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mercoledì 27 agosto 2014

CATTIVI VICINI, LA COMMEDIA CROSSOVER





Cattivi vicini
(USA 2014)
Titolo originale: Neighbors
Regia: Nicholas Stoller
Sceneggiatura: Andrew J. Cohen, Brendan O’Brien
Cast: Seth Rogen, Rose Byrne, Zac Efron, Elise Vargas, Zoey Vargas, Ike Barinholtz, Carla Gallo, Dave Franco, Halston Sage, Craig Roberts, Christopher Mintz-Plasse, Jerrod Carmichael, Lisa Kudrow, Hannibal Buress, Andy Samberg, Jake Johnson
Genere: crescere che fatica
Se ti piace guarda anche: Old School, 21 Jump Street, Gli stagisti, Animal House

Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallire.
Così diceva Jep Gambardella ne La grande bellezza. Così fanno anche Seth Rogen e Rose Byrne in Cattivi vicini. I due sono una giovane coppia che ha appena avuto una figlia. Da quando sono diventati genitori, la loro vita è cambiata. Sono stati costretti a diventare delle persone adulte, responsabili e serie. Più o meno. Quando nella casa accanto alla loro si trasferisce una confraternita universitaria, le cose per loro saranno però destinate a mutare di nuovo. I due parteciperanno a una festa dei nuovi vicini cool capitanati da Zac Efron e poi le cose sfuggiranno loro di mano, parecchio, e si troveranno così a voler vedere fallire i loro party.

Se pensate a una specie di versione americana della pellicola premio Oscar di Paolo Sorrentino, fermatevi subito. Cattivi vicini non è un film arty o d'autore. E' “solo” una commedia caciarona goliardica e volgare. Mi correggo: è La Commedia caciarona goliardica e volgare più divertente dell’anno. Così come ogni estate ha i suoi tormentoni musicali, più o soprattutto meno gradevoli, la stagione più calda (ma dove?) almeno negli USA è sempre segnata da una comedy che spinge un po’ più in là i limiti delle risate. Nelle scorse estati abbiamo avuto Una notte da leoni e Le amiche della sposa, quest’anno il film comico rivelazione è stato questo Cattivi vicini, costato appena $18 milioni e capace di incassarne in patria oltre $150 milioni. Meritati?
Sì, perché Cattivi vicini è un crescendo esplosivo di comicità paragonabile, per livello di esaltazione e goduria che a livello personale mi ha provocato, a Smetto quando voglio o (quasi) a The Wolf of Wall Street. La pellicola parte come film indie su una coppia alle prese con la routine di tutti i giorni, quasi una versione comedy di un altro lavoro recente sempre con Seth Rogen, Take This Waltz. Ben presto si entra invece in un’altra dimensione, tutt'altra dimensione, quella dei teen movies, grazie all’ingresso in scena di Zac Efron e dei suoi amici festaioli.

A questo punto si assiste a un doppio scontro. La prima battaglia è quella combattuta dal come al solito divertente Seth Rogen in coppia con una Rose Byrne da Oscar VS. uno Zac Efron convincente a livello recitativo come non mai. Sarà che la parte dello studente decerebrato e superficiale gli calza a pennello, chissà?
Dall’altra parte abbiamo invece uno scontro tra generi cinematografici differenti: la pellicola indie sulla vita di coppia VS. la pellicola adolescenziale. Un confronto non solo generazionale, ma filmico. Più che uno confronto, un mash-up riuscito, come il mix tra Missy Elliott e Black Keys “Get Ur Freak On Keep Me” suonato in una delle scene più deliranti della pellicola.



Cattivi vicini allora è proprio come questa canzone: una commedia crossover, un film destinato a piacere e a divertire sia i bimbiminkia come me che si esaltano con Project X e American Pie vari, così come un pubblico più adulto che ricorda con nostalgia Animal House. E magari pure Porky’s. Destinato a convincere tanto i giovani Cannibal Kid quanto (forse) i vecchi Mr. James Ford in egual misura.

Cattivi vicini sarà quindi ricordato come uno dei cult movie assoluti di questo 2014?
Solo il tempo ce lo dirà, ma di certo non gli manca nulla. Tre protagonisti in formissima, una colonna sonora bomba che mixa electro, hip-hop e rock, più una serie di scene esilaranti. Senza svelare troppo dico solo: Robert De Niro, mungitura umana e airbag.
Si potrà dire che non è un film che propone chissà quali contenuti, ed è vero solo in parte. Un minimo di riflessioni sulle difficoltà nel crescere e nell’accettare di non essere più dei teen ma delle persone adulte la pellicola le offre. Così come è facile identificare i rapporti problematici con i vicini ai propri, a meno che non abbiate vissuto tutta la vostra vita in un deserto. O a meno che non siate dei ricconi che vivono in una villa isolati dal resto del mondo e in tal caso non era mia intenzione offendervi e già che ci sono vi chiedo di fare una piccola donazione in favore di Pensieri Cannibali. Grazie.
Il merito principale del film in ogni caso è un altro ed è una qualità paradossalmente sempre più difficile trovare in una commedia: far ridere. Far morir dal ridere e divertire dall’inizio alla fine, come un party ben riuscito.
(voto 7+/10)

venerdì 3 giugno 2011

Friends (ma non di Maria de Filippi)

Che fine hanno fatto gli ex Friends della serie tv? Come capita con i vecchi amici e compagni di scuola, c’è chi è sparito, chi si è sposato, chi ha fatto successo, chi non ha fatto successo, chi è ancora in cerca della propria strada e chi è morto.
No, questo non è successo. Non ai Friends, almeno, che godono tutti più o meno di ottima salute. La più popolare è sempre Jennifer Aniston che, nonostante i gossippari sostengano non si sia mai realmente ripresa dal divorzio da Brad Pitt, perlomeno sta avendo una buona carriera cinematografica. Peccato vederla sempre e solo in commedie romantiche spesso non molto riuscite, ma tant’è…
Piuttosto bene è andata anche a Courteney Cox. Pure lei ha qualche travaglio con il marito alcolizzato David Arquette, ma pure lei ha messo su un discreto impero, in questo caso da produttrice e attrice tv, prima nello “sporco” Dirt (ottima la prima stagione, meno la seconda) e ora nella comedy Cougar Town. Senza dimenticare la saga di Scream.
Non proprio sulla cresta dell’onda, ma nemmeno sparita dalla circolazione è Lisa Kudrow. La più folle e anche insopportabile tra i Friends (era irresistibile il suo tormentone “Gatto rognoso”, ma poi basta) si sta ritagliando varie parti da caratterista in film con Emma Stone (Easy Girl e Paper Man) e anche in qualche film senza Emma Stone, ma principalmente non so perché recita sempre nei film con Emma Stone.


Chi invece non si fa più vedere in giro e ha una carriera pressoché inesistente è David Schwimmer; dove sei finito, simpatico e goffo Ross Geller, dooove?
Matthew Perry era il più divertente di tutti (o almeno il suo Chandler Bing era il mio preferito), peccato che la sua carriera sia andata avanti tra molti bassi e pochi alti. Dopo qualche films come FBI: Protezioni testimoni e 17 Again, nonché lo sfortunato telefilm Studio 60 on the Sunset Strip, adesso è tornato in una nuova serie tv comedy, Mr. Sunshine. Ho visto giusto la prima puntata e mi è bastato per bollarlo come una versione sfigata di 30 Rock (voto 4 a Mr. Sunshine).
Chi, un po’ a sorpresa, è invece tornato in una nuova serie davvero interessante è Matt LeBlanc. Oui, proprio lui, il mitico Joey Tribbiani.

Episodes
(stagione 1)
Rete americana: Showtime
Rete britannica: BBC Two
Rete italiana: non ancora arrivato
Creata da: David Crane, Jeffrey Klarik
Cast: Matt LeBlanc, Stephen Mangan, Tasmin Greig, John Pankow, Kathleen Rose Perkins, Mircea Monroe
Genere: umorismo UK + umorismo USA
Se ti piace guarda anche: The Office, 30 Rock, Studio 60 on the Sunset Strip

Cosa succede quando una coppia di autori televisivi britannici (che sono pure marito e moglie) sbarca a Hollywood per il remake americano della loro stessa serie? È quello che ci mostra Episodes, comedy a stelle e strisce che però piacerà soprattutto agli appassionati del british style, visto che il tipo di umorismo qui presente guarda più oltremanica che oltreoceano. E piacerà poi in primis a chi è interessato a cosa succede dietro le quinte di una produzione televisiva. Certo, questo non è un documentario o un reality (cosa che per altro oggi non è che garantisca comunque il realismo), però non è difficile immaginare come certe cosa possano succedere veramente nell’ambiente.

I due protagonisti sono una tipica e compassata coppia inglese che si ritrova dentro una realtà che non appartiene loro, quella dei casini con i produttori, dei compromessi per far diventare la serie più commerciale e adatta al pubblico generalista di american idiots, dei capricci dei divi hollywoodiani. La loro serie all’interno della serie racconta di un collegio maschile e dell’anziano preside dell’istituto, ma come protagonista del remake americano viene loro proposto di dare la parte del vecchio al più appealing e di mezza età Matt LeBlanc, proprio lui, l’ex Friends nella parte di se stesso. O perlomeno nella fittizia parte di se stesso.

Cominciate a non capirci più nulla in tutto questo mischiarsi di realtà e fiction, di serie nella serie, di metatelevisivo, di paratelevisivo e di paraculo? Bene, Episodes è più semplice da guardare che da spiegare. Divertente come una serie britannica, ammiccante e ruffiano come una americana, con una prima stagione di soli 7 episodi da mezz’ora l’una (ma già confermata per una season 2) è tra le comedy migliori degli ultimi tempi. Meglio non dirvi altro per non confondervi ulteriormente le idee se non: check this fuckin’ out!
(voto 7)


Questo è il provino fittizio sostenuto da Matt LeBlanc per avere la parte di… Matt LeBlanc

venerdì 11 febbraio 2011

Paper Man: sasso carta forbici

Paper Man
(USA 2009)
Regia: Kieran Mulroney, Michele Mulroney
Cast: Jeff Daniels, Emma Stone, Ryan Reynolds, Kieran Culkin, Lisa Kudrow, Hunter Parrish
Genere: indie agrodolce
Se ti piace guarda anche: Greenberg, Il calamaro e la balena, It’s kind of a funny story
Uscita italiana: ?

Trama semiseria
Un uomo sposato con Phoebe di Friends (quella di gatto rognoso bel gattone puzzi come un caprone) si trasferisce in una casa in campagna per scrivere il suo secondo romanzo. L’uomo è del tutto pazzo. Perché? Non tanto perché è sposato con Lisa Kudrow (o forse anche per quello), ma più che altro perché ha un amico immaginario: un supereroe interpretato da Ryan Reynolds, uno che la sua pazzia l’ha fatta divorziando da Scarlett Johansson. Ma questa è un’altra storia. Tornando al protagonista del film, a spezzare la sua routine segnata da un pesante blocco dello scrittore ci penserà Emma Stone, in grado di dare una bella scossa al film e anche alla vita del pazzo. Che poi allora così pazzo non era…

Recensione cannibale
Jeff Daniels aveva fatto lo scemo (o era il più scemo?) accanto a Jim Carrey in Scemo e più scemo, dopodiché si è dato ad alcune pellicole molto radical-chic indipendenti americane, roba da Sundance Film Festival, per essere chiari. In maniera simile a quanto successo ne Il calamaro e la balena, anche questa volta il buon vecchio Daniels non Jack ma Jeff è uno scrittore alle prese con una crisi esistenziale, oltre che con un blocco dello scrittore. Non so quale delle due cose sia peggio, forse la seconda. Il suo matrimonio con Lisa Kudrow non va infatti certo a gonfie vele e lui approfitta dell’occasione per scrivere il suo secondo romanzo (dopo il flop totale del primo) andando a vivere in isolamento in una casa di campagna. Visto che è da solo, le cose non precipitano nell’horror come in Shining, ma neanche procedono molto bene visto che continua a scrivere la prima frase del libro e non riesce ad andare avanti. L’unica “persona” con cui parla è poi un supereroe che ha come amico immaginario fin dall’infanzia con le fattezze di Ryan Reynolds biondo ossigenato. E per immaginarti una roba del genere devi proprio essere psicopatico.
A spezzare la monotonia di tutto ciò irrompe l’uragano Emma Stone, dopo Easy A e Benvenuti a Zombieland travolgente come suo solito. Inizialmente la recluta come babysitter, solo che Jeff Daniels non ha alcun figlio... Nonostante la grossa differenza d’età, tra i due nascerà una bella amicizia, oppure qualcosa di più? Il film per fortuna non è così prevedibile come potrebbe sembrare.

Paper Man è un film very intellectual indie, come sintetizza perfettamente Frank Manila, ricorda altre pellicole sulla crisi di mezza età (però siamo dalle parti più di Greenberg con Ben Stiller che da quelle di American Beauty), e in più c’è qualche intermezzo vagamente fumettistico (non troppo, comunque) grazie al supereroe interpretato da Ryan Reynolds. La vera arma in più del film è che sa conquistare con la sua dolcezza e innocenza, andando nella parte finale in direzioni non così ovvie. Pur non raggiungendo livelli di eccellenza, Paper Man ha dunque il merito di volare più in alto della soglia del “carino” per diventare un’esperienza in grado di lasciare con qualche riflessione esistenziale. Ma soprattutto Emma Stone sembra davvero incapace di fare film meno che belli.
(voto 6,5)


Venendo al titolo leggermente forzato del post, c’è il sasso (emma Stone), c’è la carta (Paper man), ma le forbici non le ho proprio trovate sorry…
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