(Serie tv, USA 2013-2014)
Rete americana: FX
Reti italiane: Fox, Deejay Tv
Creata da: Ryan Murphy, Brad Falchuk
Cast: Jessica Lange, Sarah Paulson, Taissa Farmiga, Emma Roberts, Gabourey Sidibe, Jamie Brewer, Lily Rabe, Kathy Bates, Denis O’Hare, Evan Peters, Angela Bassett, Danny Huston, Josh Hamilton, Patty LuPone, Lance Redick, Grey Damon, Alexandra Breckenridge, Stevie Nicks
Genere: stregonesco
Se ti piace guarda anche: The Secret Circle, Le streghe di Eastwick, Witches of East End, Streghe
(voto 7-/10)
Tremate, tremate, queste streghe sono delle figate.
American Horror Story: Coven è la versione perfida di Harry Potter, la versione figa de Le streghe di Salem, un The Secret Diaries + Streghe + Le streghe di Eastwick + Sabrina vita da strega + Willow di Buffy all’ennesima potenza. Una magia che vi fa rimanere incollati allo schermo chiedendone ancora! ancora!
Bene, questo è l’entusiasmo scatenato dalla visione del primo episodio. Il resto della stagione è stato invece via via sempre meno entusiasmante, per poi riprendersi con un finale che ha chiuso la vicenda delle streghette fighette in maniera magari non del tutto sorprendente ma comunque efficace e coerente.
Il problema di American Horror Story è sempre quello: parte a mille e finisce a mille, peccato che in mezzo inserisca di tutto e di più, finendo volentieri per perdersi in mezzo a tante idee e tanti personaggi. Se la prima stagione Murder House procedeva tra alti e bassi, la seconda Asylum era quella più equilibrata, con pochi episodi riempitivo (qualcuno però era comunque presente), e finora è anche quella che complessivamente possiamo considerare più riuscita. La terza stagione Coven è tornata a parlare il linguaggio della prima, con alcune puntate davvero esaltanti e divertenti, altre piuttosto inutili.
Insomma: c’è stato di che godere, nel corso della visione del Coven, ma allo stesso tempo resta addosso un pizzico di delusione perché non tutte le ottime premesse iniziali sono state portate a compimento da Ryan Murphy e dai suoi amichetti sceneggiatori della serie.
Tra alti e bassi, vediamo cosa ha funzionato di più e cosa di meno in questa American Horror Season con i miei personali Top e Flop.
TOP
Emma Roberts
È stata lei la streghetta più stronzetta della stagione, superando persino la Suprema Jessica Lange. Bitch witch.
Jessica Lange
Per quanto si sia fatta bagnare il naso dalla novellina Emma Roberts, pure lei c’ha regalato dei bei momenti. Meglio ancora: dei momenti supremi.
Il primo episodio
L’inizio di stagione è stato una bomba totale. Peccato solo che poi l’intera stagione non si sia mantenuta sugli stessi livelli…
L’ultimo episodio
Dopo l'ottimo pilot, il livello è caduto sempre più giù fino all’ultimo episodio che invece si è ripreso grazie alle sfide “Seven Wonders”, una versione stregonesca e in stile talent-show delle 12 fatiche di Asterix Ercole, e una degna, degnissima chiusura del cerchio per tutti i protagonisti della stagione o quasi.
Gabourey Sidibe e Jamie Brewer
Partite un po’ in sordina, le loro Queenie e Nan si sono rivelate delle witches oltre che singolari anche molto cazzute. Brave.
Balenciaga
Se si prende il titolo della serie alla lettera, American Horror Story può rivelarsi una delusione. Di horror nel senso di pauroso non è che ci sia molto. Il primo episodio della prima stagione era parecchio teso, per il resto non è che la faccia fare sotto dalla paura. American Horror Story è più una serie divertente che spaventosa e le battute e i riferimenti alla pop culture, così come alla moda (vedi alla voce Balenciaga), sono il tocco di classe in pieno stile Ryan Murphy che rendono ogni episodio, anche quelli più spenti, un bello spasso da vedere.
Stevie Nicks
Come in passato, anche quest’anno la colonna sonora di AHS ci ha regalato delle ottime cose. Stevie Nicks e i suoi Fleetwood Mac hanno monopolizzato forse un po’ troppo la soundtrack, però canzoni come “Seven Wonders”, “Rihannon” ed “Edge of Seventeen” sono suonate davvero perfette, così com’è stata spettacolare la metamorfosi dell’ottima Lily Rabe in sosia della Nicks da giovane.
E se invece le protagoniste del Coven fossero delle cantanti della scena pop attuale? Ecco qua un’immagine scovata in rete (grazie al sempre ottimo Baingiu), in cui viene suggerita qualche ipotesi. Sebbene io come Emma Roberts puttanpop della situazione avrei scelto Miley Cyrus.
Sarah Paulson
Dopo l’exploit nell’Asylum, questa stagione Sarah Paulson è apparsa a tratti sottotono e attapirata. Ma pure lei e il suo personaggio hanno saputo regalarsi e regalarci delle soddisfazioni e alla fine non posso fare a meno di inserirla tra le top witches.
FLOP
Taissa Farmiga ed Evan Peters
I loro personaggi sono la rappresentazione perfetta di cosa è andato storto in questa stagione. Partiti alla grandissima, con una storia che sembrava una versione strega + zombie di Romeo + Giulietta, si sono persi per strada e, da protagonisti quali parevano essere, sono passati a ricoprire un ruolo da comprimari piuttosto dimenticabili.
Kathy Bates
Kathy Bates nelle vesti della perfida razzista Delphine LaLaurie è stata parecchio inquietante, soprattutto nelle prime puntate. Poi il suo personaggio si è anch'esso ammosciato parecchio, così come il tema della schiavitù non è stato approfondito più di tanto.
Angela Bassett
La sua Marie Laveau sembrava dovesse spaccare il mondo e invece è rimasta sempre piuttosto in ombra e persino la supersfida tra le due congreghe di streghe black VS white si è trasformata in una bella delusione.
Episodi riempitivo
Troppi, troppi, troppi questa stagione. Troppi.
Denis O’Hare
Spalding poteva essere il personaggio cult della stagione. Invece è rimasto solo la copia poco divertente del maggiordomo di Scary Movie 2. Involontariamente ridicolo.
Danny Huston
Altro personaggio buttato via piuttosto che no: Axeman, il jazzista serial killer che sembrava dovesse affettare l’intera stagione e che invece si è rivelato solo di una noia mortale. Una noia che un certo altro personaggio dovrà sopportare solo per l’eternità...
Quanto alla quarta stagione di AHS, cambierà di nuovo tutto e sembra sarà ambientata negli anni '50. Si preannuncia un ritorno alle atmosfere retrò dell'Asylum?