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venerdì 22 maggio 2015

SPRING - È PRIMAVERA, SVEGLIATEVI IMMORTALINE





Spring
(USA 2014)
Regia: Justin Benson, Aaron Moorhead
Sceneggiatura: Justin Benson
Cast: Lou Taylor Pucci, Nadia Hilker, Francesco Carnelutti, Vanessa Bednar, Jeremy Gardner, Vinny Curran
Genere: mostruoso
Se ti piace guarda anche: Prima dell'alba, Starry Eyes, Aftershock, And Soon the Darkness

Tutti muoiono.
Tutti tranne... gli immortali. Ovvio.
Ci pensate, ad essere immortali?
Lì per lì dev'essere una figata. Dici: “Minchia, ora che siamo qui, noi siamo gli immortali,” come Jovanotti. Solo che poi ti rendi conto che non c'è nessun noi e sei solo tu l'unico immortale sulla faccia della Terra e realizzi che vedrai tutte le persone intorno a te, tutti quelli che conosci, tutti i tuoi cari morire. Uno dopo l'altro, li immortacci tua! È lì che capisci che essere immortale non è tutto rose & fiori, ma nel complesso resta comunque una discreta figata.

martedì 9 luglio 2013

LA CAGA




La casa
(USA 2013)
Titolo originale: Evil Dead
Regia: Fede Alvarez
Sceneggiatura: Fede Alvarez, Rodo Sayagues
Ispirato a: La casa di Sam Raimi
Cast: Jane Levy, Shiloh Fernandez, Lou Taylor Pucci, Jessica Lucas, Elizabeth Blackmore
Se ti piace guarda anche: La casa, La casa 2, L’armata delle tenebre

AAA Vendesi splendida villetta in campagna. Completamente ristrutturata,
vicina al centro cittadino e del tutto priva di presenze demoniache.
Non aprite quella porta. Non entrate in quella casa. Io vi ho avvisato. Una volta dentro, rischiate di morire. La casa è un film davvero terrificante. Talmente terrificante che chiamarlo film è esagerato. È un’accozzaglia di scenette splatterose messe insieme alla buona che cercano di sfruttare il brand de La casa.
Hey, un momento. Lo so cosa pensate, che sono scandalizzato dal fatto che sia stato fatto un remake della celebre pellicola cult d’esordio di Sam Raimi. No, assolutamente no. Innanzitutto perché è pratica ormai comune nel cinema tutto, e nel genere horror ancor di più, quella di riscoprire/reinventare/riciclare/scopiazzare film e idee del passato, quindi pur odiando questa pratica ormai ci sono abituato. E poi perché non sono mai stato un grande fan nemmeno dell’originale.
A La Casa va comunque riconosciuto di racchiudere all’interno delle sue mura la regia spumeggiante e freschissima di un giovane Raimi in gran forma. Con un budget piuttosto basso ($350.000, nemmeno troppo pochi considerando che è stato realizzato nel 1981), il regista americano al debutto assoluto nel lungometraggio si è divertito un mondo con sangue, scene oltre l’esagerato, trucchi spaventosi e quant’altro, e ciò si nota. La sceneggiatura è alquanto abbozzata, i dialoghi ridotti al minimo, gli attori a parte il mitico protagonista Bruce Campbell decisamente penosi, eppure il film funziona e riesce a intrattenere a dovere, anche se io non lo metterei tra le pellicole migliori nella storia dell’horror. Di certo c’è che ha segnato il genere e, benché non sia stato il primo film ambientato in una casa in mezzo al nulla dove l’unico intrattenimento locale sono le possessioni demoniache, ha generato una serie di cloni, la maggior parte dei quali per lo più pessimi, fino a che è arrivato il geniale Quella casa nel bosco. Quella casa ha reinventato del tutto questo tipo di storie, peccato questa nuova Casa sembri non essersene manco resa conto.

"Oh, raga, ma dove sono la piscina e la vasca idromassaggio?"
Ma cosa c’è de La casa di Sam Raimi in questo remake firmato da tale Fede Alvarez?
Anche in questo caso, abbiamo un regista che si trova all’esordio cinematografico dopo aver realizzato appena una manciata di cortometraggi, proprio come Raimi ai tempi. Potrebbe essere un buon presagio?
Potrebbe, ma non lo è, visto che Alvarez si limita a scimmiottare lo stile di riprese dell’originale mettendoci di originale davvero ben poco.
La sceneggiatura, co-firmata dallo stesso Fede Alvarez insieme a Rodo Sayagues, fa pensare che i due durante la stesura devono essersi dedicati tutto il tempo a spassarsela e a cazzeggiare, finendo poi per scriverla di corsa la notte prima della consegna. Già nell’originale, la sceneggiatura non è che fosse uno dei punti di forza. In questo caso, alla solita storiella del gruppo di ragazzi che vanno a trascorrere qualche giorno in una casetta spersa in mezzo al nulla, finendo per scontrarsi contro le tipiche forze demoniache che non possono mancare in un tranquillo weekend di paura, si aggiunge una tematica famigliare. I soliti drammi: un fratello e una sorella che hanno perso la madre, morta in manicomio, e la sorella è finita nel tunnel della droga. È qui che il film a sua volta potrebbe infilare il tunnel più intrigante. Il parallelo tra dipendenza nei confronti della droga e possessione demoniaca però ben presto si perde e il tutto finisce nella solita accozzaglia di fughe, inseguimenti, omicidi sanguinari, molto sanguinari, talmente sanguinari che i fan dello splatter più vuoto e senza idee potrebbero anche trovare il loro pane quotidiano. Resterà invece deluso chi cerca una pellicola che abbia qualcosa da dire, non per forza di nuovo od originale, considerando pur sempre che si tratta di un remake. Solo, qualcosa da dire. Questa nuova Casa invece non ha un cazzo da dire. È una copia dell’originale del tutto priva di quell’ironia che rendeva godibile il film di Sam Raimi. In questo caso, ci si è limitati a inserire qualche battutaccia sentita miliardi di volte, tipo: “Beccati questo, stronza!” o “Ci vediamo all’inferno!” che insomma, basta. Non si possono più sentire. E questo è comunque il massimo che ha da offrire, in quanto a momenti divertenti.

"Faffanculo, Cannibal. Faffanculo!"
Poco convincente pure il cast: i due fratelli protagonisti Shiloh Fernandez e Jane Levy se la cavano ancora, peccato che siano davvero zero credibili come fratelli. Molto latino lui, molto rossa e white american lei, cosa diavolo hanno in comune? La loro madre, oltre che pazza, era anche una zoccolona?
Jane Levy in particolare si impegna, fa le sue facce spaventose e tutto il repertorio horror, però mi sembra si trovi meglio con il genere comedy, come quando veste i panni di Tessa Altman nella piacevole serie tv Suburgatory. Anche qua, se vogliamo, il suo ruolo è molto comico, solo involontariamente.
Del tutto spaesati gli altri: Lou Taylor Pucci, nonostante il cognome puccettoso, s’è beccato un ruolo da professorino secchione tra i più odiosi visti di recente su schermo, la bionda Elizabeth Blackmore è del tutto inconsistente come il suo personaggio e la sua presenza si nota a mala pena, e poi c’è Jessica Lucas che era nel cast di Melrose Place 2.0 ed è tutto dire.

Vorrei salvare qualcosa, di questo film. Altrimenti sembra che sia stato posseduto pure io da uno spirito demoniaco. Anche sforzandomi, non riesco però a trovare davvero niente di buono.
Omioddio, mi sa che il male si è ormai impossessato di me in modo definitivo e di La casa posso solo dire che fa schifo, schifo, schifo. È una merda colossale. Un remake di rara inutilità, persino all’interno dell’inutilità generale dei soliti inutili remake. Non fa cagare addosso dalla paura, ma è solo una gran cagata.
Se lo vedrete, morirete tutti! E, con voi, morirà anche il genere horror!
Uahahahah
Buahahahahah
BUAAAHAHAHAHAHAHAHHAHAH
(voto 3/10)



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