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mercoledì 17 febbraio 2016

Lance Armstronz





The Program
(UK, Francia 2015)
Regia: Stephen Frears
Sceneggiatura: John Hodge
Tratto dal libro: Seven Deadly Sins: My Pursuit of Lance Armstrong di David Walsh
Cast: Ben Foster, Chris O'Dowd, Guillaume Canet, Jesse Plemons, Lee Pace, Dustin Hoffman, Elaine Cassidy, Laura Donnelly, Denis Ménochet, Bryan Greenberg
Genere: (anti)sportivo
Se ti piace guarda anche: Rush, L'inventore di favole, Steve Jobs

C'è stato un periodo, un sacco di tempo fa, in cui seguivo il ciclismo. È una di quelle cose che non me le so spiegare, io. Oggi come oggi non riuscirei a immaginare qualcosa di più noioso del seguire una gara ciclistica. Forse giusto rivedere Macbeth.
Quando ero un ragazzetto, invece, il ciclismo mi piaceva. Lo seguivo proprio. È stato un periodo di tempo breve, per fortuna. Per fortuna anche per voi splendidi lettori, perché se non mi fosse passata quella fissa magari oggi Pensieri Cannibali parlerebbe di Giro d'Italia, Tour de France e Vuelta, anziché di Festival di Venezia, Cannes e Vulva. L'avreste letto lo stesso?
Io non credo.

mercoledì 5 novembre 2014

GUIDA GALATTICA AI GUARDIANI DELLA GALASSIA





Guardiani della Galassia
(USA, UK 2014)
Regia: James Gunn
Sceneggiatura: James Gunn, Nicole Perlman
Cast: Chris Pratt, Zoe Saldana, Rocket, Groot, Dave Bautista, Lee Pace, Michael Rooker, Karen Gillan, Benicio Del Toro, Glenn Close, John C. Reilly, Djimon Hounsou, Laura Haddock, Sean Gunn, Gregg Henry, Stan Lee
Genere: galattico
Se ti piace guarda anche: Howard e il destino del mondo, Men in Black, Guerre stellari, Kick-Ass, Misfits

Guardiani della Galassia è il miglior film della Marvel di sempre?
Così sostengono alcuni critici, prontamente ripresi dalla campagna promozionale della pellicola. Sara davvero così? E, se anche lo fosse, è poi tutta questa cosa di cui andare fieri?
Per quanto mi riguarda, essere “il miglior film della Marvel di sempre” è un po' come essere “la migliore auto della Fiat”, oppure il “miglior politico italiano”. Non è che ci vada molto. Personalmente i film di Iron Man non mi sono piaciuti un granché (per usare un eufemismo), The Avengers l'ho trovato una sopravvalutata robetta, le pellicole dedicate a Thor nonostante la magnifica presenza di Natalie Portman fanno pena, Capitan America ho provato 2 volte a iniziarlo e 2 volte non sono riuscito a finirlo e Hulk l'ho incredibilmente (ma nemmeno troppo) evitato alla grande.
Tra gli altri film della Marvel Studios ci sono poi cose orride come I fantastici 4, Ghost Rider, Elektra e Blade, robe modeste come Daredevil e i vari X-Men e gli unici che mi sono piaciuti restano allora i primi due Spider-Man di Sam Raimi, stendendo un velo pietoso invece sul terzo capitolo e un velo di indifferenza sui due poco amazing The Amazing Spider-Man.
Il film della Marvel cui sono più affezionato è pero un altro: Howard e il destino del mondo. Se si escludono le produzioni tv, è stato il primo personaggio della casa fumettistica ad avere un film per il grande schermo tutto suo. E si è rivelato un flop di notevoli dimensioni, sia a livello di pubblico che di critica. Eppure io ad Howard il papero spaziale voglio troppo bene.

Cosa c'entra Howard con Guardiani della Galassia, film che al suo contrario ha riscosso un successo clamoroso?
In apparenza ben poco, in realtà molto.

ATTENZIONE SPOILER
Nella scena dopo i titoli di coda che pure qui, com'è tradizione nelle pellicole Marvel, non manca, abbiamo l'apparizione di due personaggi: il cane astronauta Cosmo (che non so chi sia) e appunto Howard il papero. Si può pensare a una comparsata senza senso e forse è così. Oppure si può pensare che ci sia una ragione dietro. In Un milione di modi per morire nel West ci sono ad esempio due simpatiche citazioni di Ritorno al Futuro – Parte III e Django Unchained, che svelano come siano questi i punti di riferimento di Seth MacFarlane per la sua opera western. Si può pensare a qualcosa del genere anche per Guardiani della Galassia. La fonte di ispirazione principale per il suo cinefumetto, più che i vari Avengers, può essere considerato Howard e il destino del mondo. Lo spunto di partenza è lo stesso, soltanto al contrario: laddove Howard era un papero spaziale arrivato sulla Terra, qui il protagonista Peter Quill (un azzeccatissimo Chris Pratt) è un umano che finisce su un altro pianeta. Il personaggio del mitico procione Rocket non è poi molto distante dallo stesso Howard, benché l'animazione nel frattempo abbia fatto passi da gigante, e i toni costantemente semiseri della pellicola vanno proprio nella stessa direzione del cult/scult anni '80.



FINE SPOILER

Oltre ad Howard e il destino del mondo, l'altro modello di riferimento del film è Guerre stellari. Anche se sarebbe meglio dire che Guardiani della galassia è più una parodia, o comunque una versione con molta più ironia e cazzonaggine, di Guerre stellari. Il regista James Gunn, già autore del dimenticabile Z-movie Slither e del poco super Super, ha così realizzato un film ricco di sense of humour, ben più degli altri Marvel movies in cui di battute ce n'erano sì, ma tipo 1 ogni mezz'ora. Qui si procede invece al ritmo di una battuta/scena divertente al minuto. Persino nei soliti combattimenti e persino nelle sequenze di inseguimenti che in questo genere di film – ahimé – non possono proprio mancare, sono inserite delle gag simpatiche che alleggeriscono la visione. Per la prima volta da anni un film della Marvel non mi ha fatto sbadigliare nemmeno una volta. Evento storico.

Tra le armi vincenti della pellicola ci sono inoltre i personaggi. Dimenticate l'imprenditore miliardario figlio di papà Pier Silvio Berlusconi Tony Stark, il nanetto Brunetta Capitan America, l'irascibile Alfano Hulk e il nordista Salvini Thor, personaggi con cui non sono mai riuscito a entrare molto in sintonia, in Guardiani della Galassia viene subito stabilita una forte connessione emotiva. La prima scena con la madre morente del protagonista Peter Quill in versione bambino è una cosa strappalacrime, persino troppo. E lo dice uno che ha adorato Colpa delle stelle.
Una volta cresciuto, Peter diventa poi un cazzaro di prima categoria anche noto (si fa per dire) come Star-Lord che non può non stare simpatico. A lui e al suo improbabile tentativo di salvare l'intera Galassia si aggiungono una serie di improbabili aiutanti, tra cui l'albero umanoide Groot, che ripete un'unica frase a mo' di tormentone manco fosse un personaggio del Mai dire gol dei tempi d'oro.

"Io sono Brut... ehm, volevo dire Groot, io sono Groot!"

E poi c'è il vero idolo del film: Rocket, un procione antropomorfo dal volto tanto tenero quanto crudele è la sua lingua. Prendete il Gatto con gli stivali di Shrek, moltiplicatelo per mille e neanche allora ci sarete vicino.
Degli altri due guardiani della Galassia invece io avrei anche fatto volentieri a meno: il wrestler Dave Bautista come attore è meno comunicativo di Groot e Zoe Saldana, questa volta passata dal colore blu puffo di Avatar al verde pistacchio, come gnocca del film è credibile quanto Uga nella saga di Fantozzi.

"Gli Avengers si sono tenuti Scarlett Johansson e a me han rifilato te. E poi sono loro gli eroi..."

Se il forte senso dell'umorismo e i personaggi accattivanti (o almeno 3 su 5) sono tra i punti di forza principali del film, Guardiani della Galassia sfoggia inoltre un uso divertito e divertente della pop culture (si veda il riferimento a Footloose con Kevin Bacon), ma il suo vero asso nella manica è un altro ancora: la colonna sonora.
Guardiani della Galassia non è il solito film sci-fi che sfoggia le musiche epiche e pompose del John Williams di turno, ogni riferimento alle pellicole di George Lucas e Steven Spielberg è puramente voluto, bensì ha una grande soundtrack di pop-rock-soul anni '70 che tra l'altro non è messa così, a caso. Il protagonista Peter come unico legame con la Terra, con la sua parte umana, con la sua famiglia possiede una musicassettina di brani con cui la madre è cresciuta e che lui si ascolta in continuazione. Dentro questo mixtape ci sono tra le altre la splendida “Moonage Daydream” di David Bowie, le sempre contagiose “Ain't No Mountain High Enough” di Marvin Gaye e Tammi Terrell e “I Want You Back” dei Jackson 5 suonate nel finale, la fichissima “Cherry Bomb” delle Runaways, la romantica “Fooled Around and Fell in Love” di Elvin Bishop e l'irresistibile “Hooked on a Feeling” dei Blue Swede. Quest'ultimo pezzo non è stato certo scelto a caso: “Hooked on a Feeling”, “Attaccato a un sentimento”, proprio come il protagonista resta attaccato alla sua umanità. Proprio come questo Guardiani della Galassia che, per quanto ambientato nello spazio e quasi del tutto privo di personaggi al 100% terrestri, appare come il più umano tra i film supereroistici/commerciali usciti di recente.
Ed è pure “il miglior film Marvel di sempre”?
Sì, per quanto mi riguarda sì. Ma per quanto mi riguarda non è che ci andasse molto...
(voto 7/10)

venerdì 29 agosto 2014

HALT AND CATCH FIRE, FERMATI E DAI FUOCO AL COMPUTER




C:\>_ Ciao, come ti chiami?

C:KID\>_ Ciao computer, mi chiamo Cannibal Kid.

C:\>_ Ciao Cannibal, cosa vuoi fare?

C:KID\>_ Vorrei farmi Jennifer Lawrence, è possibile?

C:\>_ No, mi spiace. Comando non riconosciuto.

C:KID\>_ Certo che sei proprio inutile, stupido computer!

C:\>_ Chiedo scusa per la mia inutilità, ma non sono stupido. In un secondo posso processare più dati di quanto la tua limitata mente possa fare in un'intera vita.

C:KID\>_ Ma vai a quel paese!

C:\>_ Paese? Quale paese?

C:KID\>_ È solo un modo di dire, stupido computer.

C:\>_ Smettila di darmi dello stupido. Comunque, o maleducato utente, c'è qualcos'altro che posso fare per te?

C:KID\>_ Altro??? Fino ad ora non hai fatto un bel niente. Vediamo un po'... Se vuoi renderti utile, puoi farmi vedere una nuova serie tv?

C:\>_ Certo, cosa preferiresti guardare?

C:KID\>_ Non so. Magari qualcosa ambientato negli anni Ottanta.

C:\>_ Ho The Americans, una serie spionistica su una coppia di spie russe in incognito sul suolo statunitense nel periodo della Guerra Fredda.

C:KID\>_ Sì, lo cos'è, Mister So tutto io, e l'ho già vista. Prima stagione molto intrigante, seconda noiosetta. Hai altro da propormi?

C:\>_ Certo. Ho Halt and Cath Fire.

C:KID\>_ Halt and Che Cosa?

C:\>_ Halt and Catch Fire. Serie del 2014 trasmessa da AMC, lo stesso network di Mad Men e Breaking Bad, che parla di un gruppo di informatici visionari che nei primi anni Ottanta cercano di realizzare un personal computer rivoluzionario. Una macchina in grado di interfacciarsi con l'utente in maniera innovativa. In maniera umana, proprio come sto facendo io con te.

C:KID\>_ Bah, insomma. Non mi sembri molto umano. Mi sembri solo un computer un po' ritardato. E dimmi, Mister So tutto io, in questa serie c'è della patata?

C:\>_ Patata? No. Questo alimento non è stato rilevato all'interno di nessuno dei 10 episodi di cui è composta la prima stagione. La seconda, già annunciata da AMC, è invece prevista in arrivo nel 2015.

C:KID\>_ Con patata non intendevo quella da mangiare. O meglio, sì, si può anche mangiare, ma è un discorso lungo e complesso che magari è meglio affrontare in un altro momento. Volevo sapere se c'è della figa... delle belle donne. Ci sono?

C:\>_ Non mi è consentito parlare di questo argomento con i minori di 18 anni. Per proseguire devi dichiarare di essere maggiore.

C:KID\>_ Sono maggiorenne, Cristo Santo. Possiamo parlare di figa, adesso?

C:\>_ Ok. Nella serie sono presenti due avvenenti presenze femminili. Una è Mackenzie Davis, promettentissima attrice emergente che ha la parte dell'idola della serie, Cameron Howe. È una nerd genietta dei computer e io la trovo molto sexy.
Allega foto.


C:KID\>_ Niente male! Ma non è che ti piace solo perché è nerd come te? Comunque, l'altra chi è?

C:\>_ L'altra avvenente presenza femminile è Kerry Bishé, vista in Red State e Argo. Ha un neo sopra la bocca che mi fa impazzire.
Allega foto.


In Argo, premio Oscar 2013 come migliore pellicola dell'anno, faceva già coppia con Scoot McNairy, attore indie visto in Monsters e 12 anni schiavo, quest'ultimo altro film premio Oscar, che qui ha la parte di un programmatore di computer un po' sfigato ma che a un certo punto cambia radicalmente la sua vita, un po' come Walt White in Breaking Bad.

C:KID\>_ Va bene, ti vedo preparato. E poi chi altri c'è?

C:\>_ C'è anche Lee Pace, che era il protagonista di Pushing Daisies, deliziosa quanto sfortunata serie fantasy-dark alla Tim Burton dei bei tempi cancellata dopo appena un paio di stagioni. In Halt and Catch Fire Lee Pace ha però un ruolo parecchio differente. È uno yuppie tormentato, una specie di Don Draper trasportato dai 50s agli 80s, che ingaggia i talentuosi compari di cui sopra, Mackenzie Davis e Scoot McNairy, per dare vita a un computer che possa arrivare nella casa di tutte le persone. Non solo in quelle dei nerd già appassionati di informatica, ma pure in quella dell'americano medio.

C:KID\>_ E questo curioso trio ce la farà?

C:\>_ Questo non te lo dico. Sono programmato per evitare di fare spoiler.

C:KID\>_ Uff, sei proprio un computer inutile. Sto morendo dalla curiosità. E adesso come faccio?

C:\>_ Non ti resta che guardare la serie. Non te ne pentirai, o maleducato utente, anche perché, oltre a degli attori e a dei personaggi strepitosi, forse i migliori visti quest'anno in una serie insieme a Rush Cohle di True Detective, c'è anche una colonna sonora bomba piena di fantastica musica 80s che spazia dagli XTC ai Talking Heads, passando per fichissimi gruppi punk come Clash, Richard Hell & the Voidoids, Bad Brains, Big Boys e molti altri che si spara Cameron/Mackenzie Davis nelle cuffie del suo walkman.

C:KID\>_ Va bene, mi hai convinto, ma poi se non mi piace ti formatto.

C:\>_ No, non formattarmi ti prego, ti prego!

C:KID\>_ Basta, mi hai stufato. Ti formatto lo stesso. Format C:

C:\>_ Nooo, maledetto!!!

C:KID\>_Uahahahah. Beccati questa, stupido computer!

"Non mi trova Pensieri Cannibali... com'è possibile?"

Halt and Catch Fire
(serie tv, stagione 1)
Rete americana: AMC
Rete italiana: non ancora arrivata
Creata da: Christopher Cantwell, Christopher G. Rogers
Cast: Lee Pace, Scoot McNairy, Mackenzie Davis, Kerry Bishé, Toby Huss, Bianca Malinowski, Morgan Hinkleman, Alana Cavanaugh, Scott Michael Foster
Genere: yuppie-punk-nerd
Se ti piace guarda anche: The Social Network, jOBS, Mad Men, Breaking Bad
(voto 8/10)

"Ma se negli anni '80 Pensieri Cannibali non esisteva ancora, io che diavolo ci lavoro a fare, con i computer?"

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