Ecco che cosa si sono detti veramente i protagonisti del matrimonio dell'anno.
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domenica 20 maggio 2018
lunedì 18 dicembre 2017
Persone dell'anno 2017 – Gli esseri umani che hanno segnato l'annata
Quest'anno si cambia. Il vecchio premio “Man of the Year” va in pensione e lascia spazio al “Person of the Year”. Benvenuto nel mondo moderno, Pensieri Cannibali!
Chi sono le persone che più hanno segnato il 2017, almeno per quanto riguarda l'immaginario della pop culture coperto da questo blog?
Ecco 10 uomini e donne che in qualche modo hanno lasciato un'impronta importante sul sentiero percorso negli ultimi 12 mesi.
martedì 30 agosto 2011
Suits for my sweets
Suits
(Serie tv, stagione 1)
Rete americana: USA Network
Rete italiana: non ancora arrivato
Creato da: Aaron Korsh
Cast: Gabriel Macht, Patrick J. Adams, Meghan Markle, Rick Hoffman, Gina Torres, Sarah Rafferty, Tom Lipinski
Genere: avvocati cool
Se ti piace guarda anche: The Good Wife, Damages, Mad Men, Fairly Legal, Eli Stone
Gli avvocati possono essere cool? Se pensate a Perry Mason, la risposta probabilmente è no. Se pensate a Ally McBeal, lei era simpatica e tutto, ma era anche più sfigata che cool. Se poi vi viene in mente Ghedini, allora siete proprio fuori strada.
Da adesso però per fortuna ci sono due nuovi avvocati in città che sono pronti per diventare i vostri nuovi idoli. Egocentrici, sbruffoni, troppo sicuri di sé eppure idoli. O forse idoli proprio per tutti questi motivi.
Gabriel Macht interpreta l’avvocato in grado di risolvere qualunque situation meglio di The Situation di Jersey Shore e in grado di vincere qualunque causa, una sorta di Lionel Hutz dei Simpson al contrario quindi, ed è anche un selfish motherfucker che pensa solo a se stesso, al suo interesse personale e sembra incapace di una relazione stabile o di vere amicizie. In pratica è il nuovo Christian Troy (il mitico chirurgo plastico di Nip/Tuck): appassionato di soldi, auto costose, belle donne e vestiti firmati. Ma è anche una sorta di Don Draper moderno e da qui è nato qualche affrettato paragone con Mad Men, per il resto invece piuttosto distante da questo Suits, oppure un Patrick Bateman solo meno American Psycho, visto che (al momento) non ha ancora ammazzato nessuno.
Nella vita glamour ma anche solitaria dell’avvocato, irrompe un giorno il suo possibile erede interpretato da Patrick J. Adams, uno da tenere d’occhio anche in prospettiva futura. Mentre sta facendo i colloqui per assumere un nuovo associato del suo studio legale, nel suo ufficio fa letteralmente irruzione un giovane talento portento che stava scappando dagli sbirri per una consegna di droga finita male. Il ragazzo non ha conseguito la laurea, ma è una sorta di genio del cazzo cui basta leggere un libro una volta per comprenderlo e memorizzarlo perfettamente. Vedendo un giovane se stesso in questo fenomeno, l’avvocato decide di assumerlo al volo, fingendo si sia laureato ad Harvard e da lì in poi, laurea o non laurea, i due saranno così pronti a formare una nuova coppia di colleghi/amici degna di serie come Breaking Bad o il già citato Nip/Tuck.
Suits è una serie con un gusto leggero, frizzante, con due protagonisti molto forti, in grado di fare già scintille nei primi episodi e di prometterne ulteriori in quelli futuri. Intorno a loro promette bene Meghan Markle, gnoccolona esperta nelle ricerche legali cui manca solo un esame per diventare un avvocato vero e ad aiutarla nell’impresa potrebbe farsi avanti proprio il giovane avvocato truffatore, suo possibile probabile interesse sentimentale. Ulteriori sviluppi potrebbero poi arrivare dal rapporto di complicità ma anche rivalità tra i due avvocati, mentre qualche ulteriore momento divertente è assicurato dall’altro associato, il rivale della coppia di protagonisti, interpretato da Rick Hoffman, una facia da pirla già vista come guest-star in mille e più altre serie tv.
Come limite, o almeno io lo vedo come un limite, c’è la presenza di trame autoconclusive, con i singoli casi legali che vengono risolti nel giro di una singola puntata. Per quanto riguarda la trama orizzontale invece ho qualche dubbio in più, ma l’efficacia e la coolness con cui sono costruiti i personaggi principali lascia ben sperare riguardo alla tenuta sulla lunga distanza della serie. Anche se poi, per quanto ami autocelebrarmi, non sono Nostradamus o Donnie Darko, e quindi non posso prevedere ogni cosa. Per intanto USA Network l'ha già giustamente confermato per una seconda stagione.
Se di solito non mi appassiono molto alle serie legali, negli ultimi tempi continuano a spuntarne fuori di ottime in grado di smarcarsi dalla noia delle sedute di tribunale, vedi Damages, The Good Wife, il nuovo Fairly Legal e ora pure questo elegante spassoso Suits.
E allora dimenticate Ghedini: gli avvocati possono essere cool. Parecchio cool.
(voto 7+/10)
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