Immagine tratta da Letters to Juliet, NON dal nuovo film di Moccia |
Letters to Juliet
(USA 2010)
Regia: Gary Winick
Cast: Amanda Seyfried, Christopher Egan, Vanessa Redgrave, Gael Garcia Bernal, Franco Nero, Luisa Ranieri, Marina Massironi, Milena Vukotic
Un film, e per giunta un film americano, con Max Pezzali (per la precisione “Un giorno così” degli 883) in colonna sonora parte già male. Anzi, diciamo che per quanto mi riguarda ha già un piede nella fossa. Se ci aggiungiamo anche una sequela di stereotipi sull’Italia e un ritmo da crociera sbadigliosa più che da road movie le cose non vanno poi molto meglio, per questa commediola romantica. Per fortuna allora che oltre a quella merda di Pezzali trovano spazio sonoro anche pezzi di Malika Ayane e una rispolverata “Sono bugiarda” di Caterina Caselli.
Ma le (poche) note positive arrivano dal cast più che dalla musica. La protagonista è la biondina Amanda Seyfried, lanciata dalla serie Veronica Mars (era la Laura Palmer della situazione), da un esilarante ruolo da perfetta svampita in Mean Girls e dai balli & danze di Mamma mia; ultimamente però la sua carriera sta prendendo una piega leggermente preoccupante, tra film troppo smielati come questo o come il drammone sparksiano Dear John e quella gran boiata di Chloe – Tra seduzione e inganno. Peccato perché lei è brava, o almeno diciamo bravina.
In Letters to Juliet, la Seyfried parte per una pre-luna di miele con il futuro marito, lo chef Gael Garcia Bernal (sì, il Che de I diari della motocicletta e il protagonista dello splendido L’arte del sogno). Dove andare, se non nella romanticissima Verona, la città di Giulietta Capuleti? Romantica lo sarebbe, peccato che Gael Garcia Bernal giochi la parte del peggior boyfriend del mondo: non tradisce la tipa, non è che si droghi, nemmeno la picchia. Semplicemente è un idiota che anziché passare il tempo con lei se ne va in giro ad assaggiare tartufi o a partecipare a eccitantissime aste di vini. Aste di vini???
Esatto: è uno dei più grandi idioti patentati mai visti al cinema.
Immagine sempre tratta da Letters to Juliet, NON dal nuovo di Aldo, Giovanni & Giacomo |
La Seyfried lasciata tutta sola nel paese dù sole allora che deve fà, se non andarsene in giro? Pure lei non è che si dia alla pazza gioia, va detto: si unisce infatti a un club di perpetue (comprendente Luisa Ranieri, la mitica Marina Massironi e la moglie di Fantozzi Milena Vukotic!) che si occupano di rispondere a tutte le lettere lasciate sotto il terrazzo della Giulietta shakespeariana. Pensavo fosse un’invenzione hollywoodiana, ma invece queste signore dovrebbero esistere veramente, almeno stando a vedere questo sito…
Guarda caso, l’americana in vacanza sgama subito una lettera rimasta nascosta per tipo 50 anni e decide di risponderle. Vanessa Redgrave leggendo la sua risposta maledisce la lentezza delle poste italiane e quindi si precipita immediatamente dall’Inghilterra fino a Verona insieme al giovine a affascinante nipote e i tre decidono di partire così alla ricerca dell’amante perduto dalla vecchina. Inevitabilmente tra i due scatterà intanto la scintilla (intendo tra la Seyfried e il nipote, non tra la Seyfried e la vecchina). Alla faccia di Gael Garcia Bernal che si fa le seghe alle aste dei vini!
Immagine pure questa tratta da Letters to Juliet, NON da The Hills |
A interpretare il giovane englishman in Verona c’è la new entry Christopher Egan, un mix tra Ryan Philippe, lo psicopatico Spencer di The Hills e Heath Ledger (a livello recitativo vale per ora appena un mignolino di Heath Ledger, ma staremo vedere cosa combina in futuro…).
Tra un cameo di Fabio Testi e varie markette a manetta di Lancia e 500 (che dietro ci sia lo zampino di Marchionne per renderle cool al pubblico USA? Certo che sì!) il film si lascia anche vedere, grazie agli attori citati e a una sempre fascinosa ambientazione italica, ma è una romcom piuttosto piatta e senza la benché minima idea originale. E poi la presenza di Max Pezzali in colonna sonora proprio non mi è ancora andata giù…
(voto 5-)