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giovedì 31 gennaio 2013

UN CINEMA MISERABILE

Volete un non richiesto consiglio cannibale? Questa settimana risparmiate i soldini e teneteli per la prossima e quelle dopo ancora, perché sono in arrivo dei filmoni. Delle bombe devastanti. Boom.
Basta, l’ho detto. Poi fate quello che volete ma non venite a lamentarvi con me. I film di questa settimana infatti, nonostante qualche nome di richiamo nel cast, non sono poi niente di che.
Le mie non sono vuote promesse elettorali. Tirate la cinghia ancora una settimana e poi dalla prossima la crisi sarà solo un ricordo lontano. Almeno per quanto riguarda il cinema.
Nell'attesa, vediamo quello che ci offrono i cinema italiani questo weekend con i commenti miei e di nonno papà Ford.

"I dreamed a dream: Ford was dead.
That was an amazing dream, goddammit!"
Les Misérables di Tom Hooper
Il consiglio di Ford: tra non molto l'ego del Cannibale sarà talmente grande da reputare miserabile il resto di lui.
Tom Hooper è il regista de Il discorso del re.
E già questo potrebbe bastare.
Purtroppo è anche il regista de Il maledetto United, gioiellino sportivo che mi aveva colpito assai. Come se non bastasse, la signora Ford adora i musical. Quindi mi sa tanto che, nonostante le probabili bottigliate, una visione ci scapperà. Ma voi che potete evitarlo, risparmiatevelo. Un pò come potreste risparmiarvi i consigli cinematografici del Cannibale! Ahahahahah!
Il consiglio di Cannibal: beccati ‘sta sucata di film, miserabile Ford!
Questo film potreste adorarlo oppure odiarlo.
Da che parte starò io ve lo rivelerò nella mia recensione in arrivo nei prossimi giorni. A coloro che volessero avventurarsi nella visione della nuova fatica di Tom Hooper dico solo che si troveranno di fronte a un drammone musical da 2 ore e 40 minuti tutti cantati. Tutti.
Più che un film, un’esperienza di vita estrema. Ford sarà abbastanza coraggioso per affrontarla o se la farà sotto come ogni volta che si appresta a una Blog War contro di me?

"Hai appena un paio di settimane, ma non ce la fai già più a vivere con Ford?
Vieni con me, povero Fordino innocente."
Looper di Rian Johnson
Il consiglio di Ford: dovrò viaggiare nel tempo per riuscire ad evitare l'ego di Peppa Kid.
I viaggi nel tempo, da Ritorno al futuro a Lost, hanno sempre esercitato un fascino particolare sul vecchio cowboy Ford, da sempre curioso di farsi un viaggio nel 1982 ed impedire la venuta del suo acerrimo nemico Skynet. Pardon, Cannibal.
Looper, per quanto non perfetto, si inserisce bene nel filone e rappresenta un ottimo intrattenimento per una settimana certo non da strapparsi i capelli - i tempi di Django paiono già lontani, purtroppo -: anche in questo caso, recensione a brevissimo.
Il consiglio di Cannibal: sono stato mandato indietro nel tempo per eliminare Ford quando era giovane. Ho dovuto viaggiare indietro di 1000 anni!
Già visto e già recensito qui.
Un filmetto che parte bene, con una prima parte di buon intrattenimento fantascientifico, mentre precipita nella noia fordiana nella seconda parte e cade in un finale improbabile. Poteva essere un cult, invece è solo un insieme di idee riciclate nemmeno troppo bene da altri film sui viaggi nel tempo. A Ford, amante delle copie anziché degli originali, ovviamente è piaciuto ma io ormai, in maniera altrettanto poco originale, non mi stupisco nemmeno più.

"Ma possibile che vada a finire sempre così quando le vacanze le organizza Ford?
Vieni con me, povero Fordino innocente."
The Impossible di Juan Antonio Bayona
Il commento di Ford: impossibile trovare un film più retorico di questo.
Il buon Bayona, nonostante la bravura, mi è puzzato di sòla fin dai tempi non sospetti di The Orphanage, acclamato da gran parte della critica e per me soltanto un riempitivo di lusso. Ora, con questo The Impossible, i timori fordiani della vigilia sono stati confermati: un film che parte forte - con un'ottima rappresentazione del tragico tsunami del 26 dicembre 2004 - per poi naufragare nel buonismo zuccheroso neanche fossimo in un War orse qualsiasi. Recensione a brevissimo al Saloon.
Il consiglio di Cannibal: ho smesso di attaccare Ford solo perché è diventato padre? Impossible!
Ed è tripletta cannibale: ho visto pure questo e la recensione diventerà possibile nei prossimi giorni.
Per ora, dico solo che partivo da aspettative altissime, considerato il cast e visto che il regista spagnolo Juan Antonio Bayona aveva esordito con lo splendido The Orphanage. Ford che, da buon anti-cinema quale si vanta di essere (ah perché, non se ne vanta?), non aveva apprezzato The Orphanage, è partito invece da aspettative del tutto opposte. Ma opposte forse non risulteranno le nostre reazioni al film. Questo comunque lo scoprirete prossimamente solo sul memorabile Pensieri Cannibali e poi, se proprio vi avanzano altri due minuti di tempo, pure sul miserabile WhiteRussian.

"Al mio fan numero 1 Mr. Ford: complimenti per essere riuscito a replicare
nella vita reale il mio ruolo cinematografico in Junior!"
The Last Stand - L’ultima sfida di Kim Jee-woon
Il consiglio di Ford: questa sarà l'ultima sfida tra Ford e il Cannibale? Giammai!
Arnold Schwarzenegger.
E già questo potrebbe bastare.
E invece in questo action movie tamarro in pieno stile fordiano troviamo anche Johnny Knoxville e Kim Jee-Woon, regista di cosine niente male come Bittersweet life e I saw the devil. Inutile dire che potrebbe rivelarsi il mio film della settimana. Alla facciazza di quell'inutile antagonista di Peeppa Kid e del suo ego, che ormai ha assunto le dimensioni del parrucchino di Nicholas Cage.
Il consiglio di Cannibal: speriamo sia davvero l’ultima, Arnold!
L’ultima sfida di ArFord Schwarzenegger potrebbe anche essere una delle sue ultime nel cinema. L’ex governatore della California con questo The Last Stand ha infatti centrato negli USA un superfloppone colossale e anche qui da noi l’attesa non è certo alle stelle per il suo ritorno cinematografico. Tranne a casa del mio blogger rivale dove Ford, tra una poppata e l’altra, cercherà di trovare il tempo da dedicare al suo vecchio last action hero. Veccho ancor più di lui, pensate un po’ che roba.
Si preannuncia un film quindi for Ford only, o anche 4 4D only. Alla larga tutti gli altri. Me in particolare.

"Ford? E chi è? Ma soprattutto: chi sono io?"
Ciao Italia di Barbara Bernardi e Fausto Caviglia
Il consiglio di Ford: io Ciao Italia l'ho detto già da un pezzo, al Cinema.
Documentario di nicchia per radical chic a proposito della fuga di cervelli da questa Terra dei cachi sempre più disastrata per la quale si prospetta purtroppo per noi tutti un altro giro sulla giostra del berlusconismo. Vedete voi. Io comunque spero sempre che, insieme ai cervelli, fugga da qui anche l'ego del Cannibale portandosi dietro il resto della sua inutile carcassa! Ahahahahahah!
Il consiglio di Cannibal: Ciao Italia, addio Ford.
Documentario amatorialeggiante della durata di 50 minuti che uscirà probabilmente in una sala.
Una sala non cinematografica. Una sala intesa come salotto. Forse dei due registi Bernardi & Caviglia. Anche se io sto cercando di convincere i produttori a spostare l’anteprima nella sala di Ford, che ne sarà molto contento.

"Sicuri che siamo i protagonisti di un horror e non una nuova band emo?"
Cose cattive di Simone Gandolfo
Il commento di Ford: caro Peeppa Kid, ci hanno rubato l'idea delle Blog Wars!
In condizioni normali avrei snobbato selvaggiamente quest'ennesima proposta made in Italy - la stessa della fuga di cervelli - che verrà distribuita in due sale se va bene, ma la cosa interessante di questo film è che si tratta di una sorta di survival all'interno del quale quattro bloggers devono massacrarsi anche tra loro per poter sopravvivere. Una specie di versione alternativa delle molto più stilose Blog Wars che coinvolgono il sottoscritto e l'ego che si porta dietro il corpo esanime del Coniglione.
Il consiglio di Cannibal: ne ho di cose cattive da dire sul conto di Mr. Ford…
Un film italiano interessante? Davvero?
Probabilmente no, però lo spunto di partenza del film è interessante assai. I protagonisti sono infatti un gruppo di blogger che hanno vinto un concorso per chi ha scritto il post più cattivo.
Voglio assolutamente partecipare a questo concorso. Per essere premiato, scriverei infatti non una recensione bastarda contro qualche film, ma un post interamente dedicato al mio blogger nemico Mr. Ford.
Per il resto, la pellicola mi sa che si trasforma nel classico horror survival, però complimenti agli autori per lo spunto davvero ottimo. Tanto che per una volta non mi sento di dire cose cattive su un film italiano.
Su Ford invece posso dire che potrei batterlo tranquillamente in una gara di cattiverie. Anzi, è una cosa che faccio regolarmente a ogni Blog War. A proposito… ciò che si chiede il mondo intero è: a quando la prossima?

"Vieni con me, Ford. Sarai il mio War Donkey!"
Aspromonte di Hedy Krissane
Il consiglio di Ford: vi dico solo una cosa, me l'ero dimenticato!
Nel corso della stesura del post, tra un commento e l'altro, mi ero
completamente dimenticato di questo.
Ci sarà pure un motivo, no!?
Il consiglio di Cannibal: aspro cinema
Ho risparmiato le cose cattive al film precedente, non penso che lo farò con quest’altra uscita italiana della settimana. Io vorrei anche sostenere il cinema italiano (ehm, forse…), però dai, sinceramente: ma chi ca**o è che va a vedersi un film del genere?
Ma per favore. Nemmeno Ford.
Registi, sceneggiatori, produttori italiani, ho detto: nemmeno Ford!

domenica 9 dicembre 2012

MAN OF THE YEAR 2012 - N. 13 JOSEPH GORDON-LEVITT

Joseph Gordon-Levitt
Genere: jolly
Provenienza: Los Angeles, California, USA
Età: 31
Il passato: Una famiglia del terzo tipo, 10 cose che odio di te, Mysterious Skin, Brick - Dose mortale, Sguardo nel vuoto, Stop-Loss, (500) giorni insieme, G.I. Joe - La nascita dei Cobra, Inception
Il suo 2012: 50 e 50, Il cavaliere oscuro - Il ritorno, Hesher è stato qui!, Senza freni - Premium Rush, Looper
Il futuro: Lincoln
Ti potrebbero piacere anche: Heath Ledger, James Franco
Perché è in classifica: perché scrive, canta, dirige e recita in qualsiasi ruolo

Come per Tom Hardy, questo poteva essere l’anno dell’esplosione totale di Joseph Gordon-Levitt come superstar globale, invece lo è stato, ma solo in parte. Anche lui ha avuto come grosso trampolino di lancio l’attesissimo e poi piuttosto deludente Il cavaliere oscuro - Il ritorno, dove ha la parte dell’unico poliziotto dotato di un minimo di intuito in grado di sgamare che Bruce Wayne è Batman dopo 5 secondi. Il detective Gary Oldman invece è ancora lì a chiedersi: “Ma chi sarà mai codesto cavaliere oscuro?”.
Eppure il boom totale per lui non c’è ancora stato. Che pure lui un’interpretazione strepitosa l’ha fornita quest’anno, anzi due: quella del giovane malato di cancro in 50 e 50 e quella del metallaro senza freni  in Hesher è stato qui!. Peccato che grande pubblico e awards vari non l'abbiano notato più di tanto.
Scarso successo ha avuto pure il modesto action Senza freni - Premium Rush, un flop che da noi arriverà direttamente in home-video a inizio 2013, mentre dovrebbe arrivare nelle sale italiane verso l’avvio del nuovo anno Looper, film fantascientifico sui viaggi nel tempo purtroppo parecchio deludente e in cui Joseph, truccato da giovane Bruce Willis, non brilla come al solito. Lo vedremo anche nei panni del figlio di Daniel Day Lewis nel Lincoln di Steven Spielberg e quindi alle prese con l’esordio alla regia e alla sceneggiatura con Don Jon’s Addiction, che lo vedrà pure protagonista al fianco di Scarlett Johansson (mica scemo).
Se per lo sguardo e per il modo di recitare appare l’unico degno erede di Heath Ledger, chissà che come regista Joseph non si riveli il nuovo Ben Affleck…



sabato 24 novembre 2012

Oompa Looper doompadee doo

Joseph Gordon-Willis
Looper
(USA, Cina 2012)
Regia: Rian Johnson
Sceneggiatura: Rian Johnson
Cast: Joseph Gordon-Levitt, Bruce Willis, Emily Blunt, Jeff Daniels, Noah Segan, Paul Dano, Piper Perabo, Qing Xu, Tracie Thoms, Pierce Gagnon
Genere: viaggi nel tempo
Se ti piace guarda anche: In Time, Memento, Gattaca, L’esercito delle 12 scimmie, Terminator

Oggi parliamo di viaggi nel tempo.
Di nuovo? Ma non ne avevo già parlato molto di recente, per via di Sound of My Voice e Safety Not Guaranteed? Pensate di essere tornati indietro nel tempo e leggere un vecchio post cannibale?
No, perché oggi si parla di un’altra pellicola sui viaggi nel tempo, Looper. Perché il Looper perde il pelo, ma i produttori hollywoodiani non perdono il vizio di riciclare gli argomenti. E così oggi come non mai i viaggi nel tempo sono tornati ad essere cool. Di sicuro più dei viaggi in crociera…
Quando si ha a che fare con la tematica temporale, un po’ come per i film su vampiri e zombie, c’è subito qualcuno che a torto o a ragione grida subito al: “Cult!”. Io per primo sono tra i primi a farlo. In questo caso no. Nel caso di Looper, qualcuno ha gridato al: “Cult!”, mentre io al massimo posso gridare al “Finto cult!”, perché Looper parte in maniera eccitata ed eccitante, ma si ammoscia progressivamente fino a un finale che non sta né in cielo né in terra. Procediamo comunque con ordine e torniamo back in time.

"La smettete di dire che assomiglio a Neo di Matrix anziché a Bruce Willis?"
Looper è ambientato nel 2044, in un’epoca in cui il viaggio nel tempo non è ancora stato inventato. Sarà inventato solo una trentina d’anni più tardi. Cominciate già a non capire nulla? Normale.
Direttamente dal 2074, comunque, un’associazione criminale manda indietro nel tempo dei tizi, in modo da ucciderli, farli sparire nel passato poiché nel presente (ovvero il 2074) è diventato impossibile eliminare qualcuno fisicamente senza attirare sospetti. Joe è uno di questi killer del passato. Qualcuno ha detto Killer Joe? No, questa è tutta un’altra storia rispetto al film con Matthew McCounaghey. Purtroppo.
Il destino di ognuno di questi killer è però quello di chiudere il suo loop, chiudere il cerchio eliminando il sé stesso del futuro. Ma per Killer Joe, facciamo che chiamarlo Joe il killer per non confonderci, le cose andranno diversamente…

Continuato a non capire nulla? Normale, normalissimo. Raccontato così è un po’ complicato da capire. Il film però spiega tutto perfettamente, almeno all’inizio. Uno dei problemi del film è proprio questo: c’è troppo spiegone. Lascia poco spazio all’immaginazione, al mistero. Fin dai primi minuti il protagonista ci racconta per filo e per segno cosa succede e come è regolato il suo lavoro, senza nemmeno concederci un attimo per chiederci: “Cosa sta succedendo?”. L’altro problema del film è che invece nella parte finale abbandona ogni logica e diventa sconclusionato e assurdo. Tanto che nemmeno il regista e sceneggiatore Rian Johnson è riuscito bene a spiegare la logica seguita dal suo script (leggete qui la sua spoilerosa intervista solo se avete visto il film).

Le intenzioni iniziali di Rian Johnson, che all’esordio aveva ben impressionato con Brick - Dose mortale (sempre con Joseph Gordon-Levitt), sono buone. Il film sembra essere il classico thrillerone fantascientifico di quelli che andavano più negli anni ’90 che oggi. Qualcosa che oggi appare non troppo distante dall’Andrew Niccol più di In Time che di Gattaca. Tra riprese roteanti alla Donnie Darko, riferimenti estetici a Matrix e un’atmosfera da noir futuristico ma allo stesso tempo retrò, la prima parte del film intriga e fa ben sperare. Sebbene ci sia fin da subito qualcosa che non torni…

"Un po' più di rossetto, grazie!"
ATTENZIONE SPOILER
Il protagonista Joseph Gordon-Levitt ha la faccia strana, in questo film. Uno si chiede: “Ma perché gli hanno modificato la faccia?”. E dopo un po’ capisci perché l’hanno fatto, sebbene questo perché non è che abbia molto senso.
Joseph Gordon-Levitt a un certo punto invecchiando si trasforma in Bruce Willis e la cosa non è molto credibile. I due attori non si somigliano per niente, per quanto il primo sia geneticamente modificato e truccato in modo da cercare di farlo apparire come la versione giovane di Bruce. Con risultati così così. Io adoro entrambi, sono miei due idoli personali sia chiaro, però a livello di casting avrebbero potuto scegliere due attori che si assomigliano di più, anziché cercare di trasformare (in maniera vana) uno nell’altro.
Se Joseph Gordon-Levitt per la prima volta non mi ha convinto molto, sarà proprio per la sua faccia “finta” più che per la sua interpretazione, Bruce Willis ormai sembra finito in un looper, in un cerchio ripetitivo: ormai continua a fare sempre la stessa parte. Non recita più, si limita a “fare il bruce willis”. E comunque i viaggi nel tempo li aveva già fatti nel parecchio, ma parecchio parecchio superiore L’esercito delle 12 scimmie, e con il fantascientifico ha già dato in varie altre pellicole, da Il quinto elemento fino a Il mondo dei replicanti, cui in qualche modo questo Looper finisce per somigliare.

Il doppio Joe il killer interpretato dai due miei idoli non convince quindi un granché, così come i dialoghi ai limiti dell’assurdo tra i due. Quanto agli altri che ruotano intorno al loro loop, ci sono personaggi troppo abbozzati: l’amico Paul Dano, cui potevano regalare qualche momento in più di una sola fluttuazione telecinetica di monetine, o la femme fatale Piper Perabo.
L'ex ragazza del Coyote Ugly Piper Perabo ha le pere davvero piccole. Minuscole. Al confronto, Kristen Stewart è Pamela Anderson. Sarà per questo che non le hanno riservato troppo spazio?

"Piper, le tue perabo sono talmente piccole che mi giro dall'altra parte per non vederle!"

Il cattivone interpretato da Jeff Daniels è poi poco convincente, sarà che Jeff Daniels ha la faccia troppo da buono per riuscire credibile come cattivone.

"Devo dirti qualcosa di cattivo... devo dirti qualcosa di cattivo...
Ti posso portare un lecca lecca o preferisci un bon bon?"

"Volete truccare anche me da Bruce Willis? Ma peeerché?"
Nonostante non convinca del tutto, comunque, all’inizio Looper ci dà l’illusione di trovarci di fronte a un film di solido intrattenimento. Nella seconda parte, la pellicola invece si sgretola, con una struttura da Memento mal riuscito che lo fa diventare un Christopher Nolan for dummies.
A un certo punto, la storia rallenta improvvisamente il ritmo. Joe il killer si ferma in una fattoria con Emily Blunt. Per farsi Emily Blunt, e fin qui niente di male, ma anche per proteggere un bambino, che nel futuro diventerà il “rainmaker”, lo stregone dotato di poteri telecinetici assurdi che dominerà il mondo. Joe il killer ha quindi un compito alla Terminator, però dovrà proteggere non il salvatore dell’umanità, bensì il distruttore dell’umanità. E poi, già da bambino è davvero odioso! Perché proteggerlo?
Al di là di questo, nella seconda parte è tutto un altro film, noioso e pretenzioso, e giunge a un finale come già detto buttato lì a casaccio, giusto per chiudere il cerchio.

"La prossima volta chi truccherete come me da giovane? Justin Bieber?"
Non posso quindi fare a meno di gridare al “Finto cult!”, oltre che gridare alla “Cocente delusione!”, perché all’inizio Looper ti prende la manina e ti fa immaginare di poterti trovare di fronte a una figata, mentre dopo prende il Valium e ti fa quasi addormentare.
Com’è possibile? Come si fa a gettare così al vento delle premesse tanto buone? Perché questo Looper non è un film riuscito? Credo sia perché fa una cosa che qualunque buon film sui viaggi nel tempo non dovrebbe mai fare. Mai. Viola palesemente la regola numero uno del Doc Brown di Ritorno al futuro: evitare di incontrare il se stesso del futuro.
(voto 6/10)

Post pubblicato anche su L'orablu.


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