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domenica 4 dicembre 2011

Enrico Mentana: Man of the year 2011 n. 16

Enrico Mentana
Genere: ultimo dei Mohicani giornalisti tv
Provenienza: Milano, Italia
Età: 56
Il passato: TG5, Matrix (sigh)
Il suo 2011: TG di La7
Il futuro: ehm... TG di La7
Perché è in classifica: perché fa l’unico TG che non ti fa venire voglia di guardare il microonde anziché il televisore
Ti potrebbero piacere anche: Enzo Biagi, Indro Montanelli, Augusto Minzolini (su quest’ultimo pensate davvero che sia serio???)

Unico Man of the year presente anche nella classifica cannibale dell’anno scorso, cosa che significa che gli altri 19 sono tutti cambiati! La conferma non è arrivata perché faccia cose turche, ma perché è l’unico o quasi a fare il suo lavoro di giornalista televisivo, in maniera seria, competente, personale nel senso che le decisioni le prende lui e non un partito politico.
Poi, per carità, anche all’interno del suo TG non è che sia tutto da elogiare. Il focus sulla politica italiana è apprezzabile, ma persino troppo esagerato. Sapere tutti i gossip politici e vedere Bossi in canotta che forse cenerà o forse non cenerà insieme a Tremonti non è che sia tutta sta ficata… I sondaggi del lunedì sulle intenzioni di voto sugli italiani sono interessanti, però è da un anno che vanno avanti e tanto alle elezioni ancora manco si è andati. E poi, come sottolinea anche la rivista FilmTv, lo spazio dedicato alla cultura e al cinema è pressoché inesistente. Un’attenzione maggiore a questi aspetti potrebbe renderlo davvero completo, ma vista la penuria italiana, tra la propaganda del TG1 e i servizi sugli animaletti tenerosi di Studio Aperto alternati a consigli per mantenerci in forma in cucina, il TG di La7 rimane pura manna dal cielo.


martedì 14 dicembre 2010

Man of the year 2010 - n. 10 Enrico Mentana

Enrico Mentana
Genere: mitraglia
Provenienza: Milano, Italia
Età: 55
Nel 2010: direttore del nuovo TG di La7
Nel 2011: ha l’obiettivo di condurre TUTTE le sere il TG di La7
Perché è in classifica: è l’ultimo giornalista tv rimasto in Italia

Sembra di stare in “28 giorni dopo”, “The Walking Dead” o più che altro ne “L’alba dei morti dementi”. Rimpiazzato a “Matrix” da un manichino, Enrico Mentana si deve essere svegliato un giorno ed essersi sentito così, circondato da giornalisti zombie che vagavano in giro per l’etere televisivo alla ricerca disperata di carne da azzannare, di cronache nere più o meno vere, di omicidi di giovani vergini in fiore. Ha acceso la tv e si è reso conto della studioapertizzazione del mondo giornalistico (giornalistico?) italiano. Prima notizia: piove. Seconda notizia: efferato omicidio con una motosega più stupro post-mortem e il cadavere è stato sciolto nell'acido, ma continuate a mangiare tranquilli. Terza notizia: un servizio presa in giro sugli scandali di Carlà Bruni (ma quelli molto più clamorosi di Berlusconi, visto che siamo in Italia e non in Francia, niente?). Quarta notizia: eccola, la politica, tutto va bene e il Governo è ok. Quinta notizia: il Papa è un ganzo. Sesta e settima notizia: parliamo di animali, chi non ama gli animali? prendiamo qualche video scemo da YouTube e mettiamoci pure dentro qualche bambino che fa cose stupide. Ultima notizia: si parla di scienza & salute, ah belli qua si fa cultura, ed ecco a voi un servizio sulle donne che si rifanno il seno. Via con una carrellata di tette & culi. Notizia dell'ultima ora: Michelle Hunziker vittima di uno stalker. Ah, e fuori piove.

Al ché Enrico Mentana che non è né un eroe né un genio, ma semplicemente un giornalista, ha avuto l’idea di fare un vero telegiornale che cerca di raccontare la realtà vera, non quella minzolinianamente modificata. Parla un sacco di politica, forse persino troppo, e cerca di farlo nella maniera più imparziale possibile, non sciacalla sui fatti di cronaca, non fa vedere neanche una tetta (e questo forse è l’unico limite del suo tg LOL). È solo un giornalista, un opportunista come lui stesso ammette che colma un vuoto clamoroso, ma in mezzo a un branco di famelici zombie dell’informazione fa la figura dell’eroe.

giovedì 16 ottobre 2008

Life in technicolor

Dolce risveglio con i Pan di Stelle Mulino Bianco, sogni diventati bontà. Il modo migliore per cominciare la giornata. Vado a lavoro sulla Opel Corsa yo yo, c’mon. Mi prendo una pausa. Davanti alla macchina del caffè c’è Paolo Bitta che mi dice qualcosa sui Pooh, ma io lo mando subito a cagare. Sulla macchinetta c’è scritto “push the button”. Schiaccio il bottone e parte una canzone dei Chemical Brothers. Ma questo non è un jukebox! Ci deve essere lo zampino di Fonzie. E invece no, è solo un cd sul lettore dei dottor Troy e McNamara. Mi stanno rifacendo il culetto. In effetti avevo proprio bisogno di due belle chiappe sode. Mi dicono che devo fare il countdown per l’anestesia. “Dieci… nove… otto…” Al sette cado in coma profondo.
Quando mi risveglio c’è Saviano che parla, e Mentana per una volta chiude la bocca e sta ad ascoltare. Deve trattarsi di un sogno. Saviano dice che se vuole tornare ad avere una vita normale deve andarsene via, perché in Italia la libertà di parola è solo un’utopia. Mentana ha un momento di lucidità e ammette la mancanza di coraggio di loro giornalisti e pure dei politici, che la verità si dimenticano spesso di dirla perché hanno da portare a casa la pagnotta. Non sono mica eroi, loro. Arriva Hiro Nakamura. Mi ordina: “Salva la cheerleader! Salva il mondo!” Andiamo indietro nel tempo. Io salvo la cheerleader! E salvo il mondo! Splendido splendente. Poi qualcuno mi dice: “Porta le chiappe su Marte.” Sembra un film con Schwarzenegger. Io ci porto le mie chiappe nuove fiammanti e salvo pure Marte.
Mi squilla la suoneria del cellulare: “Mi chiamo Virgola, sono un gattino, sono una lagna e ce l’ho piccolino.” Rispondo. È Gerry Scotti. Mi dice che sono l’aiuto da casa di non so chi e che devo rispondere a una domanda. “Quante ore di televisione al giorno possono compromettere seriamente le facoltà mentali di una persona?” Le possibilità sono “4, 8, 12 o 24?” Io rispondo “24”. Vengo sequestrato da Jack Bauer, che mi dice che c’è da salvare il mondo. Di nuovo? Mi chiedo da dove provenga tutto questo allarmismo da parte degli sceneggiatori televisivi. Nella realtà il mondo non è mica così in pericolo. O sbaglio?
Esco con gli amici. Ma non sono i miei, di amici. Sono gli amici di Maria DeFilippi e mi obbligano a fare una coreografia assieme a loro sulle note di una canzone di Marco Carta. Certo che sta cosa è proprio imballabile. Su Mtv c’è persino una competition: “Porta Marco Carta nella tua classe e diventi l’eroe della tua scuola.” Adesso non so come sono le scuole al giorno d’oggi ma nella mia se provavi a portare uno come Marco Carta in concerto nella tua classe te le prendevi, e di brutto anche.
Torno a casa, ma squilla il citofono. Due volte. “C’è posta per te,” mi fa una voce quando risposto. Eh no! Adesso è troppo! Me ne vado a nanna, quando mi sveglio i sogni sono diventati bontà. Pan di Stelle Mulino Bianco. Incomincia un’altra giornata in technicolor.
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