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lunedì 14 settembre 2015

Guida galattica alle serie tv 2015/2016: le novità





Settembre, si ricomincia.
Con la scuola? Con il lavoro? Con la solita routine?
Sì, anche, ma soprattutto si ricomincia con le serie. Per quanto nel corso dell'estate non si può certo dire che siano mancati i telefilm da seguire, adesso sta per partire la nuova stagione tv, che promette di tirare fuori una miriade di prodotti. Un sacco sulla carta imperdibili, poi può darsi che la curiosità nei loro confronti svanisca dopo appena una manciata di episodi.
In ogni caso, stiamo per essere sommersi da un sacco di merda nuovi pilot e di nuove serie. Ecco quelle più attese qui su Pensieri Cannibali.

venerdì 19 settembre 2014

LUCY, IL FILM CHE VI FARÀ SFRUTTARE LA VOSTRA MENTE AL 100%






Si dice che l'uomo utilizzi soltanto una piccola percentuale della propria intelligenza, il 10% circa. Siamo sicuri? Non è una stima fin troppo generosa? Il pubblico di Pomeriggio Cinque, tanto per fare un esempio a caso, quanta ne usa?
Tra lo 0 e il 2%, a dir tanto?
Di recente sono usciti due film che si sono interrogati su cosa potrebbe combinare l'uomo se, anziché stare tutto il giorno a vedere Pomeriggio Cinque, usasse al 100% le proprie capacità intellettive. Il primo era Limitless, un film in cui, grazie a una particolare droga, Bradley Cooper diventava intelligentissimo. E se ci riusciva lui, ci possiamo riuscire tutti.
Il secondo è Lucy, in arrivo sugli schermi italiani il prossimo 25 settembre dopo aver conquistato il box-office americano. Qui ad avere la super intelligenza è Scarlett Johansson che evidentemente non era contenta di essere solo una strafiga e così diventa una cervellona strafiga.



Lo spunto iniziale di questa pellicola mi ha fatto domandare cosa farei io, se potessi sfruttare al 100% la mia mente. Per prima cosa, cercherei di usare tutte le mie capacità mentali per trovare un modo di conquistare Scarlett Johansson. Una volta fallita miseramente questa impresa impossibile, mi dedicherei al secondo obiettivo della mia vita: scrivere un libro memorabile. Un libro che sarebbe talmente fenomenale da non essere compreso da nessuno. Una volta fatto anche questo e resomi conto che a scrivere non si fanno i veri soldi, passerei  quindi al mondo dell'alta finanza, proprio come fa Bradley Cooper in Limitless. Essendo però intelligentissimo, ben presto mi renderei conto che i soldi non fanno la felicità. Darei così via tutti i miei averi in beneficenza e finirei in mezzo alla strada senza niente. Ecco quello che potrebbe succedere se sfruttassi al 100% il mio cervello.
Forse è meglio se continuo a usare al massimo il 2% e me ne torno a guardare Pomeriggio Cinque.

E voi? Voi cosa fareste se poteste sfruttare al 100% le potenzialità della vostra mente?

"Cosa farei io se potessi sfruttare al 100% la mia mente?
Di certo non starei a leggere Pensieri Cannibali."

martedì 3 gennaio 2012

I MEGLIO FILM CANNIBALI 2011: N. 30 - 21


Nuova rassegna cinematografica fica con il meglio passato sugli schermi cannibali nel corso del 2011. Dopo le posizioni dalla 40 alla 31 tocca a una serie di pellicole tanto variegate quanto ognuna a suo modo interessante… Ecco la decina di film, anzi la sporca dozzina (un paio di posizioni sono infatti state raddoppiate per magia, yatta!)

"Ok, basta fare il cannaiolo capellone comunista aspirante scrittore,
prendo l'NZT e sono pronto a scrivere pure per Feltri!"
30. Limitless
Regia: Neil Burger
Genere: drogato
Parla di: una droga che se la prendi ti fa usare il cervello al 100% anziché al solito 20% come per il resto dell’umanità o allo 0% come la maggior parte della popolazione italiana.
Pregi: un film fico, esaltante, adrenalinico, che ti fa venire voglia di prendere la cocaina l’NZT. Una vera botta.
Difetti: partendo da uno spunto geniale, la sceneggiatura poteva svilupparsi in una maniera un pochino più imprevedibile e profonda. E il pur valido protagonista Bradley Cooper come nuovo divo hollywoodiano non mi sembra ancora prontissimo…
Droga cult: NZT
Leggi la mia RECENSIONE



"Mmm... la prossima volta niente grigliata e famo du' spaghi?"
29. Hesher
Regia: Spencer Susser
Genere: metal
Parla di: un metallaro psicopatico di nome Hesher occupa la casa di un ragazzino che vive con il madre vedovo e la nonna. A sorpresa, cambierà la vita di tutti loro. E non necessariamente in peggio…
Pregi: interpretato da uno scatenato Joseph Gordon-Levitt, Hesher è un personaggio geniale e favoloso, oltre a risultare una delle più efficaci e divertenti rappresentazioni del mondo metal mai viste. Il regista Spencer Susser con il suo stile indie è poi un nome da tenere d’occhio e la sua storia oltre a far ridere rivela anche dei risvolti inaspettati e direi heavy.
Difetti: Natalie Portman ha solo un piccolo ruolo e si è pure imbruttita per la parte. Però sì: è pur sempre magnifica.
Personaggio cult: Hesher (Joseph Gordon-Levitt)
Leggi la mia RECENSIONE
(in Italia dovrebbe finalmente uscire il 27 gennaio con il titolo Hesher è stato qui)

"Anche se sei povero in canna, ti faccio pagare sta separazione
più che a Mel Gibson!"
28. Una separazione
Regia: Ashgar Farhadi
Genere: separatista
Parla di: a un primo livello, parla di un uomo e una donna iraniani che si vogliono separare; lei infatti vuole espatriare insieme alla figlia mentre lui vuole restare per occuparsi del padre con l’Alzheimer. A un secondo livello, analizza in maniera profonda la società attuale dell’Iran.
Pregi: è un film che sa essere uno, nessuno e centomila. Uno come dramma famigliare incentrato sulle vicissitudini di una famiglia alle prese con un divorzio. Nessuno agli occhi del regime iraniano con cui la sceneggiatura ha dovuto destreggiarsi per evitare la censura. E centomila perché sa essere molto di più di ciò che sembra in superficie e attraverso uno dei (piccoli) casi thriller più avvincenti dell’anno ci racconta le contraddizioni del vivere in Iran oggi, tra voglia di scappare e voglia di restare.
Difetti: ha una partenza un poco macchinosa e il film non entra subito nel vivo.
Scena cult: la telefonata della badante per sapere se può cambiare un uomo ottantenne.
Recensione prossimamente…

"Chi ha corretto il ponch?"
27. Carnage
Regia: Roman Polanski
Genere: carneficina borghese
Parla di: i figli di due famiglie borghesi si sono presi a botte, o meglio uno ha “sfigurato” l’altro. Ma la battaglia tra genitori si rivelerà molto più spietata di quella dei bambini…
Pregi: un cast in notevole forma, tra una Jodie Foster borghese no-global fissata con l’Africa, un John C. Reilly tipico marito banderuola, un Christoph Waltz adorabile basterdo sempre al cellulare e una Kate Winslet che ogni tanto non sa cosa fare e allora sbocca! Un quadro grottesco esilarante per una commedia-non commedia a sorpresa tra le più divertenti dell’anno.
Difetti: un impianto troppo teatrale e una storia che avrebbe potuto essere tirata ad ancor più estreme conseguenze a livello di cattiveria.
Scena cult: Kate Winslet che vomita su un prezioso libro d’arte.
Recensione prossimamente…

"Hey, per curiosità: ma voi che state guardando?"
"Niente, è solo che nei film prodotti da Spielberg ci devono essere almeno
una decina di scene con i personaggi imbambolati a fissare il vuoto..."
26. Super 8
Regia: J.J. Abrams
Genere: Spielberg 2.0
Parla di: un gruppo di ragazzetti aspiranti registi (Dawson, ti fischiano le orecchie?) si ritrova in mezzo a un’invasione aliena ma, anche se potrebbe sembrare, non è una vecchia pellicola anni ’80.
Pregi: un tuffo nel fantastico cinema fantastico fanciullesco di fine ’70/primi ’80, in grado di stupirci come se fossimo rimasti bambini. O forse siamo davvero rimasti sempre bambini, solo che ogni tanto ce ne dimentichiamo.
Difetti: Spielberg l’ha già fatto!
Personaggio cult: il bambino fissato con le esplosioni Cary (Ryan Lee)
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"Sì, in questo film ho un figlio pazzo. Ma sempre meglio di quella
secchiona tritapalle di Rory Gilmore!"
25. 5 giorni fuori - It’s kind of a funny story
Regia: Anna Boden, Ryan Fleck
Genere: indie pop
Parla di: un ragazzino aspirante suicida viene ricoverato nel reparto psichiatrico di un ospedale, ma essendo chiuso quello per ragazzi finisce in quello per adulti…
Pregi: ha il sapore del piccolo cult indie americano, con la spruzzata di un po’ di sana follia che non guasta (anche a livello visivo). Qualcuno volò sul nido del cuculo in versione indie-comedy.
Difetti: una scenetta musicale alla Glee evitabile, più qualche ingenuità di sceneggiatura che comunque nella sua imperfezione lo rende solo più adorabile.
Canzone cult: The XX “Intro”
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"Mannaggia, non hanno ancora inventato il PC e mi tocca
scrivere con la macchina da scrivere come Mr. Ford!"

24. The Help
Regia: Tate Taylor
Genere: anti-razzista
Parla di: una giovane giornalista decide di dare voce a chi una voce mai l’ha avuta, non negli anni ’60 almeno, ovvero un gruppo di domestiche di colore che lavorano per le ricche e razziste signore del Sud degli USA.
Pregi: un cast all-femminile enorme, dalle rosse Emma Stone, Bryce Dallas Howard e Jessica Chastain (quest’ultima però qui in versione biondo Marilyn) e dalle black Viola Davis e Octavia Spencer, protagoniste di una storia di quelle forti, toccanti ed emozionanti.
Difetti: un film un po’ ruffianetto ruffianello di quelli che tanto piacciono all’Academy Award, però la storia è talmente bella da aver “fregato” per una volta anche me.
Personaggio cult: Minny Jackson (Octavia Spencer)
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"Certo che le didascalie di Pensieri Cannibali a 'sto giro
fanno persino più pena del solito!"
23. Crime d’amour
Regia: Alain Corneau

Genere: scontro tra donne
Parla di: Ludivine Sagnier, vittima del mobbing della sua capa stronza Kristin Scott Thomas, si vendica a modo tutto suo…
Pregi: interpretazione maiuscola di una Ludivine Sagnier attrice strepitosa oltre che gnocca strepitosa, per uno dei thriller più avvicenti e convincenti dell’anno. O magari sono solo io che quest’anno mi sono preso bene con i thriller francesì, vedi l'altro film qui sotto...
Difetti: eccessivo lo “spiegone” della parte finale. E io non li voglio, gli spiegoni.
Attrice cult: Ludivine Sagnier
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Miglior thriller francese dell'anno ex aequo con
"Volevo farmi tatuare la scritta "Tutti dentro senza chiedere",
però Heaven era decisamente più corto..."
23. L’autre monde - Black Heaven
Regia: Gilles Marchand
Genere: thriller franscesé
Parla di: due ragazzi che non avendo niente di meglio da fare si fanno i fatti una misteriosa biondazza, finendo invischiati nella realtà di un inquietante gioco di ruolo chiamato Black Hole.
Pregi: un’atmosfera noir dannatamente affascinante, con tanto di immancabile bionda femme fatale e passaggi lynchiani, più una spettacolare colonna sonora firmata M83.
Difetti: nella parte finale la risoluzione della storia fa perdere, come accade in molti thriller, il fascino misterioso della prima parte.
Canzone cult: M83 “Farewell - Goodbye”
Leggi la mia RECENSIONE



"Ridete, ridete. Però se una molletta tra i capelli se la metteva
Kate Middleton, tutte (e tutti) lì a copiarla!"
22. Arrietty
Regia: Hirosama Yonebayashi
Genere: ragazzo incontra ragazza (ma lei è alta 10 cm)
Parla di: un ragazzino gravemente malato va a trascorrere l’estate nella casa di campagna della madre e qui farà conoscenza di una piccola creatura…
Pregi: uno dei pochi (insieme all’altro qui sotto) film d’animazione che quest’anno meritava davvero di essere visto, gustato e amato, è una splendida piccola/grande storia di amicizia e di crescita. Incantato come solo le migliori pellicole dello Studio Ghibli sanno essere.
Difetti: la componente umoristica poteva essere maggiormente accentuata.
Personaggio cult: Arrietty
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"Sembra di stare sul Torino-Milano! E anche l'odore..."
Miglior film d’animazione dell’anno ex aequo con
22. Summer Wars
(film entrato all’ultimo, anzi al primo dell’anno, ripescato grazie ai fenomenali Chicken Broccoli Awards 2011)
Regia: Mamoru Hosoda
Genere: anime geniale
Parla di: un ragazzo timidone viene presentato da un’amica sventolona alla sua (numerosissima) famiglia nelle vesti di suo… boyfriend ufficiale. Nel frattempo però sul social network Oz (una specie di Facebook all’ennesima potenza) si scatena l’inferno e pare sia tutta colpa sua!
Pregi: anime scoppiettante, visivamente godurioso e ricco di trovate esilaranti e geniali. Oltre a essere maledettamente divertente come solo i giapponesi nei loro momenti più folli sanno essere, rivela all’occorrenza anche un lato profondo e sentimentale, oltre a parlare in maniera molto efficace dei social network e degli avatar (altroché quella porcheria di Avatar!).
Difetti: la battaglia finale è eccessivamente lunga, ma è solo che io odio le battaglie (tranne le Blog Wars contro il mio blogger enemy Mr. Ford).
Personaggio cult: il giovane Kazuma Ikezawa
Recensione prossimamente…

"Basta, mi butto perché in questo 2012 Cannibal non ha ancora
tirato fuori una didascalia decente!"
21. The Future
Regia: Miranda July
Genere: scoppia la coppia
Parla di: una coppia di indie-nerd fa il grande passo. Matrimonio? No. Bambino? Nemmeno? E allora cosa? Decidono di prendere in affidamento un gatto malato, ma prima di poterlo portare a casa deve stare un mese dal veterinario…
Pregi: dopo l’acclamato esordio con Me and you and everyone we know, l’opera seconda della regista/sceneggiatrice/attrice Miranda July (sorta di strano incrocio tra Zooey Deschanel e la cantante St. Vincent) è stata clamorosamente e ingiustamente snobbata da tutti, persino all’interno dei circoli indie. Faccio mea culpa visto che nemmeno io ne ho ancora parlato, ma solo perché l’ho visto da poco e la mia recensione completa deve ancora arrivare. Comunque è un piccolo gioiellino di cinema indie originale, personale e ispirato persino superiore al suo già interessante debutto.
Difetti: il film paga qualche debito nei confronti del cinema di Spike Jonze e di film come Se mi lasci ti cancello e (500) giorni insieme. Però la July ha personalità sufficiente per non essere troppo derivativa.
Personaggio cult: il gatto Paw-Paw
Recensione prossimamente…


lunedì 23 maggio 2011

Una recensione Limitless sfruttando il mio cervello al 100%

Limitless
(USA 2011)
Regia: Neil Burger
Cast: Bradley Cooper, Robert De Niro, Abbie Cornish, Anna Friel, Johnny Whitworth, Andrew Howard, Robert John Burke, Darren Goldstein, Tomas Arana, T.V. Carpio
Genere: open your eyes, open your mind
Se ti piace guarda anche: Crank, π - Il teorema del delirio, Enter the Void, Strange Days, Fight Club

Non ho manie di grandezza. Ho un’autentica ricetta per la grandezza.

Trama semiseria
Hai sentito la storia che usiamo solo il 20% del cervello?
Ecco, quando senti parlare Bossi o suo figlio pensi: cazzo, ma questi non usano neanche il 2%.
Il protagonista di questo film è uno scrittore con il blocco dello scrittore in crisi che si prende una sostanza in grado di fargli avere accesso a tutto il potenziale del cervello.
Bingo: il 100% per una persona normale, ma se la date sempre a Bossi o a suo figlio arrivano a dir tanto al 3 o al 4%...

Recensione cannibale
Guardando il trailer, Limitless mi era sembrato un possibile incrocio tra l’adrenalinico action movie Crank e l’apertura alle percezioni sensoriali dell’innovativo Enter the Void di Gaspar Noé: esatto l’uomo venuto a traghettarci verso il futuro del cinema con la sua arca visiva.
L’espediente narrativo di partenza del film è davvero ottimo e offre una marea di spunti. Un aspirante scrittore fallito con un aspetto trasandato da barbone e un appartamentino lurido prende una sostanza farfaceutica barra droga dal suo ex suocero, il suo personale Morpheus che gli spalanca le porte della mente. Una robetta magica chiamata NZT che permette di accedere al 100% del potenziale del cervello, ben al di là del misero 20% che di solito usiamo. Ma cosa succede dopo che la prende la pasticchina magica?
Diventa super intelligente e in grado di avere a disposizione una miriade di informazioni. In pratica diventa Google in persona. Un secchione odioso e spocchioso? No, anzi, diventa super attivo come se si fosse sparato un centinaio di righe di coca, pulisce l’appartamento, si rimette in sesto, abbandona il barbon-look, scopa un sacco in giro, completa il libro cui lavorava invano da mesi, e…
Il resto della storia vi invito a scoprirvelo da soli, visto che è una visione anzi esperienza che vale ampiamente la pena di provare e certo non annoia. Qui di seguito vi riporto comunque una mia serie di riflessioni lucide dovute all’effetto dopante della pellicola.

È pericoloso questo Limitless, perché se nella realtà esistesse una sostanza come quella del film tutti vorrebbero prenderla e la visione invoglia a desiderarla ardentemente. D’altra parte chi non vorrebbe diventare la versione superpotenziata di sé? Non essendoci una sostanza del genere in giro cosa si può prendere per avere un effetto simile? Pacchi di cocaina? Funghetti allucinogeni? Oppure boh chi lo sa? Forse c’è qualcuno che già la prende. Kanye West, Justin Timberlake o Melanie Laurent, ad esempio: gente che canta, rappa, recita, produce, dirige, scrive, balla, crea, conduce show, fa in pratica qualunque cosa artisticamente concepibile. Persone che, viene il lecito dubbio, è probabile si facciano dosi quotidiane di questa droga…

Tratto da un romanzo dell'autore irlandese Alan Glynn, Limitless offre uno spunto interessante per riflettere sull’epoca in cui ci troviamo, di cui è uno specchio perfetto. Viviamo infatti in una società che ci richiede di essere bravi non in un solo campo ma in tutti, una società che ci bombarda di informazioni, una società in cui abbiamo a disposizione tutto, subito, presto, qui, ora, ma cosa ci manca solo il più delle volte? La capacità di gestire tutto questo marasma di numeri, simboli, lettere, parole, idee, concetti che ci piovono addosso da ogniddove. Per quanto intelligenti e preparati possiamo essere, per poterle comprendere appieno abbiamo in effetti bisogno di più delle nostre capacità attuali: abbiamo bisogno di sfruttare in pieno il nostro cervello. Ma se ci sono un sacco di diverse droghe in giro, che cazzo aspettate a mettere in commercio anche questa pasticca? Dai che voglio comprarla, sono disposto a qualunque cifra e a fare qualunque cosa come il protagonista di questo film.

Il protagonista del film chi è? Bradley Cooper, quello di Una notte da leoni. E come se la cava Bradley Cooper alla prova di un film in cui ha il ruolo principale? Se la cava bene, il ragazzo, ma non mi ha convinto del tutto. Non al 100%, magari giusto a un 80%, tanto per rimanere in tema di percentuali. In una parte secondaria c’è poi Robert De Niro, uno che si sarebbe dovuto ritirare dignitosamente già parecchi anni fa diciamo dopo Jackie Brown, e nonostante Limitless sia con Machete uno dei pochi film decenti tra i molti girati negli ultimi anni, la sua interpretazione è lungi dall’essere brillante; è ormai bollito, stanco, si vede che non ci mette nessun entusiasmo nel recitare e lo fa ormai solo per soldi. Come presidente della giuria di Cannes sembra capirne già di più, visto che ha premiato Terrence Malick e Kirsten Dunst, forse dovrebbe dedicarsi a quello in piante stabile... In più nel cast c’è anche un sosia dello scrittore Bret Easton Ellis ma, e mi sono informato su imdb, non è lui -certificato- si chiama Darren Goldstein. Eppure cazzo se è uguale. Un ruolo che avrebbe meritato un approfondimento maggiore è poi quello di Abbie Cornish, l’australiana nuova Nicole Kidman anzi nuova Naomi Watts vista in Paradiso + Inferno, Bright Star e Sucker Punch che interpreta la fidanzata usa e getta, tira e molla, prendi e lascia del Bradley Cooper. Chiusa parentesi cast.

La capacità, la virtù di Limitless è simile a quella del protagonista sotto l’effetto di questa magica misteriosa sostanza NZT: prende diverse tendenze del cinema contemporaneo, con un’atmosfera alla Fight Club di David Fincher, un attacco in stile video di Pure morning dei Placebo, capacità numeriche applicate alla Borsa come ipotizzato in π - Il teorema del delirio di Darren Aronofsky da cui prende anche in prestito una soundtrack molto drum'n'bass, qualche idea vicina ai già citati Crank, Enter the Void e Matrix et voilà: le frulla insieme, le cita in una maniera talmente veloce da sfruttare davvero al 100% il mezzo cinematografico moderno e le butta poi fuori in una forma non innovativa ma comunque piuttosto originale e personale, già a partire dai titoli di testa da mal di testa. Non ho visto i suoi film precedenti L’illusionista e The Lucky Ones, quindi non so se il regista Neil Burger fosse qui nel suo stato normale o invece sotto l’effetto di NZT come il suo protagonista, però in tal caso mi auguro continui a prenderla così potrà fare altre cose interessanti e notevoli.

E a proposito, Limitless è un film notevole cui forse manca giusto un po’ di cuore, ma d’altronde quando hai a disposizione il 100% del cervello non puoi permetterti troppi sentimenti e sentimentalismi. L’altro limit del film, che non lo fa entrare quindi giusto per un soffio tra i miei cult personali assoluti come le altre pellicole cui si ispira, è un intreccio spy-thriller finale non del tutto esaltante. Il punto di forza maggiore di Limitless è invece quello di mettere addosso, di instillare vera adrenalina, che ti fa voglia di fare un sacco di cose e quindi, dopo questo fiume di parole in piena per una delle recensione più lunghe e logorroiche che abbia mai scritto, cosa che di solito evito di fare, me ne vado, ora basta la smetto perché devo andare a sfruttare al 100% il potenziale del mio cervello.
Sperando sia superiore a quello di Bossi & figlio trota…
(voto 8)

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