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domenica 12 maggio 2013

SO COSA HAI FATTO IMPROVVISAMENTE L’ESTATE SCORSA


"Ti prego, Dio. Fa che almeno 'sta volta Cannibal non dica delle stronzate!"
Improvvisamente l’estate scorsa
(USA 1959)
Titolo originale: Suddenly, Last Summer
Regia: Joseph L. Mankiewicz
Sceneggiatura: Gore Vidal, Tennessee Williams
Tratto dall’opera teatrale: Improvvisamente l’estate scorsa di Tennessee Williams
Cast: Elizabeth Taylor, Montgomery Clift, Katharine Hepburn, Albert Dekker, Mercedes McCambridge, Gary Raymond
Genere: lobotomizzato
Se ti piace guarda anche: Il dubbio, Viale del tramonto

Pazzia e omosessualità. Temi scomodi e difficili da trattare ancora oggi, figuriamoci a fine anni ’50. Improvvisamente l’estate scorsa riesce però nell’impresa in maniera sottile e intelligente, aggirando le rigide regole del Codice Hays all’epoca vigente nel cinema degli Stati Uniti. Come? Semplicemente omettendo di pronunciare la parola omosessuale e trasformandola nello spettro che si aggira per l’intera pellicola. Così uno si chiede per tutto il tempo: “Ma stanno parlando di quello, o di cosa? Sono io che mi sto immaginando tutto? Sto impazzendo come la protagonista?”.
Il bello del film è proprio questo. Riuscire a costruire un giallo teso e avvincente attraverso una storia che non è la solita vicenda thriller. C’è il mistero di una morte, c’è il mistero di come e perché una ragazza sia impazzita, è vero, però non ci sono detective o indagini ufficiali. Ma cosa è successo?

"Vedi? Hai gli stessi sintomi di Cannibal Kid."
"Oh, no! Ma allora significa che sono davvero pazza!"
Tutto è successo improvvisamente l’estate scorsa. Con estate scorsa non intendo proprio l’estate scorsa scorsa, quella 2012 del Pulcino Pio e della Balada, ma un’estate di parecchi decenni fa, in cui il giovane Sebastian è morto in circostanze misteriose mentre si trovava in vacanza in Spagna. La cugina Catherine, che si trovava insieme a lui, da quel giorno è impazzita e non ricorda bene cosa sia successo. La madre di Sebastian, che aveva con lui un rapporto malato del tipo Norma/Norman Bates di Bates Motel o giù di lì, fa rinchiudere Catherine in un manicomio alla American Horror Story: Asylum e vuole che la ragazza venga sottoposta a un’operazione di lobotomia. E mo so’ cazzi.

Al centro di tutta la vicenda vi è il mistero di cosa diavolo sia successo improvvisamente l’estate scorsa. La pellicola ce lo svela in maniera lenta ma avvincente, costruendo tutta la tensione e alimentando la curiosità attraverso i dialoghi tra le due donne e il dottore che è stato incaricato di effettuare la lobotomia. Una vicenda dall’impianto molto teatrale, non a caso è tratta proprio dall’omonima pièce di Tennessee Williams. Questo è un limite della pellicola, diretta in maniera diligente ma senza troppi guizzi registici da Joseph L. Mankiewicz, eppure i dialoghi sono talmente coinvolgenti che non si fa nemmeno troppo caso alla staticità della messa in scena. Merito anche e soprattutto dei tre grandi protagonisti.

"Katharine, che hai fatto ai capelli?
Negli anni '50 c'erano già i parrucchieri cinesi?"
Un plauso va al dottore interpretato da Montgomery Clift, però i riflettori sono puntati soprattutto sulle due regine della pellicola: una giovane Elizabeth Taylor dalla bellezza folgorante, a suo agio nei panni della ragazza psicopatica forse non tanto psicopatica solo un po’ scossa agitata ah agitata ah un po' nervosa ah uuuuuuuuuuuuuuhhhhhoooooooooooooooooo.

Non meno grandiosa Katharine Hepburn nei panni della madre di Sebastian. Nonostante quella rinchiusa in manicomio fosse la nipote, quella brooom brooom schizzata veramente forse è lei. E anche il vero grande mistero del film non è tanto nella improvvisa pazzia di Catherine, o nella improvvisa morte di Sebastian, ma è lei. Katharine Hepburn e la sua morbosa relazione con il figlio, di cui forse aveva intuito la vera natura però non riusciva ad accettarla. Un personaggio molto particolare, ambiguo, reso alla grande da una grande attrice cui oggi noi umili blogger vogliamo rendere omaggio. Oggi infatti celebriamo il Katharine Hepburn Day.
Celebriamo, chi?
Io e i seguenti blog, con una maratona di recensioni dedicate ai film più significativi della sua carriera.

Director's cult
In Central Perk
Montecristo
Scrivenny
WhiterRussian


Per chiudere improvvisamente, Improvvisamente l’estate scorsa è uno di quei film che ti fanno dire, manco fossi un novantenne: “Aah, certo che non li fanno più, i film di una volta”. E in effetti è vero. Per fortuna, perché, nonostante il politically correct non abbia certo abbandonato Hollywood, se non altro adesso non è più in vigore il dannato Codice Hays. Purtroppo, perché di pellicole costruite in maniera così sottile, senza far vedere praticamente niente, facendo solo intuire, oggi non ne fanno davvero più.
(voto 7,5/10)



Curiosità finale: il titolo originale della pellicola è stato ripreso negli anni ’80 dai The Motels nella loro splendida hit “Suddenly Last Summer”. Check this out su Videomusic… volevo su Video Pensieri Cannibali.


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