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venerdì 3 aprile 2015

MAICOL JECSON, UN FILM PER TINEGERS





Maicol Jecson
(Italia 2014)
Regia: Enrico Audenino, Francesco Calabrese
Sceneggiatura: Enrico Audenino, Francesco Calabrese
Cast: Vittorio Gianotti, Tommaso Maria Neri, Remo Girone, Cristina Marino, Stefania Casini, Vittorio Gianotti, Niccolò Gentili, Ivan Nick Kapalala, Francesca Calabrese
Genere: tin
Se ti piace guarda anche: American Pie, Suxbad - Tre menti sopra il pelo, Little Miss Sunshine, Ken Park

Quasi tutti da ragazzini hanno affrontato, prima o poi, una “fase Michael Jackson”.
Io no.
Per quanto mi piacesse qualche suo pezzo, ad esempio “Scream” in duetto con la sorella Janet con quel fighissimo e costosissimo video spaziale, non mi ha mai fatto impazzire. Non sono mai stato un suo fan. Non come molti miei coetanei che da ragazzini avevano la cassetta di “Thriller”, o quella tarocca con scritto “Triller” come il bimbetto del film Maicol Jecson. Magari è per questo che non ho mai abbandonato del tutto la mentalità adolescenziale. Non essendo stato un fan di Michael Jackson da piccolo non ho vissuto in pieno la mia infanzia e sono rimasto bloccato, un eterno Peter Pan proprio come lui.

domenica 14 settembre 2014

WALKING ON SUNSHINE, LA STRONCATURA CANTERINA





Walking on Sunshine
(UK 2014)
Regia: Max Giwa, Dania Pasquini
Sceneggiatura: Joshua St Johnston
Cast: Hannah Arterton, Giulio Berruti, Annabel Scholey, Leona Lewis, Katy Brand, Greg Wise, Giulio Corso, Danny Kirrane
Genere: musicarello
Se ti piace guarda anche: Mamma Mia!, Grease, Glee



Il mio rapporto con i musical è storicamente complicato. Non ho mai retto granché quei film, soprattutto quelli della Disney come Mary Poppins ma non solo, in cui la gente all’improvviso si mette a cantare. Perché lo fa? Perché?
WHYYYYYY?
WHYYYYYY?
Tell me
WHYYYYYY?
WHYYYYYYY?



Non so perché si mettono a cantare. So solo che è una cosa che io non sopporto. Negli ultimi tempi però le cose erano cambiate. Tutto per merito di Moulin Rouge!, una pellicola in grado di rileggere in chiave post-moderna il genere, utilizzando dei classici della musica pop degli ultimi decenni, utilizzati all’interno di un’ambientazione di fine Ottocento.
Da lì in poi il musical non è più stato lo stesso e anche sul piccolo schermo il genere è stato riattualizzato in maniera interessante nelle primissime stagioni di Glee, che poi vabbè è svaccato alla grande, ma nei primi tempi era un prodotto originale.
Walking on Sunshine cancella invece i progressi fatti dal musical negli ultimi anni e torna a riproporlo in maniera vecchia e stanca. Come un Grease molto ma molto più imbruttito. O come una replica anonima di Mamma Mia!
L’operazione di ricontestualizzazione delle canzoni è poi fallimentare. Se in Moulin Rouge! l’uso di pezzi moderni inseriti in un contesto antico è geniale, qui il revival 80s è realizzato in maniera molto stereotipata e superficiale. D’altra parte…
Se la mia pelle è nel 2000
e la tua è ancora anni '80
non sai che non si esce vivi dagli anni '80
non si esce vivi dagli anni '80…



Non si conosce bene il motivo per cui i protagonisti del film d’un tratto di mettano a cantare, però le scelte non sarebbe neanche malaccio, a livello musicale. Certo, si tratta di brani stra famosi e non ci si è sbattuti manco un minimo per cercare qualche chicca meno nota del decennio, ma in ogni caso è sempre un piacere riascoltare brani come “Don’t You Want Me” degli Human League, “White Wedding” di Billy Idol, “Holiday” di Madonna, “Girls Just Wanna Have Fun” di Cyndi Lauper, “The Wild Boys” dei Duran Duran o la frizzante title track “Walking on Sunshine” di Katrina and the Waves.
Peccato che le riletture qui proposte siano degne di Amici di Maria de Filippi mentre la banalissima sceneggiatura e i terrificanti dialoghi hanno lo stesso spessore di un’esterna a Uomini e donne, tanto per restare in tema. L’uso dei brani inoltre è eccessivamente didascalico e letterale. Non c’è spazio per una rielaborazione creativa o un minimo di fantasia. Tutto è troppo scontato e prevedibile, un po’ come se io chiudessi questo post citando l’artista più popolare degli 80s, Michael Jackson.
Se la recitazione è a livelli di poracittudine totale, a livello vocale le cose non vanno molto meglio e l’unica a segnalarsi è la popstar Leona Lewis. Come cantante non mi fa impazzire. A livello sessuale però è una libidine e vederla con indosso la t-shirt “Italians do it better” è uno dei pochi – o dovrei dire l’unico? – motivo per sorbirsi questa porcheria. Peccato che non la facciano cantare
Boys, boys, boys
I'm looking for the good time
Boys, boys, boys
I'm ready for your love



Ah no, mi correggo: Leona non è l’unica cosa degna di nota. Anche le ambientazioni del Salento non sono niente male. Solo che per il resto di italiano c’è davvero poco o nulla. Conteso tra la porcella Annabel Scholey e la seriosa Hannah Arterton (sorella di Gemma Arterton), l’unico nostro connazionale presente nel cast insieme a Giulio Corso è il protagonista maschile Giulio Berruti. Bellissimo ragazzo, eh, come modello sono sicuro che funzioni alla grande, però come attore e pure cantante proprio non ci siamo. Per il resto, il “merito” di una schifezza del genere va tutto agli inglesi, in grado per una volta di realizzare un filmetto capace di far rimpiangere, e alla grande, Panarea e vanzinate nostrane varie. Non sarebbe stato male allora se qui dentro ci fosse stata più Italia, perché io sono un italiano, un italiano vero e allora…
Lasciatemi cantare, con la chitarra in mano
Lasciatemi cantare una canzone piano piano
Lasciatemi cantare, perché ne sono fiero
Sono un italiano, un italiano vero.



Se da un punto di vista musicale Walking on Sunshine fa venire voglia di riascoltarsi i pezzi degli anni Ottanta sì, però nelle versioni originali e non in queste riproposizioni da musicarello, da un punto di vista cinematografico fa venire una gran voglia di cambiare del tutto genere. Piuttosto che vedermi un altro schifo di musical come questo, mi faccio una serata thriller…
Thriller night
And no one's gonna save you
From the beast about to strike
You know it's thriller!
Thriller night...
You're fighting for your life
Inside a killer
Thriller tonight, yeah.
(voto 4/10)

sabato 12 luglio 2014

I MIGLIORI TORMENTONI ESTIVI 2014




La settimana scorsa vi siete dovuti ascoltare i più tormentosi tormentoni offerti dall’estate 2014, oggi visto che siete stati più o meno buoni vi regalo anche la Top 10 dei brani migliori di questi caldi mesi. Almeno secondo il modesto parere di Pensieri Cannibali.
A dirla tutta, non è stata affatto una selezione semplice, visto che questa stagione estiva è stata ancora più arida del solito in quanto a musica decente, ma alla fine una Top 10 sono comunque riuscita a tirarla fuori e ve la potete gustare qui sotto.
Se invece volete fare un tuffo nelle sonorità del passato, potete recuperare anche le mie classifiche dei migliori e dei peggiori tormentoni estivi di tutti i tempi.

Top 10 – I migliori pezzi dell’estate 2014 secondo Pensieri Cannibali


10. Avicii “Addicted to You”
Sembra Adele remix e invece è un pezzo di Avicii. Per la serie: anche i tamarri hanno un cuore.



9. Ariana Grande feat. Iggy Azalea “Problem”
Il singolone teen, o forse sarebbe meglio dire tween, dell’estate 2014. E, se non vi piace perché siete troppo jurassici, non è mica un mio problem.



8. Michael Jackson feat. Justin Timberlake “Love Never Felt So Good”
Uno scarto di Michael Jackson degli anni ‘80 è uno dei brani più piacevoli dell’estate 2014. Ciò fa riflettere sulla qualità delle canzoni uscite quest’estate…



7. Jezabels “Endless Summer”
Il pezzo “Endless Summer” di questo gruppo australiano in patria è uscito nel 2011 all’interno del loro primo album “Prisoner”, ma le radio italiane lo stanno passando solo adesso, quando intanto la band ha già pubblicato un album tutto nuovo, “The Brink”. In ogni caso, per loro questo pezzo estivo si sta rivelando un successo davvero endless.



6. Kiesza “Hideaway”
Ki è sza qua e kome kazzo si è vestita?
Non lo so, ma la canzone spakka.



5. Kasabian “Eez-He (Easy)”
La base sarà anche leggermente copiata da “Do It Again” dei Chemical Brothers, però quando partono le sue note è troppo easy cominciare a muoversi.



4. Lilly Wood & the Prick “Prayer in C (Robin Schulz Remix)”
La preghiera dell’estate. In tutte le migliori chiese.



3. Iggy Azalea feat. Charli XCX “Fancy”
Estate 2014: Iggy Azalea = Estate 2013: Pharrell Williams
La rapper-popstar Iggy Azalea è la Pharrell di quest’anno, almeno negli USA dove “Fancy” e “Problem” stazionano da settimane ai primi due posti della Billboard chart dei singoli più venduti, in maniera analoga a quanto faceva Williams l’anno scorso con “Blurred Lines” e “Get Lucky”.
La differenza?
Iggy Azalea è un po’ più caruccia di Pharrell.



2. Calvin Harris “Summer”
L’inno tamarro dell’estate.



1. Lana Del Rey “West Coast”
Indie tormenton of the summer.



Ecco infine la Cannibal Summer 2014 playlist da ascoltare su Spotify.


mercoledì 5 settembre 2012

Il film su Michael Jackson e Marilyn Monroe. Ehm, più o meno

Mister Lonely
(UK, Francia, Irlanda, USA 2007)
Regia: Harmony Korine
Cast: Diego Luna, Samantha Morton, Denis Lavant, Werner Herzog, Leos Carax, James Fox, Richard Strange, Melita Morgan, Joseph Morgan, Rachel Korine, Jason Pennycooke, Michael-Joel David Stuart, Anita Pallenberg, David Blaine
Genere: sosia
Se ti piace guarda anche: Gummo, Thumbsucker, I Tenenbaum, The Devil’s Double

Mister Lonely è un film su Michael Jackson e su Marilyn Monroe.
Per quale motivo allora non ne hanno parlato tutti i telegiornali, persino il TG5 dove il cinema trova spazio solo se avviene una sparatoria o se un film incassa almeno 3 fantastiliardi di euro o se devono fare una marketta su qualche pellicola con protagonista un comico di Zelig?

Perché vi ho mentito. Non è che sia proprio un film su Michael Jackson e Marilyn Monroe. È un film sui sosia di Michael Jackson e Marilyn Monroe, così come come personaggi secondari appaiono i sosia di tutta una serie di altri personaggi famosi, da Charlie Chaplin a Sammy Davis Jr.. Ebbene sì, anche Sammy Davis Jr. è considerabile un personaggio famoso!
E poi ancora ci sono il Papa, la regina Elisabetta, Shirley Temple, James Dean, Abraham Lincoln (in versione non ammazzavampiri), i 3 Stooges (i comici, non la band di Iggy Pop), Madonna (la cantante, non la star religiosa), Cappuccetto rosso (non di sangue) e un bambino afro con una testa di capelli così che è il sosia non di qualche VIP, ma di un pollo. Eh sì, si crede di essere un pollo.

Se non lo avevate ancora intuito, Mister Lonely è un film strano. Parecchio. Uno di quelli di cui al TG5 non parleranno mai, a meno che non facciano un servizio sui sosia. Ma neanche.
Se non ci credete che è così strano, rilancio dicendovi che dietro la macchina da presa siede un certo Harmony Korine, il regista di Gummo nonché sceneggiatore di Kids e Ken Park. Un grandissimo. Sia un grandissimo talento, che un grandissimo fuori di testa. Sarà interessante vederlo proprio oggi in concorso alla mostra del cinema di Venezia, con il suo brand new Spring Breakers, protagoniste le starlette Vanessa Hudgens, Ashley Benson e Selena Gomez in versione super zoccole.




Da un regista del genere non ci si può aspettare dunque qualcosa di normale. E infatti questo Mister Lonely non lo è. Eppure una briciola di normalità la mantiene, la struttura narrativa è piuttosto ordinata (attenzione: non ho detto ordinaria), divisa addirittura in capitoli con titoli di pezzi di Michael Jackson (Man in the Mirror, Beat It, Thriller e You Are Not Alone) e gli elementi visionari sono piuttosto pochi e tenuti a bada.
Korine ha cercato dunque di dare armonia alla storia. Storia che è quella di un sosia spagnolo di Michael Jackson che vive a Parigi dove non conosce nessuno e si barcamena come può in modo da sbarcare il lunario esibendosi per gli occhi distratti dei passanti spilorci, oppure andando come guest-star negli ospizi come ospitone musicale. All’incirca fa la vita attuale di Gigi D’Alessio, oppure quella di Silvio Berlusconi prima che diventasse misteriosamente e mostruosamente ricco.
La sua vita subirà però una svolta quando incontrerà non Bettino Craxi, bensì Marilyn Monroe. O meglio, una sosia di Marilyn Monroe. Lei lo convincerà ad andare a vivere in una comune per sosia di VIPS, insieme ai personaggi citati sopra, tra cui Charlot che è suo marito e la giovane Shirley Temple che è sua figlia. Nonostante sia già sposata, tra lei e Michael o meglio il sosia di Michael qualche scintilla romantica ci sarà, ma…
Il resto scopritelo da soli. Anche perché non ci credo di non avervi incuriosito a vederlo almeno un pochino, almeno un pochettino-ino-ino-ino-ino.

Non siete ancora convinti? E allora aggiungo anche due parole sull’ispirato cast: Diego Luna è parecchio credibile non come Michael Jackson ma come sosia di Michael Jackson. Idem per Samantha Morton come Marilyn wannabe.
Samantha Morton che - c'è anche bisogno di dirlo? - è un’attrice strepitosa. Vi sfido a citarmi un film in cui sia apparsa, anche solo in un piccolo ruolo, e non abbia fatto la sua grandiosa figura. Minority Report, Synecdoche New York, Control, In America, Oltre le regole - The Messenger, Codice 46, L’amore fatale, etc… Non è glamour, è un tipo ma non è una strafiga, non ha fatto blockbuster commerciali, epperò è un’attrice che meriterebbe molta più popolarità e molti più riconoscimenti.
Come sosia di James Dean appare poi Joseph Morgan, ovvero Klaus di The Vampire Diaries e un paio di ruoli sono affidati anche ai registi Warner Herzog e Leos Carax, qui in versione attori.

Io i sosia personalmente non li capisco. Per quanto mi riguarda, è meglio essere un magari pessimo originale, che essere anche la copia migliore del mondo di qualcun altro. Ma questa è una riflessione complessa, come vedremo anche in occasione del film Copia conforme.
In ogni caso, Mister Lonely non è un film solo sul mondo dei sosia. Tira fuori anche un discorso religioso non male, sebbene inserito un pochino a casaccio attraverso una misteriosa storia di suore, ed è inoltre una pellicola, come si può intuire dal titolo, sul sentirsi soli in questo mondo e sul volersi attaccare a qualcosa per esserlo meno. Può essere la Fede (non Emilio), può essere un personaggio famoso cui guardare come modello di riferimento (non Emilio Fede, possibilmente), può essere una comunità di persone come noi cui unirci (ed è meglio che non siano persone come Emilio Fede). Ma, alla fine, soprattutto, Mister Lonely è una pellicola sul trovare se stessi. Sulla scelta tra essere una copia o essere un originale.
(voto 7/10)


giovedì 19 maggio 2011

BLOG WARS: IL RITORNO DEGLI 80s (PARTE II)

Persino la soldatessa Pat Benatar si deve arrendere
di fronte alla superiorità dell'esercito musicale cannibale
Ieri abbiamo visto e sentito i dischi della mia personale stupendissima lista del meglio targato anni 80.
Adesso ci tocca lasciare spazio democraticamente (certo che la democrazia a volte ha un prezzo davvero caro) anche alle scelte del mio rivale blogger Mr. James Ford, che mentre ha scritto la sua introduzione credo fosse strafatto. E non solo di White Russian...
Cannibal Kid

Giurati, Concittadini, Amici, prestatemi orecchio.
Sono qui perché in questo mondo ormai dimentico della luce del sole, esistono ancora individui in grado di credere nel caos e nella distruzione, persone che hanno reso i magnifici, impareggiabili, forse ingenui ma ugualmente entusiasmanti anni '80 una dimora di depressi e sconfitti, delusi di tutto quello che gli eroi dei seventies erano in grado di fare, e loro no.
Fortunatamente, per un Cannibale che inneggia alla caduta, c'è un Ford che, come un miltoniano Lucifero, dal profondo di quell'oscurità tanto voluta e cercata dal suo "divino" avversario, spiegherà una volta ancora le sue ali per portare il fuoco della passione alle porte di un Paradiso che pare ben più che perduto, a ben guardare la ben poco scintillante lista dell'avvocato Kid.
E se l'ordine costituito dal caos non vi piacerà, sappiate che l'appetito fordiano sarà sempre pronto a darvi una nuova possibilità di redenzione.
Ed ecco, per tornare tutti ad una nuova e più vitale dimensione, il lato b di questa esplosione eighties.
Che parlino i dischi. In fondo, per Voi sarà un piacere ascoltare.
MrFord

1. Guns n' Roses "Appetite for destruction" (1987)
Mr. James Ford Oltre ad essere una sorta di manifesto del rock e della fordianità, questo album STRATOSFERICO per potenza ed impatto è una sorta di greatest hits, considerato che nella tracklist possiamo trovare cose come Welcome to the jungle, It's so easy, Nightrain, Paradise City e Sweet child o'mine. Scusate se è poco.
Roba come questa è stata, è e sarà sempre troppo per i palati finti e debolucci come quello del Cannibale.
Sarebbe come pensare che un vegano magrolino e denutrito possa apprezzare una bella bistecca alla griglia in salsa chili neanche fosse lo Stone Cold della situazione.
Cannibal Kid Oh, questo è lo scontro che volevo. Finalmente hai finito con le tue menate alla Weather Report-Guccini volendo (senza successo) fare lo chic e viene fuori tutto il vero antagonismo tra il mio mondo e il tuo. Basta cazzate, questa è la sfida: cannibalismo puro VS. fordismo puro.
Smiths dalla mia parte, Guns'n'Roses dalla tua. Molto ma molto simbolico, direi che due band più diverse non si poteva proporle (oddio, forse giusto se mettevi i Metallica...).
Cose che non mi piacciono dei Guns: l'attitudine tamarra, la voce di Axl Rose che fa tanto il macho ma canta con quel miagolio acuto come se gli avessero appena asportato le palle, e soprattutto se c'è una cosa che non sopporto in musica (a parte la evve moscia di Guccini, ma quella nemmeno la considero musica), sono gli interminabili assoli di chitarra: cazzo menefrega di vedere Slash che si fa una sega di 12 minuti con la chitarra, in uno sfoggio di virtuosismo da nessuno richiesto. Kurt Cobain, chitarrista sicuramente meno bravo a un mero livello tecnico, con il solo riff di Smells like teen spirit ha mandato affanculo le ore e ore di pippe virtuosistiche di Slash & company, spedendoli per sempre nel dimenticatoio del trash metal anni '80. Che poi Axl c'ha messo 20 anni per tirare fuori un disco nuovo e se n'è uscito con Chinese Democracy, una robetta che il mio falegname con 30mila delle vecchie lire la fa meglio. Come diceva Kurt riprendendo il tuo amato Neil Young: meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.
E comunque dai a me del distruttore e poi hai appetito per la distruzione? L’appetite che ho io è invece per la carne umana e la tua me la sparo giù in un morso manco fosse un happy meal!
JF Il mio appetito, caro Cannibale, è troppo grande per tutti i tuoi happy meal da teen senza speranze. E io mi mangio loro, te e anche il tuo amico Kurt, sempre che non si bruci sulla griglia prima. E finalmente abbiamo uno degli scontri più epici del cannibalfordiano pensiero.

Dov'è il divertimento promesso, Ford?
Anche Battiato si sta annoiando...
2. Franco Battiato "La voce del padrone" (1981)
JF Uno dei dischi più importanti della musica leggera italiana, perfetto connubio di pop, elettronica e sperimentazione, con una strizzata d'occhio alla hit da grande pubblico - chi non ha mai cantato almeno una volta Cucurucucu o Centro di gravità permanente? -.
So già che il nostro Joker dei poveri cercherà di ritorcermi contro l'accusativo radical chic, trovando un titolo come questo nella mia lista al posto dei preventivati - almeno da lui - dischi da metallari capelloni super eighties. Ma non ce la farà. Come sempre, del resto.
CK Oltre a darmi del distruttore, com'è noto mi dai spesso (sempre) anche del radical-chic, e poi vai a scegliere il radical-chic per eccellenza? Evviva la coerenza, Ford!
Comunque ci sta Battiato e questo è uno dei dischi simbolo degli anni Ottanta italiani. A me comunque personalmente non entusiasma molto a livello vocale e poi non mi piace circondarmi troppo di radicals, voglio essere io il più chic!

Si divertono proprio tutti, Mr. Ford!
3. Tom Waits "Rain dogs" (1985)
JF Un vero gioiello di poesia di strada, alcool, donne e delta fumosi in grado di portare dritti alla perdizione, ma sempre con un sorriso ironico e beffardo stampato sul volto.
Il mardi gras del rock, tutto il sornione diavolo che ghermisce le anime di chi sente ribollire la passione per la vita e per la musica.
Ian Curtis non ce l'ha fatta per un pelo. Ahahah.
CK Ecco il tuo tanto amato genere circense di nuovo alla ribalta con il Tom Aspetta che adesso sono troppo ubriaco per cantare! Qui non ci vedo niente di strano: le tue scelte musicali infatti sono davvero da clown. E io odio i clown!
Le tue (ennesime) parole sprecate su Ian Curtis si commentano da sole, anche perché nella sua breve vita ha lasciato un segno che il tuo Axl Rose manco campasse 3.000 anni...
JF Avrei voluto rispondere per le rime ai tuoi clown, ai tuoi Curtis e al non bisogno di Axl Rose di lasciare un segno che ha già tracciato indelebile nella Storia del rock, ma la tua agghiacciante battuta su Tom Aspetta è talmente terribile da non permettermi di infierire ulteriormente.

Ma che c'entriamo noi con la classifica di 'sto Mr. Ford?
4. Pixies "Surfer rosa" (1988)
JF I veri innovatori della scena rock, responsabili della fine del sogno degli eighties e traghettatori dei cuori dei fan fin dentro all'oscurità dei nineties già pronti a chiedere dazio dopo un decennio vissuto, per la maggior parte, ottenebrati dal successo e dall'idea che tutto potesse davvero finire bene.
Mostri sacri per un disco sacro, che ogni vero appassionato di musica dovrebbe possedere, ascoltare e diffondere. Una specie di culto.
I Pixies sono come il tramonto sull'oceano che fu dei Beach boys: impossibile non saltare sulla tavola e sperare nell'onda perfetta che ci porti a fondo.
CK Ma appena pochi giorni fa non dicevi che suonavano ormai sorpassati? Cos’è, un ironico tentativo di un cowboy di spacciarsi per indie? Stai solo attento alle frecce…
JF Io le frecce le uso come spiedini per le grigliate, Cannibale. Non ricordo - a meno che non avessi ecceduto nell'alzare il gomito - di aver mai affermato che i Pixies fossero superati. Che fai, modifichi le informazioni a tuo vantaggio come chi sappiamo noi!?
CK In un commento mi dicevi che secondo te i dischi di Nirvana e Pixies sono invecchiati male, cosa che detta da uno che ascolta ancora i Guns con la bandana in testa fa davvero ridere... Ma magari ricordo male e ti riferivi solo ai Nirvana, cosa che è comunque una bestialità da dire!
JF Effettivamente l'ho detto, e continuo a pensare che i dischi di Pixies e Nirvana siano invecchiati male. Questo però non toglie che abbiano prodotto album fondamentali per i loro rispettivi decenni. Ma se io sono la Bestia, tu saresti la bella? O per caso Bella?
CK Tu sei la bestia, I am the best!


5. Beastie Boys "Licensed to ill" (1985)
JF In risposta al rap cannibalistico di ieri e per celebrare uno dei più grandi gruppi hip hop - ma non solo - di sempre, ecco qui la celeberrima "(You gotta fight) for your Ford (to party)". Dj, hit it!

Quando rilassato dormirai nel tuo letto,
ecco che il buon Ozzy dirà Cannibaletto,
qui di ragazzine non ne vogliamo,
lacrime di Jack Daniels noi beviamo.

Se con noi vuoi cavalcare,
devi esser pronto a bottigliaaaaaaaaareeeeeee.

Ti ho visto andare in giro dandoti un tono,
dicendo sono il caos certo non sono un buono,
predichi innovazione ma tu vuoi una moda,
confondi il silicone con una tetta soda.

Se con noi vuoi cavalcare,
devi esser pronto a bottigliaaaaaaaareeeeee.

Con noi di complimenti sei sempre parco,
che cazzo te la meni Mr. Donnie Darko,
tanto lo sappiamo, vuoi venir con noi,
i sempre Incredibili Ford boys!

Se con noi vuoi cavalcare,
devi essere pronto a bottigliaaaaaaaareeeee.

CK
Bello, bello, c'è anche il ritornello
ma mentre tu te la canti come un fringuello
qui io pianto su un bordello
e ti pianto giù il Ford Castello
faccio più ferite di un coltello
guarda zitto mentre ti sbudello
il tamarro va' a farlo al Grande Fratello
che ora io i tuoi dischi te li sfracello

Riguardo ai Beastie, splendido disco di rap-rock, anche se diciamo che è un po' l'unico album hip-hop che i rockettari sfoggiano per fare quelli di (finte) larghe vedute, per poi sentirsi solo Fight for your right e i pezzi con le chitarre elettriche e skippare il resto. Ma sono sicuro non sia il tuo caso…

JF
Pianti così tanto, vuoi fare una foresta!?
Ma non l'hai capito, da te non c'è la festa!
Solo un gruppo di depressi, il medico lo attesta,
Ian e Kurt e Sid, malati nella testa!
Ma sulla Harley giunge, con la lancia in resta,
il gringo solitario che non conosce siesta.
Con le sue pistole scatena la tempesta,
attento, Cannibale, ti farà abbassar la cresta!

Forse dovremmo darci al rap, che dici!?


6. Tracy Chapman "Tracy Chapman" (1988)
JF Uno degli esordi più devastanti del rock, un disco delicato, intimista, tra i capisaldi del mio personale percorso "strappo", ovvero come farsi stritolare dalla malinconia aspettando la sbronza triste e cercare una pausa dal vecchio Neil Young, Maestro del genere.
Un album che sa di autunno, di vento freddo pronto a raccogliere le ultime foglie dai rami, ma anche di un focolare che ci aspetta a casa, ovunque quel "casa" sia.
E Talkin' about a revolution e Fast car sono pezzi ormai immortali.
CK Quando stavo già per invocare le quote rosa, ecco che finalmente mi tiri fuori un nome femminile in mezzo ai tuoi finti-macho. Peccato che, tra tutte le spettacolari cantanti degli 80s, mi hai tirato fuori il nome più noioso, cosa che di fatto non fa una grinza con il barboso fordismo. Il disco però non è affatto brutto, anzi, per addormentarsi è un’alternativa perfetta ai Weather Report!


7. Michael Jackson "Thriller" (1982)
JF Sono stato combattuto fino all'ultimo sul fatto di inserire Jacko nella decina: personalmente, l'ho sempre trovato artisticamente incredibile, nonchè una vera icona e una macchina da soldi come, forse, solo i Beatles e Madonna sono stati, prima che le boyband scuotessero il panorama mondiale a partire dagli anni novanta.
Penso che Bad sia il mio titolo preferito nella discografia del camaleontico moonwalker, ma se c'era un album che meritava di rappresentarlo in questo omaggio era senz'altro Thriller, uno dei dischi dalla produzione più impressionante della storia della musica.
Inoltre, nessuno, ma proprio nessuno, può resistere a pezzi come Beat it o Billie Jean.
CK Disco fondamentale. Io non l'ho inserito perché pur piacendomi non l'ho mai amato del tutto e non ho mai sentito la musica del buon Jacko al 100% mia. Comunque evito facili battuttacce sul suo conto per rispetto, non tanto perché è morto ma perché è stato un grande artista e i grandi se lo meritano sempre.
D'altra parte solo un mostro come te può prendere di mira talenti come Ian Curtis o Kurt Cobain e quindi si merita che i morti-viventi lo vengano a stanare di notte come nel video di "Thriller".
Awww


8. U2 "The Joshua tree" (1987)
JF Parlando di produzioni monumentali, non può mancare l'opera più incredibile dei poco simpatici ma assolutamente unici Bono&Friends, costruita in cabina di regia da Brian Eno - mica uno qualsiasi - ed esemplare per pulizia di suono, impatto e forza espressiva. La Storia della Musica - degli anni ottanta e non solo - passa tutta attraverso il viaggio interiore degli U2 guidati dallo sciamanico Eno: amore, morte, misticismo, natura e umanità shakerate dai riff di Edge e dalla voce di Bono, quando ancora il suo delirio di onnipotenza era ad un livello tutto sommato accettabile.
CK A differenza di Thriller, questo per me invece non è poi un disco così fondamentale degli 80s. Spettacolare "With or without you", ballad grandiosa dagli splendidi riverberi, così come "I still haven't found". Il resto non mi piace granché, con qualche urlo di Bono e qualche eccesso epico da rockone da stadio di troppo. E a proposito: i Queen e il Vasco ce li hai risparmiati? Non me l'aspettavo. Li hai nascosti per non fare figuracce, un po' come quelli che votano Berlusconi ma non lo dicono?
Comunque lo so che with or without this record vorresti tirare un sacco, ma proprio un sacco di bottigliate a quel Bono. Forse persino più che a me!
JF In questo caso mi tocca concordare. A Bono rifilerei volentieri più bottigliate che a te. Ma questo non va ad intaccare la grandezza di un disco straordinario.

Ma questo è un cantante o uno di una soap?
9. Rick Springfield "Working class dog" (1981)
JF Un disco inserito a sorpresa per l'autore di uno dei singoli del decennio: Jessie's girl, pezzo dirompente già sentito in Boogie nights e Glee, emblema del rock energico, sbruffone e romantico che nel corso di questo decennio è stato la fortuna di tanti gruppi che continuo ad amare nostalgicamente ancora oggi.
Inoltre, ad aggiungere il fatto che Jessie's girl è stato la colonna sonora di momenti memorabili della mia crescita, c'è il fatto che il buon Springfield sia australiano - punto a favore a priori, in casa Ford - e che questo disco fin troppo poco conosciuto in Italia sia, in realtà, uno degli esordi migliori del cantautorato rock del periodo. Da recuperare senza dubbio, magari insieme al disco successivo, pietre miliari dell'innocenza - ma neanche troppo - eighties prima del declino depresso dei nineties.
CK Io sono un fan del genere teen e lo ammetto. Tu che giochi tanto a fare il duro poi invece c'avevi appeso in cameretta il poster di Rick Springfield e sospiravi (sospiri ancora?) al solo sentire il suo nome, vero? "Jessie's girl" è una gran bella canzone e piace anche a me, proprio in quanto teen. Il resto del disco invece, un po' come molti tra quelli degli one-hit wonder, è decisamente inutile e modesto.
E l’unica cosa deprimente dei 90s saranno le tue scelte musicali… quindi è meglio se vai già adesso preventivamente a ciuccarti il calzino insieme al tuo Springfield!
JF Springfield è un pò la mia mascotte, e in quanto tale è praticamente sacro.
Questo senza contare che Jessie's girl è uno dei cinque singoli del decennio e il disco è un perfetto esempio dell'ingenuità dell'epoca. Criticarlo sarebbe un pò come stroncare I Goonies. E tu sei un Goonie, non è vero!?
CK I Goonies è un film bello dall'inizio alla fine. Sto qua ha fatto una sola misera canzone decente, mentre il resto del disco fa pena.
JF Sempre più miscredente, a trattare così uno dei simboli degli anni ottanta. L'ho sempre detto, che sei più figlio dei nineties!


10. Bruce Springsteen "Born in the U. S. A." (1984)
JF Qui c'è il Boss.
Born in the U. S. A., I'm on fire.
Roba grossa.
Dritto filato nella decina, all'interno della quale non avrebbero sfigurato anche The river e Nebraska.
E non c'è Cannibale anglofono con i lacrimoni che tenga.
This is rock!
CK Mi stavo chiedendo quando cazzo ti saresti deciso a mettere il Boss. Così è una sfida ad armi pari. Non metterlo sarebbe sì una decisione sorprendente, però non ti rappresenterebbe davvero in pieno; un po’ come se io non mettessi quei piagnoni dei miei Smiths… Comunque solo al decimo posto il simbolo della tamarragine rock per eccellenza Born in the U.S.A. dietro persino a Bono e a Rick Springfield? Così non deludi me, ma il Bruce. Vergognati, Jimmy Ford, ti ha già cancellato dal suo fans club!
Contro Springsteen non ho niente. Non è magari il mio ascolto ideale, però a piccole dosi mi piace anche, sebbene per fare il Mr. Ford rompiballe della situazione devo dire che non hai scelto il suo disco migliore.
Certo che ti immagino proprio mentre ti esalti a cantare a squarciagola: "I was born in the U.S.A., I was born in the U.S.A." ma comunque no, sorry Fordy, you were born in Milan...
JF Milan, Louisiana, Cannibale. O Alabama, se preferisci. Per non dire Texas.
La frontiera è mia.
E a proposito, la mia non è una lista modello classifica. I dischi sono in ordine sparso.

Pronti per la più epica delle battaglie cui avrete mai la (s)fortuna di assistere?
Arriva la settimana prossima, con la super sfida degli anni 90.

martedì 18 gennaio 2011

Le interpretazioni scult del 2010

10. Angelina Jolie in qualunque film
Riguardo a Clint Eastwood, Sergio Leone scherzando ha detto: “Mi piace Clint perché è un attore che ha solo due espressioni: una con il cappello e una senza il cappello”. Di Angelina Jolie possiamo dire invece che è il prototipo dell’attrice zero expression. Nella parte del cyborg però penso sarebbe perfetta.



Noah Ringer ha 13 anni portati malissimo: a essere buoni ne dimostra almeno 113. E in L’ultimo dominatore dell’aria con tutte ste mosse da pirla e la faccia da pesce lesso fa raggiungere alla recitazione (non solo infantile) nuovi livelli di bassezza.


8. Johnny Depp, Alice in Wonderland
Johnny Cappellaio Matto nell’Alice di Tim Burton? Ero già pronto per consegnargli il mio Oscar personale, e invece se n’è uscito con ‘sta roba… Peeerché Dio permetti che succedano certe cose?


7. Simil-Michael Jackson, "Breaking News"
Peggior imitazione di Michael Jackson dell’anno (e anche di sempre) per giunta spacciata per un suo vero pezzo inedito. Qualcuno laggiù mi sa che si sta rivoltando nella tomba.


6. Sam Worthington, Avatar
Il problema non è quando fa il Na’vi. Il problema è quando fa l’essere umano.


5. Elisabetta Canalis, Leverage
Il piccolo ruolo da guest-star della Canalis nella serie tv Leverage è stato spernacchiato in lungo e in largo dall’Italia agli Stati Uniti per l’inglese maccheronico e per la recitazione mooolto convinta. Io non me la sento di infierire troppo e alla Eli nazionale regalo una quinta posizione, ma solo perché sono convinto che se si applica può fare ancora di peggio!


4. Pupo, Emauele Filiberto e Luca Canonici, "Italia amore mio"
Sentendo cose come questa non bisogna vergognarsi di essere italiani, bisogna solo rigraziare il Cielo di non essere come loro.
(questa è la parodia, perché l’originale non se pò proprio sentì)


3. Candida Livatino, nell'interpretazione di una esperta grafologa
Avete mai visto Candida Livatino a Studio Aperto? Spero vivamente per voi di no, ma se lo avete fatto, allora sapete che questa donna si spaccia come la maggior esperta grafologa vivente del mondo. Lady Diana, Yara Gambirasio, Sarah Scazzi, Marilyn Monroe… la Candida "vaginalis" Livatino proprio come un'infezione non si ferma davanti a nessuno e attraverso la loro grafia ci rivela "segreti" delle loro personalità che basta fare un veloce giro su Google per conoscere. Il vero mistero da risolvere allora è: per essere riuscita a diventare la grafologa numero 1 della tv, sarà mica lei la nuova tipa di Berlusconi?
(purtroppo scandagliando tutta la rete non sono riuscito a trovarvi nemmeno un suo video, ma basta che vi sintonizziate su Studio Aperto in qualunque momento e ve la beccate)

2. Justin Bieber, "Baby"
Il ritornello di “Baby” cantato da Biberon è la cosa più ridicola sentita quest’anno. Scult totale!

Baby baby baby oooh
like baby baby baby noooooo
(Bieberine per favore non inondatemi di insulti!)

1. Manuela Arcuri, spot "Il labirinto delle donne"
La regina dell’anno non può essere che lei: con lo spot de "Il labirinto delle donne di Alfonso Luigi Marra" (che non ho letto, ma cui sulla sfiducia consegno il premio di peggior libro dell’anno, e forse massì pure della Storia) si guadagna il titolo di interpretazione scult dell’anno.
Se però la Manuelona ha volutamente recitato in questo allucinato modo, allora si merita anche l'Oscar per la miglior intepretazione dell’anno. Nel frattempo, l'award di scult 2010 non glielo leva nessuno.

martedì 9 novembre 2010

Breaking News


Nuova canzone per Michael Jackson.
Beh, che c’è? Le persone morte non possono fare uscire un singolo nuovo dall’Aldilà?

La canzone “Breaking News” (che ricorda “My Prerogative” di Bobby Brown, sì quello che massacrava di botte Whitney Houston) sta già dividendo i fan del principe del pop. Non tra quelli a cui piace e tra quelli a cui non piace, ma tra quelli che la considerano la vera voce di Michael Jackson e chi avanza l’ipotesi che non sia davvero lui a cantare.
In effetti ascoltando il pezzo un forte dubbio viene…

venerdì 25 giugno 2010

Ritorno all'isola che non c'è

Se n'è andato un anno fa. Per celebrare la ricorrenza vi ripropongo il mio omaggio al re del pop.

Tutti i bambini crescono. Tutti tranne uno.
Una cosa che mi ha sempre colpito di Michael Jackson è come la sua musica sia stata amata da molti, da moltissimi, ma allo stesso tempo nessuno sia mai riuscito a comprendere lui. Michael, l’uomo. Un mistero che a questo punto rimarrà per sempre senza risposta.
Credo però che le due cose siano collegate. Il suo negare sé stesso, il colore della sua pelle, l’invecchiamento cui tutti andiamo incontro e che lui voleva fermare, sono cose che l’hanno fatto vivere in una dimensione tutta sua. Una dimensione fanciullesca che mi sembra la chiave per comprendere l’immediatezza con cui le sue melodie sono entrate nelle orecchie e nel cuore di fantastiliardi di persone. Solo un bambino può creare qualcosa di tanto puro e magico.
Indubbiamente è stata una delle persone di maggior talento che abbiano mai camminato sulla faccia della terra. Forse perché lui non camminava come gli altri. Lui andava avanti con il moon walk. O forse era un alieno, visto che a volte emetteva suoni che sono difficilmente considerabili umani. Faceva versi tipo la risatina ihih, ma ma se, ma ma sa, ma ma coo sa, e il suo mitico urletto auuu!
Ed è altrettanto fuor di dubbio che abbia lasciato un'impronta indelebile sulla cultura pop e sul mondo in cui viviamo. È stato ed è l’artista di maggiore influenza su (quasi) tutta la musica hip-hop, r’n’b e pop (ma anche su molto electro e rock) degli ultimi 30anni. Gli unici che hanno avuto una importanza in qualche modo paragonabile sono stati giusto Beatles ed Elvis Presley. È stato uno dei più pazzeschi e rivoluzionari ballerini dell’universo. Ha inventato il videoclip nell’accezione moderna, con lo storico Thriller diretto da John Landis (e cosa sarebbe d’altra parte Mtv senza di lui?). È stato il più grande compositore di musica pop del Novecento. È un’icona fuori dal tempo.
Oggi il mondo è un posto più triste. Peter, pardon Michael, è tornato sull’isola che non c’è ma noi potremo fare visita a lui e alla sua musica tutte le volte che vorremo. Don’t stop ‘til you get enough.


Thriller night
È qualcosa più di una semplice reginetta di bellezza
di quelle che puoi trovare in qualche film di serie B.

Io le ho detto: “Non importa quanto sei bella,
sarò io a ballare al centro del locale, stasera.”
Lei sicura di sé mi ha detto: “No bello, sarò io.”

Sembrava stesse provando una scena di ballo per qualche film tipo Save the last dance, quando ha aggiunto che si chiamava Billie Jean
tutti si sono girati a guardarla come se stesse ballando al centro del locale.

Gli amici mi han sempre detto: “Attento a ciò che fai!”
ma anche: “Non andare in giro a spezzare i cuori alle ragazze, mi raccomando!”
Mia mamma mi ha sempre detto: “Fai attenzione a chi dai il tuo amore!”
ma anche: “Stai attento a ciò che fai, perché le bugie spesso si traformano in realtà!”

Billie Jean, io non la amo
è solo una ragazza che dice che io sono il padre
ma quel bambino non è figlio mio.


I suoi amici mi han beccato fuori dal locale,
mi han detto: “Non passare più da queste parti,
non vogliamo più vedere la tua brutta faccia, è meglio che sparisci!”

Ho visto il fuoco nei loro occhi e le loro parole mi son suonate estremamente chiare
quindi è meglio scappare, scappare via.
Meglio correre, fare ciò che si può
evitare il sangue, evitare di essere un macho macho man
Anche se ho voglia di fare il duro, è meglio fare ciò si può
quindi devo scappare, scappare via.

Ma stasera ho voglia di fare il cattivo.


Alla fine decido di scappare,
ma quei brutti ceffi degli amici di Billie Jean ormai mi hanno raggiunto.
Si avvicina la mezzanotte e una presenza malvagia si aggira nell’oscurità.
Nel chiar di luna scorgo un’ombra che quasi mi stoppa il cuore.
Sto per mettermi a urlare ma il suono mi si spezza in gola per il terrore.
Mi paralizzo quando l’orrore mi guarda dritto negli occhi.

Sono completamente paralizzato
perché sono finito in un thriller, una vera notte da thriller
e nessuno mi potrà salvare dalla bestia che mi assale
lo so, sono finito in un thriller, una vera notte da thriller.

Gli amici di Billie Jean si sono trasformati in zombie.
E poi anche io.
Ci siamo guardati e ci siamo tutti messi a ballare.
Lo sapevo che questa sarebbe stata una killer, thriller night.

(liberamente ispirato ai testi di Billie Jean, Beat it e Thriller scritti da Michael Jackson)

martedì 7 luglio 2009

Thriller Night


È qualcosa più di una semplice reginetta di bellezza

di quelle che puoi trovare in qualche film di serie B.

Io le ho detto: “Non importa quanto sei bella,

sarò io a ballare al centro del locale, stasera.”

Lei sicura di sé mi ha detto: “No bello, sarò io.”

Sembrava stesse provando una scena di ballo per qualche film tipo Save the last dance, quando ha aggiunto che si chiamava Billie Jean

tutti si sono girati a guardarla come se stesse ballando al centro del locale.

Gli amici mi han sempre detto: “Attento a ciò che fai!”

e: “Non andare in giro a spezzare i cuori delle ragazze, mi raccomando!”

Mia mamma mi ha sempre detto: “Fai attenzione a chi dai il tuo amore!”

e: “Stai attento a ciò che fai, perché le bugie spesso si traformano in realtà!”

Billie Jean, io non la amo

è solo una ragazza che dice che io sono il padre

ma quel bambino non è figlio mio.


I suoi amici mi han beccato fuori dal locale,

mi han detto: “Non passare più da queste parti,

non vogliamo più vedere la tua brutta faccia, è meglio che sparisci!”

Ho visto il fuoco nei loro occhi e le loro parole mi son suonate estremamente chiare

quindi è meglio scappare, scappare via.

Meglio correre, fare ciò che si può

evitare il sangue, evitare di essere un macho macho man

Anche se ho voglia di fare il duro, è meglio fare ciò si può

quindi devo scappare, scappare via.

Ma stasera ho voglia di fare il cattivo.


Alla fine decido di scappare,

ma quei brutti ceffi degli amici di Billie Jean ormai mi hanno raggiunto.

Si avvicina la mezzanotte e una presenza malvagia si aggira nell’oscurità.

Nel chiar di luna scorgo un’ombra che quasi mi stoppa il cuore.

Sto per mettermi a urlare ma il suono mi si spezza in gola per il terrore.

Mi paralizzo quando l’orrore mi guarda dritto negli occhi.

Sono completamente paralizzato

perché sono finito in un thriller, una vera notte da thriller

e nessuno mi potrà salvare dalla bestia che mi assale

lo so, sono finito in un thriller, una vera notte da thriller.

Gli amici di Billie Jean si sono trasformati in zombie.

E poi anche io.

Ci siamo guardati e ci siamo tutti messi a ballare.

Lo sapevo che questa sarebbe stata una killer, thriller night.


(liberamente ispirato ai testi di Billie Jean, Beat it e Thriller scritti da Michael Jackson)

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