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sabato 14 settembre 2019

Rece d'estate dimenticate: pellicole d'autore e porcate d'autore




Beccatevi un po' questi giudizi per lo più veloci, e in alcuni casi abbastanza scazzati, di alcuni film che ho visto negli ultimi tempi, nel corso dell'estate. O che ho visto già da un po', ma me ne ero dimenticato, o non avevo avuto il tempo di parlarne.


The Beach Bum

martedì 2 luglio 2019

Recensioni flash - Le storie così assurde da essere vere





Nuovo appuntamento con la rubrica delle mini recensioni cinematografiche di Pensieri Cannibali periodica a scadenza non fissa. Cosa significa?
Che la scrivo e la pubblico quando c'ho voglia. In questo appuntamento, il tema è quello delle storie vere. I film tratti da fatti realmente successi e personaggi realmente esisiti. All'incirca.


J.T. LeRoy

martedì 22 agosto 2017

Gold: chi trova un amico, trova una miniera d'oro





Gold – La grande truffa
Regia: Stephen Gaghan
Cast: Matthew McConaughey, Édgar Ramírez, Bryce Dallas Howard, Toby Kebbell, Corey Stoll, Bruce Greenwood, Rachael Taylor


Pensate che per fare un film interessante, ci sia per forza bisogno di parlare di un argomento interessante?

giovedì 4 maggio 2017

Insospettabili filmetti






Uscite minori, sorprese maggiori?
Questa settimana nei cinema non escono film di enorme richiamo destinati a conquistare milioni di miliardi di dollari ai botteghini italiani (forse anche perché nei cinema italiani non si paga in dollari), però in compenso ci sono varie pellicole “medie” che potrebbero stupire in positivo. Proprio come i miei commenti.
O che invece potrebbero rivelarsi davvero “medie”. Come le parole del mio blogger nemico Mr. James Ford...

Ah no, quelle sono proprio pessime.

Insospettabili sospetti
"Ancora una lettera di quello stalker di Ford???"
"Persino noi ormai abbiamo imparato a mandare le e-mail."
"Già!"

giovedì 1 dicembre 2016

Sully e gli altri film in volo questa settimana





Tom Hanks vs Matthew McConaughey: sarà questa la grande sfida del weekend nei cinema italiani?

Nah, la vera battaglia è quella che si tiene qui sotto tra il sottoscritto, il vostro amato Cannibal Kid, e il suo eterno nemico, il vostro odiato Mr. James Ford.
Ecco cosa i due rivali più agguerriti della blogosfera pensano delle uscite cinematografiche di questa settimana.

Sully
"Hey Clint, che ne dici se, invece che sul fiume Hudson, atterro sulla casa di Cannibal Kid?"
"Finalmente hai avuto una buona idea, Tom!"

sabato 27 giugno 2015

martedì 6 gennaio 2015

RISULTATI SONDAGGI 2014: PREFERITI E SPREFERITI DEI LETTORI CANNIBALI





Pensieri Cannibali ha fatto le sue scelte. Tutte le classifiche del meglio e del peggio del 2014 appena concluso le potete trovare QUI.
Adesso invece è giunto il momento di vedere cosa avete deciso voi, miei cari splendidi magnifici sexy lettrici e lettori (sì, sono un ruffiano). Vediamo come si è espresso il popolo cannibale nei consueti sondaggi di fine anno, realizzati con il prezioso utilizzo del servizio AddPoll.
Ecco lo spoglio dei risultati e un ringraziamento va a quelli che hanno votato ed espresso la loro opinione. Quest'anno siete stati davvero numerosi, soprattutto per quanto riguarda i sondaggi su film e serie tv, quindi grazie a tutti ancora miei cari splendidi magnifici sexy lettrici e lettori.
Okay, adesso la smetto di leccarvi il culo.


lunedì 5 gennaio 2015

OSCARRAFONI 2014 – GLI OSCAR DI PENSIERI CANNIBALI





In attesa della notte degli Oscar, ecco un appuntamento quasi altrettanto importante: gli Oscarrafoni assegnati da Pensieri Cannibali a film, registi, attori, attrici, personaggi, scene e quant'altro migliori dell'anno appena passato.
Senza dilungarci nelle solite premesse che nessuno legge, se non per dire che alcuni film non li ho ancora visti (tra gli altri Mommy, Anime nere e Il giovane favoloso), passiamo ai premi, ma prima ricapitoliamo la Top 20 dei top movies dell'anno di Pensieri Cannibali.

Alcuni divi attendono con impazienza e tensione l'assegnazione degli Oscarrafoni.

domenica 21 dicembre 2014

MEN OF THE YEAR 2014 – LA TOP 10





Se negli scorsi giorni siete stati sulla Luna, o solo sui siti porno, vi sarete probabilmente persi il countdown dedicato ai 10 uomini più rappresentativi dell'annata che sta volgendo al termine, se non altro secondo il giudizio del qui presente blog Pensieri Cannibali.
10 attori, cantanti, personaggi di natura varia che in qualche modo hanno segnato l'anno.
Questo post ad altro non serve che a riepilogarvi la Top 10.
Cliccate sul nome per andare a leggervi qualcosina di più su ciascuno.
E bom. Per adesso è tutto, al prossimo riepilogone!


  5. Stromae
  8. Hozier
10. Fedez

domenica 14 dicembre 2014

MAN OF THE YEAR 2014 – N. 2 MATTHEW MCCONAUGHEY






n. 2 Matthew McConaughey
(USA 1969)
Genere: (inter)stellare
Il suo 2014: la serie True Detective, i film Dallas Buyers Club, The Wolf of Wall Street, Interstellar, l'Oscar come migliore attore protagonista

Matthew McConaughey ormai non ha più bisogno di alcuna presentazione.
E quindi ciao, sbaracchiamo tutto, fine del post.









"Questo è quello che io intendo con l'espressione
Win Win."
No, va beh, dai. Uff. Qualcosa scriviamola. A costo di ribadire le solite cose e di scadere nel banale.
L'ex idolo delle commedie romantiche si è trasformato in uno degli interpreti più versatili e sorprendenti degli ultimi tempi. La vera svolta per lui c'è stata nel 2012, quando McCoso è stato eletto Man of the Year dal prestigioso sito Pensieri Cannibali. Da lì in poi gli si sono spalancate davanti le porte di Hollywood, dei registi che più contano, persino quelle dell'Oscar. Ai tempi in cui girava commediole romantiche con Kate Hudson (Come farsi lasciare in 10 giorni, tra l'altro una signora romcom) nessuno l'avrebbe detto, eppure Matthew McConaughey ce l'ha fatta. Si è portato a casa la statuetta dorata, soffiandola a un altro attore che sogna da parecchio di acchiapparla, Leonardo DiCaprio.

Matthew McConaughey è riuscito nell'impresa grazie ai chili persi e a un ruolo parecchio sfaccettato, quello di un texano di ferro che si becca l'AIDS in Dallas Buyers Club. Per quanto notevole sia stato in quella parte, le sue performance più pazzesche sono state comunque altre. Non mi riferisco a quella pur buona nel fantascientifico Interstellar, bensì al ruolo piccolo ma memorabile avuto in The Wolf of Wall Street. E soprattutto al Rust Cohle della serie tv True Detective. Un personaggio fenomenale e un'interpretazione fenomenale. Quella sì davvero da Oscar. Invece in quel caso è lui ad essere stato battuto agli Emmy da Bryan Cranston di Breaking Bad. Chissà perché, ma ho come l'impressione che Leo DiCaprio quella sera si sia stappato una bella bottiglia di champagne per la disperazione.

"Ho vinto l'Oscar, ma non il titolo di Man of the Year 2014...
Perché, Cannibal, peeerché?"

martedì 18 novembre 2014

ILONASTELLAR






Quando nel 1997 Robert Zemeckis girò Contact, nessuno dei critici all'epoca gridò al miracolo. Fantascienza blockbuster si disse, e venne ben presto archiviato: eppure Contact, tratto dall'omonimo racconto dello scienziato Carl Sagan, per il sottoscritto resta uno dei titoli più belli e sottovalutati della sci-fi contemporanea. Ma lasciamo stare, non volevo parlare di questo... statemi a sentire però, c'è una scena emblematica in Contact: la giovane studiosa Jodie Foster si appresta a partire per lo spazio allo scopo di incontrare una comunità aliena intelligente. Il suo partner le regala una bussola, dicendole che 'lassù' potrebbe tornargli utile... e in effetti le servirà davvero!
Diciassette anni dopo, in Interstellar, un padre regala il suo orologio alla figlia prima di partire per un difficile viaggio attraverso il cosmo: inutile dire che quell'orologio avrà un ruolo molto importante nel corso della storia. Stessa identica scena. E indovinate un po' chi era, in entrambe le circostanze, il protagonista maschile? È inutile che vi dica il nome...


Oltre a Contact, il riferimento principe del nuovo film di Nolan, grande estimatore di Stanley Kurbrick, è palese: il regista inglese ha concepito e realizzato il suo 2001: Odissea nello spazio, inserendo, come nella pellicola del 1968, buchi neri e salti temporali, interrogativi filosofici e immagini mozzafiato, creando persino dei robot che nel design ricordano il monolite nero del film di Kubrick. 2001 però non è l'unica fonte di ispirazione: come in L'uomo dei sogni, film del 1989 di Phil Alden Robinson, c'è il rapporto tra un padre e una figlia, piantagioni di granturco e campi da baseball, e come in Solaris, pellicola del 1972 di Andrej Tarkovskij, c'è lo studio di nuovi pianeti e lo straziante rapporto tra chi viaggia tra le stelle e chi invece rimane sulla Terra. Come un Don Chiscotte spericolato, Nolan decide però di fare il passo successivo: contrariamente a quanto fatto da Kubrick, il cui film è un'esperienza visiva che penetra direttamente nel subconscio per stimolarlo e interrogarlo e su cui ognuno può speculare a suo piacimento, Nolan decide di spingersi oltre cercando di fornire le risposte a quegli interrogativi. La grandezza di Interstellar, così come la sua debolezza, sono qui.

Interstellar è la fiera delle citazioni, dei riferimenti cinematografici. Oltre ai titoli già citati ci sono anche Incontri Ravvicinati del III Tipo con quell'elemento sovrannaturale e quel viaggio nel deserto alla ricerca di una spiegazione e Mission to Mars. C'è pure spazio per l'autocitazione con Inception, da cui prende il prestito il gioco su due piani narrativi (e il sogno è quell'universo in cui spazio/tempo hanno regole proprie e mutevoli).

Tanti film differenti, tanti registi citati, ma all'appello ne manca uno, fondamentale. Curioso sapere che questo progetto era inizialmente tra le mani di uno dei più acclamati direttori cinematografici della storia, Steven Spielberg. Il cineasta americano avrebbe dovuto occuparsi di Interstellar tra il 2006 ed il 2007, periodo in cui Jonathan Nolan curò la sceneggiatura. Si sa che se un componente della premiata ditta Nolan incrocia sul suo cammino un diamante grezzo destinato a splendere, probabilmente nascerà un successo. Ai tempi, però, il progetto non decollò. Nel 2013 la svolta: con un accordo tra Warner Bros e Paramount, Christopher Nolan ottiene la regia del film.


Hey, fermi tutti!
Fermi, ho detto.
Vi sembra di avere già letto da qualche parte le parole presenti qui sopra? A qualcuno pare persino di averle scritte?
Beh, può darsi che sia veramente così. Non è solo un vago senso di déjà vu. È che le ho proprio rubate prese in prestito dalle recensioni di Interception Interstellar di alcuni colleghi blogger ignari (Kris Kelvin del blog Solaris, Valentina di Eyes Wide Ciak, Frank di Combinazione Casuale e stories2358 di Stories Books and Movies) che ringrazio per il loro inconsapevole contributo.
Perché l'ho fatto?
Scopritelo qui sotto, nella recensione di Pensieri Cannibali. Quella originale. Quella in cui non ho più copiato nessun altro. Almeno credo.

venerdì 9 maggio 2014

THE PAPERBOY, UNA PISCIATA CI SALVERÀ




The Paperboy
(USA 2012)
Regia: Lee Daniels
Sceneggiatura: Lee Daniels, Peter Dexter
Ispirato al romanzo: Un affare di famiglia di Peter Dexter
Cast: Zac Efron, Matthew McConaughey, Nicole Kidman, David Oyelowo, John Cusack, Macy Gray, Scott Glenn, Nealla Gordon
Genere: trash thriller
Se ti piace guarda anche: Pazzi in Alabama, The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca
Uscita italiana prevista: in DVD e Blu-Ray dal 5 giugno 2014

Perché un film come The Paperboy è stato tanto massacrato dalla critica?
Non me lo so spiegare io.
ATTENZIONE SPOILER
Sarà mica per la sequenza in cui Zac Efron viene attaccato da un branco di meduse e Nicole Kidman gli piscia addosso, salvandogli così la vita e dimostrando che l’urina è davvero efficace in questo caso, nonostante qualcuno sostenga sia solo un falso mito?


O sarà forse per la scena di sesso “a distanza” in cui Nicole Kidman, ancora lei, mostra le sue parti intime vagamente alla Sharon Stone in Basic Instinct e John Cusack guardandola viene nelle mutande?


Oppure è perché John Cusack, così come ne Il ricatto e Il cacciatore di donne, si ostina a interpretare ruoli da cattivone che proprio non fanno per lui? È un po’ come Robin Williams quando a un certo punto della sua carriera aveva deciso che si era stufato di fare il pirla e s’era accaparrato due parti da villain in One Hour Photo e Insomnia. Lui tra l’altro se l’era ancora cavata piuttosto bene, però non sono i ruoli che più gli competono. Di sicuro, non sono i ruoli che competono a John Cusack, più convincente come protagonista di commedie che non di thriller.


O per caso a molti critici non è andato giù Zac Efron come protagonista? L’ex Troy Bolton di High School Musical è un attore ancora acerbo, è vero, e qui non offre un’interpretazione mostruosa, è vero anche questo. Allo stesso tempo, appare comunque piuttosto convincente nella parte del giornalista in erba che si infatua di quel vaccone di Nicole Kidman, finendo per esserne ossessionato. Un’attrazione un po’ dalle parti di quella del laureato Dustin Hoffman per la MILF Mrs. Robinson. Che poi The Paperboy non è Il laureato, è vero pure questo, ma non è nemmeno così schifoso come si dice in giro.


O ancora il film è stato tanto criticato perché ha una sceneggiatura confusa e confusionaria, che mette al suo interno tanta roba, troppa roba, senza approfondire davvero nessun aspetto? C’è una parte thriller, ma non è che sia così tesa. A tratti sembra di essere quasi dentro una versione trash di True Detective realizzata dalla The CW anziché da HBO. Un giallo ambientato nel Sud degli Stati Uniti in tipico stile Matthew McConaughey, qui più sottotono rispetto alle sue ultime spettacolari prove attoriali, solo condotto in maniera blanda, con ritmi sonnacchiosi e una vicenda gialla che non riesce a coinvolgere mai davvero.

"Ok, mi arrendo. Questo film non è al livello di True Detective.
Manco lontanamente..."

Più interessanti sono invece le altre questioni messe dentro il calderone. La tematica razziale, dopo tutto questo è un film ambientato nell’America di fine anni Sessanta, in cui il conflitto bianchi VS neri era più che mai incendiario, ed è pur sempre un film di Lee Daniels, il regista del valido Precious e del decente The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca, altro lavoro trattato malissimo dalla critica ma che in realtà non era malvagio. In comune con quest’ultima pellicola, The Paperboy ha la voglia di raccontare troppo, finendo per raccontare poco.
In The Paperboy vengono poi affrontati anche i rapporti famigliari, con il conflitto tra il protagonista principale Zac Efron e il padre, e la relazione più positiva con il fratello Matthew McConaughey. In più, giusto per non farsi mancare niente, è pure una pellicola romantica, a suo modo. Quella che può sembrare giusto  un’attrazione adolescenzial-ormonale di Zac Efron per Nicole Kidman è in realtà un amore profondo…

Naaah, vuole solo ciularsela, come tutti i personaggi di questo film a parte uno, che si scoprirà gay, ma non vi dico chi è…

No, a sorpresa non è Zac Efron che, nonostante la sua passione per il ballo, messa pure qui in mostra in una scena, non è gay. Alla fine, non è che a tutti quelli cui piace ballare sono gay. Prendiamo Roberto Bolle… Ehm, esempio sbagliato.
Prendiamo allora John Travolta…
Ehm, ok, come non detto. Comunque, nonostante balli, Zac Efron non è gay. Almeno, non in questo film.

"Nicole, mi sa che hai sbagliato film. Questo non è mica Nymphomaniac..."

Con un sacco di carne al fuoco, e con carne intendo soprattutto quella di Nicole Kidman, è ovvio che non tutto risulti cotto a puntino. Alcune scene vanno oltre ogni limite del buon gusto e del buon senso, appaiono del tutto gratuite e inutili per gli sviluppi della storia. La storia, narrata dalla cantante-attrice Macy Gray, perché a Lee Daniels piace tanto lavorare con cantanti-attori come anche Mariah Carey e Lenny Kravitz, è un gran pasticcio e non è nemmeno così interessante. I momenti più visionari sono girati malamente. I dialoghi più che divertenti appaiono spesso e volentieri ridicoli.
Eppure… eppure io un film pasticciato e pasticcione come questo non me la sento di odiarlo. The Paperboy è una porcheria e una porcata trash, però ha ritmo, una buona colonna sonora, si lascia seguire con un sorriso divertito dall’inizio alla fine, senza annoiare nonostante poggi su una trama thriller poco entusiasmante. È il classico film di cui è talmente facile parlare male che io non voglio farlo, perché The Paperboy fa schifo, ma uno schifo bello.
Vabbè, bello, adesso non esageriamo. Diciamo uno schifo bellino.
(voto 6+/10)

venerdì 14 marzo 2014

NON SERVE ESSERE TRUE DETECTIVE PER SAPERE QUAL È LA SERIE DEL MOMENTO




True Detective
(serie tv, stagione 1)
Rete americana: HBO
Rete italiana: non ancora arrivata
Creata da: Nic Pizzolatto
Regia: Cary Joji Fukunaga
Sceneggiature: Nic Pizzolatto
Cast: Matthew McConaughey, Woody Harrelson, Michelle Monaghan, Michael Potts, Tory Kittles, Alexandra Daddario, Lili Simmons, Kevin Dunn, Shea Whigham, Michael Harney, Brighton Sharbino, Erin Moriarty, Ann Dowd
Genere: alt-thriller
Se ti piace guarda anche: Twin Peaks, The Tree of Life, American Horror Story

Dopo aver visto True Detective, di notte non guardarete più il cielo stellato con gli stessi occhi. Questo per dire che sì, le serie tv possono cambiare la vita e sì, True Detective è una di queste.

Di cosa parla, questo tanto celebrato True Detective, serie trasmessa negli USA da HBO e in Italia da BOH, ancora non si sa?
Presentarla come serie crime non renderebbe giustizia per niente a ciò che è in realtà. True Detective non è tanto un’indagine su una sfilza di omicidi. Sì, ci sono anche quelli. La serie è costruita con la scusa di una storia thriller, uno delle più avvincenti e misteriose degli ultimi anni, ma non lasciatevi ingannare. True Detective è anche e soprattutto un’indagine sulla natura umana.
Al mondo ci sono due tipi di persona: quelli come Marty Hart (un fantastico Woody Harrelson) e quelli come Rust Cohle (un Matthew McConaughey over the top). Ci sono quelli che la vita semplicemente la vivono, e quelli che invece ci stanno a pensare sopra, a rifletterci, a farsi delle domande. Ci sono quelli che sanno godersi le cose e quelli che non riescono a separarsi dal loro eterno pessimismo cosmico. Al mondo ci sono due tipi di persona, ma tutti e due i tipi sono in qualche modo destinati all’infelicità. A cercare sempre qualcosa d’altro, qualcosa di diverso. Marty ad esempio ha una moglie e due figlie, eppure gli piace andare a scopare in giro. D’altra parte quando ti capitano tra le mani Alexandra Daddario…


e Lili Simmons, quella che già turba i sonni degli spettatori dell’altra grande serie del momento, Banshee…


…non puoi tirarti indietro. Marty/Woody Harrelson non ci pensa nemmeno a farlo, per quanto la sua mogliettina Michelle Monaghan non sia nemmeno lei niente male. In pratica True Detective è la serie più bella in circolazione con le tette più belle in circolazione. I due fatti credo siano in qualche modo strettamente connessi. E Woody Harrelson è il maledetto bastardo più fortunato in circolazione.

Ma lasciamo da parte le tette e torniamo ai nostri due protagonisti.
Nel mezzo del cammin della sua vita e degli anni ’90, il detective Marty si ritrova per una selva oscura, davvero oscura, e come compagno di viaggio per l’indagine della misteriosa e inquietante morte di tale Dora Lange si ritrova non uno come Virgilio, bensì uno come Rust. Uno che non è certo l’anima dei party.

“Sono un pessimista”
“Ok. Che significa?”
“Significa che faccio schifo alle feste.”
“Lascia che te lo dica… Non te la cavi un granché nemmeno fuori dalle feste.”


Dire di più su Rust Cohle non servirebbe. Bisogna vederlo. Rust Cohle è uno dei personaggi più fenomenali e memorabili di sempre, che si parli di tv, cinema o letteratura, Rust Cohle is the man.
Questo gioco di contrasti è il punto di forza dirompente della serie. Ok, un sacco di storie incentrate su due poliziotti differenti si basano su questo. Qui però non siamo dalle parti di un action alla Arma letale. Qui siamo, come detto, dentro un dramma esistenziale. I confronti tra Marty e Rust qualche risata la sanno anche regalare, però il loro è proprio uno scontro tra due modi del tutto opposti di vedere la vita. Cosa che non significa che non possano convivere. Anzi, i due true detectives sono talmente diversi l’uno dall'altro da essere perfetti insieme. Ebbene sì, questa è una vera e propria Bromance. In True Detective ci sono un sacco di tette, ci sono un sacco di tette di qualità elevatissima, eppure questa alla fine della fiera è la storia d’amore tra due uomini.
MARTY AMA RUST E RUST AMA MARTY, NA NANNA NANA, NANANA NANAAA
No, non è un amore omosessuale, bensì è il rapporto tra due persone che si completano a vicenda, senza scoparsi a vicenda.

Il contrasto tra due modi diversi di concepire la vita si può osservare anche nelle due figlie di Marty. Una è la ragazza popolare del liceo, la cheerleader, l’altra è quella alternativa, la ribelle. Marty si rivede più nella prima, mentre la seconda non la capisce. È come se si fosse trovato un Rust non solo come partner lavorativo, ma pure un Rust come figlia. L’indagine principale alla base della serie allora forse non è tanto quella sulla morte di Dora Lange e di tutti gli altri misteriosi casi a essa connessi. L’indagine è quella condotta da Marty, un uomo dalle mille contraddizioni, eppure fondamentalmente un uomo “normale”, un americano medio, il classico sbirro. La sua è un'indagine allo scoperta del “diverso”. Di quelli come sua figlia. Di quelli come Rust Cohle.
Possiamo considerare il carattere alquanto particolare di Rust come una conseguenza della perdita della sua figlia, ma in realtà probabilmente lui è sempre stato così. Uno che, anche quando è circondato dalle persone, si sente solo. Alone with everybody, come diceva il titolo di un album di Richard Ashcroft. Rust Cohle è sempre stato un disadattato. Uno estraneo al resto del mondo. Il mistero della serie non è tanto se i due riusciranno a pescare il pericoloso e misterioso serial killer che pare essersi lasciato una scia senza fine di morti in lungo e in largo per la Louisiana e dintorni, ma è: Marty riuscirà a capire Rust? Riuscirà a guardare il mondo, anche solo per un istante, attraverso i suoi occhi?

"Cioè, Woody c'ha pure le figlie fighe e la mia invece è morta?
In che mondo ingiusto viviamo?"
La domanda che vi starete facendo voi invece è: ma True Detective non era una serie crime?
No, ve l’ho detto. È qualcosa di differente. Tanto che alla risoluzione del caso, alle spiegazioni, viene dato uno spazio volutamente piccolo. Come dice Marty/Woody Harrelson, "Basta, non voglio saperne più niente."
True Detective è come un Twin Peaks, ma meno visionario. È come un The Tree of Life televisivo, per il libero fluire del tempo e per i rapporti famigliari, solo con molti più dialoghi, una trama thriller e nessun dinosauro. Presenta una forte componente spirituale, religiosa e filosofica, però è allo stesso tempo un prodotto terra terra. Per impostazione è come American Horror Story, visto che è una serie antologica in cui ogni stagione è una storia singola a sé stante, ma virato verso il thriller anziché l’horror.
True Detective è interpretato in maniera pazzesca, oltre ogni limite, soprattutto da Matthew McConaughey, qui alle prese con la sua prova più estrema, ancor più che in Killer Joe o in Dallas Buyers Club, ha un’ottima colonna sonora e una sigla splendida (“Far From Any Road” degli Handsome Family) ed è diretto da Cary Joji Fukunaga meglio di quasi qualunque film in circolazione, si veda il piano sequenza del finale della quarta puntata, che altroché il Cuarón di Gravity. È una storia tradizionale, la più antica storia del mondo, la battaglia tra luce e oscurità, ma è raccontata con una forza nuova (ogni riferimento a partiti politici NON è voluto), con uno stile talmente letterario e talmente cinematografico da trovare la sua collocazione ideale negli spazi dilatati di una serie televisiva.
True Detective è la luce più brillante che illumina il nero del piccolo schermo e, quando avrete finito di vederla, di notte non guarderete più il cielo stellato con gli stessi occhi.
(voto 9+/10)

lunedì 3 marzo 2014

I VINCITORI E IL RED PORCHET DEGLI OSCAR 2014, MICA PIZZA E FICHI




ATTENZIONE SPOILER
Per chi ancora non lo sapesse, ovvero giusto chi finora è stato in orbita nello spazio insieme a Sandra Bullock, a Los Angeles questa è stata la grande nottata de La grande bellezza, che si è portata a casa la piccola statuetta per la miglior pellicola straniera, di 12 anni schiavo, che ha vinto 3 Oscar tra cui il più importante, quello per il miglior film, e di Gravity, che ha rubato si è intascato ben 7 premi.
Non si può certo dire sia stata una serata all'insegna delle sorpresone. Ieri con il mio pendolino ereditato da Maurizio Mosca vi avevo già predetto quasi tutti i premi: ben 15 su 21, e soprattutto tutti gli awards più importanti li ho azzeccati in pieno. D'ora in poi, quindi, se avete bisogno di un consiglio per una decisione sul vostro futuro, sapete a chi rivolgervi. Faccio inoltre oroscopi e profili astrali personalizzati e come pagamento mi accontento di una pizza.
Pizza che è stata anche la grande protagonista dei momenti (a dire il vero pochi) divertenti della serata nottata condotta dalla simpatica Ellen DeGeneres.


Da buon samaritano, Brad Pitt pensa prima alle persone di colore...

...e quindi agli anziani.

Infine sbrana magna la pizza anche lui che a casa sua Cadaverina Jolie lo tiene a stecchetto.

L'altro momento simpatico della nottata è stato quello del selfie a più alta concentrazione di celebrità scattato da Bradley Cooper, un momento chiaramente ispirato a quanto fatto da Francesco Sarcina all'ultimo Festival di Sanremo.


Vista così sembra essere stata una cerimonia di premiazione scoppiettante, in realtà è stata troppo lunga ed è andato tutto in maniera troppo liscia e prevedibile. Per non diventare troppo lunghi e noiosi anche qui su Pensieri Cannibali, finiamola con le introduzioni e passiamo a commentare tutti i premi.

Miglior film
(cliccate sul nome della pellicola per recuperare la mia recensione)


I preferiti di Pensieri Cannibali: Her e The Wolf of Wall Street
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: 12 anni schiavo
L'Oscar è andato a: 12 anni schiavo

A un certo punto della serata, con Gravity a fare da asso pigliatutto che si portava a casa 7 statuette una più ingiusta dell'altra, sembrava che potesse andargli anche il premio principale. Per fortuna alla fine ha vinto 12 anni schiavo. Per quanto non al livello dei capolavori Her e The Wolf of Wall Street, un film davvero notevole che la statuetta non l'ha certo rubata.


Miglior attore protagonista
Bruce Dern for Nebraska
Chiwetel Ejiofor for 12 anni schiavo
Christian Bale for American Hustle - L'apparenza inganna
Leonardo DiCaprio for The Wolf of Wall Street
Matthew McConaughey for Dallas Buyers Club

Il preferito di Pensieri Cannibali: Leonardo DiCaprio
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Matthew McConaughey
L'Oscar è andato a: Matthew McConaughey

Niente da fare. La maledizione si è abbattuta pure quest'anno sul povero (si fa per dire) Leo DiCaprio. S'è dovuto scontrare con il nemicoamico Matthew McConaughey, al momento l'attore più mostruosamente in forma del mondo, e ha dovuto abbandonare i suoi sogni di gloria ancora una volta. Sarà per la prossima, come no?



Miglior attrice protagonista
Amy Adams for American Hustle - L'apparenza inganna (2013)
Cate Blanchett for Blue Jasmine (2013)
Sandra Bullock for Gravity (2013)
Judi Dench for Philomena (2013)
Meryl Streep for I segreti di Osage County (2013)

La preferita di Pensieri Cannibali: Amy Adams
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Cate Blanchett
L'Oscar è andato a: Cate Blanchett

Tutto è andato come previsto. Che noia, che barba. Come direbbe la Jasmine di Cate Blanchett, con chi devo andare a letto perché succeda qualcosa?


Miglior attore non protagonista
Barkhad Abdi for Captain Phillips - Attacco in mare aperto
Bradley Cooper for American Hustle - L'apparenza inganna
Jonah Hill for The Wolf of Wall Street
Michael Fassbender for 12 anni schiavo
Jared Leto for Dallas Buyers Club

Il preferito di Pensieri Cannibali: Jared Leto
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Jared Leto
L'Oscar è andato a: Jared Leto

Giusto così!
Il suo è stato poi il discorso di ringraziamento ideale. Ha avuto parole per la mamma, per chi ha lavorato a Dallas Buyers Club, per i malati di AIDS, persino per il popolo ucraino. Perfetto.


Miglior attrice non protagonista
Sally Hawkins for Blue Jasmine
Julia Roberts for I segreti di Osage County
Lupita Nyong'o for 12 anni schiavo
Jennifer Lawrence for American Hustle - L'apparenza inganna
June Squibb for Nebraska

La preferita di Pensieri Cannibali: Julia Roberts
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Lupita Nyong’o
L'Oscar è andato a: Lupita Nyong'o

L'Oscar l'avrebbe meritato la spettacolosa Julia Roberts de I segreti di Osage County, e non mi sarebbe certo dispiaciuta nemmeno una vittoria bis di Jennifer Lawrence. Però come si fa a non farsi contagiare dall'entusiasmo e dalla gioia dell'esordiente totale Lupita Nyong'o?


Miglior regista
Alfonso Cuarón for Gravity
Steve McQueen for 12 anni schiavo
David O. Russell for American Hustle - L'apparenza inganna
Martin Scorsese for The Wolf of Wall Street
Alexander Payne for Nebraska

Il preferito di Pensieri Cannibali: Martin Scorsese
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Alfonso Cuarón
L'Oscar è andato a: Alfonso Cuarón

Che sconforto.

"Beccati questa, Cannibalaccio maledetto!"

Miglior sceneggiatura originale
American Hustle - L'apparenza inganna: Eric Singer, David O. Russell
Blue Jasmine: Woody Allen
Her: Spike Jonze
Nebraska: Bob Nelson
Dallas Buyers Club: Craig Borten, Melisa Wallack

Il preferito di Pensieri Cannibali: Her
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Her
L'Oscar è andato a: Her

Per quanto mi riguarda, la soddisfazione più grande. Spike Jonze, il "mio" Spike Jonze, che si porta a casa un'Oscar per la fantastica, geniale, toccante sceneggiatura di Lei - Her. Non tutti i premi sono andati come avrei voluto, e ci mancherebbe ancora che la mia opinione e quella dell'Academy coincidano in tutto e per tutto, ma una serata che ha visto premiare Spike Jonze per me è stata una buona serata. Senza dubbio.


Miglior sceneggiatura non originale
Before Midnight: Richard Linklater
Captain Phillips - Attacco in mare aperto: Billy Ray
12 anni schiavo: John Ridley
The Wolf of Wall Street: Terence Winter
Philomena: Steven Coogan

Il preferito di Pensieri Cannibali: The Wolf of Wall Street
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Philomena
L'Oscar è andato a: 12 anni schiavo

Ogni premio a 12 anni schiavo è un buon premio, quindi non mi lamento. Anche se lo script di The Wolf...

Miglior film animato
I Croods
Cattivissimo me 2
Ernest & Celestine
Frozen - Il regno di ghiaccio
Si alza il vento

Il preferito di Pensieri Cannibali: Si alza il vento
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Frozen
L'Oscar è andato a: Frozen

Massì, dai. Frozen è una disneyata spudorata, però l'Oscar per il miglior film animato ci può stare. Ma l'ultimo di Miyazaki Si alza il vento devo ancora vederlo...

Miglior film straniero
Alabama Monroe - Una storia d'amore (The Broken Circle Breakdown): Felix Van Groeningen (Belgium)
L'image manquante: Rithy Panh (Cambodia)
Il sospetto: Thomas Vinterberg (Denmark)
La grande bellezza (2013): Paolo Sorrentino (Italy)
Omar: Hany Abu-Assad (Palestine)

Il preferito di Pensieri Cannibali: Alabama Monroe - Una storia d'amore (The Broken Circle Breakdown)
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: La grande bellezza
L'Oscar è andato a: La grande bellezza

Contento sono contento. La grande bellezza è un gran bel film, una pellicola importante, e l'Oscar se l'è meritato, e diciamolo. Personalmente avrei dato al fenomenale Paolo Sorrentino il premio di miglior regista dell'anno, altroché Culón, mentre tra i film stranieri il mio cuoricino esterofilo ha preferito lo splendido belga Alabama Monroe - Una storia d'amore (The Broken Circle Breakdown) e il francese La vita di Adele, quest'ultimo escluso dalla competizione per via del rigido regolamento dell'Academy. La vita di Adele è stato un po' il Riccardo Sinigallia degli Oscar, in pratica.
Comunque una bella vittoria per Sorrentino più che per il cinema italiano che, all'infuori di lui, ci regala ben poche altre soddisfazioni. E se poi tra le sue fonti di ispirazione oltre a Fellini, Talking Heads e Scorsese cita anche Diego Armando Maradona, saranno cazzacci sua...


E ora, tutti a saltare sul carro dei vincitori, mi raccomando!




Miglior fotografia
Gravity: Emmanuel Lubezki
A proposito di Davis: Bruno Delbonnel
Nebraska: Phedon Papamichael
Prisoners: Roger Deakins
The Grandmaster: Philippe Le Sourd

Il preferito di Pensieri Cannibali: Prisoners
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gravity
L'Oscar è andato a: Gravity

In tutto lo spazio conosciuto e non stanno gridando al Gomblotto per questo premio a Gravity.

Miglior montaggio
12 anni schiavo: Joe Walker
American Hustle - L'apparenza inganna: Alan Baumgarten, Jay Cassidy, Crispin Struthers
Gravity: Alfonso Cuarón, Mark Sanger
Captain Phillips - Attacco in mare aperto: Christopher Rouse
Dallas Buyers Club: Martin Pensa, John Mac McMurphy

Il preferito di Pensieri Cannibali: 12 anni schiavo
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Captain Phillips
L'Oscar è andato a: Gravity

Non so, vogliamo dare a Gravity anche una fetta di culo?

Miglior scenografia
12 anni schiavo: Adam Stockhausen, Alice Baker
American Hustle - L'apparenza inganna: Judy Becker, Heather Loeffler
Gravity
Il grande Gatsby: Catherine Martin, Beverley Dunn
Her: K.K. Barrett, Gene Serdena

Il preferito di Pensieri Cannibali: Il grande Gatsby
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: 12 anni schiavo
L'Oscar è andato a: Il grande Gatsby

Il grande Gatsby ha vinto qualche cosa?
Oh, finalmente una notizia inaspettata. Piacevolmente inaspettata.

Migliori costumi
American Hustle - L'apparenza inganna: Michael Wilkinson
Il grande Gatsby: Catherine Martin
12 anni schiavo: Patricia Norris
The Grandmaster: William Chang
The Invisible Woman: Michael O'Connor

Il preferito di Pensieri Cannibali: Il grande Gatsby
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: American Hustle
L'Oscar è andato a: Il grande Gatsby

Grande doppietta per Gatsby, il film più sottovalutato dell'anno. Due nomination, due premi: evvai, proprio non me lo attendevo!

Miglior trucco e parrucco
Dallas Buyers Club: Adruitha Lee, Robin Mathews
Jackass - Nonno cattivo: Steve Prouty
The Lone Ranger: Joel Harlow, Gloria Pasqua Casny

Il preferito di Pensieri Cannibali: Dallas Buyers Club
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Dallas Buyers Club
L'Oscar è andato a: Dallas Buyers Club

Qui non c'è stato alcun dubbio. Anche perché c'era qualcuno che voleva dare un Oscar a Jackass o The Lone Ranger? Really?

Miglior colonna sonora
Storia di una ladra di libri: John Williams
Gravity: Steven Price
Her: William Butler and Owen Pallett
Saving Mr. Banks: Thomas Newman
Philomena: Alexandre Desplat

Il preferito di Pensieri Cannibali: Her
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gravity
L'Oscar è andato a: Gravity

L'Oscar più scandaloso della serata e uno dei più incomprensibili nella Storia dell'Academy di sempre. Credo che nemmeno il più grande fan di Gravity si ricordi mezza nota dell'inascoltabile colonna sonora del film, composta più da rumori disumani che da suoni. Gli Arcade Fire di Lei - Her sono stati letteralmente scippati, ma a questo punto persino la compilation di Sanremo 2014 suona più piacevole delle musiche del film di Alfonso Ladrón.

Miglior canzone scritta per un film
Cattivissimo me 2: Pharrell Williams ("Happy")
Frozen - Il regno di ghiaccio: Kristen Anderson-Lopez, Robert Lopez ("Let It Go")
Mandela: Long Walk to Freedom: Bono, Adam Clayton, The Edge, Larry Mullen Jr., Brian Burton ("Ordinary Love")
Alone Yet Not Alone: Bruce Broughton ("Alone Yet Not Alone")
Her: Karen O ("The Moon Song")

Il preferito di Pensieri Cannibali: Karen O “The Moon Song”
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: U2 “Ordinary Love”
L'Oscar è andato a: "Let It Go" da Frozen

Tra miglior colonna sonora e miglior canzone l'Academy ha dimostrato che, se di cinema ne capisce pochino, di musica proprio zero. Superando la "The Moon Song" da brividi di Her e la scoppiettante "Happy" di Pharrell Williams, le cui esibizioni live hanno rappresentato i due momenti più belli dello show, ha trionfato il pezzo sanremese/da Zecchino d'Oro di turno, la lagnosa "Let It Go" del per il resto apprezzabile Frozen.
Let it goooo, let it goooooo meglio di questo gioiellino?
A qualcuno si sono congelate le orecchie...



Miglior sonoro
Gravity
Lo Hobbit - La desolazione di Smaug
Captain Phillips - Attacco in mare aperto
A proposito di Davis
Lone Survivor

Il preferito di Pensieri Cannibali: A proposito di Davis
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gravity
L'Oscar è andato a: Gravity

Ma ancora Gravity?

Miglior montaggio sonoro
All Is Lost: Tutto è perduto: Steve Boeddeker, Richard Hymns
Captain Phillips - Attacco in mare aperto: Oliver Tarney
Gravity: Glenn Freemantle
Lo Hobbit - La desolazione di Smaug: Brent Burge
Lone Survivor: Wylie Stateman

Il preferito di Pensieri Cannibali: nessuno
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gravity
L'Oscar è andato a: Gravity

La vergogna continua.

Migliori effetti speciali
Gravity: Timothy Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould
Lo Hobbit - La desolazione di Smaug: Joe Letteri, Eric Saindon, David Clayton, Eric Reynolds
Iron Man 3: Christopher Townsend, Guy Williams, Erik Nash, Daniel Sudick
The Lone Ranger: Tim Alexander, Gary Brozenich, Edson Williams, John Frazier
Into Darkness - Star Trek: Roger Guyett, Pat Tubach, Ben Grossmann, Burt Dalton

Il preferito di Pensieri Cannibali: nessuno
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: Gravity
L'Oscar è andato a: Gravity

L'unico Oscar che ci poteva stare veramente a Gravity. Tutte le altre 6 statuette che si è portato a casa sono uno scandalo.

Miglior documentario
The Act of Killing (2012): Joshua Oppenheimer, Signe Byrge Sørensen
Cutie and the Boxer (2013): Zachary Heinzerling, Lydia Dean Pilcher
Dirty Wars (2013): Rick Rowley, Jeremy Scahill
Al Midan (2013): Jehane Noujaim, Karim Amer
20 Feet from Stardom (2013): Morgan Neville

Il preferito di Pensieri Cannibali: non ne ho visto nessuno
Secondo Pensieri Cannibali vincerà: The Act of Killing
L'Oscar è andato a: 20 Feet From Stardom

La grande sorpresa della serata la si è vista qui, in una categoria che non era comunque certo tra quelle di maggior interesse o tra le più attese, tanto per dire quanto la cerimonia abbia riservato dei colpi di scena formidabili. All'acclamato The Act of Killing alla fine è stato preferito 20 Feet From Stardom. Per il secondo anno consecutivo, una pellicola a tematica musicale trionfa tra i documentari e, se il livello è anche solo lontanamente vicino a quello di Sugar Man, la statuetta ci può stare. Durante la premiazione, una delle cantanti presenti nel film si è messa a fare una non richiesta esibizione di doti vocali. Piacevole quasi quanto Kekko dei Modà o Francesco Renga, ma se non altro mi è servita come sveglia, visto che mi stavo appisolando.


Miglior cortometraggio documentario
Cavedigger (2013): Jeffrey Karoff
Facing Fear (2013): Jason Cohen
Karama Has No Walls (2012): Sara Ishaq
The Lady In Number 6 (2013): Malcolm Clarke, Carl Freed
Prison Terminal: The Last Days of Private Jack Hall (2013): Edgar Barens

L'Oscar è andato a: The Lady in Number 6

Miglior cortometraggio animato
Feral (2012): Daniel Sousa, Dan Golden
Tutti in scena! (2013): Lauren MacMullan, Dorothy McKim
Mr Hublot (2013): Laurent Witz, Alexandre Espigares
Possessions (2012): Shuhei Morita
Room on the Broom (2012) (TV): Max Lang, Jan Lachauer

L'Oscar è andato a: Mr Hublot

Miglior cortometraggio
Aquel no era yo (2012): Esteban Crespo
Avant que de tout perdre (2013): Xavier Legrand
Helium (2013/II): Anders Walter
Do I Have to Take Care of Everything? (2012): Selma Vilhunen
The Voorman Problem (2013): Mark Gill

L'Oscar è andato a: Helium

Finita la carrellata di premi più o meno azzeccati, passiamo alla parte più avvincente della serata e del post: il red porchet. Quest'anno con tanto di voti!
Il voto non è riferito all'abito, quanto al look e alla figosità nel complesso  dell'attore/attrice/regista/sceneggiatore/pseudo-celebrità di turno.

Red Porchet cannibale - Speciale Oscar 2014

Amy Adams
Se non è da Oscar tutto questo ben di Dio, io non so cosa lo sia.
L'abito per la cronaca è di Gucci, ma non ero a quello che mi riferivo.
(voto 9/10)



Cristin Milioti
Ah, è quella di The Wolf of Wall Street e How I met your mammels.
Ma siamo sicuri non si tratti di Anne Hathaway?
(voto 6-/10)


Anne Hathaway
Ah no, eccola qua Anne Hathaway.
Ma siamo sicuri non si tratti di Cristin Milioti?
(voto 5,5/10)


Margot Robbie
The Gnocca of Wall Street.
Non che col capello nero e un look da darkona sia esattamente da buttare, però molto meglio come biondazza.
(voto 7-/10)


Viola Davis
Ma che uomo affascinante!
Ah, è una donna?
Oops...
(voto 2/10)


Liza Minnelli
Aiutoooooooo!
(voto 1/10)


Kelly Osbourne
Odio ripetermi, però per lei è sempre NO, NO e ancora NO!
Più spaventosa della Minelli.
E l'ombrello poi a che le serve? Per ripararsi da pomodori e ortaggi vari che la gente voleva tirarle?
(voto 0/10)


Lady Gaga
La Germanotta con il suo look glaciale rende omaggio (non so se volontario o meno) alla protagonista del film Frozen, però ormai non se la fila più nessuno, poveretta. Sul red carpet, per dire, erano più fotografate Liza Minnelli e Kelly Osbourne...
(voto 4/10)


Olga Kurylenko
To the wonder woman.
(voto 8/10)


Olivia Wilde
Incinta di 7 mesi, i suoi capezzoli in evidenza sono già pronti all'allattamento.
Futura MILF dell'anno per i prossimi 30 anni, almeno.
(voto 8/10)


Kerry Washington
Altra autorevole prossima MILF, per lei la gravidanza è davvero in dirittura d'arrivo. Peccato che non le si siano rotte le acque durante la diretta televisiva, sarebbe stato un bel colpo per il sonnacchioso spettacolo.
(voto 7/10)


Julia Roberts
Più passano gli anni, e più diventa bella.
MILF of the century ad honorem.
(voto 8+/10)


Sandra Bullock
Altra MILF di ottimo livello.
Peccato solo che ci reciti.
(voto 6,5/10)


Anna Kendrick
Look da scolaretta in vacanza in cerca di divertimento. Poteva forse osare un po' di più, però ci piace!
(voto 7,5/10)


Lupita Nyong'o
Che stile la ragazza, che stile!
Gli manca solo un paio di tette.
(voto 7,5/10)


Karen O
Karen O degli Yeah Yeah Yeahs mi è sempre piaciuta più come cantante che come femmena. Ieri sera però era davvero bella da mozzare il fiato e fare "OOOOO" per lo stupore come i bambini di Povia.
(voto 8,5/10)


Elsa Pataky e Chris Hemsworth
Ammazza che panza!
Thor questa volta c'è proprio andato giù pesante, con il suo martello.
(voto 6+/10)


Channing Tatum e Jenna Dewan Tatum
I più fighi al ballo del liceo.
(voto 7/10)


Jared Leto
Arrivato con il fratello e la mamma.
Ha ha, s'è fatto portare dalla mammina, ha ha!
Non c'è niente da ridere? Quest'anno era la tendenza del momento (si vedano anche Jonah Hill e Michael Fassbender) arrivare accompagnati da mammà? E allora pure per questa scelta Leto fa tendenza.
Stiloso inoltre con il papillon rosso e lo stesso taglio di capelli che ha reso celebre in tutto il mondo Gesù.
(voto 7+/10)



Pharrell Williams
Mr. Cool in persona quest'anno ha puntato più sulla praticità che sull'apparire stiloso. Se non altro era già pronto per la partitella a basket con gli amici a fine cerimonia.
(voto 5/10)


Michael Fassbender
Barbetta rossa curata, papillon, smoking d'ordinanza.
Impeccabile. E troppo figo.
(voto 8/10)


Leonardo DiCaprio
Tra gli uomini, è sempre il più elegante.
Anche se comincio a sospettare che indossi ogni volta lo stesso completo. D'altra parte gli porta fortuna...
(voto 9/10)


Jennifer Lawrence
Arriva Jennifer Lawrence e buonanotte a tutte le altre.
Quasi tutte le altre...
(voto 9,5/10)


"Cooome? Non ho ancora fatto una jenniferlawrencata? Rimedio subito..."


Anche quest'anno, Jennifer Lawrence si esibita nella sua più celebre mossa: la caduta rovinosa. Qualcuno potrà ipotizzare che lo faccia apposta, o che non sia capace a camminare. Secondo me è solo che a questi eventi si presenta piena di alcool come una nave. Così si fa!

Emma Watson
La grande bellezza.
(voto 10/10)

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