(Francia 2013)
Titolo originale: Jeune & Jolie
Regia: François Ozon
Sceneggiatura: François Ozon
Cast: Marine Vacth, Géraldine Paillhas, Frédéric Pierrot, Lucas Prisor, Johan Leysen, Serge Hefez, Fantin Navat, Nathalie Richard, Djedje Apali, Charlotte Rampling
Genere: alla puttanesca
Se ti piace guarda anche: Io ballo da sola, Sleeping Beauty, Nella casa
Sì può fare una pellicola su una baby-prostituta evitando sia di sparare giudizi moralistici che di scadere nella cronaca alla Studio Aperto?
Sì, se a farla sono in Francia.
La pellicola inizia con le tettine giovani e belle di Marine Vacth. E già il film ci piace.
La pellicola inizia con le tettine giovani e belle di Marine Vacth. E già il film ci piace.
Poi Marine Vacth si masturba in camera sua. E il film ci piace ancora di più.
Tempo pochi altri minuti di pellicola e Marine Vacth perde la verginità. E il film ci piace in maniera incredibile.
E poi Marine Vacth si mette a fare la escort a pagamento. E il film è in odore di capolavoro.
Scherzi a parte, di cosa parla Giovane e bella l’avrete già capito. Di una ragazza giovane (17 anni) e bella (diciamo anche figa) che compie quel fatidico passo che la trasforma in donna.
La prostituzione?
No, la perdita della verginità. Una volta presa confidenza con il sesso, la giovane e bella Isabelle ci prende gusto e si mette come detto a fare la professione più vecchia del mondo.
Quella del ladro?
No, questa volta stavo parlando proprio della prostituzione. Insomma, volete stare più attenti e attente mentre leggete, invece di mandare messaggini erotici?
La nostra Isabelle, che potrebbe essere pure la vostra Isabelle per appena 300 euri, si mette così a fare sesso con un sacco di uomini, per lo più anziani. Tra i suoi clienti c’è ad esempio un vecchietto che sembra il tipo con i capelli bianchi di Mad Men, mentre un altro somiglia a un inquietante incrocio tra Bersani e Berlusconi. Le capita in pratica di tutto, ma ormai non può più tirarsi indietro, perché “puttana una volta, puttana per sempre”. Oppure no? Oppure anche lei a un certo punto la smetterà di fare la vita e cambierà, magari per amore, come in Pretty Woman o in American Gigolo?
Un'immagine dal film? No, una foto dalle vacanze al mare di Marine Vacth. |
A raccontare una storia così rischiosa è il prolifico Francois Ozon, uno che se non gira 12 film al secondo non è contento. Oltre che prolifico quanto e più di Woody Allen, Ozon è pure un regista guardone, come Hitchcock e De Palma, ed è pure un regista sporcaccione, come Quentin Tarantino, i nomi sopra citati e… praticamente il 99% dei registi mondiali, a parte il puritano Spielberg.
Il tema del voyeurismo, già ben presente nel suo precedente film Nella casa, ritorna qui con prepotenza. Ozon ci mostra come il sesso sia vissuto, almeno dai personaggi del suo film, non come qualcosa di personale e magari sentimentale, ma più come un qualcosa da guardare dal di fuori, e su questo credo che anche Don Jon potrebbe essere d’accordo. Il patrigno (l’ottimo Frédéric Pierrot dell’imperdibile serie tv Les Revenants) becca nuda Isabelle sotto la doccia, il fratellino la “spia” con un binocolo e la guarda da dietro alla porta mentre si tocca e no, anche se potrebbe sembrare non siamo in una commedia sexy all’italiana degli anni ‘70/’80 con Lino Banfi. Qui siamo in una pellicola francese tres chic girata con estrema classe e raffinatezza. Il voyeurismo è talmente onnipresente che persino la protagonista mentre perde la verginità si vede dall’esterno. È sempre un guardare da fuori, senza mai essere coinvolti in prima persona.
"Certo che tua figlia è proprio una gran zoccola!" "Te la faresti, vero?" "Chi? Iooo? Ma figuriamoci! Non me la farei mai... con te in casa. Non dovevi uscire, tesoro?" |
A rendere in maniera tanto viva una ragazza così poco viva a livello emotivo ci pensa la strepitosa quasi esordiente Marine Vacth, un volto (e un corpo) di quelli folgoranti che speriamo di rivedere ancora impiegati a dovere. E quest’ultima affermazione non voleva avere sottintesi sessuali. Non solo, almeno.
A intrigare, oltre alla pruriginosa vicenda, oltre alla meravigliosa protagonista, oltre alla splendida e variegata colonna sonora capace di spaziare da Françoise Hardy a M83 e Crystal Castles, è anche lo svolgimento di Ozon. Uno che i temi li sa proprio scrivere per benino, come aveva già dimostrato Nella casa. La pellicola ha uno sviluppo nient’affatto che banale e il finale evita brillantemente il pericolo di finire nella moccianata, come per un istante la visione di un ponte con i lucchetti aveva fatto temere. Ma non abbiate paura. Non siamo in Italia e dietro alla pellicola non c’è Moccia. Qui siamo in Francia e alla regia/sceneggiatura c’è un autore che non si sta rivelando per niente un buco nell’acqua, figuriamoci nell’Ozon.
Ora vi lascio. Faccio un salto sul sito Rencontrez & Vous che c’ho 300 euri da investire per bene.
(voto 7,5/10)