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venerdì 29 novembre 2013

JENNIFER LAWRENCE IS IN DA HOUSE, THE POKER HOUSE




The Poker House
(USA 2008)
Regia: Lori Petty
Sceneggiatura: David Alan Grier, Lori Petty
Cast: Jennifer Lawrence, Selma Blair, Chloe Grace Moretz, Sophi Bairley, Bokeem Woodbine, Danielle Campbell
Genere: 70s
Se ti piace guarda anche: Un gelido inverno - Winter’s Bone, Fish Tank

The Poker House è un film tratto da una storia vera.
The Poker House è ambientato negli anni ’70.
The Poker House, nonostante il titolo, non è che parli poi molto di poker. Quasi per nulla.

Tutte queste informazioni non sono importanti. Intendo, in circostanze normali lo sarebbero. Questa però non è una circostanza normale. L’unica informazione davvero rilevante in questa occasione è un’altra.
The Poker House ha per protagonista Jennifer Lawrence, oggi come oggi forse l’attrice più acclamata del mondo, fresca di Oscar e nelle sale mondiali con il mega blockbuster Hunger Games – La ragazza di fuoco. Una giovane già stupenda e già bravissima Jennifer Lawrence in un ruolo non troppo distante da quello che aveva in Un gelido inverno – Winter’s Bone. Questo è tutto ciò che dovete sapere su questo film.

"Fammi vedere per chi sono i cuoricini, su quel tuo diario. Per Gale o Peeta?"
Volete sapere altro?
Volete davvero saperlo?
Non ci credo, ma vabbè. Allora vi dico che oltre a una strepitosa Jennifer Lawrence, in grado di tenere in piedi da sola un film non brutto, ma nemmeno particolarmente incisivo o in alcun modo memorabile, c’è pure un altro gruppetto di interpreti femminili pazzesche. Jennifer Lawrence è una ragazzina che vive insieme alla madre, una tossica alcolizzata prostituta che gestisce una poker house, una casa in cui passano spesso varie persone per bere, drogarsi, fare sesso e poi se avanza del tempo magari anche giocare a poker. La madre della Santa Jennifer non è la Madonna, ma è una prostituta tossica interpretata da una (s)fattissima Selma Blair, che sembra un incrocio tra Asia Argento e Courtney Love dei tempi peggiori, cioè dei tempi migliori.
Come potete immaginare, una madre degenere del genere non è che tiri avanti molto la famiglia e allora più che altro ci pensa la Jenniferona nostra. Le sue due sorelline poi, nonostante la giovanissima età, sono molto indipendenti e badano a loro stesse da sole. Una delle due è Chloe Grace Moretz, la Hit-Girl, la bambina fenomeno del cinema americano che qui tira fuori tutto il suo repertorio di faccine assurde. La seconda delle due è Sophi Bairley, che uno dice “E chi ca**o è?”. E io che ca**o ne so, però è una in grado di reggere i livelli della Lawrence e della Moretz e della Blair, o quasi, quindi tanto di cappello pure a lei.

Al di là di queste 4 performance attoriali degne di nota, il film non ha poi molto altro da offrire. Ci racconta la vita di questa famiglia sui generis e… basta. Non è una di quelle pellicole con una trama particolarmente elaborata. Diciamo che non è una di quelle pellicole con una trama. È più un raccontare la vita di tutti i giorni nel suo svolgersi, senza grandi eventi o accadimenti così degni di nota. Un rivivere la propria problematica adolescenza in maniera molto autobiografica e personale da parte dell’attrice Lori Petty, qui in veste di regista e sceneggiatrice, che i più ricorderanno come protagonista femminile di Point Break.
Questa qui.


"Sono un fenomeno con l'arco, ma come diavolo si usa questa?"
Oltre a questa trama/non-trama non molto stimolante, se non per chi vuole conoscere com’è cresciuta Lori Petty, il problemuccio è che nel film sono inserite persino troppe cose, troppe tematiche e troppi personaggini appena abbozzati. Ci sono gli anni Settanta, la musica degli anni Settanta, la musica black, la cultura black, tutto però viene accennato senza andare granché in profondità. Fino alla svolta drammatica della parte finale, che non vi svelo ma che riesce a svegliare un pochino una pellicola per il resto non dico noiosa, perché comunque la visione di Jennifer Lawrence non è mai noiosa, però a tratti carente di altri enormi motivi di interesse.
The Poker House è così, un piccolo film recitato alla grande. E, soprattutto, è l’occasione per recuperare l’esordio da protagonista sul grande schermo di Jennifer Lawrence. Vi sembra poco?
(voto 6/10)



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