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venerdì 5 dicembre 2014

I CULT DI PENSIERI CANNIBALI – MEAN GIRLS





Mean Girls
(USA, Canada 2004)
Regia: Mark Waters
Sceneggiatura: Tina Fey
Ispirato al romanzo: Queen Bees & Wannabees di Rosalind Wisenman
Cast: Lindsay Lohan, Rachel McAdams, Lacey Chabert, Amanda Seyfried, Lizzy Caplan, Daniel Franzese, Jonathan Bennett, Tina Fey, Amy Poehler, Tim Meadows, Neil Flynn, Ana Gasteyer, Rajiv Surendra
Genere: perfido
Se ti piace guarda anche: Ragazze a Beverly Hills, Gossip Girl, Suburgatory

Quando penso a un film perfetto da un punto di vista registico, mi viene subito in mente 2001: Odissea nello spazio.
Quando penso a una pellicola che non potrebbe essere recitata in maniera più perfetta, il mio pensiero (cannibale) corre a Il silenzio degli innocenti.
Quando penso a una sceneggiatura perfetta, tra i primi titoli che mi vengono in mente c'è invece... Mean Girls. Proprio così. Sto delirando?
Può darsi, ma per quanto mi riguarda Mean Girls è un piccolo capolavoro. Un film teen che rasenta la perfezione, in cui al suo interno c'è tutto quello che ci deve essere. Impeccabile non solo a livello di script, ma pure nella scelta del cast.

"Un piccolo capolavoro???
Ma taci Cannibal, Mean Girls è un GRANDE capolavoro!"

lunedì 13 ottobre 2014

BLOG WAR - BIMBIMINKIA VS. TAMARRIMINKIA: I FILM TEEN





Vi erano mancate le Blog Wars?
Probabilmente no. Il sottoscritto Cannibal Kid e il suo blogger rivale Mr. James Ford oggi e domani ve ne propongono comunque una nuova, vi piaccia o meno. Qual è il tema di questa nuovissima battaglia?
Io ho proposto 10 film adolescenziali tra i miei preferiti e tra quelli che immaginavo lui non avesse mai visto (lasciando fuori pellicole che sapevo aveva già guardato come Donnie Darko, Il giardino delle vergini suicide, Spring Breakers etc.) e lui li ha commentati nel suo solito vergognoso modo nel post che trovate qui sotto.
Domani invece troverete me alle prese con una decina di orripilanti filmetti action selezionati apposta per il mio dispiacere da Ford, per la seconda parte di questa super doppia sfida incrociata Teen VS. Action.
Via adesso al primo tempo e lascio (purtroppo) la parola al mio nemico.
Cannibal Kid


Sono passati anni, ormai, dalle prime schermaglie sfruttando i commenti sul blog di uno o dell'altro, eppure la rivalità tra il sottoscritto e Cannibal Kid non si è certo sopita: anzi, al contrario, ha finito per evolversi, spostando il campo di battaglia dalle semplici visioni spesso e volentieri diametralmente opposte alle Blog Wars, che hanno finito per tenerci impegnati a più riprese come fossero i momenti clou di un botta e risposta che ogni settimana ci concediamo nella rubrica dedicata alle uscite in sala.
Dall'ultima battaglia è passato parecchio tempo, e per il ritorno sugli schermi abbiamo pensato a qualcosa di speciale, che è costato ad entrambi fatica e dolore, oltre ad una preparazione decisamente più impegnativa che in altre situazioni: una Blog War dedicata ai due generi simbolo dei suoi protagonisti, i film action e quelli teen.
Dunque, così come il mio sgradevole antagonista ha dovuto sciropparsi dieci pellicole più che tamarre scelte dal sottoscritto, io ho dovuto fare fronte ad una sequela di filmetti da ragazzini scelti dal discutibile quanto indiscusso ragazzino - anche se ormai non più tanto - della blogosfera.
Come se non bastasse, per l'occasione abbiamo deciso di sfoderare anche una classifica che possa esprimere il gradimento che abbiamo cercato di manifestare rispetto ai titoli proposti dal nostro avversario: oggi tocca alla più che discutibile lista firmata Katniss Kid, la più pusillanime fighetta che il mondo della critica cinefila abbia mai conosciuto.
Se così si può dire, dunque, buona visione.
MrFord


domenica 28 novembre 2010

Ragazza facile (per essere eleganti e non usare la parola con la P, o quella con la T, o quella con la Z)

Easy A
(USA 2010)
Regia: Will Gluck
Cast: Emma Stone, Penn Badgley, Amanda Bynes, Alyson Michalka, Thomas Haden Church, Stanley Tucci, Patricia Clarkson, Lisa Kudrow, Dan Byrd, Cam Gigandet, Malcolm McDowell
Genere: high school
Links: IMDb, mymovies
Se ti piace guarda anche: Mean Girls, La ragazza della porta accanto, Saved!, Benvenuti a Zombieland, Sixteen Candles – Un compleanno da ricordare, The Breakfast Club

Se siete alla ricerca della definizione di commedia brillante, potete anche smettere di rovistare Wikipedia e guardarvi questo “Easy A”.
Ci sono sceneggiature scritte talmente bene da farti invidia e questo è uno di quei casi in cui c’è da rosicare parecchio. La trama è piuttosto semplice, niente di sconvolgente o di mai visto prima: una ragazza del liceo piuttosto anonima a un certo punto diventa la “gossip girl” del momento, la ragazza più chiacchierata della scuola per una storia finta messa in giro da lei stessa.
Da lì in poi la vicenda le scappa sempre di più di mano e finisce, in una maniera analoga a quanto succede a Lindsay Lohan in “Mean Girls” o alla protagonista della lettera scarlatta (da qui la A del titolo), per diventare ciò che non avrebbe mai creduto possibile: non una zoccola qualunque, ma LA zoccola dell’intera scuola.

Ok, storia adolescenziale carina e tutto ma non è questo il punto di forza del film. Questa commedia infatti ha ritmo, battute ironiche, esilaranti, ficcanti sparate a raffica una dietro l’altro bang bang, però allo stesso tempo riesce anche a riflettere in maniera affatto superficiale sulla questione non solo della popolarità a scuola, bensì su come tutti nella vita ci costruiamo un’immagine e veniamo recepiti dagli altri. Per ciò che siamo veramente, oppure per voci e bugie messe in giro, magari costruite ad arte da noi stessi. E allora cosa è reale e cosa è finzione? Una domanda che si pone “Inception” ma, seppure in maniera infinitamente meno complessa, pure questa travolgente commedia.

In stato di grazia la protagonista Emma Stone, una rossa uragano già vista nell’altrettanto strepitoso “Benvenuti a Zombieland” e che potrebbe seguire le orme di Lindsay Lohan ma anche no. In “Easy A” è una vera forza della natura, sexy e divertentissima allo stesso tempo, perché -fanculo!- ma chi l’ha detto che una non può farti ridere e fartelo venire duro allo stesso tempo? E la cosa non  implica che lei debba ridere della tua erezione.
Nel resto dell’ottimo cast ci sono Penn Badgley di “Gossip Girl”, l’insopportabile ma qui invece simpatica Alyson Michalka della serie tv sulle cheerleaders “Hellcats”, la stralunata Phoebe di “Friends” Lisa Kudrow, un ottimo Stanley Tucci in versione papà e un cameo persino per Alex il Drugo Malcolm McDowell.

Oltre a “La lettera scarlatta” di cui questo film è quasi uno stravolto remake moderno, c’è ampio spazio anche per una divertente presa per il culo del puritanesimo cristiano alla “Settimo cielo” e uno splendido omaggio alle commedie anni ’80 di John Hughes. E a questo proposito, il film può essere considerato una sorta di update all’epoca di YouTube e iPhone dei suoi film. Quale miglior complimento per una pellicola adolescenziale?
(voto 8)

In Italia esce il prossimo 4 marzo, ma in rete è già available in inglese con sottotitoli italiani.

giovedì 18 novembre 2010

Oh Lindsay

Lindsay Lohan secondo me è un’ottima attrice. Lo so che questa affermazione farà immediatamente diminuire il counter dei lettori di questo blog di qualche unità, ma prima fatemi spiegare: Lindsay Lohan in fase pre-cocaina era davvero un talento emergente del cinema.
A soli 12 anni fa il suo esordio in “Genitori in trappola” e interpreta la parte di due gemelle diverse, una l’opposta dell’altra: una double performance da far invidia persino al campione del genere Edward Norton. Quindi in “Quel pazzo venerdì” si sdoppia di nuovo, visto che è una teenager che fa cambio di personalità con la madre Jamie Lee Curtis e a 18 anni diventa poi una superstar globale con “Mean Girls”, secondo me una delle commedie più cattive e divertenti degli ultimi anni e in cui Lindsay L offre ancora un’altra grande performance, probabilmente la migliore della sua carriera.

Di lì comincerà però lo sfacelo, almeno per l’opinione pubblica, tra i fiumi di alcool, droga, alcool, storie lesbo, arresti, ingressi e uscite dalla rehab, casini famigliari vari e qualche film non proprio riuscito: l’evitabilissimo remake “Herbie – Il super maggiolino”, le commedie così così “Baciati dalla sfortuna” e “Donne, regole e tanti guai!” e un annunciato cameo nel prossimo “Natale in Sudafrica” cui però non voglio credere, perché ci saranno pure modi migliori per pagarsi la droga che non fare un film di Neri Parenti, anche se Belen probabilmente conosce i giri giusti per procurarsi la roba.
Nonostante questo la carriera di Lindsay è comunque proseguita anche con ruoli in film validi e lavori per grandi registi: “Bobby” sull’omicidio di Bob Kennedy, “Chapter 27” sull’omicidio di John Lennon (che sia fissata con gli assassini di personaggi famosi?), l’ultimo film di Robert Altman “Radio America”, lo spettacolare “Machete” di Robert Rodriguez (di cui qui sotto vi propongo una scena assolutamente a caso).


In attesa di vederla nel temibile, fin dal titolo, “Incinta o quasi”, ho allora recuperato il criticatissimo “Il nome del mio assassino”, film che ha una media voto ridicola su Internet Movie Database (3,6!) e nel 2008 ha fatto incetta di Razzie Awards, gli Oscar per le pellicole più brutte. Qui Lindsay interpreta di nuovo un duplice ruolo ed è riuscita ad aggiudicarsi il Razzie di peggior attrice per entrambe le parti, un vero record!

Il nome del mio assassino
(USA 2007)
Titolo originale: I know who killed me
Regia: Chris Sivertson
Cast: Lindsay Lohan, Julia Ormond, Neal McDonough, Brian Geragthy, Gregory Itzin, Jessica Rose
Genere: noir?
Links: IMDb, mymovies
Se ti piace guarda anche: Boxing Helena, Inseparabili

Amate Lindsay Lohan? La odiate? In entrambi i casi avete delle buone ragioni per vedere questo film: se la amate, Lindsay è sempre maledettamente sexy (anche quando a un certo punto le vengono amputati un braccio e una gamba) e interpreta un’altra volta un ruolo doppio, di cui uno è quello di una spogliarellista! Se invece la odiate, vi divertirete a vederla torturata alla grande.

“Il nome del mio assassino” è certo un film porcata, ammettiamolo subito: confuso, sconclusionato, assurdo in maniera assurda. Detto questo, secondo me non è stato completamente compreso dalla critica che lo ha massacrato. E forse non è stato capito nemmeno dal regista stesso, perché questo in realtà non è un thriller-noir serio, questa è una parodia del genere. Poco importa che questo Chris Sivertson forse non ne avesse l’intenzione, ma il film è estremamente divertente nel suo susseguirsi di situazioni improbabili e senza senso, con qualche tentativo di imitare persino nientepopodimenoche David Lynch.

La storia è quella di Aubrey, una studentessa modello aspirante scrittrice che viene misteriosamente sequestrata da un pazzo maniaco. Quando la ritrovano, ha un braccio e una gamba amputati ma soprattutto crede di essere un’altra persona: Dakota, una spogliarellista parecchio sboccata e zoccola. In un misto tra un thriller, un soft porno, un noir non riuscito e una parodia (questa riuscita) di un noir, ci sono un sacco di scene che fanno veramente morire dal ridere e di trovate che lasciano a bocca aperta per lo stupore, fino a un finale davvero ma davvero pessimo. Però come si fa a voler del male a una porcata così ben congegnata?

Talmente uno scult totale da risultare quasi un cult.
(voto 6+)

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