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lunedì 9 ottobre 2017

Spider-Man: Ritornatene a casa




Spider-Man: Homecoming
Regia: Jon Watts
Cast: Tom Holland, Robert Downey Jr., Michael Keaton, Laura Harrier, Zendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori, Marisa Tomei, Donald Glover, Gwyneth Paltrow, Jon Favreau


Spider-Man, Spider-Man,
does whatever a spider can
spins a web, any size,
catches thieves just like flies
look out!
Here comes the Spider-Man


Spider-Man è tornato. Ancora una volta. Ad ammazzarlo c'hanno provato in parecchi. Quelli della mala, la pubblicità e pure Max Pezzali con la sua musica. Incredibilmente, non è però stata sufficiente manco questa, e così ecco che ci troviamo ancora una volta di fronte al nostro amichevole Spider-Man di quartiere. Che ci volete fare? Questo non ce lo leviamo più dalle ragnatele. Non è bastato che Spider-Man 3 fosse una cagata pazzesca, che The Amazing Spider-Man fosse un mezzo flop e The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro fosse un flop di discrete dimensioni. Ad appena una manciata di annetti di distanza da quest'ultimo, quando nessuno ne sentiva ancora la mancanza, ecco che il ragnetto è tornato in azione, non più con le sembianze nerd di Tobey Maguire, l'unico vero credibile Peter Parker cinematografico, né tantomeno del fighetto Andrew Garfield, bensì del giovinastro di belle speranze Tom Holland.

Chiiiiiiiiii?

mercoledì 30 agosto 2017

The Founder®, storia dello Zucchero Sugar Fornaciari degli imprenditori





The Founder Menu®


Questo prodotto contiene
Michael Keaton
Nick Offerman
John Carroll Lynch
Laura Dern
B. J. Novak
Linda Cardellini
Patrick Wilson

Confezionato da
John Lee Hancock

Prodotto da
FilmNation Entertainment®
The Combine®
Faliro House Productions S.A.®

Distribuito nel mondo da
The Weinstein Company® & McDonald's®

E in esclusiva per l'Italia distribuito da
Videa® & McDonald's Italia - Solo Carni Italiane® (certo, certo, come no)


Assapora il gusto autentico di The Founder®, il nuovo film che puoi addentare in esclusiva solo nei ristoranti McDonald's®.
Gusto autentico... beh, magari non del tutto autentico. The Founder non racconta infatti la storia dei veri veri fondatori della nostra amata catena, i poveri fratelli Dick e Mac McDonald, bensì di Ray Kroc. Chi è Ray Kroc?

venerdì 19 febbraio 2016

#TeamSpotlight versus #TeamPretiPedofili





Il caso Spotlight
(USA, Canada 2015)
Titolo originale: Spotlight
Regia: Tom McCarthy
Sceneggiatura: Josh Singer, Tom McCarthy
Cast: Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams, John Slattery, Liev Schreiber, Brian d'Arcy James, Stanley Tucci, Billy Crudup, Paul Guilfoyle
Genere: giornalistico
Se ti piace guarda anche: The Newsroom, Tutti gli uomini del presidente, Quinto potere, Insider - Dietro la verità

Ci sono cose che tutti sanno, ma che tutti fanno finta di non vedere. Una certa vecchia signora a strisce bianche e nere riceveva favori arbitrali, per dirne una. Tutti sapevano eppure, prima di Moggiopoli, nessuno aveva mai fatto niente in proposito. Un altro caso è quello dei preti sporcaccioni, che allungano le mani su poveri bimbetti innocenti, tra una messa, un catechismo, una confessione e un agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. A me personalmente non è mai successo, ma c'è da dire che non ho mai frequentato la Chiesa più di tanto. O sarà che non ero il loro tipo, che sfiga!

lunedì 14 dicembre 2015

Men of the Year 2015 - La Top 10





Dopo l'anteprima di ieri, con gli “scarti” delle Cotte adolescenziali 2015, le classifiche di Pensieri Cannibali del meglio (e prossimamente anche del peggio) dell'anno entrano nel vivo. Ecco i personaggioni maschili del 2015.
Chi sono gli uomini che più hanno segnato gli ultimi 12 mesi, almeno per questo blog?
Eccoli qui, ma prima un breve riepilogone dei vincitori delle scorse edizioni di questo (diciamo) prestigioso riconoscimento:



lunedì 9 febbraio 2015

BIRDMAN, L'UOMO CHE SUSSURRAVA AGLI UCCELLI





Birdman
(USA, Canada 2014)
Titolo originale: Birdman or The Unexpected Virtue of Ignorance
Regia: Alejandro González Iñárritu
Sceneggiatura: Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelari, Armando Bo
Cast: Michael Keaton, Emma Stone, Edward Norton, Naomi Watts, Zach Galifianakis, Andrea Riseborough, Amy Ryan, Merritt Wever
Genere: super
Se ti piace guarda anche: Il cigno nero, The Tree of Life, Arca russa


domenica 11 gennaio 2015

GOLDEN GLOBE 2015: CHI VINCERÀ E CHI MERITA DI VINCERE?





Questa notte si terranno i Golden Globe 2015. Mi rendo conto che non sono un evento importante quanto gli Oscarrafoni o gli Scemmy Awards di Pensieri Cannibali, però godono comunque di un certo prestigio. La cosa più figa dei Globes è quella di premiare non solo i film, ma pure le serie tv. Il classico caso di due piccioni con una fava.
Vediamo allora chi potrebbe vincere stasera e chi invece se lo meriterebbe, attraverso le previsioni e le preferenze di Pensieri Cannibali in ogni categoria.
Considerando che diverse pellicole nominate ancora non le ho viste (come Birdman, Selma, The Imitation Game, Foxcatcher e Still Alice), si tratta di giudizi parziali, per non dire casuali, che potrebbero cambiare e di molto in futuro. Trattandosi comunque di un giochino, prendiamolo per quello che è. Let's play.


martedì 5 agosto 2014

NEED FOR SPEED, UN FILM COL FRENO A MANO TIRATO




Need for Speed
(USA, Filippine, Irlanda, UK 2014)
Regia: Scott Waugh
Sceneggiatura: George Gatins
Cast: Aaron Paul, Imogen Poots, Dominic Cooper, Scott Mescudi, Rami Malek, Dakota Johnson, Michael Keaton, Ramon Rodriguez, Harrison Gilbertson
Genere: frenato
Se ti piace guarda anche: Fast and Furious, Fuori in 60 secondi, Senza freni – Premium Rush

Devo fare in fretta. Devo essere veloce. Devo andare a tutta velocità. Sul web non c’è tempo da perdere. La maggior parte delle pagine Internet sono visualizzate per appena pochi secondi. La durata media delle visite su Pensieri Cannibali secondo Google Analytics è di circa 2 minuti, quindi sono sopra la media generale. Questo perché gli utenti e i passanti leggono effettivamente ciò che scrivo, oppure la durata è dovuta al fatto che si soffermano sulle immagini o i video che posto? Chi lo sa?
Nel frattempo non posso fermarmi e devo trovare sempre nuovi modi per attirare i lettori. Devo essere veloce. Devo andare subito al punto. Perché allora sto perdendo tutto questo tempo?
Fretta. Devo andare di fretta. Devo parlare di Need for Speed senza indugiare oltre. Com’è, questo film?
Mah, insomma, si può guardare. Se proprio non avete niente di meglio da fare, si può vedere. Altrimenti io vi consiglio di passare il vostro tempo, tanto tempo, su Pensieri Cannibali, in modo da aumentare la durata media delle visite del sito.

Presto che è tardi. Devo essere fast. Devo essere furious. E a proposito, questo Need for Speed può essere quasi considerato una versione intimista del primo mitico Fast and Furious, quello incentrato sulla passione per le auto e per la velocità e non per i muscoli come gli ultimi capitoli della saga. Rispetto alla serie di pellicole con Vin Diesel e il compianto Paul Walker, Need for Speed appare più pulito, più buonino, meno tamarro, con meno patata e con una colonna sonora più tranquilla. Persino il protagonista Aaron Paul abbandona il suo stile da fattone abituale per cui è diventato famoso in Breaking Bad e si trasforma in una specie di supereroe delle corse dalla morale ambigua che non si fa problemi a correre in auto contromano a folle velocità, però poi se a uno dei suoi amici gli esplode l’auto, bisogna fermarsi a soccorrerlo. E come fai a soccorrerlo, se la macchina è in fiamme?
Il film procede così la sua corsa all'insegna del buonismo, ma non troppo.

Ripulita è anche l’immagine della protagonista femminile, Imogen Poots, che qui abbandona le sue solite parti da pazza psicopatica in cui la prediligo per vestire i panni della classica donna da action moderna, ovvero cazzuta, ma con moderazione.
Ancor più stereotipati i personaggi di contorno: c’è il cattivone che più cattivone non si potrebbe interpretato da Dominic Cooper; c’è la ex che sta insieme al cattivone perché alle donne il tipo stronzo piace e poi lei è la futura protagonista di 50 sfumature di grigio Dakota Johnson quindi essere sottomessa le piace ancora di più; c’è il fratellino della ex destinato a fare una brutta fine nella cui parte c’è un bimbominkia che sembra uscito da una strada One Direction; e poi c’è il solito amico di colore simpa di turno, questa volta interpretato dal rapper Scott Mescudi alias Kid Cudi.
In più c’è pure un Michael Keaton in versione cronista indemoniato che segue il corso degli eventi un po’ come avviene in film come Punto zero e I guerrieri della notte, senza ovviamente raggiungerne gli stessi livelli. Nemmeno per sbaglio.
E le corse?
Pure quelle ci sono eccome e alla lunga, nelle 2 eccessive ore di durata, annoiano pure. Nel complesso quindi è un film che schiaccia sul pedale, ma non troppo.

La pellicola diretta in stile vagamente michaelbayano da tale Scott Waugh è un intrattenimento decente, con una storia molto molto prevedibile, che si prende un po’ troppo sul serio, eppure nonostante ciò non si riesce a volergli male. Allo stesso tempo è un film che non appassiona del tutto, come una gara a Need for Speed il videogame a cui assisti ma a cui non giochi in prima persona. Il film tratto dal videogioco della Electronic Arts paradossalmente, per essere incentrato sulla velocità, fila per lunghi tratti in maniera troppo lenta e scontata. Se il protagonista al volante compie delle manovre folli, Need for Speed gioca invece sul sicuro, sullo stesso circuito già percorso da altre pellicole adrenaliniche o pseudo adrenaliniche analoghe come Fuori in 60 secondi, Senza freni – Premium Rush e naturalmente i già citati Fast and Furious. Chissà perché, gli autori sembrano non aver dato ascolto al titolo e non hanno aggiunto velocità a un film che ne avrebbe avuto bisogno.

Adesso basta. Mi sono dilungato pure io, come fa la pellicola. I 2 minuti di attenzione media dedicati a un post di Pensieri Cannibali ormai sono scaduti da un pezzo e quindi in chiusura vi dico: guardate pure Need for Speed per una serata disimpegnata, senza troppe aspettative e arriverete al traguardo soddisfatti. Se invece vi aspettate chissà quale filmone, è meglio che rimaniate fermi ai box.
(voto 6/10)

domenica 6 luglio 2014

ROBOCOP_ VIVO O MORTO TU CONTINUERAI A VENIRE CON ME





RoboCop
USA_ 2014
REGIA_ José Padilha
SCENEGGIATURA_ Joshua Zetumar
ISPIRATO AL FILM_ RoboCop di Paul Verhoeven
CAST_ Joel Kinnaman, Abbie Cornish, Gary Oldman, Michael Keaton, Samuel L. Jackson, Jackie Earle Haley, Jay Baruchel, Aimee Garcia, Marianne Jean-Baptiste, Michael K. Williams, Jennifer Ehle, John Paul Ruttan
GENERE_ remake hollywoodiano
SE TI PIACE GUARDA ANCHE_ RoboCop (1987), Transcendence, Intelligence (serie tv), Almost Human (serie tv)


REVIEW MODE ON_

Il mio nome è RoboKid. Sono tornato. Vi era piaciuta la mia recensione del primo RoboCop, quello vero, quello anni ’80, quello di Paul Verhoeven?
No?
Non mi interessa. Io sono tornato lo stesso. Io ancora qui a spaccare i culi. Il mio nome è RoboKid. Ve l’ho già detto?
Sì, vero?
È che questa volta sono ancora più lobotomizzato del solito. Colpa del remake. Io ho appena visto il nuovo RoboCop. Io ho appena odiato il nuovo RoboCop. Parlando del film anni ’80 mi ero lamentato di come l’avevo trovato una pellicola fredda. Poco umana. Il nuovo RoboCop invece è troppo umano. Oltre che una merdata.
L’inizio non è manco così terribile. Lascia immaginare degli intriganti sviluppi politici. Attesa poi delusa da uno sviluppo robotico. Da tipico filmone action barra supereroistico di oggi. Quelli che io odio. Io odio tutto e tutti, ma soprattutto odio i filmoni action barra supereroistici di oggi. L’originale anni ’80 era cattivo, duro, spietato. Questo nuovo è banale, previdibile, buonista. La tipica hollywoodianata odierna. La regia del brasileiro José Padilha fa pena. Soprattutto le scene d’azione. Sparatorie che sembrano uscite da un videogame sparatutto di ultima generazione. Solo che questo dovrebbe essere cinema, non il nuovo episodio di Halo. Padilha, va’ a giocare a calcio, va’. E va’ pure a quel paese, va’.
Quanto alla parte più famigliare barra sentimentale è proprio penosa. Pure questa, così come la parte politica, buttata via. Il protagonista Joel Kinnaman, idolo della serie tv The Killing, è del tutto fuori parte. Non è un buon RoboKid come me. Michael Keaton come cattivone poi fa andare giù le mutande. E io manco le ho, le mutande. Indosso solo della lamiera. Si salva giusto Abbie Cornish. Me la tromberei proprio, Abbie Cornish. Se solo in questo corpo robotico che mi hanno costruito mi avessero fatto anche il pene. Un pene funzionante. Mi hanno dato una pistola con cui sparare ai criminali e non mi hanno dato la pistola più importante, quella per ciulare?
Avrei voluto vedere se lo girava David Cronenberg, questo remake, cosa ne saltava fuori. Invece no. Invece è la solita commercialata. Un film innocuo, buono per tutta la famiglia. E io non ce l’ho più, una famiglia umana che mi vuole.
Inoltre è una pellicola senza manco un briciolo di umorismo che pure io che sono un robot possiedo. Io ad esempio mi ammazzo dalle risate ogni volta che vedo questa immagine.


RoboCop versione 2014 mi ha fatto venire voglia di andare a prendere gli autori.
Vivi o morti, voi verrete con me.
Dove?
Ce l’ho io un remake da proporvi: quello di A morte Hollywood!
(VOTO_ 4/10)
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