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mercoledì 24 maggio 2017

Ghost in Translation





Ghost in the Shell
Regia: Rupert Sanders
Cast: Scarlett Johansson, 'Beat' Takeshi Kitano, Pilou Asbæk, Juliette Binoche, Michael Pitt


Avete presente la trama di RoboCop?
Ecco, bravi. Io non tanto. Da quel che ricordo, comunque, in seguito a uno scontro con dei criminali, un valoroso poliziotto finisce mezzo morto. Le parti mutilate del suo corpo vengono allora sostituite da parti robotiche ed è così che nasce RoboCop, un superpoliziotto mezzo umano e mezzo droide.
Bene. Grande idea. Ma sapete quale sarebbe un'idea ancora migliore?
Al posto di un poliziotto uomo, prendere una donna e realizzare una RoboGirl. Non una donna qualunque, però. Una strafiga.
Sì, ma chi?

martedì 3 febbraio 2015

I ORIGINS E STARRY EYES, DUE FILM AL PREZZO DI UNO





I Origins
(USA 2014)
Regia: Mike Cahill
Sceneggiatura: Mike Cahill
Cast: Michael Pitt, Astrid Bergès-Frisbey, Brit Marling, Steven Yeun, Cara Seymour, Archie Panjabi
Genere: occhiuto
Se ti piace guarda anche: Another Earth, Predestination, Sound of My Voice

Ci sono cose che ti devi beccare per forza in coppia. Tu vorresti una cosa sola e invece no, te ne arrivano due. Come un appuntamento con una tipa: se vuoi fare sesso, prima ti tocca sorbire tutta la smaronata del rituale di corteggiamento e fingere persino interesse in quello che ha da dire. La stessa cosa comunque vale anche per lei, che prima si gode la parte dell'appuntamento romantico e le sue stesse chiacchiere e poi dovrà fingere l'orgasmo.
Altro esempio: le rubriche dedicate alle uscite cinematografiche settimanali, in cui potete gustarvi i miei squisiti commenti e allo stesso siete costretti a leggervi pure le panzanate del mio blogger rivale Mr. James Ford.
D'altra parte tutte le coppie celebri piaccia o meno vanno prese insieme, come un pacchetto unico. Ad esempio Gigi & Andrea. Andrea Roncato è quello più cazzaro, quello più simpatico, mentre Gigi Sammarchi... ma chi se l'è mai inculato, quello?
Oppure Raimondo & Sandra. Lo so che non è politically correct parlare male dei morti, però non me ne frega niente. Vengano pure a infestarmi la casa, se hanno qualcosa in contrario. Dovrei parlare bene di Chris Kyle solo perché è morto? Non ci penso neanche. Tra Raimondo & Sandra lui è sempre stato un grande, uno brillante e con la battuta pronta, mentre lei era un dito nel culo insopportabile. Prendiamo il suo personaggio più celebre: Sbirulino. Cosa c'è al mondo di più odioso di Sbirulino?
Forse giusto Topo Gigio.
Altro esempio: prendiamo Albano e Romina... Ah no, quelli sono insopportabili entrambi.

giovedì 22 agosto 2013

1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 PSICOPATICI




1 bella prima parte, ritmata, frizzante ed elettrizzante.


2 discrete palle la parte finale, sconclusionata e troppo prevedibilmente crime oriented.


3 tre civette sul comò
che facevano l'amore
con la figlia del dottore
il dottore si ammalò
ambarabà ciccì coccò!
Se devo scegliere tra questo film e il precedente del regista/sceneggiatore Martin McDonagh, quel gioiellino di humour nero che era In Bruges, scelgo nettamente In Bruges senza nemmeno dover fare la conta ambarabà ciccì coccò.


4 come gli amici al bar di Gino Paoli.
Cosa c’entra? Niente, ma dopo tutto chi vi dice che io non sia l’ottavo psicopatico?


5 ottimi attori (Woody Harrelson, Colin Farrell, Sam Rockwell, Christopher Walken, Michael Pitt) + 2 ottime attrici (Abbie Cornish e Olga Kurylenko).


6,5 il mio voto alla pellicola.


7 psicopatici
(UK 2012)
Titolo originale: Seven Psycopaths
Regia: Martin McDonagh
Sceneggiatura: Martin McDonagh
Cast: Colin Farrell, Sam Rockwell, Abbie Cornish, Olga Kurylenko, Woody Harrelson, Christopher Walken, Helena Mattson, Michael Pitt, Michael Stuhlbarg, Harry Dean Stanton, Linda Bright Clay, Gabourey Sidibe, Zeljko Ivanek, Tom Waits
Genere: psyco crime
Se ti piace guarda anche: In Bruges, Uomini di parola, Small Apartments, A Fantastic Fear of Everything





venerdì 12 agosto 2011

Da barbone a mito

Delirious - Tutto è possibile
(USA 2006)
Regia: Tom DiCillo
Cast: Steve Buscemi, Michael Pitt, Alison Lohman, Gina Gershon, Callie Thorne, Richard Short, Elvis Costello
Genere: papirazzi
Se ti piace guarda anche: Dirt (serie tv), Star System – Se non ci sei non esisti

Michael Pitt è un barbone.
Steve Buscemi, ancora più stronzo del solito, è un paparazzo, anzi un papirazzo, che lo ospita in casa sua. Anzi, nel suo armadio. Un tipo talmente egocentrico da avere la sua stessa (brutta) faccia come sfondo del desktop sul (paleolitico) computer. Il Buscemi oltre a ospitarlo lo ingaggia come suo assistente personale, anche se il vero obiettivo di Pitt è diventare un attore. D’altra parte con quel cognome lì… E così si introduce negli ambienti che contano, fino a che la popstar del momento per puro caso lo presenta alla stampa come il suo nuovo “maschione” e così la sua carriera decolla e va persino a fare un reality-show Mtv style…

Il film Delirious ha del potenziale, ma non va oltre la soglia del carino, anche perché sembra incerto rispetto a quale strada percorrere e così rimane al crocevia nell’indecisione. C’è un po’ di sguardo grottesco gettato sul mondo dei paparazzi, con la loro vita di stenti e inseguimenti all’ombra delle celebrità, ma è un aspetto che non viene analizzato così in profondità. Siamo quindi dalle parti della serie tv Dirt, come tematica, ma senza lo stesso mordente.
Per fortuna il film evita comunque anche di lanciare uno sguardo troppo superficiale sul mondo dello showbiz; lo attraversa piuttosto dandogli un’occhiata ironica, ma senza mai essere davvero incisivo o bastardo. Poi c’è pure una storia d’amore tra il barbone aspirante star Michael Pitt (ancora con un look cobainiano molto Last Days) e la magnifica Alison Lohman, già musa di Ewan McGregor in Big Fish. Il suo ruolo è quello della popstar sculettante K'harma, una sorta di Britney però non troppo tormentata, per un personaggio che avrebbe meritato un approfondimento maggiore.
Delirious, come dice il titolo stesso, è una pellicola delirante e confusionaria, e per quanto si abbia l’impressione di un film più che altro non riuscito piace proprio (moderatamente) per questo. E per il notevole cast, con i due futuri colleghi scorsesiani della serie tv Boardwalk Empire, la Lohman e in più Gina Gershon, una delle donne più sessuali di sempre, e un cameo di Elvis Costello nella parte di se stesso. Regia di routine del Tom DiCillo che poi si è dimostrato più a suo agio con il recente documentario sui The Doors, When you’re strange.
Guardabile? Oh yes.
Memorabile? Oh no.
(voto 6+)

giovedì 23 settembre 2010

Fake Empire

Boardwalk Empire
Rete americana: HBO
Rete italiana: non ancora arrivato
Creatore: Terence Winter
Regia pilot: Martin Scorsese
Cast: Steve Buscemi, Michael Pitt, Kelly MacDonald, Stephen Graham, Michael Stuhlbarg, Michael Shannon, Aleksa Palladino, Gretchen Mol

We’re half-awake
in a fake empire

Guardi la promo di una fiction come Il peccato e la vergogna e la voce fuori campo di Canale 5 (la stessa da 20 anni, ma qualcuno l’ha mai visto in faccia?) annuncia fiera: per la regia di Alessio Inturri e Luigi Parisi.
Eh, ok. E chi cazzo sono? I fratelli Coen?

Tutto questo per dire che negli USA può invece capitare che alla regia di una serie tv ci trovi Martin Scorsese, mica Alessio Inturri. La serie in questione di chiama Boardwalk Empire, è appena partita su HBO (il canale oggi di True Blood e una volta di Soprano e Sex and the City), la prima puntata è stata talmente un successo che è già arrivata la conferma per la seconda stagione e i critici hanno applaudito unanimi. A me ‘sto Boardwalk Empire ha però lasciato decisamente freddino. Voglio dire: la cornice è splendida ma dentro c’ho trovato davvero poche emozioni.

La regia di Scorsese, se si sentisse ancora il bisogno di dirlo, è certo notevole. Eppure sembra mancare di ispirazione. Il Maestro si bulla con idee di montaggio già usate in The Departed, presenta una scena iniziale che ricorda l’intro di Shutter Island e costruisce un’atmosfera che riporta a Gangs of New York ma soprattutto a The Aviator. Insomma, remixa i suoi recenti lavori ma non sembra trovare una chiave di lettura nuova e adatta ai ritmi televisivi.

Boardwalk Empire è ambientato nei ruggenti anni ’20, l’epoca del jazz e del Proibizionismo (naturalmente solo di facciata). Ed è proprio all’alba di quest’era che vengono fuori le iene e una di queste iene risponde al nome di Steve Buscemi, la cui tenuta come protagonista di un telefilm è a mio parere ancora tutta da valutare. Per quanto riguarda la prima puntata, diciamo solo che è un disonesto bastardo che strappa qualche sorriso ma non sembra certo possedere la profondità e le sfumature di un Don Draper (Mad Men), tanto per scomodare un paragone di un certo peso.

Più interessante e combattuto tra bene e male, tra santo e peccatore è allora il personaggio interpretato da Michael Pitt: attore fisicamente molto simile al pupillo di Scorsese Leonardo Di Caprio e già visto in Dawson’s Creek, dove era Henry Parker, l’idolo che cercava di conquistare in tutti i più ridicoli modi possibili Jen Lindley, ma visto anche in The Dreamers, Funny Games (il remake americano) e Last Days, dove era il convincente alter ego nientepopodimeno che di Kurt Cobain.
E in un cast della Madonna da far invidia a qualsiasi pellicola hollywoodiana ci troviamo anche Kelly MacDonald (Trainspotting, Non è un paese per vecchi), Michael Stuhlbarg (il protagonista di A Serious Man) e Michael Shannon (il pazzo di Revolutionary Road). Ma le soddisfazioni maggiori potrebbero arrivare dall’Al Capone interpretato dal grandioso attore inglese Stephen Graham, indimenticabile neo-nazi di This Is England e volto da perfetto piece of shit.

Giudizio per adesso sospeso, per una serie che in America ha già entusiasmato ma che (ancora?) non mi ha coinvolto, sarà che i ruggenti e jazzati anni ’20 poco mi entusiasmano o sarà che l’autore della serie Terence Winter arriva dai Soprano (altro telefilm ottimo ma che non mi ha mai coinvolto). Comunque gli darò la possibilità di crescere per vedere se sotto la raffinata confezione si cela della vera bellezza o se perlomeno potrà splendere un po’ di sole sul lungomare di questo (finto) impero.
(voto 5,5 per il momento)

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