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venerdì 15 agosto 2014

GHOST MOVIE 2 – QUESTA VOLTA È MERDA





"Questa scena è dal primo Scary Movie che la ripeto, ma fa sempre ridere.
No?"
Ghost Movie 2 – Questa volta è guerra
(USA 2014)
Titolo originale: A Haunted House 2
Regia: Michael Tiddes
Sceneggiatura: Marlon Wayans, Rick Alvarez
Cast: Marlon Wayans, Jaime Pressly, Ashley Rickards, Steele Stebbins, Gabriel Iglesias, Essence Atkins, Hayes MacArthur, Missi Pyle, Affion Crockett, Rick Overton, Cedric the Entertainer
Genere: sequel infestato
Se ti piace guarda anche: Ghost Movie, Scary Movie, Horror Movie

Quali sono le regole fondamentali che il sequel di un film horror deve per forza seguire?
Se non ne avete proprio nessuna idea, correte subito a vedervi Scream 2.
Se Scream 2 l’avete già visto, ma in questo momento non ricordate, vi fornisco un veloce ripasso delle regole:

1) Il numero dei morti aumenta.
2) Gli omicidi sono sempre più elaborati, con più sangue e sempre più violenti, insomma una carneficina.
3) La terza regola nel film non viene pronunciata, poiché Randy mentre sta per dirla viene fermato. Dal teaser trailer della pellicola comunque veniamo a sapere che è la seguente: “Mai, mai, in qualsiasi circostanza pensare che il killer sia morto”.

Ghost Movie 2 segue queste regole?
No.
Il numero dei morti non aumenta in maniera considerevole rispetto al primo episodio. Almeno a quanto mi ricordo, visto che Ghost Movie non è che fosse esattamente uno di quei film impossibili da cancellare dalla memoria. Non ricordavo nemmeno di averlo visto. Andando a spulciare tra i miei vecchi post ho però scoperto con mia sorpresa che ne avevo scritto e quindi sì, l’avevo guardato.

Non contento di quella non proprio memorabile esperienza, ho deciso di ripeterla e dedicarmi pure a Ghost Movie 2, che tanto ha una breve durata. Almeno un pregio il film ce l’ha.
Non solo la regola d’oro numero 1 dei sequel non viene rispettata. Nemmeno la seconda. Gli omicidi non diventano più elaborati. Solo le stronzate sono più elaborate. Le scene di sesso con oggetti inanimati pure. Ma non è che sia una grande nota in favore della pellicola.
Quanto alla terza regola, quella sì, un po’ viene rispettata. Solo che ormai è troppo tardi. Non si può seguirne solo una. Bisogna followarle tutte. Questo film non è solo pessimo di suo e sfido chiunque a sostenere il contrario. Non è una pellicola nemmeno lontamente decente per me che in questo tipo di film ci sguazzo e nemmeno le simpatiche presenze telefilmiche di Jaime Pressly (ex star femminile di My Name Is Earl) e Ashley Rickards da Diario di una nerd superstar riescono a risollevare un minimo la situazione. Ghost Movie 2 è pessimo pure come sequel di un horror. Non importa che non sia proprio un horror-horror ma solo la parodia di un horror, anzi più di uno, visto che qui vengono presi di mira Sinister, L'evocazione - The Conjuring, Insidious, The Possession, La casa, oltre ai soliti Paranormal Activity girati in stile mockumentary. Le regole vanno seguite lo stesso.
Ed ecco spiegato il titolo del post: Ghost Movie 1 faceva schifo. Ghost Movie 2 oltre a non far ridere manco per sbaglio, fa schifo uguale preso singolarmente e in più fallisce pure come sequel. Se il primo film era solo una scoreggia d’avvertimento, questa volta allora è davvero merda.
(voto 2/10)

"2 dev'essere il numero del capitolo del film. Come voto non può essere più di zero..."

sabato 9 novembre 2013

CORPI DA REATO – LE AMICHE DELLA PULA




Corpi da reato
(USA 2013)
Titolo originale: The Heat
Regia: Paul Feig
Sceneggiatura: Katie Dippold
Cast: Sandra Bullock, Melissa McCarthy, Demian Bichir, Marlon Wayans, Michael Rapaport, Spoken Reasons, Michael McDonald, Dan Bakkedahl, Taran Killam, Thomas F. Wilson, Tony Hale, Erica Derrickson, Kaitlin Olson, Nate Corddry, Zach Woods
Genere: girly buddy movie
Se ti piace guarda anche: Miss Detective, Io sono tu, Parto col folle, Come ti spaccio la famiglia, Le amiche della sposa

Questo è un interrogatorio. Tutto quello che dichiarerà verrà registrato, comprende Signor Cannibal Kid? È sicuro di volerlo fare senza il suo avvocato ad assisterla?

Certo, non ho niente da nascondere, io. Procedete pure.

Cominciamo da Corpi da reato. È vero che si tratta dell’ultimo film che ha visto?

Esatto.

"Perché Cannibal ha visto il nostro film? Tu lo sai, faccia da cavalla Bullock?"
"Veramente no, andiamo a scoprirlo..."

Mi può spiegare perché l’ha guardato?

Insomma, agente…

Mi chiami detective, per favore.

Insomma, detective… Con un titolo del genere, Corpi da reato, si poteva immaginare che fosse un certo tipo di film…

Non la seguo. Non ho idea di cosa sta parlando.

Beh, Corpi da reato… immaginavo si trattasse di un film di quelli per adulti.

Perché, vuole dire che Corpi da reato si è invece rivelato un film di quelli per bambini?

No, assolutamente. È parecchio sboccato e volgare, anche un poco violento. Non credo sia la visione più indicata per dei bambini.

E allora cosa intende?

Intendo che mi immaginavo fosse un porno, un bel pornazzo.

Questo per un titolo come Corpi da reato? Lei è davvero un pervertito.

A mia parziale difesa posso dire che, una volta compreso con una certa delusione che di porno non si trattava, ho voluto vederlo comunque, anche perché è il nuovo film di Paul Feig. Non ho detto Paul Figa, ho detto Paul Feig. Non sono così pervertito. Paul Feig è quello di Le amiche della sposa, una delle commedie più spassose e irriverenti degli ultimi anni. Questo Corpi da reato è un po’ una versione al femminile dei classici buddy movie polizieschi, così come Le amiche della sposa era una versione girly delle classiche commedie alla Una notte da leoni su un gruppo di tipi che partecipano a un addio al celibato.

E mi dica, cosa succede in genere a un addio al celibato?

Lo sa meglio di me, detective. Alcool, droghe, strip-club, escort… Cose di questo tipo. Tutto nel massimo rispetto della legalità, intendo.

Meglio se procediamo oltre, visto che la sua posizione si sta aggravando di minuto in minuto. Passiamo alle due protagoniste del film: preferisce Sandra Bullock o Melissa McCarthy?

Guardi agent… ehm, sbirr… ehm, detective, qualche tempo fa le avrei detto sicuramente Sandra Bullock. Adesso non saprei. Di certo il mio preferito del cast è Thomas F. Wilson, il Biff Tannen di Ritorno al futuro.

"Hey voi porche, levatemi le mani di dosso."

Quanto alle protagoniste: che è successo alla faccia della Bullock? Si allunga film dopo film. Ormai è diventata più lunga dell’arnese da lavoro di Rocco Siffredi, tanto per rimanere in tema di pornazzi. E poi sembra finta… sembra Michael Jackson. Lo so che è morto e quindi non è più politically correct dire cose brutte su di lui e infatti non lo sto facendo. Sto dicendo una cosa brutta su Sandra Bullock. Dall’altra parte invece abbiamo Melissa McCarthy che con quel look da gattara appena uscita da un manicomio criminale non è che sia proprio il massimo del sexy. E inoltre Sandra & Melissa battibeccano alla grande tra di loro e alla lunga diventano pesanti. Diventano peggio di Sandra & Raimondo. Lo so, sono morti pure loro, ma non mi guardi male, agent… ehm, detective. Non stavo dicendo niente di male nemmeno su di loro.

"Faccia allungata a chi?"
"Gattara, ma dove?"

Pare che lei abbia un’ossessione particolare nei confronti dei morti. Mi dica, ha mai ucciso qualcuno?

Agente… ehm, detective. Andiamo, chi nella vita non ha mai ucciso qualcuno che gli stava sulle balle? È capitato una volta… forse due… facciamo tre e chiudiamola qui. Eddai, anche lei sicuramente avrà fatto fuori qualcuno.

No. Sono in polizia da quarant’anni e non ho mai nemmeno usato la mia pistola una singola volta. Sebbene con lei sia tentato fortemente di farlo. Comunque è proprio sicuro di non volere il suo avvocato?

Dopo queste mie ultime dichiarazioni a quanti anni di galera sono arrivato?

Anno più, anno meno, al momento rischia… direi la pena di morte.

Mi sa che una telefonatina al mio avvocato andrei quasi quasi a farla. In ogni caso, agent… ehm, detective, se le capita, un’occhiatina a Corpi da reato gliela può anche dare. Non è un pornazzo, purtroppo, non è un film eccezionale, la parte poliziesca è parecchio scontata, già vista e pure un po’ troppo allungata, anche se mai quanto la faccia plastickosa di Sandra Bullock, però fa ridere. Ha un umorismo perfido, o quanto meno cattivello, o se non altro molto poco politically correct…
Beh, ora che ci penso, dopo averla conosciuta in questa simpatica chiacchierata tra amici, mi sa che non è il film più adatto a lei, agent… ehm, sbirr… ehm, detective. Lei mi sa più di tipo alla Sandra Bullock in questo film. E toglietevela quella scopa dal culo, Cristo Santo! E tu, Cristo Sandra, toglitela pure dalla faccia!
(voto 6/10)

Le dichiarazioni rilasciate in questo interrogatorio potrebbero non corrispondere al vero e tutto quello che ho scritto non potrà essere usato contro di me in tribunale.



mercoledì 17 aprile 2013

GHOST MOVIE, PARANORMAL PARODY


Ghost Movie
(USA 2013)
Titolo originale: A Haunted House
Regia: Michael Tiddes
Sceneggiatura: Rick Alvarez, Marlon Wayans
Cast: Marlon Wayans, Essence Atkins, Marlene Forte, David Koechner, Nick Swardson, Cedric the Entertainer, Andrew Daly, Alanna Ubach
Genere: paranormal parody
Se ti piace guard anche: Scary Movie e qualunque altro film con Movie nel titolo

La parodie per me sono un affare serio. Lo so che può sembrare un controsenso, però non lo è. Quando si realizza la parodia di qualche film celebre, è necessario avere qualcosa da dire. Non intendo un messaggio filosofico, politico o esistenziale profondo, ma almeno riuscire a realizzare una satira un minimo corrosiva contro le pellicole che Hollywood realizzate in serie, quello sì, lo si potrebbe attendere. Il problema è quando sono queste stesse pellicole parodistiche a essere prodotte in serie e allora si entra in un cortocircuito da cui non si esce e allora si entra in un cortocircuito da cui non si esce e allora si entra in un cortocircuito da cui non si esce e allora si entra in un cortocircuito da cui non si esce e allora si entra in un cortocircuito da cui non si esce e allora si entra in un cortocircuito da cui non si esce e allora si entra in un cortocircuito da cui non si esce e allora si entra in un cortocircuito da cui non si esce e allora si entra in un cortocircuito da cui non si esce fino a che qualcuno ha una nuova idea di comicità, e allora sì che se ne esce.

Eh, nel cinema d'oggi non ci sono più i sex-symbol di una volta...
Volendo fare una breve storia dei film parodia, qualcuno fa risalire uno dei primi casi addirittura a Viale del tramonto del 1950, per certi aspetti una satira della Hollywood dell’epoca ma siamo comunque da tutt'altra parte rispetto al film parodia vero e proprio, che nasce invece probabilmente con Abbott and Costello Meet Frankenstein del 1948. Una comedy che guarda caso prende di mira l’horror, il genere prediletto per le prese per il culo, come confermerà il celebre Frankenstein Junior realizzato nel 1974 da Mel Brooks, specialista assoluto di questo genere degenere.
Ma l’horror non è il solo a essere preso per i fondelli. Bersaglio privilegiato è anche il genere spy e in particolare James Bond, con il parodistico Casino Royale del 1967 e il mitico Austin Powers creato da Mike Myers in tempi più recenti. Re della parodia su tutto e su tutti sono poi i Monty Python e nella nostra rapida parody-gallery non posso mancare di citare anche gli esilaranti L’aereo più pazzo del mondo, Una pallottola spuntata e Hot Shots! ideati dal diabolico trio Zucker-Abrahams-Zucker. In questo caso il bersaglio dello spernacchio si rivelano rispettivamente: i disaster movie, il poliziesco e quindi Top Gun, che fa genere a parte.
In tempi più recenti, gli esempi migliori di film parodia sono arrivati dall’Inghilterra con la cosiddetta Trilogia del Cornetto di Edgar Wright (regista e sceneggiatore), Simon Pegg (attore e sceneggiatore) e Nick Frost (solo attore): i primi due capitoli L’alba dei morti dementi e Hot Fuzz, in attesa che arrivi prossimamente il terzo, l’annunciato The World’s End.

La saga di maggior successo commerciale negli ultimi anni è comunque stata quella di Scary Movie con la simpa Anna Faris. Il primo episodio della serie è una parodia di Scream, che a sua volta già conteneva al suo interno uno sguardo parecchio ironico e a tratti persino parodistico nei confronti del genere horror. Una parodia della parodia, quindi: geniale. E pure il secondo episodio della Scary Serie non era niente male; pieno di scene mortalmente divertenti com’era risultava persino più riuscito della principale pellicola che prendeva di mira, ovvero l’orrido Haunting - Presenze. Gli autori della saga, i fratelli Wayans, portavano una ventata d’aria black all’interno del genere parody e proponevano un’idea di comicità personale, ovviamente volgare e ovviamente sboccata, eppure avevano un’idea loro di comicità, così come Mel Brooks e il trio Zucker-Abrahams-Zucker avevano la propria.
Come spesso accade, hanno poi tirato troppo la corda e con i successivi episodi hanno riciclato le stesse idee in maniera sempre più stanca, ripetitiva e meno divertente, sebbene Scary Movie 3, soprattutto per la presa in giro di 8 Mile, sapeva ancora far ridere. La saga ormai si è trascinata fino al quinto capitolo, in arrivo da domani nelle sale italiane, e ha generato anche tutta una serie di cloni e scopiazzamenti che sono parecchio peggio della serie originale, ovvero tutti i vari Superhero, 3ciento, Date Movie, Disaster Movie, Horror Movie e qualunque film con Movie nel titolo. Fino ad arrivare agli ultimissimi Succhiami e Mordimi che fanno rimpiangere (o quasi) persino la saga che prendono per il culo, quella di Twilight. E ho detto tutto.
Ho detto tutto?
Di certo avrò dimenticato qualcosa e volontariamente ho omesso di parlare dei tentativi del “nostro” allievo di Mel Brooks, ovvero Ezio Greggio, su cui è meglio stendere un velo pietoso.

"Ma perché continuiamo a urlare?"
"Non lo so, forse perché questo film è paurosamente osceno?"
"Ah, è vero, AAAAAAAH!
E alla fine arriviamo così a parlare anche di Ghost Movie. Ho fatto una lunga premessa, e meno male che volevo scrivere solo una “breve” storia del genere parodistico, ma non preoccupatevi che su questo film non mi dilungherò.
Per essere brevi brevi basta dire: fa schifo.
Se volete una recensione un po’ più lunga, posso dirvi che è una parodia di Paranormal Activity ma girata con uno stile ancora più amatoriale e dentro ci trovate una notevole razione di scoregge, incidenti con animali, l’immancabile scena cannaiola, gag (pseudo) sessuali, battute (pseudo) razziste… c’è insomma il repertorio al gran completo. A latitare sono giusto le risate. E pure la figa, che di solito in queste occasioni non manca, mentre qui dobbiamo accontentarci della pessima protagonista femminile Essence Atkins.
Se vogliamo proprio essere generosi, a voler trovare del buono ci sono un paio di personaggi: la domestica messicana e l’esperto del paranormale gay. Per il resto, il dramma è che ci si annoia. Anche uno come me che, come avete visto dalla lunghissima introduzione, nel genere parodistico ci sguazza. Ma questo Ghost Movie è davvero un Fart Movie. Un film scoreggia. E questa battuta faceva anch’essa pena come quelle del film. Scusate.
(voto 3/10)


martedì 29 marzo 2011

I sogni son desideri

Dopo π - Il teorema del delirio, ecco la seconda tappa nel trip aronofskyano.

Requiem for a Dream
(USA 2000)
Regia: Darren Aronofsky
Sceneggiatura: Darren Aronofsky
Cast: Jared Leto, Jennifer Connelly, Ellen Burstyn, Marlon Wayans, Christopher McDonald, Keith David, Dylan Baker, Mark Margolis
Genere: tossico
Se ti piace guarda anche: Paradiso + Inferno, Trainspotting, Cristiana F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino, Storytelling, Sid & Nancy, Mysterious Skin, Bully

Tratto dal racconto omonimo del 1978 di Hubert Selby Jr., Requiem for a Dream è una visione volutamente sgradevole che ci racconta di personaggi annientati a un grado zero di umanità. Uno di quei film insomma che è un tale pugno allo stomaco che non mi stupisce abbia dei detrattori. La cosa che invece mi stupisce è che sia un film anche parecchio amato da un sacco di gente. Io ho un rapporto piuttosto conflittuale con la pellicola; dopo averlo visto la prima volta ed esserne rimasto molto coinvolto/sconvolto, mi ero ripromesso di non vederlo più perché è un film che nella sua devastante forza fisica è in grado di farmi male come pochi altri. E invece ci sono ricascato perché le pillole di Aronofsky sono una droga, un tunnel da cui non puoi uscire e non ci puoi uscire no non ci puoi uscire e no non con le tue gambe almeno. A perfetto simbolo della devastazione qui presente, il personaggio di Jared Leto (finalmente in un ruolo da protagonista) si riduce il braccio in un filamento di carne nera a forza di farsi le pere e così anch’io non ho potuto non cedere a reinfilarmi in vena questo american dream smaciullato.

Il tipo di Scary Movie fa sempre il fattone, un caso?
A livello registico Darren si diletta in una serie di riprese allucinate e stranianti, di split-screen, primissimi piani, grandangoli hip-hop, camere legate ai corpi degli attori, non tanto per fare il figo (forse un pochino anche per quello), ma più che altro per dare la più adatta rappresentazione visiva della vita di un gruppo di tossici di eroina (i tre ragazzi), quanto di televisione e anfetamine (la madre). Con Trainspotting e I ragazzi dello zoo di Berlino questo Requiem è una delle versioni cinematografiche più estreme e calate (letteralmente) nel mondo della droga che quasi quasi mi faccio e poi me lo rivedo un’altra volta. Anche se fa male. Anche se è un pugno allo stomaco di quelli che ti lasciano un livido indelebile ma allo stesso tempo ti fanno crescere, di quelli che non necessariamente ti rendono una persona migliore ma allo stesso tempo di certo ti segnano.
Non solo droga, comunque, visto che quella messa peggio di tutti qui dentro è la madre, quella fissata di apparire sulla cazzo di televisione: un mostro di personaggio che sembra uscito dritto dalla nostra penisola Mediaset. A interpretare questa sciura cresciuta a pasticche e programmi stile Forum c'è un'allucinante spaventosa agghiacciante e agghiacciata Ellen Burstyn, nominata agli Oscar per questa prova ai confini della resistenza fisica. Darren Aronofsky da buon bastardo deve goderci parecchio a spingere i suoi attori così oltre (anche Natalie Portman deve saperne qualcosa...).

La droga fa male, ma la tv anche peggio
Una fotografia perfetta della disperazione umana sventolata in faccia a chi ancora -stolto- crede negli happy ending. Perché qui non c’è, come suggerisce il titolo del motivo ricorrente di Clint Mansell, una “Lux Aetherna” alla fine del tunnel. Non c’è più speranza perché non c’è più nessun (American) dream cui affidarsi. Solo un eterno e buio requiem. E non puoi uscire no non puoi più uscire e non ci puoi riuscire e sì ci puoi solo morire.
(voto 8,5)

Accoglienza: pubblico e critica divisi  e spiazzati all’uscita, ma rapidamente è diventato un piccolo cult sul mondo della droga, e non solo, oltre ad aver fatto conoscere Aronofsky anche all’infuori del circuito dei festival cinematografici. Diversi premi e nomination per la performance di Ellen Burstyn, mentre “Lux Aetherna” di Clint Mansell è entrato di diritto tra i pezzi più epici nella storia delle colonne sonore e non a caso è stato utilizzato in seguito anche per vari altri film e trailer, oltre ad essere stato pure campionato dal rapper Lil Jon nel pezzo “Throw it up”.
Box-Office USA: $ 3,6 milioni

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