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sabato 7 marzo 2020

Le recensioni ai tempi del Coronavirus





Incontro gente per strada (a dire il vero non molta) che, rigorosamente ad almeno un metro di distanza, mi chiede sconvolta: “Ma non hai ancora fatto un post con 'ai tempi del Coronovirus' nel titolo?”. Del tipo: “La vita ai tempi del Coronavirus”, “L'amore ai tempi del Coronavirus”, “Il cinema ai tempi del Coronavirus”, o “Gli altri poveri virus indifesi che nessuno più si caga ai tempi del Coronavirus”. Non l'avevo ancora fatto perché ormai l'avevano già fatto tutti. Siti, blog, riviste, telegiornali, giornali. Libero mi pare sia uscito con un titolo tipo: “Come scaricare la colpa agli immigrati ai tempi del Coronavirus”, o qualcosa del genere.

Non l'avevo ancora fatto. Finora. Anche perché non avevo ancora avuto un'idea decente. Ora credo di aver trovato il titolo giusto per questo blog, che occupandosi principalmente di recensioni era piuttosto scontato, ce l'avevo lì sotto gli occhi, solo che non riuscivo a vederlo: “Le recensioni ai tempi del Coronovirus”.


Contagion
Regia: Steven Soderbergh
Cast: Marion Cotillard, Matt Damon, Jude Law, Laurence Fishburne, Gwyneth Paltrow, Kate Winslet, Bryan Cranston

Questo film col cavolo che lo vedo, in questo preciso momento storico. Col cavolo no, abbracciato a un'Amuchina però magari sì.

In realtà, andando a spulciare tra le mie vecchie recensioni, mi sono ricordato che Contagion l'avevo già visto poco dopo la sua uscita. Eravamo a cavallo tra il 2011 e il 2012. Altri tempi. Allora i film venivano ancora distribuiti regolarmente nei cinema e la gente si sedeva vicina per vederli. C'era persino chi limonava al cinema. Adesso credo ci sia la galera per chi prova a fare una cosa del genere. L'altro giorno comunque ho visto per strada due ragazzini che si baciavano. Così, come se niente fosse. Pazzi! Incoscienti! Qualcuno dirà che l'amore è più forte della paura del contagio. Io direi al massimo che l'ormone è più forte della paura del contagio. C'è chi sostiene che, con l'arrivo della bella stagione, il virus sparirà o se non altro ridurrà la sua portata. Io non ne sarei così sicuro. Con la bella stagione l'ormone impazzisce ancora di più e diminuire i contatti fisici potrebbe essere ancora più difficile.

Tornando a Contagion, il film, non solo lo avevo già visto, ma lo avevo pure già stroncato. Come voto gli avevo affibbiato un 5 su 10. La recensione completa ho paura ad andare a rileggerla. Temo di aver scritto delle cose tipo: “È un film del tutto irrealistico” o “Figuriamoci se nel mondo potrà mai capitare una cosa simile”. Quindi preferisco non rileggerla. Che poi negli ultimi tempi ho paura un po' di tutto. Lo ammetto. Non faccio parte di quel gruppo di (presunti) temerari che dice: “Virus, non ti temo”. Che è simile a quanto facevano alcuni dopo l'11 settembre 2001, quelli che dicevano: “Terroristi, non vi temo”. In entrambe le occasioni, nella maggior parte dei casi, si trattava di una bugia. Avere paura è normale. È umano. La differenza è che in quel caso almeno si rivolgevano a degli esseri umani. Adesso invece si rivolgono a un virus. Non sono un virologo, ma credo che i virus non ti possano dare ascolto. Credo. Se ho detto una cosa sbagliata, Burioni è il benvenuto a darmi una secca smentita. Sebbene ho il sospetto che in questo periodo abbia questioni più importanti di cui occuparsi che non replicare alle cacchiate di Pensieri Cannibali.

In conclusione di questa recensione, o meglio non-recensione ai tempi del Coronavirus, ribadisco: se c'è un film che al momento non (ri)vedrei proprio è questo. Nonostante la presenza di Marion Cotillard.

"Cannibal Kid si rifiuta di rivedere un film in cui ci sono io?
La situazione allora è davvero preoccupante."


L'esercito delle 12 scimmie
Regia: Terry Gilliam
Cast: Bruce Willis, Brad Pitt, Madeleine Stowe, Christopher Plummer, Christopher Meloni, LisaGay Hamilton, David Morse


Anni prima di Contagion, nel 1995, c'era stato un altro film che parlava di un pericoloso virus che metteva in ginocchio l'umanità: L'esercito delle 12 scimmie. A sua volta la pellicola di Terry Gilliam era ispirata a un cortometraggio francese del 1962. Probabilmente prima ancora ci sono stati altri film, così come libri, che hanno affrontato il tema. In giro negli ultimi giorni trovate su molti siti guide al riguardo. Non credo sia così importante stabilire quale sia il “paziente zero” cinematografico sull'argomento. Magari anche in questo caso si scopre che è un tedesco. Per quanto mi riguarda, L'esercito delle 12 scimmie è il film più bello sul tema, almeno tra quelli che ho visto. Se tra un'edizione del TG e l'altra volete “distrarvi” con la visione di una pellicola che parla di contagio, questo è quindi il titolo che vi consiglio. Io invece passo. Ora non ce la faccio a rivederlo. Questo nonostante sia uno dei miei film preferiti, uno di quelli a cui sono legato di più in assoluto. E pensare che la prima volta che l'ho visto non è che mi fosse piaciuto un granché, anche perché non c'avevo capito un granché. Avevo 13 anni, ero andato al cinema a vederlo e per gran parte della visione avevo fatto lo scemo insieme agli amichetti, anziché prestare attenzione. Se potessi tornare indietro nel tempo come fa il protagonista della pellicola, mi prenderei a schiaffi da solo.

Ho poi rivisto il film qualche anno più tardi in VHS, quando ero un po' più maturo (ma non tanto) e un po' meno scemo (ma giusto pochissimo meno) e l'ho amato. Una visione che oscilla tra sogno e incubo, che mette dentro una vicenda apocalittica, viaggi nel tempo e gruppi ecologisti. A qualcuno potrà sembrare un pasticcio, a me è sembrato un capolavoro. Con un Bruce Willis che è riuscito a farmi commuovere e con un Brad Pitt che mi ha convinto come non mai. Per me l'Oscar l'avrebbe meritato più per questo film, per cui ottenne la sua prima nomination, che non per C'era una volta a... Hollywood. Non fraintendetemi. Sono contento che l'abbia vinto per un lavoro diretto da Quentin Tarantino, però la sua performance più incredibile per me rimane questa. Senza dimenticare poi pure Tyler Durden di Fight Club, ma questa è un'altra apocalittica storia.


In conclusione di quest'altra pseudo recensione ai tempi del Coronavirus, il mio consiglio è quello di evitare in questi strani giorni la visione di pellicole sul contagio. Se però proprio volete vederne una, L'esercito delle 12 scimmie secondo me è la migliore.




lunedì 10 aprile 2017

Allied – Un omBrad nascosto





Allied – Un'ombra nascosta
Regia: Robert Zemeckis
Cast: Brad Pitt, Marion Cotillard, Lizzy Caplan, Jared Harris, Matthew Goode


Quando Brad Pitt fa la spia significa solo una cosa.
Che non è figlio di Maria?

Sì, anche. Diciamo allora che significa due cose: la prima è che non è figlio di Maria, la seconda è che si sta per separare.

giovedì 12 gennaio 2017

Al cinema si deve fare Silence





Pochi ma buoni?
Questa settimana nelle sale italiane arrivano soltanto quattro films e alcuni di loro sembrano anche piuttosto intriganti, quindi potrebbe essere davvero così.
Sono invece pochi ma non certo buoni i due conduttori di questa rubrica sulle uscite cinematografiche: da una parte me medesimo, il leggendario Cannibal Kid, e dall'altra quello là, quell'insopportabile di un Mister James Ford.


Silence
"Ecco qui una gustosissima ostia."

5 minuti dopo... 

"Sigh. Ma perché sono andati tutti al McDonald's e/o a vedere The Founder?"

martedì 26 gennaio 2016

Un Crispy Macbeth con una Coca-Noia grande e un MilkShakespeare piccolo





Macbeth
(UK, Francia, USA 2015)
Regia: Justin Kurzel
Sceneggiatura: Jacob Koskoff, Michael Lesslie, Todd Louiso
Tratto dall'opera teatrale di: William Shakespeare
Cast: Michael Fassbender, Marion Cotillard, Sean Harris, Paddy Considine, David Thewlis, Elizabeth Debicki
Genere: tragico
Se ti piace guarda anche: Valhalla Rising, Coriolanus, Vikings, Game of Thrones

Guardando il film Macbeth, che riprende con estrema fedeltà i dialoghi scritti da Shakespeare nel 1600, ogni volta che qualche personaggio apre bocca, mi è venuta voglia di gridare: “Ma parla come mangi!”.
Non è certo la prima volta che al cinema si sentono le parole del Bardo riprese pari pari. Nel caso di Romeo + Juliet di Baz Luhrmann i vecchi dialoghi trasportati in un contesto moderno, o meglio post-moderno, creavano però uno splendido effetto straniante. Discorso simile per il curioso, seppure non altrettanto riuscito, adattamento di Joss Whedon di Molto rumore per nulla.

lunedì 25 maggio 2015

CANNES ED EUROVISION 2015: L'ITALIA CHE PERDE






Com'è finita al Festival di Cannes 2015 ormai lo sappiamo tutti. I tre moschettieri, il trio delle meraviglie, i Qui, Quo e Qua del cinema italiano Paolo Sorrentino, Nanni Moretti e Matteo Garrone non hanno vinto niente. Manco il premio per il miglior assistente in seconda, il miglior elettricista o il miglior stagista che porta i caffè sul set. Zero. È andata a finire come agli ultimi Mondiali: una disfatta totale.
In questo caso però non si parla di sport, bensì di arte. Qui si potrebbe aprire il dibattito sul fatto che anche alcuni calciatori possano essere considerati artisti, penso ad esempio a Zidane, ma lasciamo stare questo discorso. Sorrentino, Moretti e Garrone avranno altre occasioni per rifarsi. Non parlo della notte degli Oscar, bensì di quando i loro film passeranno al prestigiosissimo giudizio di Pensieri Cannibali.

sabato 29 novembre 2014

C'ERA UNA VOLTA UNA POLACCA A NEW YORK: CHE LAVORO LE FECERO FARE?





C'era una volta a New York
(USA 2013)
Titolo originale: The Immigrant
Regia: James Gray
Sceneggiatura: James Gray, Ric Menello
Cast: Marion Cotillard, Joaquin Phoenix, Jeremy Renner, Angela Sarafyan, Jicky Schnee, Dagmara Dominczyk, Maja Wampuszyc
Genere: clandestino
Se ti piace guarda anche: Boardwalk Empire, C'era una volta in America, Two Lovers, Blood Ties

C'era una volta una giovane donna che viveva nella Terra di Polonia. La fanciulla aveva una grande fortuna e una grande sventura. La sua fortuna era quella di essere una gran sventolona. La sua sventura era che per quel motivo tutti se la volevano ciulare, con o senza il suo consenso. Nonostante fosse polacca, la fanciulla aveva lo splendido volto dell'attrice francese Marion Cotillard, d'altra parte per gli americani noi europei siamo sempre stati tutti uguali.
La ragazza polacca con il volto da francese se ne era scappata dalla sua terra natale dove tutti la volevano ciulare fino agli Stati Uniti in cerca di maggiore fortuna. Non è che ne avesse trovata molta già a partire dal viaggio in nave, dove è stata stuprata. Una volta arrivata a New York, le cose non è che siano andate per lei poi molto meglio. Anzi. I medici americani hanno scoperto che la sorella con cui è arrivata era malata e l'hanno messa in quarantena, manco avesse avuto l'ebola. Le cure cui doveva essere sottoposta erano molto costose e così, per permettersele, che lavoro volete si sia messa a fare la bella fanciulla polacca?

mercoledì 19 novembre 2014

DUE GIORNI, UNA NOTTE E UNA RECENSIONE NEOREALISTA





Due giorni, una notte
(Belgio, Francia, Italia 2014)
Titolo originale: Deux jours, une nuit
Regia: Jean-Pierre e Luc Dardenne
Sceneggiatura: Jean-Pierre e Luc Dardenne
Cast: Marion Cotillard, Fabrizio Rongione, Catherine Salée, Batiste Sornin, Simon Caudry, Fabienne Sciascia, Olivier Gourmet
Genere: neorealismo 2.0
Se ti piace guarda anche: Ladri di biciclette, gli altri film dei Dardenne

Devo scrivere un articolo sul film Due giorni, una notte per un sito con cui collaboro per lunedì mattina. Se non ce la faccio a consegnarlo in tempo, la collaborazione finisce e mi licenziano. Oggi è sabato. Ho tutto il weekend per guardare e recensire il film. Il cinema più vicino a casa mia che lo trasmette è però a centordici kilometri d distanza. In più fuori piove come in quel film brutto di Darren Aronofsky. L'alternativa più comoda è cercarlo in rete. Apro il sito in cui sono presenti tutti i films più nuovi e c'è. Lo metto in download. Nel frattempo, per ingannare l'attesa, mi guardo il nuovo episodio di una serie che seguo. Qualcosa di poco impegnativo, visto che Due giorni, una notte è un film dei fratelli Dardenne, i reucci del cinema neorealista belga, e mi sa che potrebbe essere un mattonazzo bello pesante. Dei due registi coi capelli bianchi ho fino ad ora visto solo Il ragazzo con la bicicletta e, a dirla tutta, l'ho trovato piuttosto leggero e piacevole. Però sono diffidente per natura e di quei due radical-chic non mi fido molto. Penso allora che prima mi vedrò la nuova puntata di How to Get Away with Murder...
Nah, troppo impegnativo. Meglio andare di Grey's Anatomy. Lì il trash più scacciapensieri è proprio garantito.
E infatti...

giovedì 13 novembre 2014

IL CINEMA PIÙ BELLO DEL MONDO





Thriller, horror, cinema d'autore, cinema italiano, cinepanettone, film indie, romcom e favoletta fanciullesca.
Questa settimana nelle sale italiane arriva davvero di tutto e di più, per tutti i tipi di pubblico e per qualunque esigenza.
Per districarvi nella ricca offerta di questo weekend cinematografico, l'unica bussola a cui rivolgersi è quella di Pensieri Cannibali. Se invece proprio ci tenete ad andare a perdervi, basta che seguiate le direzioni dello scombussolato co-conduttore di questa rubrica, Mr. James Ford.


domenica 25 maggio 2014

THAT'S 70’S DAY: RITORNO AGLI ANNI SETTANTA CON BLOOD TIES




Blood Ties
(Francia, USA 2013)
Regia: Guillaume Canet
Sceneggiatura: Guillaume Canet, James Gray
Ispirato al film: Les liens du sang
A sua volta ispirato al romanzo: Deux freres, un flic, un truand di Bruno Papet e Michel Papet
Cast: Clive Owen, Billy Crudup, Marion Cotillard, Mila Kunis, Zoe Saldana, James Caan, Matthias Schoenaerts, Noah Emmerich, Lily Taylor, Griffin Dunne, Eve Hewson
Genere: 70s
Se ti piace guarda anche: American Hustle, The Paperboy, Romanzo criminale, Vallanzasca, Carlito’s Way

Blood Ties è il classico grande film mancato. Le premesse perché ne uscisse un capolavoro, un quasi capolavoro o comunque un cult c’erano tutte. Innanzitutto un cast internazionale fenomenale che va dall’inglese Clive Owen alla francese Marion Cotillard, dalla topa qui meno topa del solito ucraina Mila Kunis all’americano Billy Crudup, attore eternamente destinato a rimanere nel limbo degli almost famous come il titolo del suo film più famoso, più una serie di comprimari di prestigio, da James Caan a Lily Taylor, dall’attore rivelazione di Un sapore di ruggine e ossa, il belga Matthias Schoenaerts, al Noah Emmerich della serie The Americans, per arrivare a Zoe Saldana, una che qui dimostra di non essere nemmeno male a recitare, peccato che, dal terrificante Avatar al noiosissimo Out of the Furnace, non azzecchi un film manco per sbaglio.

"Devi smetterla di dire che sono almost famous!"
"Ah sì, scusa. Ormai dovrei dire che sei almost unknown."
In più, Blood Ties porta la firma di un promettente giovane regista francese come Guillaume Canet, il fortunato maritino della Marion Cotillard, qui su Pensieri Cannibali già parecchio apprezzato per i suoi precedenti Non dirlo a nessuno e Piccole bugie tra amici. Metteteci dentro inoltre una bella storiona criminale, degli intensi intrecci famigliari preannunciati fin dal titolo, un’ambientazione anni ’70 molto American Hustle e una colonna sonora notevole e avrete un grande film assicurato, giusto?
Peccato che non sempre le cose vadano come annunciato dalle premesse. Peccato, o meglio così, altrimenti il mondo sarebbe una gran noia. Prendete il Barcellona, per esempio. Quest’anno avrebbe dovuto vincere la Champions League a occhi chiusi, e invece è uscito ai quarti di finale. Allo stesso modo, questo Blood Ties avrebbe dovuto lanciare Guillaume Canet nell’Olimpo dei registi più ricercati di Hollywood, avrebbe dovuto rilanciare la carriera ormai appannata di Clive Owen e Billy Crudup, vincere festival cinematografici e Oscar e invece… invece questo film non se l’è filato nessuno, per ora in Italia non ha manco trovato una distribuzione e a livello qualitativo il risultato non è certo da Oscar. Perché? Difficile spiegare il perché. Come detto, c’erano ottime premesse e buonissime intenzioni, eppure il film non funziona.

"Ciao bella, quanto prendi?"
"Ma guarda che è Marion Cotillard che ha la parte della battona, mica io!"
Per capire cosa c’è che non va in questo Blood Ties, più di tante parole, basta vedere una scena. Clive Owen e Mila Kunis escono insieme, si piacciono e si baciano romanticamente sulle note della splendida “Crimson and Clover” di Tommy James and the Shondells. Vi immaginate una scena sexy e poetica, una sequenza cult di quelle che rimarranno impresse nella storia del cinema? Io sì, sinceramente me l’aspettavo, e invece tra i due attori non c’è la minima chimica e la scena appare del tutto anonima. Questo momento può valere come simbolo di tutto ciò che non va nel film. È tecnicamente ben girato, professionalmente ben interpretato, eppure neanche una singola scena può essere davvero considerata Grande Cinema.

Gli attori fanno il loro dovere da buoni professionisti, ma non riescono a brillare. Clive Owen ormai sembra la versione giusto un pochetto più espressiva di Nicolas Cage, e non è un gran complimento, mentre Billy Crudup dai tempi di Quasi famosi non riesce a lasciare il segno e ormai credo non lo farà mai più.
"Parlavate di me?"
Mila Kunis, con tutto il bene che le voglio, ed è parecchio, non è minimamente in parte, l’interpretazione di Matthias Schoenaerts non ha un gran sapore di ruggine e ossa, Marion Cotillard fa sempre la sua figura, ma il personaggio della prostituta di origini italiane che interpreta non riesce a ritagliarsi lo spazio che avrebbe meritato e la più convincente del cast pare allora Zoe Saldana. E questo non è bene.

La parte più carente è però la storia. Vista da lontano, sembra anch’essa di ottimo livello, con il suo incrocio di trame che combinano drammi personali con risvolti da thriller poliziesco. Da una parte abbiamo il poliziotto Billy Crudup, dall’altra sua fratello, un criminale appena uscito di prigione. Uno spunto che lascia pregustare un grande conflitto famigliare e che invece non esplode mai e presto affoga nella noia. Il problema del film sembra allora quest’ultimo. Ci si annoia perché la vicenda non cresce mai veramente. Dopo una (lunga) introduzione dei personaggi e delle loro storie, non si ha mai un cambio di passo. Nonostante una colonna sonora super retrò 70s di ottimo livello, Blood Ties non ha ritmo. Sono stato tutto il tempo a guardarlo in attesa che a un certo punto scattasse la scintilla, che succedesse qualcosa in grado di catturarmi, di farmi entrare dentro la pellicola, invece niente. Due ore e passa di attesa per niente.
Non ci si può nemmeno incazzare troppo, perché Blood Ties non si può definire un film brutto. È solo piatto, sa di già visto, anche se è il remake franco-americano di una pellicola francese di qualche anno fa che non ho visto. Soprattutto, c’è una cosa che non va: manca di passione. È una di quelle pellicola che vanno avanti in maniera impeccabile, senza però riuscire a travolgerti. Blood Ties è il classico grande film mancato.
(voto 5,5/10)



Questo post partecipa al That's 70’s Day organizzato dal solito gruppo di blogger cinematografici di cui faccio parte. Una giornata dedicata a film recenti ambientati però negli scintillanti anni ’70.
Qui di seguito trovate l'elenco di tutti i blog che oggi si sono dati al revival.


Cinquecentofilminsieme
Cooking Movies

martedì 16 aprile 2013

GIRLS JUST WANNA HAVE FORD


"Oggi ci sono le attrici preferite da Ford?
OH, NOOOOOOOOOOOOOOOO!"
Bentrovati e bentrovate al secondo round - quello interessante - della prima Blog War ufficiale di questo duemilatredici, eccezionalmente divisa in due tempi - per scoprire come andrà a finire dovrete attendere la prossima settimana - e concentrata sulle attrici e gli attori che più hanno fatto sognare ed emozionato il vecchio cowboy Ford ed il giovane pusillanime Kid.
Passati indenni attraverso la galleria dei legni proposta dal mio antagonista ieri, è il momento, oggi, di rimanere a bocca aperta di fronte a donne di ben altro calibro sia a livello fisico che attoriale: ecco dunque una carrellata di cinque signore non solo bravissime e bellissime, ma anche pane e salame come la foresta ben poco pluviale targata Cannibal Kid potrà mai sognarsi di essere.

Ieri spazio alla grande recitazione, oltre che alla bellezza femminile, con la lista cannibale. Oggi spazio a una manciata di belle fregne, anche se non ai livellli di quelle da me proposte, ma di grandi attrici ne vedremo ben poche…
Tra proposte che manco il mio trisnonno avrebbe riesumato e nuove leve che nemmeno io nei miei momenti più teen oserei inserire in una lista delle migliori attrici di tutti i tempi, ecco la poco esaltante decina fordiana. Compilata evidentemente dopo troppi, ma troppi White Russian…
Cannibal Kid

Rita Hayworth

"Antonio Conte, una chioma così te la sogni!"
MR. FORD Con chi iniziare, se non con la donna più bella della Storia del Cinema? Rita Hayworth, la meraviglia della settima arte, è senza dubbio la più adatta ad inaugurare la sfolgorante decina fordiana: ricordo ancora quando vidi per la prima volta Gilda - tra l'altro, film splendido - e la sua leggendaria "mossa dei capelli".
Non mi sono più ripreso.
Un'interprete perfetta per il noir dei tempi nonchè una sorta di quadro da sindrome di Stendhal, che fu il simbolo della bella e maledetta di un certo genere che fece la sua fortuna tra la fine degli anni quaranta e l'inizio dei cinquanta e che visse una travagliata storia d'amore con uno dei registi più importanti mai esistiti, Orson Welles, che pare volle vendicare la fine del loro rapporto imponendole di tagliare la leggendaria chioma rossa e tingersi di biondo per realizzare il fantastico La signora di Shanghai.
"Sono nella lista fordiana e non in quella cannibale? Che depressione!"
Fu sfortunata, eppure la sua bellezza riesce ad abbagliare - e bucare lo schermo - ancora oggi, a più di cinquant'anni di distanza: una cosa che le sciacquette proposte da Peppa Kid potranno solo sognarsi.
Interpretazioni top: Gilda e La signora di Shanghai
CANNIBAL KID A sorpresa riconosco che in effetti Rita Hayworth era di una bellezza folgorante. In Gilda tra l’altro mi sembra sapesse il fatto suo anche in termini di recitazione. Però poi non mi pare che la sua carriera, boicottaggi di Orson Welles a parte, sia stata così longeva o fenomenale.
Un po’ un paradosso inserire in cima alla lista un’attrice del genere per uno che definisce Jodie Foster una meteora…
MR. FORD Una donna dalla bellezza folgorante - come giustamente ammetti anche tu -, peraltro bravissima attrice e cantante non dovrebbe neppure essere comparata alla pur volenterosa Jodie.
La sua carriera è andata com'è andata solo perchè è stata sfortunata, ma resta una delle icone indiscutibili del Cinema tutto, al contrario delle tue bionde slavate.

Jennifer Lawrence

"Ford, che hai detto su Hunger Games?!?"
MR. FORD Come già anticipato ieri, la fresca di Oscar Jennifer Lawrence è riuscita nel quasi impossibile intento di mettere d'accordo i due antagonisti più agguerriti della blogosfera grazie ad un mix di talento e bellezza, che considerata la sua giovane età promettono scintille per gli anni a venire a patto che la sua attenzione si concentri su opere come Winter's bone e Il lato positivo invece che sulla ridicola serie di Hunger games, un pò come preferire WhiteRussianCinema a Pensieri Cannibali.
In attesa di avere la conferma delle nostre aspettative, noi, per una volta, ci schieriamo dalla stessa parte per
sostenerla.
Interpretazioni top: Il lato positivo, Winter's bone


"Pronto, Cannibal? Mi manca la tua lista e, sì, un pochino anche tu..."
CANNIBAL KID Cioè 4D, ma kosa stai dicendo? Certo che J riuscirà a gestire bene le sue scelte kome ha fatto finora tra cinema kommerciale (più kommerciale di te, Ford) dotato d cervello (al kontrario d te, Ford) kome cn la saga d Hunger Games, kruciale per la sua karriera, e robe + indipendenti e d’autore. Io la supporto e la lovvo in tutti e 2 i kampi. 4D, te ke invece non lo fai non dovresti nemmeno nominare il suo nome invano e non dovresti azzardarti a inserirla in una delle tue disgustose liste piene di nomi che noi bimbiminkia non sappiamo manko chi sono gnegnegnegnegné. #TeamPensieri Cannibali e #TeamKatnissKid 4eva!




Rooney Mara

"Zuckerberg, lo spieghi tu a Ford che io nella vita reale non sono come
Lisbeth Salander ma sono una figa di legno?"
"Va bene Rooney, però io nella vita reale sono l'attore Jesse Eisenberg..."
"Certo Mark, come no?"
MR. FORD A volte non serve essere attrici dalla carriera leggendaria o bionde qualsiasi per colpire al cuore: Rooney Mara, apparsa brevemente in The social network e tornata alla ribalta nel difficile ruolo di Lisbeth Salander per il Millennium di David Fincher, per look, grinta e potenza è riuscita a bucare lo schermo ed entrare al volo tra le favorite assolute del sottoscritto, mostrando tutto il fascino rock e maledetto che da sempre gioca un effetto decisamente devastante su questo cowboy e sul suo lato oscuro.
Sono curioso di scoprire cosa potrà combinare nel resto della saga dedicata alla protagonista dei romanzi di Stieg Larsson, ma anche di vederla alla prova con qualcosa di più acqua e sapone, giusto per avere la conferma che questa scheggia impazzita è in grado di toccare certe corde anche quando non è in assetto da guerra.
Interpretazioni top: Millennium
"Ecco Ford, questo è il look che preferisco. Non quello da barbona cyberpunk!"
CANNIBAL KID Certo che da uno che dà della meteora a Jodie Foster ci si aspetterebbero in risposta
dei nomoni di quelli che hanno fatto la storia del cinema, e invece ci ritroviamo… Rooney Mara?!?
Io le voglio anche bene, alla Rooney. Però ne ha ancora da dimostrare. Urca, se ne ha. Per adesso ha fatto una buona intepretazione in un film inutile, il remake americano di Uomini che odiano le donne. E poi una particina in The Social Network in cui è la regina delle fighe di legno. E poi, che altro?
Basta.
Un po’, un po’ tanto poco per essere considerata tra le migliori attrici di sempre.
E io che ho lasciato Carey Mulligan fuori dalla mia lista perché, pur avendo fatto filmoni come Drive, Non lasciarmi e Shame, ha una carriera ancora troppo acerba…
MR. FORD L'ho inserita perchè, oltre ad essere decisamente il mio genere proprio nel ruolo della Salander, la buona Rooney è un giovane talento, ed io ho fiducia nei giovani talenti. Mica come qualcuno che crede ancora di essere un giovane talento a trentuno anni suonati.
CANNIBAL KID Ahahah! Touché, Ford, touché.

Marion Cotillard

"Sono così felice di essere tra le attrici preferite da Ford
che quasi quasi mi butto di sotto..."
MR. FORD Personalmente non ho mai avuto un buon rapporto con la Francia, e dal mio primo viaggio nella terra dei nostri cugini il mio odio cordiale nei loro confronti non ha fatto che aumentare.
Una cosa che, occorre ammetterlo, riescono a fare bene è il Cinema, soprattutto quando nel farlo finiscono per lanciare attrici dotate di grandissimo talento e grandissime altre attrattive in grado di lasciare a bocca aperta il pubblico di ogni estrazione sociale, gusto, età e condizione.
La più importante delle succitate è senza dubbio Marion Cotillard, salita agli onori della cronaca con la sua interpretazione - che le valse l'Oscar - di Edith Piaf e più di recente vista sia in prodotti di casa - Piccole bugie tra amici - che in grandi blockbuster internazionali - Il cavaliere oscuro: il ritorno -.
Eppure, nonostante le già numerose memorabili interpretazioni offerte da questa giovane interprete, niente per me è stato come osservarla - e viverla, in qualche modo - in Un sapore di ruggine e ossa, già nella top ten fordiana del meglio del 2012 anche grazie a lei.
Una donna con tutto al posto giusto, in grado di mangiarsi in un sol boccone tutte le fanciulline schierate dal Cucciolo.
Interpretazioni top: Un sapore di ruggine e ossa
"Non avrei dovuto dire a quel bruto di Ford che preferivo stare
nella lista cannibale piuttosto che nella sua..."
CANNIBAL KID Rimasta fuori per un soffio dalla mia top 10, proprio sapendo che non infastidiva abbastanza il mio fastidioso nemico, contro Marion Cotillard non ho niente da dire.
Contro le cose che scrive Ford, invece sì. Ha dimenticato ad esempio di citare le sue ottime interpretazioni in film che pure gli sono piaciuti un sacco come Big Fish, Inception o Midnight in Paris. Evidentemente il suo arterio è ormai a uno stadio peggiore di quanto immaginassi.
Io comunque Marion Cotillard, strepitosa nel cult cannibale del 2012 Un sapore di ruggine e ossa, l’ho amata a partire da un film intitolato Amami se hai coraggio. Per amare Ford invece non credo mi basterà mai tutto il coraggio del mondo. E nemmeno per riuscire a stimarlo fantozzianamente moltissimo.
MR. FORD Come al solito il mio buon - si fa per dire - antagonista cerca di arrampicarsi sugli specchi pur di ammettere scelte perfette come quella della Cotillard, un'attrice che unisce l'utile al dilettevole e riesce a soddisfare perfino i due nemici numero uno della blogosfera.
E ad ogni modo non ho citato Big fish, Inception o Midnight in Paris perchè essendo tre dei pochi film che riescono a metterci d'accordo il clima da Blog War non sarebbe stato rispettato come si dovrebbe.

Bette Davis

"La lista di Ford? E' davvero spaventosa!"
MR. FORD Giusto per non mostrare il fianco a sterili critiche da parte del mio antagonista rispetto al fatto di aver scelto solo donne bellissime, ecco giungere una di quelle attrici in grado di conquistare platee, premi, critica e pubblico solo ed esclusivamente grazie ad un talento gigantesco, che nell'epoca moderna del Cinema non è stato eguagliato se non in rarissimi casi: Bette Davis.
Omaggiata da una splendida canzone simbolo degli anni ottanta, la signora Davis ha collezionato - soprattutto negli anni cinquanta e sessanta - una serie di interpretazioni pazzesche spesso come colonna del cast di pellicole divenute pietre miliari - Ombre malesi, giusto per citarne una che andrebbe studiata in ogni scuola di Cinema -, raccogliendo premi e riconoscimenti che nessuna attricetta uscita dal cilindro del Coniglione potrà mai sognarsi di eguagliare.
La Eva del Cinema. In tutto e per tutto.
Interpretazioni cult: Eva contro eva, Che fine ha fatto Baby Jane?
"Rosario Dawson una delle migliori attrici di sempre? Ahah, che risate!"
CANNIBAL KID Ford, nessuno ti accusa di aver scelto solo donne bellissime. Anche perché Maggie Cheung è meno sexy di un palo, Rosario Dawson non mi piace, Rooney Mara è carina ma certo non una bellona, mentre Kate Winslet e Claire Danes fisicamente non m’hanno mai detto nulla. Quindi…
Bette Davis è di certo stata una grande attrice, anche se a livello di premi e riconoscimenti vari Jodie Foster e Nicole Kidman non hanno nulla da invidiarle. Tra le dive del passato, rispetto alla pur brava Bette Davis e ai suoi inquietanti occhioni, preferisco comunque le dive hitchcockiane, Audrey Hepburn, Jean Seberg o anche la grandiosa Gloria Swanson del Viale del tramonto, quello ormai percorso fino in fondo dall’ormai quasi ex blogger Daddy Fordy.
MR. FORD Quando il buon Peppa Kid non sa più che pesci pigliare comincia a tirare fuori la carta dei premi vinti, e allora ci sarebbe da chiedersi come mai proprio lui non ha snocciolato nella sua decina Maryl Streep, l'attrice più premiata degli ultimi ventimila anni, che comunque sarebbe stata più sexy di molte delle fighe di legno che lui ha esaltato come fossero un'oasi nel deserto.
CANNIBAL KID A parte che come ben sai non sopporto la sopravvaluta Meryl Streep, e sono fiero non sia presente in nessuna delle due decine, però sei tu che hai tirato fuori i premi, per citarti: “raccogliendo premi e riconoscimenti che nessuna attricetta uscita dal cilindro del Coniglione potrà mai sognarsi di eguagliare.”
E comunque: Meryl Streep e sexy cosa ci fanno nella stessa frase???????

Kate Winslet

"Pane e salame io??? Ma se sono la regina dei film in costume da ora del tè!"
MR. FORD Se esiste un'interprete sotto i quaranta in grado di vantare una carriera e potenzialità tali da permettersi un paragone con grandi attrici del passato come Rita Hayworth e Bette Davis è senza dubbio Kate Winslet, che esplose a seguito del fenomeno Titanic nonostante una fisicità certo lontana dagli standard anoressici degli ultimi vent'anni e film dopo film confermò la sua eccezionale bravura nonché un fascino da brivido caldo che l'ha resa una delle favorite assolute di casa Ford.
Come se tutto questo non bastasse, con il tempo - e grazie alla comparsata in Extras - ho anche scoperto che la simpatica Kate non fa nulla per nascondere un lato profondamente pane e salame di quelli che al Saloon trovano sempre la porta aperta, senza contare che rendono più donna una donna che non sia intenta a vivere di tinte, borsette e smalto sempre perfetto come le beniamine del Cannibale.
Insomma: bravura, fascino e simpatia tutte in una. Più di così non si potrebbe volere.
Interpretazioni cult: Holy smoke, Se mi lasci ti cancello, The reader, Revolutionary road
"Cos'è quel muso lungo, Kate?"
"Sono stata scelta da Ford e non da Cannibal."
"Ma questa è una tragedia micidiale: peggio del naufragio del Titanic."
CANNIBAL KID Bravura Kate Winslet sicuramente ne possiede a palate. Simpatia può darsi, anche se secondo me se provi a fermarla per strada, caro Ford, ti lancia solo delle gran bottigliate. Fascino, insomma…
Kate Winslet è un’attrice notevolissima che però non è mai riuscita a regalarmi un’interpretazione in grado davvero di folgorarmi. Alcuni ruoli in cui mi è piaciuta molto e che Ford ovviamente non ha citato sono quelli in Carnage, Little Children e nella mini-serie Mildred Pierce. Però, sto ancora aspettando di vederla esprimere tutto il suo potenziale in una parte davvero estrema. Come fatto dall’irraggiungibile Natalie Portman con Il cigno nero, in grado di volare ben più in alto di tutte le donzelle fordiane vive, morte o X.
MR. FORD Se non è estrema un'interpretazione come quella di The Reader, non saprei dirti: una che si fa invecchiare, imbruttire e finisce pure per fare la parte della simpatica nazista certo di coraggio ne ha da vendere, a mio parere.
Un po’ come il tuo per affermare che la straripante - in tutti i sensi - Kate non abbia fascino.

Mila Kunis

"Hai perfettamente ragione, Cucciolo Eroico: è ancora troppo presto
per inserirmi tra le migliori attrici della Storia."
MR. FORD Parlando di pane e salame non poteva mancare nella decina fordiana uno dei volti più interessanti delle ultime stagioni cinematografiche, una ragazza che non sarà forse all'altezza di nomi giganteschi come quelli citati fino ad ora dal punto di vista del talento ma che offre tutto quello che ha - e decisamente non abbiamo di che lamentarci - al pubblico, appare simpatica, easy e coraggiosa spaziando dalla commedia demenziale al dramma profondo, dalle battutacce alle sfumature oniriche della psiche.
Sarei un bugiardo se non ammettessi di averla inserita anche e soprattutto per il suo aspetto ed il mood molto yeah che lascia trasparire, eppure sono convinto che, guidata dai registi giusti, la buona Mila potrà, in futuro, riservarci sorprese sempre più gradite.
Interpretazioni cult: Il cigno nero, Ted, Amici di letto
"Allora Natalie, facciamo così: io mi prendo Ford e tu Cannibal, ok?"
"Scusa Mila, ma chi cazzo sono Ford e Cannibal??"
CANNIBAL KID Io amo Mila Kunis. Però nemmeno io, che la seguo fin dalla leggendaria e divertentissima serie That 70s Show e ho visto quasi tutti i suoi spesso modestissimi film, come American Psycho 2 o Moving McCallister, mi sognerei di metterla in una top 10 delle migliori attrici. Nella top 10 delle migliori tope sì, ma come attrice per ora ha offerto solo un’interpretazione davvero buona: nel mio già citato cult Il cigno nero. Per il resto la sua carriera è davvero troppo priva di grandi film o di ruoli anche solo vagamente memorabili.
Tra qualche anno magari si meriterà di essere tra le grandi attrici, chissà, per adesso è solo una grande figa.
(Mila, ignora quello che ho scritto qui sopra: io continuo ad amarti sempre e comunque, queste cose le ho dette solo perché sono in clima da Blog War e devo sconfiggere quel bruto di Ford!)
MR. FORD Anche l'occhio vuole la sua parte. Mila Kunis è un gran bel pezzo di ragazza, pane e salame e pronta a prendersi in giro, al contrario dei bastoni in culo che tu ci hai propinato ieri. Quindi nella mia lista ci sta eccome.
Anche perchè nella tua non credo proprio vorrebbe esserci! Ahahahahahah!

Rosario Dawson

"Pronto, Cannibal? E' vero, Mary Elizabeth Winstead
sarebbe stata una scelta molto migliore di me..."
MR. FORD Rosario Dawson, signore e signori. Rosario Dawson.
Non dovrei aggiungere altro.
Se ci fosse un'attrice in grado di incarnare la maggioranza degli ideali fisici del sottoscritto, sarebbe senza dubbio lei.
Come se non bastasse, e tornando al discorso Kunis, la ragazza appare anche tosta ed incredibilmente alla mano, al contrario di tutte le gatte morte snocciolate dal mio antagonista nella sua noiosissima lista di ieri: una, insomma, che al primo appuntamento ti smonta e ti rimonta, invece che farti tornare a casa con le palle gonfie - e non per non averle svuotate, per intenderci -.
Nel suo caso gli ultimi anni non sono stati particolarmente ricchi di soddisfazioni e riconoscimenti, eppure sono fiducioso e attendo un grande ritorno nel segno delle interpretazioni che hanno reso alcuni titoli dal sottoscritto amatissimi ancora più importanti.
Interpretazioni cult: La 25ma ora, Clerks 2, Alexander
"Pupazzi, proteggetemi da quel cattivone del Cucciolo Eroico!"
CANNIBAL KID Rosario Dawson a me non piace fisicamente né come attrice. A livello fisico comunque oh, sono gusti, capisco possa piacere. Ma come attrice no. È cagna come poche. Cagna ai livelli di Angelina Jolie o Eva Mendes. Io fisicamente adoro Sophie Marceau, Amber Heard o Jessica Alba, però non mi sognerei di metterle tra le migliori attrici, per quanto tutte recitino comunque molto meglio della Rosario Dawson’s Creek. Se volevamo fare una sfida della sola gnoccaggine era un’altra questione…
Il solito scandaloso Ford non cita poi nemmeno i suoi pochi film validi: Kids, Grindhouse - A prova di morte (in cui nemmeno il grande Tarantino è riuscito a farla recitare bene) e Sin City, ma solo il suo unico altro film degno di nota La 25a ora, in cui comunque Ed Norton, Philip Seymour Hoffman, Anna Paquin e Barry Pepper appaiono di un altro pianeta recitativo rispetto a lei.
Da citare inoltre i suoi tanti film agghiaccianti: Pluto Nash, Men in Black 2, Il signore dello zoo e quella ciofeca di Sette Anime. Se le sue interpretazioni sono cult, a questo punto lo sono anche quelle di Manuela Arcuri e Alessia Marcuzzi in Carabinieri…
“Bau bau bauuu!”
Cos’è? Rosario, sei tu che piagnucoli?
MR. FORD Sette anime è una macchia terribile, su questo non ci piove. Ma la simpatica, brava e bellissima Rosario ci mette una pezza sia con La 25ma ora - il resto del cast è fenomenale, ma sinceramente la scena sulla pista da ballo preferisco vederla fatta da lei, che non da Philiph Seymour Hoffman - che con Clerks 2, dove mostra il suo lato più umano, divertito e divertente, lo stesso che manca alle donnine dell'Imperatore del regno di mille fighe di legno che mi sono scelto come avversario.
CANNIBAL KID Ciò non toglie che Corinna Dawson sia un’attrice davvero cagna.
BAU BAU BAUUUUUUUUU!

Maggie Cheung

"Zero, ecco il voto che do' alla lista fordiana."
MR. FORD E dopo tutto questo pane e salame e sesso e volgarità, diamo il giusto spazio anche al Cinema
d'autore, perchè in casa Ford non ci si fa mancare niente, mentre dalla parte di Peppa Kid troviamo dieci quasi fotocopie dello stesso standard: Maggie Cheung, musa di Wong Kar Wai, è per il sottoscritto sinonimo di eleganza e bellezza eterea almeno quanto lo fu nel decennio precedente Gong Li, che proprio con lei si è giocata questo posto nella lista da presentare per questa nuova Blog War.
Premiata a Cannes ed ammirata per la sua eterea ma decisa energia, Maggie Cheung ha stupito il mondo della settima arte con il magistrale In the mood for love, ma in realtà da molti anni al Saloon la si seguiva con particolare attenzione, così come è stato fatto in seguito anche grazie a ruoli decisamente più personali e "partecipati" come quello di Clean.
Una donna che pare danzare davanti alla macchina da presa, prendere il pubblico per mano e condurlo oltre lo spazio e il tempo. Meraviglia pura.
Interpretazioni cult: In the mood for love, Clean, Hero, 2046
"Sto leggendo, Ford. Lancio subito un attacco hacker contro Pensieri Cannibali.
E, già che ci sono, pure contro il sito di Beppe Grillo."
CANNIBAL KID Maggie Cheung? Cos’è, un tentativo da parte di Ford di diventare il nuovo re dei
radical-chic?
Una scelta che dimostra come Ford stia cercando di rubarmi il trono, con un nome valido giusto per i circoli dei festival cinefili. Sempre meglio di Rosario Dawson, comunque, che può rientrare giusto nei circoli cinofili ahahah.
Una scelta inoltre che penso farà storcere il naso a qualche Fordiano duro e puro che si aspettava qualche nome più pane e salame, come Sigourney Weaver o Jamie Lee Curtis.
Comunque, volendo proprio fare quello che “Sono Ford, guardate quanto sono figo perché pesco anche nel cinema orientale”, una scelta migliore sarebbe stata la più spumeggiante Zhang Ziyi, che in Hero oscura la Maggie et…etchéung. Scusate, sono raffreddato.
E infine, diciamo le cose come stanno: Ford, bellezza eterea è solo un modo elegante per dire figa di legno! Uahahah
MR. FORD Zhang Ziyi in effetti era la seconda scelta, ma ho preferito la buona Maggie non solo perchè eterea e fenomenale - guardati Clean, razza di scriteriato! -, ma anche perchè è stata la musa di Wong Kar Wai, mio riferimento assoluto nei primi anni zero. Ma tu, che ti spacci per guru dei radical chic, ovviamente del vero Cinema d'autore conosci poco o niente. Un po’ come di donne. Ahahahahahaha!
CANNIBAL KID L’ho visto Clean, brava ma non mi ha folgorato. Quanto a Wong Kar Wai è il regista più noioso, sopravvalutato e radical-chic, lui sì per davvero, del mondo. Non avevo il minimo dubbio fosse un tuo riferimento assoluto, Mr. James Boring!

Claire Danes

"Se sono sicura di volerlo fare? Certo, questo è l'unico modo per
cancellare il ricordo di essere finita dentro una lista fordiana..."
MR. FORD Chiudo la mia lista con un inserimento legato al piccolo schermo - che merita di ritagliarsi uno spazio anche a scapito del Cinema - e decisamente lontano dalle mie preferenze legate al fascino fisico delle interpreti: Claire Danes, che vidi per la prima volta anni e anni fa nel ruolo di Giulietta accanto a Leonardo DiCaprio nell'interessante versione del Capolavoro del Bardo firmata da Baz Luhrmann, è cresciuta decisamente bene, e dopo anni tutto sommato anonimi è letteralmente esplosa grazie alla serie Homeland, regalando a Carrie Mathison uno spessore che vale intere carriere di inutili donzelle prestate alla settima arte ma decisamente meno meritevoli di lei di raccogliere fama ed allori.
Le prime due stagioni della suddetta proposta per la tv sono una vera e propria lezione di intensità e coinvolgimento attoriali da fare invidia perfino alle più grandi interpretazioni premiate da Oscar, Palme d'oro e chi più ne ha, più ne metta, e dovrebbero essere prese come esempio da qualsiasi aspirante attrice delle generazioni a venire, così come dalle simpatiche fighe di legno della decina cannibalesca, che dopo quest'ultimo colpo fordiano non può che tornare a casa con la coda tra le gambe.
Interpretazioni cult: Homeland
"Oh Cannibaleo Cannibaleo, perché non sei tu il mio Romeo?"
CANNIBAL KID Homeland è una serie che io ho sponsorizzato fin da tempi insospettabili, ben prima che se ne accorgesse il come al solito rallentato radar fordiano. Che Claire Danes in questa serie sia pazzesca l’ho sempre detto e non è certo un mistero. Riguardo al resto della sua carriera nutro invece diversi dubbi. Negli anni ’90 era una giovane promessa, poi è caduta un po’ nell’oblio, e adesso è tornata con una grande parte. Ma una parte sola, per quanto notevole, è comunque un po’ poco per inserirla tra le migliori attrici di sempre e quindi, come anche per Rooney e Mara, volevo dire per Rooney e Mila, mi sembra che la lista di Ford sia piena di nomi inseriti troppo prematuramente, persino agli occhi di un bimbominkia teen come me.
D’altra parte non mi lamento troppo perché devo ammettere che mi aspettavo ben di peggio da questa decina fordiana. Sarà che è una decina più cannibale di quanto lui stesso potrà mai ammettere…
MR. FORD Stai tranquillo, Cucciolo. Avrai di che divertirti con la lista degli attori della settimana prossima. Lì sì che troverai la quintessenza della fordianità!

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