SAN SIRO (MI) – È già stato definito il film horror più spaventoso dell'anno. Durante la presentazione in anteprima, Dario Argento ha lasciato la sala terrorizzato. Wes Craven e John Carpenter si sono persino rifiutati di vederlo. E non sono i soli. Di cosa stiamo parlando?
Di Come in un film, la pellicola documentario dedicata all'agghiacciante concerto tenuto dai Modà lo scorso luglio a San Siro. Siro che è stato fatto Santo dopo aver retto le urla di Kekko Silvestre, per i poco religiosi che non ne fossero a conoscenza.
Il film evento sbarcherà soltanto (e meno male) stasera e domani sera nelle peggiori sale italiane. Al termine di queste due eccezionali visioni, per sicurezza tutte le copie della pellicola verranno spedite in un luogo top-secret e conservate dall'esercito degli Stati Uniti come arma da usare solo in caso di un nuovo conflitto mondiale.
Come in un film, da stasera nei cinema. Andate a vederlo.
Se ne avete il coraggio.
Kannibal Kekko
Questo post, così come quello su Vasco, vi è stato gentilmente offerto da
ULTIM'ORA KEKKO SILVESTRE ARRESTATO PER DISTURBO DELLA QUIETE PUBBLICA. MENTRE VENIVA PORTATO VIA DALLE FORZE DELL'ORDINE, IL LEADER DEI MODA' PARE ABBIA DICHIARATO: "STAVO SOLAMENTE PROVANDO UNA CANZONE NUOVA".
Nelle passate settimane qui su Pensieri Cannibali abbiamo avuto modo di ripercorrere la Storia dei tormentoni estivi, attraverso i pochi piacevoli e attraverso i molti odiosi. Oggi però è tempo di tornare al presente, con le canzoni che stanno infestando l’estate 2014 e che sono destinate a farlo ancora per le prossime settimane. Non siete contenti?
Questa volta partiamo dal peggio, visto che la caccia a trovare dei pezzi buoni quest’estate si sta rivelando particolarmente dura e ho ancora bisogno di una settimana di tempo per riordinare le idee. Quanto alle canzoni più atroci, invece, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ecco la mia personale Flop 10 dei brani più fastidiosi dell’estate 2014. Almeno tra quelli usciti finora e non è detto che nei prossimi giorni non ne arrivino degli altri persino peggiori, per la gioia di tutti noi.
Flop 10 – I peggiori tormentoni dell’estate 2014 secondo Pensieri Cannibali
10. Klingande “Jubel”
Il sax aveva rotto le palle già negli anni ’80 con Kenny G.
Poi era tornato a romperle nei 90s con Bill Clinton.
Potete immaginarvi quanto abbia scassato adesso…
9. Magic! “Rude”
Una volta le band inneggiavano a sesso, droga e rock’n’roll. Ora cantano di matrimonio e di mettere su famiglia.
Ma in che epoca di merda viviamo?
8. Emis Killa “Maracanã”
Tra le canzoni uscite per i Mondiali, quella di Emis Killa per Sky è la meno peggio. Potete immaginarvi come sono le altre.
Anzi, più che immaginarvelo, ve le potete proprio sentire nelle posizioni più in alto…
7. Mina “La palle è rotonda”
Tanto sono belle le canzoni di Mina degli anni ’60, quanto sono brutte quelle degli ultimi tempi. E con la sigla Rai dei Mondiali la Tigre di Cremona ha davvero toccato il fondo.
6. Jennifer Lopez “First Love”
Quest’estate J. Lo ha superato se stessa e ha siglato una doppietta clamorosa, degna di una vera fuoriclasse del trash. Non solo uno schifo di canzone, ma due (vedi la seconda posizione) in un'estate sola. Capocannoniera.
5. Raffaella Fico “Rush”
L’attesissimo esordio di Raffaella Fico nel mondo della musica non ha deluso le attese.
Ci si aspettava una porcata e una porcata è arrivata.
4. Modà feat. Jarabe De Palo “Dove è sempre il sole”
Senza un bel (bel si fa per dire) pezzo dei Modà, che classifica flop sarebbe?
Sarebbe come un Natale senza regali, ecco cosa sarebbe.
3. Shakira ft. Carlinhos Brown “La La La”
Brano sponsorizzato dall’Activia che riesce perfettamente nel suo intento: far andare di corpo.
2. Pitbull feat. Jennifer Lopez & Claudia Leitte “We Are One (Ole Ola)”
Mi dispiace tanto Pitbull, J. Lo e zoccolona brasiliana sconosciuta, lo siento mucho, ma nonostante il titolo della vostra canzone you are not one. Vi dovete accontentare della posizione number two, che al primo posto c’è chi è riuscito a fare persino peggio di voi.
1. Negramaro “Un amore così grande”
La voce di Giuliano provoca un fastidio sempre più grande a ogni brano che passa. E questa volta non provoca solo fastidio.
Porta pure sfiga!
Qualche tempo fa, sul blog di Mechanical Rose è comparso un post molto carino.
Ehm, carino forse non è la parola più giusta da usare in questo caso. È comparso un post molto bastardo – così va meglio – e proprio per questo molto interessante, intitolato: “Canzoni che non hanno ragione di esistere”, in cui la vittima illustre era addirittura Adele con la sua hit "Someone Like You".
Facendomi liberamente ispirare da ciò, ho decido di plagiar… volevo dire omaggiare tale rubrica con un post dedicato alle canzoni che personalmente odio di più. Nella mia blacklist ci sono brani che sono dei veri e propri orrori musicali, ma anche pezzi di artisti universalmente parecchio apprezzati. Di tutto un po’, con in comune l’odio e l’irritazione che, per qualche ragione, mi provocano.
E a proposito di musica da detestare, questa sera inizia Sanremo e io vi invito a seguirlo, se non in tv, almeno su questo blog blog e anche attraverso i miei commenti sul mio account Twitter @cannibal_kid
In più, vi ricordo di passare dal blog L'OraBlù per le votazioni finali del ControSanremo!
10. Beatles “Obladi, oblada”
Anche il gruppo più popolare e celebrato nella storia della musica una canzone di merda nella sua fortunata carriera la doveva pur fare. Eccola qua.
9. Celine Dion “My Heart Will Go On”
Potrei anche considerare Titanic un buon film. Se solo non lo associassi alle musichette suonate da un bambino con il piffero e alla voce lagnosa di Celine Dion.
8. Queen “We Are the Champions”
Per 2 o 3 volte nella vostra vita, se siete fortunati, questa canzone potrebbe essere associata a una bella vittoria. Nel 90% delle occasioni sarà invece associata a una rovinosa sconfitta. Sarete per di più obbligati a sentirla sparata a tutto volume mentre qualcuno la canta a squarciagola esultando e facendo giri di campo trionfali alla faccia vostra.
Al di la di questo, a me le canzoni sui vincitori stanno sulle balle, sempre e comunque, anche quelle rare volte in cui mi è capitato di sentirle da trionfatore. Torno allora ad ascoltarmi “Loser” di Beck, va.
7. Deep Purple “Smoke on the Water”
Sarà anche uno dei giri di chitarra più famosi nella storia del rock, ma a me ormai fa venire in mente solo Lucignolo su Italia 1. E l’odio sale.
6. Fiorello “San Martino”
L’idea di rifare Giosuè Carducci (no, non Leopardi come dice il video qui sotto) in chiave musicale potrebbe anche risultare curiosa.
Peccato solo che quest’idea sia venuta a Fiorello. E il risultato sia questo…
5. Enya “Orinoco Flow”
Per me la musica new-age di Enya non ha alcun senso. Sta roba dovrebbe farmi rilassare?
A me semmai fa venire una gran voglia di spaccare tutto. Che il suo vero scopo sia questo?
4. Valeria Rossi “Tre parole”
Dammi tre parole?
No, te ne do una sola: vaffanculo!
3. Los Del Rio “Macarena”
Quando partono le note di questa canzone, subito qualcuno si mette a fare il suo caratteristico balletto. Un balletto che io non ho mai voluto fare né imparerò mai. Al diavolo la macarena e tutti ‘sti balli di gruppo di merda!
2. Modà “Tappeto di fragole”
Non so voi, ma io un tappeto di fragole non l’ho mai visto.
Qualcuno, non so chi, potrà dire che è un’immagine poetica. A me sembra più che altro una frase tirata fuori da un generatore automatico di stronzate.
1. Laura Pausini “Io canto”
Laura Pausini canta e canta e canta e canta ancora.
Se ti piace guarda anche: Come te nessuno mai, I liceali
Un film italiano decente è una notizia. Un film italiano teen decente è un miracolo.
Adesso parlare di miracolo per un filmetto come Bianca come il latte, rossa come il sangue forse, ma solo forse, è esagerato, però rende bene la situazione allarmante del nostro cinema e ancor di più della rappresentazione degli adolescenti nel nostro cinema, così come nelle nostre serie tv.
Perché, esistono delle nostre serie tv?
Fiction. Volevo dire le nostre fiction.
Nostre?
Volevo dire vostre. Io mica le guardo. A parte I liceali, che per qualche tempo ho seguito e sì, ancora me ne vergogno.
"Cosa vuoi che ti suoni?"
"Guarda, qualunque roba, basta che non sia un pezzo dei Modà."
Bianca come il latte, rossa come il sangue è un film pieno di difetti. È parecchio ingenuo, infantile se vogliamo, nella sua rappresentazione dell’amore romantico, però alla fine l’amore liceale un po’ è davvero così, quindi gli si può perdonare qualche esagerazione perché fa tenerezza. A livello cinematografico, poi, non ci troviamo certo di fronte a qualcosa di favoloso e la regia di Giacomo Campiotti è giusto un filo sopra alla media delle fiction televisive. Però se non altro è un filo sopra.
La colonna sonora invece è qualcosa di ingiustificabile. Qualcosa di agghiacciante.
Inserire una canzone dei Modà significa voler male agli spettatori.
Inserire due canzoni dei Modà significa odiare gli spettatori.
Inserire tre canzoni dei Modà significa voler vedere gli spettatori morti.
Tra l’altro, i brani dei Modà trascinati dall’insopportabile voce del leader Kekko (non provate a scrivere il suo nome senza le K che si mette a piangere), sono inseriti nelle tre scene chiave della pellicola, quelle che dovrebbero rappresentare i vertici emotivi e invece risultano dei vortici che ti trascinano nello sconforto più totale. Pretendere di commuovere con delle canzoni dei Modà è come suonare la Marcia funebre a un party. O è come suonare un pezzo di Laura Pausini mentre si fa all’amore. Ti s’ammoscia subito. Laura Pausini è l’anti-Viagra. E i Modà sono l’anti-sentimento, oltre che l’anti-musica. I Modà non fanno commuovere, al limite fanno venire una commozione cerebrale.
Questo è un limite non da poco, anche perché in un film teen la soundtrack riveste un ruolo particolarmente importante. È l’ossigeno che la fa respirare. E i Modà sono il gas nervino.
Oltre alla urticante presenza dei Modà in colonna sonora, anche l’inizio della pellicola non lasciava ben sperare:
Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio è bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini. Passare una notte in bianco, andare in bianco, alzare bandiera bianca, lasciare il foglio bianco, avere un capello bianco...
Ma per favore! Una di quelle frasone da far cascare le palle che sembrano uscite da un biscotto della fortuna cinese. Oppure da un libro di Federico Moccia. Invece no. Il film è tratto da un romanzo di Cristina D’Avenia.
Ok, non si chiama davvero così. Si chiama Alessandro D’Avenia, ma io non ce la faccio a non chiamarlo Cristina D’Avenia, o al massimo Cristino D’Avenia. È più forte di me. Non riesco a trattenermi, così come il cantante dei Modà non riesce a trattenersi dal gridare anziché cantare. La smetto di avercela con i Modà?
Quasi. Dico ancora che a questo punto in Bianca come il latte manca giusto la Marrone come la Emme, volevo dire la Emma, e poi la colonna sonora Marrone come un’altra cosa era completa.
Ma con tutto questo concentrarsi sui Modà, del film in sé ho già parlato?
Per ora mi sono concentrato sugli aspetti negativi che, come avete visto, non sono pochi e non sono da poco. Eppure non mi sento di bocciare il film. Perché? Forse perché mi sono rammollito? O magari perché in gran segreto i Modà mi piacciono?
No. Il merito della (parziale) riuscita della pellicola sta nell’evitare, dopo l’incipit, eccessive moccianate e bimbominkionate varie. E soprattutto sta nei personaggi, fatti vivere (ATTENZIONE SPOILER e in un caso morire FINE SPOILER) dai bravi attori arruolati dalla produzione.
Più che la bianca come un cadavere del titolo, interpretata dalla rusa de cavei Gaia Weiss, un pochino troppo anonima per stare al centro di tutta la storia, c’è da segnalare un’altra convincente prova da parte di Filippo Scicchitano, uno che suscita una naturale simpatia. Per dire, uno come Nicolas Vaporidis con quella sua faccia da schiaffi suscita una naturale antipatia. Scicchitano invece si conferma perfetto per i ruoli da teenager cazzaro ma con del potenziale, come già dimostrato in Scialla! (Stai sereno), altra pellicola teen italiana a sorpresa non del tutto da buttare. C’è poi da segnalare la gradevole rivelazione Aurora Ruffino, che è la classica ragazza del banco accanto di cui innamorarsi, ben più della rossa Gaia Weiss. E inoltre c’è anche un sorprendente Luca Argentero. Che fosse qualcosa di più di un ex recluso del Grande Fratello cerebroleso l’aveva già dimostrato in passato, ma qui supera la prova del fuoco, alle prese con il personaggio più rischioso della vicenda: il prof amicone del protagonista, un Robin Williams de ‘noantri che, con le sue frasi tratte da qualche libro pronte per tutte le occasioni, rischiava di scadere nel ridicolo. Con un po’ d’ironia, il personaggio riesce invece a non essere del tutto una cagata pazzesca, così come il film.
"Sto male. Ho un tumore alle orecchie. Grazie tante, Kekko dei Modà!"
Nonostante nella seconda parte la pellicola rischi di precipitare nei territori del melodramma melenso, non lo fa del tutto. Riesce persino ad affrontare tematiche non certo semplici come il rapporto con Dio, la malattia e la morte in maniera non dico profondissima, ma nemmeno così sciocca o stereotipata. Ogni tanto il film prende qualche sbandata, ci sono delle scenette riempitivo che si sarebbero anche potute evitare, non tutto funziona alla grande no no no, la vicenda si sviluppa in una maniera parecchio prevedibile, eppure non sono riuscito a odiarlo, questo film. Avrei voluto farlo, visto che sentivo puzza di moccianata da 3 metri sopra il cielo di distanza e visto che del romanzo di Cristino D’Avenia da cui è tratto avevo sentito parlare in maniera terrificante, ad esempio dallo Zio Scriba. E soprattutto perché una pellicola con i Modà protagonisti della colonna sonora non mi sarei aspettato di promuoverla. Certo, con delle canzoni non dico belle ma dico anche solo “normali” nei momenti chiave al posto di quelle dei Modà, sarebbe potuto uscirne qualcosa di più emozionante. Però accontentiamoci. Questo è il massimo che possono offrire i teen movie nostrani oggi. D'altra parte, non si può avere tutto dalla vita. Ad esempio, sarebbe bello se si potesse non morire. E sarebbe ancora più bello se si potesse non avere i Modà a rovinare un filmetto italiano altrimenti quasi degno di nota.
Sanremo 2013 è stato il Festival del Buonismo. Già si sapeva. Appena è stato annunciato il nome di Fabio Fazio come conduttore, si sapeva.
ATTENZIONE però: c’è di peggio del Buonismo, per quanto quello di Fazio sia davvero fazioso, come buonismo.
C’è la televisione volgare, urlata, leccaculo, schiava dei potenti, oltre ogni confine del trash e del buon gusto delle Barbare D’Urso. Quello è molto peggio.
E poi c’è la televisione degli incompetenti, di quelli che non sanno quello che fanno, dei cantanti messi a fare i conduttori quando già come cantanti sono parecchio scarsi. Sì, mi riferisco alle ultime due edizioni “condotte” da Gianni coprofago Morandi. Se non altro, Fabio Fazio è un conduttore. Il conduttore buonista per eccellenza, ma almeno è un conduttore. Mentre come imitatore no. Non ce la può proprio fare.
C’è di meglio, rispetto al festival fabiofazioso. O, se c’è di meglio. Però c’è ancora andata bene, perché c’è di ben peggio.
"Con questo ciuffo penso solo di essere l'Elvis Presley italiano,
però non mi sono montato la testa."
Discorso analogo per il vincitore Marco Mengoni e il trionfo della musica bimbominkia uscita fuori dai talent-show. Di sicuro c’è di meglio in giro, di molto meglio, anche se in questo Festival non c’è stato di molto meglio. Giusto gli Elii, o Malika Ayane o i Marta sui Tubi avrebbero meritato di più.
Per quanto mi riguarda, però, c’è anche di peggio della musica bimbominkia, anche se molti non saranno d’accordo.
Per me è peggio la musica finto jazz dei Raphael Gualazzi, o quella finto autoriale dei Daniele Silvestri e dei Simone Cristicchi, che come lettori di poesie sarebbero anche decenti, ma non sono cantanti. Non sanno cantare. Quelli usciti dai talent, per quanto la loro musica sia a livelli minimi e il loro target di riferimento siano le dodicenni, almeno un minimo di talent vocale ce l’hanno. Sebbene spesso sprecato in inutili e fastidiosi gorgoglii e rutti vocali.
E di peggio c’è anche la musica dei vecchi rimba usciti da qualche polverosa soffitta, quella dei Toto Cutugno e degli Al Bano, cui in questo Festival è stato dato spazio giusto tra gli ospiti. Ed è già stato fin troppo.
Per quanto mi riguarda questo Sanremo 2013 è stato piuttosto loffio e spento. L’unica polemica c’è stata nella prima serata con il monologo di Maurizio Crozza, e pure in quel caso è stato colpa dell’invasione di un dichiarato berlusconiano, un intruso dalla tv delle Barbare D’Urso non certo richiesto da Fazio.
Fazio di suo ha invece mantenuto tutto sui binari sicuri del politically correct. Persino Lucianina Littizzetto, cui comunque va il merito di aver vivacizzato un po’ il tutto, è stata parecchio buonina al suo posto, senza esagerare troppo.
Un Festival sobrio, buono e buonista, in cui sono state dette cose giuste, in cui c’è stato spazio per il tema dell’omosessualità, spazio per le minoranze, spazio per i sordociechi. Purtroppo non per i muti. E i disabili? Pare che Fazio volesse ospitare anche Oscar Pistorius, ma era già in altre faccende affaccendato.
È stato un Sanremo misurato, in cui persino il kitsch è stato tenuto abbastanza a bada. La scelta degli ospiti stranieri ad esempio ha evitato trashate assurde ed è stata più intelligente del solito, con Antony & the Johnsons, Asaf Avidan e Birdy che hanno rappresentato le voci più belle sentite all’Ariston. Certo, qualche ospite porello dovuto più che altro al gusto retrò di Fazio che non alle esigenze di fare un Festival low-cost come Rockfeller ce lo potevano risparmiare…
Ma passiamo ora alla tele-twitter-blogger-cronaca dell’ultima serata.
Festival di Sanremo, quinta e (grazie a Dio) ultima puntata
Su, solo 5 ore e anche questo Festival è finito #sanemo2013
Raphael Gualazzi
La tipa dello spot che fa “People Are People” dei Depeche Mode canta meglio di Raphael Gualazzi. Ma molto.
Io non ce la faccio a sentirlo. Davvero.
Se questa è musica jazz, i Modà sono i nuovi Radiohead e Giovanni Allevi è il nuovo Mozart.
Voto 4-/10
Non avete capito gli Almamegretta? Tranquilli, a Italiansubs stanno preparando i sottotitoli.
Almamegretta
Tutti a dire che non si capisce cosa cantano. Io di film come Gomorra e Reality non c’ho capito mezzo parola, ma con gli Almamegretta non ho incontrato tutta questa difficoltà. Per carità, non sono più quelli di una volta, ma non mi dispiacciono. Per lo meno a livello musicale hanno proposto qualcosa di diverso dal solito pop neomelodico italiota.
Voto 6+/10
Nella giuria di qualità apposta per la finale arriva anche Beppe Fiorello. A questo punto, io ho più fiducia nei bimbiminkia al televoto che nella giuria. Fabio Fazio invece lo tratta come se fosse il nuovo Robert De Niro. Ma perché?
Daniele Silvestri
Come poesia non sarebbe nemmeno male, quella di Daniele Silvestri.
Come canzone è una lagna infinita.
Voto 5,5/10
Guest Twitters
Netsuno Mikaga @MateMar
Ora ho capito: Silvestri cerca di accaparrarsi i voti dei non udenti #sanctusremus
Sanremo Chiuso @sanremochiuso
Proponiamo la castrazione chimica dei telespettatori che non si rendono conto della banalità di Daniele Silvestri.
Scatto prezioso: Kekko dei Modà immortalato nell'unico momento della sua esibizione in cui non urla.
Modà
L’urlo di Kekko. Più spaventoso dell’urlo di Munch.
Ribattezzati dal Fatto quotidiano come i Negramaro del Pdl. Mica a torto. Il loro testo potrebbe essere stato scritto da Berlusconi e invece no, è tutta farina della mente di Kekko. A bruttiful mind.
Voto 0/10
Guest Twitters
Il Fatto Quotidiano @fattoquotidiano
I Modà sono i Negramaro del Pdl. @domeniconaso #Sanremo2013 #sanctusremus #CheSanremoCheFa
Antonio Pasolini @AntonioPasolini
No Luciana: non devi dire "cantano: i Modá" ma "sbraitano". #Sanremo2013
Come i Jalisse @sanremoesanremo
I Modà sono l'equivalente settentrionale dei neomelodici napoletani
Tra le due, la più figa è la Littizzetto.
Bianca Balti
Stesso discorso fatto per Carla Bruni qualche serata or sono.
Bianca Balti è figa, ma dove?
Ha la faccia del Gollum piazzata sopra a un fisico da top-model. Il fisico va bene, ma la faccia rimane sempre quella del Gollum. A rappresentare la bellezza italiana avrebbero potuto scegliere quindi di meglio. Se invece hanno voluto rappresentare la bellezza della Terra di Mezzo, hanno fatto una scelta azzeccatissima.
Confermo quanto scritto sopra.
Guest Twitters
Dio @lddio
Bianca Balti ha dei lampadari del Barocco appesi alle orecchie. #WR8Sanremo
Giovanna Gallo @Gioska23
#BiancaBalti è una di quelle che definisci naif perchè darle della rincoglionita pare brutto #sanremo2013
Virginia Rutigliano @Virginia_Ruti
Non so se siano più gialli gli orecchini, i capelli o i suoi denti #SanRemo
Giuliano Dottori @giulianodottori
Repubblica.it scrive: "Bianca Balti seduce Sanremo". Forse due o tre pensionati arrapati.
Simone Cristicchi
Quanto sei mediocre, Cristicchi?
Talmente mediocre che darti un’insufficenza vorrebbe dire darti troppo peso.
Voto 6/10
Victroya Grayson della serie tv Revenge
Maria Nazionale
C’è chi punta sulla voce. Chi sulla bravura al piano. Chi sui testi impegnati.
Maria Nazionale punta tutto sulle tette.
O, so’ scelte di vita. E la sua scelta non è nemmeno malvagia.
La regina del trash di Sanremo 2013 è lei, la MILF Nazionale. Lei e lo spot Coconuda con Anna Tatangelo.
Il "Mi piace" NON l'ho aggiunto io. A quanto pare, in rete c'è qualcuno più malato di me!
Annalisa
Sono scattate le “Scintille” per codesta Annalisa. Fino a pochi giorni fa ignoravo la sua esistenza, ora invece mi piace. Non so che farci. Sono malato?
Fortuna che da domani di tutta ‘sta massoneria di cantantucoli sanremesi non me ne fregherà più nulla.
Voto 7/10
Guest Twitters
Diecimila.me @diecimilame
Il fatto che Annalisa sia una gran gnocca non incide minimamente sul mio giudizio. È la nuova Ella Fitzgerald. #wr8sanremo #twittermometro
Enrico Magrelli @enricomagrelli
Annalisa somiglia vagamente a Emma Stone o, come al solito, non vedo più bene? #sanctuseremus
L'Ano Del Rey @wotton14
Annalisa allo zecchino d'oro. #Sanremo2013
Ammetto che ci va un bel coraggio per presentarsi così a Sanremo. Anzi, ci va un bel coraggio per presentarsi così anche al Carnevale.
Max Gazzè
Max Gazzè punta al look shock. Sembra, o vorrebbe sembrare, un misto tra Marilyn Manson, Jack Sparrow e Morgan. Peccato che la sua canzone sia una filastrocchina circense degna del Pulcino Pio.
Siamo arrivati a questo: il rock ai tempi di Fabio Fazio.
Voto 5/10
Visto che Bianca Balti sembra troppo fatta per combinare qualcosa, come ospite-valletto arriva anche il rugbista Martin Castrogiovanni. Di lui non dirò nulla di male perché è grosso e mi fa paura. Non quanto la voce di Kekko dei Modà, però mi fa paura. In realtà comunque come sportivo volevano invitare Francesco Totti, ma era già troppo impegnato a suonarle alla Juve. Lo dico da tifoso della Juve.
Chiara
Non mi dice niente.
Il che è già qualcosa, considerati gli standard sanremesi.
Mediocre mediocre mediocre.
Medioman ha trovato una compagna: Mediogirl.
Voto 6/10
Guest Twitter
Netsuno Mikaga @MateMar
Può piazzarsi tra i primi 14 #Chiara #sanctusremus
Marta sui Tubi
Non me ne frega un tubo se possono ancora essere conisiderati alternative o meno. Almeno sono stati una bella pausa dalle tante lagne sentite fino ad ora.
Voto 7+/10
Dopo Max Manson, Malika Monroe. O è il contrario?
Malika Ayane
Stona un po’, ha un look da vorrei essere Marilyn Monroe ma non posso, eppure è tipo la mia preferita. Per ora. Per mancanza di concorrenza, più che per meriti suoi.
Voto 7,5/10
Claudio Bisio
La comicità ha raggiunto un nuovo punto basso, con Bisio a fare le battute sui personaggi Disney.
Nella parte finale del suo infinito tristissimo monologo prova a tirare fuori la tematica politica, sprofondando sempre di più in banalità populiste e stereotipi assortiti. Oltre a predicozzi che impartiti da uno stipendiato da una vita da Mediaset lasciano il tempo che trovano.
Innocuo e inutile. Fazio style.
Claudio Bisio mi ha prosciugato così tanto, a livello comico ma anche spirituale, che non riesco più nemmeno a scrivere una didascalia decente.
Guest Twitters
Alessandra Angeli @AAtheMerciless
Ma Martufello è un comico d'avanguardia in confronto a Bisio. @sanremochiuso
Cesare @cesareportosalv
Il mio vicino del piano di sotto è venuto a lamentarsi per il rumore delle palle che mi sono cadute. #bisio #Sanremo #Sanremo2013 #spamremo
Piercarmine Porcaro @lossperdutos
Il monologo di #bisio verrà usato dagli americani come tortura
David Di Tivoli @David_IsayBlog
E' la prima canzone per la quale non sento una risata tra il pubblico. #sanremo2013
Elio e le Storie Tese
In mezzo a tanta noia, gli unici a creare scompiglio sono loro, questa sera in versione Elio e le Storie Obese.
Voto 8/10
Marco Mengoni
Non ho capito tutto questo entusiasmo bimbominkioso nei confronti del Mengoni ora. Perché ora?
Marco Mengoni ha vinto X-Factor nel 2009, aveva già partecipato a Sanremo nel 2010, quando si era classificato terzo, e ora le sue fan della prima ora dovrebbero essere cresciute abbastanza da non dilapidare tutta la loro scheda telefonica per stare a votarlo al televoto.
Il sospetto sempre più forte a questo punto è che evidentemente non piace solo alle bimbeminkia…
Comunque non è troppo male.
È un po’ come Fabio Fazio: c’è di meglio, ma c’è anche ben di peggio. Qualcuno ha detto la parola Modà?
Voto 6,5/10
Simona Molinari con Peter Cincotti
Pezzo simpa.
Simpa almeno al confronto del monologo di Bisio.
Voto 6+/10
Guest Twitter
Sto_kastico @stefanopicone
Mentre voi tuittate #Cincotti se sta a piega' la #Molinari sul lavandino del bagno. #sapevatelo #Sanremo2013
Andrea Bocelli
Oggi mi sento talmente contagiato dallo spirito fabiofazioso che voglio fare il buonista. Evito quindi battutacce di pessimo gusto sul sopravvalutatissimo Andrea Bocelli e sul suo (come no?) figlio Tori Amos, lasciando tutta la cattiveria ai guest twitters.
Spinoza Live @LiveSpinoza
Entra Andrea Bocelli. "Saluto il pubblico del Festivalbar!" [@LaiMassimiliano] #Sanremo2013
Luca Faenzi @lucafaenzi
Se ne è accorto Bocelli che il figlio è tunisino?
Gabriella Cantafio @G_Cantafio
Ma il figlio di Bocelli è il protagonista di The Millionaire? #spamremo #sanremo2013
azael @azael
Se ti chiami Amos e sei il figlio di Bocelli puoi scegliere tra due motivi diversi per drogarti #sanremo2013
David Di Tivoli @David_IsayBlog
Le canzoni di Bocelli e il monologo di Bisio sono originali alla stessa maniera. #sanremo2013
Ciccio Ratti @CiccioRatti
Fazio che dice a Bocelli "poi ci vediamo" è il vero vincitore di #sanremo2013
Birdy
Ospite straniera: la sedicenne Birdy con “Skinny Love”, un pezzone di Bon Iver.
Grandissima.
Guest Twitter
Alessandro Raina @GooodbyeLenin
In due giorni a Sanremo si sentono pezzi di Anthony e Bon Iver. Menomale che c'è Al Bano, stavamo quasi per sembrare un paese normale.
Guest from Facebook
Dariella Amari
E così mia nonna forse sta ascoltando un pezzo di Bonnie..
Dopo 12 ore di programma, scatta il momento dei premi.
Premio della critica Mia Martini:
Elio e le Storie Tese
Premio per l’arrangiamento:
Elio e le Storie Tese e il maestro Beppe Vessicchio.
Quindi, l’annuncio dei 3 finalisti di Sanremo 2013, che sono…
Elio e le Storie Tese.
Modà.
Marco Mengoni.
Guest Twitter
Antonio Grizzuti @AntonioGrzt
#Berlusconi ha appena dichiarato: in caso di vittoria dei Moda' vi restituiremo i soldi degli SMS per il televoto #sanctusremus @FGoria
Chi pensate abbia vinto, alla fine della fiera?
Prima di farvi illusioni e immaginarvi un triplete degli Elii, ricordatevi che siamo in Italia.
E il vincitore è…
Marco Mengoni
Le∞nardo @MrL3O
Un minuto di silenzio per tutte le bacheche di Facebook che si riempiranno della canzone di mengoni, con scritto: Brividiii #Sanremo13
Purtroppo @purtroppo
Sanremo l'ha vinto Mengoni, speriamo solo che adesso i bimbiminkia che lo hanno votato non facciano il carosello con le microcar!
Gli Elii sono arrivati secondi, proprio come nel 1996 con “La terra dei cachi”. Terzi i Modà. E il fatto che non abbiano vinto loro mi restituisce un po’ di fiducia negli italiani. Un briciolo.
Questa è la classifica completa del Festival di Sanremo 2013, tra televoto e giuria di qualità.
"Minchia, ho vinto X-Factor e Sanremo. Ora mi manca solo il trionfo all'Isola dei Famosi e faccio il triplete del trash tv."
1. Marco Mengoni
2. Elio e le storie tese
3. Modà
4. Malika Ayane
5. Raphael Gualazzi
6. Daniele Silvestri
7. Max Gazzè
8. Chiara
9. Annalisa
10. Maria Nazionale
11. Simone Cristicchi
12. Marta sui tubi
13. Simona Molinari con Peter Cincotti
14. Almamegretta
Giusto per allungare un po’ la brodaglia di un post già parecchio lungo, proprio come ogni buona serata di Sanremo che si rispetti, ecco anche la mia top 10 cannibale di quello che personalmente mi è piaciuto di più di questo Sanremo 2013.
Piaciuto? Diciamo quello che mi ha fatto meno schifo.
Tra i tre, la più figa è sempre la Littizzetto.
10. Luciana Littizzetto
Il suo repertorio da casalinga disperata è sempre lo stesso, ma qualche risata ce l’ha regalata. Non male pure il suo monologo femminista. Lucianina non brava, ma bravina.
9. Il Cile
L’unico gggiovane da tenere d’occhio. Con mezzo occhio.
8. Marta sui Tubi
Non sono diventato un loro fan assoluto, non comincerò a farmi chiamare Marco sui Tubi, però sono tra quelli che mi sono dispiaciuti di meno.
7. Asaf Avidan
Voce strana, particolare. Può piacere o non piacere, ma non chiamatelo il Marco Mengoni israeliano, per favore.
6. Birdy
Giovincella inglese molto brava. Portarla sull’Ariston ha rappresentato però una terribile ingiustizia. Nei confronti dei nostri cantanti pseudo gggiovani. E pure nei confronti di quelli meno chovani.
Fabio Fazio buonista persino quando vede la figa: Bar Refaeli la guarda... negli occhi!"
5. Bar Refaeli
Fabio Fazio è buonista anche quando si parla di figa.
Ha invitato Bianca Balti e Carla Bruni, due tipe che non sono certo delle bonazzone. Sono quel tipo di bellezza (?) buonista che non dà troppo fastidio alle altre donne.
Per fortuna, all’Ariston è arrivata anche una topolona gigante vera e propria, Bar Refaeli.
Com’è possibile?
Secondo me non l’ha scelta Fazio.
4. Annalisa
La Emma Stone di sto caz di Savona.
Vince l’ambitissimo premio di bella del paese di Sanremo 2013.
Elio e le Storie Obese festeggiano con il premio cannibale.
3. Malika Ayane
Canzone non fenomenale, look a essere gentili discutibile, eppure la sua voce è la più bella tra quella dei cantanti in gara. A yeah.
2. Antony & the Johnsons
La voce migliore sentita sul palco dell’Ariston quest’anno.
Forse nemmeno solo quest’anno.
1. Elio e le Storie Tese
Degli alieni, anzi degli elieni.
Estranei al Festival e alle altre canzoni, hanno fatto gara a parte e uno show a parte. Più interessante di quello del poco Fabolous Fabio Fazio.
Sono loro i vincitori morali di questo Festival moralizzatore.
Se sabato è la serata della finalona dei Big, venerdì a Sanremo è tradizionalmente la serata dei Giovani…
Come non detto. In Italia c’è un concetto un po’ alternativo di gioventù.
In Italia non c’è un concetto alternativo su niente, ma sulla gioventù sì.
Proseguiamo oltre. Ieri sera, prima della finale dei Giovani, è scattata Sanremo Story, una serata dedicata al passato. Perché le altre non lo erano?
Chissà cosa ci aspetta, con i cantanti Big Babol che si cimenteranno in una serie di cover di pezzi storici della musica italiana...
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Diego Ciorra @Diegociorra
L'asteroide è l'altro ospite a sorpresa di #Sanremo2013 dopo Baggio! Canterà "I don't wanna miss a thing" degli Aerosmith!
I ballerini impegnati come possono a schivare
le manate mosse di danza di Malika Ayane.
Malika Ayane
Canta (e balla) “Cosa hai messo nel caffè”. Numero quasi da musical, o forse da cabaret, con Malika che si muove sul palco dell’Ariston con meno grazia di Luciana Littizzetto. O di quanto potrei fare io.
Le voglio ancora più bene per questo.
Voto 7,5/10
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CapaGrezza @CapaGrezza
Malika Supersayane #Sanremo2013 #SanctusRemus
Daniele Silvestri
“Piazza grande”
Non sono mai stato un grande fan di Lucio Dalla, ma la sua versione era tutta un’altra roba.
Meglio lasciarla stare, "Piazza grande", piuttosto che deturparla così.
Daniele Silvestri non è capace a cantare, è stonato come una campana. Una campana di Piazza Grande, posso concedervi al massimo.
Voto 4/10
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Mademoiselle Disage @noncentroniente
Vabbe ma voi vi bombereste anche Lino Banfi se solo si facesse crescere la barba. Sicché.
Entra la giuria di qualità. Età media 95,8 anni. Sembra il Parlamento italiano. Anche la qualità è pressappoco quella. È sempre più la serata dei Giovani!
Guest Twitters
Diego Ciorra @Diegociorra
e ogni anno la domanda è: "ma qual è la qualità che contraddistingue la giuria di qualità?!" #poutpourri #sanremo2013
Sindrome da urlo alla Kekko dei Modà, Volume 1.
Pier(ef)fect @Pier_ef_fect
La qualità esonda #SanremoStory
Annalisa
La mia preferita (a livello estetico/sessuale, non musicale) s’è portata dietro l’amica. Sua e della Maria.
Annalisa + Emma amiche della Maria che cantano “Per Elisa” di Alice?
Oddio, che orgia di nomi. La serata è appena iniziata e non ci capisco già più un kaiser.
Comunque complimenti per la scelta di abiti. Neanche si vi foste messe d’accordo avreste potuto sembrare una meno abbinata con l’altra...
E se vi fate criticare da me che di moda non me ne intendo per nulla, figuratevi quante possono avervene dette le fashion bloggers alle vostre spalle, mie care fanciulle.
Sindrome da urlo alla Kekko dei Modà, Volume 2.
Voto 6-/10
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Jerk aka Lucifer @Pansy_Love Account protetto
Ma il sottotitolo di lesbismo glitterato tra questi due casi umani?
Marta sui Tubi
Con le loro canzoni originali erano tra i miei preferiti. Ma questa cover con Antonella Ruggiero è qualcosa di terrificante. Spero non piaccia a “Nessuno”.
Voto 4/10
"Ma che 'tte ridi del mio parrucchino te, figlia di Shrek?
Poi arrivano ospiti dei tizi che hanno condotto una volta Sanremo. I figli di…
Lascio a voi il piacere di completare i puntini come preferite.
C’è la figlia di Celentano, c’è il figlio di Anthony Quinn, c’è Gianmarco Tognazzi che sfoggia un parrucchino rubato ad Antonio Conte che sta urlando al: “Gomblotto!” e poi c’è una misteriosa tizia vestita con un terrificante vestito verde.
Di nuovo, non oso immaginare che inferno abbiano potuto scatenare le fashion bloggers.
E ancora non sono riuscita a capire chi sia, questa tizia. Credo la figlia di Shrek.
Guest Twitter
Sarinski @Sarinski_
Non voglio andare a dormire perché ho paura di sognare il vestito verde. #Sanremo2013 #COPROFAGIA
Raphael Gualazzi
Apprezzabile il tentativo di rivisitare “Luce (tramonti a nord est)” di Elisa in chiave jazz e a livello strumentale l’idea non è nemmeno male.
Però Raphael Gualazzi che canta è una cosa che non si può accettare.
Le mie orecchie non hanno ancora finito di sanguinare.
(voto 3/10)
Sindrome da urlo alla Kekko dei Modà, original version.
Modà
StupranoUccidonoBombardano Interpretano “Io che non vivo” di Pino Donaggio.
Una delle canzoni più belle nella storia della musica italiana.
Una delle cover più brutte nella storia della musica italiana mondiale.
“Io che non vivo” più di un secondo se ascolto i Modà.
Sempre più i peggio di questo Sanremo.
Voto 0/10
Simone Cristicchi
Ecco un altro che NON è un cantante. E si sente.
Canzone per te, ma tientela pure per te mentre io mi vado a bere un tè, tiè.
Voto 4/10
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David Di Tivoli @David_IsayBlog
Il pezzo di Cristicchi diverrà la colonna sonora ufficiale di tutte le eutanasie effettuate in Svizzera. #sanremo2013
Simona Molinari con Peter Cincotti
Non bravi, ma tra i meno fastidiosi. Per quanto mi riguarda, la considero già una piccola soddisfazione.
Che pezzo hanno fatto?
"Tua". Mai sentita prima. Sarà perché non conosco l'originale che la loro cover non m'ha fatto schifo?
Voto 6/10
Maria Nazionale
Maria Nazionale alle prese con “Perdere l’amore”.
Mi aspettavo di peggio.
Che delusione, dalla MILF Nazionale.
Voto 3/10
"Ho davvero scelto di fare un pezzo di Tenco?
Sigh, chissà quante me ne staranno dicendo ora in rete..."
Marco Mengoni
Ha cantato “Ciao amore ciao” di Luigi Tenco e...
Non l’ha deturpata troppo. Davvero, non è stato malaccio. Poteva andare molto peggio.
Sono sincero, o sto solo cercando di entrare nelle grazie delle bimbeminkia fan di Mengoni?
Mi avvalgo della facoltà di non rispondere.
Voto 6,5/10
Guest Twitters
CapaGrezza @CapaGrezza
Mengoni canta Tenco. E noi che ci preoccupavamo dei meteoriti
Hamsa @Hamsa999
Ma chi si emoziona per mengoni che vita ha? #sactusremus @sanremochiuso
cristiana sa @cristianasantil
Mengoni, per te Miss Italia finisce qui. @sanremochiuso
In un momento che vorrebbe essere commovente, viene svelata la statua in onore di Mike Bongiorno. Presente anche la moglie.
Guest Twitter
♣ Enrico ♣ @Ri_Ghetto
Qualcuno levi la maschera di Saw alla moglie di Mike Bongiorno#sanremo2013
Presentata a Sanremo la statua della moglie di Mike Bongiorno.
"Che mi frega degli Elii? Io sono qui solo per la Maria Nazionale."
Elio e le Storie Tese
Guest vocal star degli Elii è Rocco Siffredi: Rocco e le Storie Tese, ça va sans dire. Tutti insieme appassionatamente fanno “Un bacio piccolissimo”.
Luciana Littizzetto non capisce più niente. E anche Maria Nazionale questa sera è apparsa più raggiante del solito. Evidentemente, Rocco ha colpito ancora. E più di una volta.
Voto 7+/10
Guest Twitters
benedetta parodi @benedettaparodi
Elio e le storie tese piccolissimi ma grandissimi
Diecimila.me @diecimilame
Il Siffredi è un'unità di misura. Io sono alto 5 Siffredi e mezzo. #wr8sanremo #sanremo2013 #sanctusremus #twittermometro
Max Gazzè
“Ma che freddo fa” di Nada, una delle mie canzoni italiane preferite di sempre.
“Max che freddo fa” di Max Gazzè, una delle cover italiane più brutte di sempre.
Voto 3/10
Questa sì che è un'ispezione delle tonsille accurata, bravo Pippo.
Pippo Baudo. Nella serata dei Giovani arriva anche Pippo Baudo. L’hanno visto arrivare all’Ariston non in limousine, ma in DeLorean. Purtroppo non c’è abbastanza plutonio per il viaggio di ritorno e ce lo dobbiamo tenere qui con noi.
Guest Twitters
Talla @Tallaaa
E dopo Rocco Siffredi una pippa. Mi sembra giusto. Coerenza. #Sanremo2013
CapaGrezza @CapaGrezza
Impressionanti i mezzi impiegati da Rai 1 per le apparizioni postume di Al Bano e Pippo Baudo. #Sanremo2013 #SanctusRemus
peverina @peverina
Mike Pippo tra poco comparirà un ologramma di Corrado #sanremoavolteritornano
Daniele Aiello @aiellodaniele
SanremoPreistory #fanremo
Er Carbonaro™ ⚠ @Er_Carbonaro
Alla fine rimarranno solo Andreotti e Baudo.
francesca s. @fra_st
Sto invecchiando per osmosi. #sanremo
Chiara
Chiara ha scelto una canzone facile, poco conosciuta e mai coverizzata prima: “Almeno tu nell’universo” di M.I.A. Martini.
Tu, tu che sei diversa, almeno tu potevi scegliere una canzone diversa?
Anche perché questa l’hai abbastanza martoriata, mia chiara Cara, ehm mia cara Chiara.
Voto 5/10
Raiz ha cambiato look. La fonte però l'ha presa in prestito dagli Elii?
Almamegretta
Gli Almamegretta questa sera si presentano privi di Raiz, assente per motivi religiosi, per via dello Shabbat. E io che pensavo si fosse convertito all’ebraismo solo per indossare quel cappellino cool.
Io comunque adesso sono ancora più convinto che gli Almamegretta senza Raiz come vocalist sono meglio. Quindi bene così. E bene anche perché fanno una versione fattissima de “Il ragazzo della via Gluck” dell’odioso Celentano. Grazie Fazio che quest’anno almeno lui non l’hai invitato.
Voto 6/10
Guest Twitter pubblicitario
40secondi @40secondi
E' proprio vero, Coconuda è tutto un altro stile...direi da tangenziale ovest #sanremo2013 #blogsanremo #40sec CA
Arriva il maestro Stefano Bollani a suonare il piano. Un fenomeno, eh, però che du palle!
Per fare ancora il più fenomeno che se la tira poco, Bollani chiede al pubblico di scegliere qualche canzone italiana storica da fargli intepretare al piano. A nessuno viene in mente niente. D’altra parte, tra il pubblico dell’Ariston c’è più botox che neuroni.
Alle 3 del mattino circa, tocca finalmente alla finale dei Giovani.
Antonio Maggio
Antonio Maggio è davvero azzeccato nella parte di quello che canta come se fosse un cretino.
Dite che è serio, mentre canta così?
No dai, sul serio?
La canzone comunque è simpatica quanto le imitazioni di Fabio Fazio.
Voto 5-/10
Guest Twitter
Simone Conte @SimonteCone
L'ultima volta che ho visto sto sorriso me volevano vende una Panda del '98 #Sanremo
"Batti quest'urlo se ne sei capace, Kekko dei Modà."
Ilaria Porceddu
Ilaria Porceddu è il Male sceso sulla Terra. Altroché gli asteroidi.
Voto 3/10
Blastema
Un incrocio tra i Marlene Kuntz, gli All-American Rejects (per il parrucchino del cantante), Francesco Renga e i Sonohra.
Se paragonati anche al più sfigato tra i gruppi rock inglesi, non valgono un cazzo.
Se paragonati agli altri gggiovani in gara, sembrano i nuovi Dei del rock.
Voto 6-/10
Renzo Rubino
Il postino suona sempre due volte.
Una la prima sera, un'altra ieri sera, adesso basta.
E la presenza del tenore ancora non me la so spiegare io.
Voto 5/10
Ospite internazionale, Caetano Veloso.
Roba che se lo avessero invitato 100 anni fa, sarebbe stato un ospite della Madonna.
Nel 2013 e a quest’ora, è solo un invito a ronfare alla grande.
Leone Lewis @leonelewis
ma anche Caetano Veloso sta cantando in sardo? #sanremo2013
Tempo di premiazioni. Anche se, veramente, sarebbe ormai tempo di nanna.
Il Cile con la sua “Le parole non servono” ha vinto come miglior testo tra quelli dei Giovani.
Le parole non servono, però intanto con le parole te sei beccato un bel premio, e bravo cileno.
Non un fenomeno, ma secondo me tra i pessimi pseudo Giovani di quest'anno è l'unico di cui sentiremo ancora parlare.
"Hanno fatto vincere me? Ma che so' scemi?"
A un’ora ormai sempre più tarda e per farla venire ancora più tarda, dritto con la DeLorean dagli anni ’80 arriva pure il ventriloquo Moreno con il pupazzo Rockfeller. O è il venriloquo Rockfeller a far parlare il pupazzo Moreno?
Il premio della critica tra i Giovani va poi a Renzo Rubino per la canzone “Il postino (amami uomo)” e infine il momento tanto atteso.
E il vincitore di Sanremo Giovani (Giovaniiiiiii???????) è…
Antonio Maggio con una canzone orecchiabile quanto odiosa. Ma tanto odiosa. Siam quasi ai livelli del “Pulcino Pio”.
“Mi servirebbe sapere”… chi l’ha votato. E fargli male, fargli male, fargli male, tanto male. Popporo, popporo, poppopò.
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