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martedì 22 giugno 2010

flash, 22 giugno (Maturità, Crystal Castles, Phoenix, Maroon 5...)

Tra i temi della maturità, soltanto lo 0,6% degli studenti hanno scelto la traccia storica sui massacri delle foibe. Tra questi Mario Balotelli, uno dei giovani "vip" impegnati oggi negli esami.
Solo lo 0,6%? Come, solo? Sono già tanti e andrei a stringere la mano ad ognuno di loro, per aver trattato un argomento misterioso e complesso di cui anche uno storico professionista farebbe fatica a parlare con meno di un mese di tempo a disposizione per fare ricerche tra Internet e biblioteche.
Valerio Scanu pare abbia scelto invece la traccia sulla ricerca della felicità. "La ricerca della felicità per me è fare l'amore in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutte le scuole in tutto il mondo", avrebbe scritto il "cantante" sardo. L'esaminatrice di italiano ha letto eccitata questo suo componimento. E ai giornalisti che gli hanno chiesto: "Valerio, perché non hai scelto il tema sulla musica?" lui ha risposto: "Vabbè, ma scusate, io che cazzo c'entro con la musica?"
La nuova Miss Italia Maria Perrusi ha invece già postato su Facebook un book fotografico del suo primo giorno degli esami. E meno male che i cellulari sono stati sequestrati...

Finalmente ecco arrivato il  video di "Celestica", grandioso singolo dall'ultimo album dei miei preferiti Crystal Castles.


Il nuovo singolo dei Maroon 5 "Misery" è il classico nuovo singolo dei Maroon 5. Niente di nuovo però è molto estivo, quindi pollice su.

Forse vi ricorderete di "Worried About Ray", loro hit di appena un paio di anni fa. O magari no, ma non è colpa vostra bensì di un mondo musicale che gira sempre più in fretta. Gli Hoosiers sono ora tornati con un video orientale decisamente simpatico.

E video made in China anche per uno dei migliori gruppi italiani in circolazione, i Perturbazione, con la (splendida) "Mao Zeitung"

Chiudo (per oggi) con la versione Mtv Unplugged fatta dai Phoenix di uno dei miei pezzi preferiti di sempre: "Playground Love" (degli Air, ma cantata proprio dal cantante dei Phoenix, Thomas Mars)


lunedì 21 giugno 2010

Giorno prima degli esami

Notte prima degli esami oggi
(Italia 2006)
Regia: Fausto Brizzi
Cast: Nicolas Vaporidis, Carolina Crescentini, Giorgio Panariello, Serena Autieri, Sarah Maestri, Andrea De Rosa, Eros Galbiati, Chiara Mastalli

Giorno prima degli esami oggi. Non per me, a me son toccati già 9 anni fa (cazzo, se il tempo vola e cazzo, se è una banalità dire che il tempo vola!) e tra l’altro con la nuova legge Gelmini non sarei mai stato nemmeno ammesso agli esami, visto che sono andato alla Matura con 4 in fisica e 5 in matematica. La cosa poi non mi ha certo impedito di passare gli esami e conseguire una laurea e senza bisogno di andarmela a comprare a Reggio Calabria, cara MariaStella.

La mia notte prima degli esami non è stata niente di così memorabile, non roba da farci un film almeno, però ricordo piacevolmente il giorno prima degli orali, in cui ho cominciato a ubriacarmi già a partire dal pomeriggio, con la scusa che alcuni miei amici erano già passati e allora bisognava festeggiare. Fausto Brizzi invece sulla notte prima degli esami c’ha costruito una carriera. Buon per lui e devo confessare che il primo Notte prima degli esami mi era piaciuto. Un film carino, divertente, immerso negli anni 80 (seppure piuttosto stereotipati), con una sceneggiatura che conteneva qualche idea non male e un Nicolas Vaporidis che, seppure non potesse (e possa oggi) essere considerato un attore, nella parte del liceale sfigato era alquanto azzeccato. Poi è diventato solo insopportabile e patetico. Notte prima degli esami insomma sta a Brizzi come Sapore di mare sta ai Vanzina. Un piccolo gioiellino in mezzo a una marea di merdate.

Il miracolo ovviamente non si ripete con il 2. L’idea (geniale, eh) era quella di fare un Notte prima degli esami ambientato nella mitica estate del 2006. Il problema è che questa è l’unica idea del film e la storia del primo è stata trasportata pari pari senza aggiungere alcun elemento originale, se si eccettuano le pere di Carolina Crescentini (che sono da annoverare tra le cose di gran lunga migliori dell’opera brizziana). Non viene invece concesso spazio alcuno ai personaggi dei compagni di Vaporidis, che avrebbero invece meritato un approfondimento, per concentrarsi unicamente su suo padre, interpretato da un Panariello in versione bugiardo cronico che qualche sorriso lo strappa anche. Brizzi per fare il moderno ci aggiunge un paio di scene di flash-mob, come se i giovani d’oggi non facessero altro dal mattino alla sera, e si spreca in creatività regalandoci addirittura una scena con i delfini: allucinante. In senso negativo, dico. Non so se sia morto, ma Flipper (quello della serie anni 90 con Jessica Alba) si starà rivoltando nella tomba. Oppure nel mare.
Resta sullo sfondo la vittoria dei Mondiali, con il rigore trasformato da Grosso a fungere da momento clou dell'intera pellicola. Facile però emozionare così…
(voto 4/5)

sabato 19 giugno 2010

È notte alta e sono sveglio (Capitolo 3 - The End)

Leggiti il CAPITOLO 1
e poi pure il CAPITOLO 2
e adesso il capitolo finale

Capitolo 3
Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi,
mi son già fatto due pippette rosse.
Bella raga. Tutto rego? Pensavate mi fossi ammazzato, pensavate, eh?
Come, no? Io mi immaginavo tutti lì in pena per me e allora che mi state a leggere a fare, se non mi pigliate sul serio? Eddai sfiiigati, non fate gli stronzi pure voi come il Venditti. Che lo so che volete che vi racconti perché non mi sono suicidato tagliandomi le vene come un emo e quindi ve lo dico: primo, perché non volevo chiedere consiglio a quel ciucciapalle del Christian, lui che starà tutto il giorno chiuso in bagno a tagliarsi le vene da quelle braccia pelle e ossa che io non so nemmeno come faccia a trovarsele, le vene, quell’emo finocchio del kaiser e pure stronzo. Secondo, perché la Manu a un certo punto è arrivata, mi ha citofonato al citofono che era rotto e così s’è dovuta mettere a urlare alla finestra e a me è sembrata una scena troppo romantica stile serenata rap serenata metropolitana chi non salta è un figlio di puttana eh eh e come al solito ho perso il filo del discorso e cioè c’era la Manu che mi gridava tutte ste cose alla finestra “France, apri, brutto stronzo!” e mi sembrava così romantico e come in un film neo-realistico del Moccia m’è entrata in casa e m’ha sbaciucchiato tutto e ha detto che mi ama, mi ama, mi amaaaaaa ha gridato che a momenti mi partiva un timpano. Sta bocchinara, che cazzo ti gridi che sono a un centimetro da te? E io le ho detto: “Anch’io ti voglio bene e forse ti amo pure e voglio stare con te 3oo metri, ma che dico?, 3mila metri sopra il cielo, però mia cara, prima c’è una news che devi proprio sentire.”
Le ho detto che ero HIV positivo. Lei ha fatto: “E che cazzo, sei frocio pure te? O mi sei diventato di Scientology?” e io “No, macché scienziato? Niente di così drammatico: sono solo HIV positivo, cioè sono sieropositivo. Ho l’AIDS, ecco: A.I.D.S.” ho scandito lettera per lettera e lei ha cominciato a urlare ancora più forte di quando mi ha datto che mi amava e adesso urlava cose non proprio mocciane e non proprio trascrivibili qui su carta, non perlomeno se come me siete gentlements e non volete fare gli zozzi.

E insomma bella raga, questo era più o meno all’incirca a grandi linee approssimativamente quello che è avvenuto a me e ai miei amici e alla Manu ma soprattutto a me durante il periodo della maturità. Adesso convivo con l’AIDS da ormai tre estati che se il Magic Johnson sono 80 anni che ce l’ha ed è ancora vivo guizzante come un pesce non vedo perché non debba farcela pur’io, e comunque se ve lo stavate per caso chiedendo al secondo colpo la matura l’ho passata e poi mi sono iscritto a Giurisprudenza come tutti i Grandi della Terra e ho già dato 2 esami in due anni e mi sono pure messo insieme alla Manu, l’amor de mi vida che lei per fortuna il virus non se l’è beccato, l’è andata proprio di culo ma se posso darvi un consiglio raga voi il goldone mettetelo su sempre che non si sa mai e c’è gente dimmerda in giro come me che può attaccarvelo e insomma tutta questa storia mi ha fatto capire che la vita ti dà degli schiaffi, ti tira dei pugni belli forti proprio nella bocca dello stomaco ma tu devi sapere incassare. Ecco quello che mi ha detto mi padre sul letto di morte: “Francesco, nella vita te devi sapere incassare,” e forse intendeva incassare soldi, questo non lo so, non ho fatto in tempo a chiederglielo che sto stronzo è schiattato lì davanti a me e alla mi povera mamma che lei nella vita di pugni e pure delle mazzate se n’è prese parecchie ma ancora sta in piedi, tiene duro, è forte lei e quando le ho detto che volevo chiedere alla Manu se mi sposava si è messa a piangere e a fare ste cose da femmina e io allora stasera glielo chiedo per davvero con tanto di anello e tutto: “Manu, vuoi tu diventare la signora Merda?”
Cosa, non ve l’ho detto prima? Io di cognome faccio Merda, porcodiqueldiodenoporco. Proprio così, l’unica eredità che m’ha lasciato quello stronzo di mi padre. Cazzo vi ridete, voi? Vi vengo a prendere uno ad uno a casa e vi tolgo dalla faccia quel sorriso da stronzetti, voi con i vostri bei cognomi Rossi Brambilla Baresi Galli Tassotti Maldini o come cazzo vi chiamate. Come? Dite che è meglio se le chiedo: “Vuoi tu Manu farmi l'onore di diventare mi moglie?” senza precisare nomi e cognomi? Così va meglio? Tutti contenti? La accendiamo?

E adesso cazzo fate ancora lì, davanti alle pagine, ai monitor, agli iPad o dove kaiser si leggerà questo mio prezioso testamento spirituale tra 100mila anni? La storia è finita, non ve lo dico com’è andata la scena della proposta perché ancora non lo so nemmeno io com’è andata e poi se ve lo dico il mio prossimo libro non lo comprate più e io i soldi per giocare alle macchinette al bar dove li trovo? Quindi incrociate le dita per me e pregate che la Manu, sta stronza bocchinara, non si scopi qualcun altro e ami solo me e mi dica: “Sì amore mio, lo voglio!” che se mi dice di: “No brutto sieropositivo dimmerda non ti sposerò mai nemmeno se fossi l’ultimo sfigato sulla terra!” vi vengo a pigliare a casa uno ad uno. Bella raga, tutto rego? Ci si becca in giro

e incrociate ste cazzo di dita per me, porcodiqueldiodenoporco!

venerdì 18 giugno 2010

È notte alta e sono sveglio (Capitolo 2)

Leggi l'imperdibile CAPITOLO 1

Capitolo 2
Respiri piano per non far rumore,
ma quando la sganci fai un gran odore
sei chiara come l’alba eeeeh
puzzi come una stalla
Rego raga? I’m back from the darkness and I’m here to stay, forever and ever and ever and always e cioè io non so se ve l’ho già detto ma anche se l’anno scorso m’han messo il debito, sti stronzi dei prof, io ogni tanto mi metto a parlare in inglese acappella e non la smetto più, sono troppo cool, alla faccia tua, English Thatcher. E a proposito di inglesi, vi dicevo prima della pausa per la censura e gli spot pubblicitari della Manu che secondo me non è sta gran figa, ma quando ti guarda con quello sguardo da porka che sembra dirti: “Se ti piglio nel cesso…” beh avete capito, no? Che ve lo dico a fare? E poi è tutta un po’ in carne e c’ha queste due minne mica da poco e io con gli altri cerco di essere poco sfacciato, sapete, non mi sbottono ché senno quelli non aspettano altro per pigliarmi per il culo canticchiando per i corridoi “A France piace la Manu, a France piace la Manu” manco fossero ancora all’asilo, sti stronzi, e però secondo me tra due o tre anni quando la becchiamo in giro tutta dimagrita e senza più i segni di Mururoa in faccia mi diranno tutti: “Epperò c’avevi ragione, pisellone” e io mi mangerò i coglioni perché non me la sono scupata e tutti mi diranno: “Certo che sei proprio un finocchio” e io ricorderò loro come allora (cioè adesso, se siete tardi e non riuscite a seguire la velocità della luce più veloce della luce del mio pensiero) fosse cicciobella e butterata e loro mi diranno: “Sei proprio un finocchio lo stesso” e allora penso che forse dovrei scuparmela, la Manu. Adesso. Ora. Fanculo. Cogli quel cazzo di attimo fuggente. The Time is now and life is now, lo dice Totti e pure quella gran gnugna di sua moglie.
Notte prima degli esami, dice invece quel coglione di Venditti. Notte giusta per scupare e farle perdere la tramezza, alla Manu, altroché. Ché lei dice di averlo già fatto, che l’anno scorso al mare ha conosciuto questo principe d’Inhilterra che si chiamava William e l’ha trattata come una principessa e una sera in riva al mare cioè in un lampo le ha tolto le mutandine e l’hanno fatto e lei ha cominciato a sanguinare e lui si è preso male ed è scappato e poi è scoccata la mezzanotte e la carrozza si è trasformata in una zucca. Ma io mica ci credo a tutta questa storia. Al massimo si sarà fatta prendere il culo da un hooligan inglese che le ha ruttato in faccia prima di baciarla e dopo essersela fatta magari s’è pure cagato nelle mutande perché la sera in riva al mare fa freddo e se hai lo stomaco delicato, ti va tutto sottosopra, Manu o non Manu la brezza marina fa sempre il suo bell’effetto bastardo.
“Manu, sto arrivando. Stasera facciamo all’amore,” ho voglia di scriverle con un murales di fronte a casa sua, ma poi penso che se lo vede su mamma so cazzi amari e quella non la fa uscire più di casa, altroché fare all’amore in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto il mondo. Meglio che me ne sto a casa tranquillo. O forse no?

Bella raga, io non sto tutto rego. La sveglia è suonata che io avrò chiuso gli occhi dan minuto uno, c'ho in faccia sto blackholesun e nemmeno mi riesco a ricordare quello che ho fatto ieri notte, notte prima dei cacchio di esami e la Manu me la sarò bumbata o nun me la sarò bumbata? Non riesco a ricordarmi nemmeno come mi chiamo, chi sono e cosa ha fatto l’Italia nell’ultima partita, ma è meglio che mi incammino che sennò gli esami non me li fanno più fare, non mi chiamo mica Vaporidis, io.
“Bella raga, allora siete pronti per ‘sti esami?” attacco io e loro cioè mi fanno “Bella Franci, tutto rego,” e io gli faccio “Ma cioè, siete carichi?” e loro “Stica,” e io “Allora scialla,” e loro “Ci si becca dopo” e io “Hasta alla vista!” e loro “Cosa? Ma che hai ingoiato, una Wikipedia stamattina?” e io “Sì, cioè, volevo dire: alla prossima,” e loro “Bella fra” e poi sono entrato.
Io di solito sono un tipo tutto tranqui, sciallato, cioè me la godo, la vita. Però adesso il cuore mi faceva turuturu turuturu unzaunzaunza uuu uuu stomp stomp stomp uuuuuiiiiiiiiiiii come fa quel pezzo all’incirca per 8 minuti e 31 secondi sulla compila del Gianlu scaricata dal podcasting di m2o. Nnammerda, se proprio volete un mio parere tecnico tattico, ma se lo chiamate al cellu non diteglielo che lui è uno preciso e con ‘ste cose della musica si incacchia una cifra e se gli dite che la musica che ascolta lui fa schifo e non è la più figa in circulation in the world è capace di attaccarvi il telefono in faccia anche se quando lo chiamate lo ricaricate di 1 centesimo all’ora e poi se la piglia pure con il sottoscritto che poi sarei io. Quindi capito raga? Non fatemi scherzi che il Gianlu è l’amico più amico che c’ho nella vita per me è come un fratello e poi se si incacchia non viene più a giocare al calcetto e mi tocca stare in porta a me, porcodiqueldiodenoporco. Entro e faccio gli esami, mi viene in mente che la Manu sì, me la sono scupata ieri sera, cioè intendevo che c’ho fatto all’ammore ed è stato bellissimo e la tramezza ce l’aveva ancora, sta bugiarda e poi nel mezzo degli esami c’ho un calo di zuccheri, di pressione o di non so cosa e svengo.

Bella raga, io non sto rego. Non sto rego per nada. Sono arrivati i risultati degli esami: positivo.
Positivo all’HIV. Positivo anche il Massy, che in un primo momento ha esultato “Eddaje maggica Roma!” poi quando il dottore gli ha detto che non era una bella cosa essere sieropositivo ha reagito gridandogli contro: “Anfame d’un laziale, io te rovino, atte!” ma l’unica cosa ad essere rovinata era la nostra vita. “Forse non ci dovevamo andare, con quelle zoccole, ad Amsterdam”, gli faccio io e lui sta zitto perché sa che in fondo in fondo stavolta c’ho proprio ragione. Ché potevo dare ascolto alla mi mamma, quella poverina, che mi fa: “Ma che non ci puoi andare in Inghilterra in vacanza studio a studiare l’inglese tu, come fanno tutti gli altri? Che ci impari, ad Amsterdam, digrazieto?” e forse c’aveva ragione lei. E se sti esami del sangue sono andati nnammerda, pensate un po’ che alla matura m’hanno pure segato. Ma almeno una lezione raga a sto giro l’ho imparata. Quando vai con una troia, mettiti sempre su il goldone.
Notte prima degli esami, canta Venditti. Ma vattelo a pigliare in culo da un bafana bafana, brutto pezzodimmerda. Questa notte è ancora nostra? Sì vabbè, ma io domani m’ammazzo.

giovedì 17 giugno 2010

È notte alta e sono sveglio (Capitolo 1)

Il mio nuovo racconto (spero divertente) d’inizio estate, diviso in tre veloci capitoli.
Preciso: NON autobiografico. Preciso: NON ispirato al film Notte prima degli esami. Preciso: NON ispirato alla canzone Notte prima degli esami Preciso: NON ispirato alla canzone Ancora (quindi Fausto Brizzi, Antonello Venditti ed Eduardo De Crescenzo, giusto se ve lo state chiedendo: non vi dò neanche una lira).

Capitolo 1
È notta alta e sono sveglio
e mi ammazzo di seghe.
Bella raga, tutto rego? Domani ci sono i cazzo di esami e sto in fissa. Cioè, voi forse ci sarete già passati e sapete quanto è dura. Dura quanto sfilare le mutandine alla Elisa Peroni della terza A, quella suora dimmerda. Il mio amico Gianlu le ha mandato tipo 147 mex e l’ha portata a vedere tutti i film usciti al cine con Vaporidis (che poi non è che sono molti perché di coglioni che fanno fare i film a Vaporidis per fortuna del Gianlu ce ne stanno pochi) prima di farsi fare un pompino. E ha detto che non era neppure un granché e che il suo gatto succhiava meglio. Come fa a saperlo io non so andate a chiederlo a lui: il suo numero è 347666666666 e se c’avete la Tim Tribù gli parlate pure aggratis, allo sfiga.
Bella raga, vi dicevo… anzi no, non ve lo dicevo ma ve lo dico ora: sto guardando un pornazzo scaricato da eMule che è tipo troppo bello e ci sono le tipe con le tette troppo grosse ma a me mi si rizza solo quando penso alla Olga della quarta F. Una figa russa stratosferica, raga. Voi una così non l’avete mai vista neanche in cartolina e neanche su quei siti illegali che c’avete tra i preferiti del brawzer. Epperò c’è anche un’altra a cui penso in questa notte prima degli esami ché per lei provo pure dei Sentimenti con la S di Sesso maiuscola ma non fatemi scoprire troppo che anche se fa caldo io preferisco rimanere sempre coperto epperò io la amo, credo. Come chi? Sfigati! Ormai lo sanno tutti nella mia classe e in mezza scuola anche se io nego sempre. Sì, mi piace la Manu, ma tenetevela per voi sta cosa, tenetevela.

Raga, ancora lì? Non c’avete proprio un cazzo d’altro da fare, eh? E allora massì vi dico del Massy, che io chiamo anche Mista Massy perché è l’aiuto dell’aiuto del Mister della squadra di pulcini del Binasco e poi perché suona bene, ecco ve lo introducevo come si fa con i grandi personaggi sebbene non è che sia troppo sicuro che sia tutto sto personaggio, comunque il Massy è un milanese doc cioè suo papà è Il Bauscia più bauscia che sbauscia che io conosca e la madre è tipo la cuggina della sorella della pronipote Moratti ma lui, il Massy, non so perché ma si ostina sempre a parlare in romanaccio. Dice che nella cumpa uno che parla in romanaccio ce vò anche se non se pò sentì e mi ripete sempre “Ah Francè, se te dico che ce vò, ce vò,” ma secondo me quello o è rimasto fulminato da piccolo chè suo papà, Il Bauscia, a Natale mette su tutte quelle luci ché le vedi fin dallo spazio profondo e secondo me una bella scossa al Massy un Natale dei tanti gliel’han data, o sennò quello ha visto troppi film del Moccia, ha visto. Che poi la Manu m’ha detto che nei film del Moccia parlano tutti in romanaccio solo perché lui è un regista troppo neo-realistico, come De Sica Christian e cioè visto che le sue storie sono ambientate tra ragazzi veri della Roma vera cioè devono parlare proprio così, se no che neo-realistico del cacchio è? Ma io della Manu non è che mi fido al 100percento al massimo al 50 Cent, perché secondo lei Kubrick è quello che ha inventato il cubo e io ho cercato su Google e ho capito che è una grandissima stronzata, perché il cubo l’ha inventato Picasso che era un cubista e la Manu dice che non è vero e lo chiama Picazzo e secondo lei lo chiamano così perché aveva il cazzo a forma di cubo e cioè io le faccio: “Ma tu sei fuori, bella mia. Tu sei fulmi,” e lei poi a quel punto mi sorride e io mi sciolgo tutto e non capisco più un kaiser e quindi finisco per dirle: “Quante ne sai, Manu? Quante cazzo ne sai? Sei un pozzo di scienza, sei!” anche se l’unico suo pozzo in cui mi getterei è quello che ha in mezzo alle… beh, avete capito. Che ve lo dico a fare? Che mi volete, far fare lo zozzo qui davanti a tutta questa folla? Io non lo sono, zozzo. Sono un vero gentlement, io.
La Manu poi non è che sia sta gran strafiga, dettotradinnoi amicici. È carina e tutto, ma nella classifica delle più fighe della classe è arrivata solo ottava su dodici e tra l’altro nelle ultime due posizioni ci sono la Erika, che poveretta è la mongospastica dell’istituto con l’insegnante di sostegno sempre dietro al culo che secondo me se la vuole pure fare e il Christian, che l’abbiamo messo nella classifica delle ragazze per pigliarlo per il culo, lui che fa tutte ste cose da effemminato e si ascolta i Jonas Brothers e i gruppi emo e i Tokio Hotel e c’ha l’astuccio di Hello Kitty. Però io la Manu ce l’avrei messa più in alto, nella hit-parade, perché cioè sì, è un po’ chiatta e c’ha la face sempre piena di buchi che certe mattine sembra le sia esploso in faccia l’Eyjafjallajokull, non un brufolo. Venga messo agli atti lo sbattone che ho fatto a googlarmi il nome del vulcano su cui l’altro giorno ho anche scritto un tema troppo bello che collegava la nube di cenere islandese con la nube di Lost e la prof quella tarda non c’ha capito una sega e mi ha dato D+ e il + dice che me l’ha dato solo perché sono stato davvero fantasioso. Sta stronza. Ma se ci becchiamo per strada il giorno che m’hanno dato la patente e il giorno che miei mi hanno comprato una macchina e magari quel giorno non la usa quella rompicojoni de mi sorella vedi che tè faccio, ah stronza. Anvedi adesso che me metto a parlare come il Massy, sto gran fijo de ‘na mignotta pure lui e il Bauscia di suo padre quel gran stronzo e pure la Moratti sta gran putt&%£%$£&&%$&%£&$
CENSURA

(leggi il CAPITOLO 2)
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