei Maya e li sostituisce con la sua nuova passione anzi pazzione: i One Direction. Finalmente, Jessica Chastain lo molla.

Pregi
- Jessica Chastain.
- Michael Shannon come pazzo è oggi come oggi il numero 1 e qui offre per altro la sua interpretazione più pazzesca.
- Notevoli i momenti visionari della pellicola.
- Bellissimo il tema musicale composto da David Wingo.
- Grande finale.

Difetti
- Il fatto che Jessica Chastain sia sposata con un pazzo psicopatico del genere non ha molto senso…
- C’è un po’ poca Jessica Chastain, in questo film.
- La tematica apocalittica comincia a essere parecchio abusata, anche nel cinema indipendente. Adesso che la sindrome da Maya è finita, cambiamo argomento, ok?

Scena cult
Il finale

"Da quando Ford ha usato questa immagine come header
del suo blog WhiteRussian, non riesco più a guardarmi allo specchio..."
9. Killer Joe
Regia William Friedkin
Genere Chicken Pulp
Leggi la mia RECENSIONE

Trama semiseria
Emile Hirsch, dopo essere andato in giro per il mondo into the wild, torna a casa e non ha più un dollaro perché in realtà è passato per tutti gli hotel più cari del mondo. Altroché roulotte in Alaska. Così decide di far ammazzare la madre da un killer per prendere i soldi della sua assicurazione sulla vita. Per farlo, ingaggia un certo Matthew McConaughey.
Toc toc. Bussano alla porta.
Entra Matthew McConaughey insieme a Channing Tatum e agli altri maschioni di Magic Mike e cominciano a spogliarsi e a fargli uno strip personale. Impressionato, Emile Hirsch decide di unirsi a loro, diventa un gigol… pardon uno spogliarellista e così non ha più bisogno di uccidere la madre. La madre però dice: “Piuttosto che avere un figlio spogliarellista mi ammazzo.” Si fa fuori, Emile Hirsch intasca i soldi dell’assicurazione, lascia la professione di spogliarellista e torna a fare il suo tour into the wild presso tutti gli hotel migliori del globo.

Pregi
- Matthew McConaughey in versione killer spietato? Ma non fatemi ridere! E invece… a sorpresa in questo film c’è un grandissimo Matthew McConaughey.
- Gina Gershon. Juno Temple. Nude. Ma nude nude.
- Un thriller, anche. Ma soprattutto un film divertentissimo, ricco di battute pulp alla Quentin Tarantino e di momenti assurdi e geniali.
- Dialoghi tra i migliori dell’annata.
- Il racconto di Killer Joe sul tipo che si è dato fuoco alle palle.
- La scena cult trash della coscia di pollo.

Difetti
- È una storia di piccoli criminali di provincia non tra le più originali mai mostrate su grande schermo.
- A tratti l’ispirazione teatrale prende un po' troppo il sopravvento.
- È il film dell’anno per il mio blogger rivale Mr. James Ford. E questo è un difetto ENORME.

Battuta cult
“Il tuo sguardo fa male.”

"Non ce la faccio più. Ditemi chi è alla numero 1, vi prego!"
8. Quella casa nel bosco
Regia Drew Goddard
Genere (Non la solita) Casa infestata
Leggi la mia RECENSIONE

Trama semiseria
I soliti stereotipati cinque studenti universitari partono per il solito stereotipato weekend di paura. Scelgono quella casa più inquietante e isolata nel bosco e sperano di essere uccisi in maniera brutale da qualche psicopatico, o magari essere posseduti da una presenza paranormale.
Invece, sorpresa!
Non succede niente. Per tutto il weekend non succede un bel niente. Non si beccano manco un raffreddore.
Poi si scopre che è un film dentro il film che viene salutato dalla critica come l’horror più originale degli ultimi 50 anni. Gli autori del film dentro al film ritirando l’Oscar dichiarano: “In realtà non volevamo fare un horror. Volevamo solo fare un film in cui non succede niente come omaggio al cinema di Sofia Coppola.”
(ti prego perdonami, Sofia, sto solo scherzando!)

Pregi
- La geniale sceneggiatura co-firmata da Joss Whedon e Drew Goddard mostra l’ispirazione degli episodi migliori della serie Buffy - L’ammazzavampiri.
- Fran Kranz, il personaggio nerd-simpa di turno, è esilarante e idolesco più del solito personaggio nerd-simpa di turno.
- La scena dei mostri in libertà.
- È la riflessione sul genere dell’orrore più ironica e originale dai tempi di Scream.
- Parte come il solito horror su un gruppo di studenti in gita in una casa sperduta, e poi invece…

Difetti
- Per quanto sia uno dei film più originali dell’anno, per chi è familiare con Joss Whedon alcune idee sono riprese dalle sue serie Buffy e Dollhouse.
- Alcuni attori come Chris Hemsworth e Jesse Williams non è che siano proprio fenomenali…

Scena cult
Il bacio di Anna Hutchison alla testa imbalsamata di un lupo.

"Per contratto non dovrei dirtelo, Emma, ma non ho mai letto Percy Jackson."
"Perché, secondo te io ho mai letto un libro di Harry Potter?"
7. Noi siamo infinito (The Perks of Being a Wallflower)
Regia Stephen Chbosky
Genere Adolescesistenziale
RECENSIONE prossimamente…

Trama semiseria
Charlie è un ragazzo timido, introverso e un po’ secchione che inizia il liceo senza amici. Non avendo nessuno a parargli il culo, si prende un sacco di botte. Poi finalmente fa amicizia con due tizi e pensa che l’incubo bullismo sia per lui finito. Non ha fatto i conti con il genere di amici che si è trovato: uno come hobby fa il travestito nel Rocky Horror Picture Show e l’altra è Hermione, l’amichetta maghetta secchiona di Harry Potter.
Se se le prendeva già prima, immaginate quante botte si prende dopo aver fatto amicizia con questi due soggetti…

Pregi
- Stephen Chbosky esordisce alla regia con un film tratto da un suo stesso romanzo cult, Ragazzo da parete, uscendosene con un’opera estremamente personale e sentita.
- Buona la prova del protagonista Logan Lerman (Percy Jackson), ma a illuminare lo schermo sono soprattutto i due comprimari. Emma Watson conferma che qualcosa di buono dalla saga di Harry Potter è uscito ed Ezra Miller offre un’interpretazione enorme.
- L’omaggio al The Rocky Horror Picture Show.
- La splendida scena del tunnel sulle note di “Heroes” di David Bowie, pezzo stranoto e strausato che però in questo film suona come se le nostre orecchie lo sentissero per la prima volta, proprio come i protagonisti.
- Una grande sequenza di ballo sulle note di “Come on Eileen” dei Dexys Midnight Runners con protagonisti Ezra Miller ed Emma Watson.
- Grandiosa pure il resto della colonna sonora, che vanta tra gli altri Smiths e Sonic Youth.
- È il miglior film adolescenziale prodotto da un sacco di tempo a questa parte. (E grazie a Rumplestils Kin del blog Overexposed per averlo prontamente segnalato)

Difetti
- Il fatto che Chbosky abbia adattato un suo stesso romanzo rende la pellicola persino troppo personale. Un occhio esterno forse avrebbe dato alla storia un maggior respiro.
- Stephen Chbosky come regista può crescere ancora parecchio…

Personaggio cult
Patrick (Ezra Miller)

"Altroché Southern Italy, qui nel Southern Wild
si che sappiamo festeggiare il nuovo anno!"
6. Beasts of the Southern Wild
Regia Benh Zeitlin
Genere Selvatico
RECENSIONE prossimamente…

Trama semiseria
Hushpuppy è una bambina che vive insieme al padre in una comunità ai confini con la civiltà, dove hanno a mala pena la televisione, ma non prende Italia 1. Un giorno arriva la fine del mondo e Hushpuppy, in punto di morte, grida al papà: “Te l’avevo detto di sistemare l’antenna. Guardare Studio Aperto avrebbe potuto salvarci la vita!”.

Pregi
- Mitica la piccola protagonista Hushpuppy, interpretata da Quvenzhané Wallis.
- La prima parte del film è magia pura, ai livelli del miglior Terrence Malick.
- Il regista Benh Zeitlin potrebbe essere il nuovo Terrence Malick.
- La pellicola riesce a trattare il tema ostico dell’uragano Katrina in Louisiana in maniera efficace, senza menzionarlo e regalando al tutto un’atmosfera magica e di incanto stile Nel paese delle creature selvagge.
- Una delle poche visioni davvero nuove, personali e originali del cinema americano di quest’anno.
Il finale del film è epico ed emozionante come pochi.

Difetti
- Splendida la prima parte e splendido il finale. La parte centrale invece è ottima, ma a un livello un filo più in basso.

Personaggio cult
Hushpuppy (Quvenzhané Wallis)

"Bimbiminkia di oggi: non avremo avuto l'iPod, ma avevamo Francoise Hardy.
Mentre a voi vi tocca ballare coi One Direction, tiè!"
5. Moonrise Kingdom
Regia Wes Anderson
Genere Wes Anderson
Leggi la mia RECENSIONE

Trama semiseria
Sam e Suzy, due ragazzini anormali per il resto del mondo ma abbastanza normali per i canoni del cinema di Wes Anderson, organizzano una fuga romantica. Lui non usa il preservativo, lei rimane incinta e… Addio cinema di Wes Anderson!
Benvenuto ruolo da protagonista di Teen Mom su Mtv!

Pregi
- Lo stile di Wes Anderson al massimo splendore, sia per stile, che per inquadrature, che per inquadrature stilose.
- È un film dolcissimo e piacevolmente infantile. Senza essere una bambinata.
- I due giovani protagonisti Jared Gilman e Kara Hayward sono delle rivelazioni, non sono odiosi come i soliti bimbiminkia in circolazione in altri film e ancor più in molte serie tv e, se non si bruciano stile Macaulay Culkin e Lindsay Lohan, potrebbero diventare idoli cinematografici per gli anni venturi.
- Grande cast di comprimari, in cui si ergono soprattutto Bruce Willis ed Edward Norton.
- Il bacio “elettrico” tra i due protagonisti.
- La scena del balletto e del bacio con lo sputo.
- Alcuni dialoghi fenomenali.
- Colonna sonora bomba.

Difetti
- Lo stile di Wes Anderson al suo massimo splendore. Per i suoi detrattori, non proprio il massimo. Cavolacci loro, comunque.
- I fan hardcore di Wes Anderson potrebbero avere questo o quell'altro film che secondo loro è meglio di Moonrise Kingdom. Ma non credetegli.
- Se la prima parte della pellicola è stupenda, l’evoluzione della trama nella parte finale non è che sia proprio sorprendente o fenomenale.

Canzone cult

"Non hai ancora toccato cibo. Preoccupata per l'operazione di nostro figlio?"
"Ma va'. E' che sono impaziente di scoprire il film cannibale dell'anno!"
4. La guerra è dichiarata
Regia Valérie Donzelli
Genere Bell(ic)o
Leggi la mia RECENSIONE

Trama semiseria
Juliette e Roméo (ovvero Valérie Donzelli e Jérémie Elkaïm) si incontrano, si piacciono, si innamorano, hanno un figlio. Loro figlio ha un cancro. E loro che fanno, quando lo scoprono?
Si danno alla pazza gioia e vanno alle feste!
Che volete farci? I francesi son strani, hanno un modo tutto loro di reagire alle brutte notizie e alle malattie, vedi anche Piccole bugie tra amici, Quasi amici o Un sapore di ruggine e ossa…

Pregi
- Tema del film: il cancro.
Azz. Ma non è finita qui. Tema del film: il cancro di un bambino, il figlio della coppia protagonista.
Azz. Melodrammone in vista. E invece no. Il film sa essere sorprendentemente leggero, pur senza farsi mancare anche qualche momento più toccante.
- Si sente che la tematica è sofferta e molto personale. Non a caso, la storia è ispirata proprio a quanto successo davvero ai due protagonisti e sceneggiatori del film.
- Valérie Donzelli è una regista piena di inventiva, fa un grande uso di montaggio, voce fuori campo e colonna sonora, omaggia la Nouvelle Vague, inserisce momenti musical… Fenomena.
- Magistrale la scena del montaggio iniziale, con il suono della risonanza magnetica che si trasforma in un pezzo electropunk.

Difetti
- Valérie Donzelli è brava pure come attrice, però come regista è meglio.
- Il comportamento dei protagonisti dopo aver scoperto del cancro del figlio riflette sì la loro voglia di evadere da una situazione drammatica, però non è che esagerano un po’ con i party?

Scena cult

"Ma che mi frega a me, della classifica cannibale? Io vado su YouPorn!"
3. Shame
Regia Steve McQueen
Genere Capolavoro del cazzo
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Trama semiseria
Michael Fassbender viene soprannominato The Elephant Man. Tutti si chiedono: “Ma perché? Cosa c’ha? Eppure non assomiglia al protagonista del film di David Lynch.”
Alla fine tira giù i pantaloni, si toglie le mutande, tira fuori la sua proboscide e il mistero viene svelato.

Pregi
- Michael Fassbender, attore strepitoso, forse il migliore oggi in circolazione, qui offre la sua prova più estrema e sentita, in tutti i sensi. Anche e soprattutto fisiciamente.
- Il sesso viene rappresentato in maniera distante dal solito, come una dipendenza distruttiva.
- Il regista Steve McQueen gira con una perfezione assoluta. Una dimostrazione pratica: il piano sequenza della corsa notturna di Michael Fassbender, uno straordinario omaggio a New York.
- La bella scena di Carey Mulligan che canta “New York, New York”.
- Grande uso della colonna sonora, che riesce a rendere caldo un film volutamente freddo, apatico e distaccato.
- Il protagonista sembra uscito da un romanzo di Bret Easton Ellis. E questo è uno dei complimenti massimi che io possa fare.

Difetti
- Michael Fassbender nudo fa venire qualche complesso di inferiorità.
- Non pensavo l’avrei mai detto, ma Carey Mulligan è meglio da vestita che da nuda.
- È un film freddo, spietato e senza speranza. Cosa che per me è un pregio, ma gli amanti di lieto fine e buoni sentimenti non apprezzeranno.

Attore cult
Michael Fassbender

"Sono uscito apposta per ritirare il premio di film dell'anno, e tu mi fai
questo scherzetto, Cannibal? Vuoi dire che ho lasciato la fogna per niente?"
2. Holy Motors
Regia Leos Carax
Genere Genialata
Leggi la mia RECENSIONE

Trama semiseria
Il protagonista è un attore che interpreta in maniera fenomenale per tutta la giornata varie parti: quella del riccone, quella del mendicante, quella del mostro, quella del tipo che lavora nel motion capture, ecc.
La sera torna a casa e, nel finale sorprendente del film, si toglie trucco e parrucco e scopriamo che in realtà è…
Ma allora è un grandissimo attore e con tutte le sue ultime ridicole performance ci stava solo pigliando per il culo!

Pregi
- Si arriva alla fine gridando: “Questo è Cinema!”.
- Il finale. Anzi, il doppio finale. Doppiamente geniale.
- Il regista e autore della sceneggiatura Leos Carax Santo Subito.
- Il protagonista Denis Lavant più che un’interpretazione, offre un vero tour de force. Fenomeno.
- Kylie Minogue. Presente sia in colonna sonora, che come attrice, che come attrice cantante.
- Oltre a quelli citati, i momenti e le scene straordinarie non si contano, talmente sono numerose.
- È una splendida riflessione sul cinema di ieri, oggi e domani e sul ruolo dell’attore.
- La sequenza delle fisarmoniche, uno dei momenti musicali migliori dell’anno (il pezzo è “Let My Baby Ride” di Doctor L). E io in genere non è che sia un fan delle fisarmoniche...

Difetti
- Film bellissimo, grandioso, enorme, geniale. A livello puramente emotivo c’è però una pellicola che quest’anno mi ha colpito di più…

Scena cult

"Miii, non ci posso credere, siamo primi!"
"Va bene papà, però adesso basta con 'sta minchiata di Pensieri Cannibali.
Andiamo su YouPorn, che è meglio!"
1. Un sapore di ruggine e ossa
Regia Jacques Audiard
Genere Anti-drammone
Leggi la mia RECENSIONE

Trama semiseria
Alain va fuori a cena con i suoi amici, o meglio con i suoi quasi amici, visto che in Francia adesso va di moda chiamarli così, però è giù di morale. Driss gli chiede: “Che hai che non va, quasi amico?”. E lui risponde: “Mah, sto uscendo con una tipa. Un gran bel pezzo di femmina, però non ha le gambe.”
Driss ribatte: “E di che ti lamenti? Io lavoro per un tizio tetraplegico. E non è manco una bella figa.”
Poi arriva Juliette insieme a Roméo e dichiarano guerra al gruppo di quasi amici, annunciando: “Raga, noi vi battiamo tutti: nostro figlio è un malato terminale di cancro!”.
Ed è così che in Francia si passano le serate in allegria tra quasi amici. A sfidarsi su chi ha avuto la sfiga più grande. Questa è la grande nazione che ci ha regalato i più bei film dell’anno. Merci bocu.

"Capisco che alcuni lettori possano non essere d'accordo con questa
numero 1, però spaccarmi la faccia non è una reazione un po' eccessiva?"
Pregi
- Marion Cotillard offre un’interpretazione meravigliosa. E riesce a rendere sexy l’handicap fisico.
- Bravissimo pure il protagonista maschile Matthias Schoenaerts, uno di cui sentiremo ancora parlare ma, se si trova un nome d’arte più pronunciabile, magari ha un futuro cinematografico ancora più brillante davanti.
- La scenona toccante di Marion Cotillard sulle note di “Firework” di Katy Perry.
- Colonna sonora superlativa ed estremamente variegata che alterna brani di Lykke Li, Bon Iver, Django Django e musiche originali della garanzia Alexandre Desplat.
- Il film parte come il solito dramma, ma per fortuna riesce a evolversi in maniera molto originale e affronta il tema dell’handicap in modo singolare.
- Jacques Audiard dirige a tratti in maniera tranquilla e poi a sorpresa pianta degli squarci di poesia cinematografica assoluti.

Difetti
- Non ho ancora recuperato la raccolta di racconti di Craig Davidson (non ho detto il cantante Craig David) cui il film è liberamente tratto. Dannato me.

Scena cult

"Ecco, Marion, ridurti così probabilmente è stata una reazione eccessiva..."

lunedì 4 giugno 2012

La guerra è finita

La guerra è dichiarata
(Francia 2011)
Titolo originale: La guerre est déclarée
Regia: Valérie Donzelli
Cast: Valérie Donzelli, Jérémie Elkaïm, Gabriel Elkaïm, Brigitte Sy, Elina Lowensohn, Michèle Moretti, Philippe Laudenbach, Bastien Bouillon, Béatrice De Staël, Anne Le Ny, Frédéric Pierrot
Genere: genitoriale
Se ti piace guarda anche: La stanza del figlio, In the bedroom, Tomboy, Polisse, …e ora parliamo di Kevin

“Sapete qual è la differenza tra un chirurgo e Dio?
Dio non crede di essere un chirurgo.”

"Credo di essermela appena fatta addosso... la prossima volta andiamo sugli autoscontri, ok?"

Diamo a Cesare quel che è di Cesare. In questo caso, diamo al blogger Perso quel che è del blogger Perso. È infatti grazie a lui se ho conosciuto (non di persona, specifichiamo) Valérie Donzelli, regista, sceneggiatrice e protagonista di una perla d’esordio, lo scoppiettante La reine des pommes. Dopo un debutto tanto promettente, non vedevo l’ora di vedere cosa combinava la fanciulla all’opera seconda, La guerre est déclarée, già recensito dallo stesso Perso (e facciamogli una seconda promotion, ché se la merita) e già candidato francese come miglior pellicola straniera agli Oscar di quest’anno. Non un anno qualunque, tra l’altro, bensì un anno stra-mega-ordinardio per il cinema francese. Per uno di quei misteri inspiegabili e che sfuggono a ogni logica umana, ad eccezione dei membri stessi dell’Academy, la pellicola non è poi entrata nella cinquina dei nominati.
Polisse, The Artist, Piccole bugie tra amici, 17 ragazze… Questo film conferma sì l’ottimissimo stato di salute del cinema francese, ma va al di là di questo. Qui ci troviamo di fronte a una fuoriclasse assoluta, Valérie Donzelli, che prescinde ogni discorso di nazionalità. Qui ci troviamo di fronte a del talento puro, a un’autrice da applausi. Al fascino delle idee che prendono vita.

"Mi spiace dirvelo, ma dopo vari esami risulta che a vostro figlio piace per davvero Justin Bieber. È incurabile."
"Oddio, dottore, è terribile! Ma, tanto per sapere... l'eutanasia è legale in Francia?"
Le premesse da cui parte il film puzzano di bruciato e di possibile ruffianata lontana un miglio. Valérie Donzelli racconta infatti insieme al compagno attore e sceneggiatore Jérémie Elkaïm (già suo partner in triplice veste in La reine des pommes) il dramma vissuto dalla coppia stessa, quello della malattia del figlio. Una storia semplice, ispirata alla loro esperienza personale, raccontata in maniera intensa e sofferta, eppure anche fortemente cinematografica e lo fanno avvalendosi di tutti i mezzi narrativi e filmici a disposizione. A partire da nomi fittizi. E che nomi. Roméo e Juliette (oui, si chiamano proprio così) si vedono, si piacciono, si innamorano e hanno un figlio. Il figlio però ha qualcosa che non va. Sono preoccupati, lo portano a fare delle visite, fino a che scoprono che…
(non ve lo dico, guardate il film per scoprirlo anche voi)
La cosa notevole non è la storia di per sé, ma come viene raccontata. Da un soggetto del genere, poteva uscirne un drammone alla L’olio di Lorenzo. Invece no. Invece ne è uscito tutto fuorché una ruffianata. Un film sì emozionante, sofferto, a tratti persino straziante, però che non si compiace del suo dolore.

"Hey, tu l'hai letto il libro di Cannibal Kid?"
"Ma non ci penso neanche. Almeno fino a che non si sarà sbattuto a tradurlo in francese..."

Valerie Donzelli si diverte e diverte il pubblico. Almeno me. Almeno in vari tratti del film. Pur trattando un tema assolutamente drammatico, il più drammatico immaginabile per un genitore, la giovane fenomena del cinema francese si diletta in invenzioni narrative, aggiunge momenti leggeri, scene cantate, voci fuori campo, fa un uso spettacolare del montaggio, della colonna sonora e del suono. Come una nouvelle Truffaut al femminile.
Valerie Donzelli è un pozzo senza fondo di creatività e usa tutte le sue idee al servizio della storia. Alcune di queste idee vengono dalla tradizione sempre preziosa della nouvelle vague, altre erano già presenti nella sua opera d’esordio, però qui la regina delle mele da acerba si è fatta matura e le ha messe a frutto in maniera del tutto compiuta.

"Qui dice che gli italiani pensano di vincere gli Europei!"
"Ahahah, che risate! La loro nazionale è messa peggio di nostro figlio..."

La scena del montaggio iniziale, tanto per fare un esempio, è grandiosa. Non voglio fare paragoni eccessivi, però dico solo 2001: Odissea nello spazio. Laddove Kubrick riusciva a passare dall’osso all’astronave, qui la Donzelli passa più semplicemente, ma nemmeno troppo, dalla risonanza magnetica del figlio al momento in cui ha conosciuto il padre del figlio, con un uso del sonoro pauroso!


Un film di una profondità e allo stesso tempo di una leggerezza incredibili. Un gioco di equilibrismo che ha del miracoloso. ATTENZIONE SPOILER: In un momento estremamente drammatico, come quello della notte prima che loro figlio venga operato, c’è un dialogo esilarante tra i due genitori, in cui elencano quali sono le loro più grandi paure per le conseguenze dell’intervento.
Così come in bilico tra estremi opposti sta anche la notevole colonna sonora, sospesa tra electro-pop e musica classica. E poi, all’improvviso, ci sa anche regalare momenti di pura poesia sognante, così…


La guerra è dichiarata. A un cinema statico, standard, immobile, senza idee. A un cinema del già visto. E la guerra può ritenersi più che vinta, dalla genia Valérie.
Non perdetevi questo film, mi raccomando. Altrimenti la guerra ve la dichiaro io.
(voto 9/10)

venerdì 1 giugno 2012

La guerra è dichiarata. Al cinema!

"Aiuto, 'sti cosi sono più pelosi e puzzolenti di Ford!"
Settimana ricca di uscite extraordinariamente interessanti, cui io, a differenza del mio sprovveduto blogger rivale Mr. James Ford, arrivo molto preparato.
Ci sono invasioni aliene lontane dalle solite americanate, una perla, anzi LA perla del cinema francese, Ryan Gosling che si fa la doccia con Kirsten Dunst, Michelle Williams che fa Marilyn, Anna Paquin che non fa Sookie...
E poi, per non farci mancare nulla, non mancano anche le cose evitabili: l'ennesimo cartoon bimbofordesco,  l'ennesimo documentario sonnolentofordesco, l'ennesima tamarrata actionfordesca e, peggio ancora, l'ennesima tamarrata Melgibsonfordesca.
"Urca, quanto mi piace guardare Ford mentre si spoglia!"
Se non volete leggervi tutto il post con i noiosi commenti di Ford, vi anticipo rapidamente i miei consigli: guardatevi Attack The Block e, soprattutto, La guerra è dichiarata!

Attack the block - Invasione aliena di Joe Cornish
Il consiglio di Ford: Attack the Cannibal with lots of bottles!
Questo film, di cui ho già parlato tempo fa, è una delle proposte più interessante made in Uk dai tempi delle prime due stagioni di Misfits, giunto in Italia con colpevolissimo ritardo ed il rischio concreto di un doppiaggio affossante, ma sapete che vi dico? Non mi importa nulla.
E' arrivato, ed è questo che conta. Intelligente, ironico, divertente, effetti stupendi e degli alieni da
urlo. Non perdetelo. Anche perchè è uno dei pochi titoli in grado di mettere d'accordo me e
quell'alieno di Cannibal.

"Tu stai proprio male, caro mio!"
Il consiglio di Cannibal: Attack the Ford!
Esiste ancora qualcuno che non ha visto questo film? Andiamo, l’ha visto pure Ford…
Oltre a essere divertente e spettacolare, la cosa più ironica è che è piaciuto pure al mio rivale, Mr. No Ironia in persona. Quindi se non l’avete guardato in lingua originale (scelta consigliata, visto lo splendido uso di slang british), questa è davvero un’occasione da non mancare. Tra i film fantascientifici in programmazione, non ci sono dubbi: Attack the Block and fuck the Men in Black!



"Speriamo solo che da grande non diventi come Mr. Ford..."
La guerra è dichiarata di Valerie Donzelli
Il consiglio di Ford: la Blog War è dichiarata già da un pezzo!
Questo è uno di quei film dai rischi enormi. Parlare di cancro è già da sè piuttosto spinoso, mettere la questione in relazione ad un bambino ancora di più. Sono curioso di vederlo più che altro perchè, dovesse meritarlo, non mi tirerò certo indietro dal dispensare bottigliate, nonostante l'argomento.
Del resto, non sono mica un pusillanime come Katniss Kid! Ahahahahah!
Il consiglio di Cannibal: la Blog War con Ford è finita. Ho vinto io già da un pezzo.
Guardate questo film!
Non mi interessa se siete uomini o donne, vecchi o bambini, italiani o francesi, persone che ne capiscono di cinema o Mr. Ford. Se non lo guardate, vi dichiaro personalmente guerra.
Presto la mia recensione…


"Ma perché tutti quanti mi chiedono se glielo sooko?"
Margaret di Kennet Lonergan
Il consiglio di Ford: invece di maltrattare voi stessi, maltrattate il Cannibale!
Film che mi lascia quasi totalmente indifferente e che mi puzza di buonismo mascherato da proposta alternativa, quindi portatore di un rischio di bottigliate altissimo.
Oltretutto Anna Paquin, di nuovo impegnata in un ruolo da supergiovane, comincia a non essere così tanto di primo pelo, e, complice la sua poco simpatica Sookie, rischia di tenermi ancora più lontano dalla visione di quanto già non fossi.
Il consiglio di Cannibal: e sookiamoci questo film
Per quanto anche a me stia sulle palle Sookie, un conto è il personaggio di True Blood, un altro l’attrice.
E Anna Paquin, a quanto mi risulta, è un’ottima attrice. La pellicola poi si preannuncia un bel drammone indie, quindi sono abbastanza curioso di dargli un’occhiata.
Il blog di Ford invece ormai non sono più curioso di vederlo, so già cosa aspettarmi: i vaneggiamenti folli del presunto erede del Dizionario Morandini. Non l’erede di Morandini l’uomo, intendo l’erede proprio del Dizionario uah ah ah!

"Chissà che aveva in mente Ford quando ha scritto la rece di Melancholia?"
Love & Secrets di Andrew Jarecki
Il consiglio di Ford: non è un segreto che il Cannibale sia alla frutta, non dategli retta se dovesse sconsigliare questo film!
Basterebbe la presenza di Jarecki dietro la macchina da presa per rendere questa una delle proposte più interessanti della settimana: il regista dell'incredibile Una storia americana - Capturing the Friedmans, uno dei documentari più potenti che abbia visto negli ultimi anni, torna sul grande schermo con una storia di fiction dall'ottimo potenziale e dal cast da leccarsi i baffi, dal lanciatissimo Ryan Gosling a Kirsten Dunst passando per il veterano Frank Langella.
Per me, uno di quei titoli da segnare senza passare dal via.

"Dev'essere di Ford. È il mio solo stalker che manda ancora lettere!"
Il consiglio di Cannibal: Hate & Ford
Film visto tipo già da mesi forse anni, arrivato in una settimana cinematografica in cui dominano i mega ritardi, manco la programmazione l’avesse decisa il lento Ford, e purtroppo si è rivelato una delusione.
Mi aspettavo un thrillerone con protagonisti due dei miei attori preferiti, Ryan & Kirsten, è invece non mi ha convinto molto. Una sorta di American Psycho in tono molto minore.
Il titolo comunque chi l’ha messo? Ford dopo una sbronza colossale, ovvero dopo aver bevuto appena una sorsata di White Russian? L’originale era All Good Things e questa è la mia recensione.
Riassumendo: un film da vedere per la coppia di protagonisti, anche qui molto bravi, però la parte thriller della pellicola l’ho trovata parecchio debole. Quasi quanto il finto duro Ford.

"I racconti di Cannibal sono davvero hot!"
Marilyn di Simon Curtis
Il consiglio di Ford: il cowboy e la ballerina. Ovvero Ford e Katniss Kid.
Onestamente, del film che ha come protagonista Michelle Williams incentrato sulle vicende inglesi di Marilyn non mi importa granchè, soprattutto rispetto ad altri titoli decisamente più interessanti e più tamarri in uscita questo weekend. Passo, tanto so già che il Cannibale ha già provveduto a correre come
una groupie a vederlo.
Il consiglio di Cannibal: da guardare… quando il Ford è in vacanza
Film già visto e recensito, non mi è piaciuto un granché. È la classica pellicola inglese old-style da soporifera ora del tè in compagnia di Mrs. Jane Ford che alletta le sue amichette pensionate raccontando dei tempi in cui trascorreva le giornate accanto al telegrafo in attesa di notizie dal fronte della guerra mondiale. La prima guerra mondiale, naturalmente.
Il film merita comunque di essere visto per la splendida interpretazione di una grande Michelle Williams, che rende Marilyn in maniera molto personale. Per il resto, sceneggiatura e regia sono troppo tradizionali e piatte per i miei gusti. Una pellicola casta e da educande che potrebbe far felice Mrs. Ford.

"Cosa penso di Mr. Ford?
La mia faccia da sola non basta?"
Lorax - Il guardiano della foresta di Chris Renaud e Kyle Balda
Il consiglio di Ford: doveste aver bisogno di tenere a bada il vostro Cucciolo Eroico, chiamate pure il sottoscritto. So come trattare quelli come lui.
Film d'animazione che potrebbe non essere malvagio ma che, così sulla carta e totalmente guidato dai pregiudizi che tanto piacciono al mio antagonista non mi attira neanche per sbaglio, e finirà impietosamente in fondo alla lista pur non essendo la classica proposta italiana alla cazzo di cane.
Il consiglio di Cannibal: il guardiano della fordesta? No, grazie!
Per una volta gli infiniti e illimitati pregiudizi di Ford, che ora vanno a toccare pure i lidi del cinema d’animazione, non dovrebbero avere torto. Questo film mi sa che si può evitare tranquillamente. Strano che  sia proprio lui a non correre a vederlo, visto che di solito con i cartoni ci sguazza come un bambino in mezzo ai... cartoni, appunto. Ma si vede che tutte le produzioni che non sono della Disney per lui sono troppo alternative e indie.

"Ford, col binocolo che ti facciamo entrare nella Kid Elite!"
Killer Elite di Gary McKendry
Il consiglio di Ford: propongo una cura Ludovico action per il Cannibale. Così ci divertiamo un pò tutti alle sue spalle.
Di questo film che sulla carta prometteva scintille - Jason Statham, Clive Owen e Robert De Niro nel cast - non ho letto grandissime cose, eppure resto fiducioso grazie al mio lato profondamente tamarro, tanto
da piazzarlo ai primi posti delle visioni della settimana, specie considerato che Attack the block è già bello che passato sugli schermi di casa Ford.
Il consiglio di Cannibal: per uccidere il piccolo Ford non è nemmeno il caso di scomodorare la killer elite!
L’idolo action Jason Statham, uno che annienta i vari Jean-Claude, Sly e Schwarzy con uno starnuto, negli ultimi tempi non azzecca più un film come Ford non azzecca più un post. Stesso discorso vale per Robert De Niro. Ma almeno lui grande in passato lo è stato. Ford invece vive solo nel passato ahahah.
La Kid Elite conclude dicendo che questo Killer Elite ce lo possiamo risparmiare senza pentircene.

Una scena a caso dal docu-film Il Mundial dimenticato.
Il Mundial dimenticato - La vera, incredibile storia dei Mondiali di Patagonia di Lorenzo Garzella, Filippo Macelloni
Il consiglio di Ford: nonostante ci si dovrebbe spedire il Cannibale, esiliandolo dal mondo, questo giro di futbol andrebbe proprio fatto.
Da appassionato di documentari e di calcio, direi che un titolo di questo genere, curioso ed insolito, con in più testimonianze di grandi del passato - su tutti il mio adorato Roberto Baggio - è imperdibile, soprattutto considerato che non vivremo certo degli Europei da protagonisti.
In attesa, dunque, che l'ispirazione - anche calcistica - torni a regalare "notti magiche" agli italiani, godiamoci qualcosa che ci induca a pensare alla parte opposta del mondo. Non fosse solo che
l'evasione di un momento.
Il consiglio di Cannibal: Il Ford dimenticato
Per prima cosa meglio toccarsi, visto che Ford cerca di portare una gran sfiga!
Per seconda cosa, se questo Mundial è stato dimenticato, un motivo ci sarà, no?
Per terza cosa, la storia raccontata da questo documentario sarà anche interessante, ma il ritmo sonnacchioso del trailer fa rimpiangere i commenti di Marino Bartoletti, da me ormai ribattezzato Marino Fordaletti.

"Finalmente un telefono! Se non lo chiamo tutti i giorni, il Ford mi si preoccupa."
Viaggio in Paradiso di Adrian Grunberg
Il consiglio di Ford: il prossimo testimonial Lavazza... Mel Gibson.
Dovrei armarmi di bottiglie e cominciare a tartassare quella che sarà una delle tamarrate più indecenti ed incredibili degli ultimi mesi, ma proprio non ce la faccio.
Il ritorno all'action dello squilibrato Mel è un avvenimento che aspettavo da troppo tempo, così lo ammetto: non vedo l'ora di godermi questa porcata dal primo all'ultimo minuto.
E se il Cannibale osa metterci bocca, gli spedisco il vecchio Mel dritto dritto a casa, armato di un machete e di una Bibbia.
Il consiglio di Cannibal: meglio un viaggio all’Inferno
Io Mel Gibson non lo reggo proprio, come attore ancor più che come regista.
Questo suo atteso (solo da Ford) ritorno all’action (che poi sia davvero action è tutto ancora da vedere), me lo vedrò giusto per fargli fare un viaggio dove si merita: all’Inferno. Insieme a Ford.

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