Visualizzazione post con etichetta les amours imaginaires. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta les amours imaginaires. Mostra tutti i post

martedì 9 aprile 2013

THE KNIFE, LA NORMALITA’ FATTA A FETTE

I The Knife li conoscete tutti, vero?
Nooo?
Magari dite di no, ma in realtà li avete già sentiti, in qualche modo.
La loro hit “Pass This On” passava persino in radio qualche annetto fa ed è stata usata in alcuni film come lo splendido Les Amours Imaginaires (titolo inglese Heartbeats, vedi canzone successiva) e nel meno, molto meno splendido Elles.

(aperta parentesi questa è una delle canzoni più belle del nuovo millennio chiusa parentesi)



La loro “Heartbeats” rifatta in versione acustica da Jose Gonzalez è stata poi usata in un celebre poetico spot Sony.



La cantante dei Knife, Karin Dreijer Andersson, meglio nota come Fever Ray che è anche più facile da pronunciare, nel 2009 ha pubblicato un disco solista stellare e un suo pezzo, If I Had a Hearth è ora usato come sigla della notevolissima serie tv Vikings.



La Karin ha poi prestato la sua particolare voce anche alla karina ma diciamo pure splendida "What Else Is There?" dei Royksopp.



Niente?
Non li avevate mai sentiti comunque?
Adesso potete dire di conoscerli. E adesso è arrivato anche il loro nuovo allucinante album.

The Knife “Shaking the Habitual”
Genere: psyco
Provenienza: Stoccolma, Svezia
Se ti piace ascolta anche: Fever Ray, Bjork, Zola Jesus, Crystal Castles, Grimes, Portishead, Radiohead

Quando si dice mantenere fede agli impegni presi. I misteriosi The Knife hanno intitolato il loro nuovo disco “Shaking the Habitual” e non l’hanno fatto a caso. Non sono il solito gruppo che annuncia di fare qualcosa di diverso e poi ripropone una misera rimasticatura di quanto già fatto in passato. I The Knife scuotono davvero l’abituale. Il loro disco è folle, rivoluzionario, un uragano di suoni e rumori che si abbatte su e contro tutto ciò che conoscevamo, un’evoluzione di quanto sperimentato con il precedente “Tomorrow, In a Year”, le musiche realizzate per un’opera teatrale basata, guarda caso, su L’origine della specie di Charles Darwin.

Qui dentro non c’è niente di normale, dal tribal-pop da manicomio “A Tooth for an Eye” al trip pazzesco del singolo ammazzaradio nel senso che in radio non lo sentirete mai “Full of Fire”, mentre “A Cherry on Top” sembra uscita fuori da un club del silencio lynchiano, “Without You My Life Would Be Boring” è disco-pop per flauti, “Wrap Your Arms Around Me” è la fine del mondo nel senso che quando arriverà la fine del mondo io mi aspetto un suono del genere. E questi ultimi due sono ancora tra i pezzi più accessibili di tutto il disco, rendetevi conto.



"Noi Knife abbiamo un sound davvero affilato, ahahah!"
E poi ancora ci sono i rumori malati di “Crake”, i rumori horror di “Freaking Fluid Injection”, i 20 minuti di ambient music di “Old Dreams Waiting to Be Realized”, pronti per diventare la colonna sonora di un film di fantascienza non ancora girato. Qualcuno storcerà il naso, ma questo è ciò che io chiamo “Shaking the Habitual”. Dopo aver messo alla prova la nostra pazienza, i Knife ci premiano con il pezzo capolavoro dell’album: “Raging Lung”, quanto di più immediato possiate trovare qua dentro.
Ma non è finita: “Networking” è elettronica spinta oltre ogni limite, come immagino vorrebbe suonare Thom Yorke sia con i Radiohead che con gli Atoms for Peace ma è dai tempi di “Kid A” che non riesce a fare, non in maniera così estrema e libera. Discorso analogo per la successiva “Stay Out of Here”, pronta per essere suonata in qualche club sadomaso o, nell’anno 3000, anche nelle discoteche tradizionali. Suona tutto talmente strambo che il pezzo di chiusura, “Ready to Lose”, che strambo sarebbe su qualunque altro disco, con il suo stile molto Fever Ray, sembra quasi normale. Ho detto quasi. Qui infatti non ci troviamo di fronte a una raccolta di canzoni, bensì a un viaggio nell’ignoto, all’equivalente musicale di film come Enter the Void o Holy Motors.

Fin da ora è questo il candidato più autorevole al titolo di disco dell’anno. Magari non il più bello in assoluto, ma con buona probabilità il più importante e coraggioso. I The Knife non sono normali, queste non sono canzoni abituali, ascoltarle fa male e “Shaking the Habitual” è un capolavoro per malati di mente. Infatti lo adoro.
(voto 9/10)



martedì 10 gennaio 2012

OSCAR CANNIBALI 2011


Se i Cannibal Telefilm Awards sono stati un po’ l’equivalente per questo blog degli Emmy, adesso arrivano gli Oscar cannibali, la versione de' noantri degli Academy Awards dedicati alle migliori visioni cinematografiche dell’annata 2011. Una cascata di premi e awards vari, molto vari. Alcuni stupidi, naturalmente.
Si parte con la consegna del titolo più ambito del mondo (o quasi), il Cannibale d’Oro 2011 di miglior film dell’anno, che va a…
Il cigno nero, come già noto.
Qui di seguito trovate il riassunto della Top 40 (in realtà allargata a 43 titoli) dei film preferiti dell’anno sul blog Pensieri Cannibali.

  1. Il cigno nero
  2. The Tree of Life
  3. Drive
  4. Melancholia
  5. Les amours imaginaires
  6. La donna che canta
  7. Confessions
  8. Margin Call
  9. Attack the block
10. Non lasciarmi

11. Ekusute/Cold Fish
12. Submarine
13. Another Earth
14. Beginners
15. Le amiche della sposa
16. Kaboom
17. Rubber
18. Midnight in Paris
19. Hanna
20. Source Code

Ecco alcuni dei molti VIPs che stanno entrando al Cannibal Theatre per seguire la cerimonia. Clooney è venuto solo per il post-party.
21. The Future
22. Arrietty/Summer Wars
23. Crime d’amour/L’autre monde - Black Heaven
24. The Help
25. 5 giorni fuori - It’s kind of a funny story
26. Super 8
27. Carnage
28. Una separazione
29. Hesher
30. Limitless

31. Le idi di marzo
32. Blue Valentine
33. Take me home tonight
34. Insidious
35. Scream 4
36. Jane Eyre
37. Mother's Day
38. L’ultimo terrestre
39. The Woman
40. Habemus Papam

Pur avendo visto un sacco di films, alcuni non sono (ancora) riuscito a guardarli, tra questi cito This Must Be the Place, The Artist, L’amore che resta, Faust, A Dangerous Method…

Altri film che sono usciti in Italia solo nel corso del 2011 li avevo invece già inseriti nella mia lista del 2010, come ad esempio Enter the Void, Un gelido inverno - Winter’s Bone, Exit Through the Gift Shop, Easy Girl o Machete…

Altri ancora mi sono piaciuti, però un filino meno dei primi 40. Tra questi cito: Tamara Drewe, Il ragazzo con la bicicletta, One Day, 30 Minutes or Less, Con gli occhi dell’assassino, Amici di letto, Tucker and Dale Vs Evil, The Devil’s Double, Il truffacuori, Boris - Il film.

Altri altri ancora ancora infine non sono presenti perché o mi hanno lasciato indifferente o mi hanno fatto proprio schifo! Ma di questi ne riparleremo presto...
E ora via alla cerimonia, con tutta la miriade di premi e cotillon cinematografici assortiti!

Best Coach (Miglior regista)
1. Terrence Malick, The Tree of Life
2. Nicolas Winding Refn, Drive
3. Darren Aronofsky, Il cigno nero
4. Lars Von Trier, Melancholia
5. Shion Sono, Ekusute e Cold Fish

Scelta durissima qui e alla fine ha avuto la meglio il Malick in stato di vera Grazia di The Tree of Life. E dietro ai super big dell’annata Refn-Aronofsky-Von Trier spunta a sorpresa Shion Sono, talento straripante quanto folle del cinema giapponese.


Premio scribacchino (Miglior sceneggiatura originale)
1. J.C. Chandor, Margin Call
2. Mark Heyman, Andres Heinz e John J. McLaughlin, Il cigno nero
3. Brit Marling e Mike Cahill, Another Earth
4. Asghar Farhadi, Una separazione
5. Kristen Wiig e Annie Mumolo, Le amiche della sposa

And the winner is...
Margin Call. Perché riesce a raccontare in maniera semplice e umanamente comprensibile anche dai non economisti le ragioni della crisi finanziaria. Il film non si limita alla pura documentazione come fa il pur valido Inside Job, bensì si fa grande cinema grazie a una sceneggiatura dai tempi perfetti condita da dialoghi di una notevole profondità. A firmarla è l'esordiente J.C. Chandor, uno che promette davvero grandi cose...


Premio scribacchino copione (Miglior sceneggiatura non originale)
1. Valérie Beaugrand-Champagne e Denis Villeneuve (dall’opera teatrale Incendies di Wajdi Mouawad), La donna che canta
2. Richard Ayoade (dal romanzo Submarine di Joe Dunthorne), Submarine
3. Tate Taylor (dal romanzo L’aiuto di Kathryn Stockett), The Help
4. Yasmina Reza e Roman Polanski (dall’opera teatrale Il dio del massacro di Yasmina Reza), Carnage
5. Alex Garland (dal romanzo Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro), Non lasciarmi

Tratta dall’opera teatrale scritta da Wajdi Mouawad, la sceneggiatura dello splendido La donna che canta racconta una storia drammatica in maniera precisa come una formula matematica e allo stesso tempo emozionante come... beh, di certo non come una formula matematica. Roba mica da poco.


Il divo (Miglior attore 2011 film vari + serie tv)
1. Ryan Gosling (Drive, Le idi di marzo, Crazy Stupid Love, Blue Valentine, All good things)
2. Michael Fassbender (Jane Eyre, A Dangerous Method, X-Men: L’inizio)
3. Bryan Cranston (Breaking Bad, Drive, Contagion, L’amore all’improvviso)
4. Jake Gyllenhaal (Source Code, Amore e altri rimedi)
5. Dominic Cooper (Tamara Drewe, The Devil’s Double, Capitan America)

Attore dell’anno non poteva essere che lui: Ryan Gosling. Lo scontro con Fassbender però è destinato a proseguire nel 2012 e chissà chi avrà la meglio, tra 12 mesi… Se Bryan Cranston ha dato il suo top in tv con la serie Breaking Bad, mentre al cinema ha avuto qualche ruolo troppo ingiustamente piccolo, e Jake Gyllenhaal ha insaccato una bella doppietta fantascienza + romanticismo, occhio anche alla mia scommessa personale Dominic Cooper.


La diva (Miglior attrice 2011 film vari + serie tv)
1. Natalie Portman (Il cigno nero, Hesher, Amici amanti e…, Thor, L’amore e altri luoghi impossibili, Your Highness)
2. Jessica Chastain (The Tree of Life, The Help, Il debito, Stolen Lives)
3. Rose Byrne (Le amiche della sposa, Insidious, Damages, X-Men: L’inizio, In viaggio con una rock star)
4. Carey Mulligan (Non lasciarmi, Drive)
5. Kate Winslet (Mildred Pierce, Carnage, Contagion)

Volevo fare l’originalone e scegliere qualcun’altra, però non ce l’ho proprio fatta. Natalie ha dominato l’annata in lungo e in largo, l'attrice dell'anno (e pure del secolo, del millennio, della Storia) non poteva che essere lei. Pure Jessica Chastain e Rose Byrne comunque se la sono giocata fino all’ultimo sfoderando una moltitudine di interpretazioni notevoli e stra-variegate, tra drammi, commedie, horror, spy-story e film sui supereroi. Carey Mulligan ha fatto "solo" 2 film, ma entrambi nella mia top 10, mentre Kate Winslet si è confermata alla grande, sopravvivendo a un'annata difficilotta tra recessione (Mildred Pierce), virus letali (Contagion) e... vomito (Carnage).


Premio uomo primadonna (Miglior attore protagonista)
1. Ryan Gosling, Drive
2. Joseph Gordon-Levitt, Hesher
3. Christoph Waltz, Carnage
4. Michael Fassbender, Jane Eyre
5. Pneumatico Robert, Rubber

(Non ho ancora visto This must be the place, dove immagino Sean Penn avrebbe potuto dire la sua)

Ancora Gosling, sempre Gosling. Nonostante le ottime prove in Le idi di marzo e Blue Valentine, il suo ruolo più iconico e memorabile è quello in Drive. Scatenato il metallaro Joseph Gordon-Levitt di Hesher, basterdissimo Christoph Waltz in Carnage, sornione Fassbender in Jane Eyre. Niente male anche l’interpretazione dello pneumatico Robert nel geniale film Rubber che lo vede protagonista assoluto. Non so quali siano le sue prospettive future a Hollywood, però già se la cava meglio di molti attori in carne e ossa...


Premio donna primadonna (Miglior attrice protagonista)
1. Natalie Portman, Il cigno nero
2. Kirsten Dunst, Melancholia
3. Monia Chokri, Les amours imaginaires
4. Ludivine Sagnier, Crime d’amour
5. Saoirse Ronan, Hanna

Se Ryan Gosling è stato il grande protagonista tra gli attori maschi, Natalie Portman ha fatto lo stesso tra le femminucce. Troppo pazzesca la sua interpretazione per non vincere l’Oscar cannibale, dopo quello vero, molto meno prestigioso. Però Kirsten Dunst ce l’ha messa tutta, con una performance estrema e folle (quasi) quanto quella della “rivale”. Autentica rivelazione la canadese Monia Chokri in Les amours imaginaires, mentre Ludivine Sagnier in Crime d'amour ha offerto una prova sfaccettata e folle abbastanza da convincermi a inserirla tra le top 5. Autentica conferma Saoirse Ronan, una garanzia nonostante non abbia fatto ancora 18 anni, con una Hanna super kick-ass girl dell'anno.


Premio reggimoccolo (Miglior attore non protagonista)
1. Christian Bale, The Fighter
2. Tom Hardy, Warrior
3. Vincent Cassel, Il cigno nero
4. Corey Stoll, Midnight in Paris
5. Christopher Plummer, Beginners

In un testa a testa combattuto quanto un bel match di pugilato come si deve, il “fighter” Christian Bale alla fine ha messo K.O. il “warrior” Tom Hardy. La prova che non sempre i muscoli bastano per avere la meglio su un rivale.
Bene il Cassel danzereccio del Cigno nero e il Christopher Plummer anziano gay e malato di Beginners, ma la rivelazione di turno è il Corey Stoll/Hemingway uscito dalla fantasia di Woody Allen.


Premio reggicandela (Miglior attrice non protagonista)
1. Mila Kunis, Il cigno nero
2. Octavia Spencer, The Help
3. Carey Mulligan, Drive
4. Charlotte Gainsbourg, Melancholia
5. Melissa McCarthy, Le amiche della sposa

Premiata dal (quasi) sempre lungimirante Quentin Tarantino al Festival di Venezia 2010, la performance di Mila Kunis, perfetto contraltare della cigna Portman, era stata poi dimentica in maniera criminale dall’Academy Awards, ma non certo dalla giuria degli Oscar cannibali (composta dal solo sottoscritto), che la fa trionfare davanti alla scatenata Octavia Spencer di The Help. Le fossette e il volto imbronciato di Carey Mulligan in Drive si guadagnano da sole una nomina, così come l'intensa e sottovalutata prova di Charlotte Gainsbourg in Melancholia e la spassosa amica della sposa Melissa McCarthy.


Premio uno per tutti, tutti per uno (Miglior cast)
1. The Help
2. Il cigno nero
3. Le amiche della sposa
4. Non lasciarmi
5. Carnage

Cast femminili sontuosi protagonisti, anzi protagoniste, di The Help e delle (esilaranti) Amiche della sposa. Poi, va da sé, c’è il fenomenale gruppo di ballo e soprattutto di attori/attrici di Black Swan, il trio magico che non è Qui Quo Qua bensì Keira*Carey*Andrew di Non lasciarmi e i 4 personaggi in cerca di un salotto borghese della (quasi) carneficina di Carnage.



Vorrei essere lui (Sex-symbol uomo)
1. Ryan Gosling
2. Michael Fassbender
3. Jake Gyllenhaal
4. Justin Timberlake
5. Vincent Cassel

Per chi avesse qualche dubbio in proposito, beh Ryan Gosling vince anche nella categoria di sex-symbol maschile dell’anno, davanti all’eterno secondo (almeno per quest’anno) Michael Fassbender. Più distaccati si piazzano Jake & Justin. Il vorrei essere Vincent Cassel non è riferito al fatto che sia sposato con la Monicona Bellucci nazionale (cosa che proprio schifo comunque non mi farebbe) ma perché ha fatto, anzi si è fatto, Natalie Portman e Mila Kunis ne Il cigno nero.


Vorrei farmi lei (Sex-symbol donna)
1. Natalie Portman e Mila Kunis
2. Kirsten Dunst
3. Emma Stone
4. Roxane Mesquida
5. Katrina Bowden

Natalie e Mila già da sole sono tanta roba, ma insieme sono pressoché invincibili, roba che nemmeno un esercito di conigliette di Playboy potrebbe superarle. Nomina meritata poi per Emma Stone, che avevo colpevolmente omesso dalla lista delle Cotte adolescenziali 2011. Spazio poi per un paio di sorprese: la francesona Roxane Mesquida notata nell'anno da poco terminato in Kaboom, Rubber, Sennentuntschi e pure guest-star nella serie Gossip Girl, e la biondina Katrina Bowden rubacuori del divertente horror Tucker and Dale Vs Evil.


Pussy award (Cast femminile più gradevole alla vista)
1. Sucker Punch (Emily Browning, Vanessa Hudgens, Abbie Cornish, Jamie Chung, Jena Malone)
2. Kaboom (Nicola LaLiberte, Roxane Mesquida, Haley Bennett, Juno Temple)
3. The Ward - Il reparto (Danielle Panabaker, Amber Heard, Lyndsy Fonseca)
4. Bitch Slap (Erin Cumming, America Olivo, Julia Voth)
5. Piranha 3D (Riley Steele, Kelly Brook, Jessica Szohr)

Lasciando per questa volta da parte le cigne nere, che se no si portano a casa tutti i premi a mani basse e non lasciano più niente alle altre, vince la speciale categoria dell’ambitissimo Pussy Award 2011 il cast strepitoso, più per qualità fisiche che recitative (comunque presenti), di Sucker Punch, che vanta un cast multietnico di multitopa in grado di superare le notevoli fanciulle di Kaboom e The Ward e le donzelle più soft-porno-oriented degli spudorati Bitch Slap e Piranha 3D.


Premio “come mamma li ha fatti” (Miglior nudo)
1. Kirsten Dunst, Melancholia
2. Ryan Gosling, Crazy Stupid Love
3. Kirsten Dunst e Ryan Gosling, All Good Things
4. Kelly Brook e Riley Steele, Piranha 3D
5. Jennifer Aniston, Come ammazzare il capo e vivere felici

Kirsten Dunst e Ryan Gosling vanno a vincere sia da soli che in accoppiata. Evidentemente non si fanno troppi problemi a mostrarsi senza veli, un po’ come la modella Kelly Brook in team con la pornostar (non è un caso) Riley Steele nelle acque torbide di Piranha, e pure Jennifer Aniston, unica ragione d’essere dell’altrimenti inutile Come ammazzare il capo e vivere felici, film che fa rimpiangere persino il nostro C’è chi dice no...


Meglio dei porno... o quasi award (Miglior scena sexy)
1. Natalie Portman e Mila Kunis, Il cigno nero
2. Natalie Portman (scena masturbazione), Il cigno nero
3. Justin Timberlake e Mila Kunis, Amici di letto
4. Amber Heard (mentre apre semplicemente il cofano di un’auto), Drive Angry 3D
5. Ryan Gosling ed Emma Stone, Crazy, Stupid, Love

Altro trionfo, persino doppio, per un film giocato proprio sul tema del doppio: Il cigno nero non può fare a meno di portarsi a casa le prime due piazze tra le scene sexy dell’annata, con Natalie Portman che si gioca un doppio con Mila Kunis e va pure di versione “solista”. Mila Kunis non è da meno e si dà da fare (seppure aiutata da una controfigura) anche con Justin Timberlake in Trombamici Amici di letto, mentre ad Amber Heard basta aprire il cofano di una macchina per rendere bollente una scena. Poteva poi mancare un’altra dose di Gosling? Eh no, signora mia. Lo so che lei è all'antica e mi preferisce il bel George Clooney, però Ryan Gosling è il nuovo che avanza e in coppia con Emma Stone in Crazy, Stupid, Love fa faville.


Slinguata award (Miglior bacio)
Ryan Gosling e Carey Mulligan, Drive
Natalie Portman e Mila Kunis, Il cigno nero
Craig Roberts e Yasmin Paige, Submarine
Anne Hathaway e Jim Sturgess, One Day
Justin Timberlake e Mila Kunis, Amici di letto

La scena del bacio in ascensore di Drive è talmente potente, sorprendente e incredibile che supera persino il lesbo-kiss di Natalie Portman e Mila Kunis. Cosa che non credevo sarebbe mai stata umanamente possibile. E invece… Briciole per tutte le altre coppiette, tra il bacio fotografato di Submarine, i romanticoni di One Day e gli un po' meno romanticoni di Amici di letto.


Music Award (Miglior colonna sonora)
1. Cliff Martinez e AA.VV., Drive
2. Alexandre Desplat e AA.VV., The Tree of Life
3. AA.VV., Les amours imaginaires
4. Chemical Brothers, Hanna
5. Alex Turner, Submarine

Grande annata di cinema, grande annata di musica per il cinema. Le due cose vanno a braccetto. Per me la colonna sonora ha un peso fondamentale in qualunque film e una buona fetta della riuscita di Drive non va solo a una grande regia o allo sguardo di Ryan Gosling, ma anche alla sua fenomenale/fondamentale soundtrack. Notevolissima pure la scelta delle canzoni di Les amours imaginaires e Divine le musiche di The Tree of Life. Ottimo poi l’esordio come autori di musica per il cinema di Alex Turner degli Arctic Monkeys e dei Chemical Brothers (ma anche dei Basement Jaxx, rimasti fuori per un soffio dalla cinquina con la loro colonna sonora di Attack the Block).


Premio jukebox (Miglior canzone)
1. College feat. Electric Youth “A real hero”, Drive
2. Dalida “Bang bang”, Les amours imaginaires
3. Radiohead “Last Flowers”, Confessions / Radiohead “You and Whose Army?”, La donna che canta
4. Penny & the Quarters “You and me”, Blue Valentine
5. KRS-One “The Sound of da police”, Attack the block

“A Real Hero” dei College insieme agli Electric Youth dalla colonna sonora di Drive è stata eletta mia canzone preferita del 2011 in assoluto, quindi non poteva che vincere pure in questa categoria…
Secondo posto a sorpresa per Dalida, gloria della musica 60s italiana, riscoperta dal canadese Les amours imaginaires. E poi ci sono i doppi Radiohead: memorabili temi conduttori sia nel giapponese Confessions che nel canadese La donna che canta. Perla da scoprire e amare incondizionatamente “You and me” dalla soundtrack di Blue Valentine e super-sballosa la hit-rap di KRS-One  rispolverata dagli anni ‘90 per Attack the Block.

New kid on the block (Attore rivelazione)
1. Craig Roberts, Submarine
2. John Boyega, Attack the block
3. Dominic Cooper, Tamara Drewe, The Devil’s Double e Capitan America
4. Hunter McKracken , The Tree of Life
5. Tom Hiddleston, Thor e Midnight in Paris

Il volto curioso particolare da fulminato di Craig Roberts in Submarine e quello da ninja incazzoso di John Boyega in Attack the Block sono quelli dei due giovani britannici su cui scommetto per il futuro, insieme ai sempre inglesi ma ormai già lanciatissimi Dominic Cooper e Tom Hiddleston. Rivelazione anche il ragazzino/futuro Sean Penn di The Tree of Life.


New b***h in town (Attrice rivelazione)
1. Jessica Chastain, The Tree of Life, The Help e Il debito
2. Melissa Desormeaux-Poulin, La donna che canta
3. Monia Chokri, Les amour imaginaires
4. Juno Temple, Kaboom
5. Jessica Barden, Tamara Drewe e Hanna

Jessica Chastain è arrivata volando sul cinema di quest’anno ed è destinata a rimanere. Mi hanno colpito parecchio pure le canadesi Melissa Desormeaux-Poulin (niente a che vedere con Amelie Poulain) e Monia Chokri, che spero verranno notate anche dalle parti di Hollywood (o anche no, così non rischiano di sputtanarsi, come diceva il giovane Holden), mentre Juno Temple oltre a essere figlia d’arte (suo padre è il regista Julien Temple) sta brillando di luce propria e il prossimo anno la vedremo anche ne Il cavaliere oscuro - Il ritorno. Sempre dalla vecchia Inghilterra arriva anche la giuovine Jessica Barden, mitica sia in Tamara Drewe che in Hanna.


Rookie director (Miglior nuovo regista)
1. Xavier Dolan, Les amours imaginaires
2. Quentin Dupieux, Rubber
3. J.C. Chandor, Margin Call
4. Joe Cornish, Attack the block
5. Richard Ayoade, Submarine

A.A.A. Registi su cui puntare per il futuro cercasi.
A.A.A. A eccoveli trovati: il canadese Xavier Dolan (22 anni, già al lavoro sul suo terzo film), il francese Quentin Dupieux (37 anni, anche noto come Mr. Oizo), l’americano J.C. Chandor (37 anni), e gli inglesi Joe Cornish (43 anni, anche attore comico) e Richard Ayoade (34 anni, anche lui pure comico, ma com’è che in Italia ci dobbiamo accontentare di Pieraccioni che se andiamo a vedere da vicino non è né comico né regista?).


Best line (Miglior battuta o dialogo)
1. “La Terra è malvagia, non c’è alcun bisogno di affliggersi per lei. Nessuno ne sentirà la mancanza.” Kirsten Dunst in Melancholia
2. Monologo iniziale, Stephen Spinella in Rubber
3. "Cosa fai?", "Guido", Ryan Gosling in Drive
4. “You is kind, you is smart, you is important,” Viola Davis in The Help
5. “Il segreto della vita: birra, sole e fighette depilate che si toccano sott’acqua.” Jerry O'Connell in Piranha 3D

Tra le frasi e dialoghi dell’anno, vince il pessimismo cosmico di Melancholia, davanti al grandioso monologo nonsense iniziale di Rubber. Già nel mito anche la battuta laconica di Drive, toccanti le parole della domestica di The Help ed esilaranti quanto fondamentalmente vere quelle di Piranha 3D.


Miglior scena
1. Jessica Chastain vola, The Tree of Life
2. Ascensore, Drive
3. Scena iniziale, Melancholia
4. Trasformazione in cigno, Il cigno nero
5. Prima scena, La donna che canta

Scene che si commentano da sole. Se le avete viste.
Se non le avete viste, rimediate recuperando questi film ORA!


Momento WTF - What The Fuck? (Scena più pazzesca e inaspettata)
1. Drive (il comportamento di Ryan Gosling in ascensore)
2. Le amiche della sposa (Kristen Wiig vede una donna del ‘700 sull’ala dell’aereo)
3. Carnage (Kate Winslet sbocca in salotto su un prezioso libro d’arte)
4. I’m Still Here (Joaquin Phoenix ospite al David Letterman Show)
5. Another Earth (finale)

Il momento What the fuck? definitivo - non solo dell'anno ma forse di sempre - è la scena in ascensore di Drive. È la decima volta che la nomino in questi Oscar Cannibali, se non avete ancora capito di cosa sto parlando dovete rimediare guardando Drive subito! Da pisciarsi addosso dalle risate tutto il delirio aereo di Kristen Wiig in Le amiche della sposa, con apice dell'assurdo quando dichiara di vedere una donna del Settecento sull'ala dell'aereo. A sorpresa arriva anche il vomito di Kate Winslet in Carnage, così come il colpone di scena shock di Another Earth. Categoria a parte Joaquin Phoenix, fatto strafatto e (più o meno) strafigo nel finto documentario I'm Still Here, con ospitata - vera - al David Letterman Show.

“Mio idolo!” award (Personaggio idolo personale)
1. Nina Sayers (Natalie Portman), Il cigno nero
2. Driver (Ryan Gosling), Drive
3. Annie Walker (Kristen Wiig), Le amiche della sposa
4. Hesher (Joseph Gordon-Levitt), Hesher
5. Oliver Tate (Craig Roberts), Submarine

La Nina di Black Swan e il Driver di Drive sono i due personaggi in cui mi sono riconosciuto di più in quest’annata cinematografica, ma non solo. Nella prima ho trovato la mia doppia personalità, tra voglia di perfezione e voglia di (auto)distruzione, e pure nel secondo ho trovato molto me stesso, solo che se lui guida, io scrivo. Idoli di natura varia poi l’esilarante protagonista delle Amiche della sposa, il metallaro folle Hesher e lo strambo ragazzino di Submarine.


Cattivone dell’anno (Best villain)
1. Lars Von Trier, conferenza stampa al Festival di Cannes
2. Mr. James Ford, eterno blogger rivale del sottoscritto Cannibal Kid
3. Dieter Laser, The Human Centipede
4. Robin McLeavy, The Loved Ones
5. Jeremy Irons, Margin Call

Lars Von Trier con la sua conferenza stampa-show delirante al Festival di Cannes si guadagna il titolo di super-cattivo cinematografico dell’anno, davanti persino al mio acerrimo blogger enemy Mr. James Ford, che il prossimo anno si dovrà impegnare di più se vuole conquistare il primo posto assoluto! Buahahaha
Tra i cattivoni ci sono poi anche il dottore maniaco di The Human Centipede, la pazza assassina innamorata di The Loved Ones e l’uomo che insieme al suo branco di lupi ha fottuto l’economia mondiale alla facciazza nostra in Margin Call.


Miglior locandina
1. The Tree of Life
2. Midnight in Paris
3. Il cigno nero
4. Le idi di marzo
5. Les amours imaginaires

La mia locandina preferita è il collage di The Tree of Life, semplice quanto efficace rappresentazione dell’infinità del mondo e della pellicola stessa. Plauso anche al vangoghiano Allen, alle varie e tutte spettacolari locandine (ufficiali o meno che siano) di Black Swan, perfetta sia come cover giornalistica che cinematografica quella de Le idi di marzo e di classe fuori dal tempo i poster di Les amours imaginaires.


Premio speciale “Droga dell’anno”
NZT, Limitless


Cheeta award (Miglior animale cinematografico, premio in memoria dello scomparso Cheeta)
1. Cane Arthur, Beginners
2. Cigno (Natalie Portman), Il cigno nero
3. Gatto Paw-Paw, The Future
4. Gorilla-wolf-motherfuckers, Attack the block
5. Scimpanzé Caesar (Andy Serkis), L’alba del pianeta delle scimmie

(Non ho ancora visto The Artist, dove pare il cane sia fenomenale)

Tra gli attori animali, va a vincere Arthur, il cane con tanto di didascalie nell'ottimo e sottovalutato Beginners. Al secondo posto l'animale più affascinante del mondo: il cigno? No, Natalie Portman. Il terzo posto lo annuncio con un groppo in gola: lo straziante gatto Paw-Paw di un altro piccolo film sottovalutato ma assolutamente da scoprire, The Future. Bruttoni ma efficaci i "gorilla-wolf-motherfuckers" (come vengono affettuosamente definiti) di Attack the Block, mentre Caesar nel modesto L'alba del pianeta delle scimmie si dimostra un attore più espressivo di molti suoi colleghi umani di Hollywood. D'altra parta dietro al morphing ci sta il solito Andy "Gollum" Serkis...

Cry baby award (Miglior scena di pianto dell’anno)
Elsa Fornero, conferenza stampa di presentazione della Manovra salva Italia.

Motivazione: è stata in grado di superare persino i numerosi e grandiosi pianti della campionessa assoluta di categoria, Natalie Portman.


Guilty pleasure (Film che mi vergogno mi siano piaciuti, almeno un pochino)
1. Piranha 3D
2. Beastly
3. Cappuccetto rosso sangue
4. Sucker Punch
5. My Soul to Take

E veniamo ai film vergogna dell’anno, quelli che mi sono piaciuti, o piaciucchiati perlomeno, anche se so in cuor mio che sono delle gran cagate. Andiamo, tutti hanno i propri scheletri nell'armadio...
Che poi un film come Piranha 3D nel suo essere volutamente cazzaro e sopra le righe è in realtà una perla del cinema trash con diverse battute e momenti (quasi) geniali, mentre Beastly e Cappuccetto rosso sangue sono due teen-fantasy riusciti a far riemergere il mio lato bimbominkia, mai sopito tra l’altro e quindi in verità non è che ci andasse molto. Sucker Punch ha una sceneggiatura alquanto limitata, ma è una gioia per gli occhi (in tutti i sensi) e My Soul to Take sarà anche una cazzatona incredibile, però secondo me è un film parecchio incompreso: non è infatti un semplice teen-horror-fantasy ma una parodia teen-horror-fantasy e quindi per questo l’ho trovato parecchio divertente. O magari è solo che Wes Craven sa come fottermi, ogni volta.


“Italians do it better… sometimes” award (Miglior film italiano)
1. L’ultimo terrestre
2. Habemus Papam
3. Boris - Il film
4. Vallanzasca - Gli angeli del male
5. La bellezza del somaro (sebbene uscito a dicembre 2010, lo inserisco quest’anno vista la penuria di film italiani decenti)

Devo confessare di non aver visto tantissimi film italiani quest’anno, ma tra quelli che ho avuto la "fortuna" di ammirare ci sono un sacco di prodotti mediocri, per non dire spazzatura, in cui trovare cose valide non è stato facile. Per originalità e per il suo essere così poco italiano mi ha sorpreso piacevolmente L’ultimo terrestre, mentre l’ultimo Nanni Moretti è una visione interessante, però tra luci e ombre. E la miglior commedia dal nostro paese, tra le tante boiate uscite, alla fine è stata Boris - Il film. Di decente, tra un valido Vallanzasca e un divertente quanto radical-chic La bellezza del somaro, poco altro…


Premio “L’orrore, l’orrore” (Miglior horror)
1. Ekusute
2. The Human Centipede
3. Insidious
4. Scream 4
5. The Woman

Il giapponese Ekusute, per quanto del 2007, è il film dell’orrore più fantasioso e fico visto negli ultimi tempi, mentre l’olandese The Human Centipede è il più folle e perverso (il sequel devo ancora trovare il fegato di vederlo!), Insidious il più insidioso e retrò, Scream 4 il più divertente e come sempre (auto)ironico, The Woman il più politico e splatter. Un sacco purtroppo gli horror di livello medio-basso visti, in un'annata che non mi è sembrata eccezionale per il genere.


Premio speciale Scream Queen (Miglior attrice di film horror)
Amber Heard, The Ward e And soon the darkness


Thriller night award (Miglior thriller)
1. Una separazione
2. Crime d’amour
3. L’autre monde
4. Mother’s Day
5. Con gli occhi dell’assassino

Una separazione è un thriller? Forse no, o almeno non solo, però in fin dei conti presenta una delle trame più thriller della stagione. Ottimo stato di salute poi per il noir francese, con Crime d’amour e L’autre monde, la Spagna se la cava con le atmosfere rarefatte di Con gli occhi dell’assassino e dagli Usa arriva il “mommy thriller” definitivo: Mother’s Day.


Premio LOL :) (Film più divertente)
1. Le amiche della sposa
2. 30 Minutes or Less
3. Tamara Drewe
4. Take Me Home Tonight
5. Tucker and Dale Vs Evil

Miglior commedia dell’anno, nessun dubbio per me così come per praticamente tutta l’America: Le amiche della sposa, scritto e interpretato da quella fenomena di Kristen Wiig del Saturday Night Live, un film troppo sottovalutato invece in Italia. Risate spassose, sguaiate e spensierate quindi con 30 Minutes or Less, risate radical-chic in salsa british con Tamara Drewe, risate con una nostalgica lacrimuccia 80s insieme a Take Me Home Tonight e risate orrorifiche con il (quasi) cult Tucker and Dale Vs Evil.


Love me, love me award (Miglior film sentimentale)
1. Les amours imaginaires
2. Beginners
3. Jane Eyre
4. One Day
5. Il truffacuori

Romanticoni di tutto il mondo unitevi per questa categoria. In realtà Les amours imaginaires come si evince dal titolo è più un film sull’idea di essere innamorati che non sul grande Amore, mentre Beginners al di là di una bella storia d’amore si rivela una profonda riflessione esistenzialista. Più classicamente romantici Jane Eyre e il toccante (sì, preparate i fazzoletti) One Day, mentre dalla Francia mi ha sorpreso la gradevolissima commedia Il truffacuori con Romain Duris e Vanessa Paradis.


Sci-fi award (Miglior film di fantascienza)
1. Source Code
2. Super 8
3. Another Earth
4. Attack the block
5. I guardiani del destino

È stata un’annata strepitosa per le pellicole a tematica vagamente fantascientifica, sebbene alcune rimangano parecchio all’infuori del genere, come Melancholia e Non lasciarmi, così come piuttosto trasversali sono pure Another Earth, Attack the Block e il carino ma non eccezionale I guardiani del destino. Della sci-fi pura allora resta il bel tuffo nella fantascienza fanciullesca di Super 8 e l’ottimo Source Code firmato dall’ormai specialista Duncan Jones, il figlio regista di David Bowie che dopo Moon si è confermato splendidamente.


Cartoon award (Miglior film d’animazione)
Arrietty ex aequo Summer Wars

Quest’anno niente Disney, niente Pixar, niente Dreamworks, niente studios americani, computer grafica o 3D. Quest'anno gli anime giapponesi dominano e basta. Yatta!


Ma documentami ‘sta cippa award (Miglior documentario)
1. Inside Job
2. When you’re strange: A film about the Doors
3. I’m still here

Tra i documentari non ho visto niente di troppo esaltante (mi manca però ad esempio la visione di Pina 3D), comunque il più interessante mi è sembrato Inside Job sul tema della crisi economica, sebbene finisca per essere troppo tecnico. Sempre un piacere poi riascoltare la storia dei Doors e a tratti divertente, seppur non del tutto riuscito, il mockumentary di Casey Affleck che filma Joaquin Phoenix alle prese con la sua carriera da rapper (fallito).


Premi tecnici
Miglior fotografia, montaggio ed effetti speciali: The Tree of Life
Miglior trucco, costumi e scenografia: Il cigno nero

Infine, per fare gli sboroni, come all’Academy Awards c’abbiamo pure i premi alle categorie tecniche, c’abbiamo. A trionfare sono ancora loro, quei due splendori per gli occhi, per le orecchie, per il cuore e per l’anima di The Tree of Life e Il cigno nero.


Per oggi è tutto. Direi che ne ho consegnati abbastanza di premi, no?
Giovedì invece sarà tutta un’altra storia, visto che verranno premiati i più cattivi. Ovvero: film, attori e attrici (e altro...) peggiori dell’anno. Che la cattiveria sia con voi. E con il tuo spirito.
Gli Oscar Cannibali sono finiti.
Andate in pace.


lunedì 9 gennaio 2012

I MEGLIO FILM CANNIBALI 2011: LA TOP 10


E così siamo arrivati in cima, fino ai dieci film che ho amato di più nel corso di questo 2011. Un momento tanto atteso.
ATTESO? MA DOOOOVE? MA QUANDO? MA PERCHE’? DA CHIIIII? MA CHITTECONOSCE?

Okay, chiedo gentilmente alle mie guardie del corpo personali di accompagnare fuori i soliti contestatori riottosi: “Usate le buone maniere, mi raccomando, ma se qualcuno oppone resistenza vi autorizzo a utilizzare i taser. Se no che ve li pago a fare?”
Se l’anno scorso aveva trionfato in maniera molto contestata Amabili resti di Peter Jackson, per quanto riguarda il titolo di film Cannibale d’Oro di quest’annata credo ci saranno più consensi e comunque la scelta non credo sorprenderà poi molto chi segue questo blog abitualmente.
Va anche detto che in un’annata normale, i primi 4 film della classifica avrebbero meritato tutti il primo posto, ma in questo 2011 molto godurioso da un punto di vista cinematografico, la scelta è stata dura ma alla fine non poteva essere che quella…
Quale?
Non fate subito i frettolosi e prima gustatevi anche gli altri 9 film, che meritano ampiamente.
Guardate che se saltate subito alla numero 1 le mie guardie del corpo potrebbero dover essere costrette a usare i taser. E non è piacevole.
Siete mai stati colpiti da una scarica di taser?
No? Nemmeno io. Però immagino non sia una bella sensazione. Io intanto vi ho avvisato, poi fate come volete.
In ogni caso ormai i giochi sono fatti. Vi piaccia o meno, dopo le posizioni dalla 40 alla 31, dalla 30 alla 21 e dalla 20 alla 11, questa è la top 10 cannibale dei film del 2011.

Carey: "Secondo me alla numero 1 c'è The Tree of Life."
Andrew: "Per me avrà la meglio Drive."
Keira: "Io dico che vince Che bella giornata con Checco Zalone, hihi!"
10. Non lasciarmi
Regia: Mark Romanek
Genere: (anti) fantascienza
Parla di: tre ragazzi… clonati.
Pregi: è una pellicola in grado di conquistare il cuore più che il cervello, interpretata in maniera intensa da tre attori in splendida forma, con vertice in una Carey Mulligan che ti viene voglia di coccolarla ancor più del solito. E poi che bello vedere un film di fantascienza (in teoria…) senza un effetto speciale. Senza 3D. Senza robottoni di ‘sto cazzo. Che figata!
Difetti: la regia di Romanek rimane molto sul classico e poteva osare di più.
Scena cult: la versione bimba di Carey Mulligan che ascolta la canzone “Never let me go”
Leggi la mia RECENSIONE





"Solo noni, cannibal-wolf-motherfucker? Sei sicuro?"
9. Attack the Block
Regia: Joe Cornish
Genere: invasione aliena in da ghetto
Parla di: gli alieni arrivano sulla Terra, ma fanno la stronzata di piompare nei ghetti di Londra. E così per loro saranno cazzi amari…
Pregi: è il film made in England (e non solo) più cool degli ultimi anni, capace di rappresentare la vita nelle periferie di Londra con umorismo e, nonostante il pretesto fantascientifico, con un grado di realismo più veritiero di molte pellicole neo-realiste. La colonna sonora firmata dai Basement Jaxx smaramba ke bomba e questo è un cult istantaneo sia per le nuove generazioni, che per quelle cresciute negli 80s che qui trovano dei degni eredi. Sì, più che in Super 8, perché questi qua sono quasi dei nuovi Guerrieri della notte...
Difetti: la sceneggiatura non riserva grossi colpi di scena nella seconda parte e il copione segue piuttosto fedelmente quello di altre analoghe pellicole apocalittiche. Solo che qui ci sono i gorilla-wolf-motherfuckers!
Canzone cult: KRS-One “Sound of da police”
Leggi la mia RECENSIONE

"Punto tutti i soldi di voi stupidi risparmiatori sulle azioni de
Il discorso del re! Farò male??"
8. Margin Call
Regia: J.C. Chandor
Genere: crisi economica ma non cinematografica
Parla di: due giovani yuppie alle prese con una notte che condurrà la loro azienda a mandare a puttane l’economia di… tutto il pianeta, all’incirca.
Pregi: se c’è un film in grado di spiegare il perché della crisi economica in maniera umanamente comprensibile è questo, non il pur valido ma troppo tecnico e poco cinematografico documentario Inside Job. Al di là del fatto che sia una pellicola di stretta attualità, Margin Call è un grandioso viaggio nella notte, l’ultima notte dell’impero di Wall Street prima che salti tutto. A spese loro? No, a spese nostre…
Difetti: la parte economica potrebbe scoraggiare qualcuno dalla visione, ma tranquilli perché qui non si parla di spread e tutto è spiegato come se il film si dovesse far capire “da un bambino o da un golden retriever”.
Personaggio cult: il bastardissimo John Tuld (Jeremy Irons)
Leggi la mia RECENSIONE

"Se non convinci Cannibal a far vincere il film dei Pokemon, ti tolgo l'iPhone!"
7. Confessions
Regia: Tetsuya Nakashima
Genere: bambini bastardi
Parla di: una classe di una scuola media giapponese in cui è avvenuto un fatto di estrema crudeltà…
Pregi: la prima mezz’ora del film è LA costruzione della tensione per eccellenza. Una delle scene più intense e coinvolgenti di tutta l’annata. La pellicola riesce quindi a procedere alla grande grazie alla regia da autentico fuoriclasse del virtuoso Nakashima, uno che sa di essere bravo e non ha paura di mostrarlo.Forse pure troppo! Visivamente è poesia pura, a livello di contenuti è una mazzata assoluta allo stomaco. Strepitosa pure la colonna sonora che mixa Radiohead con The XX, Johann Sebastian Bach e “That’s the way (I like it)”!
Difetti: dopo una prima mezz’ora così pazzesca, il resto è inevitabilmente un gradino sotto. Ma giusto un gradino piccolo piccolo.
Scena cult: la prima fenomenale mezz’ora
Leggi la mia RECENSIONE

"Pronti a bombardare, nel caso Cannibal premi uno dei suoi film radical-chic?"
6. La donna che canta
Regia: Denis Villeneuve
Genere: matematico
Parla di: un ragazzo e una ragazza che alla morte della madre si ritrovano a ripercorrere la sua travagliata, parecchio travagliata, storia personale.
Pregi: la sceneggiatura del film funziona come una formula matematica. Detta così potrebbe suonare come una pellicola fredda, invece è tutt’altro. Una storia che riesce a parlarci di una famiglia, della scoperta della vera vita della madre da parte di due figli, ma anche dell’eterna guerra del Libano. Il tutto senza retoriche, cosa mica da poco. Ottimo il cast, con la madre Lubna Azabal e la figlia interpretata da Mélissa Désormeaux-Poulin (che a me ricorda PJ Harvey) in grado di bucare lo schermo.
Difetti: C’è qualche problema con le date e l’età dei personaggi che non tornano molto, come ha evidenziato Oh Dae-Soo nel suo post sul film.
Scena cult: la prima scena sulle note di “You and whose army?” dei Radiohead
Recensione prossimamente…

"Il Giornale dà per certa la vittoria di qualche film russo filo-comunista..."
5. Les amours imaginaires
Regia: Xavier Dolan
Genere: sentimentale non banale
Parla di: in generale di amore, più immaginario che reale, e in particolare di un triangolo sentimentale tra due ragazzi e una ragazza.
Pregi: pura magia, incanto, amore per l’amore e amore la settima arte. Un film che è una gioia per gli occhi, con il talento del giovane regista sceneggiatore e attore Xavier Dolan espresso alla grande, e per le orecchie, grazie a una colonna sonora che diventa parte integrante del racconto cinematografico e mixa con disinvoltura l’elettronica dei The Knife con la “nostra” Dalida: la sua “Bang Bang” è infatti il meraviglioso tema portante del film.
Difetti: l’autore Dolan ha appena 22 anni e quindi qualche ingenuità la presenta ancora, soprattutto attraverso una sceneggiatura un po’ troppo leggera. Ma ispirazione e occhio non sembrano mancargli.
Canzone cult: Dalida “Bang Bang”
Leggi la mia RECENSIONE

"Non abbiamo vinto! La prossima volta mi sa che dovrò mostrare
qualcosa più delle tette..."
4. Melancholia
Regia: Lars Von Trier
Genere: apocalypse wow
Parla di: Justine che si sposa. Justine che manda a puttane il suo matrimonio. Justine che assiste alla fine del mondo. Justine che mostra le tette con disinvoltura. Cannibal Kid che ringrazia.
Pregi: una prima scena che è Arte sublime, una manifestazione di grandezza da parte di Lars Von Trier che in 10 minuti sulle note di Wagner mette K.O. tutto il resto del cinema apocalittico venuto prima. E forse anche quello che verrà dopo. Una Kirsten Dunst fenomenale nella sua discesa nei meandri della depressione, fisicamente (in tutti i sensi) impressionante. Una visione che riesce a coinvolgere/sconvolgere anche a distanza di diverso tempo. Una pellicola forte, enorme come un pianeta, che dopo la prima poetica scena non fa nulla per essere gradevole e che rappresenta in pieno il (poco rassicurante) punto di vista vontrieriano sul mondo.
Difetti: le due parti in cui il film è nettamente diviso sono speculari e viaggiano per diversi aspetti in parallelo come due pianeti che si sfiorano, eppure non tutti i collegamenti tra i due mondi funzionano alla perfezione.
Scena cult: la scena iniziale
Leggi la mia RECENSIONE

"E mo' adesso con 'sti aumenti della benzina come faccio
a guidare 24 ore su 24?"
3. Drive
Regia: Nicolas Winding Refn
Genere: autistico
Parla di: un tipo che nella vita fa tante cose, tipo… guidare e… guidare. Ogni tanto prende anche l’ascensore e gli capita di avere qualche raptus d’ira, ma più che altro… guida.
Pregi: regia spettacolosa dalla prima scena costruita con magistrale tensione all’ormai epocale scenona ambientata nell’ascensore in cui succede di tutto e di più. Ryan Gosling con la parte del silenzioso Driver entra nella storia del Cinema e la colonna sonora stellare fa il resto, con “A Real Hero” che diventa la seconda protagonista della pellicola nonché una delle mie canzoni preferite di sempre.
Difetti: una sceneggiatura che mostra qualche debolezza nella parte più “criminale”.
Scena cult: ascensore
Leggi la mia RECENSIONE

"Dai con 'sto bacino, che almeno a Ballando con le stelle Natalie la battiamo!"
2. The Tree of Life
Regia: Terrence Malick
Genere: cosmico
Parla di: come va a finire il mondo ce l’ha mostrato Lars Von Trier, come inizia ce lo racconta invece Terrence Malick, tra dinosauri, musica classica e una coppia che perde un figlio…
Pregi: il sublime su supporto audio-visivo. La più bella accoppiata di immagini, musica e parole concepibile da mente umana. E infatti credo sia più frutto di un disegno divino. Terrence Malick, sei tu Dio? The Tree of Life è la visione più travolgente, ammesso si sia disposti a farsi travolgere, dai tempi di 2001: Odissea nello spazio, per un film che ridefinisce la narrazione cinematografica. E rispetto a 2001 ha anche una cosa in più: il cuore.
Difetti: se dopo una lunga dura giornata di lavoro vi volete mettere sul divano per rilassarvi “Aaaah” e vedere un film tranquillo, senza pensieri, che vi faccia scollegare il cervello, beh… evitate The Tree of Life.
Scena cult: Jessica Chastain volante
Leggi la mia RECENSIONE

Nonostante anche Melancholia, Drive e The Tree of Life siano dei capolavori e cult assoluti, il premio Cannibale d’oro quest’anno va a…

"Miii, non ci posso credere! Ho vinto! Anzi, abbiamo vinto:
io e tutte le mie varie personalità!"
1. Il cigno nero
Regia: Darren Aronofsky
Genere: e gira tutto intorno alla stanza mentre si danza
Parla di: una ballerina classica alle prese con Il lago dei cigni e con qualche leggerissimo segno di squilibro mentale…
Pregi: è dall’inizio del 2011 che la meno con questo film, devo ancora aggiungere altro? Un viaggio incredibile dentro la mente umana, attraverso lo sdoppiamento, lo striplicamento, lo squadriplicamento ecc ecc della personalità. Una discesa negli Inferi dalla perfezione alla perdizione, dalla creazione alla distruzione (tema ricorrente dell’annata, vedasi The Tree of Life e Melancholia), per un crescendo di tensione capace di catturarmi dal primo istante fino al finale. Un balletto coreografato e condotto alla grande da mastro Aronofsky. E poi che razza di performance pazzesca ha tirato su la Natalie Portman? E quella trasformazione? E le scene lesbo con Mila Kunis? Cosa cazzo si può chiedere di più a un film solo? Cosa?
Mila: "Ma non vogliamo coinvolgere Cannibal nei festeggiamenti?"
Natalie: "Non so... vediamo come vanno gli Oscar Cannibali domani..."
Difetti: non ne ha, è semplicemente PERFETTO.
Scena cult: Natalie diventa il cigno nero
Leggi la mia RECENSIONE


E con questo è tutto?
Non ancora, ragazze e ragazzi e meno giovani (ciao, Ford!). Non ancora. Domani sono infatti in arrivo anche gli OSCAR CANNIBALI dedicati ad attori, interpretazioni, sex-symbols, generi cinematografici e altre stronzate premiazioni varie. E poi giovedì ci sarà pure la nomina dei peggiori, che credevano già di farla franca… e invece no.
That’s NOT all, folks!


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com