"Con quelle orecchie a punta, sicuro di essere Peter Pan e non Spock di Star Trek?" |
Hook – Capitan Uncino
(USA 1991)
Titolo originale: Hook
Regia: Steven Spielberg
Sceneggiatura: James V. Hart, Malia Scotch Marmo
Liberamente ispirato alle opere teatrali e ai libri di: James Matthew Barrie
Cast: Robin Williams, Dustin Hoffman, Julia Roberts, Bob Hoskins, Maggie Smith, Charlie Korsmo, Amber Scott, Dante Basco, Caroline Goodall, Arthur Malet, Phil Collins, Isaiah Robinson, Jasen Fisher, Kelly Rowan, Gwyneth Paltrow, Jake Hoffman, Glenn Close
Genere: fiabe 2.0
Se ti piace guarda anche: Once Upon a Time, Saving Mr. Banks, Alice in Wonderland
Tutti i bambini diventano adulti, tranne uno. O meglio, tranne due. Uno era Michael Jackson e se n'è andato una manciata di anni or sono. L'altro era Robin Williams e anche lui se n'è andato, appena pochi giorni fa.
Una volta c'aveva provato a crescere, a diventare adulto, e per una manciata d'anni era una cosa che gli era pure riuscita. Era diventato uno yuppie che preferiva il lavoro alla famiglia. Uno sempre troppo preso dagli affari per poter andare a vedere le partite di baseball del figlio. Uno che si era dimenticato di saper volare. Uno che aveva scordato di essere l'incredibile Peter Pan ed era diventato il moscio Peter Banning.
Lo stesso era capitato alla sua carriera di attore, passata da ruoli spumeggianti e memorabili in film notevoli come L'attimo fuggente, Will Hunting – Genio ribelle, La leggenda del re pescatore, One Hour Photo e Insomnia, così come in irresistibili blockbusteroni commerciali come Mrs. Doubtfire e Jumanji, a robette parecchio insulse come la serie tv The Crazy Ones e a comparsate in robe agghiaccianti come Big Wedding. Stesso discorso pure per Steven Spielberg, passato dalla fantasia al potere celebrata in E.T. e A.I. al ruolo di barboso professorone di Storia con Lincoln e War Horse.
"Quel maledetto di Harry Potter tra qualche anno mi fregherà il look. Che coraggio!" |
Il revival di fiabe, favole, storie o come diavolo preferite chiamarle – tutte riassunte dalla come al solito essenziale lingua inglese sotto il termine “story” – è partito da qui, da questo Hook. Un film che, ispirandosi al classico creato da James Matthew Barrie a inizio Novecento, lo rilegge, lo stravolge e lo risputa fuori con un atteggiamento post-moderno tipico degli anni Novanta, per diventare esso stesso un nuovo classico. Il film di Steven Spielberg guarda a Peter Pan come modello. Once Upon a Time e una gran parte dei film fantasy di oggi prendono Hook – Capitan Uncino come sommo esempio per confrontarsi con la tradizione fiabesca. Emma Swan di C'era una volta ad esempio è un po' come Peter Banning. Una persona concreta, che vive con i piedi ben piantati a terra e ride al solo pensiero dell'esistenza dei personaggi delle storie. Quando finirà a Storybrooke, così come Banning quando fa ritorno sull'Isola che non c'è, si rimetterà però in contatto con la sua parte più fanciullesca e comincerà a credere all'incredibile, oltre a riconnettersi con suo figlio.
La magia di un film come Hook sta in questo. Non nel farci ricordare di quando anche noi eravamo dei bambini, ma nel farci ritornare dei bambini. Nel farci vedere il mondo con occhi infantili, ancora una volta. Nel farci ricordare che “Bangarang” era un urlo di esaltazione di Rufio e dei bimbi sperduti, ancor prima che un pezzo (esaltante anch'esso) di Skrillex.
Once Upon a Time e Skrillex ci danno ulteriore dimostrazione di come questa pellicola sia ormai entrata nell'immaginario collettivo, di come la mia generazione, ma pure quella successiva, sia cresciuta con questa versione della fiaba ancor più che con l'originale di J.M. Barrie. Il merito va attribuito a una sceneggiatura che svecchia alla grande il mito dell'eterno ggiovane Peter Pan, così come a una regia di uno Spielberg in formissima che gioca con ombre, uncini, orologi e con gli altri simboli della storia e che, soprattutto, pare divertirsi un mondo come un fanciullo. Un'impressione invece del tutto assente nei suoi ultimi noiosi lavori “adulti”.
Quanto al cast, Julia Roberts era una Campanellino deliziosa, Bob Hoskins – pure lui recentemente scomparso – era uno Spugna perfetto, mentre Gwyneth Paltrow pur comparendo per pochi istanti nei panni di Wendy teenager era già odiosa, e Dustin Hoffman mi sembrava tanto ieri quanto mi pare ancora oggi ben poco in parte nel ruolo che dà il titolo al film. Come Capitan Uncino avrei visto molto meglio uno alla Jack Nicholson, che avrebbe potuto regalargli la giusta carica di follia.
Chi invece è insostituibile è lui, Robin Williams. Da bambino non riuscivo e ancora oggi non riesco a immaginare qualcuno più perfetto di lui per questa parte. Nonostante nella sua notevole e variegata carriera abbia anche dato varie prove di maturità e abbia interpretato persino stalker e serial killer, lui era nato per i ruoli fanciulleschi. In Hook, Robin Williams però non ha recitato o interpretato una parte. Robin Williams era Peter Pan.
(voto 7,5/10)
Questo post partecipa al toccante Robin Williams Tribute insieme ai seguenti favolosi bloggers.
Bollalmanacco - Al di là dei sogni
Montecristo - Il mondo secondo Garp
Scrivenny - La leggenda del re pescatore
Non c'è paragone - Good Morning Vietnam
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