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sabato 11 gennaio 2020

Sondaggi di Pensieri Cannibali 2019: e i vincitori sono...





10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1...
Buon 2020!

Dite che è già l'11 gennaio e degli auguri dell'anno nuovo ne avete la nausea più che per tutto il cibo di cui vi siete ingozzati voraci nei giorni di festa?
Non posso darvi torto. Lasciatemelo dire però solo una volta: auguri!

Ok, basta. La pianto qui che mi sono stufato da solo.

Per festeggiare l'arrivo dell'anno nuovo, diamo uno sguardo a quello vecchio, con i risultati dei sondaggi cannibali riguardo al meglio, e pure al peggio, del 2019. Se non siete contenti dei verdetti peggio per voi. Dovevate svegliarvi prima e votare di più per far vincere i vostri preferiti e/o sfavoriti. Adesso è troppo tardi. I risultati sono questi qua e non c'è più niente da fare.

C'è da notare che i verdetti sono decisamente in linea con i miei, a parte in una categoria, le serie TV, dove a trionfare per i lettori è Chernobyl, che invece secondo Pensieri Cannibali è stata la serie più sopravvalutata dell'annata. Da notare inoltre il risultato impressionante di Parasite. È il film numero 1 dell'anno per questo blog ed è stato celebrato in lungo e in largo anche da molte altre parti, però è comunque una sorpresa che un lavoro d'autore e di nicchia sudcoreano nel sondaggio sia riuscito a superare altri filmoni acclamati, ma che hanno avuto un successo superiore al box office e una visibilità mediatica più notevole, come Joker e C'era una volta a... Hollywood. Grande parassita!


Il film preferito del 2019 dai lettori di Pensieri Cannibali
"Io ho votato 2 volte per farci vincere!"

lunedì 12 agosto 2019

Summer (è estate e il film si chiama così, devo mica sbattermi a trovare un altro titolo?)





Summer
Titolo originale: Лето - Leto
Regia: Kirill Serebrennikov
Cast: Teo Yoo, Roman Bilyk, Irina Staršenbaum


Il film si chiama Summer e uno dal titolo si potrebbe immaginare una pellicola ambientata in California. Invece no.
È ambientata in Russia, ma Salvini questa volta non c'entra niente. Ce l'ho fatta a resistere dal nominarlo una sola riga. Alla seconda ho ceduto. Solo che non è colpa mia. Salvini è ovunque. Accendi la televisione e il primo nome che senti è...Salvini.
Vai in spiaggia e la gente non fa che parlare di... Salvini.
Ti fai un bagnetto tranquillo e rischi di essere preso sotto da una moto d'acqua con a bordo il figlio di... Salvini.
Vai al Papeete e ti becchi proprio... Salvini. L'unico posto in cui nessuno l'ha mai visto è il suo ufficio al Viminale. Per il resto te lo becchi dappertutto.

domenica 7 luglio 2019

O Capitana! mia Capitana!




Avere ideali è come essere innamorati. La gente ti guarda strano, ti guarda male. Pensa tu sia pazzo. Non ha nemmeno tutti i torti. È così che ci si sente. Pazzi. Si perde la lucidità. Si vedono le cose in maniera differente. Avere ideali ti rende una persona differente. Non è tanto importante quali siano questi ideali. Cioè, sì, lo è, solo che in questa sede per non complicare troppo il discorso facciamo finta non lo sia. Uno ad esempio può avere come ideale quello di salvare delle persone, oppure uno può avere come ideale quello di godere nel vedere morire delle persone. Se però uno ha un ideale, qualunque esso sia, deve crederci fino in fondo. Con tutto se stesso. Dev'essere disposto persino ad essere arrestato per quell'ideale. 

domenica 10 febbraio 2019

Sanremo 2019: Mahmood vince, Salvini rosica e io godo






Che Festival di Sanremo sarebbe, senza le canzonette di musica leggera?
Un grande Festival, ecco cosa sarebbe!

E che Festival di Sanremo sarebbe, senza i commenti e i voti di Pensieri Cannibali?
Un Festival triste. Deprimente. Che infatti è ciò che è stato. Finora. A meno che non consideriate divertenti Pio e Amedeo e allora siete messi bene quanto questo individuo.



Dopo la serata finale, signore & signori, ecco a voi di ritorno i commenti cannibaleschi sanremesi!

lunedì 3 dicembre 2018

Halloween: Ci sono cose più spaventose di Michael Myers





Halloween
Regia: David Gordon Green
Cast: Jamie Lee Curtis, Nick Castle, Judy Greer, Andi Matichak, Will Patton, Toby Huss, Jefferson Hall, Rhian Rees, Dylan Arnold, Miles Robbins, Drew Scheid, Virginia Gardner




 

martedì 4 settembre 2018

Le recensioni social – Estate 2018 e The Ferragnez special edition





È estate, anche se sta finendo. Lo scazzo regna sovrano e la voglia di scrivere recensioni complete, per quanto il più delle volte sceme come le mie, è piuttosto bassino. È il momento ideale allora per proporre delle veloci (pseudo)rece in stile social di alcuni film passati su questi schermi negli ultimi tempi.

Per la gioia di grandi e piccini, c'è anche un mini speciale dedicato al matrimonio super social dei #TheFerragnez.

"Guarda, possiamo leggere le recensioni di Pensieri Cannibali anche sullo smart phone."
"Che culo!"


Una donna fantastica
Voto: 7+/10


martedì 6 gennaio 2015

RISULTATI SONDAGGI 2014: PREFERITI E SPREFERITI DEI LETTORI CANNIBALI





Pensieri Cannibali ha fatto le sue scelte. Tutte le classifiche del meglio e del peggio del 2014 appena concluso le potete trovare QUI.
Adesso invece è giunto il momento di vedere cosa avete deciso voi, miei cari splendidi magnifici sexy lettrici e lettori (sì, sono un ruffiano). Vediamo come si è espresso il popolo cannibale nei consueti sondaggi di fine anno, realizzati con il prezioso utilizzo del servizio AddPoll.
Ecco lo spoglio dei risultati e un ringraziamento va a quelli che hanno votato ed espresso la loro opinione. Quest'anno siete stati davvero numerosi, soprattutto per quanto riguarda i sondaggi su film e serie tv, quindi grazie a tutti ancora miei cari splendidi magnifici sexy lettrici e lettori.
Okay, adesso la smetto di leccarvi il culo.


domenica 20 aprile 2014

HEART OF A LION, ANCHE I NAZI HANNO UN CUORE (DI LEONE)




Heart of a Lion
(Finlandia, Svezia 2013)
Titolo originale: Leijonasydän
Regia: Dome Karukoski
Sceneggiatura: Aleksi Bardy
Cast: Peter Franzén, Laura Birn, Yusufa Sidibeh, Jasper Pääkkönen, Jussi Vatanen, Pamela Tola, Deogracias Masomi, Timo Lavikainen
Genere: nazi
Se ti piace guarda anche: L’onda, American History X, The Believer


Heart of a Lion parte come una classica commedia romantica. O quasi.
Il lui di turno è Teppo (l’ottimo Peter Franzén), un neo-nazi finlandese disoccupato che passa le sue giornate in allegria con gli amichetti a prendere a botte gli immigrati, insultarli e altri divertenti passatempi del genere approvati da Matteo Salvini.


Un bel giorno però Teppo incontra una cameriera di un bar, se ne innamora e poi se la scopa. Anzi, prima se la scopa e poi se ne innamora, diciamo le cose nell'ordine corretto.
La lei di turno è Sari (Laura Birn) e oltre che una cameriera è una bella gnocca. D’altra parte questa è una co-produzione cinematografica di Finlandia e Svezia e, se la lei di turno non era gnocca, il mondo così come lo conosciamo non avrebbe più avuto alcun senso.


Le cose tra Teppo e Sari si complicano quando succedono due fatti:
A) Lei guardando i tatuaggi di Teppo si rende conto che lui è un nazi.
B) Lui scopre che lei ha un figlio. Cosa che non costituirebbe di per sé un problema. Il fatto che sia una MILF semmai la rende solo più sexy. Il problema per lui è rappresentato dal fatto che il figlio della pallida bionda Sari è… nero.


"Piacere, Signor Nazi. Adesso la mano può anche ridarmela, grazie."

A questo punto, dimenticatevi la commedia romantica. Heart of a Lion prende la strada della pellicola a tematica razziale e lo fa con un piglio duro e puro e crudo, senza troppi moralismi o buonismi di sorta. Il film si incentra sul rapporto tra il neo-nazi e il ragazzino di colore che si chiama Rhamadhani ed è pure... musulmano.


Immaginatevi qualcosa tra Quasi amici e Gran Torino per il confronto tra due personaggi tanto distanti tra loro, e qualcosa tra The Believer, L’onda e American History X per la tematica nazista. Raccontato così potrebbe non sembrare un film molto originale, e in effetti non è che adesso sia qualcosa di così strano o rivoluzionario o mai visto o chessò io, ma il tutto è riletto in chiave finlandese e ciò contribuisce a dare alla pellicola un sapore diverso rispetto ai filmoni sopra citati. Heart of a Lion è un film dotato di una sua personalità e di un finale strano, difficile da inquadrare e per questo decisamente... inaspettato.


Piace inoltre lo stile asciutto della regia di Dome Karukoski, non lontano dal Jacques Audiard di Un sapore di ruggine e ossa o dal tipo belga di cui non ricordo il nome del recente Alabama Monroe – Una storia d’amore, uno che si concede giusto qualche rallenty qua e là, mentre per il resto preferisce lasciare parlare la storia. Una storia potente, priva di sentimentalismi o concessioni alla lacrima facile. Manca giusto qualcosa per rendere questo Heart of a Lion davvero enorme. I dialoghi non sono del tutto incisivi, il personaggio della cameriera bella gnocca viene tagliato un po’ troppo frettolosamente fuori dalla vicenda, alcune svolte narrative sono un pochetto prevedibili e forzate, ma nel complesso questo è un film che colpisce nel segno. Senza ruffianate o colpi bassi, soltanto facendo sfoggio al momento giusto del suo cuore. Del suo cuor di leone.
(voto 7+/10)


"Questo post non lo approvo. Voto 5!"
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