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venerdì 29 aprile 2016

M83, PJ Harvey, Lumineers, Last Shadow Puppets etc. - La musica di aprile 2016





Prosegue l'annus horribilis della musica mondiale, dove a segnalarsi sono più i lutti e le delusioni che non i grandi dischi.
Questo mese non ha certo segnato un'inversione di tendenza. Tutt'altro. Qualche buon album è anche uscito, ma a prevalere purtroppo sono ancora la morte (quella di Prince) e il diludendo.

M83 “Junk”

sabato 30 agosto 2014

LE MIE CANZONI PREFERITE – 100/91





Come forse due o tre lettori avranno notato, io sono un grande fan delle Top 10. A volte però nemmeno queste bastano e così adesso è ora di tirare fuori una Top 100. Viva la megalomania!
Ho infatti deciso di stilare una classifica delle mie canzoni preferite di tutti i tempi e dieci soli titoli sarebbero risultati troppo, davvero troooppo pochi e allora: vai di Top 100.
CENTO! CENTO! CENTO!

Premessa: in questo elenco sono presenti brani appartenenti a varie epoche temporali e a differenti generi musicali. Non necessariamente i pezzi con cui sono cresciuto, ma quelli che mi piacciono di più in questo momento. Se la facessi tra un anno, o anche solo tra qualche mese, ci potrebbero essere molte differenze. Ora come ora le mie Top 100 songs sono queste.
Unica regola: lo stesso artista/gruppo non può essere presente con più di un unico brano. Cosa che significa 100 canzoni per 100 artisti/band differenti.
Senza perdere ulteriore tempo, via alla classifica con le posizioni dalla 100 alla 91.

"Hey, sto parlando con te... la smetti di ascoltare le canzoni cannibali?"
"Scusami, ma non ce la faccio. Sono troppo belle!"
"Pazienza, allora vorrà dire che non te la darò..."

"Hey no, aspetta. Ora hai la mia più completa attenzione."

100. Ronettes “Be My Baby”
Pura goduria retrò.
Scritta da Phil Spector, Jeff Barry ed Ellie Greenwich.
Cantano... le Ronettes!



99. Patti Smith “Summer Cannibals”
Adesso è estate, anche se sembra di stare in pieno autunno inverno.
Io sono un cannibale.
Quale canzone allora migliore di questa?



98. Dead Prez “Hip Hop”
Fin dal titolo, l'inno hip-hop supremo.



97. Lana Del Rey “Video Games”
Pensavate davvero di assistere a una classifica di Pensieri Cannibali priva della magnifica Lana Del Rey?
Illusi.



96. Baustelle “Charlie fa surf”
Io non voglio crescere, andate a farvi fottere.



95. Clash “Charlie Don’t Surf”
Secondo i Baustelle Charlie fa surf.
Secondo i Clash no.
Ma insomma, mettetevi d'accordo!



94. M83 “Midnight City”
Se gli alieni arrivassero sulla Terra, credo adorerebbero questa canzone.
Come faccio a saperlo?
Io, che su questa Terra mi sento un alieno, la adoro.



93. Pixies “Monkey Gone to Heaven”
Questo pezzo dal testo alquanto criptico - credo che manco Terry Gilliam e David Lynch insieme riuscirebbero a trovargli un senso - ha rappresentato il mio primo impatto con la musica alternative-rock dei Pixies. Prima ancora di sentire l'altrettanto epocale "Where Is My Mind?" alla fine di Fight Club. E il mondo, il mio mondo almeno, non è mai più stato lo stesso.



92. Rage Against the Machine “Bulls on Parade”
Un pezzo devastante dal primo all'ultimo istante.




91. Lenny Kravitz “It Ain’t Over ‘til It’s Over”
Non è finita, finché non è finita.
E questa classifica non è soltanto che all'inizio.
Appuntamento nei prossimi giorni con il resto della top 100...

martedì 30 luglio 2013

OBLIVION, TUTTA UNA QUESTIONE DI TET




"Vedo Tet ovunque!"
Oblivion
(USA 2013)
Regia: Joseph Kosinski
Sceneggiatura: Karl Gajdusek, Michael Arndt
Tratto dalla graphic novel: Oblivion di Joseph Kosinski, Arvid Nelson
Cast: Tom Cruise, Andrea Riseborough, Olga Kurylenko, Morgan Freeman, Nikolaj Coster-Waldau, Melissa Leo, Zoe Bell
Genere: schi-fi
Se ti piace guarda anche: Tron: Legacy, Looper, Battleship, Io sono leggenda, Wall-E

2077. Gli umani hanno sconfitto gli alieni, gli Scavengers, dopo un’agguerrita guerra stellare.

Evvai! Hurrah! Yippie! Beccatevi questo, extraterrestri figli di puttana!

"Pensi anche tu che somigli ad Alba Rohrwacher?
Guarda che vado subito a suicidarmi!"
Calma, calma. Prima di esultare, aspettate un momento. Al termine della guerra stellare, la Terra è diventata un posto desolato e quasi completamente disabitato. La Luna è stata distrutta dalle creature aliene e gli umani sopravvissuti vivono ora sul pianeta Titano. Alcuni altri invece stanno sul Tet, una colonia spaziale a forma di tetraedro (ma peeerché?) che ruota attorno alla Terra. Sulla Terra sono invece rimasti giusto il tecnico addetto ai droni Tom Cruise insieme a una tipa che lo aiuta nelle mansioni di manutenzione e già che c’è soddisfa pure i suoi bisogni sessuali. Tipa interpretata dall’inglese Andrea Risesborron Riseborough, che sembra la versione figa di Alba Rohrwacher.

"Con questo puoi guardare il Tet, Tom."
"Ma io preferisco guardare le tue, di Tet."
Per tutta la prima parte della pellicola assistiamo alla solita dimostrazione di figosità di Tom Cruise. Peccato non sia più al Top Cruise, come ai tempi del Top Gun qui richiamato nelle varie scene in cui lo vediamo in versione pilota. Tom Cruise ormai c’ha uno sguardo imbalsamato, un po’ come l’ex moglie Nicole Kidman non riesce più a comunicare alcuna emozione. Problema non da poco, per un attore.
In tutta questa lunga estenuante prima parte, il film vaga dalle parti di Io sono leggenda e soprattutto WALL-E, ma una versione soporifera di WALL-E. Per rianimare la comatosa situazione, a un certo punto arriva la sua EVE, che ha le splendide sembianze di Olga Kurylenko. Solo che, dopo il celestiale exploit in To the Wonder di Terrence Malick, la Olga se ne ritorna sulla Terra con un’interpretazione anonima e non riesce ad accendere l’interesse per una vicenda che puzza di già visto a ogni fotogramma.

"Mannaggia, la Riseborough ha le Tet più grosse delle mie, 'sta zoccola!"
Oblivion propone una fantascienza vecchia, stanca, prevedibile, con inseguimenti tra astronavi alla Guerre stellari (ancooora???) e una trama che più banale non si potrebbe. Cinema del passato ambientato nel futuro. Al confronto, persino il poco riuscito Prometheus di Ridley Scott appare quasi un capolavoro della schi-fosa sci-fi recente.
L’unico twist della vicenda è rubato da The Village, il capolavoro di M. Night Shyamalan, uno dei film più scopiazzati del nuovo millennio, cui già lo splendido Il nastro bianco di Michael Haneke doveva parecchio. In questo caso, però, si tratta solo di un particolare della trama, ovvero ATTENZIONE SPOILER: gli Scavengers alieni in realtà non esistono, ma sono solo un’invenzione degli umani, un po’ come le creature innominabili di The Village. A causare la distruzione della Luna non sono stati gli E.T. bensì il misterioso Tet. In pratica, questo film è tutta una questione di Tet, con Tom Cruise che si ritrova a dover eliminare questo coso, questo Tet, e soprattutto a dover scegliere tra le tet abbondanti di Andrea Riseborough e quelle più piccole ma comunque invitanti di Olga Kurylenko. FINE SPOILER.

"Sì, mi rifaccio le Tet così le avrò più grandi di tet,
Risesborron o come cazzo ti chiami!"
Se la trama può apparire confusa, è perché lo è davvero. Ma non è un confuso di quelli che “Oh, voglio proprio far luce sui misteri della vicenda e scoprire cosa c’è sotto!” È più un confuso del tipo “Ma a me, che cazzo me ne frega?”.
Il problema principale del film è proprio la mancanza di interesse che suscita. I pochi personaggi presenti nel corso delle due ore di visione avrebbero tutto il tempo per essere sviluppati nella maniera più completa possibile, invece restano del tutto privi di personalità. Il protagonista interpretato da Tom Cruise ha la memoria azzerata, ma qua e là emerge il suo spirito passato, ovvero lo spirito del classico insopportabile American Hero che si mette in testa di salvare il mondo, manco fosse Will Smith. Quanto alle due donne, rimangono per tutto il tempo due belle statuine e anche Morgan Freeman, che appare a un certo punto, è il classico misterioso guru stereotipato. Per non parlare di Nicolaj Coster-Waldau, il Jaime Lannister di Game of Thrones, del tutto sprecato in un ruolo a dir poco misero.

Se la sceneggiatura e i personaggi di questa pellicola fanno schifo, e lo dico ancora nella maniera più gentile possibile, si salvano comunque messa in scena e musiche. Oblivion è un film pessimo messo dentro una bella confezione. Il regista Joseph Kosinski conferma di possedere un buon talento visivo, già mostrato all’esordio con Tron: Legacy. Il suo stile glaciale, perfetto per un filmone videogame come quello, contribuisce però qui ad allontanare ulteriormente qualunque tipo di empatia dello spettatore nei confronti dei già poco empatici (e simpatici) protagonisti. Niente male poi la colonna sonora firmata dai francesi M83, che raccolgono il testimone dai conterranei Daft Punk impiegati dal Kosinski nel suo lavoro precedente.

Non basta, comunque. Oblivion è una visione noiosa e prevedibile come poche, da rispedire immediatamente nell’oblio. Il classico film che quando arrivi alla fine, se ci arrivi sveglio, ti viene da esclamare: “Che stronzata!”. E, inoltre, ti viene da gridare: “Viva le tette, abbasso il Tet!”.
(voto 4,5/10)



lunedì 11 giugno 2012

Euro 2012: Francia VS Inghilterra, Ucraina VS Svezia

Recupera la giornata 1 (Polonia – Grecia, Russia – Repubblica Ceca)
Recupera la giornata 2 (Olanda – Danimarca, Germania – Portogallo)
Recupera la giornata 3 (Spagna - Italia, Repubblica d'Irlanda - Croazia)

"Hey, bei maschioni. Sapevo che eravate nudi e sono subito venuto a salutarvi!"
Gruppo D
Francia – Inghilterra
Ore 18:00

Big Match, cazzo, tra le mie due nazioni preferite.
Pardon, Italia. Sorry, Italia. Scusami, Italia. Fottiti, Italia.
Storicamente, da che ho raggiunto l’età della ragione (cioè non ancora) il mio tifo è sempre andato all’Inghilterra, però la crescente passione per il cinema francese potrebbe aver cambiato gli equilibri.
E allora partiamo con la sfida proprio a livello cinematografico.
Entrambe le nazioni tirano fuori i grossi calibri: La guerra è dichiarata di Valérie Donzelli per la Francia e Shame di Steve McQueen per l’Inghilterra.
Due dei film più incredibili degli ultimi tempi. Del tutto diversi. Uno punta sull’emotività e sul sorriso per un tema drammatico come il cancro, l’altro punta sulla freddezza e sulla drammaticità per un tema che potrebbe essere leggero come il sesso. Due pietre miliari del cinema odierno e… vanno a segno entrambi.
Pronti, via, è subito 1 – 1. Che partita, amisci!

Per le pupe locali, è sfida tra… supertettone!
Ebbene sì, oggi va così.
Da un lato del ring, le pere, pardon lo sguardo di Eva Green, di recente in Dark Shadows e in Perfect Sense.


Nell'altro angolo, le minne, sorry la personalità della modella e attrice Kelly Brook.


Chi ha la meglio?
Eva Green, se non altro per le sue ottime doti non solo fisiche ma anche recitative.
Con tutto il rispetto per Kelly Brook e la sua interpretazione molto fisica nello spassoso Piranha 3D.

La Francia passa dunque in vantaggio, ma l’ultima sfida è dura per i transalpini contro i maestri inglesi: la musica.
Per la Francia arrivano gli M83 e mettono a segno una rete pazzesca con il loro nuovo video "Reunion".


Per l’Inghilterra non c’è che l’imbarazzo della scelta, a livello musicale. Per rappresentare al meglio lo spirito nazionale, anziché qualche vecchia gloria stile concerto per il Giubileo di Diamante della Regina Elisabetta, arriva PJ Harvey, autrice dello splendido album “Let England Shake”, con cui l’Inghilterra si scuote e va a segno.


Ma ormai è troppo tardi, l’imparziale arbitro cannibale fischia la fine dello scontro, a sorpresa vinto dai cugini francesi. C’est pas possible e invece è successo davvero!

Risultato cannibale: Francia – Inghilterra 3 – 2
Grandissima partita che ha visto una Francia in formissima andare a segno con Valérie Donzelli, Eva Green e M83. Buona gara anche per gli inglesi, a segno con Steve McQueen e PJ Harvey, ma non è bastato.

Gruppo D
Ucraina – Svezia
Ore 20:45

Dopo il pareggio della Polonia, esordisce anche l’altro paese ospitante, l’Ucraina.
Un paese pacifico, che ci tiene molto a far bella figura con il resto del mondo e, in vista dei campionati europei di calcio, ha deciso di ripulire letteralmente le strade da gatti e cani randagi, con un vero e proprio genocidio animale.


Ma mettiamo da parte questa terribile questione e torniamo a occuparci di cazzate.
L’Ucraina non può certo vantare, a parte un rapporto amichevole con gli animali, una florida scena cinematografica. Tra le attrici di origini ucraine, troviamo però Mila Kunis. La fenomenale Mila Kunis de Il cigno nero, che mette a segno una rete per la formazione ucraina.
A rappresentare la bellezza ucraina, troviamo invece… Mila Kunis.
Ed è un clamoroso uno-due che porta la formazione in vantaggio per 2 – 0.


La reazione dei vichinghi svedesi non si fa però attendere ed è veemente. Non demente come me.
Gli svedesi ci provano da tutte le parti, con ben tre conclusioni cinematografiche: quelle della saga di Uomini che odiano le donne. Dei tre tentativi, soltanto il primo si infila in rete, visto che i due seguiti La ragazza che giocava con il fuoco e La regina dei castelli di carta sono davvero scarsi e vanno a finire ben lontani dalla porta.

La Svezia accorcia quindi sul 2 – 1 e si gioca la sua carta tradizionalmente forte, quella delle bellezza femminile. Per farlo, non punta su qualche giovane sgallettata d’oggi, bensì sulla Anita Ekberg de La dolce vita e pareggia i conti.


Passiamo alla sfida musicale. La Svezia questa volta gioca la carta della novità dell’ultim’ora, i Miike Snow, gruppo di indie electro pop bello gelido swedish-style fresco autore dell’ottimo album Happy To You.


L’Ucraina risponde con quella che è un po’ l’unica band locale nota, i Gogol Bordello.


Bravi nel loro genere gypsy punk, però non mi sono mai sembrati fenomenali… Il gol musicale è per la Svezia, che passa quindi in vantaggio.

Ma attenzione, perché non è finita. La Svezia allunga con l’attore Alexander Skarsgard, tra i protagonisti della quinta stagione di True Blood appena partita negli USA.


Risultato cannibale: Ucraina – Svezia 2 – 4
La Svezia trionfa e vendica così i maltrattamenti animali da parte dell’Ucraina. Non basta Mila Kunis, capocannoniera di quest’Europeo cannibale con una straordinaria doppietta, gli svedesi fanno poker con Uomini che odiano le donne, Anita Ekberg, Miike Snow e Alexander Skarsgard.

domenica 8 gennaio 2012

MUSICA CANNIBALE 2011: Top 10 Canzoni


È possibile condensare tutto un anno in 10 canzoni?
No.
10 CANZONI X 1 ANNO?
NOOO!

Eppure io c’ho provato.
Devo ammettere di non esserci riuscito. Ho fallito.
Ne ho messe 11, perché a un’artista gliel'ho dovuta passare doppia.
Ma prima di sentire queste, potete anche recuperare le posizioni dalla 40 alla 31, dalla 30 alla 21 e dalla 20 alla 11.
Poi, poche altre parole da sprecare.
Lasciamo parlare la maledettissima mu-si-ca, maestro.
Ecco le mie top 10 11 canzoni dell'anno appena terminato.

10. Foster The People “Pumped Up Kicks”
Genere: indie
Il pezzo preferito da: tutti gli indie kids
La canzone più… inno indie dell’anno

spazio lyrics
All the other kids with the pumped up kicks
You’d better run, better run, outrun my gun
All the other kids with the pumped up kicks
You’d better run, better run, faster than my bullet


9. Azealia Banks “212”
Genere: hip-dub-pop
Il pezzo preferito dal: coniglio di Donnie Darko (perché questa musica arriva dal futuro)
La canzone più… questa nel 2012 spacca tutto dell’anno

spazio lyrics
What you gon' do when I appear?
W-when-when I premiere?
Bitch, the end of your lives are near
This shit been mine, mine


8. Rihanna feat. Calvin Harris “We Found Love”
Genere: impasticcato
Il pezzo preferito dal: tuo vicino tamarro
La canzone più… rave party da cameretta dell’anno

spazio lyrics
Yellow diamonds in the light
Now we’re standing side by side
As your shadow crosses mine
What it takes to come alive


7. Amy Winehouse “Our Day Will Come”
Genere: ska-soul
Il pezzo preferito dalla: Amy Winehouse Foundation
La canzone più… speranzosa dell’anno

spazio lyrics
Our dreams are magic
Because we'll always stay
In love this way
Our day will come


6. M83 “Midnight City”
Genere: dritto dagli 80s
Il pezzo preferito dagli: X-Men (vedi video)
La canzone più… city by night dell’anno

spazio lyrics
Waiting in a car
Waiting for a ride in the dark
The city is my church
It wraps me in the sparkling twilight



5. Gil Scott-Heron, Jamie XX “I’ll Take Care of You”
Genere: electro soul
Il pezzo preferito da: Angelina Jolie
La canzone più… premurosa dell’anno

spazio lyrics
I know you've been hurt by someone else
I can tell by the way you carry yourself
But if you let me here's what i'll do:
I'll take care of you



4. Jessie J feat. B.o.B. “Price Tag”
Genere: crisi economica
Il pezzo preferito da: tutti i broker della Lehman Brothers (come no?)
La canzone più… non tutte le persone hanno un fottuto prezzo dell’anno

spazio lyrics
Seems like everybody's got a price,
I wonder how they sleep at night.


3. Adele “Someone Like You”
Genere: disperato
Il pezzo preferito da: tutti i piagnoni là fuori (sì, anche tu, proprio tu che fai lo gnorri)
La canzone più… se non piangi con questa non sei umano dell’anno

spazio lyrics
You know how the time flies,
Only yesterday was the time of our lives,
We were born and raised in a summer haze,
Bound by the surprise of our glory days


2. Lana Del Rey “Video Games”
Genere: fuori dal tempo
Il pezzo preferito da: Super Mario
La canzone più… videoludica dell’anno
(canzone conosciuta grazie a CheRotto, autore tra l'altro del nuovo meraviglioso header di questo blog con protagonista proprio Lana)

spazio lyrics
Singing in the old bars
Swinging with the old stars
Living for the fame
Kissing in the blue dark
Playing pool and wild darts
Video games


2. Lana Del Rey “Born to Die”
Genere: fatalista
Il pezzo preferito da: Lars Von Trier
La canzone più… catastrofista dell’anno

spazio lyrics
Come and take a walk on the wild side
Let me kiss you hard in the pouring rain
You like your girls insane
Choose your last words
This is the last time
Cause you and I
We were born to die


1. College feat. Electric Youth “A Real Hero”
Genere: driver
Il pezzo preferito da: Ryan Gosling
La canzone più… eroica dell’anno

spazio lyrics
All are warmer than his head so cool,
That guy knew just what to do, and you have proved to be
A real human being, and a real hero,
Real human being...

lunedì 2 gennaio 2012

Musica cannibale 2011: Album n. 10 - 1


Sì, lo so. Siamo entrati nel 2012. Non è che sono rimasto ancorato al passato, però le classifiche del 2011 qui su Pensieri Cannibali sono tante e il bilancio dell’anno ormai vecchio non è ancora terminato. Quindi teniamoci per la manina e vediamo (ma soprattutto ascoltiamo) insieme la Top 10 dei miei dieci album preferiti del 2 0 1 1, mentre potete anche recuperare con un semplice click le posizioni dalla 40 alla 31, dalla 30 alla 21 e dalla 20 alla 11.

10. Cults “Cults”
Genere: pop che più pop non si puòp
Provenienza: Manhattan, New York, USA
In classifica perché: l’hanno scorso c’erano i Best Coast, quest’anno a fornirmi la mia razione quotidiana di musica indie pop preferita c’hanno pensato loro. Magari non avranno un enorme spessore musicale e magari tra qualche mese me ne sarò già dimenticato, però le canzoncine dal sapore retrò dei Cults sono state le più irresistibili e cult dell’annata. Parere personale delle mie orecchie.
Se ti piace ascolta anche: Foster the People, Best Coast, Tennis, Summer Camp, Youth Lagoon
Pezzi cult: Abducted, Go Outside


9. Verdena “Wow”
Genere: rock (poco) italiano
Provenienza: Albino (Bergamo), Italia
In classifica perché: il disco italiano dell’anno, almeno il mio disco italiano dell’anno. Un doppio album pieno di suoni e di creatività esagerata, per un trip notevole più che riuscito e dal forte sapore wow. Viva l’ambizione, viva i Verdena, viva l’Italia (almeno per una volta).
Se ti piace ascolta anche: Zen Circus, Motorpsycho, Smashing Pumpkins, Afterhours, Il teatro degli orrori, Tre allegri ragazzi morti, Ministri
Pezzo cult: Scegli me (un mondo che tu non vuoi)
Leggi la mia RECENSIONE


8. PJ Harvey “Let England Shake”
Genere: P(J)olitico
Provenienza: Bridport, Dorset, Inghilterra
In classifica perché: il disco più osannato dell’anno dalla critica è un album effettivamente grandioso, intenso, importante, politico ma in una maniera personale, in grado di infiammare l’animo. Uno dei miei dischi dell’anno, anche se non il primo in assoluto. Però a voler essere obiettivi, è questo probabilmente che sarà ricordato come il capolavoro musicale del 2011.
Se ti piace ascolta anche: EMA, Chelsea Wolfe, Anna Calvi, Cat Power
Pezzo cult: The Glorious Land
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7. M83 “Hurry up, we’re dreaming.”
Genere: colonna sonora dei (bei) sogni
Provenienza: Antibes, Francia
In classifica perché: dopo i Verdena, altro giro altra corsa altro doppio album super intripposo. Un lungo viaggio tra atmosfere dilatate e fantasia pura, questa è la musica degli M83, questa è la magia di questo doppio disco. O doppio sogno?
Se ti piace ascolta anche: Zola Jesus, Smashing Pumpkins, Air, Radio Dept., Beach House, Neon Indian, Youth Lagoon, My Bloody Valentine, Washed Out, Tycho, Toro y Moi, Twin Sister
Pezzi cult: Midnight City, Wait
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6. Lykke Li “Wounded Rhymes”
Genere: strange pop
Provenienza: Ystad, Svezia
In classifica perché: riesce a mettere insieme tutte le sfaccettature migliori del pop, dai coretti “Ah ah follow” di I Follow Rivers al pop porno di Get Some alle profondità depressive abissali di Sadness is a Blessing. Per la musica di oggi, Lykke Li is a blessing.
Se ti piace ascolta anche: Oh Land, Lana Del Rey, Florence + the Machine, Bat for Lashes, Marina & the Diamonds, Fever Ray, jj, St. Vincent, Sia
Pezzo cult: I Follow Rivers
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5. Adele “21”
Genere: strappalacrime
Provenienza: Londra, Inghilterra
In classifica perché: se non vi vengono i brividi o persino le lacrime con canzoni come Someone like you e Don’t you remember, significa che siete prosciugati dentro. Oppure non avete non un’anima. Oppure volete fare i fighetti che se la tirano perché Adele ha venduto troppe copie ed è commerciale e quindi vi vergognate ad ammetterlo, però in gran segreto di nascosto al buio, anche voi piangete ascoltando le sue canzoni.
Sgamati!
Se ti piace ascolta anche: Amy Winehouse, Duffy, Alicia Keys, Joss Stone, Aretha Franklin
Pezzi cult: Don’t you remember, Someone like you
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4. Sepalcure “Sepalcure”
Genere: dubstep
Provenienza: New York, USA
In classifica perché: è un disco sbucato fuori dal nulla che a sorpresa si è installato dentro la mia testa e non vuole più uscire fuori. Di solito mi stufo rapidamente dei dischi, anche di quelli belli, ma dentro questo ogni volta ci sento talmente tante cose diverse che oggi faccio fatica a immaginare la mia vita senza questi suoni. Esagero? Sì, come al solito, ma giusto un pochino.
Se ti piace ascolta anche: Burial, Scuba, Joy Orbison, Pinch & Shackleton, Balam Acam, Aphex Twin, AraabMUZIK
Pezzo cult: Pencil Pimp


3. Katy B “On a Mission”
Genere: dubstep pop
Provenienza: Londra, Inghilterra
In classifica perché: è come fare un tuffo per tutti i vari locali di Londra senza nemmeno doversi muovere di casa. Nel suo disco d'esordio, la vellutata voce di Kathleen Brien attraversa con nonchalance il dubstep, il pop, il garage, il grime, la drum’n’bass e qualunque altro sound made in UK di oggi, per il disco più fun fun fun dell’anno.
Se ti piace ascolta anche: Azealia Banks, Ellie Goulding, Charli XCX, Emeli Sandé, Ms. Dynamite, Magnetic Man, Benga, Radio Rinse FM
Pezzi cult: Easy please me, Broken Record, Go away
Leggi la mia RECENSIONE




2. Florence + the Machine “Ceremonials”
Genere: pop Sacro
Provenienza: Londra, Inghilterra
In classifica perché: come ho già detto nel corso della mia recensione e visto che adesso non c’ho voglia di trovare un nuovo slogan altrettanto incisivo: “Questo non è un disco. È la messa pagana cui volevo partecipare da tutta una vita. E queste non sono canzoni. Sono delle porco *** di preghiere.”
Se ti piace ascolta anche: Marina & the Diamonds, Lykke Li, Zola Jesus, Bat for Lashes, Oh Land, Lana Del Rey, Clare Maguire, Paloma Faith
Pezzo cult: Seven Devils
Leggi la mia RECENSIONE




1. Zola Jesus “Conatus”
Genere: Zola Jesus Christ Superstar
Provenienza: Phoenix, Arizona, USA (ma di origini russe)
Al primo posto nella mia classifica perché: amo lei Zola Jesus (vero nome Nika Roza Danilova), amo la sua voce, amo questo disco. Questo è il suono che più di ogni altro ha rappresentato il mio 2011. E che so’ scemo, se no mica l’avrei messo alla mia personale numero 1?
Se ti piace ascolta anche: Bat for Lashes, Austra, Siouxsie and the Banshees, The Knife, Fever Ray, M83, Bjork
Pezzo cult: Seekir
Leggi la mia RECENSIONE


mercoledì 19 ottobre 2011

Sogno o son destro?

M83 “Hurry up, we’re dreaming.”
Genere: elettronica sognante
Provenienza: Antibes, Francia
Se ti piace ascolta anche: Washed Out, My Bloody Valentine, Smashing Pumpkins, Air, Sigur Ros, Radio Dept., Beach House, Zola Jesus

Dopo 5 album tutti in crescendo e la colonna sonora realizzata per l’ottimo L’autre monde (film ancora inedito da noi, ma non è certo cosa sorprendente), attendevo il sesto dei francesi M83 come il nuovo Avvento e i due mi hanno non solo accontentato, ma sono andati persino oooltre realizzando un doppio album monumentale. Cazzo, che botta. Che botta, cazzo!
L’intro con il featuring di quell’altra mia paladina che risponde al Sacro nome di Zola Jesus è l’anticipazione della grandezza, che esplode in tutto il suo splendore con il primo singolo Midnight City, un pezzo che manda in orbita, accompagnato da un video fresco fresco molto piccoli X-Men crescono.

   

La band, anzi il duo francese ha dichiarato di essersi ispirato come concezione del doppio a Mellon Collie and the Infinite Sadness, e infatti echi pumpkinsiani si sentono qua e là, tra un rullante alla Tonight Tonight in New Map, una ballata alla Corgan dei tempi migliori come Splendor e un’atmosfera post-grunge epica che avvolge il tutto, in chiave però meno rockettara e più elettronica, avvolgente, sognante.
Un trip che scivola incantato per tutto il tempo, fino a uno spettacolare finale che ci risveglia e ci riporta alla realtà, con la musica che con un coup de théâtre letteralmente svanisce nel nulla.
Che gruppo, anzi che duo, che musica, che album. E se non ascolti il secondo cd godi solo a metà.
(voto 8/10)

 

martedì 24 maggio 2011

Black hole sun

Qualche tempo fa mi ero scaricato comprato in un negozio di dischi la colonna sonora di L’autre monde - Black Heaven, firmata dagli M83, un duo di musica elettronica/shoegaze francese dal grande fascino che ha fatto sempre musica perfetta per un film. Non stupisce che siano quindi approdati a musicare una pellicola (seppure parzialmente, giusto con un paio di pezzi nuovi + 5 già editi), un po’ come successo di recente anche ad altre accoppiate elettroniche come Daft Punk (Tron Legacy) e Chemical Brothers (Hanna), o prima ancora agli Air (The Virgin Suicides). Spinto dalla curiosità, ho recuperato poi anche il film. Avrò fatto bene? Intanto eccovi un pezzo degli M83 per puro intrattenimento.


L’autre monde
(Francia, Belgio 2010)
Titolo internazionale: Black Heaven
Regia: Gilles Marchand
Cast: Grégoire Leprince-Ringuet, Louise Bourgoin, Pauline Etienne, Melvil Poupaud, Pierre Niney, Ali Mahryar, Swann Arlaud
Genere: strano
Se ti piace guarda anche: Kaboom, Blackout, Ben X, Omicidio a luci rosse, Chatroom

Trama semiseria
Un ragazzo e una ragazza si baciano in una cabina della piscina. Trovano un cellulare abbandonato e, invece di restituirlo come fareste tutti voi (vero?), se lo tengono, perché anche se siamo in Francia, questi hanno le mani più lunghe di noi. Non contenti, sbirciano anche le foto della proprietaria, scoprendo che è una bionda perennemente incappucciata, gnocca ma anche un poco inquietante. Ancora non contenti, invece di starsene per i fatti loro a limonare duro o altro, decidono di presentarsi di persona a un appuntamento di cui la ragazza parlava in un messaggio e così la stalkerano di brutto. Per la serie: i ragazzi francesi (e forse non solo francesi) di oggi non hanno proprio un cazzo da fare.

Recensione cannibale
Attenzione: nonostante i protagonisti siano degli adolescenti, questo fascinoso e affascinante L’autre monde - Black Heaven non è comunque uno dei soliti filmetti teen che piacciono tanto a me. È piuttosto un thrilller dalle tinte noir parecchio intriganti e misteriose, che guarda soprattutto a David Lynch, e pure a Brian De Palma, Abel Ferrara e Hitchcock, ma in una maniera assolutamente moderna e molto connessa, anzi per meglio dire “collegata” all’attualità.
È interessante notare come questo film, presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2010, sia una rappresentazione della nuova generazione cresciuta tra Internet e nuove tecnologie; anche nei loro momenti di maggiore intimità, i due protagonisti vengono infatti interrotti e attratti da qualcosa, come se le vite degli altri fossero per loro più interessanti di quello che stanno vivendo in prima persona. E così il telefonino di una sconosciuta recuperato da una cabina può scatenare la loro curiosità più di quanto faccia la loro stessa relazione.

Il voyeurismo comunque non è certo una novità al cinema, vedi appunto gli Hitchcock o DePalma presi a modello, però qui ne troviamo una versione attuale perfetta per i nostri tempi (malati). Le tecnologie sono quindi presenti lungo tutto il film: cellulari, videocamere digitali e soprattutto un videogioco, una realtà parallela modello The Sims che si chiama Black Hole. È attraverso questo gioco di ruolo che il protagonista andrà sulle tracce della sfuggente e misteriosa ragazza bionda del telefonino. A interpretare suddetta splendida fanciulla troviamo Louise Bourgoin, un’attrice che segnalare come da tenere d’occhio è far poco. Gli altri attori invece, pur entrando dentro il “buco nero” del videogame, “bucano” meno lo schermo. Quanto al regista Gilles Marchand è qui all’opera seconda dopo Who killed Bambi? e sembra uno che potrà dire la sua sul cinema francese (e magari nemmeno solo quello) del futuro.

Paradossalmente, l’elemento per cui mi ero approcciato al film, ovvero la colonna sonora, rimane per tutta la prima parte sullo sfondo e quando da un certo punto in poi entra a ricoprire un ruolo di primo piano con lo splendido tema musicale creato dagli M83, lì la pellicola decolla definitivamente.
Qualcuno potrà giudicare questo L’autre monde magari un po’ pretenzioso nel suo tentare di mescolare il thriller con la realtà virtuale, cosa che non ha dato sempre risultati eccellenti (qualcuno ha nominato Il tagliaerbe?). Lo sguardo del regista è però fresco, pieno di passione e sempre proteso a cercare la bellezza. Se forse la sceneggiatura perde giusto qualche colpo sul finale, la visione sa ammaliare e conquistare. Magari qualcuno in Italia sapesse realizzare un thriller attuale e giovane così magnetico... ma allora forse sarebbe davvero un altro mondo.
(voto 7/8)

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