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domenica 20 gennaio 2013

UNITED STATES OF TARA(NTINO)

Quentin Tarantino è il mio regista preferito. Tipo da sempre. Da quando ho un regista preferito, è lui. È sempre stato lui.
Il blog Pensieri Cannibali non ha mai dedicato un post a Quentin Tarantino. Ho persino fatto la mia laurea triennale sul cinema di Quentin Tarantino e sul suo rapporto con la cultura pop, ma non ho mai scritto un post vero e proprio su di lui. Un paradosso?
Sì e no. Il Tara infatti non ha più fatto film nuovi praticamente da quando questo blog esiste. Avevo dedicato qualche breve riga a Bastardi senza gloria, inserito tra le migliori pellicole dell’anno 2009, ma allora Pensieri Cannibali era ancora agli albori e non è che gli avessi dedicato una recensione vera e propria.
Un altro motivo è che è difficile parlare dei propri miti. Almeno per me. Anche perché il Quentin è uno dei pochi idoli che mi sono rimasti a non avermi mai tradito. Mai deluso. Cosa che posso dire di pochi altri, giusto i Radiohead o Damon Albarn, benché quest’ultimo ormai con tutti i suoi progetti paralleli stia diventando un po’ difficile e stancante da seguire. Alcuni loro lavori possono essermi piaciuti di più, altri di meno, ma non hanno mai subito crolli verticali e hanno sempre tirato fuori cose a loro modo originali e interessanti.
Avevo quindi paura ad approcciarmi a questo nuovo Django Unchained. Paura di restare ferito. Scottato. Deluso. Come dagli Smashing Pumpkins che non realizzano più un disco decente manco pregando in ginocchio Apollo, Sarasvathi, Euterpe e gli altri Dei e Muse della musica. Come Thurston Moore e Kim Gordon dei Sonic Youth che annunciano il divorzio e allora, mio Dio!, l’amore eterno proprio non esiste! Come Beverly Hills 90210 che diventa quella cagata di 90210.
I miti adolescenziali sono destinati a deluderti, prima o poi. È scritto nel loro destino. È un passo inevitabile nella crescita. Sia tua, che magari cambi gusti e scopri altre cose, sia loro che spesso perdono l’antica ispirazione e si mettono a fare delle porcherie.
Con Quentin Tarantino non è mai successo. Posso essere rimasto più entusiasta per alcune sue cose, meno per altre, però ogni volta riesce a stupirmi. Ogni volta lo venero ancor di più. Ci sarà riuscito pure con Django Unchained, film western, genere che notoriamente non ho mai sopportato?
Prima di scoprirlo, facciamo un passo indietro.
Non ho mai dedicato un intero post a Quentin Tarantino e quindi ora devo rimediare. Con un doppio post. Tarantino Vol. 1 e Tarantino Vol. 2.
Oggi ripercorriamo l’intera carriera (o quasi) del regista, sceneggiatore e occasionalmente attore (quest’ultimo è il ruolo che gli riesce meno bene, ricordiamolo sempre anche se ormai lo sanno tutti), e poi domani spazio alla recensione cannibale su Django scatenato.

Le iene (1992) di Quentin Tarantino
Film che ha cambiato la vita a molte persone. Luca e Paolo ad esempio senza questa pellicola oggi probabilmente sarebbero in mezzo a una strada con una pera infilata nelle vene. Le iene è un esordio tra i più folgoranti nella storia del cinema americano e del cinema tutto, eppure per me non è stato amore incondizionato. L’ho visto solo dopo Pulp Fiction, e rispetto a quello mi è sembrato ancora un po’ acerbo. A tratti davvero mitico, come nel memorabile dialogo su Like a Virgin di Madonna, ma mi è parso mancare di quel passaggio in grado di trasformarlo da un "semplice" cult al Capolavoro assoluto che sarà la successiva finzione pulp.
(voto 8,5/10)

"Se avessi saputo che Ilary Blasi trovava lavoro, non sulla statale,
solo grazie a me, non avrei mai girato Le Iene..."

Una vita al massimo (1993) di Tony Scott
Tarantino, ormai nuovo astro nascente del cinema americano dopo la sorpresa di Le iene, firma insieme all’allora fido compare Roger Avary (poi regista dell’ottimo Killing Zoe e del favoloso Le regole dell’attrazione) lo script di Una vita al massimo (True Romance) girato dal recentemente scomparso Tony Scott. Un film tra i migliori di Tony Scott, non proprio il massimo invece nella carriera di Tarantino. Una pellicola tipicamente 90s, con Christian Slater e Patricia Arquette loro sì al loro massimo, con una sparatoria finale assurdamente pulp, in puro stile tarantiniano. Un recupero se lo può meritare.
(voto 7/10)

"Ma quanto eravamo hipster, quando gli hipster manco esistevano?"

Pulp Fiction (1994) di Quentin Tarantino
Il film che mi ha sconvolto più di ogni altro mai visto nella mia vita. Quello che mi ha fatto passare da spettatore occasionale a malato di cinema. Quello che mi ha fatto capire che il cinema poteva essere arte allo stato puro e poteva raccontare delle storie in una maniera per me del tutto inedita. Quando l’ho visto, in VHS (!), avrò avuto 13 anni e va tenuto conto anche di questo. Dai a un 13enne un film come Pulp Fiction e gli cambierai la vita per sempre.
Ho detto cazzo che botta, che botta cazzo! Cazzo che botta!
(voto 10/10)

"Sapete già dove potete infilarvele le vostre sigarette elettroniche, vero?"

Assassini nati - Natural Born Killers (1995) di Oliver Stone
Quentin firma il soggetto per la pellicola, poi Oliver Stone lo rielabora e allora Quentin si incazza, disconosce il progetto e il suo nome non compare manco nei titoli di testa. Il suo zampino però nella follia pulp della pellicola ogni tanto, diciamo spesso, fa capolino, e Woody Harrelson e Juliette Lewis sono una coppia tra le più pazzesche e cool di sempre. Da tarantiniano doc forse non dovrei dirlo, ma adoro questo film. Sorry, Quentin.
(voto 9/10)

"Non mi interessa quanti soldi ti offriranno.
Tu non girerai mai quella stronzata di Iron Man, ci siamo intesi?"

Four Rooms (1995, segmento “The Man From Hollywood”) di Allison Anders, Alexandre Rockwell, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino
Il progetto più debole nell’intera carriera del Tara. 4 episodi non troppo collegati tra loro, per 4 registi diversi: tali Allison Anders e Alexandre Rockwell, più Robert Rodriguez con cui inizia una proficua e fica collaborazione, e Tarantino, il cui segmento naturalmente è il migliore e più divertente del lotto, sebbene sia solo poco più di una gag allungata.
(voto 6/10)

"Se mi liberi, ti rivelo il voto cannibale a Django Unchained."

Dal tramonto all’alba (1996) di Robert Rodriguez
Quentin Tarantino firma la sceneggiatura con tale Robert Kurtzman e prosegue la sua collaborazione con Robert Rodriguez, anche in veste di attore. Il film è un divertissement vampire horror per qualcuno cult, mentre per me è solo molto cool.
(voto 7+/10)

"Le battute sulla Cagnalis le posso fare solo io, ok?"

Jackie Brown (1997) di Quentin Tarantino
Bellissimo. Probabilmente il film più sottovalutato di Tarantino. Ah no, c’è pure Death Proof…
L’unico difetto di Jackie Brown è essere venuto dopo un Capolavoro assoluto e una delle visioni più sconvolgenti degli anni ’90 e non solo come Pulp Fiction. Per forza di cose, Jackie Brown non era riuscito ai tempi a stupire nello stesso modo, eppure è una pellicola di una classe enorme. Un film soul, funky, blaxploitation, con cui Quentin dimostra di non essere una meteora destinata a bruciare in fretta e finire nel dimenticatoio una volta chiusi i 90s. Una prima prova di maturità. Per quanto la maturità, quella vera, per fortuna, Quentin non sappia cosa sia.
(voto 9/10)

"Adesso mi tocca pure andare a lavorare per RyanAir, maledetta crisi!"

Kill Bill - Volume 1 (2003) e Kill Bill - Volume 2 (2004) di Quentin Tarantino
Vedere questi due film uno dopo l’altro, senza pause, in una maratona di invenzioni, trovate, genialate una infilata dietro l’altra, è un’esperienza più mistica che cinematografica. Per un tarantiniano come me è stato qualcosa di paragonabile alla visione della Madonna per un cristiano o di Ruby Rubacuori per un berlusconiano. E se non ti guardi il Volume 2, godi solo a metà.
Di Kill Bill ho scritto una specie di doppia parodia/omaggio: Kill Bill (dei Tokio Hotel) Vol. 1 e Kill Bill (dei Tokio Hotel) Vol. 2
(voto 10/10)

"Sto solo controllando il sangue finto, Uma, non ti sto guardando le tette..."

CSI - Grave Danger (2005, doppio episodio girato da Quentin Tarantino)
Non sono un appassionato di CSI, come invece pare sia il buon Quentin, ma il doppio episodio Grave Danger da lui girato non me lo sono certo perso. Tarantino ha riciclato ripreso l’idea della Sposa sepolta viva in Kill Bill, questa volta a spese dell’agente Nick Stokes e l’attore George Eads, solitamente inespressivo, è stato chiamato a una buona prova attoriale. Perché tra i meriti del Quentin, oltre ad avere uno stile registico fenomenale, c’è anche quello di spingere i suoi attori sempre al massimo. E qui è riuscito a tirare fuori un episodio adrenalinico in grado di tenere incollati allo schermo dall’inizio alla fine anche i meno patiti di CSI.
(voto 6,5/10)

"Che tensione! Ma quanto dobbiamo aspettare per la recensione di Django Unchained?"

Grindhouse - A prova di morte (2007) di Quentin Tarantino
Se Jackie Brown alla fine ha trovato il suo giusto apprezzamento, bene o male, questo Death Proof resta allora oggi il film più sottovalutato in assoluto di Tarantino. Persino Tarantino stesso di recente ha dichiarato di non esserne troppo contento. Per quanto mi riguarda invece è uno dei film più divertenti, crazy, sexy, cool mai girati. Anarchico, folle, imprevedibile come un’auto lanciata a folle velocità senza freni. In grado di fare il paio perfetto con l’altrettanto fichissimo Planet Terror di Robert Rodriguez, l’altra visione della doppia visione Grindhouse. Checché se ne dica, per me questo è un film a prova di bomba.
(voto 9/10)

"Ma vi sembra possibile che Tarantino nel suo jukebox
non abbia messo manco un pezzo dei One Direction?"

"No, non c'è Angry Birds. E neanche Ruzzle. E' solo un vecchio telefono, ok?"
Bastardi senza gloria (2009) di Quentin Tarantino
Bastardi senza gloria è il film diretto da Quentin Tarantino che ho amato un po’ di meno, un pochino di meno rispetto agli altri.
Bastardi senza gloria è un capolavoro.
Contraddizione?
No. È solo che per me tutti i cazzo di film di Tarantino sono dei fottutissimi capolavori. Forse è per questo che non ho mai scritto un post su di lui prima. Perché quando si tratta di lui, di Lui, la mia obiettività se ne va a puttane e questo blog rischia di trasformarsi da Pensieri Cannibali a Pensieri Tarantiniani.
La cosa che me lo ha fatto amare sentimentalmente meno rispetto a suoi altri film è forse l’uso troppo parsimonioso della colonna sonora. In tal senso c’è giusto la scena con il pezzo di David Bowie “Cat People” a rimanere consegnata nella memoria. E per me quello con la musica è un rapporto fondamentale, in qualunque film, ma in quelli tarantiniani ancor di più. E poi i dialoghi sono eccessivamente verbosi e un filo meno brillanti rispetto al suo solito.
Per il resto c’è un Tarantino che ha voglia di dimostrarsi più maturo, di trattare tematiche più importanti, pesanti, come il nazismo, senza perdere il suo senso dell’umorismo, qui però tenuto più a freno rispetto al solito, o il suo stile, con una struttura a capitoli e qualche invenzione narrativa ripresa dal precedente Kill Bill.
Epperò resta pure questo un cazzo di Capolavoro, c’è poco da fare. Il modo in cui rilegge e cambia la Storia a modo suo rientra tra le trovate più geniali viste in una pellicola di recente e la parte finale è tra le più goduriose di sempre.
La tarantinizzazione della Storia non è certo finita qui e proseguirà domani, con il post tutto dedicato a Django Unchained
Per ora au revoir, Shosanna!
(voto 8,5/10)

"Cloud Atlas un bel film? Ho appena bruciato le ultime copie AHAHAH..."
"UAHAHAHAHAAAAHAAAAAAAAH!"

venerdì 8 luglio 2011

THRILLER NIGHT (SECONDA NOTTE)

Una serie di libri più thriller dei film di Ford
La lista fordiana è piuttosto decente, però allo stesso tempo è drammaticamente in tono minore rispetto a quella molto più scoppiettante, variegata ed enstusiasmante da me proposta ieri. Ford sfoggia infatti un Le iene strepitoso ma comunque inferiore a Pulp Fiction, un Hannibal Lecter di seconda qualità, un Coppola mooolto minore, un Fincher non ancora ai suoi massimi livelli, i soliti sospetti e i soliti film noiosi… Insomma, una decina accettabile ma che non morde. Proprio come chi l’ha ideata, un Ford ormai sempre più cancellato e costretto a inseguirmi, a darmi la caccia come un detective alle prese con un criminale sempre troppo imprevedibile per i suoi rigidi schemi mentali. Ma questo non è un film per lui a lieto fine e il cattivo cannibale alla fine avrà la meglio. Forse.
Comunque ecco qui la lista fordiana: sucatevela!
Cannibal Kid

Il fiato sospeso è sempre stato uno degli elementi indubbiamente più affascinanti del Cinema, dal senso di meraviglia al terrore puro e semplice: quale miglior modo di celebrarlo, dunque, se non con una tesissima thriller night!?
Come al solito, ho cercato di viaggiare il più possibile nel tempo per mostrare quanto di meglio il genere ha potuto regalare a noi spettatori nel corso dei decenni, e a partire dalle lugubri atmosfere espressioniste sono arrivato fino ad un presente di poesia orientale e fiumi mistici: tenetevi saldamente alla poltrona, dunque, e preparate anime e cuori ad un vero e proprio assedio, perchè quando si è in apnea, basta poco per non tornare in superficie!

"E sto film sarebbe bello?!?"
1) M - Il mostro di Dusseldorf di Fritz Lang (1931)
Mr. James Ford Se esiste un film per cui vale la pena di amare il Cinema, è sicuramente questo.
Scritto e diretto magistralmente da Fritz Lang - qui al suo primo film sonoro -, Il mostro di Dusseldorf è una riflessione agghiacciante sulla Natura umana e sulla figura del serial killer, praticamente quasi fantascienza ai tempi della realizzazione della pellicola.
Strepitoso Peter Lorre, inquietante la melodia fischiettata dal mostro in caccia, incredibile il processo che i criminali mettono in atto contro il colpevole.
Un film epocale, che riesce a colpirmi durissimo ad ogni visione, nonchè una lezione di tecnica cinematografica che riassume praticamente il mestiere del regista.
Ma se esiste un mostro anche peggiore, è certo il Cannibale, che sarà una volta ancora pronto a dire che faccio il professorone di Cinema, quando, al contrario, cerco solo di far scoprire cose incredibile come questa a chi ancora non ha avuto il piacere di vederle.
Cannibal Kid Trama semiseria: JF - Il mostro di Lodi ci presenta un suo amico, un uomo accusato di frequentare prostitute minorenni. Alla fine si scopre che il suo amico è Berlusconi e che il film anziché a Dusseldorf è ambientato ad Arcordorf.
Commento: Ho iniziato a vedere i primi 10 minuti, ma questo film è trooooppo noioso. È estate, chi c’ha volta di ‘sti mattonazzi espressionisti fordiani? Eddai, cazzo:
Tutti ar mare,
tutti ar mare
a mostra' le chiappe chiare,
co' li pesci,
in mezzo all'onne,
noi s'annamo a diverti'!
e er Cinema lo amamo pure più de te!
JF E' evidente che l'amore e il rispetto per il Cinema tu non sai neppure dove stanno di casa, ma tant'è. Se hai visto i primi dieci minuti e hai mollato non posso che constatare una volta ancora la tua incompetenza cinematografica.
La sequenza d'apertura è un esempio perfetto di regia, montaggio, tensione, impatto emotivo senza pari, e Lang soltanto con quella si mangia, digerisce e caga fuori merdine quali sono al suo cospetto come Aronofsky e Von Trier.
CK È evidente che tu l'ironia e il senso dell'umorismo non sai nemmeno cosa sono. Eddai Ford, non è che devi prendere ogni cosa così sul serio. La competenza cinematografica la lascio tutta a te, per carità, ma almeno fattela 'na risata con la mia canzoncina. Perché alla fine io non sono qui per diventare il nuovo Morandini, ma solo tanto pè scherzà e...
tanto pè cantà
perché me sento un friccico ner core
tanto pè sognà
perché ner petto me ce naschi 'n fiore
JF Ma scusa, Cannibale!? Una sana Blog War come la nostra la vuoi proprio senza sangue!? Ci vuole qualche colpo proibito: un membro del Fight Club come te dovrebbe saperlo bene, che prima ci si pesta come si deve e poi si va a bere insieme, no!?


"I hate James Ford!"
2) La morte corre sul fiume di Charles Laughton (1955)
JF Se esiste un film per cui vale la pena di amare il Cinema ancora di più, è sicuramente questo. Realizzato dal grandissimo attore Charles Laughton e boicottato dalla critica all'epoca, è una storia di formazione, morte, amore, scoperta, nonchè una delle fiabe nere più incredibili della Storia del Cinema.
Tutti gli Io non ho paura esistenti, in qualche modo, devono la loro esistenza a questa meraviglia che mescola la fotografia espressionista, i grandi spazi americani, un'interpretazione leggendaria di Robert Mitchum - storico il suo monologo legato ai tatuaggi sulle dita delle due mani, "LOVE" e "HATE" - e l'inseguimento più angosciante di cui un bambino potrebbe essere protagonista.
Non ci sono parole che possano descriverlo abbastanza, ma certo si tratta di uno dei dieci film cui non rinuncerei per nulla al mondo.
CK Ma che bello questo film!
Ford, deponi il fucile: 'sta volta non sono ironico. Pur con qualche lungaggine (ma qualche momento di noia è sempre da mettere in conto in una pellicola fordiana) e qualche ingenuità che oggi fa sorridere (le riprese dall'alto traballanti), ci sono diverse trovate originali, un sano anti bigottismo di fondo per nulla scontato ieri quanto oggi, e parecchi momenti notevoli (la bambina che canta sulla barchetta mi ha ricordato il video di Isobel di Bjork). Vedi Ford che quando ti impegni sai fare qualche scelta decente pure tu?
JF Sono talmente strabiliato da intravedere la luce dell'imprevedibilità cannibalesca. Miracolo!


"Ma statte zitto, Ford!"
3) La donna che visse due volte (1958) e Psycho di Alfred Hitchcock (1960)
JF Una doppietta clamorosa per un regista clamoroso.
Come già sottolineato ieri rispetto alla presenza di questi due filmoni nella lista del Cannibale, forse il buon Hitch non avrà avuto la caratura emotiva di altri grandi Maestri del Cinema, ma sicuramente nessuno come lui ha saputo essere un interprete così perfetto del thriller come concetto.
E se con Psycho le lezioni di Cinema si ripetono ad ogni scena, La donna che visse due volte rappresenta la pellicola più emozionante e coinvolgente del Maestro inglese, nonchè la mia preferita della sua filmografia.
Due perle così mettono d'accordo perfino acerrimi nemici come me e il suddetto Cannibale, il che significa soltanto una cosa: non potete perdervele!
CK Trama semiseria di Psycho: Uno psicopatico travestito da donna si diverte a uccidere donne sotto la doccia mentre cantano la musichetta delle Iene (il programma tv, non il film). No, non è Mr. Ford, lui si diverte a travestirsi principalmente da Kiss e solo ogni tanto da donna. Alla fine si scopre invece che lo psycho è Platinette.
Trama semiseria de La donna che visse due volte: Cannibal Kid soffre pesantemente di vertigini, poi incontra un tamarro con la passione per i film soporiferi e capisce che c’è qualcosa di cui ha ancora più paura: Mr. Ford. Fine del film.
Commento: due pellicole stupende che non a caso ho inserito anch’io nella mia eccellente lista di ieri. Per una volta una scelta non contestabile di quello psycho di un Ford.
JF Noto ancora una volta i problemi del Cannibale con la sessualità: hai paura ad ammettere qualcosa, Joker? Tu ti trucchi come un pagliaccio eppure continui a parlare della mia passione per le maschere. Ahi ahi. Sento puzza di Freud.
CK È solo che mi diverto troppo a stuzzicare un (presunto) macho su questo punto ed evidentemente ho fatto centro in pieno.
JF Tu mi centri con le battute e io con le bottigliate, direi che siamo d'accordo.


"Pronto, polizia? Vorrei denunciare Mr. Ford per aver consigliato 'sto film"
4) La conversazione di F. Ford Coppola (1974)
JF Quello che doveva essere un Coppola minore, girato nelle pause delle riprese della saga de Il padrino, è diventato in assoluto uno dei cult più cult di genere del sottoscritto: un Gene Hackman gigantesco, uso del sonoro incredibile, uno script che ti prende per le palle e non molla dal primo all'ultimo minuto, nonchè un esempio da manuale del Cinema del complotto in voga negli Usa sconvolti dal Vietnam che ha fatto scuola anche con altre pietre miliari come Tutti gli uomini del presidente.
Forse ora potrà apparire un pò datato, eppure non riesco a non essere turbato da ogni sua visione.
CK Trama semiseria: Un tizio anziché ascoltarsi gli 883 e Laura Pausini come fa Mr. Ford, nell’iPod si sente le conversazioni delle altre persone, fino a che non si imbatte in un caso sospetto. Ma alla fine si scopre che è il solito Berlusconi che parla con una mignot escort.
Commento: Gene Hackman è un attore che non ho mai sopportato ma qui è persino più odioso del solito, il jazzino da camera in soundtrack e gli effetti sonori sono insopportabili, la regia di Coppola è decente però ben al di sotto dei suoi standard, in quello che è il suo peggior film cui abbia assistito (persino Jack con Robin Williams e Jennifer Lopez mi era sembrato molto meglio, e ho detto tutto).
Uno dei thriller più noiosi, fastidiosi, meno tesi e, meno male che almeno questo lo riconosci, datati mai visti. Ho trovato l’intreccio narrativo, sia del protagonista che delle conversazioni registrate, davvero di nessun interesse, cosa che aggiunta ai ritmi sonnacchiosi la rende una perfetta noiosissima visione fordiana. A Coppola tra Il padrino e soprattutto Apocalypse Now, una pausa per realizzare un filmetto davvero brutto gliela concediamo pure, ma certo che inserire una pellicola così fredda e priva di emozioni tra i propri film del cuore è una cosa che giusto l’abominevole Ford può fare…
JF Certo, metti un grande film diretto magistralmente e un pò più impegnativo di un teen movie e subito il Cannibale si annoia, poverino. Del resto, da uno che le pellicole le sceglie in base alla simpatia per gli attori, l'attrazione per le attrici e gli autori della colonna sonora, che ci si può aspettare di più!?
CK Hai sintetizzato bene il Cannibal-pensiero. Sfido comunque chiunque ad appassionarsi a un film del genere...


Certo che sto cannibale è meno minaccioso di Cannibal Kid...
5) Manhunter - Frammenti di un omicidio - di M. Mann (1986)
JF Il paparino de Il silenzio degli innocenti, nonchè primo, grande Capolavoro firmato Michael Mann.
Ispirato da Red dragon, al contrario del pallidissimo reboot con protagonista Edward Norton, Manhunter rappresentò una nuova frontiera per il Cinema di genere, e fu la prima pellicola in cui si cominciò a parlare con una certa cognizione di causa di profiling criminale grazie ad una vicenda tesa dal primo all'ultimo minuto, ritmata dalla strepitosa "In-a-gadda-da-vida" degli Iron Butterfly.
Fotografia magistrale di Dante Spinotti e prima apparizione ufficiale sul grande schermo per il dotto Lecter, allora interpretato da Brian Cox: cosa si può volere di più?
Se il Cannibale è cannibale, io sono il suo cattivissimo, predatorio genitore.
CK Trama semiseria: I passi iniziali di un Hannibal Lecter alle prime armi quando ancora non lo chiamavano Cannibal Kid. Poi sarebbe diventato protagonista di quel capolavoro assoluto de Il silenzio degli innocenti (nella mia lista di ieri), in cui tra le altre cose mangiava il fegato avariato da troppi white russian del Ford con un bel piatto di fave e un buon Chianti.
Commento: Qualche bel momento inquietante, come la scena con In a godda da vida, e un Hannibal the Cannibal interpretato da un Brian Cox valido, ma pur sempre un Hannibal the Cannibal di serie B rispetto all’Anthony Hopkins de Il silenzio degli innocenti.
Come Mr. Ford, un aspirante Cannibal Kid di serie B. O forse persino di serie C…
JF Quello che ho aspirato finora è soltanto il puzzo del tuo tono saccente e fastidioso, che non accenna a diminuire.


In esclusiva per Pensieri Cannibali un'immagine di DIO
6) Le iene di Quentin Tarantino (1992)
JF Credo che un film come questo non abbia proprio bisogno di presentazioni.
Esordio fulminante di Quentin Tarantino, che con piglio quasi teatrale costruisce grazie alla sua abilità di sceneggiatore una pellicola serratissima giocata su dialoghi indimenticabili - straordinario l'incipit, con la colazione della banda nel bar - ed una serie di interpreti in forma smagliante, da Harvey Keitel, a Tim Roth, a Chris Penn.
Per non parlare di Michael Madsen, che regala uno dei monologhi più incredibili del Cinema recente.
Cannibale, prepara l'orecchio, perchè MrFord sta per fare un bel lavoro di rasoio!
CK Trama semiseria: Un gruppo di criminali unisce le forze per una rapina e per riservatezza ognuno decide di prendere il nome di un colore: ci sono Mr. White, Mr. Brown, Mr. Pink, Mr. Blue, Mr. Orange, Mr. Blonde e… Mr. Ford. Quando scoprono che Ford non è un colore, lo seccano brutalmente, mentre Cannibal Kid se la balla contento sulle note di “Stuck in the middle with you”.
Commento: Mi fa specie trovarmi di fronte a questo grandissimo film in veste di rivale, ma volete davvero che parli male di Tarantino? Non ci penso neanche. Per me però Le iene è solo un antipasto, per quanto gustosissimo e divertentissimo, a quello che sarà il piatto principale nonché il capolavoro tarantiniano supremo, ovvero Pulp Fiction (inserito nella mia lista di ieri).
Per una volta, Mr. Pink, hai fatto comunque una scelta di ottimo gusto. Stai proprio diventando un piccolo Cannibal Kid in erba. Certo poi che l’originale è tutta un’altra storia…
JF Torniamo sui problemi di sessualità, eh!? Io, però, non mi lamento affatto dei colori, anche perchè l'odioso Mr. Pink - che credo si addica senz'altro più a te - è tra gli ultimi a cadere, e in questo caso senz'altro somiglia più a un Ford che a un Cannibale carne da cannone in stile Mr. Brown. Ora che ci penso, Mr. Brown ti sta proprio da dio.
CK English lessons with Mr. Brown.
Lesson number 1: Mr. Ford has no sense of humour.
Lesson number 2: Mr. Ford has a short dick.
Lesson number 3: Mr. Ford, come on! Smile to my stupid jokes and don't be so damn serious! JF Questa di Mr. Brown era carina, c'è da ammetterlo. Ma non ti risparmia da una sonora Batman-lezione!


Massì, nel dubbio mettete dentro Ford che male non fate...
7) I soliti sospetti di Bryan Singer (1995)
JF La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stata convincere il mondo che lui non esiste. E in un attimo... Sparisce.
Solo due parole, per questo film.
Kaiser Soze.
Vedete voi se aggiungere altro, a meno che non vogliate finire come Cannibale dopo che Kaiser Ford avrà mostrato "a quei cannibali di ferro che cos'è una volontà di ferro".
CK Trama semiseria: Un gruppo di criminali lavora per il misterioso boss Keyser Söze e con un finale shock viene rivelata la sua vera identità. È un uomo vecchio, storpio e gobbo dietro al quale si celano i peggio crimini degli ultimi decenni. Silvio Berlusconi? No, quello è Il caimano. Giulio Andreotti? No, quello è Il divo… Si tratta di Mr. Ford e i crimini sono le sue liste musicali e cinematografiche.
Commento: Un film buono, con un finale incredibile. Ecco, in una lista dei migliori finali nella storia del cinema lo inserirei anch’io. Ma per il resto come pellicola nel complesso è valida ma niente più. E Bryan Singer che dopo questo film sembrava dovesse spaccare il mondo, invece poi ha spaccato giusto i maroni. Ricordandomi in questo qualcun’altro. Chissà chi?
JF Sono sempre pronto a spaccarti molto più dei maroni, lo sai bene. Anzi, ti liquido in quattro e quattr'otto come un Benicio Del Toro qualsiasi.


"Oddio, stasera ci tocca un altro film di Ford...
Kevin Spacey fammi fuori subito, ti pago!"
8) Se7en di David Fincher (1995)
JF Dicevo proprio ieri a proposito della scelta del mio antagonista di inserire Fight club che pazientando soltanto un giorno avreste visto il meglio che Fincher ha potuto sfornare nell'ambito del thriller, ed eccovi ampiamente ripagati.
Seven, pellicola di riferimento del genere per gli anni novanta e non solo quasi al pari con Il silenzio degli innocenti, regala un crescendo di violenza e disperazione tale da far quasi rimpiangere gli ascolti a ripetizione cannibali di Nirvana e Nine inch nails, prima di dare libero sfogo alla rabbia in un finale incredibile, momento più alto - pur se in una singola scena - di tutta la carriera di Brad Pitt.
L'agente Mills diventa ira, e tu, Cannibale!? Paura, eh!?
CK Trama semiseria: Un poliziotto che sta per andare in pensione (ma non è Bruce Willis) e un tizio sposato con Gwyneth Paltrow (ma non è Chris Martin), indagano su un assassino che segue i 7 peccati capitali. Quando arrivano alla lussuria scoprono che, sorpresa sorpresa, si tratta di Silvio Berlusconi. Ma nel sorprendente finale viene recapitata la testa di Gwyneth Paltrow al suo nuovo maritino, che si ispirerà al tragico evento per comporre l’album A rush of blood to the head.
Commento: Un ottimo thriller, solidissimo, con una grande regia. Però segue schemi un po’ troppo tradizionali per i miei gusti, con la solita routine di indagini, la tradizionale accoppiata poliziotto quasi in pensione/poliziotto giovane (e in più c’è pure l’odiosa Gwyneth Paltrow) per entrarmi davvero nel cuore. Brad Pitt è stato davvero indimenticabile nei panni di Tyler Durden di Fight Club (chi si ricorda invece anche solo come si chiamava il suo personaggio in Se7en senza andare a cercare su imdb?) e pure in versione schizo ne L’esercito delle 12 scimmie. E anche David Fincher ha fatto di meglio, sia con Fight Club che con The Social Network, film che oltre a raccontare delle storie notevoli riescono anche a fotografare la società attuale come poche altre.
JF Altra differenza tra Ford e Cannibale: il solido, incazzato, tostissimo Mills contro il griffato, strafatto, inesistente - se non nella mente - Tyler Durden. Non c'è proprio gara.
CK Talmente inesistente da essere entrato nell'immaginario collettivo. Mentre Mills (ah ecco come si chiamava! sei andato a vedere su imdb, vero?) lo si ricorda solo per la head in the box della povera Gwyneth.


Sean Penn: "M'hanno appena ammazzato la figlia, per tirarmi su mi fai il balletto di Footloose?"
Kevin Bacon: "Non so, gli anni sono passati, adesso sarei ridicolo..."
Sean Penn: "Scusa se te lo dico, ma eri ridicolo anche allora!"
Kevin Bacon: "Scusa se te lo dico, ma forse han fatto bene a ucciderti la figlia..."
9) Mystic river di Clint Eastwood (2003)
JF Poteva mancare ancora il vecchio, inossidabile Clint da una lista fordiana? Assolutamente no, e anche se per il rotto della cuffia la tragedia del Mystic entra prepotentemente nella decina di questo cowboy, rivelando ancora una volta una sensibilità ed una capacità di direzione degli attori incredibile, nonchè una vicenda che mette a nudo tutti i lati oscuri di un'America mai così "spietata".
Una partenza a bomba con un Sean Penn scatenato, una costruzione che è un lavoro ai fianchi giocata sull'indimenticabile disperazione di Tim Robbins ed un finale terribile con la "pistola" puntata di Kevin Bacon.
Senza dubbio, uno dei grandi Capolavori del Cinema contemporaneo e della carriera dell'Ispettore Callahan.
Bang, bang, Cannibale! Sei tu il vampiro da cui tenersi alla larga!
CK Trama semiseria: 1975, tre ragazzini stanno giocando a hockey ma uno dei tre è talmente scarso che viene rapito e fatto sparire dall’associazione per il bel gioco.
2011, in seguito alle sue discutibili liste, Mr. Ford viene rapito e fatto sparire dall’associazione per il bel Cinema.
Commento: Il mio Eastwood preferito, insieme a Un mondo perfetto. Stiamo però comunque parlando di un regista che rispetto ma a cui secondo me nella sua eccessiva classicità manca il colpo di genio assoluto e che poi è troppo fordiano per poter rientrare in una mia lista. Mystic River è un fiume molto coinvolgente, parecchio drammatico e ci regala un trio di ottimi protagonisti. Dopo una sfilza di gente che non è nemmeno degna del titolo di attore (qualcuno ha menzionato Schwarzenegger?), finalmente con questa lista Ford ha deciso di tirare fuori qualche bella interpretazione (vedi anche Kevin Spacey e Le iene). Miracolo! Ford, ché per caso per darci un po’ di tregua dal caldo e dalle tue bollite liste vuoi far nevicare?
JF La sfilza quale sarebbe, Cannibale? Quella di Ian Holm, Rutger Hauer, Michael Caine, Jack Nicholson? Il problema è che, forse, il vecchio Schwarzy ti ossessiona così tanto da non permetterti di vedere il resto: ammetti che ti piace, e risolvi la questione!
CK Credo mi piaccia Schwarzy quanto a te piacciono i pollici di Megan Fox...
JF Pensa, allora, a Schwarzy con i pollici di Megan Fox. Aaaaarggh!


"Io un'altra lista di Ford non la reggo"
10) Oldboy di Park Chan Wook (2003)
JF Il vertice assoluto della trilogia della vendetta del sorprendente regista coreano, tra i drammi più clamorosamente coinvolgenti, esteticamente strabilianti, straordinariamente violenti degli ultimi trent'anni.
Il viaggio allucinante di Oh Dae Su alla ricerca del suo carceriere misterioso e la scoperta di una realtà ben più terribile della vendetta stessa, scomposto temporalmente e pennellato neanche fossimo in un dipinto di Hokusai è un affresco che ogni regista avrebbe voluto pennellare con la stessa sanguinaria grazia, primo tra tutti Tarantino, che lo premiò a Cannes affermando che questo era il film "che avrebbe voluto fare".
Senza dubbio, Quentin, siamo con te.
CK Trama semiseria: Un uomo cerca vendetta per essere stato accusato di essere il cattivo di molti dei film precedenti. Alla fine scopriamo che è Silvio Berlusconi travestito da Mr. Ford per sembrare ancora più old (boy).
Commento: Lo considero più un revenge movie d’azione che un thriller, però evito le sterili polemiche fordiane sui generi, visto che le liste sono e devono essere personali, e mi limito a dire che è un film validissimo, ottimamente girato, con una sceneggiatura ben studiata e con alcune scene d’azione che si mangiano a colazione tutti gli action heroes alla Van Damme tanto idolatrati da Ford. E poi nel titolo dice tutto sul mio rivale: un vero Oldboy. Più old che boy uahahahah
JF Ancora confondi i generi, caro antagonista. Un film come Oldboy non va neppure paragonato alle perle degli action heroes, che servono a distendere il cervello tra un filmone e l'altro, e non hanno mai preteso di più.
Ma del resto, quello che pretende sei sempre tu.
E chiudo con una bella citazione da Mad men, visto che pare che funzioni solo la tua lingua: se tu, con il tuo umorismo fastidioso ed il tono da superiore sei il fastidioso Jimmy, io sono di certo Don Draper. Fatti due conti.
CK Io sarò anche Jimmy con il suo discutibile umorismo, ma se un tamarro scatenato come te pensa di avere solo un briciolo dello stile e della classe di Don Draper, mi sa che sei rimasto ancora al genere fantascienza, caro il mio Ford. E con questo passo e chiudo.
JF Guarda che Draper in realtà è il più scatenato dei tamarri. E' l'alcool che lo frena nei suoi istinti primordiali. E poi che ne sai che non giro in Cadillac e completo? Già mi vedi in canotta sul quad!?
CK Da buon thriller, ecco il colpo di scena finale: Cannibal Kid si toglie i Wayfarer fighetti, strappa le maniche del suo abito griffato che si trasforma in uno smanicato mega tamarro. Poi piazza su gli AC/DC nel lettore mp3, si infila il casco con le fiamme ai lati e sale a bordo della sua Harley. Mr. James Ford lo guarda sbigottito allontanarsi sulla highway to hell e a questo punto decide pure lui di infilarsi le cuffiette nelle orecchie del suo iPod ultimo modello. "Le luci della centrale elettrica: beh, non sono poi così male." E si allontana pure lui verso il tramonto, canticchiando: "Quei cannibali che ci fregano sempre, che ci fregano sempre, che ci fregano sempre, che ci fregano sempre..."

Ci sarà un altro genere cinematografico a fare da ring a queste sfide? E, soprattutto, ma queste Blog Wars non se ne vanno ancora in vacanza? Lo scopriremo solo vivendo…

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