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sabato 28 febbraio 2015

I DISCORSI DEGLI OSCAR CHE AVREMMO DOVUTO SENTIRE





Quest'oggi, sui blog cinematografici di tutto il mondo o per lo meno di tutta Italia si parla dei più grossi scandali commessi dall'Academy nel corso della sua storia.
Quali sono stati i più clamorosi errori? Quali sono stati gli Oscar più scandalosi mai assegnati?
Ognuno tra i blogger partecipanti ha fatto la sua scelta e potete leggerle cliccando sui loro nomi qui sotto.


giovedì 13 gennaio 2011

I miei film dell'anno 2010 - n. 2 The Social Network

The Social Network
(USA)
Regia: David Fincher
Cast: Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Rooney Mara, Brenda Song, Armie Hammer, Joshua Pence, Rashida Jones, Max Minghella
Genere: biopic moderno
Se ti piace guarda anche: Le regole dell’attrazione, Fight Club, Wall Street – Il denaro non dorme mai, A beautiful mind

Trama semiseria
Uno studente nerd antipatico e arrogante di Harvard litiga con la tipa che stava con lui non si sa bene per quale ragione e lei finalmente lo molla. Lui allora si sfoga sul suo blog e diventa il paladino in rete degli uomini scaricati a malo modo. Ah, no, questa forse è un’altra storia.
Non contento di scatenarsi sul blog, lo studente nerd organizza anche una bataglia in rete tra studentesse fiche: un’idea che inspiegabilmente non era mai venuta in mente a nessuno e che crea talmente tanti accessi da mandare in tilt la rete di Harvard. Poi due gemelli idioti hanno l'intuizione di aprire un social network e lo studente, utilizzando il metodo Zucchero, prende in “prestito” l’idea e crea un sito su cui magari siete online ora. Quello studente nerd si chiama Mark Zuckerberg, ha fondato Facebook e in questo momento probabilmente vi sta spiando.

Pregi: è il film che meglio incarna lo spirito dei nostri tempi, che questo sia un bene o un male decidetelo voi. Raramente (diciamo mai?) una pellicola è riuscita ad analizzare tanto bene non un periodo distante, bensì il presente, prendendo la storia del fenomeno sociale degli ultimi anni e del suo creatore e riuscendo a parlare più in generale della società di oggi nel suo complesso.
Difetti: si può incontrare qualche difficoltà a immedesimarsi in personaggi chi più chi meno tutti piuttosto negativi. Ma se si scava dentro se stessi, chi può dire di essere davvero buono? Ratzinger, abbassa ‘sta ca**o di mano che con quella faccia lì non ti crede nessuno. E Silvio, per favore, non mettertici pure tu…

Personaggio cult: Mark Zuckerberg, con il suo genio, e anche i suoi molti difetti, il vero anti-eroe dei nostri tempi
Scena cult: la molto simbolica gara di canottaggio e soprattutto il refresh finale
Canzone cult: la grandiosa colonna sonora di Trent Reznor & Atticus Ross. E “Power” di Kanye West nel trailer perché “no one man should have all that power”.

Leggi la mia RECENSIONE

domenica 2 gennaio 2011

Man of the year 2010 - La classifica

Perseguitati, star del rap, attori, registi, allenatori, eroi di YouTube, cantanti, politici, scrittori che fanno tv, giornalisti che incredibilmente fanno il loro lavoro, nerd, imprenditori nerd... ce n'è per tutti i gusti nella mia classifica degli uomini che hanno segnato il 2010. Ma Sergio Marchionne no, per carità. Giusto La Stampa poteva eleggerlo personaggio dell'anno, mentre solo Libero poteva scegliere Augusto Minzolini come "giornalista dell'anno"...
Ecco comunque i miei 20 men of the year del 2 0 1 0, con tanto di link alla relativa scheda personale.

20. Michael Douglas
19. Eminem
18. Ian Somerhalder
17. Fabri Fibra
16. Vasco Brondi
15. Leonardo DiCaprio
14. Plan B
13. Damon Albarn
12. Nichi Vendola
11. Yosemitebear

10. Enrico Mentana
  9. Stephen Dorff
  8. Roberto Saviano
  7. Christopher Nolan
  6. Michael Cera
  5. José Mourinho
  4. Mark Zuckerberg
  3. Jon Hamm
  2. Kanye West
  1. Julian Assange

lunedì 20 dicembre 2010

Man of the year 2010 - n. 4 Mark Zuckerberg

Mark Zuckerberg
Genere: autistico
Provenienza: Harvard
Età: 26
Nel 2010: amministratore delegato del sempre più potente Facebook, uomo dell’anno per Time, protagonista al cinema di “The Social Network”
Nel 2011: ancora più ricco e potente
Perché è in classifica: Stronzo? Forse. Genio? Sicuramente

Mark Zuckerberg è presente in classifica in una duplice veste. Da una parte c’è Mark Zuckerberg il fondatore (diciamo co-fondatore) di Facebook, un mezzo cui tutti noi, nostro malgrado, dobbiamo fare i conti ormai nella quotidianità; anche chi non è presente sul network, scegliendo di non iscriversi attua una presa di posizione precisa. Si può stare a discutere intere giornate sul fatto che Facebook sia un bene o un male per la società, se distrugge le nostre vite, se è solo una gran perdita di tempo. Come la stampa, la televisione, il telefono o qualunque altro media però è un mezzo neutro e il suo utilizzo dipende unicamente da noi. Se ci lamentiamo perché i contenuti sono stupidi, basta solo trovarsi degli altri amici, reali o virtuali che siano, e non solo bimbiminkia che pubblicano link sui Tokio Hotel o gente che scrive cose interessantissime come: “Roman sta avendo una giornata ok e ha comprato una Coca Zero alla macchinetta.” Chi caaaa**o se ne frega? [citazione dal film “Easy A”].
Checché se ne pensi, Facebook ha comunque avvicinato le persone più improbabili a Internet, anche chi non avresti mai immaginato si sarebbe messo a usare un computer in vita sua l’ha invece fatto. Praticamente ha scollato il culo delle persone dal divano in fronte alla tv per sbatterle su una sedia davanti al pc. Grazie tante, Mark Zuckerberg.


Ma il genietto di Harvard quest’anno è diventato anche un personaggio cinematografico, uno dei più interessanti visti sul grande schermo negli ultimi anni. Difficile stabilire se Zuckerberg sia descritto fedelmente o meno nel protagonista di “The Social Network” interpretato da Jesse Eisenberg; a un livello narrativo e cinematografico però il suo personaggio è favoloso: finalmente un nerd per nulla simpatico, né una vittima dei bulli, bensì un ragazzino animato da una genialità quasi autistica e dalla voglia di riscatto, di farcela, di essere fico. I soldi non sono il motore delle sue azioni, tanto meno l’amore come capita nei racconti tradizionali. A muovere Zuckerberg in “The Social Network” vi è un’avidità diversa da quella del Gordon Gekko degli anni ’80, figlia dei nostri tempi, la volontà di una rivincita non tanto nel mondo reale e nelle relazioni con le altre persone, ma in quello virtuale dei computer e della stima da parte della rete.
Mark Zuckerberg (quello del film, almeno) è antipatico, feroce, un vampiro delle emozioni perfetto per raccontare la società di oggi. Se come persona si può trovare di certo un amico migliore di lui, come personaggio cinematografico è davvero difficile chiedere di meglio.


lunedì 15 novembre 2010

Faccia da libro. Un post su Facebook, The Social Network e Mark Zuckerberg

Mark Zuckerberg ha creato Facebook ad Harvard. Mark Zuckerberg ha creato il mondo così come lo conosciamo oggi. Mark Zuckerberg è Dio? Mark Zuckerberg è il demonio. Mark Zuckerberg è un genio. Mark Zuckerberg è uno stronzo. Mark Zuckerberg non è uno stronzo, cerca solo ostinatamente di esserlo. Mark Zuckerberg in realtà non esiste, è un’allucinazione collettiva della comunità di Facebook.

Facebook è il più popolare e diffuso social network del mondo. Facebook ha più di 500 milioni utenti. Facebook fa parte della vita di tutti noi, anche di quelli che non sono iscritti. Facebook è geniale. Facebook è una cagata pazzesca. Facebook può rovinare delle vite. Come per ogni altro media, l’uso che facciamo di Facebook dipende solo da noi: può essere usato per scrivere quante volte al giorno vado al cesso oppure come fondamentale mezzo per sviluppare e mantenere contatti, per cercare amicizia amore lavoro, per condividere cose belle e cose brutte, per informare. Facebook non è bello. Facebook non è brutto. Facebook siamo noi.

The Social Network è il film che parla di una delle persone che più hanno cambiato i nostri tempi. The Social Network è il film che meglio di ogni altro parla dell’epoca in cui viviamo. The Social Network è il film fondamentale di quest’anno, di questo decennio, di questo secolo.


The Social Network
(USA 2010)
Regia: David Fincher
Cast: Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Justin Timberlake, Rooney Mara, Brenda Song, Armie Hammer, Joshua Pence, Rashida Jones, Max Minghella
Genere: modern biopic
Links: IMDb, mymovies
Se ti piace guarda anche: Le regole dell’attrazione, Fight Club, Wall Street – Il denaro non dorme mai, A beautiful mind

Se voi foste gli inventori di Facebook, avreste inventato Facebook

Com’è nato il sito più visitato del mondo (dopo Google), nonché il più grande fenomeno sociale dai tempi dell’invenzione della parola? A ricostruire una delle invenzioni che, bene o male, più hanno segnato l’ultimo decennio e probabilmente anche quelli a venire ci pensa il buon David Fincher. Dopo “Il curioso caso di Benjamin Button”, un curioso caso di film riuscito solo a metà che però l’ha fatto entrare nel gotha di Hollywood con tanto di mare di nomination agli Oscar, finalmente Fincher ritorna a fare un film epocale e così come “Fight Club” con il suo nichilismo e il suo anti-capitalismo parlava perfettamente degli anni 90, questo “The Social Network” riesce a farlo di questi cazzo di anni Zero. Tra l’altro la rappresentazione del modo in cui Facebook si diffonde è simile a quella dei Fight Club in giro per il mondo.

“The Social Network” è uno di quei rari film in cui tutti gli aspetti funzionano e si incastrano alla perfezione: fotografia curatissima e in pieno Fincher-style, un college dall’atmosfera vicina a quella del sottovalutato “Le regole dell’attrazione”, dialoghi brillanti, scoppiettanti, eccellenti, una storia che ricostruisce i veri eventi della nascita di Facebook romanzati con una tensione costante, quasi ci trovassimo in un thriller, i piani temporali che si alternano con una naturalezza impressionante, le musiche tese, inquietanti e magnifiche di Atticus Ross e Trent Reznor (Mr. Nine Inch Nails), e poi lui: il personaggio di Mark Zuckerberg, tra i più sfaccettati e complessi visti negli ultimi tempi, roba da competere con il formidabile Don Draper della serie tv “Mad Men”.


Il Mark Zuckerberg interpretato da Jesse Eisenberg possiede diversi aspetti che personalmente apprezzo molto: intelligenza impressionante, capacità di guardare oltre le semplici cose e vedere il quadro completo, ribellione contro le regole e i figli di papà (come i due canoisti battuti sul filo di lana in una delle scene più simboliche del film), incuranza per i soldi. E poi quell’illuminazione, quello scarto che solo i geni veri hanno.
Altri aspetti della sua personalità sono invece decisamente più discutibili e lo portano a comportarsi spesso come una insopportabile testa di cazzo che arriva ad abbandonare il suo migliore, nonché unico amico. Sì, un aspetto ben evidenziato dalla pellicola è proprio il contrasto stridente tra l’uomo che ha creato il più grande fenomeno sociale del millennio e la sua immensa solitudine. Altro paradosso è come sia stato un nerd totale a contribuire alla snerdizzazione di internet.


Breve storia di Internet per dummies
Negli anni ’90 la rete era un luogo solo per nerd, geek, smanettoni e maniaci dell’informatica.
Qualche tempo dopo sono entrati nella rete i pornomani e i maniaci delle prime rudimentali chat in cui tutti, nascosti dietro i loro anonimi nickname, insultavano tutti gli altri.
Poi è arrivato Napster e sono entrati dentro tutti gli appassionati di musica al motto di “Perché pagare 40mila lire per un cd, quando posso avere tutti quelli che voglio gratis?”.
Quindi hanno cominciato a usarlo anche gli altri più tecnologicamente aperti, attirati da chat (stavolta senza più troppi insulti) e primi social network, anche questi dedicati però ad appassionati di musica o ad emo in cerca di visibilità.
Ma è solo con Facebook che tutti, anche tuo nonno, sono entrati nella grande rete. Se Google è lo strumento universalmente più utilizzato, Facebook è la ragione per cui un sacco di gente si è messa a stare davanti a uno schermo che non fosse quello televisivo ed è il sito su cui un sacco di gente passa una buona parte del suo tempo libero. Il merito della vera democratizzazione di Internet? Vi piaccia o meno è proprio di quel nerd di un Mark Zuckerberg.

Lo spunto geniale di Facebook è stato infatti quello di passare da una socialità in rete volta alla conoscenza di sconosciuti attraverso nickname e alter-ego fittizi a sapere cosa stanno facendo i tuoi amici veri, la gente reale del tuo ambito, le fighette che potresti conoscere nella vita di tutti i giorni, con tanto di nome, cognome e faccia, senza maschere o coperture; all’inizio solo nella esclusiva rete di studenti di Harvard, quindi nelle altre università, poi nel mondo intero. È questo che la gente voleva da Internet ed è questo che Zuckerberg gli (ci) ha dato. La rete grazie a lui si è trasformata da un luogo virtuale a un luogo reale. Non un surrogato dell’esistenza, ma un’estenzione delle nostre vite vere.

Ma torniamo a “The Social Network”, parentesi attori: qui ci troviamo davanti al presente e futuro del nuovo cinema americano. Jesse Eisenberg ancora una volta vesta i panni del nerd a lui congeniali (come negli ottimi “Adventureland”, “Benvenuti a Zombieland”, “Solitary Man”, “Il calamaro e la balena”, “Roger Dodger”), ma stavolta non è il solito simpatico sfigato per cui fare il tifo bensì il Mark Zuckerberg Dio della rete di cui sopra.
Andrew Garfield interpreta invece l’uomo nell’ombra, il co-fondatore di Facebook inchiappettato da Zuckerberg. Per chi ha già visto all’opera quest’attore nell’interessante “Leoni per agnelli” di Robert Redford la sua bravura non sarà una sorpresa e per tutti gli altri sarà presto una big big star, visto che è stato scelto come prossimo Peter Parker nel nuovo Spider-Man targato Marc Webb (il regista del mio altro cult personale “500 giorni insieme”).

Justin Timberlake è un attore formidabile, lo dico per quei due o tre che ancora memori dei tempi negli ‘N Sync avessero qualche dubbio in proposito. Nessuna posa da popstar quindi, Justin diventa Sean Parker, co-fondatore insieme al genietto Shawn Fanning di Napster, il programma che ha cambiato il mondo della musica, il concetto di condivisione e affossato le case discografiche in un sol colpo. Ed è lui che diventerà per qualche tempo il nuovo amichetto di Mark.
Nel ruolo della ex di Zuckerberg da cui parte tutto (perché quasi tutte le canzoni, i film e le invenzioni più geniali partono da una delusione amorosa) c’è invece Rooney Mara, già incolpevole protagonista dell’ultimo mediocre “Nightmare” e pure lei con un futuro da star davanti; tornerà infatti a lavorare con David Fincher nel remake americano di “Uomini che odiano le donne” dove interpreterà uno dei ruoli femminili più cazzuti di tutti i tempi: quello di Lisbeth Salander.

“The Social Network” è quindi uno di quei film che sembrano usciti dritti dai miei sogni, una di quelle sceneggiature che verranno prese a modello dal cinema futuro e che svecchiano di brutto il genere biografico, un “Quarto potere” di oggi, una di quelle storie che vanno conosciute per capire il mondo in cui stiamo, una di quelle pellicole in grado di parlare della nostra epoca con tutte le sue contraddizioni e il suo protagonista Mark Zuckerberg è il perfetto simbolo di come si possa essere una superstar di Internet ma avere zero richieste d’amicizia nella vita reale.

Non il film sulla “Facebook generation”, come qualche campagna di marketing ha provato a venderlo, né tantomeno un film rivolto a chi passa le ore sui social network, bensì qualcos’altro: il film manifesto della nostra epoca.
(voto 10)
quando ce vo’ ce vo’

Condividi questo post su Facebook o Mark Zuckerberg ti verrà a prendere nel sonno.

venerdì 12 novembre 2010

L'uomo con meno amici al mondo

Tom Anderson è l’uomo con più amici al mondo (circa 12milioni). Il creatore di MySpace è infatti il primo friend che vi accoglie quando vi iscrivete al suo social network ed è quindi amico di tutti.
Mark Zuckerberg invece no. Mark Zuckerberg col cavolo che è lì a darvi un caldo benvenuto. Anzi, se pure andate sul suo profilo non potete nemmeno fargli richiesta d’amicizia. Quando vi iscrivete a Facebook quindi siete soli. Soli come lui nella vita reale.


Oggi esce nelle sale italiane “The Social Network”, il nuovo film capolavoro di David Fincher che racconta di Mark Zuckerberg e di come è nato Facebook e di come bene o male ha cambiato le nostre vite e di come ha fottuto il suo amico e co-creatore Eduardo Saverin.
Potete leggere la mia recensione su oneCinema, ma un’altra ancora più approfondita e ricca apparirà presto qui sui Pensieri Cannibali.
Nel frattempo andate a vedere “The Social Network”, scaricatelo, guardatelo in streaming (tra i commenti c’è scritto dove) sia in italiano che in lingua originale con sottotitoli, condividetelo su Facebook. Perché? Perché se c’è un film da non perdere quest’anno, è questo.

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