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lunedì 19 dicembre 2011

Le idi di marzo a dicembre? È proprio vero che non ci sono più le mezze stagioni

Ma come fa a far tutto?
Non è il titolo di un film con Sarah Jessica Parker (o meglio, lo è se considerate quella roba un film), bensì la domanda che mi faccio io su George Clooney.
Perché George Clooney è ovunque. Vai a tagliarti i capelli e te lo ritrovi sulle riviste patinate di gossip, impegnato a sbattersi (per finta) o a scaricare (per davvero) la Elisabetta nazionale o a provare mosse di wrestling insieme alla sua nuova fiamma Stacy Keibler. Su altri magazine te lo ritrovi invece alle prese con dichiarazioni impegnate sull’ambiente e poi accendi la tv e lo vedi sorridere mentre ti chiede: “Nespresso, what else?”. Eppure l’else c’è, perché subito dopo cerca pure di venderti un contratto a Fastweb.
A questo punto te lo immagini insieme a quei vecchi divi ritirati che fanno di tutto fuorché cinema. E invece no. Invece ti vai a leggere le nomination ai Golden Globe 2012 ed è un Clooney di qui, un Clooney di là. È il protagonista in versione papà di The Descendants, il nuovo acclamato film di Alexander Payne (quello là di Sideways e A proposito di Schimdt), che da noi uscirà nelle sale il 24 febbraio 2012. Ed è regista, attore non protagonista e pure co-sceneggiatore di questo Le idi di marzo.

Le idi di Marzo
(USA 2011)
Titolo originale: The Ides of March
Regia: George Clooney
Cast: Ryan Gosling, George Clooney, Evan Rachel Wood, Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti, Marisa Tomei, Max Minghella, Jeffrey Wright, Gregory Itzin, Hayley Meyers
Genere: po-li-ti-co
Se ti piace guarda anche: Leoni per agnelli, Thank You For Smoking, Good Night, and Good Luck., Boss (serie tv)

Lo dico subito, perché non bisogna tenersi le cose dentro. Fa male tenersi le cose dentro. Le idi di marzo poteva essere un capolavoro. Invece è solo un gran bel film. Che facciamo, ci accontentiamo? Considerando il piatto molto ricco che ci è stato servito sulla tavola, per questa volta ci accontentiamo.


Philip Seymour Hoffman tocca il Sacro Gosling:
nemmeno lui sembra immune al suo fascino
Senza voler spoilerare troppo, la storia del film è politica. Molto politica. Talmente politica con i suoi discorsi a proposito di Democratici e Repubblicani che si potrebbe pensare a Le idi di marzo come a un film americano, troppo americano, ma considerando come i discorsi a proposito di Sinistra e Destra italiane non sono così lontani, questa storia è decisamente allargabile a qualunque contesto.
Anche perché la politica è merda. In tutto il mondo, è merda.

George Clooney ci scaraventa dentro il circo di una campagna elettorale in maniera inizialmente speranzosa. Il candidato da lui stesso interpretato alle primarie democratiche, il passo prima delle presidenziali vere e proprie, sembra infatti il volto del change, con un evidente parallelo con Obama, anche a livello dei poster promozionali che tappezzano le strade americane. Bei discorsi e belle parole, rigorosamente serviti dal team che gli sta dietro, per l’uomo che sembra poter cambiare faccia all’America. Guardando al futuro, all’ambiente, a un progresso eco sostenibile. Quello che il film si domanda, tra le altre cose, è fino a che punto ci si può spingere, fino a che compromessi e patti col diavolo si può scendere, in modo che il candidato giusto vinca le elezioni.
Un’altra cosa che si chiede è: ma questo candidato giusto è davvero giusto?

Il vero protagonista della vicenda non è però Clooney, che per sé ritaglia un ruolo da comprimario, iconico e d’impatto, ma pur sempre comprimario e con una personalità (volutamente?) poco incisiva. Non gli si può davvero rimproverare nulla, al Clooney: pure altruista è. Il protagonista è infatti Ryan Gosling, sì proprio il Man of the year 2011 di questo sito, che ci consegna un personaggio più loquace del suo solito, visto che è il portavoce del Clooney aspirante presidente degli United States of sta cippa. Se quindi possiamo sentire la sua voce più che in altri suoi film, in particolare Drive, qui Gosling ci consegna comunque un altro personaggione dei suoi, quelli ambigui, dalla doppia personalità e dalla doppia faccia. Quella del tipo che crede veramente in quello che fa, crede per davvero nel suo candidato e vuole aiutarlo a vincere le elezioni in maniera onesta, solo attraverso le idee che rappresenta. Però piano piano scopriamo anche un altro volto del Gosling, decisamente meno “dreamer” e molto più ambiguo.

Insieme a lui in questo viaggio elettorale troviamo la sexy stagista intepretata da Evan Rachel Wood che vuole portarselo a letto, e indovinate un po’: ci riuscirà o no? In più c’è un’altra attrice di The Wrestler (certo che Clooney negli ultimi tempi sta in fissa col wrestling più del mio blogger rivale Mr. Ford!), ovvero Marisa Tomei in versione giornalista/gola profonda/unica amica del Gosling portavoce. E in più alla seconda ci sono anche i sempre ottimi, ma qui in particolare, Philip Seymour Hoffman e Paul Giamatti, nei panni degli altri “complici” di Gosling nel dietro le quinte di questi intriganti giochini politici. Se a Cesare potrebbe sembrare una nuova pugnalata, immagino invece Enrico Mentana gongolare guardando questo film, che sembra scritto pensando apposta a lui e a chi è interessato alla politica e ai suoi retroscena. Gli altri potrebbero invece perdersi qua e là, visto che Clooney non gioca nemmeno troppo sulla carte della storia romantica tra Gosling e la E.R. - Stagista in prima linea Wood. A Clooney interessa raccontare altro perché, come già detto, il film è politico, molto politico. Pure troppo?

George Clooney ci tiene la manina a inizio viaggio, amorevole come un papà. Un papà che però a un certo punto decide di tirare via il velo di falsità e ipocrisie e raccontare a noi figlioletti la verità. Babbo Natale non esiste e i Democratici sanno fare porcate tanto quanto i Repubblicani. Anche peggio, se necessario. Perché se i Repubblicani non nascondono di come qualunque sotterfugio vada bene, pur di vincere, i Democratici giustificano le loro magagne con il motto: il fine giustifica i mezzi.
Le idi di marzo è un film molto duro con la politica, lascia aperte poche speranze, però avrebbe potuto colpire ancora più duro, in fondo il protagonista della nuova grandiosa serie tv Boss fa anche di ben peggio. Clooney è un regista molto classico e dirige con classe. Una classe che lo contraddistingue in tutto quello che fa, anche se solo uno spot pubblicitario. Questo è il suo grande pregio ma per me anche il suo principale limite. A livello visivo troviamo delle immagini forti, le bandiere americane onnipresenti e i volti svuotati di emozioni dei protagonisti, ma sembra mancare il pugno allo stomaco totale.
Queste idi di marzo ci riconsegnano un cinema politico denso e impegnato, che guarda agli anni ’70 per rappresentare con ferocia il presente, un po’ come l’ultimo Redford dell’interessante Leoni per agnelli. L’impressione che lascia il film è che ancora una volta, quando ci si trova di fronte al Clooney, sia regista che attore, è che tutto funzioni bene, eppure manchi giusto il colpo da K.O.
E invece il momento più forte del film arriva proprio con il finale, con delle parole che ronzeranno nelle orecchie a parecchi, politici ma non solo, terminata la visione. Qualcuno le ricorderà e le farà proprie, qualcun altro si rigirerà nel letto per un po’ prima di riuscire a prendere sonno. E poi spegnerà la luce.
(voto 7,5/10)

venerdì 16 dicembre 2011

Ryan Gosling: Man of the year 2011 n. 1

Ryan Gosling
Genere: autista autistico
Provenienza: London, Ontario, Canada
Età: 31
Il passato: Young Hercules, The Believer, Formula per un delitto, Le pagine della nostra vita, Stay, Il caso Thomas Crawford, Half Nelson, Lars e una ragazza tutta sua
Il suo 2011: Drive, Le idi di marzo, Blue Valentine, Crazy, Stupid, Love., All Good Things
Il futuro: Lawless di Terrence Malick, Only God Forgives di Nicolas Winding Refn, The Place Beyond the Pines, Gangster Squad
Perché è in classifica: perché se sei un uomo etero ti fa venire voglia di essere gay per poter dichiarare il tuo amore nei suoi confronti, se sei un uomo gay ti rende più che contento di esserlo, se sei una donna gay ti fa sorgere qualche dubbio e se sei una donna etero ti fa emettere uno strano e incontrollabile gridolino alla sua semplice vista
Ti potrebbero piacere anche: Ben Foster, Edward Norton, Leonardo DiCaprio, Ryan Reynolds, Daniele De Rossi

Quando si dice: chi ben comincia è a metà dell’opera.
Sarà anche vero, ma non è certo questo il caso di Ryan Gosling. Il suo primo ruolo di "rilievo" è stato infatti in Young Hercules, la serie tv spinoff di Hercules, quella con Kevin Sorbo. Il povero Ryan rischiava così di fare la fine del Sorbo, ovvero…
BOH, chi l’ha mai più visto? (in realtà l’ho visto di recente in Soul Surfer, però era per fare scena)

Per fortuna la carriera di Gosling ha poi preso un’altra strada. Con The Believer ha trovato un ruolo mica da tutti, quello dell’ebreo nazista, che l’ha subito imposto tra i migliori giovani attori da tenere d’occhio. Quindi ha continuato la carriera cercando di imporsi come erede di Edward Norton, specializzandosi in ruoli dal doppio volto: da una parte quel faccino da bravo ragazzo, dall’altra un’inquietudine e follia che gli attraversa sempre il viso. Quando gira Le pagine della nostra vita sembra destinato a diventare il nuovo teen-idol, in una pellicola che negli USA è considerato un classico dei film preferiti dal pubblico femminile al pari del Titanic, mentre da noi è passato piuttosto inosservato (anche se una volta m’è parso di averlo incrociato su Raiuno in prima serata, e dico la stessa Raiuno che di solito trasmette solo fiction per sordociechi, senza offesa per i sordociechi).
Poi a un certo punto scompare.
Puff.
Non fa più film.
Ryan, where are you?
Raaaaaaaaian?

Quest’anno a sorpresa ritorna non si sa da dove e fa di tutto e di più. Certo, nei suoi film non parla molto (vedi video Quiet Ryan qui sotto), però basta il suo solo sguardo per catturare la macchina da presa come solo i grandi divi sanno fare. Sì, proprio quello che il collega blogger Chicken Broccoli ha definito in maniera molto azzeccata “sguardling”. In Drive fondamentalmente usa lo “sguardling”, guida e ha la scena su un ascensore più figa di sempre mentre si fa Carey Mulligan. In Crazy, Stupid, Love. mostra un fisico mica da ridere e si fa Emma Stone. In Blue Valentine mostra inedite e insospettabili doti canore e si fa Michelle Williams. In All Good Things è un imprenditore che cerca di nascondere la sua pazzia e si fa Kirsten Dunst. Adesso esce il nuovo film di George Clooney Le idi di marzo dove è il portavoce (portavoce, siamo sicuri?) di un politico e si fa Evan Rachel Wood. Abbastanza per renderlo Man of the century più che Man of the year.
Da quest’anno quindi il mondo si divide ormai in due principali categorie di persone: chi vorrebbe essere Ryan Gosling e chi vorrebbe farsi Ryan Gosling.


Quiet Ryan - watch more funny videos



Cineporcellone

La scorsa settimana era sembrata una bella boccata d’ossigeno per i cinema italiani, ma comunque più apparente che reale. Un film capolavoro come Enter the void è infatti uscito tipo in appena 6 sale in tutto lo Stivale e il promettente The Artist giusto in una ventina. E adesso arriva l’ondata dei cinepanettoni, che se non altro mi danno l’occasione per unirmi, in un clima quasi natalizio di pseudo-addio alle armi, alle bottigliate lanciate dal mio blogger rivale Mr. Ford.
Ecco quindi i nostri commenti sui film del weekend cinematografico italiano (più un paio di recuperi che ci erano sfuggiti la scorsa settimana, Monsters e Campovolo, ma la colpa NON è mia bensì di Ford!)

"Ao' so' ormai 42 anni che faccio i cinepanettoni. Dite che me la danno la pensione?"
Vacanze di Natale a Cortina di Neri Parenti
Il consiglio di Ford: devo proprio dire qualcosa?
Vacanze di Natale a Cortina. Un film di Neri Parenti. Il ritorno al passato di Christian DeSica e soci.
Scusate, mi assento un secondo.
Devo aver fatto indigestione prima ancora che comincino le Feste.
Il consiglio di Cannibal: il panettone è l'unico dolce che non mi piace, figuriamoci il cine(?)panettone
Probabilmente ispirati dal Natale al Polo Nord presente in Boris - Il film, Christian De Sica e compagni (compagni? ormai mi sa che è rimasto solo…) hanno deciso per la più vicina Cortina d’Ampezzo (demmerda, battuta molto probabilmente presente nel film).
Dopo il mezzo flop di Natale in Sudafrica che mi sono sacrificato a recensire qui, per questo episodio prevedo incassi decenti ma ancora più fiacchi. L’epoca del berlusconismo è finita, ormai il nuovo governo anziché alla commedia vanziniana si ispira al dramma alla Laura Morante, vedi le lacrime della Fornero, negli ultimi tempi sono venuti fuori altri comici campioni di incasso (Checco Zalone, I soliti idioti, Albanese…). E poi il cast: Sabrinona Ferilli è sempre un bel donnino, però ormai non è che eserciti tutto ‘sto richiamo, e per attirare i ggiovani pare cia sia allora Willwoosh (Guglielmo Scilla). Ma perché l’ha fatto??? Per i soldi e la celebrità, naturalmente, ma spero almeno che con il suo cachet finanzi la seconda stagione di Freaks!


"Mr. Ford ne ha sganciata una... meglio non rischiare!"
Monsters di Gareth Edwards
Il consiglio di Ford: incontri ravvicinati di un altro tipo.
Questo l'ho già visto qualche tempo fa, stimolato proprio dall'entusiastica opinione del Cannibale. Ovviamente, a me è parso molto meno esplosivo di quanto non sia sembrato a lui, ma c'è da dire che, pur essendo ben lontano da District 9, parliamo di un prodotto che - almeno qui da noi -, avercene.
Il consiglio di Cannibal: non fate i monsters, guardate Monsters!
Splendido esempio di fantascienza fatta più con le idee e il cuore che non effetti speciali e soldi, è un piccolo grande on the road movie britannico costruito tutto su due personaggi. Se vi è piaciuto Cloverfield, non fatevelo scappare e recuperate pure la mia recensione entusiastica (alla facciazza di quel monster di Ford).

"Vorrei dedicare il prossimo pezzo al mio fan n. 1: Mr. Ford.
Però smettila di lanciarmi orsacchiotti di peluche, che c'ho la casa piena!"
Ligabue: Campovolo 2.0 3D di Marco Salom
Il consiglio di Ford: leggero, nel vestito peggiore.
Prima che il Cannibale cominci a fare insinuazioni, lo dico io. Ai tempi di Buon compleanno Elvis - e dei dischi precedenti - Ligabue mi piaceva molto, e negli anni dell'adolescenza lo vidi più volte in concerto.
Poi il buon Luciano si è arricchito, ha cominciato a sfoderare film pessimi - Da zero a dieci, uno dei più brutti film italiani degli ultimi vent'anni - e a sparare fuori dischi che sono uno la fotocopia sbiadita dell'altro.
Ora, con un discreto anticipo sull'età, è ridotto un pò come Vasco.
Come se non bastasse, ci mette pure il 3D, che personalmente detesto.
Oltretutto, un concerto al Cinema è una roba che fa sobbalzare le mie bottiglie. Pessimo.
Il consiglio di Cannibal: meglio al Campo Santo che a Campovolo
Figuriamoci se il Ford non era uno di quelli che quando sentono Certe notti si mettono in automatico a dondolare il braccio con l’accendino acceso… Che brutta immagine uahahah! *__*
A me lo Sfigabue non è mai piaciuto e credo che Radiofreccia sia un po’ l’unica cosa decente che abbia tirato fuori in tutta la sua carriera musical-cinematografica (più la canzone Niente paura, che non so perché ma mi piace). Questo comunque non è un suo nuovo film da regista, bensì un documentario-concerto, pure in 3D, che sembra un’operazione commerciale peggio del film di Justin Bieber. Che gente come Ligabue e Vasco siano considerati degli Dei del rock quando in un paese normale sarebbero considerati alla stregua dei Jonas Brothers dimostra lo scarsissimo livello musicale italiano… Certo, meglio il Liga del Bleahsco, ma solo perché per me un po’ chiunque è meglio di Vasco. Sì, anche Mr. Ford!
(ma Campovolo 2.0 è solo per fare giovani o significa che c'è stato anche - Santiddio! - un Campovolo 1.0?)

Noomi Rapace, che sguardo rapace! Peccato che Downey jr. non ti caghi...
Sarà mica anche lui tra gli uomini che odiano le donne?
Sherlock Holmes: Gioco di ombre di Guy Ritchie
Il consiglio di Ford: elementare, Cannibal. Questo lo si guarda.
Ho sempre amato il personaggio figlio della penna di Conan Doyle, e devo dire che la sua versione "action" interpretata da Downey Jr. non mi dispiace affatto, nonostante il primo film sia stato a mio parere fin troppo incensato.
Ora pare che ci si trovi di fronte ad un sequel in grado di superare l'originale: che sia vero o no, nella settimana dei cinepanettoni, rifiutare un film del genere è un lusso che non possiamo proprio permetterci.
Il consiglio di Cannibal: elementare un cazzo, Sherlock Ford. Io me lo risparmio!
Non amo i sequel, non ho mai amato il personaggio di Conan il Barbaro Doyle, né le serie tv o i film a lui ispirati, e nemmeno quello con il pur ottimo Robert Downey Jr.. Più che Cinema vero e proprio, mi sembra una gran furbata commerciale: prendere un nome popolarissimo della letteratura, aggiungerci un po’ di bastardaggine alla Dr. House, poi lo rendi più playboy ed action alla Iron-Man e il gioco è fatto. Nonostante questo, anzi proprio grazie a questo, prevedo che sarà il grande successo di Natale ai box-office, sia in Italia che negli USA.

Meglio vedere un po' di pussy
che Puss in Boots
Il gatto con gli stivali di Chris Miller
Il consiglio di Ford: non dire gatto se non ce l'hai in sala.
Non sono mai stato un fan sfegatato di Shrek, ma è indubbia l'importanza che per l'orco abbia avuto la presenza del Gatto con gli stivali all'interno del cast a partire dal secondo film.
Ora staremo a vedere se un lungometraggio dedicato tutto a questa spagnoleggiante palla di pelo può funzionare, oppure no.
Sinceramente, considerato il film precedente, potrebbe anche essere l'equivalente di una montagna di sabbietta zozza, e sarebbe comunque meglio.
Il consiglio di Cannibal: mandate al cinema i vostri gatti, che si divertiranno, ma voi disertate pure
Mi sono piaciuti i primi due Shrek per la loro originalità e per il sovvertire le classiche regole delle fiabe. Poi con questa saga ho detto basta. A 10 anni di distanza tirano fuori pure lo spinoff con il gatto con gli stivali che sì per qualche minuto è anche un bel personaggio, ma farlo protagonista di un intero film mi sembra esagerato… Adoro i gatti, ma mi sa che per ‘sto film sgattaiolo via.

"È stata una manovra dura e ci è costato chiedere sacr... Scusate ho sbagliato discorso.
Allora: ho mollato la Canalis perché era un po' fredda a lett... ho sbagliato di nuovo.
Mi volete passare il discorso giusto?"
Le idi di marzo di George Clooney
Il consiglio di Ford: non pugnalate alle spalle il Cannibale, ma fate i carini per le Feste e portatelo al Cinema
George Clooney, oltre ad essere dipendente dal caffè, è anche un regista dal discreto talento, che ha abituato le platee ad opere decisamente interessanti.
Se, inoltre, della partita è anche la star nascente Ryan Gosling, le cose potrebbero decisamente farsi interessanti.
Dovessi puntare su un film questa settimana, sarebbe questo.
Il consiglio di Cannibal: da ve-de-re!
Il lancio a dicembre di un film che si chiama Le idi di marzo mi sembra pensato apposta per far saltare per aria le menti del pubblico che in massa farà la fila per il cinepanettone…
Giorgione Clooney mi sta simpatico, come attore mi è piaciuto soprattutto in Tra le nuvole ma non è tra i miei preferiti in assoluto, come regista è bravo ma finora ha dimostrato un gusto troppo classico per i miei, di gusti, però con questo film le premesse per convincermi totalmente ci sono e sembra un thrillerone politico dal supercast per cui ho aspettative molto alte. Vedremo se saranno mantenute…


"Macché bischerate come Puss in Boots, io faccio film solo per la pussy!"
Finalmente la felicità di Leonardo Pieraccioni
Il consiglio di Ford: questo titolo verrà buono quando Pieraccioni smetterà di fare film.
Ho sempre detestato Pieraccioni e tutti i suoi amichetti toscani dalla comicità spicciola, il buonismo di fondo e la fantascienza che vede sempre questo bolso, sfigato e bruttarello protagonista portarsi a casa la più figa del paese - e non solo -.
Quasi quasi, piuttosto che vedermi questo, mi schiaffo Vacanze di Natale.
O più realisticamente, fingerò che entrambi non esistano.
Il consiglio di Cannibal: Pieraccioni non lo detesto, mi sta più che altro indifferente. Il suo primo film I laureati mi era sembrato addirittura carino (sì, l'ho detto!), mentre il super successone de Il ciclone è una cosa che ancora oggi non ho mai compreso del tutto… I suoi ultimi non li ho più visti e mi sa allora che tra un po’ è ora di una bella recensione-bagno di sangue pure per il Pirlettoni. Così per una volta faccio contento il mio rivale Ford, ma solo se farà il bravo. Altrimenti carbone!

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