Cast: Isabelle Huppert, Mathieu Kassovitz, Jean-Louis Trintignant, Fantine Harduin, Franz Rogowski, Toby Jones, Laura Verlinden, Aurélia Petit
Michael Haneke con le sue riprese fisse ha rotto il cazzo! Scusate il francese, ma ho deciso di usare la stessa lingua con cui il regista austriaco ha girato i suoi ultimi lavori. Tanto di cappello per avere un suo stile personale immediatamente riconoscibile, ma ormai sta diventando come Terrence Malick: la parodia di se stesso. E non è una parodia da ridere, bensì uno spettacolo mortalmente noioso cui assistere. Film come questo suo ultimo Happy End sono il motivo per cui la gente “normale” odia il cinema autoriale, e mica a tutti i torti.
"Beh, direi che questa recensione è cominciata bene."
"Provo il massimo rispetto per tutti gli altri candidati però...
Beccati questa, Steven Spielberg!"
Ben fatto, Ben Affleck.
Dopo i Golden Globe, ci hai regalato un nuovo Argo vaffanculo da urlare in faccia a Steven Spielberg.
Cercherò però di risparmiare le cattiverie nei confronti dell’amico Spielberg.
HAI PERSO, HAI PERSO, HAI PERSO NA NANNA NAAAAA NANNA NAAAAA!
Diciamo che risparmierò le cattiverie nei confronti di Spielberg da questo momento in poi.
Sono soddisfatto da questa cerimonia degli Oscar?
Sono soddisfatto. Certo, ci sono cose che mi hanno lasciato di stucco in negativo, come i premi al modestissimo Vita di Pi, un film che cerca di accontentare tutti i gusti religiosi, al contrario del provocatorio e infatti ignorato dall’Academy The Master. Preferisco però guardare il lato positivo delle cose: Jennifer Lawrence e Quentin Tarantino premiati. Due miei idoli assoluti premiati, come capitato un paio di anni fa con Natalie Portman e Christian Bale. Cosa chiedere di più?
Un premio ex aequo per la migliore attrice di Jennifer con Jessica Chastain non mi sarebbe dispiaciuto, ad esempio. Ma sarebbe stato chiedere troppo…
Sono più che felice poi delle due belle statuette a Django Unchained: oltre a quella a Quentin per la migliore sceneggiatura originale, Christoph Waltz come miglior attore non protagonista. Godo.
La serata nottata di premiazione sono persino riuscito a seguirla quasi interamente. A tratti un po’ nel dormiveglia, devo ammettere. Soprattutto nei momenti musical della serata. Quando partono i momenti da musical classico, non ce la faccio.
Era davvero necessario l’omaggio a Chicago, film certo non indimenticabile?
Ed era necessaria la presenza di Barbra Streisand, un po’ l’equivalente americano di Al Bano al Festival di Sanremo?
Per fortuna la conduzione di Seth MacFarlane è stata particolarmente frizzante, almeno per gli standard di serate del genere, con un sacco di battute che mi hanno fatto rotolare dal ridere, e pure qualche siparietto musicale sorprendente. Pollice su per la sua conduzione e soprattutto per le sue battute su Daniel Day-Lewis in Lincoln e sull’età delle candidate all’Oscar di migliore attrice protagonista.
"Hai visto Jennifer che caduta?" "Sì, ahahah. Non ho mai riso così tanto in vita mia!"
Miglior film
Il lato positivo – Silver Linings Playbook
Django Unchained
Zero Dark Thirty
Re della terra selvaggia (Beasts of the Southern Wild)
Argo
Amour
Lincoln
Vita di Pi
Les Misérables
Il mio preferito: Il lato positivo
Secondo me vincerà: Argo
HA VINTO: Argo
Argo è un grandissimo film. A livello personale, ci sono pellicole che ho amato di più, ma ciò non toglie che Argo sia un grandissimo film. Ed è stato davvero bello vedere la sincera emozione di Ben Affleck. Il riscatto dell’attore spesso sbeffeggiato che, da vero signore, si è pure trattenuto dal gridare all’Academy un giusto Argo vaffanculo per non averlo nominato nella categoria di miglior regista. Alla fine Argo ce l’ha fatta comunque, è il primo film da più di 20 anni ad aver vinto l’Oscar di miglior pellicola senza la nomination per la miglior regia e, soprattutto, ha battuto il favorito Lincoln.
Quando è comparsa Michelle Obama dalla Casa Bianca per annunciare il premio più importante della serata, temevo in un award presidenziale proprio per il film presidenziale di Steven Spielberg. Invece no. Ben(e) così.
Il sondaggio cannibale ha invece incoronato come miglior film tra i nominati Django Unchained. Per il film di Quentin Tarantino è stato un vero plebiscito tra i lettori cannibali, con il 40% dei voti. Alle sue spalle, parecchio staccati, si sono piazzati Il lato positivo, Zero Dark Thirty e Argo.
"Volevo ringraziare Dio, Buddha, Allah, Geova, Krishna, Zeus... chi altri?"
Miglior regista
Benh Zeitlin (Re della terra selvaggia)
David O. Russell (Il lato positivo)
Michael Haneke (Amour)
Steven Spielberg (Lincoln)
Ang Lee (Vita di Pi)
Il mio preferito: Benh Zeitlin
Secondo me vincerà: Steven Spielberg
HA VINTO: Ang Lee
Premettendo che tutti i registi migliori non erano presenti in cinquina (Tarantino, la Bigelow, Ben Affleck, gli Anderson…), sono se non altro contento che non abbia vinto Spielberg. Però l’Oscar a Ang Lee con la sua regia in stile spettacoloso alla James Cameron per Vita di Pi è uno scandalo mica da poco.
"Toniiiiight, we are young..."
Migliore attore protagonista
Joaquin Phoenix (The Master)
Denzel Washington (Flight)
Bradley Cooper (Il lato positivo – Silver Linings Playbook)
Daniel Day-Lewis (Lincoln)
Hugh Jackman (Les Miserables)
Il mio preferito: Joaquin Phoenix
Secondo me vincerà: Daniel Day-Lewis
HA VINTO: Daniel Day-Lewis
Oscar scontato al sopravvalutato Daniel Day-Lewis. Ottimo attore, senza dubbio, però il fatto che sia l’unico ad aver vinto 3 Oscar di miglior protagonista mi sembra un tantino esagerato.
Soprattutto quando c’è un Joaquin Phoenix così mostruoso in gara.
Gomblotto!
"Beh dai, c'è chi ha fatto figure peggiori di me. Iva Zanicchi, ad esempio..."
Migliore attrice protagonista
Jessica Chastain (Zero Dark Thirty)
Jennifer Lawrence (Il lato positivo – Silver Linings Playbook)
Quvenzhané Wallis (Beasts of the Southern Wild)
Naomi Watts (The Impossible)
Emmanuele Riva (Amour)
La mia preferita: Jessica Chastain
Secondo me vincerà: Jennifer Lawrence
HA VINTO: Jennifer Lawrence
Mi spiace per la Dea Jessica Chastain, ma allo stesso tempo sono felicissimo per Jennifer Lawrence.
Andata a ritirare il premio visibilmente emoziona, è inciampata nel suo vestito, o forse è scivolata su una buccia di banana (io dico che a lanciarla è stata quella perfida vecchina di una Emmanuelle Riva) ed è caduta di faccia. Fosse capitato a qualcun altro, sarebbero scoppiate sonore risate di scherno. Però è capitato a lei, a Lei, è quindi è scattata la standing ovation per la tenera goffaggine un po’ nerd esibita.
Potrebbe fare persino tendenza. Cadere in pubblico d’ora in poi non sarà più una cosa di cui vergognarsi, ma diventerà una piacevole “jenniferlawrenceata”.
"Sì, buongiorno. Vorrei cambiare questa statuetta con del contante. Sa com'è, c'è crisi..."
Migliore attore non protagonista
Christoph Waltz (Django Unchained)
Phillip Seymour Hoffman (The Master)
Robert De Niro (Il lato positivo – Silver Linings Playbook)
Alan Arkin (Argo)
Tommy Lee Jones (Lincoln)
Il mio preferito: Christoph Waltz
Secondo me vincerà: Christoph Waltz
HA VINTO: Christoph Waltz
Christoph Waltz unchained.
A dirla tutta, sul palco più che unchained si è rivelato parecchio timido ed emozionato, con la voce tremante, molto distante dai ruoli da Oscar che Tarantino continua a regalargli con una disinvoltura disarmante. Cosa che rende le sue interpretazioni ancora più impressionanti.
"Persino la statuetta non riesce a togliere gli occhi dai miei capezzoli..."
Migliore attrice non protagonista
Helen Hunt (The Sessions)
Anne Hathaway (Les Miserables)
Amy Adams (The Master)
Sally Field (Lincoln)
Jacki Weaver (Silver Linings Playbook)
La mia preferita: Helen Hunt
Secondo me vincerà: Anne Hathaway
HA VINTO: Anne Hathaway
Per quanto Les Misérables sia un film pensato apposta per scatenare l’applauso dell’Academy, manco fossimo a teatro, l’Oscar te lo sei meritato. Brava capezzola.
"Sono troppo forte. Troppo. Modestamente, eh."
Miglior sceneggiatura originale
Quentin Tarantino (Django Unchained)
Wes Anderson e Roman Coppola (Moonrise Kingdom)
Mark Boal (Zero Dark Thirty)
John Gatins (Flight)
Michael Haneke (Amour)
Il mio preferito: Django Unchained
Secondo me vincerà: Zero Dark Thirty
HA VINTO: Django Unchained
Mr. Tarantino!
Ogni volta che vedo un suo film o anche solo lo sento parlare mi ricordo perché cazzo gli voglio così tanto bene. Ma tanto, tanto bene sai.
Miglior sceneggiatura non originale
David O. Russell (Il lato positivo – Silver Linings Playbook)
Chris Terrio (Argo)
Lucy Alibar, Benh Zeitlin (Beasts of the Southern Wild)
Tony Kushner (Lincoln)
David Magee (Vita di Pi)
Il mio preferito: Il lato positivo
Secondo me vincerà: Argo
HA VINTO: Argo
La sceneggiatura di Argo è semplicemente perfetta. Al suo interno combina tutto: tensione, risate, una storia vera, impegno sociale, realtà politica e finzione scenica, un pizzico di sentimenti. Non poteva non vincere.
"Non sono mai stato tanto felice in vita mia. Non si vede?"
Miglior film straniero
War Witch di Kim Nguyen (Canada)
No di Pablo Larraín (Cile)
A Royal Affair di Nikolaj Arcel (Danimarca)
Kon-Tiki di Joachim Rønning, Espen Sandberg (Norvegia)
Amour di Michael Haneke (Austria)
Il mio preferito: War Witch
Secondo me vincerà: Amour
HA VINTO: Amour
Giusto l’Oscar al grande Michael Haneke. Fosse stato per Il nastro bianco. Per Amour, insomma…
Film per carità buono, ma anche il più sopravvalutato dell’anno.
Ammetto che sono stati davvero Brave a presentarsi vestiti così.
Miglior film d’animazione
Ribelle - The Brave
Frankenweenie
Ralph Spaccatutto
ParaNorman
Pirati! Briganti da strapazzo
Il mio preferito: Frankenweenie
Secondo me vincerà: Ribelle - The Brave
HA VINTO: Ribelle - The Brave
Speravo in una sorpresa, in questa categoria. Invece la Pixar s’è prevedibilmente portata a casa la sua ennesima statuetta. Mai come quest’anno tanto immeritata, con outsiders del calibro di Frankenweenie, ParaNorman e Ralph Spaccatutto. Una decisione molto poco ribelle.
Miglior montaggio
William Goldenberg (Argo)
Dylan Tichenor and William Goldenberg (Zero Dark Thirty)
Jay Cassidy & Crispin Struthers (Il lato positivo – Silver Linings Playbook)
Michael Kahn (Lincoln)
Tim Squyres (Vita di Pi)
Il mio preferito: Argo
Secondo me vincerà: Argo
HA VINTO: Argo
Un montaggio da applausi, la vera arma in più di Argo. Oscar incontestabile.
Ma per fare i direttori della fotografia bisogna essere per forza conciati in questo modo infotografabile?
Miglior fotografia
Robert Richardson (Django Unchained)
Seamus McGarvey (Anna Karenina)
Roger Deakins (Skyfall)
Janusz Kaminski (Lincoln)
Claudio Miranda (Vita di Pi)
Il mio preferito: Django Unchained
Secondo me vincerà: Lincoln
HA VINTO: Vita di Pi
Uff. Visivamente non mi è proprio piaciuto, ‘sto Vita da Pi, cioè intendevo Vita di Pi.
E non solo visivamente non mi è piaciuto…
Migliore scenografia
Sarah Greenwood and Katie Spencer (Anna Karenina)
Eve Stewart (Les Miserables)
Rick Carter, Jim Erickson & Peter T. Frank (Lincoln)
Dan Hennah, Ra Vincent e Simon Bright (Lo Hobbit)
David Gropman, Anna Pinnock (Vita di Pi)
Il mio preferito: Anna Karenina
Secondo me vincerà: Les Miserables
HA VINTO: Lincoln
Premio che sa di contentino, per Lincoln, però Anna Karenina è stata scippata alla grande.
Le sue sontuose scenografie sono l’apice della scenograficosità.
BACIO, BACIO, BACIOOO!
Miglior trucco
Les Miserables
Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato
Hitchcock
Il mio preferito: Les Miserables
Secondo me vincerà: Les Miserables
HA VINTO: Les Misérables
Con una concorrenza così miserabile, si sapeva sarebbe andata a finire così.
Non hanno nemmeno avuto bisogno di “truccare” il voto.
Ahahah, che battutona. Me l’ha scritta Seth MacFarlane.
Migliori costumi
Jacqueline Durran (Anna Karenina)
Eiko Ishioka (Biancaneve - Mirror Mirror)
Paco Delgado (Les Miserables)
Joanna Johnston (Lincoln)
Colleen Atwood (Biancaneve e il cacciatore)
Il mio preferito: Anna Karenina
Secondo me vincerà: Les Miserables
HA VINTO: Anna Karenina
Un premio alla Karinissima Anna Karenina l’hanno voluto dare. Uno solo è poco, vista la maestosità del reparto tecnico della pellicola, ma meglio di niente.
"Le fan di Twilight non hanno preso molto bene che abbia tradito Robert Pattinson..."
Migliori effetti speciali
Biancaneve e il cacciatore
Prometheus
The Avengers
Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato
Vita di Pi
Il mio preferito: Biancaneve e il cacciatore
Secondo me vincerà: The Avengers
HA VINTO: Vita di Pi
Al film più finto dell’anno, non poteva che andare il premio per gli effetti speciali.
Che a me a dirla tutta non sono sembrati poi tanto speciali…
Miglior montaggio audio
Django Unchained
Zero Dark Thirty
Argo
Skyfall
Vita di Pi
Il mio preferito: Django Unchained
Secondo me vincerà: Vita di Pi
HANNO VINTO: Skyfall e Zero Dark Thirty
Clamoroso! Non quanto la dimissione di un Papa, ma comunque una cosa che non capitava da un sacco di anni, ovvero un premio Oscar ex aequo, andato sia a Skyfall che a Zero Dark Thirty. Per quest’ultimo si tratta di un contentino. Un premio solo, per giunta in comproprietà, a uno dei film più coraggiosi e intensi che il cinema storico americano ricordi è una profonda ingiustizia.
Miglior missaggio sonoro
Argo
Skyfall
Lincoln
Vita di Pi
Les Miserables
Il mio preferito: Argo
Secondo me vincerà: Les Miserables
HA VINTO: Les Miserables
Sì, vabbé, ok. Les Miserables mi fanno sbadigliare al solo sentirli nominare.
A meno che non si parli dei capezzoli della Anne Tettaway…
Miglior documentario
5 Broken Cameras
The Gatekeepers
How to Survive a Plague
The Invisible War
Searching for Sugar Man
Il mio preferito: -
Secondo me vincerà: The Invisible War
HA VINTO: Searching for Sugar Man
Miglior documentario corto
Inocente
Kings Point
Mondays at Racine
Open Heart
Redemption
Il mio preferito: -
Secondo me vincerà: no idea.
HA VINTO: Inocente
Miglior cortometraggio
Asad
Buzkashi Boys
Curfew
Death of a Shadow
Henry
Il mio preferito: -
Secondo me vincerà: no idea.
HA VINTO: Curfew
Miglior cortometraggio animato
Adam and Dog
Fresh Guacamole
Head over Heels
Maggie Simpson in “The Longest Daycare”
Paperman
Il mio preferito: Paperman
Secondo me vincerà: Paperman
HA VINTO: Paperman
Miglior colonna sonora originale
Dario Marianelli (Anna Karenina)
Alexandre Desplat (Argo)
Thomas Newman (Skyfall)
John Williams (Lincoln)
Mychael Danna (Vita di Pi)
Il mio preferito: Anna Karenina
Secondo me vincerà: Vita di Pi
HA VINTO: Vita di Pi
Il premio più vergognoso assegnato in tutta la serata. E forse di tutta l’intera stagione dei premi cinematografici.
Le musichette new-age con accenti etnici stereotipati non avrebbero meritato di vincere nemmeno Sanremo, figuriamoci un Oscar. L’italiano Dario Marianelli è stato derubato. E poi danno a noi dei mafiosi…
"Ah Richard, e smollame 'sta statuetta!"
Miglior canzone originale
“Skyfall” Adele (Skyfall)
“Everybody needs a best friend” Walter Murphy, Seth MacFarlane (Ted)
“Before my time” J. Ralph (Chasing Ice)
“Pi’s Lullaby” Mychael Danna, Bombay Jayashri (Vita di Pi)
“Suddenly” Hugh Jackman (Les Miserables)
La mia preferita: Adele
Secondo me vincerà: Adele
HA VINTO: Adele
Non c’era proprio gara. Non c’è mai stata gara.
Annunciandola, a sorpresa Jennifer Lawrence è riuscita a NON cadere, nonostante il titolo Skyfall potesse suggerirlo.
A livello di pronostici, ho azzeccato 14 Oscar su 22, discreto. E per quest’anno è tutto.
This is the end, hold your breath and count to ten.
Se ti piace guarda anche: Mare dentro, Lo scafandro e la farfalla, Niente da nascondere - Caché
"Non sento bene... uguale a Rey? Lana Del Rey?
Michael Haneke è un bastardo e i suoi film, fondamentalmente, sono dei film dell’orrore. Dai sequestratori folli di Funny Games (versione austriaca e versione US) al the village pre-nazista de Il nastro bianco, non ce la fa a non spaventare. È più forte di lui. Brutto bastardo.
Con Amour, Haneke va a toccare in maniera diretta la paura più grande per molte persone, di certo la mia: la vecchiaia. Questo è lo Shining della terza età.
"No! A quella di quel film..."
I protagonisti di questo suo nuovo horror? In una delle primissime scene, quella della camera fissa sul pubblico di uno spettacolo teatrale, ci suggerisce che potremmo essere noi i protagonisti, da anziani. Non stiamo guardando uno spettacolo. Stiamo guardando il futuro.
Teatro della vicenda non è però un teatro, ma è quasi interamente la casa in cui i due vecchini abitano. Jean-Louis Trintignant ed Emmanuelle Riva. La loro solita routine quotidiana viene interrotta il giorno dopo lo spettacolo teatrale, quando lei ha un momento di blackout.
"Kim Basinger in 9 settimane e 1/2?"
“Hey, sarà mica stato uno spettacolo di Brignano? Quelli possono creare gravi problemi al cervello.” chiedete.
No, era un concerto.
“Hey, era mica un concerto dei One Direction?”
No, vi pare che due vecchini possano andare a un concerto dei One Direction? E, a parte questo, quelli dei One Direction possono essere considerati “concerti”? E poi si trattava di un concerto di musica classica.
“Sarà stato un concerto di Allevi? Pure quelli fanno male!”
No, era il concerto di un loro allievo musicista, non di Allevi.
"Ma no, a quell'altra di quell'altro film..."
Comunque, chiusa questa parentesi, Emmanuelle Riva ha un momento di blackout e Trintignant è costretto a vedere la persona che più ama al mondo mentre si spegne da un momento all’altro, come se qualcuno avesse schiacciato il tasto OFF. Tempo un paio di minuti, e lei si è ripresa, come se quello stesso qualcuno avesse poi premuto ON. Ormai però le cose sono cambiate e da lì è uno sprofondare negli abissi della malattia. Per lei, ma anche per Trintignant e per noi spettatori.
"Sharon Stone in Basic Instinct?"
Amour è una visione soffocante, claustrofobica, come un Casa Vianello senza battute, o anche un dramma su una vita intrappolata in un corpo, e qui non siamo lontani dalle parti di film come Mare dentro e Lo scafandro e la farfalla. Però in Amour la vita intrappolata che ci viene mostrata è anche un’altra. È anche e soprattutto quella di Trintignant, il marito in gabbia dentro la sua casa e in tal senso la metafora del piccione è un pochino… scontata. Ho detto scontata parlando di una pellicola di Michael Haneke, il maestro Michael Haneke, Michael Haneke l’anticonformista?
"No! Ora m'è venuto: sei uguale alla protagonista de Il castello errante di Howl!"
"Dici? Sicuro di non confonderti con Megan Fox in Transformers?"
Ebbene sì. Haneke ha realizzato un film potentissimo, devastante, di un’intensità che non può lasciare indifferenti. Allo stesso tempo, a questo giro, sembra però mancare qualcosa. Comprensibili le lodi della critica ricevute ovunque e la Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes (che a mio parere avrebbero meritato di più Moonrise Kingdom, Holy Motors o Un sapore di ruggine e ossa), eppure manca lo scarto. Lo scarto di genio, lo spunto del fuoriclasse che l’ha sempre contraddistinto. Haneke fa l’Haneke, con tanto di costante uso delle riprese con camera fissa da lui tanto amate. Ma questa volta non c’è la sorpresa. Manca la folgorazione de Il nastro bianco, di Caché o Funny Games. Questione di pretese troppo alte: io da Haneke non mi aspetto solo un grande film, perché questo è a tutti gli effetti un grande film, straziante come pochi. Io mi aspetto il film geniale. Ma forse la sua genialità sta ancora una volta nel saper spiazzare, spiazzare persino i suoi fans, affrontando in maniera dura un tema duro come quello della malattia, ma allo stesso tempo senza l’originalità con cui questa tematica è stata affrontata negli ultimi mesi in film come La guerra è dichiarata o il già citato Un sapore di ruggine e ossa, per non parlare del frizzante Quasi amici che possiamo quasi leggere come il quasi opposto di Amour.
Il pizzico di delusione arriva dal fatto di vedere un Haneke un po’ standard. Quasi come se avesse voluto fare il suo film in grado di piacere a tutti, il suo film da Oscar, quell’Oscar che purtroppo gli era sfuggito dalle mani per il suo vero grande capolavoro Il nastro bianco e che era andato al pur meritevole Il segreto dei suoi occhi. Che, diciamolo, l’idea di film da Oscar di Haneke è comunque una bastardata, non una ruffianata, ed è perciò ben lontana dall’idea di film da Oscar che può avere uno Spielberg. Eppure, mi tocca ripetermi, ma la sensazione, anche giorni dopo una sofferta visione che merita di essere lasciata in meditazione, è quella di un pizzico di delusione. Amour è una splendida, profonda, devastante riflessione sulla vita, sulla morte, sull’amore, sull’amore per una persona che si ama troppo per lasciarla andare via, anche quando è presente solo con il corpo e non con il resto. È allora solo il colpo da K.O a mancare al film.
"Oddio nooo! C'aveva ragione lui!"
ATTENZIONE SPOILER
C’è la scena del piccione, di una drammaticità ai limiti del sostenibile, a cui è impossibile restare indifferenti. Però, sul serio Haneke, uno come te non è riuscito a trovare niente di più originale della metafora del piccione in casa che non può volare, imprigionato in una coperta come la moglie era imprigionata nel suo corpo malato o come il marito era imprigionato nella sua stessa casa?
FINE SPOILER
Ho odiato Amour?
Sì, perché è una delle pellicole più terrorizzanti, e fisicamente fastidiose e angoscianti anche, che abbia mai visto.
Ho amato Amour?
No. Anche perché è davvero difficile amare un film che toglie la voglia di vivere. Un film che fa male male male male male male
"Ma dimmi te se dovevo farmi convincere da Ford a mascherarmi come un wrestler..."
Settimana d’autore, questa qua.
Questo weekend tornano infatti sugli schermi italiani Oliver Stone, Bernardo Bertolucci e Michael Haneke.
E sti capperi!
Per dei film d’autore, ci vanno naturalmente anche dei commenti d’autore, quelli garantiti dal vostro fido Cannibal Kid.
Ad abbassare il livello qualitativo cinematografico ci pensano però un’altra serie di uscite che si preannunciano meno prelibate, così come i miei autorevoli commenti sono bilanciati da quelli sballati e oserei direi perfino spregevoli usciti dalla mente sempre più malata di Mr. James Ampliford.
Ma ora basta: spazio ai film!
"Sono talmente ansioso di conoscere l'opinione cannibale
sul nostro film, che non ho nemmeno voglia di fare all'amore con te, Blake."
Le belve di Oliver Stone
Il consiglio di Cannibal: le belve di Stone ci piacciono, quella belva di Ford no!
Oliver Stone non è sempre garanzia di capolavoro, però è sempre garanzia di pellicola quanto meno interessante. E qui sembra tornare sui sentieri maligni di Natural Born Killers, il suo film che personalmente preferisco. Super cool poi il cast in cui tra i tanti svettano la gossip girl Blake Lively e il kick ass Aaron Johnson.
In più, è tratto da un romanzo di Don Winslow che mi pare non avesse convinto molto il mio blogger rivale Ford. Il che non può che giocare a favore della pellicola!
Il consiglio di Ford: poco fumo e tanta erba!
Partiamo dal principio: io adoro Don Winslow, ed alcuni dei suoi romanzi sono tra i miei preferiti in assoluto nell'ambito del crime novel. Purtroppo, Le belve è stato il suo lavoro che meno ho amato: troppo spocchioso e palaniukiano, autocelebrativo e finto giovane. Ed ecco che non faccio neppure in tempo a bottigliarlo che Stone ci piazza un film con uno dei fordiani nascenti - Taylor Kitsch, il Riggins di Friday Night Lights - che potrebbe diventare la proposta tamarra del mese.
Non nutro grandissima fiducia, e sento già i finti saputelli del Cinema che lo bolleranno come un cult imperdibile, ma di sicuro in settimana non si troverà di meglio. A meno che non corriate a rivedervi Killer Joe.
"Sono talmente preso dalle lettura del libro di Cannibal,
che non ho nemmeno voglia di fare all'amore con te, bella figona sconosciuta."
Io e te di Bernardo Bertolucci
Il consiglio di Cannibal: io e te, Ford. Non saremo mai amici.
Una pellicola teen firmata da un regista ultrasettantenne? Bernardo Bertolucci fa il ggiovane con questo Io e te, film che ha già scatenato entusiasmi e qualche critica. A quasi dieci anni dal suo ultimo piuttosto riuscito, seppure non un cult assoluto, The Dreamers, Bertolucci mi ispira fiducia. In fondo, è pure lui un po’ come Oliver Stone, capace di fare pellicole più o meno riuscite, ma che se non altro difficilmente lasciano indifferenti.
Io e te, Ford?
Non esiste nessun “io e te”. Esiste modestamente un Dio, cioè io, e poi, a parte, esiste un te, che se ne sta per i cavolacci suoi.
Il consiglio di Ford: io e te, Cannibale, non possiamo essere uniti in amicizia neppure da Bertolucci!
Il ritorno in sala di uno dei grandi Maestri del nostro Cinema dovrebbe da solo valere il biglietto ed il consiglio a scatola chiusa. Purtroppo, però, con il tempo ho imparato a diffidare di Bertolucci quasi quanto io diffidi dei consigli cinefili del Cannibale, considerata la delusione e le bottigliate scatenate da alcuni suoi lavori universalmente riconosciuti come filmoni - Io ballo da sola o Piccolo Buddha, tanto per citarne un paio -. Considerato che sono ancora in arretrato con Garrone, Virzì, Ciprì e Bellocchio, questo passa in quarta fila. Per essere buoni.
"Smettila di volermi rubare l'Ampliford. Fattene uno tuo, Ford!"
Amour di Michael Haneke
Il consiglio di Cannibal: amour. Per Ford? Ma no, per Haneke!
Michael Haneke, regista bastardissimo quanto geniale, alle prese con un film d’amore?
Ne potrebbe venire vuori qualcosa di davvero particolare e inaspettato, un po’ come Cannibal alle prese con un action, o Mr. Ford alle prese con un bel film.
Dopo quel capolavoro de Il nastro bianco, le aspettative per la Palma d’Oro di Cannes 2012 sono alte, altissime, anche se, certo, la storia d’amore tra due vecchini sa più di fordianata che di roba per fine young cannibals.
E comunque arriverà nelle solite 2 sale in croce in tutta Italia e quindi ci toccherà aspettare l’arrivo in rete… pardon, l’uscita in DVD.
Il consiglio di Ford: un amour di film, finalmente!
Haneke. Ovvero Funny games, Il tempo dei lupi, Niente da nascondere, Il nastro bianco. Questo è il suo nuovo film. Ha vinto la Palma d'oro all'ultimo Festival di Cannes. Se ve lo perdete, giuro che appena mi capitate sotto mano vi pesto più di quanto pesterei Suocera Kid. E voi tutti sapete bene quanto lo pesterei.
"Mi è piaciuta un sacco l'ultima visione consigliata da Ford,
però adesso vado a sboccare!"
The Possession di Ole Bornedal
Il consiglio di Cannibal: ne conosco già uno, di tipo vittima di una Possession, e mi basta
Filmettino horror della settimana, che in periodo halloweenesco potrebbe suscitare anche una certa curiosità, ma che con grande probabilità si rivelerà la solita schifezzina buona giusta per i palati meno raffinati e più fordiani.
Se voglio passare un Halloween davvero terrorizzante poi, non c’è film che valga quanto un giro dalle parti di WhiteRussian.
Buah ah ah!
Il consiglio di Ford: tenete il Cannibale chiuso nella scatola!
Horror di matrice demoniaca che mi attrae quasi meno di quell'abominio di L'altra faccia del diavolo, e che può essere finirò per guardare giusto per avere l'ennesimo possibile candidato per la classifica del peggio dell'anno che si avvicina a grandi passi con il Nachele. Una robetta, comunque, che farà cagare sotto il mio antagonista dal cuore deboluccio ma che, probabilmente, nel sottoscritto susciterà soltanto grasse risate.
"Al cinema con Ford??? Devo anche rispondere?"
Alla ricerca di Nemo di Andrew Stanton
Il consiglio di Ford: basta, basta, basta con le riedizioni in 3D. Cazzo.
Come tutti voi ben sapete, adoro la Pixar e la quasi totalità della sua produzione. Nemo è uno dei titoli di maggior successo degli ormai mitici e suddetti Studios, e pur non essendo tra i miei più amati è sempre
riuscito a conquistarmi. Ma davvero, non voglio più vedere un film già visto in sala giusto per
spremere ancora un pò i poveri cristi costretti a portare i bambini a rimbambirsi con il 3D.
Davvero. Che queste operazioni siano messe fuorilegge.
Il consiglio di Cannibal: alla ricerca del cervello di Ford
Io queste riedizioni in 3D eviterei persino di commentarle, ma bimboFord ci tiene proprio e quindi mettiamo pure queste tra le uscite della settimane…
Alla ricerca di Nemo è tra i film più carini della ruffianissima Pixar, ma certo non è un capolavoro. Rifare uscire una pellicola così recente solo per scucire qualche soldo col treddì è poi un’operazione che ormai non riesce a fregare nemmeno i più ingenui come Ford. Capito, Pixar?
"Ambra, non è che devi offenderti tutte le volte che ti dico che come
attrice fai pena. E' così, punto e basta. Guarda Ford: ormai sa di essere
un blogger ridicolo e non se la prende nemmeno più quando glielo ricordo..."
Viva l’Italia di Massimiliano Bruno
Il consiglio di Cannibal: abbasso l’Italia
Ci sono quelli che si vantano di essere nazionalisti e io invece no.
Io sono antinazionalista e antifordista. Soprattutto antifordista.
Ford invece non so se sia antinazionalista, ma di sicuro so che è anticinema.
Dopo un (presumibilmente) classico horrorino poco horrorifico come The Possession, ecco che Viva l’Italia potrebbe rivelarsi la classica italiana molto horrorifica. La classica commediola poco divertente con per di più pretese di satira socio-politica sul nostro paese. La presenza di Ambra Angiolini nel cast fa pensare al peggio, però il regista Massimiliano Bruno con la sua opera prima Nessuno mi può giudicare aveva fatto un film non bello, assolutamente no, ma (quasi) decente. Chissà se riuscirà a ripetere l’impresa, perché fare un film italiano decente ormai è una vera impresa. Quasi come trovare una soluzione alla crisi.
Economica?
No, del blog WhiteRussian. Sono settimane che non azzecca più un post decente…
Il consiglio di Ford: viva l'Italia, se per una settimana evita di proporci schifezze nostrane in sala.
Sarebbe stato davvero molto strano incappare in un weekend privo della consueta uscita inutile made in Terra dei cachi. Questa, in particolare, pare talmente tanto inutile da farmi rivalutare il valore del mio avversario, il non plus ultra dell'inutilità Cucciolo eroico. Comicità spicciola, Placido scatenato, politica o presunta tale, e Rocco Papaleo. Basta parte seconda. Mettiamo fuorilegge anche lui.
Festival di Cannes 2012, sono arrivati i verdetti.
Si è espressa la giuria presieduta quest’anno da Nanni Moretti e composta anche dall’idolo scozzese Ewan McGregor, dalla bonazza crucca Diane Kruger, dal regista Usa più o meno indie Alexander Payne, dal fashionista Jean-Paul Gaultier, dall’attrice francese Emmanuelle Devos, dall’attrice israeliana Hiam Abbass, dalla regista UK Andrea Arnold e dallo sconosciuto (scherzo, è famosissimo, oooh) regista haitiano Raoul Peck.
Ma chi ha vinto?
Palma d'Oro
Amour di Michael Haneke
Grand Prix Speciale della Giuria
Reality di Matteo Garrone
Miglior regista
Carlos Reygadas, Post Tenebras Lux
Miglior attore
Mads Mikkelsen, The Hunt
Migliori attrici
Cosmina Stratan e Cristina Flutur, Beyond The Hills
Miglior sceneggiatura
Cristian Mungiu, Beyond The Hills
Premio della Giuria
The Angels' Share di Ken Loach
Sezione Un Certain Regard (giuria presieduta da Tim Roth) Miglior film
Después de Lucia di Michel Franco
Premio Speciale della Giuria
Le Grand Soir di Benoit Delepine e Gustave Kervern
Migliori attrici (non è stato premiato nessun attore uomo)
Suzanne Clement, Laurence Anyways e Emilie Dequenne, A perdre la raison
Menzione Speciale
Children of Sarajevo, Aida Begic
Camera d’Or per l'opera prima
Beasts of the Southern Wild di Benh Zeitlin
Premio della settimana della critica
Here and There, directed by Antonio Mendez Esparza
Nanni Moretti ha deciso di premiare Amour dell'austriaco Michael Haneke, già vincitore nel 2009 con lo straordinario Il nastro bianco. Regista che era già il grande favorito dei bookmakers e che di certo il Nanni ha sempre apprezzato parecchio, si veda il beffardo finale di Habemus Papam che io ho trovato molto hanekiano.
Il Nanni ha poi fatto lo sgarro, anzi lo sGarrone agli americani, sbarcati in Normandia sulla Costa Azzurra con forze ingenti, grandi registi, splendidi interpreti, eppure rimasti clamorosamente a bocca asciutta.
Il Nanni ha invece preferito premiare la Romania di Cristian Mungiu e delle due protagoniste del suo film, il Messico di Carlos Reygadas, la Danimarca di Mads Mikkelsen nella pellicola di Thomas Vinterberg, l'Inghilterra di Ken Loach e naturalmente... l'Italia di Matteo Garrone.
Un premio nazionalista che sa di inciucio?
Il verdetto cannibale arriverà solo dopo la visione dei films in concorso, comunque, a scatola chiusa, direi che una vittoria di Haneke ci sta sempre bene.
Per chiudere, la top 10 dei film passati a Cannes che attendo con maggiore curiosità.
10. The Paperboy
Il regista di Precious, Zac Efron che per la prima volta abbandona i balletti di High School Musical e le tragedie amorose dei film tratti da Nicholas Sparks, Nicole Kidman in versione porca...
9. Reality
Dopo Gomorra, Matteo Garrone e i sogni da reality-show...
Prima di preoccuparvi, vi informo che Alessia Marcuzzi NON fa parte del cast.
8. Io e te
Ci sono stati 12 minuti d'applausi al termine della proiezione del nuovo film di Bertolucci, presentato fuori concorso.
Meritati, o sarà stata la solita esaltazione da festival e quando arriverà nelle sale "normali" pioveranno 12 minuti di pernacchie?
"David, guarda che tutte quelle
ragazzine emo sono qui per te!"
7. Cosmopolis
Sta già dividendo parecchio, il nuovo film di David Cronenberg con Robert Pattinson.
Dopo quell'orrore di A Dangerous Method, a bordo di una limo il divin regista avrà ritrovato la diritta via smarrita? Ultim'ora Ansia: dopo la consegna del premio di miglior attore, le fan di Pattinson twi-hards inferocite pare abbiano trasformato per davvero Mads Mikkelsen in One Eye.
Baaacio! Baaacio! Baaacio!
6. Lawless
Il regista di The Road alle prese con un cast della madocina: Tom (twi)Hardy, Sciaia LaBeouf, Mia Vaginowska, Guy Piercing, Gary Vecchiouomo, Jessica "Santa Subito" Chastain...
"Reese, siamo a Cannes da manco 24 ore e t'ho già messa incinta.
E poi c'è qualcuno che mi chiama McConaugay..."
5. Mud
Il nuovo film di Jeff Nichols, l'autore di quella meraviglia di Take Shelter. Si sarà confermato all'altezza del precedente o meriterà di essere spazzato via da un uragano?
"Pattinson, dì addio alla tua limo!"
4. Holy Motors
Il francese Leos Carax sembra abbia fatto il film più delirante e, forse, geniale, di Cannes 2012...
Tra echi di Lynch e Kubrick, c'è pure Kylie Minogue in versione attrice!
Già destinato a essere considerato senza messe misure un capolavoro o una porcata.
"Sei la vecchina del castello errante di Howl?"
3. Amour
Michael Haneke alle prese con una storia d'amore o meglio d'amour. Cosa diavolo succederà?
Per intanto s'è beccato la Palma d'Oro.
Bravò!
2. Laurence Anyways
Dopo lo stu-pen-do Les amours imaginaires, il giovanissimo fenomeno Xavier Dolan è atteso alla conferma.
La protagonista Suzanne Clément s'è cuccata il premio di miglior attrice (a pari merito con Emilie Dequenne per "À perdre la raison") nella categoria Un Certain Regard e il trailer promette faville...
"Dove minchia è, Cannes?"
1. Moonrise Kingdom
Wes Anderson mi è sempre piaciuto, però ho anche sempre avuto l'impressione che il suo vero capolavoro debba ancora tirarlo fuori. Sarà questo?
"Le opinioni cannibali? Bah!"
Fuori classifica: The Master di Paul Thomas Anderson.
Il film (vagamente?) ispirato a Scientology del regista di Magnolia e Il petroliere non era in Concorso a Cannes, ma sulla Croisette ne sono stati comunque presentati alcuni minuti, ben 4, più il teaser trailer. Eccolo qui.
Sento puzza di filmone. Oppure mi sta prendendo fuoco la casa?
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