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venerdì 4 luglio 2014

BIG WEDDING, UN GRAN MATRIMONIO (DI MERDA)





Big Wedding
(USA 2013)
Titolo originale: The Big Wedding
Regia: Justin Zackham
Sceneggiatura: Justin Zackham
Ispirato al film: Mon frère se marie
Cast: Robert De Niro, Diane Keaton, Susan Sarandon, Katherine Heigl, Topher Grace, Amanda Seyfried, Ben Barnes, Ana Ayora, Patricia Rae, Robin Williams, Kyle Bornheimer
Genere: matrimoniale
Se ti piace guarda anche: Tre uomini e una pecora, Ancora tu!, (S)ex list, Last Vegas


BIG WEDDING
Il matrimonio dell’anno si sta per celebrare tra la giovane di buona famiglia Missy (Amanda Seyfried) e il giovane latino americano adottato da una buona famiglia Alejandro (Ben Barnes). E non sarà un matrimonio solo, bensì a sorpresa diventeranno delle doppie nozze. Wow!


BIG CAST
Per l'occasione è stato messo insieme un gruppo di attori fenomenale che vanta i premi Oscar Robert De Niro, Diane Keaton, Susan Sarandon e Robin Williams, più giovani attori lanciatissimi a Hollywood come Katherine Heigl, Amanda Seyfried, Topher Grace e Ben Barnes.


BIG WEDDING + BIG CAST = BIG MOVIE???

No.
Col cazzo.
Big Wedding è un film di merda e scusate le volgarità, ma questo è un film volgare.
Prima che pensiate che il difetto della pellicola sia questo lo specifico: a me la comicità volgare piace. Quando fa ridere. Quando non fa ridere, come nel caso di questa commediola che vorrebbe essere trasgressiva e politically incorrect, diventa solo triste.
Così com’è triste lo sguardo di Robert De Niro, un’anima in pena che vaga tra una scenetta che sembra uscita da un American Pie della terza età e l’altra. Per tutta la durata del film, il povero De Niro si guarda intorno come a scusarsi con gli spettatori per quello che sta facendo, per il ruolo ridicolo del vecchio arrapato che gli hanno cucito addosso. Lui, l’uomo che ci ha offerto alcune delle intepretazioni più memorabili e pazzesche della Storia del Cinema, caduto tanto in basso. Stesso discorso per Diane Keaton, Susan Sarandon e Robin Williams, loro più attapirati che arrapati come De Niro, ma anche loro con addosso lo stesso sguardo che suggerisce agli spettatori: “Scusate tanto, ma pure noi teniamo un mutuo da pagare”.

"M'è venuta una tremenda voglia di piangere, chissà perché?"

"Che hai tanto da ridere, Topher Grace?"
"Stavo solo pensando alla brutta fine fatta dalla tua promettente carriera, Kat."
"Io almeno ce l'ho avuta, una promettente carriera..."
A essere coinvolta in questa disastrosa farsa è anche la parte ggiovane del cast. Katherine Heigl, che ormai non è più manco tanto ggiovane, fino appena a una manciata di anni fa era la fidanzatina d’America e, grazie a una serie di romcom come Molto incinta, 27 volte in bianco e La dura verità sembrava destinata a diventare la nuova Julia Roberts barra la nuova Meg Ryan. Poi non ne ha più azzeccata mezza. O meglio, ha azzeccato solo un floppone in pieno dietro l’altro. Ancora più anonimi di una Katherine Heigl in prematura fase calante sono l’ex star della serie That ‘70s Show Topher Grace, una come al solito inutile Amanda Seyfried e il britannico Ben Barnes, spacciato per colombiano con un po’ di autoabbronzante spalmato sulla faccia. Prendere un attore latino americano VERO sarebbe stato troppo semplice?

Se il cast appare intristito, il “merito” oltre che di una regia inesistente è di una sceneggiatura agghiacciante. Non tanto per la trama, che è un po’ la solita da commedia matrimoniale sciocca, con Robert De Niro e Diane Keaton che sono divorziati ma per un weekend devono fingere di stare ancora insieme per fare un favore al loro figlio adottivo che si sta per sposare e la cui madre biologica è una bigotta colombiana che non concepisce il divorzio. Una vicenda da tipica farsa degli equivoci così originale che gli americani non sono nemmeno riusciti a partorirla da soli. Big Wedding è infatti il remake della pellicola franco-svizzera del 2006 Mon frère se marie. Strano che non abbiano rubata l’idea a un film italiano, visto che la maggior parte delle nostre commedie sono giocate su trame simili.
Non solo la storiella è banale e scontatissima. Il problema del film come detto è che non fa ridere. Le battute sono terrificanti. Al punto che, dopo il disastroso inizio, si comincia a entrare nella mentalità delle pellicola e si ride da quanto il film non faccia ridere. Il risultato è qualcosa di talmente tragicomico che, grazie anche alla sua breve durata, non fai nemmeno in tempo ad annoiarti troppo guardandolo e alla fine, mentre scorrono i provvidenziali titoli di coda, ti chiedi: “Ma ho riso col film, oppure ho riso del film?”.
(voto 4/10)

lunedì 29 ottobre 2012

Bachelotette

The Wedding Party
(USA 2012)
Titolo originale: Bachelorette
Regia: Leslye Headland
Cast: Kirsten Dunst, Rebel Wilson, Isla Fisher, Lizzy Caplan, James Marsden, Adam Scott, Andrew Rannells, Hayes MacArthur, Kyle Bornheimer, Ella Rae Peck
Genere: chick flick
Se ti piace guarda anche: Le amiche della sposa, Tre uomini e una pecora, Quattro matrimoni e un funerale, The Five-Year Engagement, Ancora tu!

Kirsten Dunst quando è alle prese con un matrimonio ne combina davvero di tutti i colori.
Qualcuno ricorda Melancholia?
Se la risposta a questa domande è no, vergognatevi e uscite immediatamente da questo blog!
No, scherzo. Restate, però vergognatevi. Vergognatevi, e tanto.
Se nello splendido film di Lars Von Trier mandava all’aria il suo di matrimonio, scopandosi giusto il primo tizio che passava di lì durante il ricevimento nuziale, questa volta la bella Kirsten ha deciso di rovinare il matrimonio della sua BFF con la diabolica collaborazione delle altre damigelle d’onore.
Perché?

"Io mi sposo e tu no. Alla faccia tua e delle tue tette perfette, Kirsten!"
Fondamentalmente perché loro damigelle sono delle gran fighe, ma la prima delle compagnia a sposarsi è la tipa che in maniera politically correct potremmo definire meno carina, e in maniera non politically correct potremmo definire più cessa. E per altro si sposa con un tipo (relativamente) bello e (sicuramente) ricco, il classico buon partito che loro che sono belle e fiche non sono riuscite ad accaparrarsi. Com’è ingiusto il mondo.
In maniera più o meno involontaria, le 3 damigelle porcelle riescono quindi a rovinare i preparativi delle nozze dell’amica, che non è una porcella pure lei, ma in compenso è soprannominata “faccia di maiale”.

"Dici che Lars Von Trier ti ha voluta in Melancholia solo per vederti le tette?
Ma va, Kirsten, non l'avrei mai detto..."
La cosa positiva di questo film è il suo essere cattivo, pieno di droghe e sul politically incorrect andante. In mezzo a tante commediole straripanti di buoni sentimenti, una nota positiva non da poco. Per quanto la cattiveria possa essere considerata una cosa positiva, e per quanto alla fine l’happy ending non sia evitato del tutto nemmeno qui.
Questo era comunque per trovare una nota positiva al film, perché per il resto è davvero difficile trovare grandi elementi a suo favore. Uno, sicuramente, è il cast. Un altro è… no, basta. È finita lì. Solo il cast.
Le 4 protagoniste, diciamolo subito, non sono al livello delle scatenate Bridesmaids del film Le amiche della sposa capitanate dalla grande Kristen Wiig. Però fanno pur sempre la loro porca figura.

La meno convincente, quella meno a suo agio con i tempi comici, è proprio la star, Kirsten Dunst. La mia adorata Kirsten Dunst. La mia attrice preferita se non consideriamo Natalie Portman come una semplice attrice bensì come una Dea. Come è giusto che sia considerata. Insomma, Kirsten Dunst strepitosa nei ruoli drammatici, con la comedy si trova meno bene. Sarà che in questo caso la sceneggiatura non le dà per nulla una mano. E no, se ve lo stavate chiedendo, e so che ve lo stavate chiedendo, miei cari maniaci in ascolto, la risposta è no: Kirsten Dunst in questo film non mostra le tette ad alcun pianeta in avvicinamento.

"Cooosa? Per contratto solo a Kirsten è consentito di far vedere le tette?"
Più abituate alla commedia sono invece le altre 3 girls: la “curvy” Rebel Wilson, la novella sposa, è una comica australiana che ormai si sta facendo largo a Hollywood con robuste spallate alla facciazza di un sacco di rivali scheletriche e continua a fare apparizioni in romcom matrimoniali, dal già citato Le amiche della sposa a Tre uomini e una pecora.
Poi c’è Isla Fisher, nota per I Love Shopping e per essere la moglie gnocca di Sacha Borat Cohen, dal quale ha forse imparato l’arte della comicità. Proprio così: Isla Fisher è una gnocca che sa far ridere, e non ce ne sono mica tante in circolazione. Ci sono quelle che sono solo gnocche (Kirsten Dunst) e ci sono quelle che sanno solo far ridere (Rebel Wilson), e poi ci sono quelle che combinano entrambe le qualità: Isla Fisher e, in parte, pure la quarta protagonista di The Wedding Party, Lizzy Caplan.
Lizzy Caplan non è una gnocca clamorosa, però ha il suo fascino alternative. E pure lei sa far ridere. Io in particolare l’ho scoperta e venerata nella sottovalutata e troppo poco conosciuta serie comedy Party Down. Una serie incentrata su una compagnia di catering. È vero, detto così non è molto appealing, però era davvero uno spasso. Da quella serie arriva anche Adam Scott, che pure qui si fa sempre Lizzy Caplan. Una mossa non troppo originale, però è bello rivedere i due protagonisti di Party Down, che pure quello guarda caso i casi della vita aveva Party nel titolo.

Il titolo originale di questo The Wedding Party però è Bachelorette, che significa donna non sposata, oppure scapolona, oppure zitella, e però è anche un reality show americano e però è anche e soprattutto una splendida canzone di Bjork. Bjork che tra l’altro è stata protagonista tormentata di un film di Lars Von Trier, Dancer in the Dark per la precisione, proprio come Kirsten Dunst lo è stata di Melancholia. E quindi tutto torna, gente. Nei post di Pensieri Cannibali, tutto torna. Possono sembrare un insieme di frasi senza senso buttate lì nel mucchio a casaccio e alla buona e invece non è così. Non sempre, almeno.
Tutto torna, nei post cannibali, e quindi ecco a voi Bachelorette, canta Bjork.



"Tenetemi pure bendato, raga. Tanto Kirsten in questo film le tette non le mostra."
Purtroppo il film Bachelorette con la grandiosa canzone di Bjork e il grandioso video diretto da Michel Gondry non ha niente a che vedere. Giusto il titolo originale, per il resto è un chick flick che di originale non ha nulla e segue la fortunata scia delle commedie matrimoniali in una maniera alquanto sfortunata. Questo particolare sottogenere delle pellicole sentimentali ci ha regalato in passato robe parecchio gradevoli come Quattro matrimoni e un funerale e più di recente la fenomenale accoppiata Una notte da leoni + Le amiche della sposa. Lo so che quest’ultimo l’ho già citato un paio di volte, però è chiaro che se questo The Wedding Party è stato prodotto è perché i produttori hollywoodiani speravano di ripeterne l’exploit ai botteghini. Cosa che non si è verificata, considerata la sua qualità barbina.
Il problema principale del film è che non fa ridere. Si sforza di farlo, ma senza successo. La trama è molto prevedibile e scontata, ma quello si poteva già metterlo in conto, visto che è la classica storia incentrata su un addio al celibato, su una notte da leoni anzi da leonesse. In più, la sceneggiatura che l’esordiente Leslye Headland ha tratto da una sua stessa opera teatrale non possiede una grossa personalità. Ma, soprattutto, come pellicola d’intrattenimento The Wedding Party funziona pochino e male. Fino a che sulla sua visione si abbatte  lo spettro più temuto da ogni commedia. Come si chiama questo spettro? Lo volete proprio conoscere?
Ve lo presento, si chiama Noia.
E a un film con Party nel titolo, non potrebbe davvero capitare cosa peggiore.
(voto 5/10)


lunedì 26 settembre 2011

Damigelle porcelle

Le amiche della sposa
(USA 2011)
Titolo originale: Bridesmaids
Regia: Paul Feig
Cast: Kristen Wiig, Maya Rudolph, Rose Byrne, Melissa McCarthy, Wendi McLendon-Covey, Ellie Kemper, Chris O’Dowd, Jon Hamm, Jill Clayburgh, Matt Lucas, Dianne Wiest, Terry Crews
Genere: spassoso
Se ti piace guarda anche: Una notte da leoni, Magnolia, Molto incinta

L’avevano definito Una notte da leoni al femminile, l’avevano, ma qui più che a una sola notte di troviamo di fronte a un mese da leonesse, o giù di lì, quello che ci vuole per organizzare un matrimonio.
Eh Giacomino si sposa, eh Giacomino si sposa. No, qui a sposarsi è Maya Rudolph, comica del Saturday Night Live attualmente impegnata nella nuova sitcom Up all night in cui è lei a illuminare la scena. Ma in questo film non è lei a brillare di più, nonostante ci regali una scena mica da poco in cui caga in mezzo alla strada vestita da sposa!
Oh yes.
Il “fattaccio” avviene nella scena apocalittica del post-avvelenamento da cibo brasiliano. Immagino che dopo l’uscita di questo film i ristoranti brasiliani abbiano avuto un tracollo, soprattutto negli Stati Uniti, dove la pellicola giustamente è stato il mega successo a sorpresa dell’estate.

Se Maya Rudolph ci regale questo momento magico, le fenomene vere del film sono però le altre due, le damigelle d’onore anzi del disonore, che si contendono il ruolo di BFF (Best Friends Forever) della promessa sposa, a partire dalla prima (di una lunga serie) di scene cult proposte dal film: la sfida nei discorsi commoventi in onore dell’amica. Una vera gara di talento comico da parte di Kristen Wiig (che co-firma anche la sceneggiatura), l’incasinatissima vera protagonista del film, e Rose Byrne (come al solito più che strepitosa!), tutta organizzatissima e perfettina. Tra loro due si scatena una battaglia degna delle migliori (o peggiori) Blog Wars tra Mr. James Ford e me, dove in questo caso io sarei la Rose Byrne di turno. Ok, quest’ultima uscita era un po’ gay, quindi specifico che io sarei la versione maschile di Rose Byrne. Suona ancora gay?
Fanculo!

Spassosissimi anche i ruoli minori, come i figliastri di Rose Byrne (che commentando la partita di tennis della matrigna la sfottono: “Giocano meglio persino nella pubblicità degli assorbenti interni”), o la coinquilina di Kristen Wiig che si rovescia addosso dei piselli per alleviare i dolori causati da un tatuaggio. Mentre l’altro coinquilino è interpretato da Matt Lucas, ovvero il tizio di yeahbutno butyeahbut no della mitica serie Little Britain.
Persino una che ha un ruolo minuscolo, la tizia seduta vicino a Kristen Wiig sull’aereo che le confessa di aver fatto un sogno molto Final Destination la sera prima in cui l’aereo si schiantava, fa morir dal ridere. Sono questi piccoli dettagli che rendono grande una commedia.
Per fortuna l’unica cosa che si schianta non è l’aereo, bensì io, dalla risate.
Il viaggio aereo ne Le amiche della sposa è infatti il viaggio aereo più divertente di sempre. Sì, anche più dell’aereo più pazzo del mondo!

Ma ci sono anche altri piccoli dettagli geniali a impreziosire il tutto: ad esempio Kristen Wiig in casa ha dei ritratti di varie icone della musica country, tra cui Taylor Swift!
Piccolo ruolo, lontano anni luce da Mad Men, per Jon Hamm, che comunque riesce a ritagliarsi una memorabile scena in cui tenta di farsi fare un pompino in auto.
Esilarante poi l’amica cicciottella, interpretata da Melissa McCarthy, ex Sookie di Una mamma per amica e fresca vincitrice dell’Emmy per la sua nuova sitcom Mike & Molly, che qui veste i panni di una tipa rozza come un orangotango giapponese. Dite che non esistono oranghitanghi giapponesi? E che ne sapete, avete visitato voi tutto il Giappone? No? E allora non escludete le cose così a priori per sentito dire. Che poi a dirla tutta, non sono nemmeno così rozzi, gli oranghitanghi giapponesi. Ne ho conosciuto uno, una volta, ed era un perfetto gentleman, o meglio gentlemonkey, quindi ho sbagliato paragone. Diciamo allora che questa tipa è rozza come uno scaricatore di porto, tanto per andare sullo stereotipo più abusato. Ma voi l’avete mai conosciuto uno scaricatore di porto? Io sì, sempre in quel viaggio dopo ho incontrato anche l’orangotango gentlemonkey giapponese, ed era una persona squisita, con cui ho disquisito per ore e ore sul bon ton a tavola: lui sosteneva che il cucchiaino da dessert va tenuto sopra la forchetta con il manico rivolto a sinistra, io a destra. È stato uno dei dibattiti più accesi cui abbia mai partecipato. Alla fine lui ha dovuto cedere, d’altra parte è pur sempre uno scaricatore di porto e non è che possa avere la meglio in un dibattito sul galateo.
Di cosa stavo parlando. Pardon, sono stato maleducato e sono andato fuori argomento. Forse dovrei ripassarmi anch’io il galateo.

E allora torniamo su Le amiche della sposa. Un film con le musiche firmate Michael Andrews, l’autore della soundtrack di Donnie Darko, per me ha già vinto in partenza. E un film con per di più una canzone (Paper Bag per la precisione) di Fiona Apple per me ha già stravinto e di brutto. E al proposito aggiungo una nota curiosa (oddio, magari non per tutti) di gossip: Fiona Apple ha avuto una lunga relazione con il regista Paul Thomas Anderson, quello di Magnolia, mentre adesso lui sta con Maya Rudolph, la sposa del film, da cui ha anche avuto due bambini. Che abbiano deciso di inserire un pezzo di Fiona Apple come premio di consolazione o per fare la bastardata di ricordarle che alla fine è riuscito ad accalappiarlo lei?
Va bene, la smetto qui con ‘sto cazzo di gossip, contenti?


E a proposito di Magnolia… Aperta seconda parentesi, la storia tra la protagonista è il poliziotto mi ha ricordato parecchio quella tenerissima e sofferta tra Melora Walters e John C. Reilly in quel film, piuttosto che qualche solita insipida storiella presente in molte altre commedie sentimentali in circolazione.

E ora vi sparo un’altra piccola curiosità che non interesserà probabilmente a nessuno: il nome della personaggio della protagonista Kristen Wiig nel film è Annie Walker, lo stesso dell’agente della CIA interpretato da Piper Perabo nella serie tv Covert Affairs. Una perla di conoscenza da sfoggiare in tutte le occasioni, non credete? No? Magari in una domanda del Trivial Pursuit vi esce e voi risponderete giusto grazie a me. Ma poi esiste ancora il Trivial Pursuit e, se sì, esistono ancora persone che vi giocano?
La smetto con queste inutili digressioni?
La smetto.

Se nel mio delirio non si era capito, le amiche della sposa è quindi il mio candidato numero 1 come commedia più divertente dell’anno (Breaking Dawn permettendo), mentre questo post è il candidato numero 1 per la maggior media di stronzate sparate per cm quadrato di monitor del PC.
Ma, soprattutto, Kristen Wiig che sull’ala dell’aereo vede una donna del ‘700 con un vestito in stile coloniale, viene arrestata, viene licenziata perché dà della troietta a una cliente ragazzina, si alza prima dal letto per truccarsi e apparire figa la mattina a fianco di Jon Hamm, passa in auto davanti a uno sbirro che si è scopata bevendo prima una bottiglia di birra, poi atteggiandosi da gangsta-rapper e quindi in topless, è la candidata numero 1 a mia eroina personale dell’anno.
Vorrei essere una donna per sposarmi e avere una damigella d’onore come lei. Anche questa frase suonava gay?
Fanculo!
(voto 8/10)

domenica 3 luglio 2011

Matrimoni "reali"

La passione in un matrimonio Reale


E la passione in un matrimonio reale reale.


Stessa cosa, no?


OkNotizie

venerdì 29 aprile 2011

Se sc*pi ti sposo

(Secondo e, prometto, ultimo post dedicato alle nozze reali)

Il matrimonio di Will & Kate è stato uno degli eventi anche televisivi dell’anno e certo da noi nessuno è voluto essere da meno. Su Canale 5 un’emozionante e incalzante Cesara “occhi da Marilyn Manson” Buonamici ha condotto in studio una telecronaca così avvincente da far rimpiangere quelle di quella buonanima di Bruno Pizzul. Ah, non è morto? Evvabbè uno vivo non può avere una buon’anima, adesso?
Ma passiamo a vedere cos’è successo, minuto per minuto o quasi, dato che ogni tanto finivo in catalessi.
Alfonso Signorini -immancabile- sottolinea un errore di stile di David Beckham, ma sinceramente non sono fashionista (o gay?) abbastanza per capire quale fosse tale errore. Poi parte un servizio drammatico barra tragico su William che sembra sia appena morto, con la splendida “Father & Son” come sottofondo insieme (involontariamente) alla meno splendida voce della Cattivamici che parla in sovrimpressione.
Presente all’appello anche Cristina Parodi, molto elegante, una persona di stile che stona in generale con Canale 5. E c’è anche un certo Enzo Miccio, un wedding planner che viene interpellato non si sa bene per quale motivo. Ah già, forse perché è un wedding planner.
Ed ecco che arriva il principe William in auto e saluta la folla esultante, manco fosse appena uscito vivo dalla casa del Grande Fratello. Con lui c’è anche il fratello Harry, su cui tutti noi puntiamo euro e sterline affinché mandi (letteralmente) a puttane il matrimonio e faccia qualcosa di incredibilmente stupido e divertente. Vai Harry, sei tutti noi!
Willy non di Bel Air ma di Galles indossa un abito rosso sul ridicolo andante, checchè ne dicano gli espertoni di stile come Enzo Miccio Capatonda. Quando si toglie il cappello mostra poi un imbarazzante calvizie ormai nemmeno più incipiente, roba da far invidia a Zinedine Zidane.
Per evitare che Harry fosse l'unico a fare gaffe,
hanno invitato pure Mr. Bean
Su Canale 5 comunque danno talmente tanta pubblicità che ogni tanto i consigli per gli acquisti sono inframmezzati persino da qualche saltuaria immagine delle nozze.
Su La7D le cose vanno un po’ meglio, con una Iena come inviata e con dei commentatori bastardi al punto giusto da riuscire a tenermi in stato di veglia. Ad abbassare il livello ci pensa però con i suoi interventi idioti la conduttrice Francesca Senette, una professionista lanciata dal TG4 di Emilio Fede, e quindi sappiamo tutti bene come abbia fatto a far carriera…
...lavorando molto sodo, naturalmente, cosa pensavate?
La regina Elisabetta arriva vestita in giallo fosforescente, tanto per farsi vedere anche dagli alieni, che secondo Studio Aperto starebbero seguendo con attenzione l’evento. L'anziana signora, anche nota per aver ispirato il film The Queen, Indossa anche un cilindro all’ultima moda, di quelli che non vedevo dai tempi in cui leggevo le avventure di Zio Paperone.
A questo punto manca solo lei, la sposa. E io mi chiedo: ma se Kate Middleton facesse come Julia Roberts in Se scappi ti sposo, cosa succederebbe? In Inghilterra scoppierebbe una guerra civile?
Guardate in basso la bambina inquietante: è lei l'idola del giorno
Comunque per fortuna della pace nel mondo (oddio, non che ci sia tutta ‘sta pace nel mondo ora come ora) arriva anche lei. Impressioni? Come direbbe un qualunque Lord inglese: “Me cojoni!”. Briatore intervistato precedentemente (davvero senza motivo, a meno che sia wedding planner pure lei) aveva detto che la Kate Middleton non è niente di che… ma vai a pigliartelo in quel posto tu, Elisabetta Gregoraci e già che ci siamo pure Nathan Falco!
La “testimona” della sposa è la sexy sorella Super Pippa Middleton. Dai, non fatemi fare battutacce volgari sul suo nome in un'occasione così solenne, che non mi sembra proprio il caso. Dico solo che in studio c’è Signorini che perde ogni ritegno e si fa una pippa guardando le immagini di questo matrimonio da favola.
Sembra intanto che in Chiesa ci sia David Beckham in lacrime. Ma forse è solo perché ha appena scoperto che prima dell’inizio del mega party di Harry si deve prima sorbire tutta la sucata di cerimonia.
Kate e William si dirigono all’altare al ralenty, per la gioia di Beckham e per la nostra, e finalmente dopo 6 ore ci arrivano, con il principe che sussura alla sposa qualcosa di romantico tipo: “Yo I love ya, biatch. You’re fuckin’ beautiful!”, frase pare consigliata all’addio al celibato dal rapper Snoop Dogg. O forse è andata così...


Lo scambio di voti nuziali è incredibilmente veloce e sembra già tutto finito. Hell yeah! E invece no. La cerimonia va ancora avanti tra canti e sermoni vari e comunque Studio Aperto ci ricamerà sopra ancora molto per le prossime ore, giorni, settimane, mesi, anni, lustri, decenni, secoli, millenni finché morte non ci separi.

Dopodiché parte un corteo a cavallo con Londra che si trasforma in un tripudio pazzesco, manco l’Inghilterra avesse vinto i Mondiali. Quindi un altro giro in Rolls-Royce e forse adesso sono ancora lì che stanno girando, mentre Harry sarà già completamente sbronzo e strafatto al sobrio party post matrimonio organizzato da lui con escort, musica, fiumi di birra, super alcoolici, e ancora escort.
E a cantare al ricevimento nuziale, Will & Grace Will & Kate avranno a disposizione Ellie Goulding, mica la banda del paese…
A seguire il blog Officina in trasformazione trasmetterà la prima notte nuziale.

Il matrimonio del mio migliore amico

Doveva essere il matrimonio del secolo, ma se si rivelerà il matrimonio dell’anno sarà già tanto, visto che la maggior parte degli inglesi sembra che preferirebbe essere presente alle nozze di Kate Moss con il rocker Jamie Hince dei Kills. Anzi, rischia persino di non essere nemmeno il matrimonio della settimana, visto che negli ultimi giorni si è parlato più delle ostacolate nozze di Ruby Rubacuori che di queste.
Anyways, salvo altri clamorosi eventi mediatici mondiali dell’ultimo minuto, tipo una nuova resurrezione di Gesù Cristo, dovrebbe perlomeno essere l’evento della giornata e quindi ecco un post (più o meno) celebrativo dedicato a loro e al filmetto tv sulla loro storia d’amore trasmesso mercoledì sera da Raiuno all’interno del ciclo “Cinema d’autore”.

William e Kate - Una favola moderna
(film tv - UK, USA 2011)
Regia: Mark Rosman
Cast: Camilla Luddington, Nico Evers-Swindell, Samantha Whittaker, Jonathan Patrick Moore, Richard Reid, Ben Cross, Serena Scott Thomas, Christopher Cousins, Trilby Glover, Mary Elise Hayden
Genere: amori reali
Se ti piace guarda anche: le nozze di William & Kate che si tengono oggi (per quei 2 o 3 che ancora non lo sapessero)

Vi avevo già parlato di una fantastica produzione del canale americano Lifetime, Amanda Knox: Murder on Trial in Italy, la favolosa ricostruzione del caso di Perugia in chiave sentimental-americana-cazzatona. E ora da questo Rete 4 d’Oltreoceano arriva anche una nuova fiction: William e Kate - Una favola moderna, la versione televisiva della relazione tra il principe William di Galles e la “plebea” Catherine Elizabeth “Kate” Middleton.
Se come già per la fiction su Amanda Knox il livello qualitativo è bassissimo, la cosa più importante da verificare è: come sono gli attori ingaggiati per le parti dei due protagonisti? Lui, Nico Evers-Swindell, ha per un’oraemmezza la stessa espressione da piacione lesso, ma comunque risulta più affascinante e soprattutto ha più capelli del William vero. Lei, Camilla Luddington, è una gran figa, persino meglio di Kate Middleton (che comunque non è certo da buttare). Se le loro interpretazioni non sono da Oscar, i comprimari sono persino imbarazzanti, su tutti un certo Ben Cross che interpreta un pessimo principe Carlo cui non somiglia nemmeno un po’.

Pure il resto del prodotto è a livelli decisamente infimi e infatti non ho resistito dal rimbalzare tra questo amore reale e la partita del Real contro il Barca. La sfida è finita purtroppo in disfatta per il mio idolo nonché modello di vita Mourinho, cosa che mi ha fatto tornare con le pive nel sacco su questa merda di fiction… no, intendevo dire: “bellissima fiction”.
La storia d’amore è piuttosto carina e, almeno credo, leggermente romanzata per renderla più vicina alle commedie romantiche americane. La prima parte fa sperare in una sorta di teen movie alla American Pie (ma purtroppo non è così) con William che finisce in un’università in mezzo a studenti normali che lo seguono e lo indicano con il dito dicendo: “Guarda, c’è il Principe: che figo! Credi che mi sposerebbe?” Parole pronciate dalle ragazze quanto dai ragazzi della scuola.
Da segnalare, tra i pochi momenti segnalabili, la scena in cui Kate Middleton a una sfilata di beneficenza indossa un notevole completino intimo e leggenda vuole che il principe azzurro si sia innamorato di lei proprio in questo momento. Ma sappiamo tutti bene che non è stato il cuore l’unica parte del suo corpo a innamorarsi, in quel momento. Dopo di chè la storia procede tra alti e bassi tipici di ogni relazione, tra lui che va a mignotte a Londra mentre lei è casa sotto il piumone a nascondersi dai papa-parazzi che non vogliono fare altro che distruggerla e demolirla come già fatto con Lady D. Evito di fare confronti tra l’una e l’altra, perché stuoli di fan della principessa Diana potrebbero andare in subbuglio, però io personalmente, parlo a un livello estetico, preferisco la Kate (nonostante il suo discutibile gusto per i cappelli trash). Ok, non sarete d’accordo, però non ci posso far niente se preferisco il fascino proletario di una discendente di minatori, mentre quello di nobili e reali non mi attira per niente. A proposito: l’ho già detto che il film Il discorso del re mi ha fatto cagare?
Il pregio di questa ricostruzione, se ne ha uno, è allora quello di rimanere più che altro concentrato sull’ambiente universitario, piuttosto che sugli ambienti soporiferi della Corona, e così il filmetto risulta un teen tv movie (quasi) guardabile, almeno tra uno zapping e l’altro.
(voto 4)


E adesso via alle nozze di William e Kate. Lo so che direte “No, ma io non le guardo, I don't fuckin' care!” Però finirete comunque per sorbirvele in qualche modo, tra telegiornali e servizi vari che infesteranno tv, giornali & internet nei prossimi giorni, quindi tanto vale beccarsele subito live from London. E poi vorrete mica perdervi davvero i fior di inviatoni messi in campo da Rai e Mediaset come Cristiano Malgioglio e Fabrizio Corona?

Intanto ecco la parodia preventiva delle nozze più attese del secolo, dell’anno, del giorno.

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