Visualizzazione post con etichetta lyndsy fonseca. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta lyndsy fonseca. Mostra tutti i post

mercoledì 2 ottobre 2013

KICK-ASS AND HIT-MEAN-GIRL




Kick-Ass 2
(USA, UK 2013)
Regia: Jeff Wadlow
Sceneggiatura: Jeff Wadlow
Basato sui fumetti: Kick-Ass 2 e Hit-Girl di Mark Millar e John Romita, Jr.
Cast: Aaron Taylor-Johnson, Chloe Grace Moretz, Christopher Mintz-Plasse, Jim Carrey, Clark Duke, Morris Chestnut, Claudia Lee, Lyndsy Fonseca, John Leguizamo, Sophie Wu, Donald Faison, Augustus Prew, Garrett M. Brown, Robert Emms, Lindy Booth, Ella Purnell, Daniel Kaluuya
Genere: sequel
Se ti piace guarda anche: Kick-Ass, Mean Girls, Scott Pilgrim vs. the World

Così come Kick-Ass 1 ha fatto il culo a quasi tutti gli altri film sui supereroi in circolazione, convincendo pubblico e critica, uomini e donne, grandi e piccini, Batman e Superman, questo Kick-Ass 2 è destinato a lasciare scontenti un po’ tutti:

- I fan della prima pellicola, che si ritroveranno di fronte a un film in tono minore e inevitabilmente privo dell’originalità del precedente capitolo.

- Quelli, pochi a dire la verità, a cui già non era piaciuto il primo e che qui figuriamoci se troveranno grandi soddisfazioni.


- I nerd fan dei fumetti di Mark Millar e John Romita, Jr., che quelli non sono mai contenti e che qui si lamenteranno per incongruenze e infedeltà con la versione comic.

- I superpatiti di pellicole sui supereroi, che qui storceranno il naso in più di una occasione, soprattutto nelle parti in cui Kick-Ass 2 mette su la maschera da film teen, in particolare per via del personaggio di Hit-Girl che vive il suo primo anno di liceo in maniera molto simile a quanto fatto da Lindsay Lohan in Mean Girls. La scena con la parodia della boyband in stile One Direction però è spassosa, anche se non sono sicuro si tratti di una parodia, visto che i ragazzetti della pellicola, gli Union J, esistono veramente e sono veramente i nuovi One Direction.



- I superpatiti di film molto teen, che gioiranno per le parti con Hit-Girl al liceo, ma che si annoieranno parecchio con i numerosi combattimenti, spettacolari per carità però alla lunga un po’ ripetitivi, che imperversano soprattutto nella parte finale.

- I fan di Jim Carrey, che si aspettavano un Jim Carrey in grado di fare la differenza e invece si devono accontentare di un Jim Carrey mascherato per tutto il tempo e quindi non in grado di esprimere la sua solita gommosa faccialità. Qual è il senso di avere Jim Carrey e poi usarlo così?
A questo punto tanto valeva resuscitare Nicolas Cage…
No, vabbé, adesso non esageriamo.

"La mia carriera sta colando a picco peggio di quella di Nic Cage? Sì, forse avete ragione..."

- Chi si aspettava qualcosa di un minimo anticonvenzionale e diverso dal solito, come faceva la prima pellicola bella cattivella. Qui, al di là di qualche battutina politically incorrect del cattivone Motherfucker e qualche scena cruenta, si seguono i sentieri del film buonista hollywoodiano tradizionale. Oltre che le regole tradizionali del consueto sequel di routine. Non c’è nessuna sorpresa. L’unica trovata carina e un minimo originale è quella di usare i fumetti al posto dei sottotitoli per i personaggi stranieri. Al di là di questo, siamo ben lontani dalle trovate delle altre pellicole supereroistiche più innovative come Scott Pilgrim vs. the World, Unbreakable, i Misfits dei vecchi tempi o appunto il primo Kick-Ass.

"Ma il Comic-Con non è finito già da un pezzo?"

- Chi come me aveva una voglia matta di parlare con toni entusiastici di questo film. Innanzitutto perché il primo mi era piaciuto parecchio e poi perché, in cambio di un pochino di promozione pubblicitaria, ho ricevuto una fichissima felpa hoodie che si trasforma nel costume di Kick-Ass e che potrebbe tornarmi utile il prossimo Halloween.

Lascerà allora con l’amaro in bocca tutti o quasi, questo Kick-Ass 2, ma una volta detto ciò, non si tratta certo di un film scandaloso. Kick-Ass 2 è una visione divertente, che scivola via senza problemi, senza però lasciare traccia alcuna. È il classico sequel inutile che non aggiunge niente all’originale. Considerando il suo non esaltante successo ai botteghini, il già annunciato terzo e ultimo capitolo della saga potrebbe anche non arrivare e forse sarebbe meglio così. C’è una scena in cui il protagonista Dave/Kick-Ass indossa una maglietta con su scritto: I hate reboots. Ecco, sono d’accordo, ma mi piacerebbe di più averne una con scritto un più generale: I hate sequels.
(voto 6/10)


sabato 9 giugno 2012

Euro 2012: Olanda VS Danimarca, Germania VS Portogallo

Dopo le partite, adesso ammettiamolo pure, di non grandissimo richiamo di ieri, ecco oggi scendere in campo i primi grossi calibri, con un girone B che si preannuncia davvero agguerrito.
Da un punto di vista calcistico, certo, ma anche da quello dell’entertainment cannibale.
Vediamo come vanno le sfide e se anche oggi riuscirò in qualche assurdo modo ad azzeccare, o quasi, i risultati delle partite: ieri infatti ho preso l'1 - 1 tra Polonia e Grecia e avevo annunciato un 3 - 1 della Russia sulla Repubblica Ceca, quando invece è finita 4 - 1.

Un'immagine poco stereotipata dell'Olanda.
Gruppo B
Olanda – Danimarca
Ore 18:00

Olanda
L’Olanda parte all’attacco con un film horror che non è un semplice film. È una mazzata. The Human Centipede (First Sequence) di Tom Six. Se volete immergervi in una visione che vi faccia star male, che vi disgusti, che vi muova qualcosa dentro, è la pellicola giusta.
La storia in breve? Un medico pazzo sequestra tre tizi e collega i loro corpi uno all’altro, bocca – ano – bocca. Proprio così. Volete ancora vederlo? No, vero?
In ogni caso, è un tiro potentissimo che si infila in rete.

L’Olanda prova il raddoppio sfoggiando come bellezza locale l’attrice Famke Janssen. Ai tempi d’oro di Nip/Tuck e X-Men sarebbe andata a segno, ma oggi si rivela un po’ deboluccia.

"Un'olandese in bici? Oh, andiamo Cannibal,
un altro stereotipo non ce l'avevi?"

Per la musica, gli olandesi sono dei veri campioni nella dance più tamarra, ma oggi a sorpresa schierano un fenomenale gruppo rock’n’roll anni ’60, gli Shocking Blue, autori di pezzi come “Venus” (poi ripresa dalle Bananarama) e Love Buzz (poi ripresa dai Nirvana), nonché questa cannonata di “Send Me a Postcard” che va a raddoppiare per l’Olanda.


E vai pure di stereotipo danese!
Danimarca
La Danimarca prova a rispondere subito dal punto di vista musicale. Se l’Olanda ha deciso a sorpresa di puntare sulla sobrietà del rock retrò, i danesi invece vanno di tamarraggine e… falliscono clamorosamente il calcio di rigore. Gli Aqua non sono più quelli dei tempi di “Barbie Girl”, per fortuna o purtroppo. La loro nuova musica infatti è troppo poco truzza per essere una vera tamarrata, e allo stesso tempo troppo inconsistente per essere considerata musica davvero “seria”. Niente da fare, quindi.


Supergnocca di origini danesi in arrivo… Scarlett Johansson, attrice americana ma con padre, come si può evincere dal cognome, che è un biscottone danese.
Dopo un periodo un po’ appannato, la starlett Johansson è fresca di La mia vita è uno zoo e del successo di The Avengers e quindi va facilmente a segno.


Attenzione, perché la Danimarca si può ancora giocare la carta del registone. Chi sarà? Il veterano Lars Von Trier o il lanciatissimo Nicolas Winding Refn?
L’allenatore Cannibal Kid alla fine decide di mettere in campo Von Trier, tra i fischi del pubblico che lo odia e gli lancia insulti. Ma il buon (o meglio cattiv) Lars non si fa certo scoraggiare e grazie alla sua ultima prodezza Melancholia infila la palla all’incrocio dei pali, con un tiro imparabile e pareggia i conti allo scadere.
Al giovane talento Refn non resta che applaudire dalla panca, sperando di essere utilizzato nella prossima partita…

Risultato cannibale: Olanda – Danimarca 2 – 2
Due ottime squadre che si sono fronteggiate a viso aperto. Alle reti di Tom Six e Shocking Blue hanno risposto alla grande Scarlett Johansson e Lars Von Trier.

L'amichevole nazionale tedesca pronta a scendere in campo.
Gruppo B
Germania – Portogallo
Ore 20:45

Germania
I crucchi partono subito in avanti, capitanati da Michael Fassbender, uno degli attori più in forma del momento attualmente nei cinema di mezzo mondo (tranne quelli italiani) con Prometheus di Ridley Scott. Ma il suo gol lo fa grazie a doti extra-cinematografiche. Si cala i pantaloni, mostra la sua mega proboscide sfoggiata anche in Shame, distraendo così il portiere avversario e infilando una facile rete.


A rappresentare la bellezza crucca ci pensa la inglorious basterd Diane Kruger, di recente in Special Forces e Unknown - Senza identità e in passato già Elena di Troia. Evito battutacce su quest'ultimo fatto e mi limito a segnalare il goal!


Dalla ricchissima scena electro tedesca, peschiamo una band a caso. Anzi, non una band a caso, ma una signora band: i Mouse on Mars, duo elettronico fresco autore del nuovo fenomenale album “Parastrophics”. E così i crucchi si portano sul 3 – 0.


Portogallo
Come reagirà il Portogallo all’armata tedesca?
Non mi sembra di aver visto molti film portoghesi, di recente. A pensarci bene, credo di non aver mai visto film portoghesi in assoluto. Che grave lacuna! E pensare che hanno uno dei registi più anziani e prolifici ancora in attività, quel giovincello 103enne di Manoel de Oliveira. Però i suoi numerosissimi film ancora mi mancano.
A rappresentare la cinematografia portoghese, chiamo allora Maria de Medeiros, la piccola compagna di Bruce Willis nel terzo episodio di Pulp Fiction (giusto per proseguire nella sfida tarantiniana con Diane Kruger), di recente rivista anche in Pollo alle prugne. Un po’ pochino comunque per perforare la possente difesa tedesca.
In suo supporto prova ad arrivare la musica, con Nelly Furtado, canadese ma di origini portoghesi. Qualche bella canzoncina in passato l’ha tirata fuori, ma il suo nuovo singolo “Big Hoops (Bigger The Better)” è davvero poca cosa. Il portiere tedesco para il suo tiro sbadigliando.


Con la squadra portoghese ormai sconfortata dal risultato, arriva un ultimo tentativo con una bellezza (quasi) locale, l’attrice Lyndsy Fonseca, americana di origini portoghesi. Di recente l’abbiamo vista in Kick-Ass, Un tuffo nel passato, The Ward e nella serie tv Nikita. È una giovane promettente da tenere molto d’occhio e realizza il gol della bandiera per la povera compagine portoghese.


Risultato cannibale: Germania – Portogallo 3 – 1
Non c’è stata partita, troppo forte la Germania autrice di 3 reti con Michael Fassbender, Diane Kruger e Mouse on Mars, che schiaccia il Portogallo a segno solo con la giuovine Lyndsy Fonseca. Cos’è mancato alla squadra lusitana? Beh, giusto il Cristiano Ronaldo della situazione…

martedì 12 luglio 2011

Il più grande spettacolo dopo Amber Heard

The Beautiful Ordinary - Remember the Daze
(USA 2007)
Regia: Jess Manafort
Cast: Amber Heard, Alexa Vega, Leighton Meester, Lyndsy Fonseca, Charles Chen, Shahine Hezell, John Robinson, Melonie Diaz, Katrina Begin, Stella Maeve, Aaron Himelstein, Chris Marquette, Sean Marquette, Michael Walsh, Robert X. Golphin, Caroline Dollar, Moira Kelly, Brie Larson
Genere: teen
Se ti piace guarda anche: Skins, Kids, Friday Night Lights, Il giardino delle vergini suicide

L’infanzia è fatta di magia,
ma l’adolescenza è fatta di mistero
è il momento in cui il mondo si avvicina improvvisamente
i colori diventano più vivaci
e le regole sembrano fatte per essere distrutte.

Trama semiseria
1999. 24 ore nella vita di un gruppo di adolescenti americani all'ultimo giorno di scuola del penultimo anno di liceo. Solita cittadina di provincia, solito intreccio di sesso, droga, storielle d'amore, solito ordinary film? Non proprio...

Avete notato il poster di Kurt Cobain, oppure solo qualcos'altro?
Recensione cannibale
Lo so, lo so. Ultimamente vi sto proponendo un sacco di film con Amber Heard: And soon the darkness, Drive Angry 3D, The Ward - Il reparto, The Informers e ora questo The Beautiful Ordinary... qualcuno di voi ha qualcosa da ridire in contrario? Ditelo subito che nel caso ho giusto un paio di scagnozzi che potrebbero sistemarvi, oppure tacete per sempre.
Questo The Beautiful Ordinary è un film teen apparentemente come tanti, ma in realtà ha un tocco leggero, delicato, anche poetico che riesce a distinguerlo da molti altri "colleghi" adolescenti. La regista esordiente Jess Manafort non cerca infatti la morbosità, lo scandalo, l'estremo. I ragazzi e le ragazze del suo film bevono, si drogano, fanno sesso promiscuo, non gliene frega un cazzo della scuola, però il tutto viene mostrato senza l'appiccicoso voyeurismo di uno speciale di Studio Aperto, senza il finto gggiovanilismo di un Federico Moccia, senza esagerare negli intrecci gossip di molte serie drama americane (qualcuno ha detto Gossip Girl o One Tree Hill?). Siamo più vicini al telefilm Skins (versione britannica), o dalle parti di un Larry Clark ma con protagonisti meno violenti e disadattati e il tutto girato con un tocco femminile che ricorda vagamente Sofia Coppola. Non proprio a quei livelli, però considerando che la regista è un’esordiente classe 1982 e suo padre non è uno dei grandi del cinema, di strada può ancora farne. Anche perché la sua leggerezza e la sua ordinarietà in mezzo a un cinema (e a un mondo) in costante ricerca di scandali sembrano qualcosa di davvero straordinario.

Niente male il cast pieno di giovani talenti: oltre a una Amber Heard in grado sempre non di bucare ma di letteralmente sfondare lo schermo, ci sono anche Lyndsy Fonseca (Kick-Ass e The Ward con la stessa Amber), Leighton Meester (la Blair del sopracitato Gossip Girl qui in versione blonde), Alexa Vega (bambina di Sky Kids che cresce bene), John Robinson (il biondino di Elephant qui in versione dark), i divertenti Aaron Himelstein, Chris Marquette e Michael Walsh (tutti dalla serie Joan of Arcadia) e la mitica Brie Larson (United States of Tara, Scott Pilgrim). Insomma, questo film è un po' l'equivalente cinematografico del vivaio del Barcellona.

A livello personale, a farmi affezionare ancora di più a questo film senza grandi ambizioni, ma dai risultati al di sopra delle aspettative, è anche l'ambientazione a fine anni '90, che è proprio il periodo in cui anch'io facevo il liceo, e una colonna sonora in cui spiccano gruppi troooppo ma troooppo 90s e quindi cazzo, figata! come Fun Lovin’ Criminals, Sneaker Pimps e Third Eye Blind. Anche se a regalare all'atmosfera un tocco magico e a tratti quasi onirico ci pensano soprattutto le musiche di Dustin O'Halloran, uno dei compositori di musica classica "moderna" migliori in circolazione. La scena finale un po’ Donnie Darko style scorre poi sulle note di Morning Life dei Feeder, una di quelle canzoni talmente belle da riuscire a rendere il ricordo, anzi il retro gusto del film ancora più piacevole.


Non una visione fondamentale o necessaria per cambiare i destini del mondo o del cinema, piuttosto “solo” un piccolo film intimo e personale, in un certo senso spensierato eppure non scemo, riassumbile nello slogan (questo sì un po' scemo) lanciato da uno dei suoi protagonisti: "Smoke. Drink. Don't think."
(voto 7)

martedì 31 maggio 2011

Roba da matti: un manicomio pieno di fi*a

The Ward - Il reparto
(USA 2010)
Regia: John Carpenter
Cast: Amber Heard, Lyndsy Fonseca, Danielle Panabaker, Mamie Gummer, Jared Harris, Mika Boorem, Sean Cook, Laura-Leigh
Genere: questa è la follia
Se ti piace guarda anche: Il seme della follia, Con gli occhi dell'assassino, The Uninvited,  It's kind of a funny story, Qualcuno volò sul nido del cuculo

Trama semiseria
1966. Amber Heard dà fuoco a una fattoria e viene rinchiusa in un manicomio.
“Perché sono finita qui?” chiede.
Il direttore del manicomio scientificamente le risponde: “Perché hai dato fuoco a una fattoria e poi perché sei una bella gnocca e in questo ospedale psichiatrico ospitiamo solo belle gnocche. Ti sta bene questo?”
Amber Heard, che recentemente ha fatto coming out dichiarando la sua omosessualità, ha replicato: "Hell yeah, bitches!"

Recensione cannibale
John il Carpentiere ritorna dopo un'assenza bella lunga sul grande schermo e il tocco del maestro si vede eccome. Non che tutti i suoi film siano capolavori o film memorabili, però l'immensa classe della sua presenza dietro la macchina da presa si fa sempre sentire.
Tra l'altro John Carpenter, per quanto il suo ultimo lungometraggio risalga al 2001 (il poco eccezionale Fantasmi da Marte), non è stato del tutto a poltrire o a girare il mondo in crociera e ha diretto due episodi della serie Masters of Horror, due mini-film di assoluto valore: Il seme del male (Pro-Life), una storia malata di aborto e fanastismo religioso, e soprattutto Cigarette Burns - Incubo mortale, che racconta di un cinefilo a caccia dell'introvabile La Fin Absolue du Monde, una pellicola maledetta che manda letteralmente fuori di testa chi la guarda. Assolutamente consigliato rintracciare non tanto La fin absolue du monde, che potrebbe solo condurvi alla pazzia, quanto piuttosto questo episodio, visto che è tra le cose horror migliori degli ultimi 10 anni (e tranquilli che gli episodi di Masters of Horror sono indipendenti uno dall'altro, quindi non dovete vederveli tutti).

The Ward - Il reparto ci riconsegna Carpenter in splendida forma, con una storia di malattia mentale (quasi) tutta ambientata tra le pareti di un'ospedale psichiatrico. Niente di nuovo, nessuna rivoluzione, ma un lavoro di mestiere notevole, con un'impeccabile scelta sia nelle riprese inquiete che nelle atmosfere irrequiete. Un Carpenter impeccabile pure, diciamolo, nella scelta del cast: Amber Heard è una Dea ed è anche una delle scream queen migliori in circolazione (vedi All the boys love Mandy Lane, And soon the Darkness e Benvenuti a Zombieland, ma anche Drive Angry 3D) e qui è alla sua interpretazione più convincente. Cose da matti succedono in questi giorni e così mentre da Milano finalmente è stata cacciata la Moratti, la cosa davvero pazzesca di quest’ospedale psichiatrico è che è pieno di figa! Più di qualunque villa di Arcore (ma ancora per poco...). E così oltre alla Amber, ci sono Lyndsy Fonseca (Kick-Ass, Un tuffo nel passato, la serie tv Nikita) in versione pseudo nerd e Danielle Panabaker (da non confondere con l'insopportabile sorella Kay Panabaker delle serie Summerland e No ordinary family), impegnate tra l'altro in una splendida scena con un balletto very 60s e very sexy.
E a proposito: il look anni ’60 (ricordo che il film è ambientato nel 1966) regala ulteriore fascino alla pellicola, e a rendere il tutto più Mad Men ancora ci pensa la presenza di uno degli attori della serie nelle vesti del direttore dell’ospedale psichiatrico, ovvero Jared Harris (Lane Pryce in Mad Men).

Non da poco inoltre le riflessioni messe in atto e i quesiti posti dalla pellicola, ovviamente inseriti all'interno di un contesto horrorifico: cosa è reale e cosa solo frutto della nostra immaginazione? La protagonista è una ragazza apparentemente piuttosto sobria e normale, ma sarà davvero così? L’ospedale psichiatrico è infestato da alcune misteriose ed inquiete presenze, oppure sono solo le “pazze” a immaginerselo? Quale posto migliore di un manicomio per porsi interrogativi del genere?
La tensione è costante dall'inizio alla fine e il maestro carpentiere è qui (quasi) ai livelli della sua pellicola che preferisco: Il seme della follia. Nonché un'ulteriore conferma che i film di paura migliori alla fine sono composti da pochi essenziali elementi, in questo caso specifico: follia, visioni & figa. What else?
(voto 7+)

martedì 5 aprile 2011

Ti faccio un ass così

Kick-Ass
(USA, UK 2010)
Regia: Matthew Vaughn
Cast: Aaron Johnson, Christopher Mintz-Plasse, Chloe Moretz, Lyndsy Fonseca, Mark Strong, Nicolas Cage, Clark Duke, Evan Peters, Xander Berkeley, Sophie Wu
Tratto dal fumetto di: Mark Millar e John Romita Jr.
Genere: supereroi senza superpoteri
Se ti piace guarda anche: Scott Pilgrim vs. The World, Spider-Man, Heroes, Misfits, Kill Bill

Trama semiseria
Nonostante tutti i fumetti e i film, nessuno nella vita reale ha mai provato a essere un supereroe. E ci sarà anche un motivo… ma questo non importa al giovane Dave, un ragazzo non cool ma nemmeno particolarmente sfigato che decide di comprare una tutina verde su Internet e diventare Kick-Ass. Il suo primo tentativo da eroe fallisce miseramente in ospedale, con il secondo però gli va meglio: un tizio infatti lo filma mentre si prende a botte con dei cattivoni e il filmato ottiene più visualizzazioni su YouTube di “Friday” di Rebecca Black. Tutto il mondo a questo punto si chiede: ma kick-asso è?

Recensione cannibale
Kick-Ass è uno degli esempi più limpidi del ritardo (anche mentale) della distribuzione italiana e in generale dell’Italia rispetto al resto del mondo. Uscito negli USA (ma anche in Kazakistan) un anno fa, erano già mesi che l’avevo visto in lingua originale però avevo deciso di aspettare a parlarne in occasione dell’uscita italiana. Poi sono passati i giorni, le settimane, i mesi e il film arriva solo ora, alla buon ora. Ho colto così l’occasione per riguardarmelo in italiano, ché tanto è bello divertente, però mi sono chiesto: “Ma perché tutto questo ritardo?” Pare che il motivo scatenante sia stato il fatto che il film contiene scene troppo violente con protagonista una bambina, una cosa che può scandalizzare giusto nel paese dove le minorenni devono andare ad Arcore se vogliono assicurarsi un futuro decente ma non possono comparire in film violenti. Robe che nemmeno in Kazakistan…

Venendo al film è per me un quasi cult. Tra gli elementi che lo renderebbero un cult assoluto c’è una sceneggiatura scoppiettante, magari non del tutto originale ma in grado di riprendere i modelli supereroistici recenti di Spider-Man o Heroes e riproporli in una chiave ancora più aggiornata, ironica e cattiva.
Assolutamente cult i due personaggi principali: Kick-Ass, interpretato dal promettentissimo Aaron Johnson, è un medioman, anzi un medioboy che non viene morso da un ragno o “fulminato” dai superpoteri come i protagonisti di Misfits, bensì decide di sua spontanea volontà di diventare un eroe; Hit Girl poi è già un mito assoluto, una ragazzina cresciuta dal padre con l’ideale di una vendetta kill-billiana e a suon di proiettili sparati in pancia come neanche in Gomorra, una piccola eroina cazzutissima che è la marcia in più nonché la vera kick-ass del film. E Chloe Moretz che la interpreta a 14 anni è già una delle star più lanciate di Hollywood.
Niente male anche il resto del cast con il mitico McLovin’ di Suxerbad, la gnoccolona di turno (Lyndsy Fonseca, vista anche in Hot Tube Time Machine, Desperate Housewives e la nuova serie Nikita) e un Nicolas Cage che è meglio rispetto ai suoi standard ma è pur sempre Nicolas Cage. Tra l’altro Cage ha finalmente realizzato un suo sogno: quello di prendere parte a una pellicola fumettosa, lui che ha persino rovinato la vita al figlio chiamandolo Kal-El, ovvero il nome kryptoniano di Superman. E stic-ass.

Altro punto di forza del film è una dose insensata di ultraviolenza in grado di esaltare tanto Quentin Tarantino quanto Alex DeLarge, cosa che rende le scene di combattimento molto più cruente e quindi spettacolari di quanto siamo abituati a vedere in molte altre edulcorate pellicole hollywoodiane del genere. Super anche la colonna sonora, con tra gli altri Primal Scream, Prodigy, Ennio Morricone, Elvis e Joan Jett frullati tutti insieme allegramente.

Perché allora l’ho definito solo un quasi cult, a parte il fatto che sono un incontentabile bastardo? Beh, perché comunque perde il confronto fumettistico con una pellicola recente simile e un cult al 100% come Scott Pilgrim vs. The World, in grado di essere più inventiva da un punto di vista registico e visivo. E poi perché alcune parti della storia non sono del tutto convincenti; mi riferisco in particolare ai cattivi, capitanati dal solito boss mafioso italo-americano stereotipato che non regge minimamente al fianco di personaggioni come Kick-Ass e Hit Girl.
Niente di irrimediabile, comunque, e anzi per una volta aspetto più che fiducioso il sequel. Nonostante la pellicola non abbia riscosso un successo travolgente al box-office, si è comunque rivelata un piccolo fenomeno e quindi il numero 2 è già in cantiere. Se di solito preferisco che non vengano realizzati, in questo caso credo che un secondo episodio potrebbe risultare ancora più divertente e spettacolare del primo.
E sono sicuro che ci prenderà ancora di più a kick nell’ass!
(voto 7/8)

Personaggio cult: Hit Girl (Chloe Moretz)

martedì 6 luglio 2010

Ritorno al passato (Hot Tube Time Machine)

Hot Tube Time Machine
(USA, 2010)
Regia: Steve Pink
Cast: John Cusack, Rob Corddry, Craig Robinson, Clark Duke, Lizzy Caplan, Lyndsy Fonseca, Collette Wolfe, Sebastian Stan, Crispin Glover, Chevy Chase

Tra i mille remake e recuperi di idee dal passato (l’A-Team, ma per favore?!), mi chiedo perché nessuno stia pensando a realizzare un nuovo capitolo di Ritorno al futuro. La magia della trilogia originale (e in particolare dei primi due episodi) non potrà mai essere la stessa, è vero, però ci potrebbero essere così tanti spunti che sto pensando io stesso di realizzare una sceneggiatura.
Un film che comunque in parte riprende l’idea del viaggio nel tempo con evidenti richiami al Film Mito è questo Hot Tube Time Machine, una delle commedie più apprezzate negli USA dell’attuale stagione.

John Cusack e il suo vecchio gruppo di amici con cui non si vedeva più da un pezzo decidono di andare a fare un viaggio in montagna per ricordare i vecchi tempi (e sì, vabbé, anche per scoraggiare i tentativi di suicidio di uno della cumpa). Pur con un pretesto narrativo assurdo (non una Delorean, ma una vasca idromassaggio che si trasforma in macchina del tempo!!), i tre old friends (più il nipote nerd di Cusack, interpretato da Clark Duke della serie tv Greek) si ritrovano così di nuovo giovincelli e negli anni Ottanta, con tutto un futuro davanti da modificare. C’è qualche gag prevedibile (il colore della pelle di Michael Jackson, il walkman e cose così…) ma anche un team di protagonisti più disperati della media nel genere comedy, alcuni momenti molto divertenti alla Una notte da leoni e un gruppetto di splendide attrici (Lyndsy Fonseca, Collette Wolfe, Lizzy Caplan) che sembrano perfette sorelline delle icone del decennio come Phoebe Cates, Kelly LeBrock e Molly Ringwald (non casuale anche un omaggio al mitico 16 Candles – Un compleanno da ricordare).

L’omaggio a Ritorno al futuro si palesa con una versione di “Let’s get it started” dei Black Eyed Peas che rimanda alla scena in cui Marty McFly propone “Johnny Be Good” al pubblico degli anni ’50 e quindi con la presenza in una particina di Crispin Glover, alias George McFly, il padre sfigato di Marty, cui anche qua è destinata una parte decisamente sfigata (è un tizio destinato a perdere il braccio in qualche modo).
Per tutti gli Ottanta-nostalgici, gli appassionati di viaggi nel tempo cinematografici e di commedie made in U.S.A.: imperdibile.
(voto 7+)

Per il momento è disponibile solo in inglese con sottotitoli italiani, ma dovrebbe arrivare prima o poi anche in Italia (sebbene al momento non siano previste date d’uscita), se non altro per la presenza di John Cusack e il buon risultato ai botteghini americani.

Potete trovare il film QUI
e i sottotitoli italiani QUI

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com