Visualizzazione post con etichetta maccio capatonda. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta maccio capatonda. Mostra tutti i post

venerdì 5 giugno 2015

LA RECESSIONE DI ITALIANO MEDIO, UN FILMACCIO CAPATONDA





Italiano medio
(Italia 2015)
Regia: Marcello Macchia
Sceneggiatura: Marcello Macchia
Cast: Marcello Macchia, Luigi Luciano, Lavinia Longhi, Barbara Tabita, Franco Mari, Enrico Venti, Gabriella Franchini, Francesco Sblendorio, Rodolfo D'Andrea, Adelaide Manselli, Nino Frassica, Raul Cremona, Andrea Scanzi, Matteo Basso Fin
Genere: marcio
Se ti piace guarda anche: Mario, Fantozzi, Smetto quando voglio, Limitless

Non avevo mai capito chi era, sto Marcio Capatonda, fino a che non ho sentito che si era fatto Elisatetta Cannalis e allora ho pensato che questo non doveva essere il solito attore omosessuato con la puzza sotto il naso e pure sotto le ascelle e così mi sono detto guardiamoci questo filmaccio capatonda che magari non è proprio una merdaccia totale come tutte quelle merdacce di film per cacche isteriche che si guarda mia moglie consigliata da quel sito democomunista di Pensieri Carnivori che spero Matteo Salvbossi rada al suolo insieme ai Nomadi, che quella Io vagabondo che son io non si può più sentire, non si può. Questa sera per punizione che legge Pensieri Carnivori la frustro, 'sta stroia. Ma prima mi guardo il filmarcio di Caparezza o Capatonda o come pazzo si chiama questo stronzio. Anzi no, prima mi guardo la partita. C'è la sfida per la salvezza nel campionato di Eccellenza e io di partite non me ne perdo una, non me ne perdo, perché io sono un uomo e c'ho due palle così e mi piace il calcio. Mi piace il calcio e le palle... no, cioè, intendevo il calcio e la figa. E stasera me ne vado a puttante, sì perché io me ne faccio tante di zoccole, alla faccia di quella brutta trota di mia moglie.
Adesso me ne vado nella sala del cineblog01 a vedermi Italiano medio, ma prima mi prendo la Pillola del critico dopo, che mi farà diventare un critico serio come Vittorio Sgorbio o Mario Luttazzi Fedez.

giovedì 29 gennaio 2015

ANGELINA JOLIE VS. BRAD PITT: VINCA IL PEGGIORE





Che settimana, 'sta settimana!
Ce n'è davvero per tutti i gusti: una pellicola italiana che per una volta potrebbe davvero essere divertente e persino grandiosa, uno scontro armato per la coppia più celebre (e fastidiosa) di Hollywood alle prese con due war movie, una commedia per tutta la famiglia, più una inglesata e una francesata in grado di far contento pure il pubblico con la puzza sotto il naso.
Come fondamentale guida tra tutte queste variegate offerte, il consiglio è quello di seguire i consigli del sottoscritto Cannibal Kid e fare l'esatto contrario di quanto vi dirà il mio sempre più degenerato rivale di blog, Mr. James Ford del WhitePower... ehm, lapsus freudiano dovuto al suo irreversibile repubblicanesimo, volevo dire del WhiteRussian.

"Se noi siamo conosciuti come i Brangelina, Cannibal e Ford come dovrebbero farsi chiamare? Cannibord?"
"Io preferisco Fordibal, ahahah!"

domenica 15 dicembre 2013

MAN OF THE YEAR 2013 – N. 3 MACCIO CAPATONDA



Maccio Capatonda
(Italia 1978)
Vero nome: Marcello Macchia
Genere: micidiale
Il suo 2013: ha scritto, diretto, montato e interpretato sia come protagonista che in ruoli minori Mario, la esilarante e geniale serie tv italiana andata in onda su Mtv. E poi s'è fatto pure la Elisabetta Canalis, con cui pare sia però già finita.
Se ti piace lui, ti potrebbero piacere anche: Luigi Luciano, Franco Mari, Leone di Lernia
È in classifica: perché è l'uomo che mi ha fatto ridere di più quest'anno. Vabbè, a parte forse giusto Silvio Berlusconi...
Il suo discorso di ringraziamento: "Grazie per il riconoscimento, anche se per un pluritelegattato come me ormai è davvero poca roba."

Dicono di lui su
cinguettator
Pino Cammino @passante_di_professione80
Maccio più che un comico, più un attore, più che un uomo è... 'na catapulta. #MaccioCapapulta


George Clooney @giorgioneclooney
Damn, mentre io mi gustavo un Nespresso, questo #MaccioCapatonda si faceva #ElisabettaCanalis. Adesso capisco perché tutti pensano io sia gay.

Maccio Capatonda @macciomaccioman
Caro @georgeclooney, purtroppo non sono stato io a farmi #ElisabettaCanalis. Sono stati i zingari.



giovedì 15 agosto 2013

ELISABETTA CAPATONDA




Edizione Speciale di Gossip Goi di Ferragosto. Oh yes.
Sapete qual è la coppia più micidiale e inaspettata dell’estate?
Sicuramente loro due: Elisabetta Canalis e... Maccio Capatonda.


Sogno o son destro?
L’ha confermato persino una fonte autorevole come Chi, mica il New York Times, quindi è per forza vero.


George Clooney, fatti in là. Il nuovo sex symbol mondiale è lui, il protagonista della geniale ed esilarante serie Mario.
La domanda che tutta Italia, e anche tutto il globo, a questo punto si fa è: ma adesso cosa ci dobbiamo ancora aspettare?
Adelaide Manselli, la Genny di Mario, nuova fidanzatina di Justin Bieber?
O forse Herbert Ballerina insieme a Rihanna?
Vi rimando alla prossima puntata di Gossip Goi per scoprirlo…

domenica 31 marzo 2013

SONO UN FENOMENO PARANORMAN


ParaNorman
(USA 2012)
Regia: Chris Butler, Sam Fell
Sceneggiatura: Chris Butler
Cast: Norman, Neil, Courtney, Alvin, Mitch, Aggie
Genere: paranimato
Se ti piace guarda anche: Monster House, Frankenweenie, La sposa cadavere, Coraline e la porta magica



Al mondo ci sono due tipi di persone.
C’è chi vede la gente scema.



E c’è chi vede la gente morta.


"Norman sei strambo, non piaci a nessuno e io sono il tuo unico amico.
Come mai quella faccia?"

Voi che tipo di persona siete?
Norman, per gli amici (che non ha) ParaNorman, fa decisamente parte della seconda categoria. È un tipo strambo che in salotto vede la nonna defunta e per strada parla con gli spiriti. Nel caso ve lo chiedeste, non è un tipo molto popolare, al massimo bipolare, tanto che se solo nella sua scuola esistesse un Glee Club, lui verrebbe eletto presidente onorario. Mentre il suo unico amichetto è un tipo cicciobombo che con i suoi siparietti comici è l’idolo totale della pellicola!
Il bello di questo filmetto d’animazione sono proprio i personaggi. Oltre a un protagonista strambo il giusto, il suo amico è esilarante e in più ci sono altri due personaggi che alzano ulteriormente il livello comico: la bionda e superficiale sorella teen del ParaNorman e il fratello del cicciobombo, un palestrato che in biblioteca i libri li usa come pesi. Considerando che in un sacco di film, d’animazione o meno che siano, si fa fatica a trovare un personaggio simpa, qua ce ne sono addirittura 4 e quindi non ci si può lamentare, almeno sotto questo punto di vista.

"Oh no, adesso sono pure stitico... Ma perché capitano tutte a me?"
Laddove il film non riesce a fare il salto di qualità da pellicola caruccia a possibile cult infantile è nel resto della vicenda. C’è una maledizione della strega che incombe sulla città e ParaNorman è l’unico che sembra possa salvare tutti quanti e scioglierla…
Già vista? Già sentita?
Sì, insomma, è una storia dark senza grosse novità, ma che si eleva dalla media grazie alla citata simpatia dei suoi protagonisti e a una serie di scene molto divertenti, qualche battutina scorretta, oltre a qualche momento horror se non proprio spaventoso, siamo pur sempre dentro a un film per bambini, ma che almeno dimostra una ottima conoscenza del genere de paura da parte dei suoi autori.
Non siamo ancora ai livelli del Tim Burton migliore, quello tornato alla grande con Frankenweenie, a livello cinematografico e di freaks una spanna abbondante sopra, però il regista e sceneggiatore Chris Butler (che già aveva collaborato alla realizzazione de La sposa cadavere) è un nome che potrebbe riservarci qualche bella sorpresa in futuro.
Un film paranormale non proprio fuori dal normale, ma se non altro meglio del solito filmino d’animazione medio. Da non perdere per tutti quelli che vedono la gente morta. E pure per quelli che vedono la gente scema…
(voto 7/10)


martedì 12 marzo 2013

DICI SUL SERIE?


Di solito le serie tv più forti negli USA partono in autunno. In questa strana collezione autunno inverno 2012/2013 parecchie chicche sono invece arrivate a inizio anno, nel periodo della cosiddetta midseason. Rimpiazzi di metà stagione che in alcuni casi si stanno rivelando più interessanti delle serie partite in precedenza. Facciamo allora il punto della situazione sulle nuove serie tv.

.

Fatto.
Non siete soddisfatti?
Vabbé, diciamo qualcosa in più su alcune novità che ho seguito/sto seguendo.
Di alcune ho già parlato:


Delle altre ve ne parlo ora.

Banshee
Non date retta al pilota. Non sempre ha ragione. Spesso sbaglia strada e manco sa dov’è diretto.
L’episodio pilot di Banshee non mi era piaciuto un granché. Mi sembrava una serie che puntava solo a spingere le situazioni al limite, a scandalizzare, a shockare, a stupire come se ambisse a tutti i costi al titolo di visione più estrema della tv via cavo americana. Inseguimenti, esplosioni, sparatorie, scopate, scazzottate… Un pulp fuori tempo massimo, insomma. Oppure no?
Già a partire dal secondo episodio ho cominciato a entrare nell’atmosfera del telefilm e da lì in poi me lo sto gustando con enorme piacere.
Il protagonista (Antony Starr, uno che sembra il fratello gemello dello Scott Speedman di Felicity e Last Resort) è un criminale appena uscito di galera che va a vivere in una cittadina piena di Amish. Perché lo fa? Per fare una strage di Amish? No, lo fa per amour, naturalmente. La sua ex, una gran gnocca russa interpretata dalla croata Ivana Miličević (tanto per gli americani tutti quelli dell’Est sono uguali), si è infatti trasferita nella quieta Banshee dove ha un marito e due figli. Il nostro protagonista decide così di restare nei paraggi e, per una serie di (s)fortunate coincidenze, riesce a spacciarsi con successo come nuovo sceriffo locale. Poco a poco, Banshee la ex cittadina traquilla diventerà sempre più violenta e criminale, mentre Banshee la serie diventa sempre più intrigante, grazie a un’ottima regia, un montaggio incalzante, a flashback assortiti e a qualche altro ottimo personaggio come il cattivone ex Amish interpretato da Ulrich Thomsen, la Amish zoccola interpretata dalla sexy Lili Simmons e l'idolesco hacker trans interpretato da Hoon Lee.
Se il pilot non vi convince, proseguite comunque nel viaggio che ne vale la pena.
(voto 7,5/10)

"Hey Mastro Lindo, quanto sole bisogna NON prendere per diventare come te?"
"Tanto, figliolo. Tanto."

Vikings
Una serie sui Vichinghi?
Ero già pronto a parlare di vakkata, invece no. Sorpresa. Vikings è la versione interessante di Valhalla Rising. Laddove nel film di Refn in un’ora e mezza non succedeva nulla, ma NULLA, a parte i miei sbadigli, qua già solo nel primo episodio di 40 minuti capitano parecchie cose e se non altro ci vengono introdotti, bene, i personaggi principali.
Il modello di riferimento della serie sembra essere Game of Thrones, ma rispetto a questo Vikings possiede una maggiore semplicità e un minor numero di intrecci e personaggi. Il che non è del tutto un male, almeno per chi soffre di mal di testa a seguire tutte le vicissitudini dei Sette Regni del Trono di spade.
Nel cast si segnalano un Gabriel Byrne più tamarro del solito, la combattiva Katheryn Winnick, finora vista in horror non proprio indimenticabili come Amusement e Choose, Jessalyn Gilsig di Glee e Nip/Tuck e Gustaf Skarsgard, figlio (raccomandato) del vontrieriano Stellan e fratello (raccomandato) del truebloodiano Alexander.
La serie negli USA passa su History Channel. Nonostante questo, non so quanto la ricostruzione storica sia accurata e i personaggi mi sembrano resi in maniera parecchio moderna. Ci manca poco che si mettano a giocare con l’iPhone…
Alla fine, per noi spettatori moderni, meglio così.
(voto 7+/10)

"Vuoi farmi rivedere Valhalla Rising? Ma sei scemooo???"

Mario
Mario, una serie di Maccio Capatonda. Se amate Mario, amerete anche Maccio. Altrimenti provate ad innamorarvene, dritto per dritto.
Mario, oltre che una serie di Maccio Capatonda, è finalmente una serie tv italiana che vale la pena seguire, come non capitava dai tempi di Boris. E un po’ di Boris in questo Mario c’è. Anche in questo caso assistiamo infatti al dietro le quinte di una produzione televisiva, solo che qui si tratta di un telegiornale, l’MTG. Una parodia nemmeno troppo velata di Studio Aperto, oltre che del mondo dell’infotainment nostrano in generale, ma soprattutto una ventina di minuti di risate garantite ad episodio. Con alcune trovate geniali e già cult, come l’attacco di pani.
Se vi siete persi le prime puntate, no problem: potete recuperarle in streaming sul sito di Mtv.
(voto 7,5/10)

"Ma ma ma questo post fa schifo. Basta, io mi dimetto!"

House of Cards
Questa serie ha fatto parlare di sé soprattutto per il modo in cui è stata distribuita. Il servizio di streaming Netflix l’ha lanciata in un sol colpo. Tutti e 13 gli episodi della prima stagione (ma è già in lavorazione la seconda) sono stati resi disponibili lo stesso giorno. Mossa rivoluzionaria, o gran cacchiata, visto che il prodotto seriale si basa appunto sulla serialità?
Metodo di distribuzione a parte, House of Cards a livello di contenuti invece non è così rivoluzionaria. È una serie politica, molto cinica e cattiva, che segue la scia del sottovalutato Boss o anche del film Le idi di marzo di Giorgione Clooney. Il tutto con protagonista uno spumeggiante Kevin Spacey, tornato ai livelli di forma di American Beauty o quasi, e degli ottimi comprimari come Kate Mara, la sorella maggiore di Rooney Mara, e Corey Stoll, l’Hemingway di Woody Allen nel suo Midnight in Paris. La regia dei primi due episodi poi è di David Fincher, che porta con sé la sua tipica fotografia dark-chic, quindi fossi in voi una chance gliela darei.
Però, c’è un però…
Per quanto molto ben scritta e recitata e diretta alla grande, c’è qualcosa che impedisce ad House of Cards di essere un cult assoluto. Oltre al fatto di presentare una visione politica non distante da quanto già visto altrove, i personaggi sono tutti chi più chi meno così stronzi che è difficile affezionarsi davvero a loro. Anche se, poco a poco, la visione diventa talmente avvolgente da farci diventare tutti un po’ più stronzi. I cuori teneri quindi è meglio se girano al largo.
(voto 7-/10)

"No, ma dico, state leggendo Pensieri Cannibali?
Ha dato un voto più alto alla serie di Maccio Capatonda che alla nostra. Ma si può?"

Broadchurch
The Killing in versione British?
Mmm, una specie.
Da Twin Peaks in poi, film e serie tv vari si sono concentrati a presentarci i casi di ragazze scomparse. In Broadchurch a essere ritrovato morto è invece un ragazzino di 11 anni. Si è suicidato? È stato ammazzato? L’hanno ucciso gli zingari? Gli altri bimbiminkia della cittadina di Broadchurch sono in pericolo?
Ad affiancare le indagini della sbirra locale interpretata da Olivia Colman (quella del film Tyrannosaur), arriva un nuovo detective, interpretato da David Tennant. David Tennant che ha uno stuolo di fan accaniti poiché ha interpretato per qualche anno il Doctor Who. Non avendo mai seguito quella serie, non ho ben capito tutto l’hype intorno a quest’attore, però qui se la cava bene.
Rispetto a un Twin Peaks, Broadchurch manca della componente più visionaria e inquietante e predilige atmosfere intimiste, non troppo distanti da La ragazza del lago, uno dei migliori film italiani degli ultimi anni. Splendidamente girata e intepretata, al momento sembra difettare di una certa originalità, ma per i fan del made in UK (oltre che di David Tennant), quello con Broadchurch è un appuntamento imperdibile.
(voto 7/10)

"Abbiamo chiuso la spiaggia: l'albino di Banshee ha deciso
di prendere il sole e non sappiamo quello che potrebbe succedere..."

Red Widow
Non ha convinto nessuno, ha fatto registrare ascolti pessimi, è appena partita ma è già a rischio cancellazione, eppure a me il debutto di Red Widow non è dispiaciuto affatto.
Lo spunto di partenza è intrigante: una desperate housewife MILF resta vedova (non spoilero niente, lo dice già il titolo stesso della serie) e si trova quindi costretta a proseguire a modo suo gli affari loschi del marito. Affari che hanno a che fare con la mafia russa. Come in una versione più tv friendly e commerciale di La promessa dell’assassino di David Cronenberg.
A sorpresa, i russi stanno diventando un trend topic nella tv a stelle e strisce, come non capitava dai tempi di Ronald McDonald Reagan e della Guerra Fredda. Di recente non si è fatto altro che parlare di terroristi islamici, mentre adesso è di nuovo ora di prestare occhio alla Perestrojka, tra le spie di The Americans, i criminalotti russi di Dexter e Banshee e adesso questa vedova rossa/russa interpretata dalla fascinosa Radha Mitchell, attrice australiana sempre lì lì sul punto di esplodere e diventare la nuova Nicole Kidman o la nuova Naomi Watts e invece niente. Nemmeno questa comunque sembra che sarà la volta buona per lei. Questa serie infatti piace solo a me e a breve probabilmente sparirà dalla circolazione.
Bene la protagonista, poco credibile invece il cattivone della serie interpretato da Goran Visnjic, altro attore croato chiamato a fare la parte del russo, vedi Banshee: evidentemente per gli americani tra croati e russi non c’è alcuna differenza.
Red Widow è allora una serie da iniziare a vostro rischio e pericolo, sapendo che la sceneggiatura è curata da Melissa Rosenberg, una capace di passare dagli episodi migliori di Dexter (quelli con Trinity) agli adattamenti di Twilight, e sapendo che probabilmente non durerà più di una manciata di episodi.
(voto 6,5/10)

"Vi prego, fateci durare almeno qualche episodio in più di Zero Hour!"

"Azz! Quel Cannibale non ci sta certo andando giù leggero con la nostra serie..."
Cult
Ci sono delle serie che diventano subito dei cult. Cult non è una di queste.
La prima puntata di questa nuova serie di The CW combina al suo interno di tutto un po’, dai reality-show ai culti di massa, ma finisce per apparire come una versione sfigata di The Following, o anche un tentativo maldestro di creare qualcosa a tutti i costi cult. E chi cerca a tutti i costi di essere cult, finisce solo per essere scult.
(voto 5,5/10)

1600 Penn
Sitcom incentrata sul figlio pasticcione (Josh Gad, comico emergente anche autore della serie) del Presidente degli Stati Uniti (Bill Pullman).
Se proprio non avete niente di meglio da fare potete dargli una possibilità. Altrimenti fate una partita a Ruzzle, che è più divertente e crea una maggiore dipendenza.
(voto 5/10)

"Dichiaro guerra agli Stati Uniti Cannibali!"

92 MINUTI DI APPLAUSI

"No, basta. Nemmeno io ce la faccio a guardarmi!"
Do No Harm
Serie liberamente ispirata alla storia di Dr. Jeckyll e Mr. Hyde, cosa che significa: doppia personalità.
Quello della doppia personalità, così come il bipolarismo, è un tema che mi affascina sempre parecchio. Sono disposto a seguire qualunque film o serie tv che ne parli, ma Do No Harm no. Do No Harm è una serie che fa del male, alla faccia del suo titolo. Pasticciata, stereotipata, con un protagonista (Steven Pasquale) talmente inespressivo che avrebbe grossi problemi a interpretare un personaggio semplice, figuriamoci uno con una doppia personalità. Per fortuna il pubblico americano non ha apprezzato e la serie è stata cancellata dopo appena… ironia della sorte, due episodi due.
(voto 3/10)

"Oddio, passi essere cancellati dal palinsesto, ma una bocciatura dal
prestigioso sito Pensieri Cannibali è qualcosa che fa davvero male."
Zero Hour
Quando mancano le idee originali, gli autori di serie tv americani come dei provetti chef prendono degli ingredienti differenti e provano a mescolarli insieme, a caso, sperando ne esca qualcosa di buono e saporito.
I creatori di Zero Hour, tra cui Paul Scheuring paparino di Prison Break, hanno preso un po’ di Codice da Vinci, ci hanno messo dentro una manciata di nazisti, hanno condito il tutto con qualche delirio apocalittico, spruzzato sopra un po’ di terrorismo che non fa mai male, ci hanno messo come protagonista una spaesato Anthony Edwards, il Dr. Greene di E.R., e hanno inserito pure l’uomo che odia le donne Michael Nyqvist, tanto per dare un tocco internazionale al piatto. Una volta messo in forno e lasciato raffreddare, hanno dato il tutto in pasto al pubblico americano, che per fortuna non c’è cascato.
Risultato? Serie eliminata dalla faccia della terra dopo 3 episodi. Non ci mancherà.
Il titolo però era perfetto: zero hour, come le ore da dedicare a una porcheria del genere.
(voto 0/10)

sabato 14 gennaio 2012

VIDEOS OF THE YEAR 2011


Tra una cerimonia e l’altra, tra gli Oscar Cannibali dedicati al meglio del cinema e I peggio film dell’anno, tra i Cannibal Telefilm Awards e i giusto un po’ meno importanti Golden Globes, che si terranno domani a Los Angeles, ecco un’altra classifica.
Questa volta tocca ai migliori video dell’anno, musicali ma anche spot, sketch comici, video amatoriali di YouTube e quan'altro. Quelli che ho trovato più divertenti, originali, fantasiosi, emozionanti, geniali. Come al solito non ce l'ho fatta a limitarmi a una semplice top 10, è così ci sono 12 video...
Per l’occasione - ovvio - vado di lancio da VJ di Mtv: check this house!

10. Duck Sauce “Big Bad Wolf”
Gli autori del tormentone “Uuuuh uuuuh Barbra Streisand” sono ritornati con un nuovo tormentone “Auuuuhuuuuh” 'sta volta ulultato da un lupo mannaro. Il folle, davvero folle video rimanda a quelli geniali de 'na vorta di Fatboy Slim, Daft Punk e fratellini chimici. Auuuuuuuh!


9. Katy Perry “Last Friday Night (T.G.I.F.)
Sboroneria in pieno stile anni ’80 con una Katy Perry che riesce a essere credibile persino in versione cessa. E Rebecca Black che riesce persino a sembrare (quasi) un vero essere umano. Divertimentorama.


8. Volkswagen, spot “The Force”
Certi spot passano, anzi Passat, questo resta. Una perla stellare.


(doppia menzione per i due film cult dell'anno in versione tarocca)
7. Ryan Gosling’s girlfriend
Non ce n’è. Quest’anno non esiste una classifica cannibale senza Ryan Gosling. Il dominatore dell’annata pure qui ci mette il suo zampino, con questo estratto da Drive, o da una versione leggermente contraffatta di Drive…


7. Jim Carrey Black Swan
Jim Carrey in versione cigno nero per il Saturday Night Live. Meglio di Natalie Portman? Non esattamente, però anche lui in tutù fa la sua porca figura… Più o meno.
Once you go black swan. You never go back… swan.


6. Italiano Medio
Chi poteva spiegare la crisi economica meglio di Inside Job, di Margin Call e (di gran lunga) di Monti e Tremonti?
Maccio Capatonda, ovviamente!


5. The Future of Live Entertainment
Un quadretto tanto inquietante non sarebbe venuto in mente nemmeno a David Lynch...
Un video amatoriale messo su YouTube accompagnato dalla sola scritta:
“Two cams, anything goes, you decide. The future of live entertainment.”
E io sono d’accordo: questo sì che è il futuro del live entertainment. Guardare per credere!
La ciliegina è il coso (una vecchina, un alieno o un bambino albino?) con i capelli bianchi e gli occhiali da sole seduto sulla sinistra.
CAPOLAVORO


4. Manchester Orchestra “Simple Math”
Quando un videoclip musicale vale molto più di molte pellicole cinematografiche. Regia e montaggio da paura, una piccola emozionante storia, effetti speciali per una volta davvero speciali. Il risultato è da far girare la testa!


3. Spot Wikileaks
Il mio eroe del 2010 Julian Assange lo scorso anno purtroppo se n’è dovuto stare buonino e a cuccia, ma ha comunque fatto in tempo a rileggere l’ormai abusatissimo spot MasterCard con un messaggio davvero emozionante.

"Venti telefoni protetti per tenere al sicuro le conversazioni? Cinquemila dollari.
Affrontare le spese legali in cinque paesi diversi? Un milione di dollari.
Mantenere i server in tutto il mondo? Duecento mila dollari.
Donazioni perse dovute al blocco delle banche? Quindici milioni di dollari.
Costi aggiuntivi a causa degli arresti domiciliari? Cinquecento mila dollari.
Guardare il mondo che cambia grazie al tuo lavoro? Non ha prezzo."


2. Radiohead “Lotus Flower
La danza liberatoria ed epilettica di Thom Yorke è già un cult. Altroché Roberto Bolle!


2. Ok Computer is overrated
E in più, sempre dal mondo radioheadiano, un’altra gemma.


1. Best Coast “Our Deal”
Drew Barrymore dirige un nugolo di promettenti attori giovincelli (Chloe Moretz, Tyler Posey, Shailene Woodley, Miranda Cosgrove, Donald Glover, Alia Shawkat), per una rilettura originale del musical West Side Story che in tre minuti riesce a essere più efficace di tre ore di film. Il tutto sulle note malinconiche dei Best Coast. Poesia concentrata. Romanticismo puro. Lacrime giù a fontanella.



IL PEGGIORE
Rebecca Black "Friday"
Ma non finisce qui, perché c'è da premiare anche il peggior video dell'anno, eccheccazzo.
Devo ammettere che qui la scelta è stata davvero semplice. Non poteva vincere altri che lei: Rebecca Black con la sua terrificante quanto ormai leggendaria Friday.


mercoledì 7 dicembre 2011

Maccio Capatonda: Man of the year 2011 n. 14

Marcello Macchia alias Maccio Capatonda
Genere: Maronno
Provenienza: Vasto, Italia
Età: 33
Il passato: All Music Show, Mai dire gol, Flop Tv, La febbra
Il suo 2011: Ma anche no su La7, Lo zoo di 105
Il futuro: l’approdo nel mondo del cinema?
Perché è in classifica: perché è un genio indiscusso
Ti potrebbero piacere anche: I soliti idioti, Checco Zalone, Billy Ballo, Herbert Ballerina, Elio e le storie tese

Il suo talento precoce emerse in un piccolo programma di una piccola tv, l’All Music Show sulla ormai defunta All Music (oggi Deejay Tv), quindi si fece notare in rete, per merito soprattutto dei suoi trailer parodia che spostavano un po’ più in là l’asticella del demente geniale all’interno dello stantio panorama comico nazionale. Il passaparola di quei video lo portò fino a Mai dire gol, a bussare alle porte della grande celebrità mondiale. Quest’anno si è fatto notare nel nuovo programma di Piroso su La7, Ma anche no, in radio rinchiuso dentro Lo zoo di 105, e persino negli spot pubblicitari della Ceres, ma è sempre la rete il modello di diffusione principale delle sue Opere d’arte. I suoi trailer fenomenali, alle prese qui sotto con Limitless e persino Pirlandello. Lasciamoli parlare e tacciamo di fronte alla grandezza di quest’uomo, questo mito, questa leggenda, questo Profeta dei nostri giorni: Marcio Capatonda.
Ohnno, ho sbagliato nome...




Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com