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lunedì 14 maggio 2012

Chronicle - Supereroi cronici

Chronicle
(USA, UK 2012)
Regia: Josh Trank
Cast: Dane DeHaan, Alex Russell, Michael B. Jordan, Ashley Hinshaw, Michael Kelly, Bo Petersen, Anna Wood
Genere: (anti)eroi
Se ti piace guarda anche: Cloverfield, Monsters, Misfits, Heroes, Carrie - Lo sguardo di Satana

Cough, cough. Che tossa chronicle che mi è venuta oggi.
Battuta pessima, lo so. Talmente pessima che posso considerarmi pronto per essere assunto a Zelig?
Battuta pessima così come il titolo del post, che fa veramente schifo, lo so. Dite quindi che sono pronto, se non per Zelig, almeno per essere assunto come nuovo titolista dei film distribuiti in Italia?

Mi sa che sono affetto da una forma chronicle di sparo di cazzate.
Ora la finisco qui. Prometto poi mantengo come Ambra Angiolini quando non aveva ancora avuto la malsana idea di credersi un’attrice. Non che come cantante fosse meglio, però almeno faceva ridere. Volontariamente o meno.


Va bene, basta cazzate.
Per oggi.
Forse.

"Il libro di Cannibal, quello sì che dovrebbe essere studiato in tutte le scuole!"
Chronicle è un film finto originale. Parlo sul serio. Qualcuno - saputello - mi correggerà dicendo che questo film è girato non con stile finto originale, ma con stile da finto documentario, ovvero il mockumentary. Sì, anche quello. Però è soprattutto un film finto originale. Nel senso che se uno non ha mai visto un mockumentary tipo Cloverfield, Monsters, Blair Witch Project, Paranormal Activity e cloni vari, o la serie tv The Office, allora gli sembrerà davvero un’originalonata pazzesca.
A ciò aggiungiamo il fatto che si tratta di un film sui superpoteri, ma diverso dal solito film sui supereroi stile The Avengers che sta impazzando in questi giorni nei cinema mondiali. Anche in questo caso, però, sembrerà originale solo se uno non ha mai visto i vari Kick-Ass, Super, Defendor, o le serie tv Heroes, Misfits, No Ordinary Family, eccetera eccetera. E tra l’altro già in Heroes la cheerleader supergnocca Claire Bennet alias Hayden Panettiere si riprendeva nei suoi “esperimenti” con i superpoteri con la telecamera, proprio come fanno i protagonisti di questo film. Quindi 'ndo sta, la novità?
Se uno non ha mai visto niente di tutto ciò, Chronicle gli sembrerà il film più originale del nuovo millennio. Peccato solo che tutti questi film e queste serie tv abbiano già fatto la loro apparizione e oramai si stiano pure inflazionando parecchio.
La cosa che contraddistingue un minimo questa pellicola è allora quella di combinare queste due tendenze molto cool degli ultimi anni, con la semplice addizione: mockumentary + supereroi alternativi = Chronicle.
Ciò che ne esce è la somma delle due componenti. L’unico spunto originale è questo. Ed è già qualcosa, per il cinema americano attuale. Per quanto non sia quindi un film così originale, se non altro Chronicle riesce se non altro a essere piuttosto coinvolgente.

"Con tutto quello che potremmo fare con i nostri superpoteri,
perché non lanciarci una palla in mezzo alle nuvole?
La storia anch’essa non è niente di nuovo: un teenager mediamente loser si accatta una telecamera e decide di filmare tutta la sua vita. Ne emerge un autoritratto piuttosto deprimente, visto che i bulletti a scuola lo prendono di mira, i vicina di casa bulletti pure loro lo prendono di mira, il padre bulletto anche lui lo prende di mira. E insomma, il ragazzo si prende un sacco di botte. Ciliegina sulla torta amara, sua madre è gravemente malata e in fin di vita. Consolazione: se non altro, almeno lei, non è una bulletta che lo mena.
Quante tragedie, comunque! Siamo per caso finiti dentro una storia uscita dalla mente malata di Nicholas Sparks?

Come unico amico, il protagonista si ritrova il cugggino. Un tipo pseudo cazzaro un po’ in stile Pacey Witter di Dawson’s Creek con cui partecipa a una festa, il tipico party adolescenziale americano. Solo, con un finale diverso dal solito. Il nostro protagonista loser si trova infatti dentro una misteriosa buca insieme al cugggino e insieme al quarterback fico della scuola, interpretato da Michael B. Jordan, unico volto pseudonoto del cast di giovani emergenti, visto che è stato tra i protagonisti delle stagioni 4 e 5 di Friday Night Lights.
Da quel giorno, tutto per loro cambia. I tre infatti si ritrovano in possesso di misteriosissimi superpoteri e cominciano a passare tutto il tempo insieme, fino a che…
Non ve lo dico.

"È Cannibal: dice che il suo superpotere di sparare minchiate si sta esaurendo."
Il film ha un’ottima presa nel corso della prima parte. Viaggia con piacere a metà strada tra teen movie e storia fumettosa di supereroi, sebbene senza la stessa dirompente ironia delle prime due stagioni di Misfits. Sul finale invece si cede al dramma o, meglio, si eccede con il dramma, con una sorte di variante fantasy supereroica di Carrie - Lo sguardo di Satana.
Nel complesso, pur tra alti e bassi, Chronicle è una visione interessante. Niente di originale o mai visto prima, però è ben realizzato, l'esordiente promettente Josh Trank offre una regia migliore rispetto al solito mockumentary scrauso medio e gli effetti speciali sono efficaci nonostante la produzione low-budget. Per quanto $12 milioni possano essere low-budget. Sempre parlando di dollari, il film negli Usa ha incassato oltre $60 milioni e quindi, considerando l’ottimo rapporto spesa/incasso, un sequel è già in cantiere. Confermando la malattia chronicle del cinema soprattutto americano degli ultimi anni: ripetere all’infinito non solo le idee originali, ma pure quelle finto originali.
(voto 6,5/10)

P.S. “Chronicle” non significa “cronico” e le battute presenti in questo post sono quindi del tutto pretestuose e fanno pena. Lo so, lo so.

venerdì 23 settembre 2011

Thank God It’s Friday

Friday Night Lights
(serie tv, stagione 5)
Rete americana: DirecTV
Reti italiane: Rai 4, Fox, Joi
Creata da: Peter Berg, Brian Grazer, David Nevins
Cast: Kyle Chandler, Connie Britton, Aimee Teegarden, Michael B. Jordan, Jurnee Smollett, Madison Burge, Matt Lauria, Lamarcus Tinker, Grey Damon, Taylor Kitsch, Derek Phillips, Stacey Oristano, Brad Leland, Zach Gildford, Jesse Plemons, Adrianne Palicki, Emily Rios
Genere: la vita è una partita di football
Se ti piace guarda anche: Friday Night Lights (film)


I film e telefilm sportivi non fanno per voi? E allora guardatevi Friday Night Lights e poi vedremo se la penserete ancora così. Detto in questo modo il mio tono sembra minaccioso, ma in realtà la mia non è una minaccia ma un consiglio vivissimo.
Se c’è una cosa di cui sono appassionato sono quei film o serie che riescono a ricostruire perfettamente un ambiente, un modo di pensare, uno stile di vita. Può essere qualunque ambiente, dal mondo dell’hip-hop anni ’90 di 8 Mile alla mente metal di Hesher, dal ghetto di Londra di Attack the block fino al competitivo mondo del balletto classico de Il cigno nero, può essere insomma un qualcosa anche di parecchio lontano dal mio modo di vivere o di pensare, ma l’importante è che vengano creati i presupposti per un tuffo completo in tale mondo.
Friday Night Lights riesce in pieno in questo obiettivo. E anche di più. L’ambiente è quello di una piccola cittadina texana, Dillon, in cui tutta la vita della comunità ruota praticamente intorno alla fenomenale squadra di football liceale. I campioni della squadra sono gli idoli locali, il venerdì sera è il momento che tutti aspettano, quello della partita, e il coach locale è più discusso dell’allenatore della nazionale italiana.
Protagonisti della serie sono proprio il coach Taylor (Kyle Chandler, premiato come miglior attore protagonista agli Emmy 2011), neoassunto dai Dillon Panthers, insieme alla sua famiglia (moglie MILF Connie Britton e figlia teen Aimee Teegarden, più un’altra bambinetta in arrivo), mentre giocatori e cheerleader si danno il cambio nel corso delle varie stagioni. Il perno della serie è quindi di stampo famigliare, ma thanks God siamo lontani da Settimo Cielo e cazzate varie. Il contesto è quello del profondo Sud degli Stati Uniti, dei rodeo e della musica country (ma nella soundtrack ci stanno pure hip-hop e il post rock degli Explosions in the sky!), della fede bigotta e della politica conservatrice. La faccia triste dell’America che vede il football come una religione, ma anche come un’arma di riscatto sociale per tanti giovani che sognano un futuro lontano dalla cittadina di Dillon.
La serie è riuscita a reinventarsi stagione dopo stagione in maniera spettacolare, come una squadra che cambia giocatori ma riesce ad essere sempre vincente. Mica come… e qui inserite una vostra squadra a piacimento. Colpo particolarmente fortunato è stato quello di rivoluzione team all’inizio della quarta stagione: il coach Taylor viene infatti licenziato dai Panthers e passa ad allenare l’altra squadra cittadina, quella scrausa, quella del ghetto con tutti i problemi societari di budget del caso. Un po’ come passare dalla Juventus al Torino.
Sorry, tifosi granata.

La quinta stagione, che è anche quella conclusiva, riparte proprio da lì, concentrandosi sulle vicende dei nuovi problematici footballers e cheerleaders della East Dillon High, con la moglie del coach Taylor che si trova a far loro da consulente. E saranno cazzi…
Ma se uno di solito rimpiange i vecchi personaggi, penso ad esempio addirittura al vecchio Beverly Hills 90210, qui invece i nuovi convincono subito e fanno addentrarsi dentro le loro vite, su tutti Vince Howard (il promettente Michael B. Jordan), strappato da una vita criminale e trasformato da coach Taylor in un’autentica stella del football, o la sua tipa Jess (la pure lei promettente Jurnee Smollett), che non si accontenta di fare la cheerleader bella statuina ma si mette in testa di diventare un’allenatrice di football, di football maschile, o ancora Becky (sarò ripetitivo, ma pure Madison Burge è promettentissima), abbandonata dai veri genitori e costretta ad andare a vivere con una spogliarellista e il suo marito vice-coach. E poi c'è anche il ritorno di qualche volto delle stagioni passate...
Una serie di vite che si intrecciano fino a un grandioso e molto emozionante episodio conclusivo, premiato con l’Emmy 2011 per la miglior sceneggiatura. Giusto così, cazzo. E, se vi interessa, questa sera il gran finale andrà in onda per la prima volta in Italia su Joi. Altrimenti c’è sempre Internet.

Nonostante il cuore della serie rimanga sempre il football, le partite sono comunque soltanto uno degli eventi avvincenti presenti, visto che gli altri motivi di interesse sono regalati da una serie di personaggi tratteggiati in una maniera e con una cura che si vede in poche serie.
Friday Night Lights è ispirato a un film omonimo del 2004 e, dopo aver terminato la sua vita televisiva con la quinta strepitosa stagione, si appresta a tornare sul grande schermo con una nuova vociferata pellicola cinematografica. I riflettori quindi si accenderanno ancora sul coach Taylor, sulla sua squadra e sulla sua famiglia, perché una volta che ci si affeziona a loro è difficile abbandonarli. E pazienza se non ve ne frega un fuck del football americano, insieme a loro comincerete a correre fino a che non segnerete un touchdown.
Se avete voglia di iniziarvi una serie da capo, questa DEVE essere la vostra prima scelta. Sembrava ancora una minaccia?
(voto 8,5/10)

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