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lunedì 25 agosto 2014

MTV VIDEO MUSIC AWARDS 2014: RED PORCHET, ESIBIZIONI E VINCITORI




L'estate sta finendo, se mai è iniziata, e comincia una nuova stagione: la stagione dei premi. Questa notte si terranno gli Emmy Awards 2014, i premi della televisione americana. Ieri intanto sono stati consegnati gli Mtv Video Music Awards 2014, i Moon Man consegnati dal network a stelle e strisce al meglio (ma siamo sicuri?) della musica degli ultimi mesi.
Un'edizione che si è contraddistinta per la sobrietà...


Ehm. Come non detto.
Prima di vedere chi si è portato a casa i premi, diamo un'occhiata alle varie dive e fanciulle che sono passate sul red carpet.

Red Porchet

Beyoncé
Troppo sobria e poco porca. Non ci siamo!
(voto 6-/10)


Katy Perry
Per niente sobria e molto porca. Ci siamo!
(voto 7/10)

Miley Cyrus
Male Miley.
(voto 5/10)

Iggy Azalea
Giudizio tecnico: gran topa.
(voto 8/10)

Charli XCX
Abito tigrato inguardabile, ma lei lo porta comunque alla grande.
(voto 7/10)

Ashley Rickards
Quanto si è sottilettizzata la protagonista del telefilm di Mtv Diario di una nerd superstar?
Datele da mangiare. Presto, che muore!
(voto 5/10)

Demi Lovato
Hanno riaperto i bordelli?
Evvai!
(voto 6,5/10)

Chloe Moretz
Chloe Moretz ha 17 anni. Ma agghindata così sembra più vecchia della Tatangelo.
(voto 5,5/10)

Kim Kardashian West
Kanye West, controlla in casa: mi sa che ti sono spariti un paio di tappeti.
Penso quelli del bagno.
(voto 0/10)


E ora passiamo a un giudizio flash sulle perfomance musicali.

Esibizioni

Ariana Grande, Nicki Minaj & Jessie J
In apertura di serata un terzetto di donzelle molto diverse tra loro, accomunate dal nuovo singolo "Gang Bang" “Bang Bang” interpretato insieme: Ariana Grande, Nicki Minaj e Jessie J.
Ariana Grande è un teen porno vivente.
Nicki Minaj è un twerking vivente, ma la storica performance di Miley Cyrus dell'anno scorso non è stata eguagliata.
Quanto a Jessie J agli inizi, e con inizi intendo un paio di anni fa, mi piaceva. Ora però si è ammosciata. Nel complesso comunque il trio è abbastanza bene assortito da meritarsi una promozione.
(voto 6+/10)

Taylor Swift
Taylor Swift ha ormai completato la sua trasformazione da cantante country timorata di Dio a cheerleader puttanpop. Non so se ciò sia un bene, credo di sì, e in ogni caso il pezzo è irresistibile.
(voto 6,5/10)

Sam Smith
Ottima esibizione con il suo pezzo gospel “Stay With Me”. Se solo fossimo a messa e non ai VMA.
(voto 5,5/10)

Usher
Un'esibizione a metà strada tra Michael Jackson e Justin Timberlake. Peccato che Usher, con tutto il rispetto, non sia manco lontanamente ai livelli di nessuno dei due.
(voto 5,5/10)

5 Seconds of Summer
Li avevamo conosciuti per il loro frizzante pop-punk bimbominkioso, peccato che ai VMA si siano presentati con una ballatona da sbadiglio che farà bagnare le teenager, ma per me è un no.
(voto 5-/10)

Iggy Azalea feat. Rita Ora
Iggy Azalea e Rihanna Rita Ora
Avrei preferito di gran lunga vedere Iggy Azalea al fianco di Charli XCX (che si è esibita nel pre-show nella migliore performance musicale dell'intera serata) con la loro irresistibile “Fancy”, e invece ha presentato il suo nuovo singolo con la Rihanna di serie B Rita Ora. Valida, ma poteva fare di meglio.
(voto 6/10)

Maroon 5
I Maroon 5 sono una band perfetta per l'estate. Peccato che questa sia stata un'estate anomala e quindi anche loro ormai sembrano fuori posto. E Adam Levine comincia a essere troppo vecchio per il teen-pop.
(voto 6-/10)

Beyoncé
Il super medley di pezzi dal suo ultimo album è stata senza dubbio la migliore, e forse sarebbe anche da dire l'unica degna di nota, esibizione della serata. Un tour de force danzereccio, sexy, toccante e onirico. Brava B.
(voto 7+/10)

Infine, ecco chi si è portato a casa i premi di questi Mtv VMA 2014.

Awards

Best Female: Katy Perry
Yeah!

Best Male: Ed Sheeran
Mah, insomma. Trovo il cantautore rosso di capelli piuttosto noiosetto.

Best Pop: Ariana Grande
Il premio di Teen Pop le sarebbe calzato a pennello, quello di Best Pop magari è esagerato.

Best Hip-Hop: Drake
Yo.

Best Rock: Lorde
A me Lorde piace anche, però cosa ha a che fare con il rock??

Artist to Watch: Fifth Harmony
Gruppo di sgallettate ancora sconosciute dalle nostre parti, sono state premiate come artiste da tenere d'occhio. Bah. Al momento sembrano più le eredi delle Pussycat Dolls che non di TLC e Destiny's Child. E questo non è un bene.

Michael Jackson Video Vanguard Award: Beyoncé
La regina della serata. Anche se un premio alla carriera a una 31enne forse è un po' prematuro...

Best video of the year: Miley Cyrus “Wrecking Ball”
Sono stati dei VMA abbastanza sobri, Nicki Minaj a parte, e all'insegna del sociale, con il rapper Common che ha chiesto qualche momento di silenzio per quanto successo a Ferguson. La senzatette Miley Cyrus ha allora deciso di far ritirare il premio per il miglior video dell'anno al suo “Wrecking Ball” a un senzatetto.
Mossa di grande sensibilità o solo una paraculata ruffiana?
Qualunque sia la risposta, io Miley la preferivo quando faceva twerking, l'anno scorso.
Ah, bei tempi, allora!

Niente twerking e niente lingua di fuori.
Non ci sono proprio più le Miley di una volta.

venerdì 25 aprile 2014

FIGA NEI CERVELLI




Fuga di cervelli
(Italia 2013)
Regia: Paolo Ruffini
Sceneggiatura: Paolo Ruffini, Nicola Guaglianone, Menotti
Ispirato al film: Fuga de cerebros
Cast: Luca Peracino, Paolo Ruffini, Guglielmo Scilla, Frank Matano, Andrea Pisani, Olga Kent, Niccolò Senni, Gaia Messerklinger, Giulia Ottonello, Biagio Izzo, Daniel McVicar
Genere: di ‘sto cazzo
Se ti piace guarda anche: Fuga de cerebros, Notte prima degli esami, I soliti idioti

Pure io me le vado a cercare. Lo so, lo so. Ogni tanto però non posso fare a meno di assecondare il mio istinto masochista e infliggermi del male con delle pellicole atroci. I segnali allarmanti erano per altro ben visibili. Innanzitutto, Fuga di cervelli è una produzione Colorado Film. Per chi non lo sapesse, beato lui, Colorado è la versione meno divertente di un programma già ben poco esilarante come Zelig. Colorado in alcune occasioni ha realizzato persino delle puntate intere dedicate alle parodie di pellicole famose come Il signore degli anelli e, per quanto io adori le parodie, persino quelle più scrause, quelle del programma di Italia 1 non facevano ridere manco per sbaglio.

Come secondo elemento preoccupante, Fuga di cervelli rappresenta l’esordio alla regia di Paolo Ruffini. Chi cazzo è Paolo Ruffini?
Dopo un piccolo ruolo in Ovosodo, Paolo Ruffini ha iniziato la sua "folgorante" carriera a Mtv. Ecco, a me piacciono praticamente tutti quelli che hanno lavorato a Mtv. Persino i puliscicessi e persino il Nongio che ultimamente si è sputtanato tra film di Neri Parenti e I soliti idioti. Ma i soliti idioti, pure il secondo terribile film, appaiono dei soliti geni della comicità, al confronto del Ruffini. E io Ruffini non lo sopporto. È l’unico nella storia di Mtv che non mi è mai piaciuto e continuerà a non piacermi mai.

Ulteriore campanello d’allarme, ancora prima di iniziare la visione, è che Fuga di cervelli è il remake di una pellicola spagnola campione di incassi in patria, Fuga de cerebros. Quando noi italiani copiamo gli spagnoli, sono cazzi amari. Basta vedere I Cesaroni, format tratto dalla serie iberica Los Serrano.

Il cast di Los Serrano.
Fanno quasi rimpiangere Branciamore e la Mastronardi. Ho detto quasi.

Paolo Ruffini nella parte dello scemo.
Ah no, scusate, nella parte del cieco.
Nonostante tali segnali facevano temere il peggio, mi sono avventurato comunque a guardare quest’opera prima (e spero anche ultima) del regista Ruffini, sperando che almeno un paio di risate me le avrebbe regalate. In fondo l’idea alla base della pellicola, che poi credo sia del tutto rubata all’originale spagnolo, non è così male. L’intenzione è quella di realizzare una versione europea delle commedie goliardiche adolescenziali americane, dei college movies in particolare. Un genere che nel corso del tempo ci ha regalato vari spassosi esempi, dal leggendario Animal House arrivando al cult di quando ero ggiovane io American Pie e seguiti vari, passando per gli anni ’80 de La rivincita dei nerds. Come in quest’ultimo film, anche qui i protagonisti sono degli emarginati sociali, degli outsiders. Uno è un ragazzo cieco, un altro è su una sedia a rotelle, c’è lo spacciatore tossico di nome Lebowski, c’è un tizio scemo, ma scemo forte, e poi c’è il protagonista principale Emilio che è uno sfigato che nel corso della sua vita ha avuto vari problemi fisici.

"Ma questo è un tram di Torino, non un tram inglese.
Se ne accorgerebbe anche un Ruffini finto cieco."
Questo però non è solo un college movie demenziale e irriverente (ma dove?), è anche una grande storia d’amore. Emilio è innamorato perso della sua amica d’infanzia Nadia, interpretata da Olga Kent, attrice moldava topa a livello fisico ma cagna a livello recitativo come poche. Così come nel resto del cast Guglielmo Scilla in arte Willwoosh riesce a mascherare poco, dietro gli occhiali da sole perennemente indossati, le sue scarse capacità interpretative. Anche se, va detto, niente in confronto a Paolo Ruffini che, nella parte del cieco, offre la prova recitativa peggiore nella storia del cinema. Se questo può essere considerato cinema e non giusto uno sketch tirato troppo per le lunghe di Colorado.
Tornando alla storia, un bel giorno, anzi un brutto giorno per Emilio, Nadia viene accettata a Oxford e parte per l’Inghilterra. A questo punto, gli amici di Emilio lo convincono ad andare a Oxford pure lui e in quattro e quattr’otto questi cinque ritardati riescono a falsificare la loro iscrizione a una delle università più prestigiose del mondo.

"Aahahah, divertentissima questa scena!"
"Allora è meglio se la tagliamo, Paolo. Stona troppo con il resto del film..."
Tutto questo è giusto il pretesto per arrivare al punto fondamentale del film. Un’analisi sociale profonda della situazione giovanile attuale, che porta i talenti italiani (o spagnoli, nel caso dell’originale) a doversi trasferire all’estero per trovare fortuna?
Certo che no. Anche perché questi tizi di talento non ne hanno, manco nell’essere dei simpatici cazzari. Il cuore della pellicola sta invece nel vedere un gruppo di ragazzi italiani disadattati, casinisti e arrapati alle prese con un serioso college inglese. Spunto che da solo basta per immaginare un film tanto sguaiato quanto divertente. E invece no. Il problema di Fuga di cervelli non è essere senza cervello. Che questa fosse una pellicola stupida, già lo si poteva mettere in conto e non ci si poteva aspettare altro. Il problema è che non fa ridere. È una commedia trash, ma trash forte, che ben presto dà noia, con il suo ripetere forzato di gag prive di idee. Persino la componente volgare è tenuta a bada e, nonostante qualche nudo e qualche parolaccia, niente va davvero all’infuori dei binari dell’imperante politically correct.
Il film è ricco di citazioni cinematografiche, da Il grande Lebowski a Non guardarmi: non ti sento, oltre ai college movies sopra nominati. Solo che non si tratta di rielaborazioni personali, come poteva ad esempio capitare nei primi validi lavori di Aldo, Giovanni e Giacomo Tre uomini e una gamba e Così è la vita, che citavano Tarantino come i Coen. Laddove in quei casi emergeva lo spirito cinefilo dei tre comici, qui è solo un semplice scopiazzare e rubare le idee in maniera per nulla fantasiosa e, soprattutto, per nulla divertente.

Nonostante le premesse iniziali non fossero delle migliori, un minimo di speranza di trovarsi di fronte a una via italiana alla commedia goliardica a stelle e strisce c’era comunque. Sarebbe stato bello trovarsi di fronte a un guilty pleasure stupido, ma in grado di far ridere. Uno di quei film che ti vergogni ti siano piaciuti. Purtroppo non è così. La pellicolona d’esordio di Paolo Ruffini mi ha fatto giusto provare una gran pena e durante la visione non solo se n’è andato in fuga il mio cervello, ma pure il mio sorriso.
(voto 1/10)

"Grande Cannibal che non c'ha dato zero.
Queste sì che sono soddisfazioni!"

martedì 25 marzo 2014

I PROGRAMMI TV CON CUI SONO CRESCIUTO





Ma quanto ci piacciono le liste?
Qui su Pensieri Cannibali davvero tanto, come forse credo abbiate notato, ma giusto se avete proprio prestato una grande attenzione. Oggi è allora il turno di un nuovo giochino. Dopo I dischi con cui sono cresciuto, ecco I programmi tv con cui sono cresciuto. Alcuni show che hanno fatto parte della mia infanzia/adolescenza li avevo già inseriti nella lista dei Programmi Tv Vergogna (un’altra lista? che sorpresa!), ma qui ci sono tutti gli altri, non per forza vergognosi e, anzi, di alcuni sono persino orgoglioso. O quasi.
Ecco la mia Top 10 dei Programmi Tv con cui sono cresciuto e come al solito vi invito a compilare anche le vostre personali classifiche su blog e social network.

"Sono nella lista? Ma che onore!"

10. C’era una volta… Pollon
I cartoni di Bim Bum Bam con cui sono cresciuto meriterebbero una Top 10 a parte, e non è detto che prima o poi non la faccia. Alcuni, a rivederli oggi, credo li potrei trovare insopportabili e irritanti. Tra quelli di cui ho un ricordo sempre positivo c’è invece la mitica Pollon combinaguai. Tra polverine magiche, Eros che se ne va in giro nudo, uno Zeus womanizer e un sacco di riferimenti alla mitologia greca, una serie ironica e divertentissima che a ben vedere non era poi nemmeno così tanto per bimbetti. Questo sì era un cartone educativo, altroché Peppa Pig.

"Non sono alla numero 1? Allora beccati questo, Cannibale!"

9. Una bionda per papà e 8 sotto un tetto
Le sitcom americane hanno avuto un peso importante nella mia (non)cultura. Tra le mie preferite quando ero un piccolo Cannibal Kid ci sono 8 sotto un tetto con il mito nerd nonché padrino di tutti gli hipster Steve Urkel e l’esilarante Una bionda per papà. Non so se riviste oggi farebbero ancora ridere così tanto, però ai tempi erano il top del top della comicità tv.


8. Friends
E dopo un paio di sitcom mitiche, ecco non una semplice sitcom, bensì La Sitcom per eccellenza, l’unica di cui credo di aver seguito tutti gli episodi, e sì che ce ne sono stati ben 236 spalmati lungo 10 stagioni. Ma cosa non si fa per gli amici?


7. The O.C.
Questa serie ha segnato in qualche modo la fine della mia adolescenza. Faccio per dire fine, visto che mi sento un ggiovane teenager forever ancora adesso.
Grazie anche e soprattutto alla presenza del personaggione indie-geek Seth Cohen, The O.C. è stato un vero gioiellino teen come negli ultimi anni non se ne sono più visti, fatta eccezione per l’inglese Skins.
E poi c'era Olivia Wilde che si limonava Mischa Barton, cioè, volete mettere?


6. MTV Hot e MTV Brand New
Andrea Pezzi per me è stato più di un semplice conduttore tv. E' stato un mito. Un esempio. Ha rappresentato un nuovo modo di fare televisione, che in molti poi hanno copiato, soprattutto il suo successivo programma Kitchen, quello che ha dato origine a tutti i programmi di cucina di oggi. Hot era un tripudio di idee, a ogni puntata Pezzi si inventava qualcosa di diverso, aveva un modo tutto suo e tutto nuovo di parlare di musica e non solo. E poi quanti video e band fenomenali ho conosciuto, grazie a questo programma? Dai Radiohead a Bjork, dagli Smashing Pumpkins ai Chemical Brothers, la mia iniziazione musicale è passata per di qui.


Qualche tempo dopo, il mio nuovo idolo e modello esistenziale è diventato Massimo Coppola, conduttore del programma in onda a tarda notte (ma che mi videoregistravo) MTV Brand New, quello con dentro tutti i video più nuovi e più radical-chic in circolazione. Ah, che belli i tempi in cui su MTV si scoprivano nuovi gruppi musicali e non solo nuovi reality-show (che comunque seguo, sia chiaro).


5. I Simpson
Uno dei primi ricordi d’infanzia che ho è ambientato in una domenica mattina. Una domenica mattina schifosa. I miei volevano portarmi a messa. Non che siano mai stati molto religiosi, però quand’ero un bambino in età da prima comunione/cresima pensavano che ogni tanto si dovesse andare, almeno nelle occasioni importanti tipo Pasqua e Natale. Non ho mai capito perché. Fatto sta che io non volevo andare, innanzitutto perché detestavo (e detesto tutt’ora) le messe. E poi perché la domenica mattina su Canale 5 davano I Simpson. Le prime stagioni. Quelle più belle. Quelle da conoscere a memoria e da venerare in maniera religiosa. Altroché la messa.

"Speriamo che Cannibal non ci faccia guardare una serie teen pure stasera..."

4. Mai dire gol (e affini)
Un programma geniale. Divertentissimo e geniale.
Non tutti i comici erano fenomenali, alcuni non li ho mai sopportati (ad esempio Teo Teocoli o il Mago Oronzo), altri comici sarebbero diventati insopportabili con il tempo (come Fabio De Luigi), però resta una galleria lunghissima di personaggi e di gag fenomenali, pura Storia della tv italiana.
I miei preferiti? Daniele Luttazzi, Aldo, Giovanni e Giacomo e De Luigi.


3. Buffy l’ammazzavampiri
Voi giovani d’oggi dalla vostra parte avrete anche la gioventù, ma sieti cresciuti con Twilight. Noi “vecchi” trentenni con Buffy.
Volete mettere?

"Hey, ma se io sono terza, chi diavolo sono i primi due?"

2. Holly e Benji
Senza Holly e Benji, avrei un concetto di tempo e di spazio del tutto differente, perché questo cartone mi ha insegnato che una partita può durare di più, mooolto di più di soli 90 minuti, e si può – anzi si deve – giocare su campi pieni di salite.
Senza Holly e Benji, avrei un concetto di calcio del tutto differente.
Senza Holly e Benji, avrei un concetto della vita del tutto differente.

"Abbiamo battuto tutti gli altri cartoni, sììì!"

1. Beverly Hills 90210
È con Beverly Hills 90210 che ho capito di avere un problema di dipendenza. Dipendenza da serie tv o, come li chiamavamo allora in maniera magari meno corretta ma più efficace, telefilm. Al pensiero di perdermi un episodio, o anche solo un minuto, delle avventure dei ragazzi di Beverly Hills mi sentivo male fisicamente. Da lì in poi le cose non hanno fatto altro che peggiorare, le serie sono cambiate, sono passato da questa a Dawson’s Creek e Buffy, da quelle a The O.C. e Veronica Mars, e poi da quelle ancora a Mad Men e Breaking Bad, arrivando oggi a True Detective, e so che la cosa non avrà mai fine.
Lo confesso: mi chiamo Cannibal e sono un... serialomane.
Ciaaao, Cannibal.

domenica 15 dicembre 2013

MAN OF THE YEAR 2013 – N. 3 MACCIO CAPATONDA



Maccio Capatonda
(Italia 1978)
Vero nome: Marcello Macchia
Genere: micidiale
Il suo 2013: ha scritto, diretto, montato e interpretato sia come protagonista che in ruoli minori Mario, la esilarante e geniale serie tv italiana andata in onda su Mtv. E poi s'è fatto pure la Elisabetta Canalis, con cui pare sia però già finita.
Se ti piace lui, ti potrebbero piacere anche: Luigi Luciano, Franco Mari, Leone di Lernia
È in classifica: perché è l'uomo che mi ha fatto ridere di più quest'anno. Vabbè, a parte forse giusto Silvio Berlusconi...
Il suo discorso di ringraziamento: "Grazie per il riconoscimento, anche se per un pluritelegattato come me ormai è davvero poca roba."

Dicono di lui su
cinguettator
Pino Cammino @passante_di_professione80
Maccio più che un comico, più un attore, più che un uomo è... 'na catapulta. #MaccioCapapulta


George Clooney @giorgioneclooney
Damn, mentre io mi gustavo un Nespresso, questo #MaccioCapatonda si faceva #ElisabettaCanalis. Adesso capisco perché tutti pensano io sia gay.

Maccio Capatonda @macciomaccioman
Caro @georgeclooney, purtroppo non sono stato io a farmi #ElisabettaCanalis. Sono stati i zingari.



lunedì 2 settembre 2013

BIMBIMINKIA UNITI ALLA RISKOSSA


Justin Bieber e Miley Cyrus hanno fatto una canzone insieme, “Twerk”. OMG!
Tanto per la cronaca, il twerk o twerking è un modo di ballare sessualmente molto esplicito che consiste nello scuotere e agitare in modo energico le chiappe, se possibile strusciandosi contro il pacco del partner di letto ballo. Detto anche più terra a terra, significa troieggiare on the floor. Una pratica un tempo in voga soprattutto tra le donne black ma ormai sdoganata anche dalla bianca come il latte Cyrus, che l’ha resa la sua nuova ragione di vita, si vedano gli ultimi Mtv Video Music Awards.


Ecco il frutto della collaborazione Justin + Miley.
Io non aggiungo altro. Dico solo: al mio segnale, scatenate l’inferno.





Via!


lunedì 26 agosto 2013

MTV VMA 2013, IL TRIPUDIO DEL PUTTAN POP




Hannah Montata
o, se preferite, Hannah Montanal.
La scorsa notte si sono tenuti gli Mtv Video Music Awards 2013 e io ho capito una cosa: mi sa che non sono più il bimbominkia di una volta. Un tempo mi sarei alzato alle 3 di mattina per guardare tutto l’evento, red carpet pre-show compreso. Quest’anno invece l’ho seguito solo il giorno dopo a spezzoni e in maniera alquanto distratta.
Non sarò più il bimbominkia di una volta, ma ciò non toglie che mi sono esaltato comunque come un bimbo per alcune cose molto minkiose come Selena Gomez che ha vinto il premio per Best Pop video. Hurrah! XD
Anche se il momento migliore della serata per me è stata l’esibizione ben poco bimbominkiosa di Dio Kanye West.


"Son di nuovo finito con gli 'N SYNC. Oh mio Dio, ma questo è un incubo!"
La serata ha incoronato un re assoluto, Justin Timberlake, che si è portato (meritatamente) a casa il premio di miglior video per la splendida clip di “Mirrors”. E non solo. Si è aggiudicato pure altri premi tra cui il Michael Jackson Vanguard Award, una specie di Oscar alla carriera videoclipposa, si è esibito in un tour de force una performance di una ventina di minuti in cui ha proposto un medley dei suoi successi e, tanto per non farsi mancare nulla, ha fatto pure una mini reunion con il gruppo che (ahilui) l’ha lanciato, gli ‘N SYNC. Un paio di ex membri della ex boy band sono apparsi alquanto appesantiti e si sono forse pentiti di aver disdetto l’abbonamento in palestra e di aver mangiato qualche porchetta dal paninaro di troppo.



Se il re è stato Justin Timberlake, la corona di regina della serata se la sono contesa una serie di dive pop.
Lady Gaga ha aperto lo show in cerca di “Applause”, con una serie di cambi di look impressionante persino per lei.



Katy Perry ha risposto con i pugni, manco fosse il povero moribondo Mike Tyson, da ben 6 giorni a digiuno di alcool & droghe. Come farà a sopravvivere?


Specchio, specchio delle mie brame, chi è la più puttan pop del reame?
A sorpresa, nella battaglia tra Gaga e Perry, la più sputtaneggiante di tutte è stata la giovincella Miley Cyrus, scatenata sul palco sia da sola che con Robin Thicke. Ha troieggiato talmente tanto da far impallidire persino una attapiratissima Rihanna, che forse si sarà pentita di aver rifiutato di interpretare una hit come “We Can’t Stop”, inizialmente a lei proposta, per lasciarla nelle grinfie della neo rivale…





"Mmm... forse è meglio se non sorrido."
Che altro è successo?
È stata pure la serata del duo hip-hop Macklemore & Ryan Lewis, bravini ma sopravvalutati, c’è stata un’ottima esibizione di Drake, mentre a rappresentare il rock, genere ormai quasi del tutto scomparso dalla cartina della musica mainstream ggiovane di oggggi, è arrivato Jared Leto dei 30 Seconds to Mars. In più c’è stata un’apparizione aliena dei Daft Punk e qualche premio discutibile assai, come quello ai One Direction per la migliore canzone dell’estate, a discapito dei Daft Punk stessi.
La cosa più importante di questi VMA 2013, comunque, è che ho capito di non essere più il bimbominkia di una volta.
O quasi…
V@1 Selen@ G0meZ! T L ♥vv ♥, 6 Tr0pp0 l@ M1gl10Re!


Ok, la smetto.

Ecco a voi l’elenco completo dei premi degli Mtv VMA 2013 che, se proprio vi interessano, vanno in replica questa sera alle 22.00 su Mtv Italia.

I One Direction con una escort.
Ah no, è Lady Gaga!
Video Of The Year: Justin Timberlake – “Mirrors”
Best Male Video: Bruno Mars – “Locked Out Of Heaven”
Best Female Video: Taylor Swift – “I Knew You Were Trouble”
Best Pop Video: Selena Gomez – “Come And Get It”
Artist To Watch: Austin Mahone – “What About Love”

Best Collaboration: Pink Feat. Nate Ruess – “Just Give Me A Reason”
Best Video With A Social Message: Macklemore & Ryan Lewis – “Same Love”

Best Rock Video: 30 Seconds To Mars – “Up In The Air”
Best Hip-Hop Video: Macklemore & Ryan Lewis Feat. Ray Dalton -”Can’t Hold Us”
Best Art Direction: Janelle Monae Feat. Erykah Badu – “Q.U.E.E.N”
Best Choreography: Bruno Mars – “Treasure”
Best Cinematography: Macklemore & Ryan Lewis Feat. Ray Dalton – “Can’t Hold Us”
Best Direction: Justin Timberlake Feat. Jay-Z – “Suit & Tie”
Best Editing: Justin Timberlake – “Mirrors”
Best Visual Effects: Capital Cities – “Safe And Sound”
Best Song of the Summer: One Direction – “Best Song Ever”

Michael Jackson Video Vanguard Award: Justin Timberlake

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