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sabato 31 agosto 2013

LO SQUALO O DI COME SPIELBERG SVUOTO’ LE SPIAGGE




Lo squalo
(USA 1975)
Titolo originale: Jaws
Regia: Steven Spielberg
Sceneggiatura: Peter Benchley, Carl Gottlieb
Ispirato al libro: Lo squalo di Peter Benchley
Cast: Roy Scheider, Robert Shaw, Richard Dreyfuss, Lorraine Gary, Murray Hamilton, Carl Gottlieb
Genere: squalesco
Se ti piace guarda anche: Duel, Psyco, Sharknado

Ci sono dei registi che sono dei gran bastardi. Ci mettono di fronte a delle situazioni comuni e tranquille e le fanno diventare spaventose. Il primo, il Maestro di codesti bastardi è naturalmente Alfred Hitchcock, che ci ha fatto guardare con diffidenza gli uccelli e ha cercato di tenerci a distanza di sicurezza dalle docce. Un altro che ci voleva sporchi, che ci voleva lontani dall’acqua era Steven Spielberg. Steven Spielberg quello cattivo dei primi tempi, quello che già ci aveva fatto aver paura dei camioni con Duel, quello che non era ancora diventato il re dei registi buonisti degli ultimi tempi. Ai tempi, correva l’anno 1975, non era l’uomo che sussurrava ai cavalli del terribile War Horse o il regista istituzionale del barboso Lincoln. Allora era un sadico pezzo di merda che voleva farci strizzare in qualunque occasione. Anche quelle in cui non avremmo mai pensato di essere terrorizzati.

Siete in spiaggia, fa un caldo micidiale e tutto quello che volete fare è buttarvi in acqua.
Bene, fatto!

Siete in spiaggia, fa un caldo micidiale e tutto quello che volete fare è buttarvi in acqua. Fatelo dopo aver visto Lo squalo…

"Qualcuno ha fatto la popò in acqua."
"Presto, scappiamo!"
Beh, com’è che siete ancora stesi sullo sdraio? Non avete più tutto questo caldo? Non sentite più il bisogno di farvi un bel bagno rinfrescante? Cos’è, temete che una pinna nera possa spuntare all’improvviso in mezzo alle onde quiete di un tranquillo pomeriggio estivo?
Gli squali sono predatori, animali terrificanti, semplice spaventare le persone con delle bestie del genere. Il colpo da maestro dell’allora giovine Spielberg è stato quello di inserirli in un contesto in cui di norma non ci si immaginerebbe di trovarli. In una località di villeggiatura per famiglie, non in mare aperto, ma vicino alla riva, dove chiunque un momento può farsi un bel bagno e l’attimo dopo ritrovarsi sbranato dai denti aguzzi di uno squalo che passava di lì per farsi anche lui le sue meritate vacanze estive.

È stato così, con quella scena memorabile e leggendaria dell’attacco squalesco in pieno giorno, che Mr. Spielberg è entrato nella Storia del Cinema ed è stato così che noi tutti abbiamo cominciato ad andarci piano con i “tranquilli” bagni in mare.
Erano parecchi anni che non rivedevo Lo squalo e devo dire che lì per lì la visione non mi ha messo tutta questa paura. Mai parlare troppo presto. L’indomani, mentre ero lì lì per buttarmi in acqua per fare un bagnetto rinfrescante, mi è un po’ presa l’angoscia. Lo so che nel Mar Ligure è alquanto improbabile imbattersi in uno squalo, soprattutto dove l’acqua non è profonda, soprattutto dove persino i bimbetti toccano ancora, però è proprio ciò che capita nella pellicola, su una spiaggia turistica dell’isola di Amity, in cui l’evento più traumatico fino ad allora era stato l’avvento del rock’n’roll qualche anno prima.



"Ah, non c'è niente di più tranquillo di una bella gita in barca."
Questa è una delle scene cinematografiche più spaventose mai girate, insieme a quella della doccia di Psyco, e ancora oggi è capace di creare traumi e turbamenti. Il resto del film però com’è?
Lo squalo resta un grande classico, ha generato un sacco di seguiti, epigoni e imitatori, il più delle volte pessimi (Shark 3D, Shark Night 3D), altre volte pessimi però almeno divertenti (lo scult dell’estate 2013 Sharknado), è insomma una pietra miliare eccetera, non lo metto in dubbio, eppure non è una pellicola del tutto esente da difetti.

"Pronto, tesoro, ti posso richiamare? Al momento sono nel mezzo di qualcosa....
No, non sono con un'altra donna!"
Per essere il primo blockbusterone estivo nella storia del cinema americano, offre sì un solido intrattenimento, ma anche qualche momento di stanca. Dopo una prima ottima parte, in cui entra in gioco pure la tematica politica, con la figura del sindaco senza scrupoli che si rifiuta di chiudere le spiagge per non danneggiare il turismo nella cittadina, la seconda parte qualche sbadiglio lo causa. Quando lo sboccato lupo di mare Quint (Robert Shaw) va in mezzo al mare in compagnia dello sbirro Martin Brody (Roy Scheider) e dell’esperto squalesco Matt Hooper (Richard Dreyfuss) per uccidere il pericoloso squalo, la loro missione di caccia, pardon di pesca è bella noiosetta. Va bene la quiete prima della tempesta, va bene far salire lentamente la tensione, però rappresenta una parte deboluccia del film, prima di arrivare al gran finale, quello di nuovo magistrale.
Se Spielberg è in formissima a livello registico, la sceneggiatura non è invece impeccabile, anche perché i personaggi non è che siano costruiti poi così alla grande e non è che provochino tutta questa empatia. Il protagonista assoluto e il vero personaggione della pellicola e inoltre – diciamolo – l’attore migliore del lotto è allora lui, lo squalo. Al punto che io quasi quasi alla fine sono arrivato a fare il tifo per lui. Per lui e per la cattiveria di Spielberg, quando era ancora uno con le palle, quando era ancora uno con le mascelle (jaws) pronte ad azzannare lo spettatore. Dov’è finito adesso quel regista? È stato sbranato da uno squalo?
(voto 7,5/10)


Post pubblicato anche su Wait! Cinema, nuovo sito da me curato che vi consiglio, anzi che DOVETE seguire e pure su L'OraBlù, con i rinnovati appuntamenti insieme ai minimal poster realizzati da Indie Brett/C[h]erotto.


domenica 27 gennaio 2013

CANNIBAL KID VS. STEVEN SPIELBERG


"Ti prego Cannibal, ti prego: sii buono!"
Considerato il clamoroso successo del post dedicato alla carriera di Quentin Tarantino, che ha ottenuto ben 8 visite, mezzo like su Facebook, un cinguettio non su Twitter ma sul mio balcone da parte di un passerotto di passaggio e 2 commenti (di insulti), ho deciso di bissare con un nuovo post tutto dedicato a un regista, con cui però non ho lo stesso rapporto di idillio amoroso continuo. C’è addirittura chi è convinto che io lo odi profondamente, per via forse delle mie leggerissime critiche che gli ho inflitto negli ultimi tempi. Questo post allora, più che ripercorrere il suo percorso cinematografico, cercherà di mettere in chiaro la travagliata relazione che ho con lui.
Ma di chi sto parlando?
Di un regista di nicchia: Steven Spielberg.
Ecco la mia esperienza con i suoi film, in attesa della recensione di Lincoln in arrivo nei prossimi giorni…

Firelight (1964)
Il primo lungometraggio di Dawson Leery Steven Spielberg, scritto e diretto quando aveva appena 17 anni e realizzato con un budget modestissimo. Non l’ho visto, ma lì sì che doveva essere coraggioso e sperimentale. Non come nei suoi ultimi scontatissimi film…

Duel (1971)
Geniale. Questo è uno dei rari casi in cui mi sento di definire un film di Spielberg davvero geniale. Dov’è finito adesso, quello spirito avventuroso di filmare? Dove l’hai cacciato, Steven? Eh? Eh? Eh?
Curiosità che gli Spielberg fan (ma esistono ancora?) sapranno già, tutti gli altri magari no: questa pellicola è nata come film per la tv ed è stata successivamente allungata con nuove scene per raggiungere la durata di 90 minuti ed essere proposta anche nei cinema.
Curiosità e cavolate a parte, una regia strepitosa per un film costruito con pochi mezzi ma dalla tensione unica. Bravo giovane Spielberg.
(8/10)

"Aiuto, c'è un camion che mi insegue!"

"Mo' fermati, che sono la Serena Grandi. Volevo solo fare un po' all'amore..."

Sugarland Express (1974)
Non l’ho visto. E, ad essere sincero, non ero nemmeno a conoscenza dell’esistenza di questo film. Credo che continuerò la mia vita anche senza vederlo.

Lo squalo (1975)
Grazie a questo film, ogni volta che vado a fare il bagno in mare un brivido mi assale. Anche se sono nel mar ligure e so che è più probabile incontrare E.T. che non vedere una pinna nera avvicinarsi.
(voto 7,5/10)

"Gli squali erano difficili da conquistare, per questo sono passato ai cavalli..."

Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977)
Film visto tanto tempo fa, ne ho un ricordo molto vago. Ciò che rimembro è che mi aspettavo un film stile E.T., invece questa era una cosa diversa. Ai tempi mi aveva abbastanza annoiato e deluso, ma forse dovrei riprenderlo…
(voto 6,5/10)

1941: allarme a Hollywood (1979)
Spielberg alle prese con una pellicola comica?
L’idea mi fa più paura che altro, comunque non l’ho visto.

I predatori dell’arca perduta (1981), Indiana Jones e il tempio maledetto (1984), Indiana Jones e l’ultima crociata (1989)
Non sono un fan di Indiana Jones. Proprio no. Lo so che tutti voi o quasi là fuori lo venerate, però a me non ha mai detto molto. Riconosco in ogni caso che è una trilogia importante, fondamentale per il genere avventuroso, ma sono sempre stato decisamente immune al fascino del Dottor Jones.
(voto 6+/10 alla trilogia nel complesso)

"Tanto sforzo per 'sta supposta?"

Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo (2008)
Da buon anti-Indiana, questo me lo sono risparmiato.
Ma da quel che ho sentito in giro non credo di essermi perso una meraviglia cinematografica…

E.T. - L’extra-terrestre (1982)
Il sommo Capolavoro di Steven Spielberg. Checché se ne dica, questo è stato, è e sarà sempre il suo film più rappresentativo. Nel bene come nel male, Steven Spielberg è questo film.
E la scena delle biciclette che si sollevano in volo è il Cinema. Punto e basta.
(voto 9,5/10)

"Steven? Cosa stai facendo lì dietro al mio culetto?"
"Tranquillo, E.T., io sarò sempre qui."
"Ohi ohi!"

Il colore viola (1985)
Ricordo di averlo visto con la scuola. E a me i film che mi obbligavano a vedere stavano già sulle balle a priori. Questo però ricordo che mi era piaciuto. Non il primo film sul razzismo girato da Spielberg, già E.T. in fondo lo era, ma una bella storia raccontata con mano sapiente.
(voto 7/10)

"Questa lettera d'amore di Cannibal a Spielberg è davvero emozionante."
"Ma guarda che l'ha scritta per Jessica Chastain."
"Ah, ecco spiegate alcune cosette..."

L’impero del sole (1987)
Pure di questo ne ho solo un vago ricordo lontano. Un ricordo piacevole, visto che è il film che ha lanciato un allora giovanissimissimissimo Christian Bale, destinato più in là (soprattutto grazie ad American Psycho) a diventare uno dei miei attori preferiti.
(voto 6+/10)

"Steven, non rompere! Guarda che da grande torno
a cercarti in versione Patrick Bateman..."
Always - Per sempre (1989)
Questo non l’ho mica visto. Oh, Steven, non sei mai stato tra i miei preferiti, quindi non è che sono andato a recuperarmi tutti i tuoi films…

Hook - Capitan Uncino (1991)
Un piccolo cult cannibale. Uno di quei film che non saranno dei capolavori, ma uno di quelli con cui sono cresciuto (o meglio non-cresciuto e rimasto sempre un Peter Pan) e che, se capita, rivedo ancora con grande piacere. Tutta la magia del Cinema per i più piccoli, ma non solo, in una rilettura e continuazione fantasiosa delle avventure di Peter Pan. Sarà anche colpa di questo film se adoro una serie come Once Upon a Time al di là dei suoi effettivi meriti?
(voto 8,5/10)

La prima foto ufficiale del blogger Mr. Ford insieme a suo figlio.
In esclusiva solo su Pensieri Cannibali.

Jurassic Park (1993)
Avevo 11 anni quando è uscito e intorno a questo film si era creato un hype mediatico come non avevo mai visto prima. Tv, riviste e compagni di scuola mi avevano fatto una testa tanta con ‘sto film, che la curiosità di vederlo aveva quindi raggiunto livelli altissimi. Quando finalmente sono riuscito a metterci gli occhi sopra, mi sono ritrovato davanti a un’avventura sì fantastica, sì strabiliante per gli effetti speciali, però visto tutto l’hype mi aspettavo sinceramente qualcosa di più grandioso.
Una delle prime (mezze) delusioni cinematografiche della mia vita. Grazie, Spielberg!
(voto 6,5/10)

"Steven, il tuo cagnolino è meno affettuoso di come lo descrivevi.
Non stupirti se poi la prossima volta declino gentilmente il tuo invito a cena..."

Il mondo perduto - Jurassic Park (1997)
Steven, questo ce lo potevi anche risparmiare.
(voto 5-/10)

Schindler’s List (1993)
Film fiume visto senza pause (credo nemmeno per fare la pipì) durante la Giornata della Memoria di diversi anni fa. Un’esperienza intensa come poche altre, ma in cui non credo avrei la forza di riuscire a immergermi di nuovo. Un film di quelli da conservare nella Memoria, appunto, però non il genere di film da vedere e rivedere. Troppo doloroso. Come Amour.
Per la prima e unica volta ho persino apprezzato un’interpretazione di Liam Neeson (anche se sono convinto che con un altro attore il film sarebbe stato ancora meglio) e la prima ma non unica (l’altra sarà in Strange Days) volta un’interpretazione di Ralph Fiennes.
(voto 8,5/10)

"Che avete da criticare? Mai visto un cappotto rosso?
Per di più Dolce & Gabbana mi hanno detto che lo indosso in maniera di-vi-na."

Amistad (1997)
Celo celo, questo mi manca.

Salvate il soldato Ryan (1998)
Grande la scena dello sbarco in Normandia, in cui molti registi hanno preso attentamente appunti, il resto del film soffre invece di qualche momento di noia. Yaaawn. Come al solito Spielberg ci racconta una storiona bella, di quelle che colpiscono al cuore, e come al solito ce la racconta con qualche eccesso di retorica di troppo. Ottimo film ma, sullo stesso campo di guerra della Seconda Guerra Mondiale, io in quello stesso anno ho apprezzato e amato molto di più La sottile linea rossa di Terrence Malick. E pensare che l’Oscar di miglior film tra i due bellicosi litiganti se l’è portato a casa il modestissimo Shakespeare in Love…
Complimenti all’Academy.
(voto 7,5/10)

"Raga, il prossimo anno si va in spiaggia a Riccione. Tutti d'accordo?"

A.I. intelligenza artificiale (2001)
Il film che doveva realizzare Stanley Kubrick e che invece rimarrà per sempre tra i suoi progetti incompiuti. A girarlo ci ha pensato allora il suo buon amico Steven Spielberg. Due registi che hanno fatto la storia del cinema (parlo al passato perché uno ci ha lasciati fisicamente, l’altro potrebbe averlo fatto cinematograficamente), ma che più differenti non riesco a immaginare. Uno troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane, ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate. Scusate, è partita una citazione di Bersani (non Pierluigi) in automatico.
Volevo dire che uno è molto cerebrale, l’altro è più nazional-popolare. Due modi diversi di intendere il cinema, entrambi rispettabili, anche se certo la classe e la genialità di Kubrick il caro Spielberg se le può giusto sognare, così come Stanley gli incassi realizzati dai film più celebri di Steven li ha potuti vedere lontani come le astronavi fluttuanti di 2001: Odissea nello spazio.
L’A.I. che aveva in mente Kubrick sarebbe stata quindi tutt’altra roba, quello che invece Spielberg ha tirato fuori è un Pinocchio futuristico, non perfetto a causa di alcune classiche spielbergate e scene evitabili, però anche con varie parti affascinanti e commoventi. Molto. Lo ammetto: se vedo ‘sto film piango come una fontanella. Il finale è una delle cose più strazianti mai create da intelligenza umana e/o artificiale.
(voto 8+/10)

"Vedo la gente morta!
E mi sa che tra poco vedrò pure me stesso..."

Minority Report (2002)
Il giusto mix di azione, fantascienza e sentimenti. Uno dei migliori film sci-fi degli anni Zero.
(voto 8/10)

"Sposta questo, sposta quell'altro e in un paio di mosse
Pensieri Cannibali è sparito dalla rete. Contento, Steven?"

Prova a prendermi (2002)
Film alieno all’interno della produzione spielberghiana. Un vero E.T. per lui, una commedia per noi. Una pellicola stilosa, brillante, vivace, persino sexy come nessun’altra tra quelle che ho visto firmate dal regista. Scatenato Leonardo DiCaprio, molto meno il solito insopportabile Tom Hanks.
Film super 60s cool.
(voto 7,5/10)

"Fabrizio Corona, chi?"

The Terminal (2004)
È strano questo film. Nella prima parte l’ho detestato, come faccio di solito con i film con Tom Hanks. A sorpresa però nella seconda parte mi sono invece preso bene e mi è persino piaciucchiato. Davvero strano, questo film.
(voto 7/10)

"Mi spiace signore, ma il sito Pensieri Cannibali mi prega di non farla
entrare nel nostro paese e soprattutto di non farla recitare in nessun film."

La guerra dei mondi (2005)
Adoro questo film, forse uno dei più criticati e sottovalutati di Spielberg. Fantascienza vecchio stile, qualche bella scena fracassona, ma anche un rapporto padre-figli classico eppure emozionante. Certo, Dakota Fanning è una bimbominkia odiosa a livelli impressionanti, però nel complesso è un’avventurona super godibile e super spettacolare. L’ultimo Spielberg che ho amato. Era il 2005, non è passato nemmeno troppo tempo. Chissà, magari il rapporto tra noi potrebbe ritornare sereno, in futuro. Anche se la vedo dura…
Le cose potrebbero cambiare se il registone americano tornasse a fare un nuovo film di fantascienza che, da quanto ho capito con questa rapida escursione nel suo cinema, è il genere in cui lo preferisco. Potrebbe capitare presto, con il suo prossimo vociferato progetto Robopocalypse. Anche se il titolo mi spaventa alquanto.
(voto 8/10)

"Ma perché tutti credono che io sia la figlia di Margherita Buy?
Solo perché sono nevrotica? Eh? Eh? Solo per questo? Eh? Eh? Eh?"

Munich (2005)
Questo non l’ho visto. Mea culpa, Steven.

Le avventure di Tintin: Il segreto dell’Unicorno (2011)
Ci ho provato, a vederlo. Dopo 10 minuti ho sventolato bandiera bianca, domandandomi: “Ma cosa diavolo sto guardando?”.

"Steven, ho finalmente scovato Casale Monferrato sulla mappa.
Andiamo a dare una bella mano di botte al Cannibale!"

War Horse (2011)
Questo film l’ho già macellato in abbondanza. Stucchevole e classicheggiante fino all’esasperazione, con momenti ridicoli e un buonismo di fondo esagerato persino per Spielberg. Teribbile.
(voto 0/10)

Steven Spielberg e il cavallo Joey paparazzati in un momento d'intimità
durante un recente appuntamento romantico.
In esclusiva solo su Pensieri Cannibali.

Caro Steven, vedi che non ti ho trattato nemmeno troppo male?
Io e te ci rivediamo comunque presto, molto presto, con la recensione di Lincoln…

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