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martedì 2 gennaio 2018

I peggio film 2017





Ta-dan. Il momento più temuto dai cineasti e pure dagli spettatori cinematografici di tutto il mondo è arrivato. Sono uscite le nomination dei Razzie Awards?
No, mi riferisco ai peggiori film dell'anno secondo il discutibile, quest'anno credo più che mai, giudizio di Pensieri Cannibali. Tra porcatone terrificanti e pellicole che una buona parte di mondo tranne me considera dei Capolavori, tra campioni d'incasso e lavori firmati da alcuni dei più osannati registi sulla faccia della Terra, ecco 10 visioni che io personalmente non ho ancora digerito.


Flop 10 2017 di Pensieri Cannibali

lunedì 13 febbraio 2017

La battaglia di Hacksaw Ridge e il primo obiettore di coerenza della Storia





La battaglia di Hacksaw Ridge
Regia: Mel Gibson
Cast: Andrew Garfield, Teresa Palmer, Vince Vaughn, Luke Bracey, Sam Worthington, Hugo Weaving, Rachel Griffiths


La battaglia di Hacksaw Ridge è un film che parla... della battaglia di Hacksaw Ridge, of course, ma anche e soprattutto di Desmond T. Doss, il primo obiettore di coscienza nella storia dell'esercito degli Stati Uniti.
Desmond era un tipo fortemente contrario all'uso di qualunque arma è questa è una scelta che io apprezzo, ma non condivido al 100%. In alcuni casi secondo me le armi servono. Ad esempio per difendere il mondo del Cinema da porcatone come questo film. Per farlo, la mia scelta è quindi quella di scendere in trincea e imbracciare le armi più potenti in assoluto, che sono anche le mie preferite: le parole.

giovedì 2 febbraio 2017

Smetto quando voglio – Di co-condurre questa rubrica





Tra sequel e film bellici, questa settimana nei cinema rischia di provocare più delusioni che non sorprese positive, e soprattutto rischia di scatenare un nuovo conflitto ben più preoccupante di quelli mostrati sul grande schermo: l'eterna guerra bloggare tra me e il mio nemico nonché co-conduttore di questa rubrica James Ford. Una rivalità che negli ultimi tempi sembrava essersi leggermente sopita, ma che sta ora tornando più forte che mai. Bene così!


Smetto quando voglio – Masterclass
"E chi se lo immaginava che, nel 2017, picchiare Ford fosse ancora considerato un reato?"

mercoledì 1 luglio 2015

Mad Mel





In attesa dell'attesa (???) recensione di Pensieri Cannibali di Mad Max: Fury Road, ecco un ripassone veloce dei primi tre capitoli della saga.

Interceptor
(Australia 1979)
Titolo originale: Mad Max
Regia: George Miller
Sceneggiatura: George Miller, James McCausland
Cast: Mel Gibson, Joanne Samuel, Hugh Keays-Byrne, Steve Bisley, Lisa Aldenhoven, Roger Ward, Tim Burns, David Cameron
Genere: (poco) distopico
Se ti piace guarda anche: gli altri Mad Max


Più che un film distopico, Interceptor mi è sembrato un film di sto... BEEP!

lunedì 8 settembre 2014

I MERCENARI 3 – THE EX ACTORS





I mercenari 3 – The Expendables
(USA, Francia 2014)
Titolo originale: The Expendables 3
Regia: Patrick Hughes
Sceneggiatura: Sylvester Stallone, Creighton Rothenberg, Katrin Benedikt
Cast: Sylvester Stallone, Jason Statham, Mel Gibson, Arnold Schwarzenegger, Dolph Lundgren, Randy Couture, Terry Crews, Wesley Snipes, Kelsey Grammer, Antonio Banderas, Kellan Lutz, Ronda Rousey, Glen Powell, Victor Ortiz, Jet Li
Genere: old school
Se ti piace guarda anche: I mercenari 1 e 2, Il grande match

Il gioco è bello quando dura poco, recita un proverbio, uno di quelli che piacciono tanto ai vecchi e che quindi Sylvester Stallone e amici dovrebbero conoscere bene.
Che poi il gioco fosse bello, è ancora tutto da vedere. I mercenari 1 e 2 erano sì film più o meno decenti, almeno all’interno del loro genere, ma certo non è che fossero delle robe così memorabili. Il primo poteva vantare dalla sua parte la carta nostalgia, con il recupero di un certo modo di fare cinema action andato (per fortuna) perduto negli anni Ottanta, mentre il secondo riusciva a spremere tale spunto quel tanto che bastava per non annoiare troppo. Adesso però finiamola. Adesso però con questo terzo modestissimo episodio è ora di dire basta!
L’effetto nostalgia si è trasformato in una tristezza infinita. A vedere i sempre più anzianotti Sly & Schwarzy & Dolph Lundgren & Mel Gibson combattere, sparare, menar le mani e saltare per aria si prova solo una gran pena. Nella vita bisogna sapere quando è ora di smetterla e farsi da parte. Una lezione che a un certo punto del film lo stesso Stallone sembra aver compreso. Messi in un angolo i suoi vecchi (e con vecchi intendo proprio vecchi) amici, recluta alcune nuove leve per dargli una mano a sconfiggere il suo eterno nemico Mel Gibson.
Ma Mel Gibson non era morto in uno dei due film precedenti?
Dite che negli altri due non c'era?
Ah già, era nell'altrettanto inutile Machete Kills che aveva un ruolo di cattivone molto simile a questo.

"Attento a quel che dici, Cannibal.
Mi sono gonfiato i muscoli apposta per gonfiarti la faccia."

Fatto sta che Sly sceglie una nuova ciurma di Expendables per affiancarlo. Tra di loro c’è persino una donna!
Femminismo 1 – Stallone 0.
Ovviamente, la prescelta Ronda Rousey non è un’attrice fenomenale, bensì si tratta di braccia rubate alle arti marziali.
Recitazione 0 – Stallone 1.

"Se meno più forte di quella femminuccia di Cannibal Kid?
Certo che sì!"

Tra gli altri giovincelli arruolati c’è un enorme Kellan Lutz. Enorme intendo fisicamente, non a livello interpretativo. D’altra parte era uno che nella saga di Twilight faceva passare Robert Pattinson come un Signor Attore. E forse persino Kristen Stewart come un’attrice da Oscar.
No, beh. Quest’ultima cosa forse no.

Tra le altre nuove reclute c’è poi il non giovane Antonio Banderas ed è qui che viene la nota più dolente della pellicola. Mister Mulino Bianco ha in teoria la parte del personaggio simpa di turno. Un latino americano chiacchierone pronto a fare di tutto pur di entrare nelle grazie di Stallone e degli altri Expendables. Il problema è che non fa ridere e risulta solo odioso. In un film che certo non si segnala per la presenza di molti simpaticoni, riuscire a essere il più detestabile non era impresa facile, ma Banderas ce l’ha fatta. Olè.

"Hey Antonio, quello negli spot Mulino Bianco è il tuo miglior ruolo da anni."
"Aahahah, ma lo sa che hai ragione?"

Per colpa sua viene così a mancare quasi del tutto l’elemento ironico che nei primi due episodi risultava la vera arma vincente per riuscire ad arrivare a fine visione senza troppi sbadigli. Lo humour presente in questo capitolo è invece ormai trito e ritrito. Come confermano i disastrosi risultati al box-office americano, è un umorismo che non fa ridere più nessuno, a parte forse giusto le groupie del genere come il mio blogger rivale Mr. James Ford.
Con la parte diciamo “comica” del tutto annientata, quella che resta è una sequela infinita di interminabili scene action in cui si mettono in mostra i vari action heroes di ieri e di oggi messi in campo da Mister Stallone. La parte finale, una mezz’ora abbondante di mitragliate, esplosioni e scazzottate, è qualcosa di davvero difficile da digerire per i meno amanti del genere. E ormai magari pure per i più patiti.
Se la sceneggiatura si può riassumere in “Stallone vuole uccidere Mel Gibson e basta!” pure la componente action lascia alquanto a desiderare, “grazie” anche alla pessima regia di tale Patrick Hughes, capace di far rimpiangere non solo la direzione di Stallone del primo episodio, ma persino quella del penoso Simon West del secondo.

Oltre a sparatorie, bombe, botte e battute che non fanno ridere, cosa capita?
Sly & friends si danno i pugnetti l’uno con l’altro per tutto il tempo, ma a parte questo succede ben poco e la noia prevale. Le new-entries del cast non contribuiscono a ravvivare le cose, anzi. Oltre ai già citati spenti giovincelli, c’è addirittura il recupero di Wesley Snipes, uno che erano parecchi anni che non si vedeva in giro. Perché?
Questo film ci ricorda il perché: è davvero un pessimo attore e qui, nella parte del criminale fuori di testa e fuori di prigione, ce ne offre una nuova conferma.

"Sly, sei troppo vecchio per armeggiare con 'ste nuove tecnologie.
Guarda! Ti sta sanguinando il cervello..."

Pure sulla comparsata di uno spentissimo Harrison Ford è meglio stendere un velo pietoso.
Persino i vecchi protagonisti, nel passaggio dal primo al terzo capitolo, sembrano essere sempre più stanchi e annoiati, stessa impressione avuta da altri film recenti con nonnetti come Last Vegas e Il grande match. Ormai Stallone e compagni hanno fatto il loro tempo, hanno dato tutto quello che c’era da dare e non fanno altro che ripetersi. A questo punto, c’è giusto soltanto una cosa che manca a questo gruppo di ex attori, o meglio di ex glorie action…
Morire?
No. Per chi mi avete preso? Non sono così perfido. Non quanto Mel Gibson, almeno. La cosa che manca loro e che dovrebbero fare al più presto è un’altra: andare in pensione.
(voto 4/10)

giovedì 5 dicembre 2013

KARMA LETALE




Arma letale
(USA 1987)
Titolo originale: Lethal Weapon
Regia: Richard Donner
Sceneggiatura: Shane Black
Cast: Mel Gibson, Danny Glover, Gary Busey, Mitch Ryan, Tom Atkins, Traci Wolfe, Darlene Love, Jackie Swanson
Genere: letale
Se ti piace guarda anche: 48 ore, L’ultimo boyscout – Missione sopravvivere, Trappola di cristallo

La recensione di Danny Glover
Un action Anni Ottanta?
Sono troppo vecchie per queste stronzate.
(voto 4/10)



La recensione di Mel Gibson
Certo che ero troppo autodistruttivo, in questo film. Fortuna che oggi sono una persona del tutto cambiata. La mia rabbia ora non la indirizzo più verso me stesso, ma solo nei confronti degli ebrei. A proposito, approfitto di questa occasione per annunciare il mio nuovo progetto cinematografico: The Passion of the Christ 2 – Resurrection.
Da bravo cristiano, una cosa comunque ve la voglio confessare: anche se rispetto agli anni ‘80 sono nettamente andato avanti, resto sempre molto legato ad Arma letale. M’ha fatto fare un sacco di soldi, questa stronzata.
(voto 8/10)

La recensione di Cannibal Kid
Arma letale è un film di Natale. A suo modo.
Che già qualcosa con Mel Gibson può essere considerato un film, solo a suo modo.
Comunque Arma Letale è il film di Natale del tamarro o, detto più gentilmente, del patito di trash action macho movie, insieme a Trappola di cristallo – Die Hard. E così ecco che, a una manciata di settimane dalle feste invernali, ho recuperato questo trash action macho movie anni ottanta, in modo da celebrare non solo il Natale, ma pure l’iniziativa organizzata su vari blog chiamata “Meniamo le mani”, un film tamarro al giorno che non toglie il medico di torno.
Ecco il programma:
"Allora mi butto!
Hey, ma perché nessuno prova a fermarmi?"
Anche io ho allora voluto omaggiare un eroe action. A mio modo.
Mi rendo conto che per alcuni Arma letale possa essere un cult assoluto. Ad esempio per chi è era un adolescente tamarro negli 80s, per chi considera il “buddy film” il genere più importante e figo nella storia del cinema, per chi considera Mel Gibson un vero attore…
Visto oggi, in maniera obiettiva, in maniera fredda e razionale, Arma letale è però un filmetto mediocre. Nemmeno terribile. Solo una robina che scivola via senza lasciare molti segni. Questo forse perché non si tratta certo di una pellicola rivoluzionaria. In fondo, già qualche anno prima c’era stato 48 ore con Nick Nolte ed Eddie Murphy a sdoganare il “buddy film” formato da una coppia multirazziale.
Un aspetto interessante di una pellicola come Arma letale è quello di essere da una parte molto politically correct nel suo unire in una storia di lavoro e amicizia uno sbirro bianco con uno sbirro nero, dall’altra invece è molto sboccato e Mel Gibson usa abbondantemente il termine “frocio” di qui “frocio” di là, cosa che nel cinema di oggi non si sente più. Nel rap a stelle e strisce sì. Nelle pellicole e nelle serie tv ormai è un'espressione che è stata quasi del tutto cancellata. Nonostante i dialoghi di Arma letale siano composti perlopiù da frasi come “Froci!” “Brutti figli di puttana!” “Pezzi di merda!” e, quando non ci sono dialoghi, ci sono BANG! BANG! e SBAM! e BOOM! vari, si tratta in ogni caso di una pellicola che aderisce bene al politically correct, almeno per come era inteso nel cinema americano anni ‘80. Tettine mostrate da Jackie Swanson in apertura di film comprese.

"Adesso mi sparo!
Ma perché non c'è mai nessuno che prova a fermarmi?"
Arma letale parte proprio con la bionda Swanson ignuda su un letto, appena prima che decida di buttarsi giù da un grattacielo. A questo punto potrebbe attenderci un thriller soft porno di quelli molto anni 80 e molto primi anni 90, invece no. La colonna sonora composta da Eric Clapton e Michael Kamen è dominata da un fastidioso sax che fa, questo sì, molto porno noir vintage, però di erotico non c’è molto altro, a parte la scena del combattimento finale con Mel Gibson che stringe la testa di Gary Busey tra le gambe, che ha un sottotesto omoerotico nemmeno troppo velato. E poi Mel Gibson dà dei froci agli altri…
Che poi quella del sax è stata una moda davvero incomprensibile, quasi quanto quella degli action macho movie. A cavallo tra 80s e 90s, grazie anche a Bill Clinton e a Lisa Simpson, il sax divenne uno strumento clamorosamente cool. Per fortuna, nonostante il recupero recente in brani come “Last Friday Night” di Katy Perry e “The Edge of Glory” di Lady Gaga, è una moda che ci siamo (quasi) tutti lasciati alle spalle, proprio come quella dei trash action macho movie.
Dopo un’apertura quasi alla Brian De Palma che faceva ben sperare, presto Arma letale scivola presto nel più puro e semplice “buddy film”, per la gioia dei patiti del genere. È qui che sta l’arma (letale) vincente che spiega, in grande parte, il successo avuto all’epoca dal film, che ha poi generato ben tre sequel e che io almeno per i prossimi 30 anni mi guarderò bene dal recuperare.
Arma letale a livello di thriller poliziesco è davvero poca roba. Ha una trama banale e prevedibile che oggi non sarebbe utilizzata manco per il peggior episodio di CSI. E già a me CSI fa cagare. Eppure il filmetto se si lascia ancora oggi guardare in maniera non troppo fastidiosa è proprio grazie alla coppia Danny Glover/Mel Gibson. La classica accoppiata di sbirri uno l’opposto dell’altro che, inevitabilmente, finiranno per diventare amiconi e partner per la vita.

Da una parte c’è Martin Riggs alias Mel Gibson, un poliziotto che, dopo aver perso la moglie, va totalmente fuori di testa, soffre di manie suicide e viene considerato da tutti una mina vagante, una scheggia impazzita, una vera arma letale o anche, detto più gentilmente, un pericoloso psicopatico figlio di puttana. Sebbene il mio sospetto è che fosse già fuori di testa prima di rimanere vedovo.
A lavorare al caso della morte della zoccoletta con zinne di fuori della prima scena affiancano il folle Martin Riggs al povero Roger Murtaugh, un poliziotto di colore che ha appena compiuto 50 anni, tiene famiglia e fondamentalmente gradirebbe soltanto avere una vita tranquilla. Piani rivoluzionati quando farà la conoscenza del nuovo folle partner. Nonostante la scontatezza della vicenda, i due insieme funzionano molto bene e tengono in piedi la pellicola. Ma se Mel Gibson con la sua recitazione imbarazzante riesce persino a farsi rivalutare nelle già pessime vesti di regista, il vero idolo del film è Danny Glover.
La celebrazione di oggi non riguarda quindi Arma letale, né tanto meno Mel Gibson, ma lui.

"L'idolo del film è Glover? Nooooo! Ma come?"

"Ahahah! Beccati questa, Gibson!"

Se gli altri colleghi blogger in occasione dell’iniziativa “Meniamo le mani” hanno esaltato i vari Gatto Sylvester, Fuck Norris, Steven Mezza Segal, Arnold Montenegger, Ralph Smacchio e Jean-Claude di Sensualità a corte Van Damme, l’action hero di oggi da me festeggiato è Danny Glover. Nelle vesti dell’agente Roger Murtaugh è lui a regalarci i momenti più ironici della pellicola, con una serie di battute degne del John McClane/Bruce Willis di Die Hard.

Il problema di questi filmetti action, così come ad esempio anche varie commediacce italiane con Lino Banfi o Diego Abatantuono, spacciati da alcuni per cult assoluti, è che contengono sì una o due battute/sequenze ancora oggi memorabili e spassose, però per il resto sono più che altro un ammasso di scenette messe insieme giusto per allungare il minutaggio. Quindi saranno cult movie sì, ma solo per qualche secondo, massimo qualche minuto, mentre nel complesso restano più che altro degli scult trash d’antan.
Arma letale è allora un perfetto esempio di buddy movie anni ’80, con tutti i suoi (pochi) pregi e tutti i suoi (molti) difetti. I patiti del genere continueranno a gasarsi ancora oggi a rivederlo per la miliardesima volta, ricordandosi gli anni d' oro del grande Milan, gli anni di Van Basten e Van Damme, mentre i meno patiti possono comunque trovarlo una visione (quasi) decente, grazie soprattutto a un mitico Danny Glover.
Quanto a me… sono troppo giovane per queste stronzate.
(voto 6-/10)

lunedì 18 novembre 2013

MACHETE KIIIII? MACHETE KILLED... BY CANNIBAL KID




Machete Kills
(USA, Russia 2013)
Regia: Robert Rodriguez
Sceneggiatura: Kyle Ward
Cast: Danny Trejo, Demian Bichir, Amber Heard, Mel Gibson, Michelle Rodriguez, Sofía Vergara, Vanessa Hudgens, Alexa Vega, Charlie Sheen, Lady Gaga, Cuba Gooding Jr., Antonio Banderas, Walton Goggins, Tom Savini, Marko Zaror, Jessica Alba
Genere: B-movie in HD
Se ti piace guarda anche: Machete, L’uomo con i pugni di ferro, Hobo with a Shotgun

Machete non manda messaggi. Machete non twitta. Machete è totalmente anti-tecnologico. Ma le cose cambiano. Basta che una Amber Heard qualunque gli mandi una fotina sexy e Machete diventa un nerd fissato con i computer e apre pure un suo blog, dedicato a figa & armi.


Questa è la trama di Machete Kills, il secondo capitolo delle avventure dedicate all’immortale (letteralmente) personaggio interpretato da Danny Trejo?
Non proprio. Forse sarebbe stato più interessante così, visto che la sceneggiatura di questo nuovo episodio non è che brilli in maniera particolare.
Sceneggiatura?
Perché, Machete Kills ha una sceneggiatura?
In teoria sì, in pratica è giusto un pretesto. Machete viene incaricato dal presidente degli Stati Uniti, un sempre divertente ma un po’ scontato Charlie Sheen, pardon Carlos Estevez, in versione Bunga Bunga, di uccidere il folle terrorista messicano Mendez, un Demian Bichir molto bravo nella serie The Bridge e nel film Per una vita migliore - A Better Life, per cui ha anche ricevuto la nomina all’Oscar, ma qui totalmente fuori parte come pazzo psicopatico dalla doppia personalità.
A non funzionare è proprio il tanto variegato e strombazzato cast, dettaglio mica da poco per un film che, anziché sulla storia, punta tutto sulla comparsa uno dopo l’altro dei vari personaggi che appaiono all’interno dello spettacolo personale di Machete.

Vogliamo parlare di Lady Gaga?
Per la seconda volta nel giro di pochi giorni mi tocca massacrarla. Pensare che fino a qualche tempo fa in questo blog veniva idolatrata. Negli ultimi tempi mi sembra invece che tutto ciò che tocca si trasformi in poop. La sua apparizione in Machete Kills appare giusto una mossa di marketing per far parlare della pellicola. Mossa non riuscita, considerati i risultati penosi al botteghino americano. La comparsata della Germanotta è poco più di un cameo e si limita a essere un update della sua parte nell’ottimo video di “Telephone” girato con Beyoncé e diretto da Jonas Akerlund, ai tempi in cui tutto ciò che toccava si trasformava  in oro. Tempi che sembrano lontani un’eternità e invece era giusto il 2010. Tralasciando ciò e parlando di recitazione, quali sono i livelli di espressività esibiti dalla Gaga in questo Machete Kills?
Non pervenuti.

"Cannibal, in questi giorni m'hai proprio rotti li cojoni!"

Altrettanto pessime pure le apparizioni del terribile Cuba Gooding Jr., uno dei più vergognosi vincitori di premi Oscar nella storia del cinema, così come del sempre più irritante Antonio “Mulino Bianco” Banderas, per non parlare di Mel Gibson. Nei panni del cattivone di turno è del tutto improbabile e riesce persino a far rimpiangere il villain del primo capitolo interpretato da Steven Seagal. E ho detto Steven “attore più merdoso del mondo” Seagal, mica Al Pacino.

"Recitare male io? Ahah!"

"Ho appena visto un pezzo di girato e...
in effetti quel Cannibal Pirl non ha tutti i torti."

Tra una comparsata e l’altra, il film comunque è più che altro un one man-show tutto dedicato al bellissimo e poco rugoso Machete/Danny Trejo. Un Machete qui agguerrito, ma decisamente più attapirato rispetto al primo episodio. D’altra parte se ti uccidono la tua Jessica Alba davanti agli occhi proprio a inizio pellicola, è difficile poi non essere un po’ attapirati.
A provare a tirargli su il morale, e pure qualcos’altro, ci pensa allora Amber Heard, con il personaggio di una spia sotto copertura nelle vesti di Miss San Antonio. Bene così? Insomma, il suo personaggio troppo stereotipato, lei troppo castigata e la scenona di sesso in 3D con Machete, anziché essere geniale o anche solo divertente come vorrebbe essere, lascia il tempo che trova.


A provare a rendere più caliente la pellicola ci provano pure le tre sventolone latine sfoggiate: una scatenata ma più che altro invasata Sofíona Vergara...


...più una sempre bona Vanessa Hudgens, più la rivelazione Alexa Vega (Michelle Rodriguez no, lo siento pero no me gusta, es muy masculina para mí).
Alexa Vega che nella saga di Spy Kids firmata dallo stesso Rodriguez io ricordavo così...


E che adesso si è trasformata in questa roba qui…


Machete Kills sarà anche un film pieno di figa, però ci viene mostrata in veste muy castigata, ed è proprio questo il problema. Non mi riferisco solo al fatto che non ci siano nudi. Sì, anche quello, ma non solo, sul serio. È tutta la pellicola in generale ad essere pulitina e precisina, pure a livello di fotografia e di montaggio. Machete Kills è come una versione in HD di un grindhouse movie e tradisce in questo modo lo spirito originario dell’operazione, partita tutta da un trailer fittizio presente nella doppia visione Planet Terror dello stesso Robert Rodriguez e Grindhouse – A prova di morte del suo amichetto Quentin Tarantino.
Machete Kills è una versione ripulita di Machete. Ci regala qualche bel momento splatterone all’inizio, che strappa pure la risata, c’è qualche scenetta divertente qua e là, il tutto però in tono minore rispetto al precedente episodio. Quando la battuta migliore “Machete non twitta” è solo una versione riciclata del vecchio “Machete non manda messaggi”, d’altra parte, c’è qualcosa che non va. Così come quando un film che vorrebbe essere di puro e cazzaro intrattenimento, e a tratti riesce pure ad esserlo, finisce invece nella lunga ed estenuante parte finale per annoiare, anche lì si capisce che qualcosa non va.
Di una cosa in ogni caso sono sicuro riguardo a questo film: tra topa, sparatorie, esplosioni, battutacce, effettacci speciali e registici, il regista Robert Rodriguez dev’essersi divertito un mondo. Su un’altra cosa sono sicuro: lo spettatore, anche il più patito di action, di trash o di B-movies (che poi questo come detto è più che altro un B-movie in HD), e persino il più fan/la più groupie di Machete non si sarà mai divertito quanto lui. E qualcuno, come me, a un certo punto avrà anche cominciato a sbadigliare.

La saga di Machete, visti gli incassi disastrosi al box-office, finirà qui? Oppure Rodriguez tornerà a divertirsi come un bambino e riuscirà a girare Machete Kills Again… in Space?
Non saprei cosa sperare. Da una parte questo Machete Kills si è rivelato un sequel ancora più inutile e spento di quanto potessi immaginare, dall’altra il trailer di Machete Kills Again… in Space si è rivelato la cosa più divertente dell’intera pellicola e quindi potrebbe nascerne un episodio migliore del secondo.
Nell’indecisione, direi di chiuderla qui. La saga e pure il post.
Machete Kills?
Nah, a questo giro Machete Sucks.
(voto 5,5/10)



martedì 28 agosto 2012

La passione di Ford





"Chiediamo il cambio: fuori Jesus, per lui basta torture, dentro James Ford."
C’è una cosa di cui Ford se ne intende?
Dite il wrestling? Bah, sarà, ma se fossi in lui comunque non me ne vanterei.
C’è però anche un’altra cosa di cui Ford sicuramente ne capisce: di film brutti. C’è chi è bravo a consigliare bei film da vedere, come il sottoscritto, e c’è chi al contrario attrae le schifezza come la merda con le mosche.
È un modo nemmeno troppo velato per dare a Ford dell’attira escrementi cinematografici?
Può essere, in ogni caso ecco la selezione per una volta di tutto rispetto realizzata dal mio acerrimo nemico di quelli che personalmente lui considera i peggiori rifiuti nella storia di spettatore.
Come al solito, non ha potuto fare a meno di farla fuori dal vaso, da bravo bimbo finto trasgressivo, citando un nome (Lars Von Trier, ovvio) che tra i peggiori non dovrebbe mai figurare, pena la radiazione dall’ordine dei blogger cinefili e l’inserimento tra i blogger cinefobi.
Siete curiosi, per una rara volta, di scoprire cosa il Ford ha scelto per noi, e soprattutto per fare sorbire a me qualche porcheria di film?
Dopo la splendida, cioè orrenda flop 10 cannibale di ieri, la Blog War prosegue qui sotto con la flop Ford 10.
Cannibal Kid

E finalmente, dopo la decina all'acqua di rose e per ragazzine adolescenti in crisi ormonale di ieri, abbiamo davvero a che fare con una lista di film davvero terrificanti.
Roba tosta, mica come le sviolinate di Moccia: qui siamo di fronte all'hard rock dello schifo, alla Hall of fame dei deliri di onnipotenza e degli abomini, nonchè ad una decina decisamente più varia di quella del Cannibale, che si è accontentato di scegliere quasi solo le sue delusioni da piccola teenager malinconica.

"Mi sa che devo fumare qualcosa di più potente, per trovare questo film decente."
1) Spawn di Mark Dippè (1997)
James Ford Un film di rarissima bruttezza che vidi addirittura in sala trascinandoci un gruppo di miei amici spinto dall'entusiasmo per uno dei fumetti più celebrati degli anni novanta, creato da quel Todd McFarlane che fu tra i primi ad abbandonare Mamma Marvel.
Una ciofeca da competizione in cui nulla ma proprio nulla si salva, recitata e girata anche peggio di Troppo belli ed impreziosita da una sequela di effetti speciali da rimanere sbigottiti per lo schifo.
Una roba in grado di annientare lo stomachino cannibale senza alcuna fatica grazie al micidiale mix di supereroi, clown e gente mascherata.
Cannibal Kid Una prematura dimostrazione di come Ford già da giovane, ovvero secoli e secoli or sono, fosse il classico tipo che ti ritrovi in compagnia tuo malgrado e che vuole trascinare gli altri a vedere qualche film che immancabilmente farà schifo. La sua capacità di prevedere quali pellicole vedere e quali è meglio evitare, ieri come oggi, è rimasta quindi immutata.
Questo film fa proprio schifo, è vero, ma almeno ha una colonna sonora nemmeno troppo terribile. Ieri poi Ford ha accusato i miei peggio film di essere innocui, ma che dire di questo? È il classico Z-movie che all’epoca poteva passare a mala pena su Italia 7, o che al cinema giusto gli allocchi come lui potevano andare a vedere. Il cattivo scoreggione del film è davvero atroce ma, rispetto a questa robetta, il mio stomachino deve sopportare ben di peggio ogni volta che passo a leggere un nuovo post su WhiteRussian.
JF Il tuo stomachino, infatti, ne dovrà sopportare. Questo era solo un piacevole antipasto.

"Ford, queste le hai dimenticate nel mio letto ieri notte..."
2) Alex l'ariete di Damiano Damiani (2000)
JF Alberto Tomba e Michelle Hunziker protagonisti di un poliziesco. Basterebbe questo.
Ma dato che non voglio farvi mancare niente ci metto anche uno dei grossi nomi dello spaghetti western inspiegabilmente dietro la macchina da presa - bisogno di soldi? Demenza senile? -, ed ecco confezionato uno dei prodotti più scandalosi mai usciti nelle nostre sale - e come voi tutti ben sapete, qui nella Terra dei cachi di schifezze ne escono! -. Roba da far impallidire perfino Moccia.
CK Questo film è spassosissimo, credo sia la pellicola più divertente mai inserita da Mister James Boring in una sua lista. Molto più delle visioni pseudo comiche che mi aveva propinato nella blog war sulle commedie!
Alberto Tomba offre un’interpretazione impagabile, ma Michelle Hunziker riesce benissimo a tenergli testa, tanto che alla fine ci si chiede chi tra i due reciti peggio, un po’ come quando ci si ritrova a vedere un film della serie Expendables: chi è il peggiore? Scelta davvero hard-ua.
E poi ci sono scene scultissime come quella della carrozzina, con Tomba in versione eroe, o quella della multa, con l’Albertone che viene fermato senza cintura, pensa di farla franca solo perché è un carabiniere e invece no.
La Tomba del cinema, ma allo stesso tempo anche un film talmente assurdo da rasentare il geniale, seppure in maniera del tutto involontaria.
Grazie a Ford l’ariete per avermi finalmente consigliato una visione esilarante!

"Mo dai, Ford. Te la sei presa perché non ti abbiamo invitato a Rimini con noi?"
3) Da zero a dieci di Luciano Ligabue (2002)
JF E dopo i supereroi e il poliziesco ecco giungere il musical finto neorealista, per quello che è stato il punto di non ritorno della carriera di Ligabue, partito discretamente con Radiofreccia e letteralmente naufragato con questa copia un pò finto alternativa ed un pò finto pane e salame di Alta fedeltà, infarcita di retorica neanche fosse un film americano di Muccino e di sequenze ben oltre il limite della decenza.
Basterebbero il voto al tumore guarito o la corsa in macchina per chiudere i conti con questo polpettone di infima categoria, ma il buon Luciano ce la mette tutta inserendo uno dei numeri musicali peggiori che mi sia mai capitato di vedere. Roba da pensare di convertirsi ad High School Musical.
CK Da zero a dieci, Ford ne capisce di cinema zero. Forse anche sotto lo zero. Eppure, su questo film ha pienamente ragione. Per me è il secondo peggiore della decina fordiana, nonché una delle più scandalose porcherie mai viste. Il Figabue, già pessimo cantante, cinematograficamente ha detto tutto quello che doveva dire con il decente Radiofreccia. Qui però ha tirato fuori i suoi ricordi giovanili, di quando era andato in vacanza con gli amici a Rimini, e invece di tenerseli per sé ha cercato di propinarci una sorta di suo personale Amarcord VS Il grande freddo, con risultati ai limiti del ridicolo e invenzioni registiche degne del Moccia presente nella mia lista di ieri.
Su una cosa però Ford sbaglia. Questo non è finto pane e salame. Questo film è il simbolo stesso del panesalamesimo e quindi è davvero strano non gli sia piaciuto. Che anche lui si sia finalmente reso conto che il panesalamesimo è una delle grandi piaghe dell’umanità?
JF Più che pane e salame, mi pare pane e letame. Lo stesso che mi ritrovo a dover sopportare quando mi schiaffo malauguratamente qualche film consigliatissimo dal Cannibale!

"Hey tu, non ti ho mai visto, come ti chiami?"
"Cannibal Giuda, e ti sarò sempre fedele barbon, ehm Jesus. Giurin giurello."
4) La passione di Cristo di Mel Gibson (2004)
JF Finalmente. Uno dei miei film horror preferiti nonchè bersagli principe delle bottigliate.
L'apoteosi della follia di Mel Gibson regista ed integralista.
Uno scempio vero e proprio per gli occhi dell'audience così come per la figura di Gesù, una delle più affascinanti della Storia anche per i non religiosi come il sottoscritto, qui ridotto prima alla controfigura di Bruce Lee in versione figlio di dio e poi pupazzo di carne in mano ai torturatori romani tutti figli del sadismo del pazzo Mel.
Con questo titolo potrei quasi quasi fare a polpette l'intera decina del mio avversario, ma dato che sono un bruto, ho deciso che ne avrebbe avuto ancora.
"Ognuno ha le sue croci: se Cannibal riesce a reggere Ford, pure io posso farcela."
CK Davvero strano che debba essere proprio io a difendere il da me tanto odiato Mel Gibson. Eppure questo film, per quanto per diversi aspetti pessimo, è comunque cinematograficamente meglio in confronto al ruffianissimo Braveheart. Se non altro ha una bella fotografia e qualche momento al limite dello splatter che lo fa avvicinare proprio alle atmosfere di un horror.
Braveheart rendeva una discutibilissima figura come quella di Wallace un simbolo di libertà e indipendenza, che è come santificare Bossi e il Trota, visto che la Storia è andata in maniera ben diversa da come ce l’ha raccontata lui.
Qui in La passione di Cristo il registonattore continua a martoriarci con la sua personale e discutibile visione del mondo, ma se non altro questa volta ci risparmia la sua pessima recitazione. È già qualcosa. Fine della mia difesa (è il massimo di difesa che sono riuscito a tirare fuori) di Mel Gibson, l’uomo che sussurrava ai castori.
JF Un giorno il discutibilissimo Cucciolo Eroico ci svelerà come è stato in grado di venire a conoscenza dei dettagli esatti della vicenda di Wallace - che peraltro non credo abbia mai avuto niente a che spartire con le interpretazioni leghiste - e anche di quelle del buon vecchio Gè tramutato in campione di calci rotanti. E penso ne sarà felice, considerato il suo ego.
CK Un giorno anche tu ci svelerai come fai a sapere che la versione cui credi tu sia vera. Solo perché te l’ha detto l’affidabilissimo Mel, lo stesso della passione di Cristo???
JF Ma io non ho mai affermato che la versione del vecchio pazzo Mel fosse vera o falsa. Me la sono goduta e basta. Un pò come mi godrei La passione di Cannibal! Ahahahahahha!

"Hey, chi si immaginava che qualcuno avrebbe visto il nostro film
volontariamente? Meno male che c'è gente masochista come Ford..."
5) Within di John A. Curtis e Melvin Ward (2005)
JF Raramente mi capita di interrompere un film prima della fine. Anche nei peggiori dei casi. E ancora più raramente capita che decida a dieci minuti dall'inizio di guardarlo a quadrupla velocità per mettere fine alle mie sofferenze.
E' accaduto con questo improbabile horror dal budget e dai risultati a dir poco demenziali visto a stento una sera in Croazia in compagnia di Julez sperando nel classico slasher movie da notti estive.
Il risultato fu una delle visioni del genere - e non solo - più disastrose della mia storia di spettatore: se avete velleità come attori, registi, montatori o anche addetti al catering sul set, state tranquilli. Se ci sono riusciti Curtis e Ward potete farcela anche nel pieno del coma. Qui trovate la mia recensione.
CK E ancora: Ford ieri diceva che i film da me proposti sono innocui nella loro inutilità, ma che dire di questo filmetto che giusto lui si è visto?
Una produzione amatoriale, amatorialissima, girata probabilmente come passatempo e che a qualunque persona sana di mente non sarebbe mai venuto in mente di vedere. D’altra parte, che aspettarsi da uno che si aspetta uno slasher movie da un filmetto pseudo fantasy come questo?

"Sì, volevo confermarlo ufficialmente: recito così bene che mi han preso
per The Expendables 3. E no, non sono il sosia di Antonio Conte."
6) Il mercante di pietre di Renzo Martinelli (2006)
JF Ed ecco un altro membro illustre della mia top five del peggio del peggio della mia vita di spettatore.
Una schifezza abominevole ben oltre il ridicolo involontario che vorrebbe essere un attacco spietato del regista - leghista in tutto e per tutto - al mondo islamico e al terrorismo post-undici settembre.
Sequenze al limite dell'assurdo e dialoghi imbarazzanti potrebbero anche far sbellicare dalle risate, ma onestamente al sottoscritto mettono una discreta inquietudine, specie dopo averlo visto causa recensione in sala ed aver ascoltato inneggiamenti folli da parte di gruppi interi di vecchi milanesi poco favorevoli all'immigrazione.
Tra le altre perle:
"Tesoro, guarda che non tutti i musulmani sono terroristi!"
"Hai ragione, ma tutti i terroristi sono musulmani."
CK Questo è il film peggiore della decina fordiana. Nonché uno dei peggiori della Storia. Oltre ogni soglia del brutto e dell’orrore. Sia a livello cinematografico che ideologico.
Viene da chiedersi cosa diavolo ci faccia Harvey Keitel in una produzione del genere. Spero almeno l’abbiano pagato bene. Così come spero abbiano pagato bene Ford per recensirlo.
Tutti ma proprio tutti i peggiori e più stupidi pregiudizi nei confronti dei musulmani sono inseriti qui dentro, tanto che al confronto Mel Gibson appare come una persona tollerante.
Il protagonista, un professore universitario sulla sedia a rotelle, è uno dei personaggi più razzisti e ridicoli mai visti e l’interpretazione di Jordi Mollà fa apparire Albertone Tomba come un attore da Oscar.
Per una volta, una scelta fordiana su cui non ho nulla da eccepire. Solo pietre, contro Il mercante di pietre!

"Basta vomitare, cara, Ford ha quasi finito di parlare di cinema."
7) Antichrist di Lars Von Trier (2009)
JF Membro illustre della top five del peggio, capitolo tre.
Ricordo quando, con Julez, decidemmo di vedere questo film memori delle cose notevoli fatte da Von Trier fino a quel momento.
Ricordo anche che fu la prima volta in cui pensai che se mi fossi trovato di fronte il regista appena conclusa la visione l'avrei sfigurato a furia di cazzotti.
Giurai che mai più il cammino di Lars Von Trier avrebbe incrociato il mio.
Purtroppo ruppi il voto, e mi toccò sorbirmi anche quel polpettone di Melancholia.
Che, comunque, confrontato con questa roba, pare il film più bello della Storia del Cinema.
CK Una persona che inserisce una pellicola del genio assoluto Lars Von Trier, uno dei più grandi cineasti viventi e non solo, nella lista dei peggiori dice già da sola tutto riguardo a quel che ne può capire di cinema.
"Che addominali, Lars! Per questo Ford è tanto invidioso..."
Antichrist per me è il meno riuscito tra i film dell’idolo danese, ma un Von Trier poco riuscito è pur sempre una visione stimolante, ricca di spunti e visivamente a tratti è magnifica. Se i dialoghi psicanalitici e qualche visione alla David Lynch non sono troppo congeniali al Lars, la splendida sequenza iniziale è una tale meraviglia che da sola riesce a salvare la pellicola e vale più di intere decine dei meglio film fordiani.
Altroché Antichrist, Ford è l’Anticinema.
E, comunque, Melancholia è a confronto di qualunque cosa uno dei film più belli della Storia del Cinema!
JF Già il fatto che una groupie vontrieriana del tuo stampo lo reputi il suo lavoro meno riuscito la dice lunga sulla montagna di merda fumante che è questo film, secondo per schifezza soltanto a Il mercante di pietre e all'altro abominio che ci aspetta tra poco.
Se questo è il Cinema, sono felice di essere l'Anticinema!
CK Tranquillo, il titolo è tutto tuo ahahah.

"Ecco un altro povero Cristo che preferisce farsi giustiziare, piuttosto
che farsi trascinare da Ford a vedere qualche filmaccio insieme a lui."
8) Tekken di Dwight H. Little (2010)
JF Cannibale e i radical chic come lui continueranno a criticare gli action heroes degli anni ottanta come Van Damme per la scarsa qualità dei loro film, quando ora, nonostante gli effetti e le grandi produzione, si ritrovano davanti agli occhi cose di gran lunga peggiori.
Il mio personale peggior film dello scorso anno è una schifezza quasi mai vista ispirata alla nota serie di videogiochi che vorrebbe rispolverare le atmosfere dei mitici eighties e che risulta essere, al contrario, anche peggio di schifezze galattiche come il primo Mortal Kombat. Che è dire tutto.
Trovate la mia recensione - se proprio dovesse venirvi comunque voglia di vederlo - qui.
CK Che questo film sia una schifezza assoluta, nessuna discussione. Sul fatto che i film con Jean Ford Van Damme siano qualitativamente migliori, invece, ho parecchi dubbi. Tekken è infatti il degno erede del film di Street Fighter, proprio con il nano più odioso del Belgio. Per il resto, un’altra visione che chiunque un attimo furbo avrebbe evitato: i film dai videogame quasi sempre si rivelano delle porcherie atroci, dal poco Super Mario Bros a Tromb Raider, quindi meglio girare al largo. Film come Troppo belli o Alex l’ariete vanno visti perché atroci scult con cui farsi delle grandi risate, ma robe così solo Ford se le può sorbire volontariamente…
In una sfida con Ford a Tekken il videogioco, in ogni caso, avrei la meglio io!
JF Ti lascio il videogioco, piccolo Cannibal. E io mi prendo a mani basse la vittoria a cazzotti, che sicuramente mi darà più soddisfazione.

"Non capisco perché Ford si sia scandalizzato tanto.
Nei suoi amati incontri di wrestling succedono più o meno le stesse cose..."
9) A Serbian Film di Srdjan Spasojevic (2010)
JF Credetemi quando vi dico di essere stato in dubbio se inserire nella mia decina questo abominio.
La colossale montagna di merda firmata da Spasojevic è infatti il più grande insulto che abbia mai visto indirizzare al pubblico di un film, e tendenzialmente non l'avrei propinato neppure al mio peggior nemico.
Ma dato che si trattava di una lista dedicata al peggio ed io e il Cannibale non ci siamo mai risparmiati in quanto a colpi bassi, ho deciso che sarebbe stata una sorta di sfida con me stesso proporglielo ed eventualmente tornare a discutere di una visione che, credetemi, vorrei davvero cancellare dalla mia vita.
Se con Antichrist il mio primo istinto è stato quello di dare una manica di botte a quell'esaltato di Von Trier, in questo caso ho pensato che per il regista serbo l'unica strada possibile sarebbe stata quella della galera, perchè un prodotto come questo dovrebbe costituire reato, non essere distribuito e - lo dico a malincuore, perchè sono contro ogni forma di censura - cancellato dalla faccia della Terra.
Come testimonia la mia recensione, forse la più pesante che abbia mai scritto.
CK Bah, non posso dire che mi sia piaciuto questo A Serbian Film, ma nemmeno l’ho trovato così pessimo o atroce. Evidentemente quella suorina di Mrs. Ford si scandalizza davvero per niente.
La prima parte del film scivola via tranquilla, con la storia quasi simpatica di un pornodivo che vuole rientrare nel giro. Nella seconda parte si ritrova però suo malgrado scaraventato in un incubo. La visione eccede nello splatter e nel provocatorio, e tutto diventa talmente pazzesco e assurdo da risultare ai miei occhi piuttosto innocuo. La scena finale mi ha persino strappato un sorriso.
L’obiettivo del regista, ovvero la volontà di scandalizzare e disturbare i bacchettoni moralisti come Ford, vista la sua reazione shockata, si può dire alla fine pienamente riuscito.
JF Ecco, sapevo che avrei dovuto farlo.
Sinceramente, considerare innocuo o in qualche modo provocatorio inserire in un film la scena di una donna che partorisce soltanto per vedere il neonato stuprato dallo stesso tizio che ha assistito al parto, per me, è solo indice della malattia mentale del regista, di chi l'ha scritto, di chi l'ha apprezzato e anche di chi riesce a farselo scivolare addosso.
Spasojevic - e quelli come lui - per me dovrebbero essere presi a bastonate e ributtati nel fosso dal quale sono usciti. E ora potrai anche darmi del reazionario, pensa quanto sono buono.
CK Per me resta meglio un po’ di sana cattiveria gratuita rispetto allo stucchevole e insultante buonismo dei Muccino o James Cameron visti ieri, o allo Spielberg di War Horse. Ma mi sembra ormai chiaro che tu sei solo un finto duro, proprio come quei buffoni mascherati del wrestling che ti ostini tanto a esaltare!
JF Sana cattiveria una scena del genere!?!? Dovrò cominciare a preoccuparmi sul serio di quel Cannibal! ;)
Il buonismo di Muccino o di un War Horse qualsiasi mi irrita quanto te, ma giuro che non posso credere che una pellicola malata come questa possa suonarti come una provocazione un pò sopra le righe.
E' davvero troppo perfino per uno spostato come te.

"Azzo ridete? Gli occhiali 3D eran finiti e mi son dovuto accontentare di 'sta roba..."
10) Dylan Dog di Kevin Munroe (2011)
JF Il mio secondo peggio-film dello scorso anno è questa roba per la quale Tiziano Sclavi avrà preso un sacco di soldi per i diritti cinematografici ma che, di fatto, snatura completamente la figura dell'indagatore dell'incubo - una delle più importanti del nostro panorama fumettistico - trasformandolo in una macchietta interpretata dal risibile Brandon Routh, che riesce ad essere quasi peggio del Tomba di Alex l'ariete.
Un film con tanto di diavolo avversario che fa rimpiangere il bellissimo spot Nike di metà anni novanta, decisamente più efficace di un'ora e mezza abbondante di questa roba.
E per non farvi mancare nulla, ecco l'immancabile recensione.
CK Altro film del tutto inutile della lista fordiana. Una schifezzina di medio livello, un film noioso e ignorabile fin dal trailer, di quelli come a Hollywood ne sfornano fuori parecchi all’anno.
Dopo aver tirato fuori un paio di effettive mostruosità come Il mercante di pietre e Da zero a dieci, pare chiaro che Ford sia arrivato stanco al termine della sua stessa decina e abbia messo dentro una roba a caso tanto per fare numero.
Anche perché vogliamo mettere questa pur pessima rilettura di Dylan Dog a opera di Hollywood, rispetto a un Moccia che rilegge se stesso?

lunedì 16 luglio 2012

Viaggio in Paradiso: Mel Gibson (finalmente) va in prigione!

"Ti tiro sotto, maledetto Cannibale!"
Viaggio in Paradiso
(USA 2012)
Titolo originale: Get the Gringo
Regia: Adrian Grunberg
Cast: Mel Gibson, Kevin Hernandez, Dolores Heredia, Peter Stormare, Dean Norris
Genere: carcerario
Se ti piace guarda anche: Cella 211, Prison Break, Il profeta

È una prigione o il centro commerciale più merdoso del mondo?

Un film ambientato in una prigione con Mel Gibson che parla non con un castoro ma con la voce fuori campo?
Sto per mettermi a urlare: NO! NO! e poi NO!
Se a ciò aggiungiamo che dalle prime battute sembra di essere in una sorta di vorrei essere Robert Rodriguez ma non posso, allora l’impressione iniziale non è proprio delle migliori.
Successivamente le cose per fortuna migliorano, ma solo parzialmente. Viaggio in Paradiso, al contrario di quanto suggerisce l’ironico (?) titolo italiano è un viaggio all’Inferno, dentro una prigione messicana che non è proprio una prigione. O meglio, è una città-prigione. Un carcere all’aperto. Una gattabuia grande quanto un quartiere. Un penitenziario formato favela. Comprende? Capisc?

"Prima in mano c'avevo un castoro, adesso delle granate.
Sto facendo progressi, gente!"
In questo carcere-città finisce un malaugurato criminale americano, un certo Mel Gibson.
Perché lo spediscono lì? Per le due dichiarazioni antisemite? Perché è un pessimo attore? Perché è un pessimo regista?
Come sia, come non sia, la pellicola spara le sue carte più interessanti quando si propone come fotografia del vero carcere di Tijuana, El Pueblito. Dobbiamo però aspettarci davvero un’analisi di tipo sociologico da un B-movie scritto e interpretato da Mel Gibson?
No, è infatti dopo un tentativo di approccio iniziale con la materia carceraria, veloci si scivola nella solita prevedibile storia di riscatto e di vendette personali. Yawn (sbadiglio, se non si era capito).
A rendere guardabile il filmetto c’è comunque una buona dose d’ironia, anche se siamo lontani, lontanissimi dalle perle grindhouse di Tarantino o del già citato Rodriguez. Qui viene azzeccata qualche battuta, qualche passaggio della sceneggiatura non è male e il punto di forza non è certo il solito gigione Mel Gibson, quanto la sua spalla.

"Per l'ennesima volta, Mel: sono messicano, non ebreo.
Non bruciarmi, por favor!"
Il piccolo bambinetto sempre alla ricerca di una sigaretta rappresenta la vera anima nonché il cuore della pellicola. A interpretarlo c’è lo “scugnizzo” in salsa messicana Kevin Hernandez, visto anche nello spassoso Lo spaventapassere a fianco di Jonah Hill. Nella parte finale il suo personaggio passa però in secondo piano, per via di una svolta narrativa che non sto ad anticiparvi per non rovinarvi la sorpresa (si fa per dire), e il protagonista assoluto torna ad essere sempre e solo Mel Gibson. E infatti la conclusione scivola nella prevedibilità e nella noia. Ma soprattutto, cade nell’inverosimile fino a toccare il ridicolo.

ATTENZIONE SPOILER
Per mettere a punto il suo piano di vendetta, Mel Gibson al telefono finge di essere Clint Eastwood: gli credono, riesce a ottenere un appuntamento in un palazzo che, in teoria, dovrebbe essere di massima sicurezza, entra con due granate a mano, le fa esplodere, riesce a scappare, nessuno lo ferma, scappa insieme al ragazzino e alla madre del ragazzino e visse per sempre felice e contento.
Persino per un film, è tutto verosimile, no?

"Non è la classica figa da film. Che faccio, la ammazzo?"
Vogliamo aprire poi una parentesi sulla “gnocca” del film? È una tipa che fa talmente pena che persino lo stesso Mel Gibson si rifiuta di darle anche solo un bacio lungo tutto il corso della pellicola. Nemmeno nel finale ha il coraggio di slinguarsela. Uno allora dice: vabbé, non sarà la solita gnocca da film d’azione, però sarà almeno un’attrice della Madonna. Sbagliato. Sbagliatissimo. Dolores Heredia vanta infatti una lunga carriera nelle telenovelas messicane. E si vede. E non è gnocca, manco da lontano. E si vede pure quello.

Nonostante qualche momento di discreto intrattenimento, Viaggio in Paradiso finisce per essere un film di serie B, più che un B-movie come vorrebbe essere. C’è una buona cura nella fotografia, ma la regia dell’esordiente Adrian Grunberg è poco roba e anche parecchio derivativa, con le sue scene di sparatorie in slow-motion alla John Woo o il suo stile pulp che arriva in ritardo giusto di quei 15-20 anni appena. Negli Usa il film non è nemmeno arrivato nei cinema ed è uscito direttamente sulla tv on-demand. Direi che non hanno fatto male, visto che è una di quelle visioni cui puoi dare un’occhiata distratta, magari per prendere sonno, ma poco altro.
Il film lascia comunque con un paio di grandi dubbi esistenziali: è peggio il pessimo titolo originale, Get The Gringo, o l’agghiacciante titolo italiano, Viaggio in Paradiso?
Ma, soprattutto: Mel Gibson è peggio come attore o come regista?
(voto 5+/10)

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