Oggi tocca al meglio cinema italiano secondo
Mr. James Ford, equivalente anche al peggio cinema mondiale secondo Cannibal Kid.
Vediamo, or dunque, cosa c'ha riservato 'sta volta il nemico non solo mio, ma anche del buon gusto...
Cannibal Kid
Tornare a combattere con quel Cucciolo Eroico del Cannibale in una sana
Blog Guerra è un pò come gustarsi il sapore vero di un bel Montenegro dopo aver
soccorso un amico in difficoltà.
Peccato che il Kid sia un acerrimo nemico e che, dunque, verrà abbandonato
al suo destino in qualche bosco isolato, pronto per essere depredato da qualche
branco di radical chic assetati di sangue.
Come abbiamo già avuto modo di constatare ieri con la come di consueto
altalenante decina cannibalesca, l'argomento è delicato e ci tocca molto da
vicino: il Cinema italiano prende infatti la parola nella disputa tra i due più
agguerriti antagonisti della blogosfera, sfoderando colpi più o meno bassi e
pellicole più - le mie, ovviamente - o meno - le sue, ovviamente -
interessanti.
E' dunque l'ora della solidissima ed importante decina fordiana, che tocca
le opere più importanti della nostrana produzione, in barba alle pippe da sala
d'essai del Coniglione Kid. Qui si lotta per le strade, non nei salotti.
E visto che il mio tradizionalista avversario ha puntato su Fratelli
d'Italia, io sceglierò un inno più moderno e pane e salame, tiè!
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"Che delusione i film di oggi... O meglio: che schifo!" |
Il radical chic, il pane e salame,
una lacrima sul blog,
Blog Guerra sì, Blog Guerra no, Blog
Guerra bum, la rete è impazzita!
Puoi dir di sì, puoi dir di no, ma
questa è la vita!
Prepariamoci un bel post,
impaginiamoci un bel post, Ford e Cannibal son pronti a battagliare un pò.
Battaglia sì, battaglia no,
battaglia furiosa.
Battaglia pam, battaglia
papapapapapam, va in tilt ogni cosa.
Cucciolo sì? Eroico no? E' un vero
marasma!
Coniglio sì? Coniglio no? Coniglio
fantasma!
Io coniglio non sarò, e ai tuoi film
dico no,
se dimentichi Von Trier bottigliando
ti dirò:
fifififififififi ti devo un Von
Trier!
fififififfifififi l'ho già
bottigliato!
Viva Schwarzy e Stallone! Viva le
bottigliate!
Gli piacciono le tamarrate... Ma è
un Ford grande così!
Ford sì, Cannibale no! Se famo un
pane e salame!
Mr. James Ford
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"Ho messo tutti i miei bei DVD cannibali in valigia e ora me ne vado via,
lontano da questa landa di desolazione fordiana." |
1) Ossessione (1943) di Luchino Visconti
Mr. James Ford Un pò come l'ossessione di Cannibale di riuscire, un
giorno, ad essere all'altezza del vecchio Ford.
Il primo film di Visconti rivelò al mondo della settima arte tutto il
talento del futuro autore di Rocco e i suoi fratelli e Il gattopardo, grazie ad
un dramma dalle atmosfere soffuse che pare una versione del Bel Paese dei primi
lavori di Hitchcock.
Una storia oscura di passione che i cuori aridi e abituati ai film senza
capo ne coda come quello del Cannibale non riusciranno a spiegarsi, ma che, di
fatto, è l'emblema della fuoco che avrebbe mosso, decenni dopo, registi come
Almodovar nella loro personale ricerca cinematografica, nonchè un esempio
perfetto di come e quanto, allora, i nostri registi erano in grado di insegnare
ai colleghi di tutto il mondo.
Cannibal Kid Ma allora sei davvero ossessionato dalle pellicole
stranoiose, strasorpassate e strainguardabili, questa così come il forse ancor
più soporifero Il gattopardo.
Se già il genere neorealista non lo reggo, per lo meno avresti potuto
optare per Ladri di biciclette, film che non mi entusiasma, ma almeno di certo è
più emozionante di questa soap-opera sentimentale di quelle che possono mandare
in brodo di giuggiole giusto il tuo cuore da vecchio tenerone.
Il fatto di aver ispirato Almodovar, ammesso sia vero,
non mi sembra nemmeno tutto ‘sto motivo di vanto…
Non mi sorprende certo che Ford sia un fan del
neorealismo, laddove io prediligo di gran lunga invece la Nouvelle Vague
francese: la differenza può essere sintetizzata tutta in una scena, lo sguardo
in camera gettato da Jean Paul Belmondo in Fino all’ultimo respiro. Laddove il
cinema neopalloso, ehm neorealista si limita a documentare la realtà, il cinema
che preferisco io invece la interpreta, la fa diventare racconto, ci gioca con
ironia. È questo il cinema che amo e anche i registi che preferisco (Tarantino,
Lynch, Kubrick…) sono tutti quanto di più lontano ci possa essere dal realismo.
Il mio cinema è gioco, finzione, divertimento. Il tuo
Ford è noia, realismo, e ancora noia. Oh, alla fine, de gustibus. E anche la
noia è un gusto da rispettare. Più o meno…
JF La cosa curiosa è che io apprezzo anche i tuoi
registi, mentre tu fatichi a scendere dal tuo piedistallo pseudoartistico e
passeggiare un pò per la strada. Quella vera. E anche quella di Fellini. Tiè.
Comuque, ti lascio volentieri quella roba da finta
avanguardia di Fino all'ultimo respiro e mi tengo tranquillamente le mie
"ossessioni".
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"Aspetta Cannibal! Hai dimenticato il DVD di Donnie Darko!" |
2) Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini
JF Inutile che stia a spendere troppe parole su quello che è uno dei
Capolavori indiscussi del nostro Cinema, del neorealismo e della settima arte
in generale.
Una pellicola così grande da far apparire sbiancata e sbiadita qualsiasi
eclisse cannibalesca, un ritratto di quello che fu il dramma della Seconda
Guerra Mondiale e del concetto di Resistenza come raramente se ne sono visti.
Sequenze da brividi, rabbia e commozione.
E mentre Roma si apre, che la bocca del Cannibale si chiuda e non osi
proferire verbo contro quest'opera gigantesca.
CK Ancora neorealismo? Siamo solo al secondo film e io
sono già in coma totale, senza se e senza ma.
Se c’è un filone cinematografico che non reggo e che mi
annoia più della morte, è il neorealismo italiano.
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Dio maledica te e i tuoi film, Mr. Ford!" |
“Il cinema è la vita con le parti noiose tagliate,”
diceva un saggio.
“Il cinema neorealista è la vita con solo le parti
noiose,” dice l’ancor più saggio Cannibal Kid.
Non metto in discussione il fatto che Roma città aperta
sia un documento importante, una pellicola dal forte valore storico, però sono 2
ore che non passano più. Ottima l’interpretazione di Anna Magnani, peccato che
ATTENZIONE SPOILER a manco metà del film muore, nella celebre scena che è anche
l’unico momento memorabile di un film per il resto terribilmente antiquato e
superato.
Non è una questione di anni: ci sono film dello stesso
periodo come Quarto potere o Viale del tramonto che ancora oggi risultano attuali
e moderni. Non è questo il caso. Un film invecchiato male, proprio come te,
Ford, Re non di Roma bensì del cinema neopalloso! Ahahahahah
JF Fossi in te, Cannibale, andrei a fare un giro armato
di bulldozer dalle parti delle piramidi. In fondo ora risulterebbero scomode
come abitazioni. E già che ci sei, fai tabula rasa anche con quel mucchio di
pietre di Stonehenge.
E metterei nel mucchio anche la Grande Muraglia.
Vorrei vederli, i tuoi genietti del futuro, senza
l'eredità dei Classici!
CK Come ho detto, ci sono tante cose del passato che vanno tenute. Il
cinema neorealista e quella mummia di Mr. Ford invece possono essere abbattuti
immediatamente. Nessuno sentirà la loro mancanza! :D
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"Cannibal, ao', questo te lo sei proprio meritato!" |
3) La grande guerra (1959) di Mario Monicelli
JF Da un Capolavoro all'altro, la decina fordiana pesca ora quello che è
il vertice dell'opera di uno dei grandi Maestri della commedia all'italiana,
che grazie all'accoppiata da fantascienza Gassman/Sordi - no, non
Ford/Cannibale - regala al pubblico un ritratto solo apparentemente
"leggero" della Prima Guerra Mondiale zeppo di caratteristi che hanno
fatto la storia del nostro Cinema e di sequenze memorabili, culminate in un
finale che sarebbe riduttivo definire struggente.
Pellicole come questa, normalmente snobbate dai finti avanguardisti come
il mio rivale, dovrebbero essere proiettate a ripetizione non solo nelle scuole
di Cinema, ma nelle scuole e basta, perchè sono la migliore eredità della
nostra cultura.
CK La grande noia, più che la grande guerra.
Ford dev’essere una di quelle persone tutte serie che
ritengono un film importante solo se tratta temi pesanti, come la guerra. Sarà
per questo che ha riempito metà della sua lista con film più o meno bellici o
più o meno sul Fascismo. E qui torna indietro persino alla prima guerra
mondiale, ovvero la versione anti cinematografica della seconda guerra
mondiale, come abbiamo purtroppo potuto notare anche con War Horse.
Sarà come non sarà, ma questo film del buon Monicelli tenta
l’approccio da commedia alla guerra, peccato che non faccia ridere, né tanto
meno sia emozionante o toccante.
Coppia di attori da fantascienza??? Qua l’unica cosa da
fantascienza sono le dichiarazioni del Ford.
Vittorio Gassman se la cava, peccato che fosse genovese
e il suo accento milanese non risulta molto credibile…
Quanto ad Alberto Sordi, bah. Per me era un personaggio,
ma non un attore. Un po’ come Benigni, uno che più che recitare, ogni volta
interpreta solo una variante di se stesso. Con la differenza che Benigni è più
divertente. Qui abbiamo Sordi in versione soldato, che è uguale a Sordi in
qualunque altra versione, come vedremo dopo, visto che Ford con i suoi gusti
monolitici ha voluto spararci altre sue 12 pellicole…
L’unica scena interessante del soporifero film (e siamo
finora a 3 su 3) è allora quella del finale.
“Mi te disi proprio un bel gnènt!! Hai capito?!? Facia
de Ford!”
JF Già il fatto che tu consideri Benigni più di Sordi la
dice lunga sui tuoi gusti, antagonista dei miei stivali.
Poi, che tu possa trovare fuori dal tuo tempo - ovvero
gli ultimi dieci anni, buahhahahahahahaha! - un film come questo ci può anche
stare, ma che la tua scarsa tenuta non ti permetta di vedere la serie
praticamente infinita di scene memorabili de La grande guerra è davvero
incredibile: tutti i duetti tra i protagonisti sono da antologia - oltre che
divertentissimi -, e il dramma della guerra è presentato senza essere
appesantito come sarebbe stato se ad averlo tra le mani fosse stato uno dei
tuoi amiconi pipponi, che considerano un dramma anche una merenda con la
fidanzatina.
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"Quello è Mr. Ford? E' persino più spaventoso di quanto immaginassimo" |
4) Una vita difficile (1961) di Dino Risi
JF Il film che ha bruciato Il sorpasso al fotofinish entrando di prepotenza nella
selezione per la Blog Guerra, uno dei più grandi esempi del valore come attore
drammatico di Alberto Sordi nonchè un ritratto dei lati oscuri della
"dolce vita" dalla potenza incredibile.
Forse non conosciuto come altri lavori di Risi, l'epopea del partigiano
divenuto aspirante borghese è una delle "favole nere" più riuscite
del nostro Cinema: e dopo una giornata passata a sorbirsi i pipponi del
Cannibale, basta la sequenza dell'Albertone ubriaco a Viareggio per cancellare
ogni dubbio su quale sia la parte migliore di questa Blog Guerra.
CK Una vita difficile, quella di un blogger come me che
si deve sorbire tanti film tanto noiosi per poter partecipare a una Blog War
come questa.
La commedia di Dino Risi presenta una buona regia e una
discreta sceneggiatura, peccato che come commedia non faccia ridere manco per
sbaglio. Figuriamoci se Ford ci proponeva 1 film 1 che facesse ridere, sia mai.
Ci si potrebbe divertire troppo!
A non funzionare, per quanto mi riguarda, è il
protagonista: Alberto Sordi era il medioman del cinema italiano. Come già detto
sopra, si limitava a fare se stesso in ogni film. La scena in cui fa l’ubriaco
è la chiara dimostrazione di quanto non fosse capace a recitare. Scommetto che
persino quell’astemio di Ford riuscirebbe a essere più credibile come ubriaco.
Se quella è la scena che dovrebbe farti aggiudicare la vittoria, Ford, mi sa
che sei più ottimista degli americani quando invasero il Vietnam…
Ve lo meritate Alberto Sordi, voi fordiani!
A forza di sentire castronerie pronunciate da Ford,
quasi quasi però sarebbe meglio essere sordi. UAHAHAHAHA
JF Sarà un attorone il tuo amichetto corvaccio di
Uccellacci e uccellini.
O quell'altro squinternato del coniglione di Donnie
Darko.
Effettivamente, il tuo è un Cinema buono giusto per le bestialità!
Buahahahahahahah!
Una vita difficile è un Capolavoro. E basta.
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"Addio AmarFord, a mai più rivederci!" |
5) 8 e 1/2 (1963) e
Amarcord (1973) di Federico Fellini
JF Uno dei pochi registi della Storia in grado di mettere d'accordo anche
due acerrimi nemici come il sottoscritto e il Cucciolo Eroico, l'enorme
Fellini, non andrebbe discusso a priori, tale e tanta è la sua importanza.
8 e 1/2 rappresenta, a mio parere, l'equivalente di 2001: odissea nello
spazio per il Cinema italiano, ed è senza ombra di dubbio il viaggio più
importante che possa offrire una pellicola made in Terra dei cachi al pubblico.
Amarcord, dall'altra parte, è tutto il cuore del Maestro riminese, una
carrellata di personaggi che, considerate le origini di mio padre, sento più
vicine di quanto non sembri.
Due Capolavori indiscutibili, buoni giusto per prendere un pò di fiato tra
un round e l'altro della lotta.
CK Ed ecco l’unico Artista (vabbè, mettiamoci dentro
pure Sergio Leone) di una lista fordiana composta per il resto da artigiani del
cinema. Alcuni magari mestieranti decenti, altri nemmeno quello. 8 e ½ è quindi
un oggetto alieno in questa lista e figurava molto meglio ieri tra le pellicole
cannibali.
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"A forza di pregare, un paio di film decenti Ford li ha messi!" |
Quanto ad Amarcord, è una pellicola valida e
interessante, però troppo frammentaria e discontinua e presenta anche vari
momenti kitsch, come quelli con Alvaro Vitali, che non mi hanno entusiasmato
molto. Per me siamo diversi gradini sotto rispetto alla classe assoluta di 8 e
½ e La dolce vita. Sarà che io preferisco il dolce all’amaro… Del tutto
strepitoso invece il tema musicale di Nino Rota, una delle musiche da cinema (e
non solo) più belle della storia.
Questa è qundi la parte migliore di una lista per il
resto non da amarcord, bensì da dimentare, caro il mio AmarFord.
JF Da dimenticare c'è solo l'ennesima dimostrazione
della tua mancanza di gusto cinematografico! E se vieni un pò più vicino,
mentre sono in cima al tuo Tree of life dei poveri, ti prendo volentieri a
sassate gridando "VOGLIO UN RIVALE CHE SI INTENDA DI CINEMAAAA!"
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"Ford, m'hai proprio rotto. Mi unisco al suicide club cannibale!" |
6) Il buono, il brutto, il cattivo (1966) di Sergio Leone
JF Nella lista fordiana non poteva mancare uno dei film più
rappresentativi della nostra cinematografia, un cult imprescindibile del
western ed un saggio di tecnica impareggiabile.
Cast stellare, sequenze e battute indimenticabili, un finale da paura.
"Cannibale, al mondo ci sono due tipi di persone: quelli con il
fucile e quelli che scavano. Tu scavi."
Bang bang, Cucciolo Eroico: lungo la Frontiera c'è spazio per uno solo di
noi.
E non sei tu.
CK Io ho un problema con il genere western, così come ce
l’ho con Ford: proprio non mi piacciono. A pelle.
Non mi piace l’atmosfera da vecchio West, non mi
piacciono i personaggi stereotipati, le solite sparatorie e situazioni da
saloon. Non è proprio il mio mondo, il mio ambiente.
Questo film è di certo un capolavoro nel genere
spaghetti western, peccato che a me piacciano tutti i tipi di pasta, ma gli
spaghetti western proprio mi stanno sullo stomaco. Della pellicola ho comunque
apprezzato le ottime inquadrature di Sergio Leone e le musiche memorabili di
Ennio Morricone. Per quanto riguarda vicenda e personaggi, invece, sbadigli.
Un film fordiano fino al midollo, ma che rivela un
finale sorprendentemente e ironicamente cannibale, con l’urlo: “Ford sei un
figlio di una grandissima putt aah aah aaah!” :D
JF Sarebbe proprio divertente vedere il Cannibale
strapazzato lungo la Frontiera da un bruto Clint fordiano, lasciandolo appeso
qualche oretta in più alla corda.
Forse il western è il tuo genere, caro antagonista.
Specie se ci sono io a darti del filo da torcere.
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"Stupratemi, uccidetemi... tutto, basta che non facciate guidare Mr. Ford!" |
7) Cani arrabbiati (1974) di Mario Bava
JF Titolo purtroppo quasi sconosciuto ai più, questo gioiellino
violentissimo e perverso di uno dei registi più importanti del nostro panorama
- Burton, Carpenter e Tarantino gli devono un'infinità di trovate, e non
perdono occasione di sottolineare la sua importanza - è a mio parere la
versione italiana proprio de Le iene.
Un viaggio senza alcuna speranza di redenzione che è un'escalation di
crudeltà da spavento, considerati i tempi in cui fu girato: e nonostante la
povertà dei mezzi, Bava dimostra di essere uno dei grandi innovatori del
concetto di grindhouse, in barba a tutti i registucoli finti alternativi
sbucati come funghi dopo Pulp fiction e tanto ammirati da Cannibal e soci.
CK I Cannibali arrabbiati si prendono una pausa, a
sorpresa, e la smettono di abbaiare contro il povero Ford ormai già bell’e che
sbranato.
Tra i diversi film di nicchia scelti dal Ford che non
avevo ancora visto e mi sono dovuto sorbire, pardon vedere in occasione di
questa Blog Guerra, questo è l’unico che ho apprezzato. Non al 100%, visto che
le interpretazioni degli attori più che da Cani arrabbiati sono da cani e
basta, però mi è piaciuto il tocco registico del Mario Bava. Amatoriale, ma
molto pulp. Un on the road movie criminale dotato di una buona sceneggiatura
che tiene dall’inizio alla fine con pochi cedimenti per strada.
Un film, quasi l’unico della lista fordiana, che non fa
scendere la bava mentre li si guarda addormentati sul divano.
JF Immaginavo che non ti sarebbe dispiaciuto, in fondo.
Del resto, sei più prevedibile di un medioman fordiano!
Ahahahahah!
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"Mamma ti prego, non portarci dal babysitter Ford:
quello vuole farci sempre vedere dei film noiosissimi!" |
8) Anche libero va bene (2005) di Kim Rossi Stuart
JF Quello che potrebbe apparire come una sorta di "intruso" in
una sequenza così esagerata di filmoni, esordio dietro la macchina da presa di
Kim Rossi Stuart, è stata una delle scoperte migliori che feci nel mio periodo
"allo stato brado", e che alimentò allora la voglia di scrollarmi di
dosso la ruggine e tornare ad alzare la testa e guardare avanti.
Un dramma sobrio e potente che tratteggia le delicate geometrie del
rapporto tra padri e figli, e sfodera un coraggio davvero niente male del
regista/attore che, nel pieno della berlusconiana Italia sempre troppo
cattolica, in una delle scene più cariche della pellicola caccia un bestemmione
liberatorio e sentitissimo.
Ma pensare solo a quello sarebbe riduttivo per uno dei ritratti di
crescita più intensi del Cinema italiano recente.
La stessa crescita che il mio antagonista continua a rifiutarsi di
affrontare. Ahahahahahaha!
CK Un film caruccio quanto dimenticabile.
Kim Rossi Stuart esordisce in maniera dignitosa dietro
la macchina da presa con una pellicola neo-neorealista (ANCORAAAAA???) che
racconta con semplicità la vita di una famiglia dei sobborghi di Roma. Niente
di che, a parte la scena della bestemmia dello stesso Kim Rossi Stuart, un
momento davvero coraggioso per il cinema italiano. Per il resto è una pellicola
troppo urlata, manco fossimo in un film di Muccino, e parecchio prevedibile,
che si chiude con un finale davvero campato lì giusto per mettere la parola
fine. Se non altro, rispetto ad altre atroci visioni fordiane, si lascia
guardare.
Il motivo per cui a Ford piace tanto questo esordio
registico decente, ma certo non da top 10 del cinema italiano (e forse nemmeno
da top 1000), secondo me va ricercato nel passato da Ragazzo dal kimono d’oro
di Kim Rossi Stuart…
Niente di che come film ma, comunque, anche libero va
bene. A questo punto: tutto fuorché Ford va bene!
JF Non sarà da top ten assoluta, come del resto non lo è
il tuo Sapore di mare, eppure è una pellicola coraggiosa - come giustamente
sottolinei anche tu - e piena di cuore, ed entrambi noi sappiamo quanto ci sia
bisogno di film così in una realtà povera come quella italiota.
Tra l'altro, fosse stato firmato da un Cannibàl Garcon
francese, ora saresti qui a gridare al miracolo.
CK Io ho solo detto che c’è 1 scena 1 coraggiosa. Il
resto è trascurabilissimo. Quello che ha bisogno il cinema italiano sono i
talenti veri come Sorrentino, non queste esili storielline neo-neorealiste!
E Sapore di mare è un cult per generazioni e
generazioni. Questo è un cult giusto nella terra dei cachi fordiani.
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"Dormi cara, questa cine-rassegna è davvero interminabile.
Ford con la sua lista si è rivelato perfino più perfido di quanto sia mai stato io!" |
9) Vincere (2009) di Marco Bellocchio
JF Quando si è deciso, insieme a quel tordo del Cannibale, di mettere in
piedi una Blog Guerra a base di film italiani, una delle prime certezze che ho
avuto rispetto alla mia decina, era che Bellocchio sarebbe stato della partita.
Avevo l'imbarazzo della scelta, considerate pellicole come Buongiorno,
notte e L'ora di religione, ma ho deciso di puntare su Vincere, il ritratto
anomalo che il regista tracciò di Mussolini: un film incredibile, visionario,
dalla tecnica impareggiabile e dal carico emotivo quasi schiacciante,
interpretato da un Filippo Timi mai così bravo.
Senza alcun dubbio, uno dei due più grandi film italiani degli ultimi
dieci anni.
CK Pellicola decente eppure non del tutto riuscita sul
Duce, ma soprattutto sulla sua amante e sul suo figlio segreto. No, non sto
parlando di Berlusconi. E no, non sto parlando nemmeno di Mr. Ford. Per una
semplice questione anagrafica: Ford è nato prima!
QUI c’è la mia vecchia recensione del film, riassumendo il mio pensiero: una pellicola tecnicamente
interessante, quanto emotivamente fredda. Come al solito, con i film fordiani.
Vincere?
Ford, per battere la tua lista mi sarebbe bastato anche
solo mettere una rassegna di film con Lino Banfi ahahah!
JF Magari avessi messo in lista qualche bel film con
Banfi! Almeno mi sarei risparmiato certe schifezzone come L'eclisse!
|
"Tesoro, sveglia. E' finita, è finita!"
"Cosa, la guerra?"
"Ma no, la rassegna fordiana!"
"Evvai, notizia più bella non me la potevi dare! Però un po'' mi spiace:
non avevo mai dormito tanto bene in tutta la mia vita." |
10) L'uomo che verrà (2010) di Giorgio Diritti
JF La sparo subito grossa: Giorgio Diritti è il Terrence Malick italiano.
Già con Il vento fa il suo giro questo sorprendente autore mi aveva
colpito e affondato grazie ad un'escalation devastante sul finale, ma con
L'uomo che verrà viene compiuto un passo oltre nel raccontare la strage di
Marzabotto, episodio terribile degli anni dell'occupazione nazista nel cuore
dell'Emilia Romagna della Resistenza.
Una pellicola che è una poesia, nonchè la rappresentazione migliore per il
Cinema di quello che un certo De Andrè fece con la musica.
Un miracolo compiuto sottovoce in grado di far scomparire come per magia
tutte le folli aspirazioni del mio scomodo antagonista.
CK L’uomo che verrà a darti una bella mano di botte,
Ford, prima o poi lo troverai.
Nel frattempo, questo film è tra i pochi decenti della tua
lista, che si chiude quindi a sorpresa con dignità.
Ai tempi l’avevo
recensito in maniera molto positiva,
anche se devo dire che a un paio di anni di distanza non è che mi sia rimasto
molto della visione. Buon film, però quanti WhiteRussian ti sei scolato per scomodare
un paragone del genere?
Terrence Malick sta davvero troppo più in alto, in cima
al The Tree of Life.
Così come Cannibal non può far altro che guardare
dall’alto il piccolo Ford allontanarsi sconfitto e in lacrime. Aspettando la
vittoria che non verrà…
JF Cannibale, tira pure un sospiro di sollievo: tu
l'uomo che verrà a darti una bella mano di botta l'hai già trovato.
E ho come intenzione di arrivare armato dell'alberello
di Malick, che ti schianterò felice sulla testa.