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giovedì 27 febbraio 2014

UNA PELLICOLA PER AMICA




Settimana importante, questa, per il cinema. Domenica ci sono gli Oscar e tutti noi cinefili siamo pronti a fare il tifo per i nostri preferiti e a gufare le pellicole che abbiamo amato di meno. Condivisibili o meno che siano i premi dell’Academy, sarà pur sempre un eventone, l’equivalente per noi malati di cinema della finale di Champions per un patito di calcio o del Super Bowl per l’americano medio.
Sarà una settimana importante anche nei cinema?
Questo è tutto da vedere, però una manciata di pellicole che potrebbero rivelarsi degne di una visione ci sono… Scopriamo quali, insieme ai commenti miei e a quelli del più buonista della blogosfera: James Fazio.

"Ciao ragazzi, sono James Ford. Ma voi capite perché quel Cannibale
mi dà sempre della bestia? Io non ne ho proprio idea...
La bella e la bestia di Christophe Gans
Il consiglio di Cannibal: Ford è una bestia
Non sono mai stato un grosso fan della storia della bella e la bestia. All’arrivo di questa nuova versione con attori in carne e ossa ho quindi reagito con un “E allora?” di indifferenza. Quando ho scoperto che nel cast ci sono la bella Lea Seydoux e un attore bestiale (intendo in senso positivo) come Vincent Cassel ammetto però che un minimo di curiosità m’è venuta. E poi una favoletta ogni tanto ci può stare.
Quanto a Ford, mi spiace per lui. Ci teneva tanto ad avere la parte della Bestia e invece è andata a Cassel. Casso, Ford, ti rifarai alla prossima versione che potrebbe arrivare prossimamente, quella di Guillermo del Toro con Emma Watson…
Hey, c’è Emma Watson? Allora il ruolo della Bestia lo voglio io!
Il consiglio di Ford: Cannibal è una Bella statuina.
Ho sempre avuto un debole per la favola de La bella e la bestia, un po’ romantica e un po’ passionale, proprio come piacciono le cose al sottoscritto. Ma di questa versione che pare un incrocio tra Holyday on ice e le favolette da film tv non sono attratto neanche per sbaglio. Lieto di venire contraddetto, ma senza dubbio non parliamo di qualcosa che avrà la mia priorità nelle mie visioni.
E Cannibal? Beh, lo lascio volentieri a svernare nel suo giardino di rose.

"Bestia che sfiga, io volevo continuare a farmi Adèle Exarchopoulos..."

"Ford, ma quando la smetterai?
Non vedi quante vittime provocano i tuoi consigli cinematografici?"
Snowpiercer di Bong Joon-ho
Il consiglio di Cannibal: io e Ford ormai siamo troppo vecchi per farci un piercing, meglio farci uno Snowpiercer
Si fa un gran parlare di questo film. In rete c’è già chi l’ha definito un capolavoro assoluto. Gente che credo manca l’abbia ancora visto, tra l’altro. Potrebbe essere un nuovo cult fantascientifico coi fiocchi, o l’ennesima roba sci-fi che esalta il resto del mondo e che io invece detesto?
Sono curioso di scoprirlo e sono anche curioso di recuperare il film precedente del regista sudcoreano Bong Joon-ho, il catastrofico The Host, pure quello esaltato a dismisura. Con un po’ di scetticismo proverò a dare un’occhiata a entrambi, sperando che riescano a conquistarmi. Cosa che invece, quando entro con scetticismo nel blog WhiteRussian, finora non mi è mai capitata.
Il consiglio di Ford: più che la neve, farei cadere sulla testa di Peppa Kid un sacco di bottigliate.
Finalmente esce in sala il nuovo, attesissimo film di Bong Joon-ho, il regista numero uno coreano che negli ultimi anni è riuscito a scalzare dal trono anche calibri non certo da poco come Park Chan Wook e Kim Ki Duk.
Per il momento il buon Bong non ha sbagliato una pellicola, ed i fortunati che hanno potuto vedere Snowpiercer paiono testimoniare che neppure l'esordio con le majors ammmeregane è riuscito ad intaccare il talento del regista orientale: qui al Saloon siamo in trepidante attesa.
Cosa che non accade di certo quando l'ormai vecchio Cannibale pubblica un nuovo post.

"Facciamo una foto allegra da mandare a quel musone di Ford!"
"Ma a che serve? Il suo cellulare apre a malapena i messaggi di testo..."
Una donna per amica di Giovanni Veronesi
Il consiglio di Cannibal: …e un Ford per nemico
Ah ecco, questo film è il motivo per cui hanno fatto fare a Laetitia Casta un markettone autopromozionale all’ultimo Festival di Sanremo. Per carità, bella è bella però non mi fa certo venire voglia di guardare un film in cui recita. Soprattutto se al suo fianco c’è Fabio De Luigi, uno che in tv era simpatico ma che col cinema ha meno a che vedere di Ford. In più, mi sa tanto di filmetto molto alla Fabio Fazio e, dopo una settimana del Sanremo più noioso della Storia, non ce la potrei fare a vedere qualcosa del genere. Se non per massacrarlo.
Il consiglio di Ford: ma non era una mamma che avevi per amica, Katniss Kid!?
Mi sono bastati trenta secondi - e forse meno - del patetico siparietto con Fazio a Sanremo per abolire dagli schermi di casa Ford la Casta e qualsiasi film in cui lavora.
Se poi il film in questione è il classico prodotto da italiano medio e multisala nel weekend, faccio ancora meno fatica.
Bocciato insieme alla Terra dei cachi tutta.

Cannibal alle prese con la sua paura più grande: un Ford gigantesco.
Spiders 3D di Tibor Takacs
Il consiglio di Cannibal: Basta 3D
Tra Festival di Sanremo e filmacci (The Counselor più qualche altra roba che recensirò a breve), negli ultimi tempi ne ho davvero abbastanza di schifezze. Per questo è meglio se mi tengo alla larga innanzitutto dal blog di James Ford e poi da schifezze come questa.
Spiders 3D?
Basta il titolo per farmi cagare addosso: io infatti ho paura sia dei ragni che del 3D.
Come horror potrebbe quindi funzionare alla grande, mancano solo Ford e i clown e poi sono presenti tutte le mie maggiori paure. Peccato si preannunci come un film sci-fi catastrofico girato e recitato non da ragni, ma da cani.
Il consiglio di Ford: Cannibal 3D. Praticamente fantascienza.
Questo Spiders 3D, che unisce il trash ad una delle cose che riescono ad essere detestate in stereo da me e dal mio antagonista, potrebbe essere la sorpresa della settimana: dopo la rivelazione della scorsa estate, Sharknado, infatti, il lavoro di Takacs ha tutte le carte in regola per diventare la genialata del genio al contrario di questo duemilaquattordici.
Inutile dire che non me lo farò mancare di certo.
Al contrario delle opinioni radical del pauroso Goi.

"Oh Ford, smettila di rompere. Suonatelo da solo un pezzo dei One Direction!"
Il violinista del diavolo di Bernard Rose
Il consiglio di Cannibal: Ford, il blogghista del diavolo
A differenza dei musical, quelli tradizionali almeno, che spesso sanno infastidirmi persino più di Ford, i film che parlano di musica mi interessano sempre. Questa ricostruzione romanzata della vita del violinista Niccolò Paganini sulla carta pare quindi parecchio interessante. Andando poi a vedere il trailer il livello cinematografico è però tutto da verificare. Così come il protagonista, David Garrett, violinista noto per le sue cover di pezzi pop e rock contemporanei, che nel cinema è un esordiente totale. Una possibilità comunque non la si nega a nessuno. A meno che si chiami James Ford.
Il consiglio di Ford: Paganini non ripete. Purtroppo, Cannibal Kid sì.
Non bastava La bella e la bestia ad alimentare i miei timori da produzioni pseudo televisive della settimana: ci si mette anche il fantasma di Paganini - che, poveraccio, chissà mai cosa avrà fatto di male - a rendere le uscite decisamente più inquietanti di quanto potessi aspettarmi.
Considerato come siamo messi, Bong e ragni a parte, mi troverò quasi a sperare di trovare rifugio in qualche film suggerito addirittura dal mio pusillanime nemico numero uno: e per una settimana così ricca - numericamente - di uscite è davvero una prospettiva spaventosa.

"Stallone, Ford, sto arrivando. E vi batterò a braccio di ferro!"
Tir di Alberto Fasulo
Il consiglio di Cannibal: Ford è finito sotto un tir? Che peccato! Che peccato non fossi io alla guida buahahah
Co-produzione italo-croata di stampo documentaristico che ci mostra la vita di un camionista, interpretato però da un attore. Una sorta di mockumentary, quindi, che potrebbe risultare buono per la tv, e poi è ancora tutto da vedere, ma che al cinema non credo farà accorrere le masse.
Quanto a me, a questo film potrei preferire un viaggio in camion in compagnia di Ford. E ho detto tutto…
Il consiglio di Ford: come regalo di compleanno, preparerò per Cannibal una gita in camion con me e Stallone. Tutto il giorno a fare braccio di ferro.
I mockumentary, tendenzialmente, mi stanno simpatici. Una sorta di guascona arroganza metacinematografica li trasforma, spesso e volentieri, in piccoli guilty pleasures del Saloon. A meno che non si tratti di schifezze invereconde come L'altra faccia del diavolo o questo Tir, almeno a quanto pare dal trailer.
Sinceramente, non l'augurerei neppure al mio nemico numero uno Coniglione Kid. Dunque non credo proprio sia il caso, per voi, di rischiare.

"Oh, guarda! C'è gente che è davvero venuta a vedere il nostro film..."
"Ma che son scemi?"
La legge è uguale per tutti… forse di Ciro Ceruti, Ciro Villano
Il consiglio di Cannibal: ma una legge che dovrebbe impedire di fare uscire certi film non c’è?
Commedia partenopea di stampo amatoriale che vuole ironizzare sul sistema giudiziario?
Gente, io sto già correndo al cinema a vederlo! E voi, che fate ancora qui?
Il consiglio di Ford: la legge dovrebbe impedire la distribuzione di questa roba.
Ma cos'è, uno scherzo!?
Neppure il Cucciolo eroico al massimo della sua follia potrebbe concepire uno scempio del genere e tentare di propinarmelo.
Piuttosto, mi rischiaffo The tree of life una decina di volte.

"Mannaggia, Ford e Cannibal hanno già stroncato il nostro film.
E manco l'hanno ancora visto!"
La scuola più pazza del mondo di Hitoshi Takekiyo
Il consiglio di Cannibal: la scuola più pazza del mondo? È quella che ha frequentato Ford?
Un film anime nei cinema?
Prima di correre a vederlo, vi avviso che non è dello Studio Ghibli e sembra una bambinata, e pure di quelle clamorose. Pare contenere anche una componente più dark, vagamente alla Tim Burton, ma il rischio di imbattersi in una robina inguardabile è comunque troppo alto. Preferisco mandare in avanscoperta il coraggioso soldatino Ford.
Il consiglio di Ford: la scuola più pazza del mondo sarebbe stata quella con me e Peppa compagni di banco.
La situazione del Cinema d'animazione non è propriamente rosea. Tolti, infatti, un paio di nomi illustri, il duemilatredici non è stato l'anno migliore per i cartoni animati.
Questo duemilaquattordici, però, non pare iniziare nel migliore dei modi: La scuola più pazza del mondo, anime che vorrebbe portare sullo schermo le atmosfere tipiche del prodotto adolescenziale, non mi pare infatti il titolo destinato a scuotere il genere.
In attesa che ciò accada, cercherò di scuotere il Cannibale affinché rinsavisca e torni a non essere d'accordo con me su nulla.

mercoledì 19 febbraio 2014

SANREMO RENZIANO 2014: SERATA 1




Buongiorno amici di Pensieri Cannibali, mi presento anche se qualcuno di voi probabilmente mi conosce già: ah bischeri, sono Matteo Renzi!
It’s Renzy, bitch.
Ebbene sì, da oggi prenderò il posto di Cannibal Letta Kid. L’ho rottamato!
Quello che sto cercando di dire è che se io posso cambiare, e voi potete cambiare... tutto il mondo può cambiare e diventare a mia immagine e somiglianza. Anche perché, diciamocelo, questo Pensieri Cannibali ha proprio bisogno di una bella svecchiata. Io ho intenzione di rivoltare questo blog come un calzino e trasformarlo radicalmente subito.
Subito? Ma che dico subito? Dico entro il 2018.
Per prima cosa, non si parlerà più di film. Andare al cinema, con quello che costa, è un affronto nei confronti di chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese. Bisogna parlare di cose che interessano davvero la gente.
Lavoro?
Riforma fiscale?
Ma di cosa state blaterando, bischeri?
Io mi riferisco al… Festival di Sanremo.
È questo ciò che interessa a tutti gli italiani. È questo ciò di cui tutti discutono. È questo ciò di cui bisogna parlare anche qui su Pensieri Cannibali, qui insieme a me, il vostro blogger Premier democraticamente – ehm, più o meno – eletto.
Ma chi lo conduce quest'anno, il Festival, ancora Fabio Fazio?
Ma è ora di rottamare pure lui!
Giorgino e Silviuccio cari, il prossimo anno voglio starci io, sul palco dell’Ariston, avete capito?
Vabbé, dai, per oggi ho lavorato fin troppo. Ora lascio la parola al mio amico Beppe Grillo e poi a Cannibal Letta Kid, titolare (ancora per poco) di questo blog, che presto si trasformerà definitivamente in Pensieri Renziani.


Festival di Sanremo – Serata 1
(Italia 2014)
Regia: David Lynch
Sceneggiatura: Quentin Tarantino
Cast: Fabio Fazio, Luciana Littizzetto, gente che vuole suicidarsi
Genere: trash
Se ti piace: hai di che preoccuparti

Grazie Matteo per la tua splendida intro. Io Cannibal Letta Kid sono un tipo molto zen, quindi sono sicuro che non riuscirai a togliermi le redini del comando di questo blog molto presto.
Hey, ma chi ha cambiato l'header e il nome del sito?


Chiudiamo il capitolo Renzi e apriamo la cronaca di questa prima entusiasmante (non ci credete, vero?) serata.
L'inizio è davvero entusiasmante, che ci crediate o meno.
C'è un doppio tentativo di suicidio. Ed è già il Best Sanremo Ever.
Un dubbio: ma il biglietto per entrare all'Ariston chi l'ha pagato a questi due figuranti Rai operai disoccupati?






Dicono su Twitter
Farsi fare la morale da Fazio è anche peggio del nn prendere lo stipendio

Dopo questa farsa sincera protesta architettata dagli sceneggiatori - quest'anno partiti in gran forma - arriva il momento impegnato: Ligabue canta un pezzo in genovese di Fabrizio De André.
Momento impegnato nel senso che è molto impegnativo non indignarsi sentendo il Liga cantare.

Dicono su Twitter
Ma i sub di sono di ITASA?


Terminata la solita introduzione di un'ora, via alla gara.
Evviva!!!

Ok, dopo aver visto chi c'è in gara, ritiro l'evviva.

Arisa
Quando era apparsa la prima volta al Festival, Arisa con sincerità sembrava un'aliena. Con quegli occhialoni e una canzoncina tenera. Adesso ha stracciato i maroni, giusto per essere teneri. Utile comunque la sua prima canzone. La userò come mia nuova ninna nanna ufficiale quando farò fatica ad addormentarmi.
(voto 5/10)

La seconda canzone ha un gran pregio. Fa talmente schifo che mi ha fatto rivalutare quella precedente. E ovviamente passa il turno la peggiore. Non c'è da sorprendersi. Perché Sanremo è Sanremo.
(voto 4/10)


Frankie Hi-nrg
Yo yo, ma che è successo a Frankie Hi-nrg?
Il tempo passa per tutti, ma con lui è stato davvero poco clemente. Al di là dei capelli bianchi, anche il suo flow ormai è lento come quello di un vecchietto. Emis Killa al confronto sembra il nuovo Eminem.
Il testo poi chi gliel'ha scritto, Fabio Volo?
(voto 5,5/10)

"Un uomo è vivo quando respira..." Noooo... Ma veramente???!!!

Il secondo pezzo fa molto Caparezza. Carino, dai.
(voto 6,5/10)


Laetitia Casta
In una serata che Fabio Fazio ha annunciato dedicata alla Bellezza e in cui Luciana Littizzetto ripete la parola "gnocca" più che in un post di Pensieri Cannibali, per ora di gnocca se n'è vista ben poco. Per sopperire a questa mancanza, arriva Laetitia Casta.
Bella eh, gnocca eh, però Laetitia Casta vestita è utile quanto un porno senza immagini.
Inizia qui un'interminabile parentesi di varietà degna del Bagaglino dei tempi peggiori in cui Fabio Fazio, non si sa bene perché o su richiesta di chi, decide di voler dimostrare di essere un grande cantante ed entertainer. Dimostrazione che fallisce miseramente.
Laetitia Casta e Fabio Fazio ci regalano inoltre il momento più ricco di stereotipi francesi nella storia della tv italiana e mondiale. Non mi stupirei se la Francia oggi ci dichiarasse guerra.

Fazio a un certo punto indossa un impermeabile da Ispettore Gadget per nascondere il durello.
Missione fallita.

Fazio vestito da CRISI ECONOMICA

Ma quanta bamba è girata quest'anno a casa degli autori?

Antonella Ruggiero
Prima canzone: i due operai di inizio Festival rimpiangono di non essersi buttati.
(voto 2/10)

Durante la seconda canzone di Antonella Ruggiero arriva la conferma ufficiale: i due operai si sono buttati. R.I.P.
(voto 0/10)

Ehi, sul palco c'è il seguito di This must be the place

Questo pezzo di andrà un casino quest'estate. Ai funerali.

No, NON è Robert Smith dei Cure.

Raphael Gualazzi e Bloody Beetroots
Un'accoppiata che sulla carta non ha nulla in comune, quella composta dal cantante jazz (?) Raphael Gualazzi e dal dj e producer electro Bloody Beetroots, ma che alla prova dei fatti...
non ha davvero un cazzo in comune.
E con questo Sanremo ci siamo giocati pure Bloody Beetroots. Che delusione.
(voto 5/10 alla prima canzone, voto 5,5/10 alla seconda)

Rafael 'sticazzi l'avete detto?

No, NON sono un bambino con dei seri problemi e Spider-Man.

Raffaella Carrà
La 70enne Raffaella Carrà sotto coca è suonata come la più giovane di questo Festival. Cosa che fa riflettere molto su questo Festival dei giovani, come Fazio aveva cercato di vendercelo alla vigilia.
A livello musicale è stata scatenata ed è risultata la più simpatica e gradevole della serata. Quando si è messa a parlare un po' meno, discutendo dei marò e di come la sua canzone "Far l'amore" sia la grande protagonista de La grande bellezza.

Avrà anche un'imbragatura da astronauta, ma la Carrà a 71 anni c'ha un fisico che Gualazzi se lo sogna.

non per dire, ma il tuo pezzo in La grande bellezza è usato in maniera ironica come simbolo del trash più totale


Cristiano De André
Più lampadato di Carlo Conti e più ingrassato di Gabriele Muccino dopo le riprese di Quello che so sull'amore, il figlio di Fabrizio De André è tra i migliori di questo Sanremo.
Cristo Santo, come siamo messi male, quest'anno...
La prima canzone ha una musichetta quasi piacevole. All'infuori del Festival non la sentirei manco morto, però in mezzo a una selezione che pare persino peggiore rispetto alle altre annate è quasi piacevole. Sottolineo il quasi.
(voto 6/10)

Il secondo pezzo è grintoso. Oserei dire cazzuto. 
Insomma, cazzuto quanto possa esserlo un pezzo di Cristiano De André.
(voto 6,5/10)

Chissà che bello ed edificante essere famosi per essere figlio e imitatore di un cantautore famoso


La cosa migliore di Cristiano De Andrè comunque è aver portato sul palco Cristiana Capotondi, l'unica vera gnocca (per dirla con la Littizzetto) della serata, che ha annunciato la canzone più votata tra le due. Credo la seconda.


Perturbazione
Oh, finalmente un gruppo degno di questo nome.
La prima canzone dei Perturbazione, "L'unica" è molto carina. Cosa che, in mezzo alle altre di questo Sanremo, suona come un nuovo Capolavoro assoluto della musica italiana. Ha pure venature indie-electro-pop praticamente mai sentite all'Ariston. "L'unica" è anche un titolo premonitore, visto che si rivelerà anche l'unica canzone decente di questo Festivalone.
(voto 7+/10)



Seconda canzone, "L'Italia vista dal bar", pure questa carina caruccia. Come testo è più nazional-popolare, ma il televoto premia - per una volta giustamente - la prima canzone. I Perturbazione sono i migliori in gara, almeno per quanto riguarda la prima serata, cosa che significa che arriveranno ultimi.
(voto 7/10)

Ho sentito solo 2 belle canzoni finora a e sono entrambe dei


Cat Stevens
Il livello musicale finalmente si è alzato. Ed è giusto passata la mezzanotte.
Certo, Cat Stevens anzi Yusuf Islam non è proprio l'ultima novità musicale del momento, almeno non da 30 anni a questa parte, però ascoltare "Father and Son" fa sempre il suo effetto. Anche se vedere Fabio Fazio che si commuove ascoltandola riesce a togliere tutta la magia del momento.

"Father and son" vince il Festival. Avevano lasciato il televoto acceso. [tengu]

Incredibile, Fazio fa due palle tante anche a Cat Stevens.

"Fabio, quello che mi stai dicendo è molto ma molto interessante, ma adesso
devo scappare che c'è l'aereo che mi parte..."

Giusy Ferreri
Una delle meno peggio. E ho detto tutto.
Apprezzabile più per la capigliatura alla Skrillex che per la voce, in ogni caso.
(voto alla prima canzone 6+/10; voto alla seconda canzone 6-/10)

Giusy Ferreri lavorava alla cassa di un supermercato. Ma il conto lo paghiamo ora.

BRAVA GIUSY MA RICORDATE CHE DOMANI SE ATTACCA ALLE 8.15 E SE STACCA ALLE 20.00 CON PAUSA PRANZO DI UN'ORA.


Giudizio universale finale
E' stata una tortura. Oppure, come direbbero in maniera più efficace negli USA, a pain in the ass.
La serata è partita alla grandissima, grazie all'idea geniale degli autori di inserire due aspiranti suicidi. Il resto è oscillato tra la noia mortale, il trash totale e il vuoto musicale.
Classico Festival fabiofaziesco, pieno di tante parole buoniste, ma privo di un vero punto di vista critico sulla situazione sociale e politica attuale. I siparietti da varietà sono stati qualcosa di osceno, le gag e le battute pseudo sessuali divertenti manco per sbaglio, Luciana Littizzetto più ripetitiva del solito, le canzoni... Canzoni?
A parte i Perturbazione e "Father and Son" di Gatto Stevens, ho rimpianto Emma Marrone. Sul serio!
Speriamo che questa sera ci siano più suicidi, sangue, morti, omicidi e sesso, anche se il programma prevede più semplicemente come cantanti in gara Francesco Renga, Giuliano Palma, Noemi, Renzo Rubino, Ron, Riccardo Sinigallia e Francesco Sarcina e come ospiti Claudio Baglioni, Franca Valeri, Claudio Santamaria e l'atteso Rufus Wainwright.
Appuntamento su Rai 1, ma soprattutto su Twitter @cannibal_kid

mercoledì 20 marzo 2013

LA FRODE BAGGINS

La frode
(USA 2012)
Titolo originale: Arbitrage
Regia: Nicholas Jarecki
Sceneggiatura: Nicholas Jarecki
Cast: Richard Gere, Tim Roth, Susan Sarandon, Laetitia Casta, Brit Marling, Nate Parker, Monica Raymund
Genere: finanziario
Se ti piace guarda anche: Wall Street, Wall Street 2, Margin Call

C’è crisi dappertutto, dappertutto c’è crisi. Lo cantava Bugo già nel 2008 e da allora la situazione non ha fatto che peggiorare. Quando c’è crisi però, c’è anche qualcuno che riesce ad approfittarne. Le compagnie di volo, di abiti o di qualunque cosa low-cost, ad esempio. Negli ultimi tempi, pure il cinema sta cercando di sfruttare la crisi a suo vantaggio. Opera di sciacallaggio?
Potete chiamarla così, se volete, altrimenti potete anche definirlo cinema d’attualità. Cinema che cerca di riflettere sul mondo di oggi e sulla delicata condizione economica del presente. In questo filone si sono inserite pellicole troppo tecniche e noiose, il documentario premio Oscar Inside Job, così come opere di grande cinema vero e proprio, come il notevole Margin Call, in grado di spiegare i reali motivi della crisi economica come se parlasse a un bambino o a un golden retriever, attraverso un affascinante e thriller tutto in una notte.

"Grazie per questo premio di merda.
Io in ogni caso avrei preferito un Oscar o almeno un Golden Globe..."
La frode (titolo originale Arbitrage) prosegue per fortuna nella direzione di Margin Call, preferendo concentrarsi sulle vicende umane e avvicinandosi a territori thriller, piuttosto che andarsi a impelagare in questioni troppo economiche. Per sua sfortuna invece non riesce a raggiungere i livelli di Margin Call, ma d’altra parte quella sarebbe risultata un’impresa ardua per chiunque.
Pur senza la capacità di analizzare e indagare il presente come il sopracitato sopraesaltato Margin Call, La frode non si rivela nemmeno una frode di pellicola e qualche bella cartuccia da sparare ce l’ha.
Per prima cosa, a sorpresa Richard Gere sfodera una delle sue migliori interpretazioni da anni, forse decenni a questa parte. Niente per cui gridare al miracolo, o forse sì, perso com’era negli ultimi tempi tra filmetti di basso livello. Fatto sta che quello dei “vecchietti alla riscossa” sembra essere il nuovo trend del momento. Potrebbe anche diventare un trend topic su Twitter: #vecchiettiallariscossa, se solo i vecchietti sapessero usare Twitter, anzi se solo sapessero cos’è Twitter.
David Bowie, Robert De Niro, Richard Gere… Tutti di recente ritornati in splendida forma. Che i 60 siano i nuovi 20?

"Grazie per avermi chiamato per una consulenza, Richard."
"Sono stato costretto. Ghedini era già troppo impegnato."
Richard Gere è un 60enne a capo di un impero finanziario, è sulla copertina di Forbes, ha per figlia e partner d’affari Brit Marling (l’attrice/sceneggiatrice degli ottimi Another Earth e Sound of My Voice), è sposato con Susan Sarandon e come amante si bomba Laetitia Casta. Non ho mica detto Veronica Lario e Antonia Ruggiero. Insomma, se la passa proprio bene. Nella vita reale probabilmente se la passa bene pure Richard Gere il vero Richard Gere, comunque in questa sede mi riferisco al suo personaggio nel film, Robert Miller. Come si suol dire, però, non è tutto oro quel che luccica. Il Gere è infatti indagato per frode fiscale e poi finisce invischiato anche in un’altra brutta vicenda giudiziaria…
Vi ricordano per caso le disavventure di un famigerato imprenditore italiano?
A me fa pensare anche a una sorta di Patrick Bateman, un American Psycho che è invecchiato, ha messo su famiglia, ha smesso con gli omicidi e si è dedicato ad altri crimini, nell’ambito dell’alta finanza. Non a caso, il regista e sceneggiatore del film è l’esordiente Nicholas Jarecki, che già aveva lavorato allo script di The Informers - Vite oltre il limite, pellicola tratta dalla raccolta di racconti Acqua dal sole. Anche in questo film, è presente qualcosa di Bret Easton Ellis. Uno sguardo simile, solo meno ironico e cattivo, cosa che impedisce a La frode di fare il vero salto di qualità.
Come altro diffettuccio, la pellicola gioca sul campo del thriller finanziario, ma con ritmi troppo rilassati per essere considerabile un thriller davvero teso. La frode è in compenso un film impreziosito da una gradevole e variegata colonna sonora (con Grimes, Bjork, You Say Party e Billie Holiday) e che ci presenta attraverso il suo protagonista una serie di riflessioni magari non del tutto sorprendenti eppure interessanti sulla persistente crisi economica degli ultimi anni.

"Ma perché stai insieme a Stefano Accorsi, Laetitia?"
"Non lo so Richard, ueeè. Non lo so."
ATTENZIONE SPOILER
Robert Miller/Richard Gere ha un incidente stradale mentre si trova in auto con l’amante Laetitia Casta. No, non gli stava facendo un soffocone, ha avuto un semplice colpo di sonno. Dopo tutto è pur sempre un sessantenne e la poco casta Casta l’aveva già strapazzato per benino prima. Nell’incidente, la Casta muore e Robert/Richard scappa via, chiamando per farsi aiutare un tizio di colore che era in debito con lui, per via dello stretto legame che aveva con suo padre.
In questa scena possiamo intravedere le cause della crisi economica: gli uomini ricchi e potenti fanno un danno, se ne lavano le mani, e lasciano i più poveri e deboli nella merda. La cosa importante è che loro ne escano puliti. Proprio quanto succede in questo film, così come in maniera analoga vanno le cose anche in Wall Street 2 con quell'altro yuppie invecchiato di Michael Douglas/Gordon Gekko. Entrambe le pellicole si risolvono con degli happy ending. Sicuri sicuri si trattino di happy ending?
Per i protagonisti sicuramente, ma nel farla franca dei soliti ricchi e potenti possiamo più che altro avere uno sguardo cinico e disilluso sul crudele mondo in cui viviamo. Il mondo dei Robert Miller, dei Gordon Gekko, dei Silvio Berlusconi e degli altri furbetti di turno. Gli happy ending esistono nella vita? Sì, ma forse solo per loro.
(voto 6,5/10)

Post pubblicato anche su The Movie Shelter.



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