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giovedì 18 dicembre 2014

IL CINEMA BUGIARDO





Ultime uscite cinematografiche dell'anno, gente. E non ci sono solo cinepanettoni, incredibile ma vero! C'è anche il nuovo thriller firmato da David Fincher, un paio di pellicole supereroistiche che non si sa se saranno pure super, l'ultimo (grazie a Gesù bambino!) capitolo della saga de Lo Hobbit, un paio di proposte più autoriali potenzialmente interessanti, qualche immancabile bambinata di Natale e poi sì, un cinepanettone dovete comunque sucarvelo. Così come dovete sucarvi anche i commenti del mio blogger nemico, Babbo Fordale. Per l'ultima volta.

Prima di esultare, aspettate. È l'ultima volta sì, ma solo per quanto riguarda il 2014. La rubrica delle uscite cinematografiche condotta da me e Ford si prende una settimana di pausa. Almeno a Natale non battibeccheremo. Tranquilli però che torneremo nel futuro, nel 2015, più fordti e cattivi che mai!

giovedì 12 dicembre 2013

LO HOBBIT – LA DESOLAZIONE NEI CINEMA




"Non sto copiando Katniss Everdeen, no no..."
Questa settimana anticipa le grandi uscite natalizie.
Grandi?
Bah, preparatevi più che altro a un carico di cinepanettoni e bambinate assortite. Già a partire da adesso, con il nuovo non richiesto episodio de Lo Hobbit e con l’ancora meno richiesto film di Pieraccioni.
Sono tempi magri al cinema, io vi avevo avvertito, e le cose non sono destinate a migliorare.
Maledetto Natale!
E maledetto pure il mio nemico blogger Ford che, in attesa di trasferirsi al Polo Nord per dare una mano a Babbo Natale con i regali, è ancora qui al mio fianco, a commentare le uscite cinematografiche del desolante weekend.

"Miii, ma te sei Legolas del Signore degli Anelli? Che me lo fai un'autografo?"
"Va bene, MrFord."
Lo Hobbit – La desolazione di Smaug di Peter Jackson
Il consiglio di Cannibal: La desolazione di Cannibalaug alle prese con Lo Fordo
Basta! Peter Jackson, basta!
La saga del Signore degli anelli era tanto bella che meritava di essere chiusa lì. Invece no. Hai voluto ripescare Lo Hobbit e il primo capitolo partiva anche bene. Nella prima mezzoretta si respirava la stessa aria della Terra di mezzo e tutto sembrava magico come nell’altra saga. Poi succedeva qualcosa… la noia, ecco cosa succedeva. Due ore di noia totale. E ora pretendi che mi sorbisca pure il secondo capitolo?
Amabile Peter, mi stai chiedendo troppo. Tra un po’ cosa vorrai da me, che MrFord cominci a starmi simpatico?
Il consiglio di Ford: La desolazione di Renna Kid abbandonato da Babbo Ford.
Il signore degli anelli, lo Star Wars moderno, ha segnato un'epoca.
A distanza di dieci anni e dopo non pochi problemi di produzione - ricordiamo che inizialmente la saga avrebbe dovuto essere diretta da Guillermo Del Toro - la nuova creatura di Peter Jackson ha preso forma portando sullo schermo, oltre ad una tecnica sopraffina, le atmosfere dei film d'avventura anni ottanta che mi facevano impazzire da bambino: dopo l'ottimo Lo Hobbit, ecco dunque il secondo capitolo, che arriverà sugli schermi di casa Ford spinto da un hype decisamente alto, quello delle sorprese dell'ultimo minuto rispetto alle classifiche di fine anno. Speriamo bene. E in bocca al drago al mio "amico" Cannibal!

"Vorrei annunciare che il mio prossimo film avrà come protagonista
una coppia inedita di comici: Ceccherini + Mr. Ford."
Un fantastico via vai di Leonardo Pieraccioni
Il consiglio di Cannibal: un fantastico scappar via da questo film
“Nuovo” film di e con Leonardo Pieraccioni, il quale, non contento di regalarci da 20 anni sempre lo stesso personaggio inserito nella stessa storia dentro la stessa pellicola, quest’anno fa di meglio e cerca di recuperare il tema universitario de I laureati, il suo primo e unico decente lavoro, almeno tra quelli che ho avuto la sfortuna di vedere.
Devo però ammettere che sono parecchi anni che non guardo niente di Pieraccioni e su Pensieri Cannibali non gli ho mai dedicato una bella stroncatura come si deve. Potrebbe essere questa l’occasione?
Potrebbe, peccato che vedendo il trailer persino la fantastica voglia di bottigliarlo m’è volata via. Mi dovrò accontentare di bottigliare il bottigliatore folle Ford. Come al solito.
Il consiglio di Ford: un fantastico vai via, caro Pieraccioni.
Pieraccioni non l'ho mai sopportato, forse ancora più di Cannibal, anche se meno del suo amicone Ceccherini.
Mi sono bastati stralci dei suoi film più "riusciti" come I laureati e Il ciclone, per capire che non era roba per me neppure quando non pensavo che sarei finito a scrivere una rubrica sulle uscite settimanali in sala in compagnia di uno squilibrato radical chic pseudo adolescente.
Lascio volentieri, dunque, questo eterno Peter Pan dei poveri toscano all'altro eterno Peter Pan dei poveri piemontese. Chissà che non venga fuori almeno un bel Fiorentina-Juventus.

"Lotta dura senza paura contro il regime dei film russi fordiani!"
Pussy Riot – A Punk Prayer di Mike Lerner, Maxim Pozdorovkin
Il consiglio di Cannibal: A punk prayer: God, kill Ford!
Di solito i documentari non mi ispirano tantissimo. Ce ne sono di ottimi in giro e presto vi parlerò di uno che è da non perdere, però il più delle volte la voglia di cinema di fiction prende il sopravvento e quindi i docu rimangono in un angolino in attesa di una visione che non avverrà mai. Questo documentario sulle Pussy Riot non me lo voglio invece proprio perdere, perché loro sono delle grandi e la loro è una vicenda di cui non si riesce a sapere molto, per via dell’oppressivo regime putiniano. Questa potrebbe essere la volta buona per approfondire la loro conoscenza, sperando di trovarci magari anche di fronte a una pellicola cinematograficamente interessante. Un documentario impegnato, quindi, ma che per fortuna non dovrebbe essere un mattonazzo russo di quelli amati da Ford.
Il consiglio di Ford: A prayer for the Cinema: please, stop Malick, the fake god!
Con tutte le Blog Wars e le bottigliate che ci rifiliamo felicemente l'un l'altro, si può dire che con quello sciagurato di Peppa Kid si abbia in comune una certa qual voglia di rompere un po’ le uova nel paniere - di chi, poi, ancora non si sa - e di sostenere tutti quelli che, pur se in modi diversi, sostengono la libertà di parola e di pensiero, fondamentale anche per noi poveri bloggers.
Dunque il sostegno va anche a questo potenzialmente interessantissimo documentario incentrato sulle Pussy Riot, mitiche donne rock alle prese con i soprusi di Putin e compagni di merende assortiti.

Ford alla guida in una scena di Still Life Via Castellana Bandiera
Still Life di Uberto Pasolini
Il consiglio di Cannibal: Ford is still alive? Uff L
Co-produzione britannica e italiana diretta dal “nostro” Uberto Pasolini e che ha un cast internazionale interessante, capeggiato da un Eddie Marsan per una volta non caratterista ma protagonista. Non credo abbia il potenziale per rivoluzionare i Cannibal Awards 2013 attualmente in corso sul mio blog, però potrebbe anche essere il film sorpresa di questa settimana cinematografica desolante. Più desolante di una rassegna di film natalizi, già di loro piuttosto deprimenti, e per di più selezionati da Babbo Fordale.
Il consiglio di Ford: still radical.
In tutta onestà, con la preparazione dei Ford Awards 2013 in pieno svolgimento, non ho alcuna intenzione di perdere tempo con questo pseudo pippone da radical italo-britannici che non promette niente di buono, se non qualche bottigliata di sfogo.
Dato che siamo in periodo di regali, lo dono volentieri al mio chicchissimo antagonista: che se lo goda dal primo all'ultimo minuto.

"Oggi niente cine forum fordiano!"
"Evvai, gimme five!"
Qui e là di Antonio Méndez Esparza
Il consiglio di Cannibal: a Natale andate qui e là, ma non nei cinemà
Pellicola indipendente messicana che potrebbe anche non essere malvagia, ma che ha meno appeal di Mr. James Ford nudo (non che io l’abbia mai visto o abbia intenzione di farlo).
Volete farmi un regalo di Natale? Guardatelo voi e poi fatemi sapere se merita una visione. Il film intendo, non Ford nudo.
Volete farmi un altro regalo di Natale? Eliminate Ford dalla faccia della terra. O almeno dalla blogosfera.
Il consiglio di Ford: qui e là, più o meno dove normalmente colpisco Peppa Kid. Senza guardare dove.
Se fossimo ad inizio anno e fossi spinto dalla curiosità di scovare qualche potenziale sorpresa, credo farei un tentativo con questo lavoro molto di nicchia e dal sapore di scommessa.
Purtroppo, però, dell'anno siamo alla conclusione, e gli impegni quotidiani, lavorativi e di classifiche richiedono una selezione selvaggia. Che non prevede scommesse che non riguardino il prossimo colpo basso che sferrerò al Cannibale.

"Un caffè è quello che ci vuole, prima di vedere un film consigliato da Ford."
"Uno? Facciamoci dare il thermos da portare via!"
Molière in bicicletta di Philippe Le Guay
Il consiglio di Cannibal: Ford, prendi pure la bicicletta che in auto sei un pericolo
Questa è una commedia che sa più di teatro che di cinema e che, nonostante la provenienza dall’adorata Francia, non mi ispira un granché, sebbene resti comunque la mia seconda scelta della settimana. Fate voi che settimanona!
Fa troppo freddo ormai, per andare in bicicletta, e pure per guardare questo film. E anche per stare a sentire i commenti di Ford. Quelli danno proprio i brividi.
Il consiglio di Ford: in bicicletta, a piedi e soprattutto in auto per te sarò sempre un pericolo, caro Peppa!
Altro giro, altro regalo.
Secondo voi, a due settimane scarse dall'inizio dei Ford Awards ho davvero tempo da dedicare ad azzardi poco appetibili come questo!? Non credo proprio!
Potrei però lanciarmi per le strade piemontesi alla guida di un'auto non mia e priva di targa nella speranza di incrociare il cammino del Cucciolo eroico, ponendo fine alle sue sofferenze e spedendolo dritto nel paradiso dei tree of life.

Babbo Fordale insieme al suo piccolo aiutante cannibale
porta i regali a tutti i lettori che hanno fatto i buoni quest'anno.
Il segreto di Babbo Natale di Leon Joosen
Il consiglio di Cannibal: non lo vedrò e non è un segreto
Ennesima pellicola d’animazione che cerca di trascinare qualche bimbetto al cinema insieme ai suoi genitori, o al contrario gente come Ford che cerca di trascinare il suo povero figlioletto a vedersi delle bambinate di un simile livello. Già dal trailer sembra una robetta innocua, animata malamente e in definitiva piuttosto inguardabile. Volete davvero sorbirvi una cosa del genere?
Piuttosto, parlando di cose serie, volete sapere il segreto di Babbo Fordale?
Pieraccioni è il suo attore barra regista barra sceneggiatore preferito. Subito dopo il suo idolo numero 1 Massimo Ceccherini, naturalmente.
Il consiglio di Ford: il segreto di Renna Kid? Mangia carote in quantità sperando di trasformarsi in Coniglione!
Il segreto di Babbo Natale è che non esiste. Se non come geniale invenzione pubblicitaria targata Coca Cola.
E non esiste neppure questo filmetto. Almeno spero.


venerdì 11 gennaio 2013

LA LOBBY DEGLI HOBBIT CHE HANNO UN HOBBY

Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato
(USA, Nuova Zelanda 2012)
Titolo originale: The Hobbit: An Unexpected Journey
Regia: Peter Jackson
Cast: Martin Freeman, Ian McKellen, Richard Armitage, Ken Stott, Graham McTavish, William Kircher, James Nesbitt, Stephen Hunter, Aidan Turner, Elijah Wood, Ian Holm, Hugo Weaving, Andy Serkis, Christopher Lee, Cate Blanchett, Lee Pace, Benedict Cumberbatch
Genere: Signorino degli anelli
Se ti piace guarda anche: Il signore degli anelli, Game of Thrones

Peter Jackson ha un hobby. Ho detto un hobby, non un hobbit. Oddio, magari con tutti i soldi che si è fatto con il Signore degli anelli possiede pure un hobbit. Elijah Wood, ad esempio, cosa fa quando non gira la serie tv Wilfred? Dov’è? Secondo me, potrebbe benissimo essere il nano da giardino in casa Jackson. Chi lo sa?
Comunque, l’hobby di Peter Jackson è il fantasy. Fino a che ciò significa giocare a Dungeons & Dragons con la moglie e gli amichetti, cavoli suoi. Quando questa sua passione la riversa su grande schermo, però, sono anche cavoli nostri. Il più delle volte, cavoli piacevoli. La trilogia del Signore degli Anelli è stata una signora trilogia. Emozionante, fantasiosa, avventurosa. Un’esperienza piacevole anche per chi, come il sottoscritto, ha sempre gettato uno sguardo di traverso al mondo fantasy. Merito dei valori universali di amicizia, devozione e rispetto snocciolati dalla storia. Merito anche di una serie di personaggi carismatici, come Aragorn, o folli, grandiosamente folli come il Gollum, oppure simpatici e pasticcioni come i piccoli hobbit.
Al termine dell’immane quanto riuscita impresa di trasportare su grande schermo il tomo di Tolkien, Peter Jackson si era poi gettato su un’altra trasposizione letteraria, tirando fuori lo splendido Amabili resti, mio film dell’anno 2010. Una parentesi intimista, per quanto pure quella non priva di una componente fantasy, prima di ritornare nella terra di mezzo.

"Qualcuno spiega a quella Kristen Stewart che non siamo i 7 nani?"
"Ehm, qualcuno lo spiega anche a noi?"
In verità, il progetto de Lo Hobbit ha avuto una vita parecchio marcotravagliata. Già va considerato che è un libro che Tolkien ha scritto prima del Signore degli Anelli, che nasce quindi come sequel. Mentre questo adattamento cinematografico arriva dopo, in versione prequel. Ma questi sono dettagli che possono essere sistemati senza troppi problemi, a Hollywood.
Il progetto all’inizio era stato affidato alle mani messicane di Guillermo Del Toro. Regista che pure non è che mi entusiasmi completamente. Mi è piaciuto Il labirinto del fauno, ok, mentre i due Hellboy mi sono sembrati decenti ma niente di memorabile. Non sono un fan assoluto del Del Toro non Benicio, però ero curioso di assistere a ciò che avrebbe potuto tirare fuori dalla materia tolkieniana. Così, tanto per cambiare.
Per casini vari che adesso non conosco e che qualche recensore più professionale e qualificato e tolkieniano vi saprà spiegare meglio di me, il progetto Lo Hobbit è finito di nuovo tra le mani da hobbit di Peter Jackson.
Cosa che poi non ha sorpreso nessuno, visto che sapevamo sarebbe andata a finire così.
La cosa non mi dispiaceva nemmeno troppo, visti i buoni risultati ottenuti dalla trilogia anellare. Il problema è che quanto ne è uscito è un prodotto senza una sua identità specifica. Lo Hobbit sembra un altro episodio della saga in tutto e per tutto, senza presentare grosse novità, se non la velocità a 48 fotogrammi al secondo con cui alcune copie della pellicola sono state distribuite. Ma questi sono tecnicismi alla James Cameron e non devono ingannare. Per il resto, è un film del tutto adagiato nel passato. Se il livello fosse quello della Compagnia dell’anello, delle Due Torri o del Ritorno del re, mi starebbe anche bene. Il risultato invece mi è sembrato più come se stessi assistendo alle scene tagliate da questi episodi. A scene giustamente tagliate.

In questo Lo Hobbit, di momenti memorabili ce ne sono davvero pochi. Io ne ho contato uno: la scena del canto triste a casa di Bilbo prima della partenza per la grande (ma dove?) avventura. Per il resto, ci sono 3 ore 3 di scenette estenuanti, bambinesche, noiose, che mettono a dura prova la pazienza, e pure la sopravvivenza, dello spettatore meno avvezzo al fantasy.
Il grande pregio della trilogia del Signore degli anelli era quello di saper ammaliare e trasportare nella sua terra di mezzo anche i meno patiti del genere come me. Il grande difetto di questo è quello di non riuscire a farlo. Tra i motivi della scarsa riuscita de Lo Hobbit, sicuramente possiamo citare la scelta di trasformare il romanzo unico di Tolkien prima in due, poi addirittura in tre pellicole distinte. Giusto per capitalizzare al massimo gli incassi. E chissenefrega del risultato artistico.
Se Il signore degli anelli era stato pubblicato su tre volumi e quindi una trilogia cinematografica calzava a pennello, questo romanzo unico doveva diventare un film unico. Fine della storia.

"Il mondo finirà presto!"
"E fammi dare una toccata ai maroni, Galadriel, che porti più sfiga dei Maya!"
In attesa di giudicare anche i prossimi due capitoli (ma penso dovrò munirmi di molti caffè + red bull per reggerli da sveglio), il primo episodio Un viaggio inaspettato di inaspettato non ha proprio un bel nulla e appare come un capitolo introduttivo ricco di momenti riempitivo e poco altro.
La primissima parte ci riscaraventa in mezzo alla Terra di Mezzo e ci sta ancora. L’effetto nostalgia di ritrovare alcune vecchie conoscenze fa piacere. Compare persino Frodo/Elijah Wood! L’irruzione dei vari personaggi in casa Baggins è anche simpatica, strappa qualche sorriso e uno pensa: non è proprio come la prima trilogia, però magari da qui in poi la pellicola migliora…
Invece no. Quella è la parte migliore del film. Poi si peggiora. Quando l’avventura vera e propria comincia, comincia pure la noia. Manca giusto Barbalbero, e poi è una lunga, interminabile sequela di personaggi inverosimili e gag assurde. Persino il ritorno di altri volti familiari come l’inquietante Galadriel (Cate Blanchett), l’ancor più inquietante Saruman (Christopher Lee), o l’ancor ancor più inquietante Gollum (Andy Serkis) non sortisce l’effetto sperato.
Parentesi Gollum: per quanto la sua comparsata risulti ancora tra i momenti più interessanti della pellicola, appare qui come una parodia di se stesso. Sarà che la sua frase simbolo: “Il mio tesssoro” è stata sputtanata a forza di sentirla e riderci sopra, però ormai appare ridicolo piuttosto che no. Laddove nel Signore degli anelli appariva invece come il personaggio più ambiguo e sfaccettato dell’intera Opera.

"Pensieri Cannibali era il mio tesssoro di blog, adesso fa ssschifo!
Quassi quanto la connesssione Telecom in quessste terre..."
Vogliamo salvare qualcosa da tre infinite ore di fantasy puro?
E con fantasy intendo che ho passato tutto il tempo a fantasticare di vedere un altro film?
Per il momento non si è nemmeno ancora vista la tanto vociferata Evangeline Lilly, che probabilmente comparirà per tipo 5 minuti in uno dei prossimi due episodi, e allora salviamo il protagonista. Martin Freeman sembra nato per fare un hobbit, anzi per fare Lo Hobbit. Gli altri attori e gli altri personaggi invece non funzionano. Alcuni per altro sembrano truccati come Francesco Mandelli dei Soliti idioti, tanto che mi aspettavo un “Dai, cazzo, GianBilbo!” da un momento all’altro. L’Aragorn di Viggo Mortensen, il Sam di Sean Astin, i Pipino e Merry di Billy Boyd e Dominic Monaghan… quelli sì che erano personaggi.
Questi nuovi chi sono? Dove vogliono andare?
"Aragorn, ti batto quando vuoi!
...uff, ma perché non ci credo nemmeno io?"
Il Thorin interpretato da Richard Armitage, in particolare, vorrebbe davvero essere il nuovo Aragorn?
Ma per favore!

Lo Hobbit è una versione in tono minore del Signore degli anelli. Un signorino degli anelli, nonché un film sbattito zero. Persino il compositore Howard Shore non si è sforzato manco un minimo e ha riciclato i temi musicali già noti della precedente trilogia. Quanto a Peter Jackson, ha girato in maniera sicura e impeccabile, è pur sempre Peter Jackson, ma col pilota automatico inserito. Se dal Signore degli anelli emergevano chiaramente l’entusiasmo e il divertimento del regista neozelandese, qui sembra quasi che si sia annoiato lui stesso. Figuriamoci noi poveri spettatori.
Un consiglio: per passare meglio le 3 estenuanti ore di visione, è meglio se vi trovate un hobbit… volevo dire un hobby.
(voto 5,5/10)

Post pubblicato anche su L'OraBlù, con una nuova splendida locandina realizzata per l'occasione dal mio grafico di fiducia C(h)erotto.


giovedì 13 dicembre 2012

Colpi di fulmine cinematografici

Uno scatto di Mr. James Ford. Da giovane.
Il Natale si avvicina, contenti?
Sì?
Sicuri?
Allora forse dimenticate che il Natale non è un periodo particolarmente positivo, almeno non nei cinema italiani. È infatti pronta ad arrivare un’infornata di pellicole per tutta la famiglia, di commedie cinepanettose, più qualche altra ciofeca gratuita così, come bel regalo sotto l’albero. Insieme a una serie di uscite da maledire Babbo Natale, le sue renne, i suoi elfi aiutanti e pure il mio nuovamente rivale Mr. James Ford, che maledirlo è sempre cosa buona e giusta, arriva però anche qualcosina di interessante.
Vediamo cosa, con la solita carrellata sui film in uscita questo weekend in Italia in versione doppio audio: da una parte i saggi suggerimenti cannibali, dall’altra le farneticazioni di un Ford tornato cattivo. Certo, cattivo quanto può esserlo un duro dal cuore tenero come lui...

"Ciao Ford, sono il tuo regalo di Natale.
Da Cannibal Kid, con tanto affetto!"
Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato di Peter Jackson
Il consiglio di Cannibal: un viaggio aspettato
Una cosa che mi sono sempre chiesto è: ma perché il romanzo di J.foR.R.d Tolkien The Hobbit in Italia l’hanno tradotto Lo Hobbit e non ad esempio L’Hobbit o Hobbit e basta?
A parte questo mio dubbio esistenziale, il ritorno nella Terra di Mezzo insieme a Peter Jackson fa piacere, visto che la trilogia del Signore degli anelli è stata qualcosa di notevole. Però io guardo sempre con un po’ di diffidenza ai sequel o in questo caso ai prequel. Considerando pure che la pellicola è stata sdoppiata in due parti per raddoppiare gli incassi, un po’ di odore di operazione commerciale si sente. Comunque, più che un viaggio inaspettato, mi sa che ci si può aspettare un viaggio molto in stile Signore degli anelli e probabilmente senza enormi sorprese. Come quando capita di andare su WhiteRussian e sai già che sarà un’esperienza terribile peggio che finire a Mordor buahahah!
Il consiglio di Ford: un ritorno atteso.
Finalmente è tornato. No, non lo hobbit. Non Peter Jackson. Bensì il vero Ford, pronto a spedire il Cucciolo eroico a calci nel culo dritto indietro nella Contea. Ora, la trilogia de Il signore degli anelli è una delle poche cose in grado di mettere d'accordo il sottoscritto e quel pappamolle del Cannibale, quindi questo prequel dal sapore vagamente commerciale potrebbe rivelarsi una lieta sorpresa di fine anno: certo, mancano le battaglie e l'epicità della saga precedente, eppure se lo spirito dovesse restare lo stesso de La compagnia dell'anello - il mio preferito senza dubbio dei film tolkeniani di Jackson - non mi dispiacerebbe affatto.
E poi, c'è Gollum. Mica Cannibal!

"Uff, ma perché accettiamo consigli di moda da Ford?"
La parte degli angeli di Ken Loach
Il consiglio di Cannibal: basta che non sia la parte di Ford
Mi piace la britannicità di Ken Loach, sebbene il suo eccessivo (neo)realismo non me lo faccia amare particolarmente come nel caso del mio (vecchio)realista rivale Mr. Ford.
Una visione comunque di certo la merita e finora, nella settimana delle uscite natalizie, questo si sta rivelando un viaggio inaspettato, con ben due pellicole interessanti. Continuerà così o finiremo dalla parte degli angeli a un inferno cinematografico manco Ford avesse organizzato una maratona dedicata ai “film” interpretati dal nano più celebre del Belgio dopo il Manneken Pis?
Il consiglio di Ford: dalla parte di Ford, uniti contro Cannibal.
Di quest'ultimo film di Loach - polemiche per il rifiuto al Festival di Torino a parte - ho sentito parlare e letto solo bene, quindi ho grande fiducia che possa rivelarsi una di quelle visioni di fine anno in grado di ritagliarsi uno spazio all'interno delle classifiche dei prossimi Ford Awards: inoltre, Loach normalmente da il suo meglio quando si mette a confronto con storie molto sociali e neorealiste come questa. Quindi allargate le spalle e preparate a far "piovere pietre" su quella testa di rapa del Cucciolo.

"Un Natale senza er cinepanettone? Ma er Forde me muore!"
Colpi di fulmine di Neri Parenti
Il consiglio di Cannibal: meglio essere colpiti da un fulmine vero
Ed eccolo, il cinepanettone non-cinepanettone dell’anno. Quest’anno il classico Natale a… non ci sarà, visto che il progetto di un Natale a Lodi non è riuscito a convincere i produttori. Al suo posto arriva però una pseudo commedia romantica di quelle classiche con Christian De Sica. L’unica cosa da fare è sperare in un flop totale, così non solo ci leviamo dalle pall… dalle scatole i cinepanettoni veri, ma pure quelli finti.
A voi lettori invece tocca sorbirvi ancora un po’ i De Sica & Boldi della blogosfera, (per ora) più resistenti persino dei cinepanettoni.
Il consiglio di Ford: colpite il Kid con un fulmine.
Ogni anno io ci spero, con tutto il cuore. E ogni anno vedo le mie speranze disilluse.
Basta cinepanettoni, finti o no. Piuttosto, prometto, mi sparo una maratona di film cannibali e non li
prendo neppure a bottigliate. Ma questa roba, per favore, basta.



Tutto tutto niente niente di Giulio Manfredonia
Il consiglio di Cannibal: niente niente, grazie grazie
Una volta mi piaceva anche, Antonio Albanese. Ai tempi di Mai dire gol e pure del suo esordio cinematografico Uomo d’acqua dolce, che non era malaccio. Dopo aver visto Qualunquemente però non ce la faccio. Sto male al solo pensiero di dovermi sorbire di nuovo una pellicola con Cetto La Qualunque. Buone le intenzioni di prendere per il culo il sistema politico italiano, ma purtroppo la realtà supera di gran lunga il personaggio di fiction di Albanese e quindi oltre a non far ridere, mette addosso solo una gran tristezza. Non proprio il massimo, per un film comico.
Quest’anno ho già fatto dei sacrifici, per la gioia di Ford ho guardato ben 2 film con Jean Claude Van-Damme (JCVD e I Mercenari 2), ma una nuova pellicola con Albanese proprio no!
Il consiglio di Ford: Ford è tutto, Cannibale niente.
Nonostante abbia una discreta stima di Albanese, trovo che ormai il suo macchiettismo stia diventando piuttosto irritante. Avevo digerito molto faticosamente Qualunquemente, dunque credo che questo nuovo capitolo delle avventure di Cetto finirà senta troppe cerimonie nel dimenticatoio. In fondo, roba interessante da recuperare - anche non uscita qui nella disgraziata Terra dei cachi - ce n'è in abbondanza.

"Ho un sogno: un film con protagonisti Ford e Cannibal.
Ho già anche il titolo: I soliti idioti!
L'hanno già fatto? E sta arrivando pure il sequel?
Ho un altro sogno: la smetto di fare film!"
L’innocenza di Clara di Toni D’Angelo
Il consiglio di Cannibal: il silenzio dell’innocenza
Non solo arrivano due film comici presumibilmente molto poco comici e molto poco film, non solo è tornato il Sauron de’ noantri a oscurare i cieli della politica e dell’economia, ma l’Italia questa settimana ci regala pure una pellicola pseudo autoriale di cui facevamo volentieri a meno. Purtroppo il paese è e sarà sempre questo, certe cose non cambieranno mai, Mr. Ford continuerà a lottare travestito da wrestler anche se ormai gli acciacchi dell’età gli permetterebbero a mala pena una partita con l’XBox, e filmetti trascurabili del genere arriveranno nelle solite due sale e poi spariranno senza lasciare traccia. This is Italy.
Il consiglio di Ford: Clara que no.
Ovviamente non poteva passare una settimana senza che la distribuzione nostrana ci deliziasse con l'ennesima proposta da bottigliare e che presumibilmente vedranno soltanto - sotto costrizione - i parenti
stretti di chi ci ha lavorato. Penso che per un istante abbandonerò la crociata contro il Cucciolo ammazzavampiri per unirmi a lui in modo da porci a selezionatori delle pellicole made in Italy. Sarebbe un buon modo per snellire la rubrica e non farci venire troppo sangue amaro per questa robaccia.

"E' tornatooo? E ci sarà pure gente che lo votaaa? Ancoraaa?
Meno male che noi viviamo ventimila leghe (non nord) sotto i mari..."
Sammy 2 - La grande fuga di Ben Stassen
Il consiglio di Cannibal: facciamo un fugone, sì!
Natale è alle porte, vuoi non fare uscire una pellicoletta d’animazione dedicata a tutti i bimbetti fordiani d’Italia?
Onestamente, ammetto la mia ignoranza e confesso di non sapere dell’esistenza di un Sammy 1. Con tranquillità, faccio finta di niente e fuggo alla grande. Questa settimana non solo, e non tanto, scappo da Ford, ma da Sammy 2, dai Cinepanettoni 2 e, soprattutto, da Silvio 2.
Silvio 2?
Silvio 10, semmai, o a che numero siamo arrivati? Ormai è una saga più lunga e spaventosa di quella di Nightmare…
Il consiglio di Ford: scappate da quest'oceano di schifezze!
Già il primo Sammy era più triste e patetico della più spenta e mestruata delle Katniss Kid, figuriamoci questo numero due, che già dal trailer si presenta come una di quelle cose in grado di far vomitare anche i bambini tanto da costringervi a chiamare l'esorcista anche la notte di Nachele.
Evitatelo come la peste. O come il Cannibale. Ahahahahahahah!

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