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martedì 2 luglio 2019

Recensioni flash - Le storie così assurde da essere vere





Nuovo appuntamento con la rubrica delle mini recensioni cinematografiche di Pensieri Cannibali periodica a scadenza non fissa. Cosa significa?
Che la scrivo e la pubblico quando c'ho voglia. In questo appuntamento, il tema è quello delle storie vere. I film tratti da fatti realmente successi e personaggi realmente esisiti. All'incirca.


J.T. LeRoy

giovedì 21 febbraio 2019

Modalità cinema






Nuovo appuntamento con le uscite cinematografiche e nuovo ospite molto cannibale della settimana.
Dopo Carlo Lanna, in questa puntata è il turno di un altro amico, collega e mio ex collaboratore, Francesco Sciortino, appassionato di serie TV ma anche di cinema, autore del sito La voce dello schermo, e insieme a me in passato tra gli artefici della rivista online Ed è subito serial Magazine.
Ed è quindi con piacere che ci andiamo a leggere i suoi commenti, insieme ai miei e a quelli del mio solito blogger nemico guastafeste Mr. James Ford, ai film in arrivo in questi giorni nelle nostre sale.


Modalità aereo
"Ma tesoro, perché mi stai menando? Non stavo mica guardando un porno."
"Peggio ancora: eri su WhiteRussian, brutto schifoso!"

giovedì 18 ottobre 2018

Filmazzi senza gloria





Questa settimana i commenti saranno più stellari che mai. Non ci credete?
Siete uomini e donne di poca Fede. Fate bene comunque a non fidarvi troppo delle mie parole. In questo caso comunque non vi sto mentendo. L'ospite settimanale della rubrica che commenterà le uscite nei cinema settimanali insieme a me e al mio consueto pessimo collega e rivale Mr. James Ford è...
Giorgia Stargirl, la ragazza delle stelle tornata nella Terra dei blog per quest'ospitata, dopo aver lasciato il suo splendido sito Giovane, carina e disoccupata disoccupato per troppo tempo.
Nel frattempo potete comunque leggerla e seguirla sulla fichissima App per smart phone da lei creata, che si chiama TVTips, è un'applicazione che vi consiglia le serie TV in base ai vostri gusti e, oltre ai suggerimenti, è anche un blog di news sui telefilm.
Potete scaricarla QUI e leggere il blog QUI.
Io sicuramente seguirò i consigli di questa App, visto che grazie a Stargirl ho iniziato a seguire La casa de papel - La casa di carta e l'ho adorata, quindi di lei mi fido.

E ora, via agli stellari commenti.

Soldado
"In tre per fermare Ford? Non siamo un po' troppi?"
"No, perché con lui questa settimana ci sono anche Cannibal Kid e Stargirl."
"Mio Dio, allora è meglio se chiamiamo subito i rinforzi."

venerdì 2 dicembre 2016

The Gilmore Girls are back in town





Gilmore Girls: A Year in the Life
(mini-serie tv)
Creata da: Amy Sherman-Palladino
Regia e sceneggiature: Amy Sherman-Palladino, Daniel Palladino
Cast: Lauren Graham, Alexis Bledel, Kelly Bishop, Scott Patterson, Sean Gunn, Matt Czuchry, Liza Weil, Yanic Truesdale, Milo Ventimiglia, Danny Strong, Jared Padalecki, Melissa McCarthy, Julia Goldani Telles, Ray Wise, Mae Whitman, Jason Ritter, Peter Krause, Stacey Oristano, Jack Carpenter, Carole King
Genere: materno
Se ti piace guarda anche: Parenthood, This Is Us, A passo di danza (Bunheads), Girls


Cannibal Kid
Ciao Lorelai, come stai?
Guarda, senza pensarci ho fatto la rima!
Potrei comporre la nostra intera conversazione sotto forma di rap... però hey, forse non è una gran buon idea. Siamo mica nel musical Hamilton. Non vorrei poi che mi accusassero di averlo copiato. E poi negli ultimi tempi sto scrivendo un po' troppi post in rima e la cosa comincia a diventare ripetitiva. Come una serie che va avanti per un sacco di stagioni e a un certo punto sembra riciclare sempre le stesse idee. Viene a noia. Meglio prendersi una pausa e poi ricominciare dopo anni, quando nessuno ormai se lo aspettava più. O al limite se lo poteva giusto sognare. Come avete fatto voi Gilmore Girls, ricomparse all'improvviso su Netflix dopo 9 anni di assenza dagli schermi. Sai Lorelai, è un vero piacere rivederti dopo tutto questo tempo.

martedì 21 luglio 2015

Sei una spiona, sei una spiona!





Spy
(USA 2015)
Regia: Paul Feig
Sceneggiatura: Paul Feig
Cast: Melissa McCarthy, Jude Law, Jason Statham, Rose Byrne, Peter Serafinowicz, Miranda Hart, Allison Janney, Morena Baccarin, Bobby Cannavale, Zach Woods, 50 Cent
Genere: spione
Se ti piace guarda anche: Kingsman - Secret Service, Austin Powers, Barely Lethal, Corpi da reato

Avete presente Morpheus di Matrix?
Sì, dai, quello ciccion... ehm, sovrappeso. Quello che fornisce le indicazioni al protagonista Neo a distanza, come se vedesse e sapesso tutto?
Ecco. Melissa McCarthy in Spy ha lo stesso compito. Dà indicazioni a distanza all'agente segreto Jude Law, una specie di versione ancora più figa di James Bond. A questo punto la domanda sorge spontanea: perché non è stato preso Jude Law per fare 007 anziché l'inespressivo Daniel Craig?
Probabilmente perché James Bond DEVE essere inespressivo per contratto.

lunedì 12 gennaio 2015

ST. VINCENT, IL SANTO PATRONO DEI DILUDENDI





St. Vincent
(USA 2014)
Regia: Theodore Melfi
Sceneggiatura: Theodore Melfi
Cast: Bill Murray, Jaeden Lieberher, Melissa McCarthy, Naomi Watts, Terrence Howard, Ann Dowd, Chris O'Dowd, Nate Corddry, Dario Barosso
Genere: vecchietto meets bimbetto
Se ti piace guarda anche: About a Boy, Gran Torino, Up

St. Vincent aveva tutte le carte in regole per piacermi. Persino per diventare un mio nuovo cult. Forse persino per diventare un mio nuovo santino personale.
Per prima cosa, si tratta di una pellicole indie, e io in genere adoro le pellicole indie. Sono proprio un maledetto hipster. Anche se ultimamente, va detto, tendono a somigliarsi un po' tutte e quindi da questo punto di vista ormai ricordano i “nemici” hollywoodiani, ovvero pellicole prodotte in serie senza un briciolo di originalità.
Quindi ci sono i due protagonisti, un vecchietto e un bambinetto, per quello che si preannuncia un “About a Boy della terza età”, come definito in maniera azzeccata da Mr. Ink. About a Boy è un film che io amo, tratto per altro da uno dei miei romanzi preferiti, Un ragazzo di Nick Hornby. Non è mica finita qui: il protagonista interpretato da Hugh Grant è addirittura uno dei miei modelli esistenziali assoluti.
Quanto alle “pellicole sulla terza età”, non ne sono un gran fan, però in questo caso il vecchietto protagonista è Bill Murray, l'idolo di film come Ghostbusters e Lost in Translation, qui dalle parti di Pensieri Cannibali sempre parecchio apprezzato, sia per l'ironia che accompagna molti dei suoi personaggi che per le scelte raramente scontate delle pellicole da interpretare.
Bill Murray porta qui sullo schermo un vecchietto stronzetto, ma diciamo anche stronzone. Un tipo all'apparenza burbero, menefreghista, scontroso, con in più una passione per prostitute, alcool, cibo spazzatura e gioco d'azzardo. Praticamente è come potrei essere io tra 50, diciamo anche 60 anni. A parte la passione per il gioco d'azzardo, che non ho mai avuto.

sabato 9 novembre 2013

CORPI DA REATO – LE AMICHE DELLA PULA




Corpi da reato
(USA 2013)
Titolo originale: The Heat
Regia: Paul Feig
Sceneggiatura: Katie Dippold
Cast: Sandra Bullock, Melissa McCarthy, Demian Bichir, Marlon Wayans, Michael Rapaport, Spoken Reasons, Michael McDonald, Dan Bakkedahl, Taran Killam, Thomas F. Wilson, Tony Hale, Erica Derrickson, Kaitlin Olson, Nate Corddry, Zach Woods
Genere: girly buddy movie
Se ti piace guarda anche: Miss Detective, Io sono tu, Parto col folle, Come ti spaccio la famiglia, Le amiche della sposa

Questo è un interrogatorio. Tutto quello che dichiarerà verrà registrato, comprende Signor Cannibal Kid? È sicuro di volerlo fare senza il suo avvocato ad assisterla?

Certo, non ho niente da nascondere, io. Procedete pure.

Cominciamo da Corpi da reato. È vero che si tratta dell’ultimo film che ha visto?

Esatto.

"Perché Cannibal ha visto il nostro film? Tu lo sai, faccia da cavalla Bullock?"
"Veramente no, andiamo a scoprirlo..."

Mi può spiegare perché l’ha guardato?

Insomma, agente…

Mi chiami detective, per favore.

Insomma, detective… Con un titolo del genere, Corpi da reato, si poteva immaginare che fosse un certo tipo di film…

Non la seguo. Non ho idea di cosa sta parlando.

Beh, Corpi da reato… immaginavo si trattasse di un film di quelli per adulti.

Perché, vuole dire che Corpi da reato si è invece rivelato un film di quelli per bambini?

No, assolutamente. È parecchio sboccato e volgare, anche un poco violento. Non credo sia la visione più indicata per dei bambini.

E allora cosa intende?

Intendo che mi immaginavo fosse un porno, un bel pornazzo.

Questo per un titolo come Corpi da reato? Lei è davvero un pervertito.

A mia parziale difesa posso dire che, una volta compreso con una certa delusione che di porno non si trattava, ho voluto vederlo comunque, anche perché è il nuovo film di Paul Feig. Non ho detto Paul Figa, ho detto Paul Feig. Non sono così pervertito. Paul Feig è quello di Le amiche della sposa, una delle commedie più spassose e irriverenti degli ultimi anni. Questo Corpi da reato è un po’ una versione al femminile dei classici buddy movie polizieschi, così come Le amiche della sposa era una versione girly delle classiche commedie alla Una notte da leoni su un gruppo di tipi che partecipano a un addio al celibato.

E mi dica, cosa succede in genere a un addio al celibato?

Lo sa meglio di me, detective. Alcool, droghe, strip-club, escort… Cose di questo tipo. Tutto nel massimo rispetto della legalità, intendo.

Meglio se procediamo oltre, visto che la sua posizione si sta aggravando di minuto in minuto. Passiamo alle due protagoniste del film: preferisce Sandra Bullock o Melissa McCarthy?

Guardi agent… ehm, sbirr… ehm, detective, qualche tempo fa le avrei detto sicuramente Sandra Bullock. Adesso non saprei. Di certo il mio preferito del cast è Thomas F. Wilson, il Biff Tannen di Ritorno al futuro.

"Hey voi porche, levatemi le mani di dosso."

Quanto alle protagoniste: che è successo alla faccia della Bullock? Si allunga film dopo film. Ormai è diventata più lunga dell’arnese da lavoro di Rocco Siffredi, tanto per rimanere in tema di pornazzi. E poi sembra finta… sembra Michael Jackson. Lo so che è morto e quindi non è più politically correct dire cose brutte su di lui e infatti non lo sto facendo. Sto dicendo una cosa brutta su Sandra Bullock. Dall’altra parte invece abbiamo Melissa McCarthy che con quel look da gattara appena uscita da un manicomio criminale non è che sia proprio il massimo del sexy. E inoltre Sandra & Melissa battibeccano alla grande tra di loro e alla lunga diventano pesanti. Diventano peggio di Sandra & Raimondo. Lo so, sono morti pure loro, ma non mi guardi male, agent… ehm, detective. Non stavo dicendo niente di male nemmeno su di loro.

"Faccia allungata a chi?"
"Gattara, ma dove?"

Pare che lei abbia un’ossessione particolare nei confronti dei morti. Mi dica, ha mai ucciso qualcuno?

Agente… ehm, detective. Andiamo, chi nella vita non ha mai ucciso qualcuno che gli stava sulle balle? È capitato una volta… forse due… facciamo tre e chiudiamola qui. Eddai, anche lei sicuramente avrà fatto fuori qualcuno.

No. Sono in polizia da quarant’anni e non ho mai nemmeno usato la mia pistola una singola volta. Sebbene con lei sia tentato fortemente di farlo. Comunque è proprio sicuro di non volere il suo avvocato?

Dopo queste mie ultime dichiarazioni a quanti anni di galera sono arrivato?

Anno più, anno meno, al momento rischia… direi la pena di morte.

Mi sa che una telefonatina al mio avvocato andrei quasi quasi a farla. In ogni caso, agent… ehm, detective, se le capita, un’occhiatina a Corpi da reato gliela può anche dare. Non è un pornazzo, purtroppo, non è un film eccezionale, la parte poliziesca è parecchio scontata, già vista e pure un po’ troppo allungata, anche se mai quanto la faccia plastickosa di Sandra Bullock, però fa ridere. Ha un umorismo perfido, o quanto meno cattivello, o se non altro molto poco politically correct…
Beh, ora che ci penso, dopo averla conosciuta in questa simpatica chiacchierata tra amici, mi sa che non è il film più adatto a lei, agent… ehm, sbirr… ehm, detective. Lei mi sa più di tipo alla Sandra Bullock in questo film. E toglietevela quella scopa dal culo, Cristo Santo! E tu, Cristo Sandra, toglitela pure dalla faccia!
(voto 6/10)

Le dichiarazioni rilasciate in questo interrogatorio potrebbero non corrispondere al vero e tutto quello che ho scritto non potrà essere usato contro di me in tribunale.



lunedì 12 agosto 2013

IO SONO TU, MA TU CHI CA**O SEI?




Io sono tu


Regia: Seth Gordon
Origine: USA
Anno: 2012
Durata: 111’




La trama (con parole mie): Un uomo d'affari scopre che una donna ha rubato la sua identità e farà il possibile per riottenerla.
(okay, lo confesso, la trama non è scritta con parole mie, ma come al solito l’ho copiata bellamente da Wikipedia)





Correva l’anno 1944. Ero già un uomo di mezza età. Stavo combattendo duramente quando mi spararono.
Combattendo la Seconda Guerra Mondiale?
No, figuriamoci. Stavo disputando un’agguerrita battaglia a paintball, quello “sport” pericolosissimo in cui ci si spara della vernice addosso. Chi crede sia una guerra per donnicciole si sbaglia. Si sbaglia di grosso. Essere colpiti in faccia dalla vernice non è affatto piacevole e io sono finito in coma per 69 anni. Mi sono risvegliato nel 2013 e il mondo da allora trovo sia cambiato parecchio. Adesso tutti a usare questi cosi, questi computer, questi diavolo di smart phone, a cinguettare su Twitter, che iddio solo sa cosa significhi, e a scrivere su questi blog. E così mi sono deciso a farlo anch’io. Non ci va tanto. È più semplice del paintball e, soprattutto, rischio meno di farmi la bua.
Per provare a scrivere su un blog, qualunque cosa esso sia, in questo giorno di agosto del per me futuristico anno 2013 ho deciso di parlarvi dell’ultimo film che ho visto, incentrato sul tema dello scambio d’intentità: Io sono tu, titolo originale Identity Thief. Davvero non capisco come ci si possa spacciare per qualcun altro e soprattutto come, al giorno d’oggi, pare sia una cosa ancora più semplice rispetto ai miei tempi. Uno pensa che con tutte queste incomprensibili tecnologie di oggi sia impossibile, invece fregare il sistema è una gran cazzata. O così almeno pare guardando questa pellicola.
Io sono tu, ovvero Melissa McCarthy finge di essere Jason Bateman. Una donna che si finge un uomo? Com’è possibile questo? In che mondo astruso viviamo, oggi?
A tutto però c’è una spiegazione. Nel film, lui si chiama Sandy: un nome unisex (parola nuova di cui ho appena scoperto il significato), come dice Bateman non Patrick, o un nome da femmina, come dice giustamente la McCarthy non Stella. Approffitando della confusione sessuale generata da codesto effeminato nome, lei si impossessa dell’identità di lui, sia con la carta d’identità che con le carte di credito. Ebbene sì, adesso si paga con le carte di credito e non più con i soldi. Con questa identità non sua, lei combina qualsiasi reato e a finire nei guai sarà naturalmente lui. Cose che succedevano anche nelle commedie degli equivoci della mia epoca, quando i film erano ancora in bianco e nero. Cos’è tutto ‘sto entusiasmo per il colore?
Ma non divaghiamo e torniamo alla pellicola. Come risolvere questa drammatica situazione, con la polizia che non riesce a essere di grosso aiuto?
Lui andrà a caccia di lei. La andrà a stanare e poi cercherà di portarla a casa, in modo da poterla assicurare alla giustizia, secondo le complesse regole che governano i vari stati dei complessi Stati Uniti, che dopo la Seconda Guerra Mondiale a quanto pare sono divenuti la nazione più potente del mondo. La pellicola si trasforma così da commedia classica giocata sugli equivoci da scambio di identità, come quelle de ‘na vorta - ah, che nostalgia! -, in commedia classica on the road, con due personaggi che più diversi tra loro non si potrebbe immaginarli. Un po’ come me e il mio nuovo acerrimo nemico, un certo Cannibal Kid che ho cominciato a insultare sul suo blog tanto per divertirmi, e un po’ come capitava in Parto col folle, altro film di questa epoca futuristica che ho visto di recente. In questo caso, il folle è una folle ed è la versione femminile di Zach Galifianakis, Melissa McCarthy. A quanto mi raccontano, lui aveva fatto successo con Una notte da leoni, lei con Le amiche della sposa, in breve tempo sono diventati i nuovi idoli della nuova commedia americana e si sono persino ritrovati sul set di Una notte da leoni 3. I due paffuti attori stanno in pratica percorrendo un sentiero parallelo ma, al di là della loro naturale simpatia, le pellicole che continuano a interpretare non si stanno rivelando molto memorabili.
In ogni caso, la McCarthy è la nota più positiva di una commedia che fin dalla prima sequenza sai già dove andrà a parare. Soprattutto se, come me, avete già una notevole esperienza di queste commedie sugli equivoci vecchia scuola. Sul fatto che non sia un film così originale o innovativo si potrebbe comunque anche sorvolare. In fondo si tratta di una commedia americana, dove l’originalità più che un optional è spesso un sogno. Il grande problema della pellicola è che non funziona come intrattenimento. Non fa ridere quasi mai, annoia quasi sempre, Jason Bateman ha un personaggio che più fastidioso non si potrebbe immaginare e la durata è eccessiva per una commedia del genere.
Non posso nemmeno accusare questo film di essere radical-chic, come i film consigliati da quel Cannibal Kid che vi menzionavo poc’anzi, perché non lo è e infatti non è piaciuto nemmeno a lui. È solo inutile. Una visione che non possiede nemmeno il minimo indispensabile per una serata pane e salame come piace a noi vecchi leoni del Saloon. Una visione che nemmeno irrita abbastanza da farmi sfoderare le peggiori bottigliate.
Io non sono tu. Io sono Ford e queste sono state le mie cazzo di parole su questo cazzo di film.
Hasta la vista, maledetti lettori di Pensieri Cannibali.


MrFord


"Fa paura più l'amore della guerra che tu fai
ci han diviso per colore tu mi riconoscerai
senza nome né cognome eh… io sono te."
Eros Ramazzotti - "Io sono te" -




venerdì 14 giugno 2013

UNA NOTTE DA LEONI, VERSIONE ANALCOLICA


Una notte da leoni 3
(USA 2013)
Titolo originale: The Hangover Part III
Regia: Todd Phillips
Sceneggiatura: Todd Phillips, Craig Mazin
Cast: Zach Galifianakis, Bradley Cooper, Ed Helms, Justin Bartha, Ken Jeong, John Goodman, Melissa McCarthy, Heather Graham, Sasha Barrese, Jamie Chung, Gillian Vigman, Jeffrey Tambor, Sondra Currie, Oliver Cooper
Genere: analcolico
Se ti piace guarda anche: gli altri Una notte da leoni

"Bravo Cannibal, anche io odio Liam Neeson!"
Ci sono cose che mi fanno incazzare a prescindere: i film sui supereroi, le pellicole con Liam Neeson e i sequel. Pensate un po’ quindi quanto possa essermi piaciuto Taken 2 – La vendetta, seguito del già pessimo di suo Io vi troverò in cui Liam Neeson si comporta come un supereroe.
Con Una notte da leoni 3 per fortuna non mi sono trovato alle prese con un film sui supereroi, Liam Neeson non è presente, però si tratta di un sequel. Di più, del terzo e, se Dio ce la manda buona, conclusivo capitolo di una trilogia. Che poi non doveva essere una trilogia. Una notte da leoni era un film unico e tale doveva restare, era uno spasso totale, una commedia a suo modo originale e con dei personaggi esilaranti e particolari, su tutti il folle (nel senso proprio di malato di mente) Alan, interpretato da un folgorante Zach Galifianakis, per cui si sono subito scomodati paragoni con John Belushi e che probabilmente invece farà la fine dell’altro “nuovo John Belushi”, ovvero Jack Black. Che comunque è pur sempre una fine migliore di quella del vero povero John Belushi.
Considerato il clamoroso successo di quel primo episodio, a Hollywood hanno sentito l’esigenza di farne un secondo, che si limitava ad essere una brutta, stantia e ridicola (ma non divertente) copia carbone del primo, soltanto ambientata a Bangkok anziché a Las Vegas.

"MMMbop, questo Justin Bieber non mi convince. Meglio gli Hanson."
Dopo quel disastroso episodio, ero già intenzionato a mettere una pietra sopra a questa saga, che non doveva essere una saga. L’avventura numero 3 non mi ha fatto certo cambiare idea, ma se non altro va dato atto agli autori un minimo di coraggio in più rispetto al numero 2. Se quello era uno scopiazzamento senza vergogna, in pieno Zucchero style, qui almeno si cerca di variare un minimo la formula.
Attenzione però, perché il cambiamento è più apparente che reale. Questa volta l’avventura non parte con il solito hangover, con i tre protagonisti che si risvegliano in uno stato pietoso dopo una notte di bagordi. Cosa positiva, perché così si evita di fare una copia della copia del primo episodio. Cosa negativa, perché si perde un po’ l’identità e il senso della serie, che si chiama in italiano Una notte da leoni e in originale The Hangover.
In Una notte da leoni 3 non c’è né una notte da leoni, né un hangover, e allora questo film che ca**o l’avete fatto a fare?
Bella domanda, a cui non ho ancora trovato una risposta.

"Cannibal, io pel vendetta svaligiale tua casa."
Todd Phillips a questo giro ha allora avuto le palle di provare a fare qualcosa di diverso? Come detto, apparentemente sì. La prima parte della pellicola promette quasi bene. Sembra concentrarsi soprattutto sulla figura di Alan, quello psicopatico di Alan, l’unico personaggio davvero interessante di questa serie, visto che Mr. Chow (Ken Jeong) non lo si regge più e si spera per tutto il tempo che venga fatto fuori in maniera brutale. I will let you down, I will make you hurt.
A morire è invece il padre di Alan e ciò sembra portare una maggiore introspezione al film. Ci troviamo forse dentro una versione più matura delle altre due notti da leoni?
No. È solo un’illusione. Dopo i primi minuti, Una notte da leoni diventa la solita notte da leoni, solo senza droghe, alcool, figa, deliri, tatuaggi e insomma mica tanto una notte da leoni. Una versione annacquata, analcolica di Una notte da leoni. La struttura narritava sembra cambiata, ma non lo è molto. Come al solito, ci ritroviamo con Bradley Cooper, Ed Helms e Zach Galifianakis chiamati a salvare il loro amico sfigato Justin Bieber Bartha. E pure qui a non mancare è la solita razione di avventure più o meno criminali, con John Goodman chiamato questa volta nella parte del cattivone di turno. In pratica, in questo terzo capitolo manca il meglio del primo episodio, ma non manca il peggio del secondo. Per fortuna almeno le scenette con gli animali questa volta sono contenute al minimo, giusto nella primissima evitabile scena di decapitazione di una giraffa, ma almeno non c’è più la scimmietta cagaminkia della notte in Thailandia. Baby steps. Piccoli progressi.

"Dici che lo vinciamo il Cannibal Award per la scena più sexy dell'anno?"
A livello di risate, siamo lontani dal primo episodio e le cose vanno giusto un cicinin meglio rispetto all’Hangover II. A livello di figa, qui siamo messi invece peggio, visto che Jamie Chung compare in appena mezza scena per circa cinque secondi. Io comunque non ho ancora capito dai tempi del precedente capitolo come fa Ed Helms a stare con Jamie Chung. Capirei stesse con Bradley Cooper, ma con lui no.
A rendere questo terzo episodio un filo migliore del secondo è allora il tentativo, seppure solo abbozzato, di variare un minimo la formula, oltre al fatto di dare maggiore spazio ad Alan e al ritornare sui passi del primo episodio, apparizione di Heather Graham compresa, riuscendo a dare una chiusura al cerchio sulle note di “Dark Fantasy” di Kanye West. Il + del voto se lo merita però + che altro per la divertente partecipazione di Melissa McCarthy, la cui carriera era iniziata come personaggio minore nella serie Una mamma per amica e oggi dopo Le amiche della sposa è una delle attrici comiche più lanciate di Hollywood.

Questo Una notte da leoni 3 è allora un film perfettamente inutile, che non cambia niente. Continuo a pensare che la prima pellicola dovesse rimanere un unico da non replicare, e le cose che mi fanno incazzare a prescindere rimangono le stesse di sempre: i film sui supereroi, le pellicole con Liam Neeson e naturalmente i sequel.
(voto 5+/10)

P.S. Grazie alla scena dopo i titoli di coda il voto cambia. In peggio.
(voto 5-/10)



lunedì 26 settembre 2011

Damigelle porcelle

Le amiche della sposa
(USA 2011)
Titolo originale: Bridesmaids
Regia: Paul Feig
Cast: Kristen Wiig, Maya Rudolph, Rose Byrne, Melissa McCarthy, Wendi McLendon-Covey, Ellie Kemper, Chris O’Dowd, Jon Hamm, Jill Clayburgh, Matt Lucas, Dianne Wiest, Terry Crews
Genere: spassoso
Se ti piace guarda anche: Una notte da leoni, Magnolia, Molto incinta

L’avevano definito Una notte da leoni al femminile, l’avevano, ma qui più che a una sola notte di troviamo di fronte a un mese da leonesse, o giù di lì, quello che ci vuole per organizzare un matrimonio.
Eh Giacomino si sposa, eh Giacomino si sposa. No, qui a sposarsi è Maya Rudolph, comica del Saturday Night Live attualmente impegnata nella nuova sitcom Up all night in cui è lei a illuminare la scena. Ma in questo film non è lei a brillare di più, nonostante ci regali una scena mica da poco in cui caga in mezzo alla strada vestita da sposa!
Oh yes.
Il “fattaccio” avviene nella scena apocalittica del post-avvelenamento da cibo brasiliano. Immagino che dopo l’uscita di questo film i ristoranti brasiliani abbiano avuto un tracollo, soprattutto negli Stati Uniti, dove la pellicola giustamente è stato il mega successo a sorpresa dell’estate.

Se Maya Rudolph ci regale questo momento magico, le fenomene vere del film sono però le altre due, le damigelle d’onore anzi del disonore, che si contendono il ruolo di BFF (Best Friends Forever) della promessa sposa, a partire dalla prima (di una lunga serie) di scene cult proposte dal film: la sfida nei discorsi commoventi in onore dell’amica. Una vera gara di talento comico da parte di Kristen Wiig (che co-firma anche la sceneggiatura), l’incasinatissima vera protagonista del film, e Rose Byrne (come al solito più che strepitosa!), tutta organizzatissima e perfettina. Tra loro due si scatena una battaglia degna delle migliori (o peggiori) Blog Wars tra Mr. James Ford e me, dove in questo caso io sarei la Rose Byrne di turno. Ok, quest’ultima uscita era un po’ gay, quindi specifico che io sarei la versione maschile di Rose Byrne. Suona ancora gay?
Fanculo!

Spassosissimi anche i ruoli minori, come i figliastri di Rose Byrne (che commentando la partita di tennis della matrigna la sfottono: “Giocano meglio persino nella pubblicità degli assorbenti interni”), o la coinquilina di Kristen Wiig che si rovescia addosso dei piselli per alleviare i dolori causati da un tatuaggio. Mentre l’altro coinquilino è interpretato da Matt Lucas, ovvero il tizio di yeahbutno butyeahbut no della mitica serie Little Britain.
Persino una che ha un ruolo minuscolo, la tizia seduta vicino a Kristen Wiig sull’aereo che le confessa di aver fatto un sogno molto Final Destination la sera prima in cui l’aereo si schiantava, fa morir dal ridere. Sono questi piccoli dettagli che rendono grande una commedia.
Per fortuna l’unica cosa che si schianta non è l’aereo, bensì io, dalla risate.
Il viaggio aereo ne Le amiche della sposa è infatti il viaggio aereo più divertente di sempre. Sì, anche più dell’aereo più pazzo del mondo!

Ma ci sono anche altri piccoli dettagli geniali a impreziosire il tutto: ad esempio Kristen Wiig in casa ha dei ritratti di varie icone della musica country, tra cui Taylor Swift!
Piccolo ruolo, lontano anni luce da Mad Men, per Jon Hamm, che comunque riesce a ritagliarsi una memorabile scena in cui tenta di farsi fare un pompino in auto.
Esilarante poi l’amica cicciottella, interpretata da Melissa McCarthy, ex Sookie di Una mamma per amica e fresca vincitrice dell’Emmy per la sua nuova sitcom Mike & Molly, che qui veste i panni di una tipa rozza come un orangotango giapponese. Dite che non esistono oranghitanghi giapponesi? E che ne sapete, avete visitato voi tutto il Giappone? No? E allora non escludete le cose così a priori per sentito dire. Che poi a dirla tutta, non sono nemmeno così rozzi, gli oranghitanghi giapponesi. Ne ho conosciuto uno, una volta, ed era un perfetto gentleman, o meglio gentlemonkey, quindi ho sbagliato paragone. Diciamo allora che questa tipa è rozza come uno scaricatore di porto, tanto per andare sullo stereotipo più abusato. Ma voi l’avete mai conosciuto uno scaricatore di porto? Io sì, sempre in quel viaggio dopo ho incontrato anche l’orangotango gentlemonkey giapponese, ed era una persona squisita, con cui ho disquisito per ore e ore sul bon ton a tavola: lui sosteneva che il cucchiaino da dessert va tenuto sopra la forchetta con il manico rivolto a sinistra, io a destra. È stato uno dei dibattiti più accesi cui abbia mai partecipato. Alla fine lui ha dovuto cedere, d’altra parte è pur sempre uno scaricatore di porto e non è che possa avere la meglio in un dibattito sul galateo.
Di cosa stavo parlando. Pardon, sono stato maleducato e sono andato fuori argomento. Forse dovrei ripassarmi anch’io il galateo.

E allora torniamo su Le amiche della sposa. Un film con le musiche firmate Michael Andrews, l’autore della soundtrack di Donnie Darko, per me ha già vinto in partenza. E un film con per di più una canzone (Paper Bag per la precisione) di Fiona Apple per me ha già stravinto e di brutto. E al proposito aggiungo una nota curiosa (oddio, magari non per tutti) di gossip: Fiona Apple ha avuto una lunga relazione con il regista Paul Thomas Anderson, quello di Magnolia, mentre adesso lui sta con Maya Rudolph, la sposa del film, da cui ha anche avuto due bambini. Che abbiano deciso di inserire un pezzo di Fiona Apple come premio di consolazione o per fare la bastardata di ricordarle che alla fine è riuscito ad accalappiarlo lei?
Va bene, la smetto qui con ‘sto cazzo di gossip, contenti?


E a proposito di Magnolia… Aperta seconda parentesi, la storia tra la protagonista è il poliziotto mi ha ricordato parecchio quella tenerissima e sofferta tra Melora Walters e John C. Reilly in quel film, piuttosto che qualche solita insipida storiella presente in molte altre commedie sentimentali in circolazione.

E ora vi sparo un’altra piccola curiosità che non interesserà probabilmente a nessuno: il nome della personaggio della protagonista Kristen Wiig nel film è Annie Walker, lo stesso dell’agente della CIA interpretato da Piper Perabo nella serie tv Covert Affairs. Una perla di conoscenza da sfoggiare in tutte le occasioni, non credete? No? Magari in una domanda del Trivial Pursuit vi esce e voi risponderete giusto grazie a me. Ma poi esiste ancora il Trivial Pursuit e, se sì, esistono ancora persone che vi giocano?
La smetto con queste inutili digressioni?
La smetto.

Se nel mio delirio non si era capito, le amiche della sposa è quindi il mio candidato numero 1 come commedia più divertente dell’anno (Breaking Dawn permettendo), mentre questo post è il candidato numero 1 per la maggior media di stronzate sparate per cm quadrato di monitor del PC.
Ma, soprattutto, Kristen Wiig che sull’ala dell’aereo vede una donna del ‘700 con un vestito in stile coloniale, viene arrestata, viene licenziata perché dà della troietta a una cliente ragazzina, si alza prima dal letto per truccarsi e apparire figa la mattina a fianco di Jon Hamm, passa in auto davanti a uno sbirro che si è scopata bevendo prima una bottiglia di birra, poi atteggiandosi da gangsta-rapper e quindi in topless, è la candidata numero 1 a mia eroina personale dell’anno.
Vorrei essere una donna per sposarmi e avere una damigella d’onore come lei. Anche questa frase suonava gay?
Fanculo!
(voto 8/10)

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